Il Beato Serafino da Ascoli, cappuccino, non contento di passare notti intere a meditare sulla passione di Gesù e intere settimane senza cibo per amore di Cristo, aggiungeva anche il sacrificio del proprio sangue. Per assomigliare di più al suo Signore, spesso si flagellava così duramente da rendere il suo corpo tutto una piaga.
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