lunedì 20 aprile 2020

Quando il benessere e il lusso finiscono, anche la vostra comodità avrà fine.



I paesi, in cui voi vivete, cambieranno, perché il peccato è grande e Dio Padre, manderà su di voi i Suoi castighi, e la vostra “comodità” avrà fine, perché quando il benessere e il lusso terminano, anche la vostra comodità finirà. Riflettete bene quindi se volete questo!

Abbandonate il peccato, il vizio, l’infamia, e il piacere, perché tutto questo vi porterà alla rovina e non lo potrete portare con voi, come invece potrete farete con le ricchezze che Gesù e il Padre tengono pronte per voi. Valutate a fondo dunque se una vita nel peccato, nell’infamia, nel vizio, nel divertimento, cioè in disgrazia presso il Signore, valga tanto, da mettere in gioco la vostra eternità!

Chi vive in disgrazia davanti al Signore, non raggiungerà l’Eternità nella gloria. Non potrà entrare nel Nuovo Regno del Signore perché non ne è degno. Dichiaratevi quindi per Gesù e vivete la vostra vita come Dio Padre lo prevede per voi: in grazia di Dio e come preparazione per la vita eterna al Suo fianco, non nel peccato e quindi in disgrazia presso di Lui.

Riflettete bene quindi quali ricchezze volete prediligere. Soltanto quelle del Signore vi porteranno al Padre, le ricchezze terrene invece sono transitorie e non vi daranno mai la gioia eterna.

Non sprecate ulteriormente il vostro tempo nella comodità e nel peccato

Con profondo amore,

la vostra Mamma Celeste con i Santi Angeli del Signore.

SE MI APRI LA PORTA...



Imita i bambini

Impara la scienza dell'umiltà che, unita alla confidenza, obbliga il tuo Gesù a darti quello di cui hai bisogno per salire la vetta della santità. Vieni a Me confidenzialmente per qualunque motivo, anche con il turbamento e la rivolta interna.
Osserva e imita il comportamento dei piccini. Qualunque domanda si faccia loro, qualunque cosa li infastidisca o li turbi, subito ricorrono alla mamma. Quando hanno detto tutto, stanno perfettamente tranquilli e non vanno da altri a confidarsi di nuovo.
Così tu, se mi confidi proprio tutto quello che ti fa soffrire e che ti turba, il timore ti passerà subito e potrai in seguito avanzare nella virtù vera.
Io voglio, per così dire, indurre la mia infinita Sapienza a scendere fino alle tue capacità mentali, per capire quelle tue ansietà che si riducono a poco fumo, e con un soffio si dileguano. Lo farò maternamente, perché amo stare coi piccoli e adattarmi a loro.
Sei capace di persuadere una buona mamma a distaccarsi dal suo bimbo sofferente? Orbene, tutto l'affetto filiale delle più tenere madri terrene potrebbe sembrare un nulla se paragonato alle mie previdenti sollecitudini.
Perché compatisco le tue mancanze? Perché ti amo e non so resistere al dolore che ne provi, se ti rivolgi confidenzialmente a Me, implorando perdono e aiuto. Il vostro sguardo, quando giunge al mio Cuore, è capace di scuoterlo tutto.
È necessario che tu rinunzi ai pensieri tristi e pessimisti, che ti fanno perdere la testa. Mi obblighi a star lontano, perché nei rumori della diffidenza e nel chiasso dei pensieri che ti mettono paura non mi piace rimanere. No! Non devi pensare più al tuo passato, se non per umiliarti quando la superbia facesse capolino. Se non abbandono i peccatori che mi odiano e mi fuggono, vuoi che abbandoni chi continuamente mi cerca e del quale sono l'unico amore?
Se ho dato tutto il mio sangue e la mia vita anche per milioni e milioni di anime che non ne avrebbero usufruito, pensa quanto sono propenso all'indulgenza per quelli che corrispondono, anche zoppicando!
Sono, anima a me consacrata, il tuo Sposo divino, l'unico che ti conosce a fondo e sa fare la tara alla tua miseria. 

DON RENZO DEL FANTE

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Nell'amarezza di tante contrarietà Considera i miei dolori, e i tuoi dolori saranno confortati dal mio amore. Io ho sofferto per salvarti, e tu accogli i tuoi dolori come prezzo dato da te per cooperare alla tua salvezza. Il dolore è per te come il solco in cui cade il Sangue della mia Passione, seme di eterna Vita. O figlia mia, quante volte vieni a me Sacramentato e piangi silenziosamente! Le tue lacrime diventano allora rugiada che cade sul seme del mio amore e saranno il segreto di una messe ubertosa di grazie per tutta la tua famiglia. Quante volte la tua amarezza stringe l'anima tua in una morsa di gelo, e il dolore serra la tua vita nell'oppressione di mille contrarietà! La neve che ammanta un campo coltivato rafforza le radici del grano, costringendo la pianticella ad espandersi nella terra feconda... Le tue aridità nel dolore ti fanno affondare nell'umiltà e, quando verrà il tepore della primavera del mio amore, tu ti eleverai nel sole divino che ti avvolge e fiorirai nell'eterna speranza del Paradiso.

don Dolindo Ruotolo

La guerra Europea e le Profezie



Predizioni di suor Rosa Colomba Asdente morta in Taggia nel 1847.

