domenica 21 settembre 2025

IL PURGATORIO NELLA RIVELAZIONE DEI SANTI

 


Il P. Francesco Gonzaga, francescano e poi vescovo di Mantova, racconta un fatto consimile nel suo libro sull'origine della religione Serafica (Parte IV, N. VII).


Fra Giovanni de Via, religioso di molte virtù, cadde malato e morì in un convento delle isole Canarie. Il suo infermiere, che si chiamava frate Ascerisio, anch'egli molto avanzato nella perfezione, stava un giorno pregando pel riposo di quell'anima, quando all'improvviso si vide comparire davanti un religioso del suo Ordine, circondato da raggi luminosi, che riempirono la cella di una dolce chiarezza; il frate fuori di sé dalla gioia non lo riconobbe in quel momento, e non osò domandargli il nome; ma essendogli riapparso una seconda e poi una terza volta, fattosi finalmente coraggio, gli chiese, in nome di Dio, chi fosse e perché venisse. Io sono, rispose allora il defunto, l'anima di fra Giovanni de Via, e vengo a ringraziarti sinceramente per le preghiere che innalzi al Signore in mio suffragio e ad annunziarti che, grazie alla misericordia divina, io mi trovo in luogo di salvazione, fra i predestinati alla gloria; del che ti siano prova questi raggi che partono dal mio corpo. 

Tuttavia siccome non sono stato ancora giudicato degno di contemplare faccia a faccia il mio Dio, perché durante la mia vita dimenticai colpevolmente di recitare alcuni Uffici pei defunti, a' quali io era tenuto in forza della regola, ti scongiuro in nome dell'amicizia che mi hai sempre portato, anzi in nome dell'amore che nutri per Gesù, di fare in modo che questi Uffici siano recitati in mia vece colla maggior sollecitudine, affinché io possa quanto prima godere la vista del mio Signore. Fra Ascensio corse a raccontare l'accaduto al Guardiano, il quale ordinò che fossero immediatamente recitati gli Uffici. Ciò fatto, comparve di nuovo l'anima di fra Giovanni, circondata di luce assai più brillante, annunziando di essere entrata in possesso della completa felicità.

Sac. Luigi Carnino,

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