IL GIUDIZIO FINALE.
Quando tutta l'umanità sarà riunita nella valle di Giosafat, si realizzerà la predizione di Nostro Signore: Gli uomini appassiranno per la paura e l'attesa di ciò che avverrà su tutta la terra". Saranno talmente in ansia e terrorizzati dall'avvicinarsi del giudizio che, se fosse possibile, sverrebbero. Guarderanno continuamente il cielo con timore e tremore, e ogni momento in cui la venuta del temuto Giudice sarà ritardata servirà ad aumentare la loro apprensione per questo avvento. Alla fine i cieli si apriranno, e il segno della vittoria trionfale di Cristo, il segno della santa croce, sarà portato giù da una schiera di angeli ed esibito a tutto il mondo. Queste sono le parole di Nostro Signore a proposito di questo mistero: "Le potenze del cielo saranno smosse e allora apparirà il segno del Figlio dell'uomo nel cielo, e allora tutte le tribù della terra si lamenteranno"(Mt. xxiv. 29, 30). La Chiesa cattolica ci insegna quale sarà questo segno che apparirà in cielo: Il segno della croce apparirà in cielo, quando il Signore verrà a giudicare. Tutti i Padri concordano nell'interpretare questo segno che apparirà nei cieli come la croce di Cristo. Sebbene la croce su cui Nostro Signore ha sofferto sia ora divisa in innumerevoli pezzetti, addirittura in particelle, tuttavia per potenza divina tornerà a formare un insieme completo. Sarà portata giù dal cielo dagli angeli con solenne fasto; e gli angeli che la porteranno saranno seguiti da altri, che, come sostiene il Dottore Angelico, San Tommaso d'Aquino, porteranno la croce. Tommaso d'Aquino, porteranno tutti gli altri strumenti della Passione, cioè la colonna, la lancia, i flagelli, il martello, il guanto di ferro, i dadi, la veste scarlatta, la veste bianca, la tunica senza cuciture, il sacro lenzuolo, il vaso con la mirra e tutti gli altri strumenti che furono impiegati durante la Passione. Ora, quando tutti gli uomini vedranno la santa croce e tutti gli altri strumenti sacri della Passione risplendere come il sole a mezzogiorno, poiché la croce di Cristo brillerà di una luce di ineguagliabile splendore, coloro che attendono di sotto resteranno in trepida paura e in un triste lamento. Infatti, la vista della santa croce e degli altri strumenti di tortura richiamerà alla loro mente tutti i dolori che Nostro Signore ha sopportato, e in modo così forte e vivido, che la sua intera Passione sembrerà rivivere davanti a loro. Allora il rimorso più amaro riempirà il cuore dei malvagi. Ma questo rimorso, per quanto grande e profondo possa essere, sarà inutile. Arriva troppo tardi. Questo rimorso è il compagno della disperazione. Nell'angoscia dell'anima e nella disperazione esclameranno con Caino, il fratricida: "La mia iniquità è maggiore di quella di meritare il perdono"; o con Giuda, che tradì il suo Signore e Maestro: "Ho peccato tradendo sangue innocente". Sì, tutti i perduti saranno concordi nell'esclamare: "Ahimè, abbiamo peccato tradendo sangue innocente". Abbiamo torturato, abbiamo crocifisso, abbiamo messo a morte il Figlio di Dio con i nostri peccati". Allora tutte le tribù della terra piangeranno, perché si renderanno conto di quanto gravemente hanno offeso Dio, ma le grida di lutto e di disperazione che si levano ovunque saranno vane. Che cosa diranno gli sventurati pagani, che non hanno mai sentito, non hanno mai saputo nulla della Passione di Cristo? Piangeranno amaramente e si lamenteranno della loro ignoranza, dicendo: "Ahimè, noi infelici, se avessimo saputo questo, non saremmo mai arrivati a questa miseria. Se avessimo saputo che il grande e infinito Dio ha fatto e sofferto tanto per noi, quanto gli saremmo stati grati, quanto lo avremmo servito volentieri! Ci siamo illusi con i nostri falsi dei. Non vedevamo in loro alcuna virtù, ma solo azioni vili e malvagie. Contro i suggerimenti della coscienza abbiamo imitato i loro vizi e per questo siamo dannati. Non possiamo lamentarci o pensare di aver subito un torto dal Dio santo e giusto, perché siamo tra i reprobi. Se solo avessimo ascoltato la voce della nostra coscienza, questo non sarebbe stato il nostro destino". Ma cosa diranno coloro che hanno messo a morte Cristo? Pilato, Caifa, Anna, il sommo sacerdote, così come i Giudei che gridavano: "Crocifiggilo!" e "Il suo sangue sia su di noi e sui nostri figli", tutti coloro che hanno partecipato al crudele e atroce crimine di crocifiggere il loro Dio, alla vista dei sacri strumenti della Passione grideranno di disperazione e desidereranno essere annientati. Giustiziati e maledetti anche dai dannati, staranno lì, bollati come deicidi, oggetto di ripugnanza per il mondo intero. Non è mia intenzione parlare di ciò che proveranno in quel momento i cattivi cristiani che hanno bestemmiato il Figlio di Dio con parole o azioni; per brevità ti lascio, lettore, a meditare da solo.
Solo una cosa ti chiedo: rifletti su questo, su ciò che diresti, su ciò che rimpiangeresti più profondamente, se fossi tra i dannati e ti rendessi conto di essere stato la causa delle sofferenze di Cristo e di averlo crocifisso con i tuoi peccati. Se ora sentissi nel tuo cuore qualcosa della contrizione che ti trafiggerebbe l'anima, sicuramente non commetteresti mai più, per il resto della tua vita, alcun peccato efferato. Se ora potessi piangere sulle sofferenze di Cristo con espressioni di dolore così struggente come quelle che salirebbero alle tue labbra, otterresti infallibilmente la remissione dei tuoi peccati. Perciò, adora spesso il tuo Salvatore crocifisso, richiama alla mente le sue sofferenze per amor tuo e recita la seguente preghiera:
O fedele Redentore del mondo, che hai sopportato tali indicibili sofferenze per me, miserabile peccatore, ti prego di non rendere vana per me la tua amara Passione e la tua morte in croce. Imprimi profondamente nel mio cuore il ricordo di esse, affinché le abbia sempre presenti nella mia mente e possa evitare il peccato che è stato la causa della Tua sofferenza. Così, quando la Tua croce apparirà luminosa e splendente nei cieli nel giorno del giudizio, possa essere per me non un segno di dannazione, ma di salvezza, un segno della Tua misericordia e del Tuo amore. Amen.
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