« ... Non solo ai religiosi, ma anche ai buoni secolari saranno confiscati i beni: molti nobili saranno incarcerati, e dominerà uno spirito di vertigine democratica ; vi sarà grande sconvolgimento in Europa, e non ritornerà la pace finché non sia restituito il fiore Manco, ossia il giglio dei discendenti di S. Luigi sul trono di Francia; il che succederà. La Chiesa, purgata nelle persecuzioni, risorgerà più bella; verranno diminuiti i fedeli, ma saranno più fervorosi di prima ». Aggiungeva che « i Russi e i Prussiani verranno a portare la guerra in Italia; che ridurranno le chiese in iscuderie... ». La guerra che prediceva futura l’annunziava con espressioni molto energiche, dicendo che succederà una grande confusione di genti contro genti, con istrepito di armi e di tamburri; aggiungeva soprastare grandi mali all’Italia, che spesso compiangeva, indicando che le sue parole riguardavano specialmente questa nazione, che l’Austria, la Russia e la Prussia si sarebbero collegate contro i ribelli, e che quest’ultima si sottometterebbe alla Chiesa... ». 

XLI. 

S. Edoardo re d’Inghiterra, nell’estrema malattia di cui fu afflitto nel 1066, fu rapito in estasi, e gli apparvero due pii Benedettini da lui amati nella sua gioventù, i quali gli predissero che il Signore, irritato per la corruzione che esisteva in Inghilterra, avrebbe permesso che per tre stadi sarebbe stata divisa dalla Chiesa Cattolica, e che, ritornata alla fede, Iddio avrebbe avuto compassione dell’Inghilterra.

XLII. 

S. Caterina da Racconigi predisse che dopo la vittoria delle armi francesi nell’impresa di Carignano sarebbero scorsi trecento anni quando un figliuolo della discendenza di Carlo Magno avrebbe avuto un regno vasto e prospero come quello di questi. Predisse ancora che dopo Carlo V niun altro imperatore avrebbe incoronato il Papa, sino a che fosse assunto quello che avrebbe fatti nuovi statuti circa l’imperio (1). In tale tempo si convertiranno i Turchi al cattolicismo. Predisse anche di un santissimo Pontefice che avrebbe rinnovellata la Chiesa. « Vidi già due grand’ eserciti, uno dei quali aveva per insegna uno stendardo bianco e rosso, nel quale era dipinta la Vergine Madre col Figliuolo nelle braccia, di sopra era vi una croce senz’ altra pittura. L’altro esercito aveva uno stendardo negro, nel quale era dipinta un’orrenda faccia. Contro di questo mosse battaglia un giovane capo del primo esercito, d’età minore di trent’ anni, e combattendo strenuamente riportò la vittoria quantunque perissero molti de’ suoi guerrieri ». Predisse anche la vittoria e la conversione di un grande imperatore, che sembra quello di Russia.

GESU' EUCARISTIA l’amico che ti aspetta sempre



UNIONE DI CUORI

Mai come nel momento della Comunione possiamo dire con san Paolo: «La nostra vita è nascosta con Cristo in Dio» (Col 3, 3). Allora noi formiamo un‘UNITÀ in Cristo con tutti gli uomini. Come direbbe sant’Agostino: «La tua anima non è più tua, ma di tutti i fratelli, così come le loro anime sono anche tue, anzi meglio, le loro anime assieme alla tua non sono tante, ma una sola, l’unica di Cristo» (Epist 24, 3). «Cristo è TUTTO in tutti» (Col 3, 11) e formiamo con lui una sola anima e un solo cuore. «Chi mangia il mio corpo e beve il mio sangue è in me e io in lui» (Gv 6, 56). Santa Caterina da Genova diceva: «Io non ho più anima né cuore, il mio cuore e la mia anima sono quelli di Cristo». Infatti, lo scopo dell’Eucaristia è la fusione delle anime e dei cuori in Cristo Gesù. E dobbiamo vivere quest’unione con Gesù, Dio e uomo, ventiquattro ore al giorno.
Alcuni santi hanno vissuto quest’unione di cuori in modo singolare, in quanto Gesù ha cambiato il loro cuore con il suo. Questo scambio di cuori lo concesse a santa Caterina da Siena. Narra il suo direttore spirituale, il beato Raimondo: «Un giorno le sembrò di vedere che il suo eterno Sposo veniva verso di lei come al solito e le apriva il petto sul lato sinistro, le prendeva il cuore e se ne andava, tanto che ella rimaneva senza cuore. L’impressione di questa visione fu tale... che Caterina disse al suo confessore di non avere più un cuore nel suo corpo... Qualche tempo dopo le apparve il Signore portando nelle sue sante mani un cuore umano rosso e splendente. Avvicinandosi a lei, il Signore le aprì nuovamente il petto e introducendovi il cuore che teneva fra le mani le disse: Figlia mia, come l’altro giorno portai via il tuo cuore, oggi ti consegno il mio che ti farà vivere per sempre».
Questa grazia alcuni santi l’hanno ricevuta con l’Eucaristia, tenendo nel loro petto Gesù sacramentato e rimanendo così in continua unione con la sua umanità santissima. E sant’Antonio Maria Claret ci riferisce nella sua autobiografia: «Il giorno 26 Agosto 1861, mentre mi trovavo in preghiera nella Chiesa del Rosario a la Granja, alle sette di sera, il Signore mi concesse la grande grazia della conservazione delle specie sacramentali e di conservare sempre, giorno e notte, il Santissimo Sacramento nel petto».
La grazia d’unione dei cuori la riceviamo anche noi mentre permangono in noi le specie sacramentali. Padre Pio di Pietrelcina disse una volta: «Oh quanto dolce è stata la conversazione con il paradiso questa mattina dopo la Comunione! Il mio cuore e quello di Gesù si fusero. Non erano più due cuori palpitanti ma uno solo. Il mio cuore si era perduto come una goccia si perde nell’oceano». San Cipriano dice: «La nostra unione con Cristo unifica i nostri affetti e le nostre volontà». E la venerabile Candida dell’Eucaristia asseriva: «La mia anima e quella di Gesù si fanno UNA».
San Lorenzo Giustiniani affermava: «Oh mirabile miracolo del tuo amore, Signore Gesù, che hai voluto unirci al tuo Corpo in modo tale che abbiamo una sola anima e un solo cuore, inseparabilmente uniti a te».
Che anche tu sia UNO con Gesù e abbia i suoi stessi pensieri, sentimenti e desideri. Che la tua e la sua volontà siano UNA sola perché tu possa dirgli ogni momento: «Sia fatta la tua e non la mia volontà» (Mt. 26,39). Che tu sia il tabernacolo vivente di Gesù, come Maria e tu possa dire con santa Teresina: «Signore, non sei onnipotente? Rimani in me come nel tabernacolo, non allontanarti mai dalla tua piccola ostia» (Offerta all’Amore misericordioso).

