martedì 9 settembre 2025

TRATTATO SULL’INFERNO - IL PENSIERO DELL’INFERNO È UNA LEVA POTENTE

 


II pensiero dell'inferno genera i Santi.

 

Milioni di martiri, dovendo scegliere tra il piacere, la ricchezza, gli onori... e la morte per Gesù, hanno preferito la perdita della vita piuttosto che andare all'inferno, memori delle parole del Signore: "A che serve all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua anima?" (cfr. Mt 16, 26).

Schiere di anime generose lasciano famiglia e patria per portare la luce del Vangelo agli infedeli in terre lontane. Così facendo si assicurano meglio l'eterna salvezza.

Quanti religiosi abbandonano anche i piaceri leciti della vita e si danno alla mortificazione, per raggiungere più facilmente la vita eterna in paradiso!

E quanti uomini e donne, sposati o no, pur con non pochi sacrifici osservano i Comandamenti di Dio e si impegnano in opere di apostolato e di carità!

Chi sostiene tutte queste persone in una fedeltà e generosità certamente non facili? È il pensiero che saranno giudicati da Dio e premiati col paradiso o castigati con l'inferno eterno.

E quanti esempi di eroismo troviamo nella storia della Chiesa! Una ragazzina di dodici anni, Santa Maria Goretti, si lasciò uccidere piuttosto che offendere Dio e dannarsi. Cercò di fermare il suo violentatore e assassino dicendogli: "No, Alessandro, se fai questo vai all'inferno!"

San Tommaso Moro, gran cancelliere d'Inghilterra, alla moglie che lo sollecitava a cedere all'ordine del re, sottoscrivendo una decisione contro la Chiesa, rispose: "Che cosa sono venti, trenta, o quarant'anni di vita comoda in confronto all'inferno?". Non sottoscrisse e fu condannato a morte. Oggi è Santo.


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