mercoledì 24 agosto 2022

MORTE AL CLERICALISMO o RISURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO

 


L' AFFRICA ANTICA


I. 

Portiamoci adesso nell'Affrica, in questa gran fabbrica della schiavitù, e che porta tuttavia la pena del peccato di Cam. Gli storici antichi ed i viaggiatori moderni han provalo che la memoria del peccato del loro antico avolo si è conservata in modo chiarissimo nelle molteplici tribù di questo infelice paese. « Le popolazioni Africane, scrive Charlevoix, le quali abitano fra il capo Bianco e il capo Nero, confessano schiettamente che un sentimento intimo lor dice esser essi una razza maledetta. I più istruiti, come quei del Senegal, hanno appreso da una tradizione, la quale perpetuasi fra di essi, che questa disgrazia è un effetto del peccato del loro Papa-Tam (Cam) che si fé'beffa del padre suo. 1 » 


II

IL Un dotto viaggiatore che ha esplorato l'Africa, non è meno esplicito. « 11 negro ha una coscienza quasi commovente della sua inferiorità. Questa coscienza posa su una tradizione vera, benché un poco alterata. Nel Mozambico, presso la potente tribù dei Machnas, è voce che in principio gli Africani erano intelligenti quanto gli Europei.  Ma un giorno Maluka (il buon Dio) essendosi ubriacato, cadde in mezzo alla strada con le vesti in disordine. Gli Africani che passavano, risero della sua nudità; gli Europei al contrario ebbero pietà di lui: colsero dei fiori, e rispettosamente lo ricoprirono. Perciò Dio puni gli Africani. La medesima tradizione esiste nella Guinea e nell'interno del continente. Dapertutto i negri si dichiaran diseredati e sotto il peso d'una maledizione divina. 


III.

Ne è da poco tempo che il sacrificio umano si pratica nell'Africa; ma in questa parte del mondo come nelle altre rimonta alla più alta antichità. Si é presi da spavento in pensare alle moltitudini innumerabili di vittime umane, che in tutta l'estensione della terra e durante migliaia di secoli, sono state immolate al demonio. Questo calcolo, matematicamente impossibile, può nondimeno servire a misurar 1'odio implacabile che il grande omicida porla all' uomo, perchè fratello del Verbo incarnato.


 IV.

Penetriamo nella Libia. In questo paese dei leoni si offriranno alla vista selvaggi più feroci delle fiere abitatrici degli ardenti suoi deserti.

< I barbari della Libia avevano, dice Porfirio, imitato i sacrifici dei Taurini, e mangiavan la carne degli uomini sacrificati. Fatto questo odioso pasto, montavano in furore contro loro stessi, mordendosi scambievolmente; e non cessarono di nutrirsi del sangue, se non quando i demoni, i quali avevano introdotto questa specie di sacrifici, ebbero distrutta la loro razza 2. »

Rifacciamoci sui nostri passi ed entriamo a Cartagine. La Roma Àfricana è la patria dei grandi uomini di guerra. Essa e popolata da ricchi negozianti e da abili navigatori. Questo incivilimento materiale la sottrarrà alle esigenze tiranniche del demonio? Per rispondere, assistiamo allo spettacolo di cui fu essa un giorno testimone.


 V. 

« Dopo la morte di Alessandro Macedone, e vivendo il primo Tolomeo, scrive Diodoro di Sicilia, i Cartaginesi furono assediati da Agatocle, tiranno della Sicilia. Vedendosi ridotti ali* estremo, supposero che Saturno fosse loro contrario. Il loro sospetto si fondava su ciò, che avendo pel passato avuto in costume d'immolare a questo Dio i fanciulli delle migliori famiglie, più tardi compratine clandestinamente, li allevavano per sacrificarli. Fecero una ricerca, e si scopri che molti dei fanciulli immolati erano stati supposti. 


VI. 

« Prendendo in considerazione questo fatto, e vedendo il nemico accampato sotto le loro mura, furono assaliti da un terrore religioso, per aver trascurato di rendere gli onori tradizionali ai loro dèi. A riparare al più presto questa omissione, scelsero, per via di suffragi, duecento fanciulli delle migliori famiglie e gl'immolarono in un sacrificio solenne. Poscia, quelli stessi che il popolo accusava d'aver frodati gli dèi, offrirono spontaneamente i loro figli in numero di trecento. 


VII. 

Anche il modo del sacrificio era ordinato dagli oracoli. Nulla v'ha che meglio provi la presenza dello spirito infernale, quanto la maniera onde compivasi l'uccisione abominevole di cui abbiam parlato. In un tempio di Cartagine, si trovava una statua colossale di Saturno, la quale era di bronzo. Aveva le braccia tese e inclinate a terra; a'suoi piedi una voragine di fuoco. Il fanciullo posto sulle braccia dell'idolo, non essendo rattenuto da cosa veruna, sdrucciolava nella fornace, dove era consumato fra lo strepito di canti e di suoni„ 


VIII. 

Sotto nomi diversi, questa statua omicida esisteva in Oriente ed in Occidente, presso gli Ebrei e presso i Galli. Essendo l'Africa assai poco conosciuta dagli antichi, ci mancano i documenti del sacrificio umano esistente nelle diverse parti della vasta penisola. Sappiamo solamente che l'Egitto, la contrada più incivilita del paese, offriva vittime umane. Da questo puossi giudicare di ciò che accadeva altrove. E lo si può con gran sicurezza, in quanto che nei tempi moderni, i missionari e i viaggiatori hanno trovato il sacrificio umano in pieno esercizio nell'interno e su tutte le coste orientali e occidentali della terra di Cam. Lo vedremo nei capitoli seguenti.

Monsignor Gaume

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