Angel Peña

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie 


Gravi errori 

Prima di fare alcune considerazioni sulla deposizione di  Adelaide, non posso non rilevare gli errori compiuti nel corso del  processo: 

a) Una bambina di 10 anni non è moralmente e giuridicamente soggetto atto a giurare. 

b) Secondo il Codice Pio-Benedettino (can. 1648) e il Nuovo Codice di Diritto Canonico (can. 1478), i minori possono stare in giudizio soltanto tramite i loro genitori o i tutori o i  procuratori, salvo il disposto del paragrafo 3, il quale recita: "Ma  nelle cause spirituali e connesse alle spirituali se i minori hanno  raggiunto l'uso di ragione, possono agire e rispondere senza il  consenso dei genitori o dei tutori, anzi personalmente se hanno  compiuto i 14 anni di età; se non li hanno ancora compiuti, per il  tramite di un curatore costituito dal giudice". 
Adelaide aveva 10 anni, quindi non poteva agire personalmente. 

c) Da come si è svolto l'interrogatorio, Adelaide non è stata trattata come una testimone che doveva dire quanto  sapeva, ma come un'imputata di menzogna continuata in una  questione che interessava il bene pubblico. 
Secondo il Codice Pio-Benedettino ed il Nuovo Codice di  Diritto Canonico ogni imputato ha diritto di un avvocato difensore. Invece, nella prima seduta, di cui tratto, mancava anche  monsignor Bramini, chiamato dal vescovo di Bergamo, nel 1946,  a far parte della commissione teologica, in qualità di avvocato  difensore delle apparizioni, e nominato membro del tribunale  apposito costituito l'otto maggio 1947. Forse la sua assenza, seguita a breve scadenza di tempo dalle dimissioni, trova la sua spiegazione nelle divergenze fondamentali sorte tra  lui e la commissione, sui principi aspiratori e sul metodo seguito  nell'indagine dei fatti di Ghiaie. 
Nella relazione, o meglio nel verbale della seduta, non si  accenna alla sua assenza, anzi si dice che tutti i membri del tribunale sono presenti. Monsignor Bramini doveva essere presente e qualunque fosse il motivo della sua assenza, non si  doveva iniziare il "processo canonico" senza di lui. 

d) Viene interrotta l'udienza, i membri del tribunale escono dalla sala e la bambina viene interrogata dal solo presidente del tribunale e non si sa in quale veste, se di confidente, di  testimone o di giudice. 

e) La negazione di Adelaide nella prima seduta non è provata giuridicamente, perché la bambina parla solo con monsignor Merati, il quale la lascia partire, senza che essa faccia la  ritrattazione di ciò che prima aveva affermato, dinanzi al tribunale nuovamente radunato. 

f) L'udienza aperta ufficialmente da tutto il tribunale, si  chiude in forma privata con la "sentenza" di mons. Paolo  Merati, il quale decide per tutti. 

A questo punto il tribunale poteva dire di aver finito i suoi  lavori, tanto più che nella persona del suo presidente aveva scoperto la "verità", come si capisce dalle parole dello stesso monsignore che afferma: "Ho lasciato andare la bambina dicendo  che il Signore la benedirà perché ha detto la verità". Queste  parole spiegano l'esito della prima seduta e delle altre svolte  nell'intero "processo canonico". 

