giovedì 10 giugno 2021

Un Mondo secondo il Cuore di Dio

 


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Lo spirito del mondo ha tanti aspetti! A volte crediamo di conoscerli tutti, mentre in realtà ci manca la conoscenza di quelli che più ci interessano. Dobbiamo tener presente che lo spirito del mondo lavora in diverse zone nello stesso tempo: da ciò che è puramente materiale, fino a portare la confusione nei valori spirituali. Quello spirito non è altro che il prolunga- mento dell’azione del demonio, allo scopo di ottenere ciò che questi non ha potuto. Nella vita di Gesù, ad esempio, il demonio tenta di allontanarlo dalla via della Volontà del Padre. Non ci riesce e allora lo tenta costantemente coi suoi seguaci per mezzo dello spirito del mondo, presentandosi sotto l’aspetto del “ragionevole”. Per altro verso, ciò che è di Dio lo fa vedere “ragionevolmente esagerato”. 

È un impegno costante da parte di questo spirito far sì che gli uomini vivano confortevolmente in questo mondo, nella misura che possono, prescindendo da Dio. E si dice “nella misura che possono” perché in fondo, mancando Dio, gli uomini non possono essere felici. Questo scopo lo raggiunge nelle zone inferiori dell’uomo: dai sensi fino a certa parte della ragione. Ma quando la ragione approfondisce, si incontra con la menzogna dello spirito del mondo. Esso non è ragionevole, è sofistico, perché pretende che l’uomo dimentichi quell’aspirazione profonda che costantemente tende a spuntare nella sua anima: Dio. 

Questo dimenticare Dio riveste molte forme, ma sempre porta l’impronta del “ragionevole”: dal materialismo ateo fino alla religione che pretende, nella pratica, di venire a patti con lo spirito del mondo. È certo che il materialismo ateo si appoggia su ragioni materiali ed economiche per prescindere da Dio. È una ragione “cieca”, come la materia in cui si appoggia, giacché si pretende di prescindere da Dio quando la materia stessa è stata fatta da Dio. Con ciò si agisce “senza ragione”, al prescindere da Dio, quando si tratta di impiantare una giustizia sociale. Ciononostante, per essi il prescindere da Dio è qualcosa di ragionevole: l’hanno forse visto i loro occhi? Allora non esiste. Questo è un ragionamento che potrebbe fare un animale con un minimo di ragione: è una semplice illazione dai sensi. 

È così vario e diverso lo spirito del mondo, come sono diversi i tipi di demoni. Non abbiamo forse detto che lo spirito del mondo è il prolungamento nascosto della influenza del demonio? I demoni sono molteplici. Quell’indemoniato del Vangelo disse che il suo nome era “legione”. Anche lo spirito del mondo è “legione” e mancante di unità. 

È ragionevole una cosa?... Allora Dio la vuole. Così pensa lo “spirito del mondo”, che si oppone energicamente alle esigenze di una fede che chiede a volte il sacrificio della propria ragione per sottomettersi incondizionatamente alla Ragione suprema. Ricordiamo il caso di Saul: fu l’uomo che operò sempre su impulso della ragione. Un potente esercito è in procinto di distruggere Israele; questi si sbanda e Samuele non arriva. Di fronte alla urgenza del momento, a Saul sembra “ragionevole” di dover offrire lui l’olocausto. Appena ebbe finito di offrire l’olocausto giunse Samuele e gli disse: Che hai fatto?. Le parole di Saul sono molto ragionevoli, ma Samuele gli risponde: «Hai agito da stolto». Ciò che è “ragionevole” per Saul, è una “stoltezza” per l’uomo di Dio. Saul e Samuele furono due uomini animati da spiriti diversi. Non ci fu mai una mutua compenetrazione, nonostante che le loro vite fossero così in relazione. 

Non c’è dubbio che nell’uomo c’è una tendenza ad operare ed a giudicare nello stesso modo di Saul. Il “ragionevole” ci va allontanando poco a poco dalla Volontà espressa di Dio, come successe a Saul. Dio gli comanda tramite il suo profeta Samuele di sterminare totalmente Amalek. Ma Saul torna ad affondare nella sua ragione, ribelle al comando di Dio. Non stermina totalmente Amalek e permette che il popolo risparmi alcuni animali per offrirli a Colui che gli ha comandato di sterminarli. Ecco il punto critico della ragione; si oppone al comando di Dio in un modo ragionevole: «Migliore dello sterminio è l’offerta». La ragione fa dimenticare a Saul l’obbedienza e la sottomissione a Dio che comportavano quello sterminio. Così l’uomo di Dio gli dice: «L’ubbidire va più del sacrificio... La ribellione è un peccato come la superstizione e malizia di idolatria è la resistenza a lui. Poiché tu hai rigettato il comando di Dio, Egli ti ha rigettato come re» . 

Quel che fece Samuele col re di Amalek ferisce la nostra sensibilità mondana; essa vorrebbe protestare di fronte a qualcosa che sembra crudele. Ma Samuele preferisce che gli uomini lo giudichino così, piuttosto che disobbedire all’ordine del Signore: «Conducetemi Agag, re di Amalek... Come la tua spada ha privato di figli le donne, così sarà privata di suo figlio tra le donne tua madre. Poi Samuele trafisse Agag davanti al Signore in Gàlgala». 

Questo fatto storico ci porta ad analizzare le pretese del mondo, ciò che esso pretende dagli uomini di Dio. Lo spirito del mondo è riuscito a convincere gli uomini che le anime sante, gli eletti di Dio, devono essere persone inoffensive: non dovete temerli, sembra dire loro; quando non saranno d’accordo col vostro parere, taceranno. Sono tanto buoni e comprensivi! Inoltre lo spirito del mondo spinge i suoi seguaci a collaborare con le anime buone perché così, in qualche modo, tiene anch’esse nelle sue reti. Le anime semplici, desiderose di una maggiore perfezione, le ha convinte che non devono cambiare le cose; che esse non sono state chiamate a quella via di perfezione, la quale non è per tutti; pertanto non devono molestare gli altri, perché sarebbe mancanza di carità e di pazienza, non sapendo sopportare i “fratelli”. È il demonio stesso che suggerisce ciò a queste anime, per poter egli lavorare meglio nel mondo. 

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JOSÉ BARRIUSO 

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