martedì 19 febbraio 2019

Dio e il demonio nei posseduti



La possessione diabolica non è una malattia contagiosa, per cui non diveniamo posseduti assistendo all’esorcismo; né rimane infestato l’ambiente dove si fanno gli esorcismi. Non sempre si conosce prima se sia veramente posseduto, o vessato chi chiede l’esorcismo.  
Durante le preghiere di liberazione e l’esorcismo si può conoscere meglio la condizione del richiedente. Per questo l’esorcismo inizialmente può avere un aspetto conoscitivo e serve a smascherare la presenza il demonio il quale spesso desidera rimanere nascosto. Proprio con il susseguirsi degli esorcismi il demonio del posseduto si manifesta maggiormente, specie dinanzi ad alcune preghiere di liberazione. La sua maggior reazione dinanzi a certe preghiere potrebbe indicare anche l’avvicinarsi del momento di liberazione della vittima. 
La perseveranza nella pratica dell’esorcismo finisce per stancare il demonio e spingerlo a lasciare il campo di battaglia. 
Molte volte il demonio si ostina, afferma e riafferma di volere rimanere per sempre fino alla morte e dannazione della vittima. Queste sono le sue intenzioni o promesse fatte a chi ha venduto l’anima per quella fattura, ma succede poi il contrario. Gli pesa molto l’esorcismo: è come una flagellazione e vuole scoraggiare, dissuadere l’esorcista a ripeterlo.  
Fra Candido, consapevole delle sofferenze del demonio durante l’esorcismo, gli chiede se all’inferno c’è il fuoco che brucia molto. Il demonio risponde: “Se tu sapessi quale fuoco sei tu per me, non mi chiederesti”. Il demonio brucia a contatto della cose sacre, crocifissi, reliquie, acqua benedetta, stola.  
Alla domanda: “Perché allora non vai all’inferno”? 
“Perché a me interessa soprattutto far soffrire questa persona”, risponde. La vendetta e l’odio cieco verso l’uomo lo portano al gusto di fargli del male a qualunque costo.  
Molte volte vuol far credere che non soffre, che vuole rimanere per sempre in quell’anima per dirci che sono inutili le nostre preghiere ed esorcismi, ma sono solo falsità per scoraggiare l’esorcista e il posseduto. È successo qualche volta che subito dopo aver affermato questo, preso dalla rabbia e stanco del peso della sofferenza, ha sbattuto la porta ed ha lasciato spontaneamente il posseduto.  
A volte si nota che continuando gli esorcismi l’arroganza del demonio diminuisce, lascia la preda per l’esaurimento delle energie combattive e va in cerca di qualche altra vittima. 
Non tutti i demoni hanno eguale cattiveria, odio, grinta nella lotta contro il posseduto: questo potrebbe dipendere anche dal numero di demoni presenti in quell’anima. La presenza del demonio in un’anima, il numero di esorcismi necessario per buttarlo fuori, il numero di anni di permanenza rimangono un mistero: nessun caso è uguale all’altro, né si possono fare previsioni umane, solo soprannaturali. 
A volte durante gli esorcismi si manifestano grosse reazioni del demonio, specie durante la recita di alcune preghiere. 
L’esorcismo permette di conoscere chi c’è veramente e la gravità di quella presenza malefica da togliere con la forza della fede, della preghiera, numerosi esorcismi e nei tempi possibili.  
Quando non si nota alcuna manifestazione e neppure particolari benefici, si può pensare che forse la causa di certi disturbi non stia nel demonio.  
Pur essendo, le possessioni e vessazioni, iniziative del demonio, non si esclude che, più volte vengano anche incorporate in un disegno di Dio e quindi che lo stesso demonio faccia la sua parte di collaborazione come è avvenuto nella Passione e Morte di Cristo. Se maggiore sarà la fede e la collaborazione da parte del posseduto o di altri cointeressati, maggiori saranno i vantaggi e più breve sarà la permanenza malefica del demonio, come risulta dalla vita di Padre Pio e di altri Santi.  
L’esorcismo, dice P. Amorth, può avere il 10% di influsso sul maleficio; il 90% deve mettercelo l’interessato. Il migliore e più efficace esorcismo sono i Sacramenti della Confessione e Comunione che accompagnano la progressiva conversione.  
Altro fattore di collaborazione è la conversione e preghiera dei familiari e parenti: che passano da poca fede ad una vita ricca di grazia e preghiera.  
È importante allargare la cerchia con la comunità parrocchiale, con i gruppi di preghiera, con le Comunità religiose. 
Allora abbiamo la Chiesa che prega per la liberazione del fratello incatenato dal demonio, come fece la Chiesa primitiva per Pietro trattenuto in carcere. 
Attraverso la possessione di uno il Signore chiama alla fede, alla conversione molti altri a cominciare dall’interessato; sono questi i vantaggi che il Signore desidera e le prime grazie che ama concedere per coronare il suo progetto di amore con la liberazione del posseduto. Questa esperienza diviene scuola per meglio conoscere l’esistenza e la cattiveria del demonio e di quanti con esso collaborano, e l’importanza primaria della liberazione del demonio dal cuore con la vita di grazia.  
Vanno rimosse le situazioni matrimoniali irregolari, le convivenze, la vita morale disordinata, l’uso della droga, ogni forma di odio per una piena riconciliazione con Dio e con i fratelli. Il perdono dato ai nemici, alle persone che ci hanno fatto o continuano a farci del male, pregare per loro, far celebrare SS. Messe per la loro conversione, sono il miglior segno di disponibilità alla volontà di Dio e di collaborazione con la sua grazia. 
Le fatture più gravi e reiterate sono le più difficili da guarire, come le macuba del Brasile e le fatture degli stregoni dell’Africa; tuttavia la liberazione può essere ritardata, ma non impedita. Più esposti alla possessione diabolica sono i giovani che per diverso motivo si lasciano sedurre da esperienze di magia, messe nere, spiritismo nelle sette sataniche.  
Anche il cammino per uscire, per loro, è più faticoso sia per i legami contratti con il demonio e con le sette, sia per riprendere una intensa vita cristiana. I posseduti liberati, anche per il male e le sofferenze sostenute, si avvicinano decisamente a Dio. Sono riusciti a staccarsi dalle cose di questo mondo per pensare di più alle cose dello spirito.  
L’esorcista è chiamato ad aiutare posseduti e cointeressati nel cammino di preghiera, di fede coerente, di formazione spirituale per arrivare al cambiamento di costumi e agli impegni che Dio attende. 

FRATELLO ESORCISTA 

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