Severino Bortolan 

PREGHIERA DETTATA DA GESÙ



Gesù, il Tuo amore infinito è grande,
torna a noi anticipando i tempi della tua venuta,
e rendici in Te uomini liberi.
Siano rese grazie infinite al tuo Nome Santo
e siano date a Te l’onore e la gloria.
Tu, Figlio del Cielo, scendesti per darci la vita,
e noi uomini infedeli Ti sottoponemmo a tortura e a morte.
Oh! Figlio del Cielo! Dio unico e vero!
Tu che per amore ci donasti Te stesso,
cosa noi potremmo donarti
per riscattare tutto il male a Te fatto?
Cosa potremmo donarti Signore nostro,
cosa potremmo nel nostro misero niente?
Se Tu, Signore, non ci donerai nuovamente Te stesso,
noi periremo nelle tenebre e non potremmo vedere la tua gloria.
Oh Tu, mio Gesù, vieni a noi in aiuto
anticipando il tempo della tua venuta gloriosa,
e mostraci il tuo amore infinito, ancora una volta,
perdonando i nostri difetti.
Aiutaci ad essere solo tuoi
e nel tuo amore godere in eterno.
Benedici Signore il tuo popolo e vieni a salvarlo:
(inchinando il capo) noi Ti supplichiamo,
Ti imploriamo, ci prostriamo ai tuoi piedi,
ai piedi della tua Croce noi ci pieghiamo
e urliamo a Te tutto il nostro amore.
Vieni Gesù, vieni Gesù, vieni Spirito Santo,
inebria il nostro essere del tuo amore,
infondi in noi tutto l’amore e nell’amore fondici in Te.
Il Cristo verrà e tutti sarete forgiati all’Amore,
e tutto diverrà amore e nell’Amore vivremo in eterno.
Oh! Santo. Oh! Santo. Oh! Santo Tu mio Gesù,
vieni a noi, noi Ti supplichiamo!
Nel nome della tua Santissima Madre, noi Ti supplichiamo!
Vieni subito Signore Gesù e manifesta tutto il tuo potere,
vieni glorioso e trionfante, prendici per sempre in Te.
Grazie a Te, lode a Te Sommo Bene,
onore e gloria siano in Te in eterno.
Il tuo popolo Ti acclama e Ti attende o Gesù,
arriva ora, non tardare
perché siamo stanchi del mondo terreno
e vorremmo essere in Te nel tuo Cielo!
Unisci il tuo Cielo alla Terra e vieni a vivere tra noi,
noi Ti attendiamo Gesù.
Grazie, grazie, grazie o nostro buon Gesù.
Maria Santissima in Te,
venga sulla Terra ad accompagnarci alla tua gloria,
e, mentre il mondo non accetta il tuo arrivo
perché non cede alla sua miseria umana,
noi, il tuo nuovo popolo saremo in Te
e per Te vivremo, in Te ci uniremo.
Secondo il Tuo volere noi saremo Tuoi per sempre.
Vieni, o Gesù, vieni, o Gesù, e non tardare.

(23 NOVEMBRE 2005)

TUONERÀ POTENTE LA VOCE DI DIO.



Questa è l’ora del risveglio delle coscienze, preparatevi o uomini a questo grande evento della Mia Misericordia.
La mia Misericordia è infinita come la mia Giustizia! Non trastullatevi in attesa che questo succeda ma convertite le vostre anime, purificatevi figli miei, confessate i vostri peccati, mettetevi ai piedi del Crocifisso e in mitezza e umiltà chiedete a Lui il perdono.
Mortificate le vostre anime, o uomini, affinché Dio veda in tutta umiltà il vostro pentimento e il proponimento di non commettere più peccato.
Sono già battute le ore, resta ormai poco al nostro incontro, siate caritatevoli con voi stessi e con il vostro prossimo.
Una grande turbolenza è in arrivo. Precipiteranno molte situazioni, non sarà facile per nessuno, solo coloro che si abbracceranno al Dio Amore avranno l’aiuto.
Lo schieramento Celeste è già in posizione di attacco, si attende il comando dal Padre, e poi tutto sarà come annunziato.
Il tempo non ha più tempo,

…il sodalizio tra Cielo e Terra è vicino! Mettete in voi la corazza, o uomini, prendete in mano la corona del santo Rosario e pregate senza sosta.

Tuonerà potente la voce di Dio, un boato spaventoso succederà dal cielo e si ripercuoterà su tutto l’Universo.
Avvertiti di quanto sta per succedere, mettete in voi la Verità, aggrappatevi con tutte le vostre forze a Colui che vi ha amati fino a dare la propria vita per la vostra salvezza.
Il tempo è giunto, rallegratevi o voi che partecipate alla venuta di Gesù perché per voi ci sarà grande festa in Cielo. Ecco, torrenti d’acqua pura e zampillante cadranno su di voi e vi purificheranno a vita nuova ed eterna. Il lavacro del Signore bagnerà i suoi eletti.

Ecco, vi ho avvisati.
Carbonia 19.04.2020

Cristiani, musulmani, ebrei, hanno lo stesso Dio? NO!



UN SOLO DIO, TRE RELIGIONI 


 Gli Ebrei 

Ora, domandiamoci: si può applicare lo stesso principio  con i seguaci della religione ebraica? Certo: ma anche qui  bisogna distinguere: 

l  : la fede degli Israeliti, prima della venuta di Cristo:  (la fede di Abramo, di Isaia, di David). La fede di allora era  certamente verso un Dio unico. Ebbero anche "presentimenti" della vita trinitaria di Dio, che non rifiutarono;  perciò, il Dio dei Giudei dell'A. T. è evidentemente il  nostro. 
2 : la fede degli Ebrei, dopo la venuta, la vita e la morte  di Cristo, invece, cade sotto la sentenza di S. Giovanni: "Chi  nega il Figlio non ha neppure il Padre" 3• 

Per questo, il presunto "dialogo" con gli Ebrei non  potrà mai arrivare a un incontro definitivo di intesa,  perché è senza speranza. Cristianesimo ed Ebraismo non  potranno mai arrivare ad essere "una cosa sola", perché  tra noi c'è un invalicabile contrasto di natura teologica,  insanabile. Per noi cattolici, cioè, Gesù è il Messia, è il Figlio del Dio vivente; per gli Ebrei, invece, Gesù è stato  ciarlatano, un bestemmiatore, un profeta sbagliato, un falso Messia! 4. 
E questo anche oggi. Per gli Ebrei, Gesù non può essere  considerato né Messia, né, tantomeno, Dio! Perciò, rimarrà  un contrasto insanabile! .. Il che significa: se una delle parti  abbandonasse la propria posizione su Gesù, l'Ebraismo ces­serebbe di essere tale, e il Cristianesimo diventerebbe uguale  al suo interlocutore, ma, invece, ciascuno dei due è convinto  che solo l'altro deve ricredersi, convertirsi! 
Quindi, se con gli Ebrei abbiamo ancora in comune la tradizione biblica dell'Antico Testamento, quello che ci "di­vide", invece, radicalmente, è che, per noi, Gesù è il Mes­sia e il Figlio del Dio vivente, mentre, per loro, non lo è! 

