mercoledì 17 settembre 2025

ESTOLLENS VOCEM

 


ROSARIO

 nella eloquenza di 

VIEIRA


ESTOLLENS VOCEM

Per comprendere l'eccellenza e l'altezza di qualsiasi preghiera vocale, si devono considerare tre aspetti, o tre parti essenziali. Ciò che si chiede, a chi si chiede e per chi si chiede: cosa, a chi e per chi. Questa stessa distinzione è stata osservata dalla donna del Vangelo. La sua preghiera è stata panegirica e laudatoria, e nella voce che ha alzato, "Estollens vocem", ha toccato i medesimi tre punti, e i più alti, a cui poteva arrivare il più elevato spirito. Ciò che ha lodato è stato il mistero altissimo dell'Incarnazione; a chi ha lodato è stata la persona dello stesso Verbo incarnato; e per chi lo ha lodato, è stata per la Madre che lo ha concepito nelle sue viscere e lo ha creato ai suoi seni: "Beatus venter qui te portavit". Non potremmo desiderare, né miglior testo per dividere il nostro discorso, né miglior guida per seguirlo. La preghiera vocale del Rosario si distingue da quella del Vangelo per il fine: perché il fine di questa preghiera, come panegirica, è lodare; e quella del Rosario, come deprecatoria, è chiedere. Quella voce è stata altissima nella considerazione di ciò che ha lodato, a chi ha lodato e per chi ha lodato: e allo stesso modo è altissima la voce del Rosario nella considerazione di ciò che chiede, a chi chiede e per chi chiede. E queste saranno le tre parti del nostro discorso. Alta e altissima la preghiera vocale del Rosario per l'altezza delle petizioni che in essa facciamo: "Estollens vocem": alta e altissima per l'altezza della Maestà, a cui le presentiamo: "Estollens vocem": e alta infine, e altissima per l'altezza dell'intercessione, di cui parliamo: "Estollens vocem". Ascoltino ora con attenzione i devoti del Rosario, e con invidia e pentimento quelli che non lo sono.

P. Antônio Vieira)


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