sabato 16 febbraio 2019

LA VITA DELLA MADONNA



Secondo le contemplazioni 
della pia Suora STIGMATIZZATA 
Anna Caterina Emmerick 


Visioni intorno alla festa della Concezione di Maria Santissima 
             

Narrazione dell'8 dicembre 1819. 

Dopo aver trascorso tutta la notte assorta nella triste contemplazione dei peccati e delle 
colpe degli uomini, allo spuntar dell'alba mi addormentai e vidi Gerusalemme, mi vidi 
vicina al tempio, poi mi recai nei dintorni di Nazareth dove c'era la casa di Anna e di 
Gioacchino. Riconobbi quei posti per averli contemplati altre volte. Improvvisamente, 
nella visione, vidi sorgere dal terreno una debole colonna di luce che, come uno stelo, 
portava alla sommità un fiore simile ad un calice. Esso portava alla cima una chiesa 
ottangolare piena di luce: era la Chiesa celeste. La colonna luminosa assumeva la 
forma di un alberello all'interno della chiesa, sui cui rami stavano le figure dei 
componenti la famiglia della Beata Vergine Maria. La Santa Madre Anna stava tra San 
Giacomo e un altro uomo, forse suo padre. Sotto il petto della Santa vidi uno spazio 
luminoso a forma di calice in cui appariva in embrione la figura di una fanciulla 
vestita di luce, la quale diveniva sempre più grande invadendo lo spazio luminoso. 
Teneva le mani incrociate sul petto e la piccola testa, pure inclinata sul petto, mandava 
un'infinità di raggi lucenti verso una determinata direzione del globo. Mi sorprese di 
vedere che i raggi erano diretti in una sola e precisa direzione. Sopra gli altri rami 
dell'albero vidi diverse figure in adorazione, mentre intorno alla Chiesa c'erano Cori 
innumerevoli di Santi che pregavano e veneravano la Santa Madre della Madonna. La 
dolce armonia e la concordia soave, che prendeva sempre più posto in quel rito, non 
può essere descritta con le parole umane perché appartiene al mondo celeste. A queste 
visioni mi sovviene però l'immagine di un soave campo di fiori, i quali emanano il 
loro profumo nell'aria e mostrano i variopinti colori al sole da cui hanno ricevuto la 
vita. Questo era il simbolo della festa della venerazione dell'Immacolata Concezione. 
Alla cima dell'alberello si riprodussero nuovi rami dove vidi Maria e Giuseppe 
inginocchiati e, sotto di essi, la Santa Madre Anna in preghiera: essi adoravano 
solennemente il bambino Gesù che sedeva alla cima suprema dell'albero circondato da 
uno splendore abbagliante mentre manteneva il globo del mondo. Vidi inoltre, 
genuflessi a terra, assorti in profonda orazione, i Re Magi, gli Apostoli, i pastori e i 
discepoli, e, ad una certa distanza da tutti, i Cori dei Santi. Più in alto ancora scorsi 
delle forme indefinite di altre potenze e dignità Celesti illuminate da un fascio di 
luce vivissima. Ancora più sopra, come attraverso la cupola di una chiesa, 
provenivano i raggi di un mezzo sole. Ebbi la sensazione spirituale che 
quest'immagine annunciasse la prossima festa della Nascita di Cristo dopo quella della 
Concezione. Dapprima contemplai la visione sentendomi fuori della chiesa celeste ma 
poco dopo mi sentii all'interno, vicino alla colonna di luce. A questo punto mi fu 
svelato nei particolari il mistero della Concezione senza il peccato originale, allora 
vidi la nascitura che, da sotto il cuore luminoso della Santa Madre Anna, inviava i rag-
gi dorati dell'amore più sublime in direzione di una chiesa in cui si onorava questa 
nascita divina. Il sacro luogo poi andò distrutto a causa di indecenti controversie sul 
santissimo mistero; la Chiesa celeste però continua a festeggiarne la ricorrenza nello 
stesso posto. 

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