Il "Gazzettino" del 18 gennaio 1990, a p. 4, portava il  titolo di un intervento di mons. Pietro Nonis, vescovo di  Vicenza, alla "giornata del dialogo ebraico-cristiano":  "Due religioni, uno stesso Dio". 
La verità, però, è all'opposto: noi cristiani non abbiamo lo  stesso Dio degli Ebrei, a meno che "i misteri principali  della nostra Fede" non siano più quelli che la Chiesa  insegnava da sempre, e cioè: 
l ) Unità e Trinità di Dio; 
2) Incarnazione, Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo."; 
e a meno che non si reciti più il nostro "Atto di Fede", in  cui si dice espressamente: "credo in Voi, unico vero Dio, in  tre Persone uguali e distinte: Padre, Figlio e Spirito  Santo; e credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, Incarnato e  morto in croce per noi". 
Purtroppo, dopo la "Dichiarazione" conciliare "Nostra aetate" (n° 4 ), sulle relazioni della Chiesa con le religioni  non cristiane, promulgata da Paolo VI il 29 ottobre 1965, è  diventato quasi una moda il parlarne a proposito e a spropo­sito, ignorando che la Chiesa primitiva era attaccata, sì, ad  Israele, ma che poi Essa si è separata - sia pure con dolore - dai Giudei contemporanei a Cristo, solo perché questi si  erano rifiutati di credere alla realizzazione, nel Cristo,  della salvezza promessa. 
Il cosiddetto anti-semitismo della Chiesa di sempre, quindi, non fu un gesto sentimentale, una passione, ma lo fu  per una dottrina che ha la sua radice in un conflitto teologico,  per esigenza della nostra stessa Fede. Infatti, il punto di  rottura tra Cristiani ed Ebrei è la cristologia della Chiesa,  la quale insegna che Gesù è il Messia atteso dai Giudei, ed è il "Signore" di natura divina, e che solo per mezzo di Lui  è data la salvezza. 
Il punto focale di questo contrasto lo si può vedere nella prima lettera di San Giovanni evangelista: «Chi è bugiardo  se non chi nega che Gesù sia il Cristo? .. Questi è l'anticristo:  colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio,  non ha neppure il Padre; chi confessa il Figlio, ha pure il  Padre ( ... )»5. 
L'errore cristologico, perciò, include anche un errore  trinitario, perché, negando il Figlio, essi (gli Ebrei) negano  il Padre; e negando il Figlio non hanno neppure alcuna  comunione col Padre; mentre colui che possiede il Padre è in  vera comunione con Lui, è unicamente il fedele che confessa  il Figlio. 
E questo è anche una chiara dottrina del IV Vangelo:  che il Padre è conosciuto nella manifestazione del Figlio, e  che la nostra attitudine verso il Figlio è unita alla nostra  attitudine verso il Padre6• Per questo, San Paolo, dei Giudei  persecutori dei cristiani dice: (essi) "non conoscono Iddio e  non obbediscono al Vangelo di Nostro Signore Gesù"?.  Per questo, padre Pierre Benoit, in "Revue Biblique"  (1961), ebbe a scrivere: «Rifiutando Gesù, Israele s'è  diviso in due: la parte che ha accettato il Cristo, è divenu­ta la Chiesa, il vero Israele, compimento del Vecchio  Testamento; l'altra parte, che ha rifiutato il Cristo, con  un peccato "collettivo", è Israele infedele, che ha perduto  la sua elezione, i suoi privilegi; come gruppo è al di fuori  della salvezza, perché ci è ignota la responsabilità di  ciascun'anima individuale»s. 
Perciò, la Chiesa di Roma deve ricordare sempre che la  Carità è inseparabile dalla Verità, e che noi cristiani, quindi, abbiamo un dovere di verità da compiere!.. 
Purtroppo, il card. Bea, nel Concilio, s'è dimenticato di questo, imponendo ai Padri la sua tesi, presa, senza alcun  criterio, dal libro del giudeo Jules Isaac: "Jésus et Israel",  in cui si legge: «Israele non ha rigettato Gesù; Gesù non ha  riprovato Israele; l'idea di un "deicidio" commesso dalla  massa del popolo giudaico e che l'avrebbe votato al casti­go di una vita errante tra i popoli, è un mito inventato  dalla teologia cristiana e che non è conforme alla realtà  della storia; disgraziatamente, essa è all'origine di un  antisemitismo secolare e sarebbe tempo che la Chiesa  sopprimesse queste affermazioni che han causato e causa­no le persecuzioni di giudei innocenti». 
Ma padre Pierre Benoi- sempre nella "Revue Biblique"9  -confuta, punto su punto, tutta la tesi di fondo dell'lsaac,  divisa in 21 proposizioni. Alla "nona", per esempio, dove  scrive che Gesù non ha abrogato la legge mosaica, scrive:  «col sacrificio della Croce, Gesù ha soppresso la Legge, e,  quando la Chiesa primitiva ha sancito tale affermazione  per la sua universalità, l'ha fatto sotto l'azione dello  Spirito Santo, che non è altro che lo spirito di Gesù» ...  
Anche alla negazione che non è vero che la "massa del  popolo giudeo" abbia rigettato Gesù, padre Benoit risponde:  «Ciò che nessuno può ignorare è che Gesù si dice inviato  da Dio e che lo comprova con le sue opere. La folla  giudaica che l'ha conosciuto non ha potuto ignorarlo, ma  volendo seguirlo quando ne aspettava un trionfo, l'ha abbandonato quando ha visto la croce ... Abbandonato dalla folla, rigettato dai capi, Gesù è stato veramente respinto dal suo popolo, il popolo giudaico, anche se, o piuttosto, perché questo popolo non ha voluto rinunciare  a sé per credere in Lui. Ben risulta dai quattro Evangeli  che, se i Romani hanno ratificato ed eseguito la condanna  a morte di Gesù, questa, però, è venuta dagli Ebrei».  
Contro le tesi d eli' ebreo Isaac, e fatte proprie dal card.  Bea, e immesse, poi, nella "Dichiarazione" conciliare  "Nostra aetate", stanno le Sacre Scritture. Basta, qui,  ricordare le parole di Gesù: «Se non fossi venuto e non  avessi loro parlato, non avrebbero colpa; ma, ora, non  hanno scusa per il loro peccato. Se non avessi tra loro  compiuto opere che nessun altro ha fatto, non avrebbero  colpa; ma ora, benché abbiano veduto, pure odiano e Me  e il Padre mio». 
· Lo stesso afferma San Paolo nella lettera ai Romani11 , e  San Pietro, nei suoi discorsi ai Giudei, dopo la Pentecoste:  
"VOI L'AVETE CROCIFISS0!"12. 
E ancora, sempre ai Giudei (venuti da tutte le parti dell'Impero Romano, a Gerusalemme, per la solennità!):  
"VOI UCCIDESTE L'AUTORE DELLA VITA" 13• 
E al Sinedrio: 
"GESÙ, CHE VOI UCCIDESTE APPENDENDOLO IN CROCE ... "l4. 
Anche Santo Stefano, sempre al Sinedrio: 
"( ... )del GIUSTO, del quale VOI foste ora i TRADI­TORI E GLI OMICIDI"! 
Ancora San Paolo, nella prima ai Tessalonicesi 15 : 
... i Giudei "UCCISERO GESÙ E I PROFETI. .. ". 

