Dell'Amicizia
Secondo Vincolo della mostra Unione col Cuore di Gesù
Ma che dico io, dimentico di quanto sia grande la potenza dell' amore ? Non è forse suo distintivo il far cose che non sono possibili se non ad esso ? Il Figliuoio di Dio ha risoluto di essere nostro amico, e sarà, malgrado di tutte le difficoltà. La distanza che lo separa da noi è infinita, ma egli sa vincerla e unire, come per un ponte immenso, le due rive , prima da uno smisurato abisso disgiunte. Senza cessare di essere uguale al Padre, egli si rende somigliante agli uomini, annientandosi col prendere la forma di servo , Semet ipsm exinamivit, formam servi accipiens, in similitudinem hominum factus (PHIL. , II, 7): e poichè la sua Incarnazione lo lascia tuttavia troppo lontano da ciascun degli uomini, egli annientandosi ancora di più, istituisce un Sacramento che lo accosti a ciascuno e intimamente congiunga; e per questa via compie la prima condizione dell' amicizia che è l'uguaglianza.
Quanto poi alla legge del sacrificio, brama di ogni cuore veramente amante, egli ebbe come appieno seguirla dal momento che assunse questa natura passibile e mortale. Vero è che nel prenderla comunicolle ancora tutti i suoi diritti alla beatitudine, alla gloria, alla immortalità ; ma egli è padrone di sacrificarli tutti, e con quanta premura egli lo fa ! Preso appena un corpo, l' offre in olocausto : formatosi appena un Cuore, lo abbandona all'apprension viva dei disprezzi, degli oltraggi , delle miserie d'ogni maniera a lui serbate, che già gli cagionano una vera agonia, Improperium expectavit Cor meum et miseriam (Ps. LXVIII, 21): la quale agonia dee durare quanto la sua vita terrestre, e questa finita, allorchè la lancia del soldato avrà fatto stillare l'ultima goccia di sangue dal Cuore di Gesù, questo Cuore insaziabile di sacrificio comincerà una vita novella, in cui ripetere ad ogni istante e in ogni luogo del mondo l'immolazione del Calvario !
Che gli manca dunque per l'adempimento di quanto richiede l'amicizia? Forse il disinteresse? Ah non potrà egli, senza dubbio, impedire che il suo divin Padre faccia servire tutte le cose alla gloria di lui; ma l' amor suo non è per questo meno disinteressato! Quale guadagno a lui viene dai nostri omaggi ? Non potea del pari esser beato e glorioso in cielo, se ci avesse lasciati andare perduti ? Non poteva invece creare altri uomini, o puri spiriti più perfetti che lo avrebbero servito assai meglio di noi? E anzitutto, chi obbligavalo a patir tanto e a morire per nostra salute? Non avea che a dire una parola, e Dio Padre lo avrebbe liberato dai tormenti e preservato dalla morte. Ma no; egli mi ha amato, senza obbligo alcuno, e si è dato in preda per me ad ogni sorta di dolori. Poteva bearsi di tutte le gioie celesti, e volle sostenere invece la croce, non facendo caso alcuno dell'ignominia, Proposito sibi gaudio, sustinuit crucem, confusione contem pta (HEBR., XII,2). Si può egli concepire un amore più generoso, un' amicizia più disinteressata ?
ENRICO RAMIÈRE S. J.
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