Posto pure che nell'orazione il Signore v'inondi di tante grazie e vi conceda i favori di cui parlerò più avanti, vi dico che, uscite da essa, v'incontrerete in una moltitudine di piccoli inciampi ed occasioni. Ora per negligenza si trasgredirà una cosa, ora non si farà bene un'altra, ora turbamenti interiori ed ora tentazioni. Non dico che sarà sempre così, e nemmeno che così sarà spesso. Però è una grande grazia di Dio, perché così si va innanzi. – Non è possibile essere angeli quaggiù: la nostra natura non lo consente.
Mentre non mi turba vedere un'anima in mezzo a gravi tentazioni, sapendo io che, se è ben fondata nel timore di Dio, ne uscirà con un gran guadagno, non così se ne vedo un'altra continuamente in pace e senza lotta, come ne ho trovate alcune: allora non faccio che temere, né mai finisco di assicurarmene, benché non la veda offendere il Signore. Giacché non la tenta il demonio, cerco, potendolo, di provarla e di tentarla io stessa, affinché si conosca.
Questo stato, di cui io, a dir vero, ho trovato solo pochi esempi, si riscontra talvolta anche in anime che il Signore ha elevato a un'alta contemplazione. – Del resto, le vie di Dio sono molte.
Tali anime sono in una pace interiore quasi continua. Ma io credo che non si debbano intendere. Sottoposte ad esame, si vede che anch'esse hanno le loro piccole lotte, benché rare. Non porto invidia a queste anime, perché in fatto di perfezione – a quanto si può capire dopo aver tutto esaminato – avanzano assai di più di quelle che han da combattere, nonostante che la loro orazione possa esser meno elevata.
Non parlo qui di quelle che, avendo lottato per lunghi anni, sono ormai molto innanzi e molto mortificate. Essendo già morte al mondo, il Signore le adagia in una pace quasi continua, benché non mai in tal modo da non sentire i difetti in cui cadono e ad averne gran pena.
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