Il card. Bea, invece, riduce a pochi capi e a pochi abitanti  la responsabilità collettiva del popolo giudaico, ignorando  anche i testi dei Vangeli, come la "parabola dei vignaioli  omicidi"16; il lamento di Gesù su Gerusalemme17 ; l'an­nuncio del castigo per Gerusalemme18 ... 
Ora, una Dichiarazione conciliare, palesemente contraria ai testi dei Vangeli, degli "Atti degli Apostoli" e  delle "Lettere di San Paolo", non può avere alcun valore!  
I Padri dovevano ricordare, a comprova di quello che  scrisse San Paolo, che gli Ebrei sono "IN ODIO A DIO A  CAUSA DELL'EVANGELO". 
Quindi, la Carità vera non si esercita mai in danno della verità! 

sac. Luigi Villa

LEGGENDA PERUGINA



( COMPILAZIONE DI ASSISI )


UNA FALSA VOCAZIONE

Francesco percorreva una volta la provincia della Marca predicando. Un giorno,  dopo la predica alla gente di un villaggio, un uomo venne da lui e gli disse: «Fratello  voglio lasciare il mondo ed entrare nella tua fraternità». Rispose Francesco: «Fratello,  se vuoi entrare nella nostra famiglia, è necessario per prima cosa che tu distribuisca ai  poveri tutti i tuoi beni, secondo la perfezione consigliata dal santo Vangelo, e poi che tu  rinunzi completamente alla tua volontà».
A queste parole, colui partì in fretta, ma ispirato da amore carnale e non spirituale, donò  i suoi beni ai consanguinei. Tornò poi da Francesco e gli disse: «Fratello, ecco, mi sono  privato di tutti i miei averi!». E Francesco: «Come hai fatto?». Rispose quello:  «Fratello, ho donato tutto il mio ad alcuni parenti, che erano nella necessità».
Conobbe Francesco, per mezzo dello Spirito Santo, che quello era un uomo carnale, e  subito lo accomiatò: «Vai per la tua strada, frate Mosca, poiché hai dato il tuo ai  consanguinei, e ora vorresti vivere di elemosine tra i frati». E colui se ne andò per la sua  strada, ricusando di distribuire i suoi averi ad altri poveri.

Traduzione di VERGILIO GAMBOSO

L’uomo attende sempre cose nuove, ma cerca così poco di essere un uomo nuovo. E quello che fa realmente nuovo il mondo, è un uomo rinnovato dalla forza dello Spirito Santo.



Maria Madre di Dio

L’uomo attende sempre cose nuove, ma cerca così poco di essere un uomo nuovo. E quello che fa realmente nuovo il mondo, è un uomo rinnovato dalla forza dello Spirito Santo.

