mercoledì 4 marzo 2020

EPISTOLARIO



Il discepolo 

Difficoltà morali e fisiche.   Indubbiamente la direzione costituiva un mezzo  efficace di santificazione, un appoggio morale nelle molteplici prove, a cui era  sottoposto lo spirito, ed a garanzia sicura contro eventuali illusioni.  
Nessuna meraviglia pertanto che satana vi si opponesse tenacemente, cercando di  spezzare le relazioni con i direttori, in modo particolare con due insolite  tattiche: o insinuando nell'anima la inutilità di ricorrere al direttore, o  facendole travedere il pericolo contro l'umiltà, col rendere palesi i doni  gratuiti ricevuti da Dio, ed i perduti guadagni con lo sperperare il tempo  invece di pregare, ecc.  
La reazione, però, di padre Pio era immediata e senza incrinature di sorta: "Mi  rallegro nel dover manifestare tutti i favori affatto gratuiti che questo Gesù  ha fatto all'anima mia" (14 10 1912; cf. anche 18 11 1912).  
Né si contentava di reagire alle insinuazioni diaboliche riferendo candidamente  i favori divini al direttore, ma passava decisamente al contrattacco,  permettendosi di intavolare discorsi ironici col nemico:  

"A tale diabolica suggestione io risposi in modo evidentemente sarcastico:  "debbo confessarvi [a satana] il mio torto. 
Fino al presente sono stato in un falso supposto: non vi credevo tanto bravi  nella direzione di spirito. Mi duole intanto di non potervi assumere per mio direttore, poiché il padre mio 
esercita questa carica da molto tempo e le nostre relazioni sono giunte a tal  punto che troncarle così di botto non mi riesce. Girate, girate che troverete  delle anime che vi assumeranno a direttore del loro spirito, essendo voi bravo  in tale materia""  
(14 10 1912) 

Accanto a questa coazione morale da parte di satana, si riscontra pure la  violenza fisica, perché di fronte alla tenace resistenza del tentato il diavolo  passa a vie di fatto:  
"Chi sa quanta forza debbo farmi nel comunicarle le mie cose. Dolori fortissimi  di testa da non poter quasi vedere dove pongo la penna [mentre scrivo]" (29 3  1911).  
Anzi tende ad inutilizzare le lettere del direttore, rendendole illeggibili,  imbrattando i fogli, procurando dei disguidi postali (14 10 1912) e perfino  tormentandolo fisicamente quando le scrive o quando le riceve:  

"Questa è la guerra che a tutt'oggi mi si muove ancora. Vuole [satana]  assolutamente la cessazione di ogni relazione e comunicazione con voi. E mi  minaccia che se mi ostinerò a non dargli retta, farà cose con me che mente umana  non potrà immaginare giammai".  
"Costoro [gli impuri apostati], babbo mio, non potendo vincere la mia costanza  nel riferirvi le loro insidie, si sono appigliati a quest'ultimo estremo,  vorrebbero indurmi nelle loro reti col privarmi dei vostri consigli, che voi mi  venite suggerendo per mezzo delle vostre lettere, unico mio conforto, ed io a  gloria di Dio ed a loro confusione lo sopporterò" 

PADRE PIO DA PIETRELCINA 

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