domenica 24 febbraio 2019

LA SANTISSIMA EUCARESTIA




LA PRESENZA REALE
Testimonianza della Chiesa
Ecco l'Agnello di Dio. (Giovanni, 1, 36).

Fu mandato S. Giovanni Battista ad annunziare alla terra il promesso Salvatore, additarlo e preparargli la via. La Chiesa ha la stessa missione verso Gesù Sacramentato, missione tuttavia più estesa e duratura, che abbraccia ogni paese ed età. La compie, mostrando Gesù in Sacramento, predicandolo con la parola e con la testimonianza della fede e delle opere; predicazione muta, questa, ma non meno eloquente di quella.

I. La Chiesa si presenta difatti a noi, la parola di Gesù Cristo sulle labbra, ripetendola e spiegandola con autorità pari a quella del Salvatore: Questo è il mio Corpo, questo è il mio Sangue. Essa ci dice, e noi dobbiamo credere, che per la divina virtù di queste parole sacramentali, prese nel loro senso naturale e giusto. Gesù Cristo è veramente, realmente e sostanzialmente presente nel Santissimo Sacramento dell'altare, sotto le apparenze del pane e del vino. C'insegna, e noi dobbiamo credere, che con la sua onnipotenza Gesù Cristo ha convertita la sostanza del pane nel suo Corpo, la sostanza del vino nel suo Sangue, e che al Corpo ed al Sangue s'accompagnano l'Anima sua e la Divinità.

C'insegna e noi dobbiamo credere, che la divina Transustanziazione sempre si effettua, nella Chiesa, per opera dei Sacerdoti, investiti da Gesù Cristo del suo potere con quelle parole pronunziate sugli Apostoli: Fate questo in memoria di me. Dalla Cena la Chiesa non cessa lungo i secoli di proclamare questa sua fede.

I suoi Apostoli ebbero una sola voce, i dottori una stessa dottrina, i suoi figli un'identica fede, un medesimo amore per il Dio dell'Eucaristia. Che maestà in questa voce unanime del popolo cristiano! Bella e commovente armonia di lodi e di amore! Vanno a gara i veri figli della Chiesa nel portare appiè del divin Re presente un tributo d'omaggio, un dono del cuore, chi l'oro, chi la mirra, tutti l'incenso. Ciascuno vuol avere il suo posto alla corte ed alla mensa di Dio nell'Eucaristia.

Gli stessi nemici della Chiesa, i scismatici, quasi tutti gli eretici, credono alla presenza di Gesù Cristo nell'Eucaristia. Ahi bisognerebbe essere del tutto ciechi per negare la luce del sole, ingrati affatto per disconoscere e disprezzare l'amore di Gesù Cristo che si perpetua in mezzo agli uomini.

II. Alla testimonianza della parola la Chiesa aggiunge quella dell'esempio, la sua fede pratica.

Come Giovanni Battista, dopo aver additato il Messia, si getta ai suoi piedi per attestare la vivezza della sua fede, così la Chiesa consacra un culto solenne, converge tutta la sua liturgia all'adorabile Persona di Gesù, che segnala presente nel Santissimo Sacramento. Adora Gesù Cristo come Dio, presente e nascosto nell'Ostia santa. Gli rende gli onori dovuti a Dio solo; si prostra innanzi all'Augustissimo Sacramento, come la corte celeste dinanzi alla maestà di Dio! Qui nessuna distinzione: i grandi e i piccoli, i sovrani e i sudditi, i sacerdoti come i semplici fedeli, tutti al cospetto di Dio nell'Eucaristia cadono con moto istintivo ginocchioni. E' il buon Dio! Ma non basta alla Chiesa l'adorazione silenziosa per testimoniare la sua fede: vi aggiunge onori pubblici, splendidi omaggi. Sono espressione della sua fede verso il Santissimo Sacramento le stupende basiliche: ah! essa non volle costruire sepolcri, ma templi, ma cieli sulla terra, ove il suo Salvatore, il suo Dio avesse un trono degno di lui.

Con gelosa e delicata premura ha regolato fino ai minimi particolari, quanto riguarda il culto dell'Eucaristia; non rimette ad altri la dolce cura di onorare il suo Sposo divino: tutto è grande, tutto è importante, tutto è divino quando trattasi di Gesù Cristo presente: quanto vi ha di più puro nella natura, di più prezioso sulla terra vuole che sia consacrato al regale servizio di Gesù.

Nel culto della Chiesa tutto si riferisce a questo adorabile Mistero; ogni cosa ha un significato spirituale e celeste, ha una virtù, contiene una grazia. Come la solitudine, il silenzio del tempio raccoglie l'anima! Come l'assemblea dei santi prostrati dinanzi al Tabernacolo ci fa esclamare: Chi è presente qui è da più di Salomone, è da più di un Angelo! Sì, egli è Gesù Cristo, innanzi a cui piegasi ogni ginocchio in cielo, in terra e negli abissi.

Alla presenza di Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento s'eclissa ogni grandezza, ogni santità s'umilia e s'annienta.
Gesù Cristo è là! 

di San Pietro Giuliano Eymard

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