Allora oggi la nostra prima riflessione è di ringraziamento a Dio. Nonostante le difficoltà, è sempre importante riflettere sul fatto che l’uomo raccoglie quello che semina. Ogni difficoltà, ogni sofferenza, ogni dolore, sono conseguenza di quello che l’uomo ha seminato. Gesù ci dice che non possiamo voler raccogliere profumo se non abbiamo seminato questo profumo. Troviamo le spine, troviamo le pietre, troviamo le battaglie, troviamo le barriere, troviamo il viaggio pesante. È sempre importante avere il proposito di raccogliere qualcosa di buono.
Di cosa abbiamo bisogno in questo momento? Dio ha tanto da darci. Egli ha il vino migliore da darci. Ma noi cosa abbiamo fatto per meritare questo vino migliore? Questo vino buono, questo vino che spesso arriva nella tua vita dopo che sei passato per diverse cose, e allora dici: “Ma perché non l’ho assaggiato prima? Perché solo adesso sto facendo questa esperienza?”. Perché non sempre nella tua vita ti affidi, vivi la preghiera, vivi la tua missione. Il mondo ha bisogno di impegnarsi nella costruzione di questa missione.
 E Gesù ci ha dato grandi prove del fatto che dobbiamo svegliarci. La famiglia, il bambino, il giovane: la sofferenza oggi è ben visibile, nitidamente. È una sofferenza che è conseguenza dei peccati dell’umanità. È proprio una conseguenza della disobbedienza a Dio! Perché non hai fatto una scelta giusta. Preferisci soddisfare il tuo ego, la tua carne, che mantenere la tua vita in pace.
È per questo che molte persone non hanno la grazia di vivere bene il passaggio sulla terra. Perché stanno vivendo solo per soddisfare il loro ego-materia. La materia! Quello che conta è la materia, quello che importa è il momento della materia, e così l’uomo sta vivendo le conseguenze di una sofferenza molto ardua, perché non sta vivendo la volontà di Dio, continua a permettere che le insidie del demonio lo feriscano.
Perché quello che è giusto nella vita, per quanto sia grande la tua debolezza, lo vinci con la forza. Non puoi mai permettere che la tua fragilità sia maggiore della tua forza. Innanzitutto perché siete battezzati. Avete ricevuto lo Spirito Santo. Avete una fede viva, la vostra fede ha un fondamento vivo, che è Gesù Eucaristico, la Santa Comunione, la Santa Eucarestia, la confessione, la preghiera, il timore di Dio, il rispetto.
Ma cos’è successo all’umanità oggi? L’umanità vive una fede molto superficiale, non una fede reale, una fede viva. Dice “ho fede”, ma permette alla sua fragilità di cadere e di commettere tutto quello che è male, tutto quello che è insidia, tutto quello che è peccato. Manca quella fede di vittoria, quella fede di volontà: vincere il demonio, vincere le sue insidie, vincere l’invidia, vincere la gelosia. C’è gelosia di tutte le cose, invidia di tutte le cose. L’uomo non è capace di valorizzare i suoi doni.
Qual è il tuo dono? Gesù ha detto in un modo così bello, nel giorno di Natale, che non importa se il tuo dono è di essere missionario, padre, madre; non importa se il tuo dono è vocazionale, di vita sacerdotale, vita religiosa, l’importante è che tu sei un eletto di Dio. L’importante è che tu hai qualcosa da compiere sulla Terra. La tua vita non è una vita qualsiasi, è un disegno di Dio. Quando nasce un figlio di Dio, nasce per la volontà di Dio, quindi anche tu sei nato per volontà di Dio.
È per questo che, quando lotti per la vita umana, stai lottando per la volontà di Dio. Perché la vita è data da Dio. È Dio che dà la vita. Allora solo Lui può coltivare il tempo del tuo cammino qui sulla Terra, che è il tuo passaggio. Questo passaggio molte volte finisce precocemente a causa delle malattie, delle morti accidentali, dei suicidi. C’è molta sofferenza oggi nel mondo, figli.
Parliamo di una sofferenza di alto grado, non di grado basso, di grado elevato.

 E tra queste avete visto che nel mondo c’è anche la sofferenza temporale: le persone stanno aggredendo lo spazio in cui vivono, stanno aggredendo la Terra, e in questa aggressione alla Terra stanno uccidendo la vita, uccidendo le persone, uccidendo l’aria, uccidendo la casa che li ospita.
Gesù spiega che alla fine dei tempi avremo tre sofferenze: nel tempo, nella materia e nell’anima. Sofferenza temporale (nel tempo), materiale (nella carne, materia) e sofferenza nell’anima, che è la sofferenza spirituale. E ci parla dell’aggressività. Oggi c’è avidità, nessuno vuole vivere una vita sana sulla terra, tutti vivono in funzione dell’avere. Forse che l’avere ti rende felice? Tu che oggi hai tutte le cose che sognavi: ti hanno portato la gioia? O si tratta di una felicità superficiale? È una felicità artificiale, non di essenza.
La felicità è prendere un figlio in braccio e baciarlo, amarlo, abbracciarlo, è sapere che la vita non finisce, che tu sei un lievito che Dio ha messo nell’impasto del tuo corpo. Sei un lievito: azione, intelligenza, forza, coraggio, fede. 
State esigendo molto dai giovani e dai bambini, ma essi seguono il vostro esempio. Non seguono altri esempi, stanno seguendo il vostro esempio, di padri e madri. Non hanno altri esempi! Il loro specchio siete voi. Allora se osservate la decadenza in cui sono, vedrete la decadenza in cui siete voi.
Il mondo ha bisogno di elevarsi a Dio. È un mondo di missione, un mondo di lacrime, un mondo di sofferenza, di battaglia, e spesso è inutile parlare di più. Gesù ha detto: “ha orecchie solo chi vuole ascoltare”. Ci sono persone che non vogliono più ascoltare, non vogliono sapere che Gesù è la brezza leggera, preferiscono la tempesta, preferiscono il dolore, preferiscono la sofferenza, preferiscono le insidie. Non vogliono la pace.
Perché la pace è nel mondo. Gesù ci ha detto molto seriamente, in un messaggio, che manca Dio nel cuore delle persone. Ma non è che Dio manca, sono i suoi figli che mancano. Dio è qui con noi, sta ancora illuminando questo mondo, i fiori stanno ancora fiorendo, i frutti sono ancora sugli alberi, quando semini raccogli ancora, il frutto nasce, c’è prosperità, c’è speranza, c’è l’acqua che sgorga. Ma il mondo non vuole stare alla presenza di Dio, le persone si stanno allontanando. Anche perché non vogliono vivere quello che Dio chiede.
Perché quando siamo vicini a Dio, Dio ci chiede qualcosa. La prima cosa che ci chiede è questa: “sei un peccatore, ma evita il peccato”. È la prima cosa che chiede. E l’uomo spesso dice: “io pecco, ma Dio è misericordia”. Sbaglia. Dio è misericordia per chi cerca la santità, non per chi resta nel peccato. Egli detesta il peccato. Allora devi cercare la santità, devi volere la tua santità.
Voi oggi dovete essere famiglie sacre, famiglie sante. Oggi i figli giovani dovrebbero lasciar riposare un po’ i loro genitori più anziani. Invece avviene il contrario: i figli giovani stanno riposando e i genitori anziani sono molto stanchi. Perché è un mondo egoista, un mondo in cui le persone non sanno aiutare quelle che hanno bisogno di aiuto. C’è un mondo in cui le persone pensano solo a loro stesse.
Allora tu puoi vincere le tue debolezze. Puoi. Non pensare che la tua debolezza sia maggiore della tua forza. La tua forza è molto superiore. Quando vuoi essere forte sei forte, quando vuoi uscire dalle insidie del demonio ci riesci. Riesci perché sei forte. Se ti lasci abbattere dalle tue debolezze e non valorizzi la tua forza, allora cadi, vacilli, inizi a barattare tutto il tuo valore con delle briciole. E allora soffri, ti amareggi, da quel momento in poi la tua vita non ha più frutti, ha solo battaglie e sconfitte.
Per questo Gesù vuole restaurare nelle nostre vite questa pienezza dello Spirito Santo. È per questo che dice: avete bisogno di essere luce. Il mondo è nelle tenebre. È necessario che qualcuno sia luce in questo mondo. E la Parola di Dio ci catechizza perché verranno altri giorni dolorosi. Non abbiamo la speranza che verrà da un giorno all’altro un giorno migliore, perché dipende dal raccolto, dipende da quello che seminiamo. E quello che l’uomo ha seminato non gli darà un buon raccolto. Non ha quella pienezza dello Spirito Santo nella sua anima, non ha amore più per nulla, nemmeno per sé stesso. Ha perso la vita, ha perso l’essenza dell’amore alla vita. È immerso nelle briciole, sta affondando in alto mare.
Per questo Gesù oggi viene a dirci: siete in un tempo di misericordia, state naufragando, avete bisogno del mio aiuto affinché io vi resusciti. Perché state perdendo tutta la grazia del Salvatore, tutta la grazia di avere Gesù nella vostra vita, di avere una comunione con Dio, di avere una vita più santa, più felice.
Da qui in avanti avrete molto da ringraziare, perché vedrete così tanta sofferenza che ringrazierete per essere sopravvissuti ad essa, perché avete preghiera nella vostra vita, preghiera nella vostra comunità, nella vostra casa, nella vostra famiglia. Sopravvivrete con la preghiera. Chi non prega non avrà questa vittoria, affonderà sempre più in questo abisso di peccato, vivrà in modo terribile le conseguenze del peccato.
Hai bisogno di cambiare la tua anima. Quando Gesù ha detto che c’è la sofferenza temporale, quella materiale, ma che la peggiore è la sofferenza dell’anima, ti sta dicendo: È la tua anima che può vincere il tempo e la materia. È la tua anima che può vincere la sofferenza temporale e quella materiale. La tua anima è l’essenza della tua vita.
Perché Dio ti ha dato la vita per amore. Egli si prende cura di te. Non sapete quanto Dio si prende cura di voi, figli. Se lo sapeste vi preoccupereste molto di più di stare alla presenza di Dio, perché Dio si prende cura di voi tutto il tempo, Dio vi protegge tutto il tempo. Tutto il tempo il tuo angelo ti custodisce e ti difende, ti protegge. Perché voi potreste essere davanti a una sofferenza molto più grande: se fosse per quello che seminate, oggi la vostra sofferenza sarebbe molto ma molto più grande. Ma Dio vi sta alleggerendo, questa brezza leggera ci stando la grazia di avere un sollievo.
Allora ci vuole preghiera, fede, e da qui in avanti seguire i passi di Gesù. È questo che io desidero per tutte le famiglie del mondo intero.
Un messaggio forte che ci dice la verità di quello che oggi stiamo vivendo, sentendo, e di quanto abbiamo bisogno di Dio.  L’uomo oggi ha una carenza molto grande di Dio. Nel momento in cui avrete meno catechesi, meno messaggi, sentirete che dovete maturare di più. L’uomo deve fortificarsi nel momento in cui ascolta la Parola, perché può essere che la sofferenza diventi più difficile e voi dovete fortificarvi molto.
Allora è il momento di iniziare a pregare chiedendo a Dio questa grazia di avere un cuore molto fedele a Dio. Adesso è tra voi e Dio il vostro sì, il vostro abbandono, la vostra sincerità, la vostra onestà davanti al Padre. Adesso è il momento in cui vedrai quanto Dio è giusto nella tua vita.