venerdì 6 giugno 2025

PASQUA RISURREZIONE DEL SIGNORE

 


Spunti di Riflessione

seguendo la Sacra Scrittura

e gli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta


Vol. 17 – Settembre 18, 1924 =

Il vivere nella mia Volontà è regnare, il fare la mia Volontà è stare ai miei ordini. Il primo è possedere, il secondo è ricevere i miei ordini ed eseguirli. Il vivere nel mio volere è far sua la mia Volontà come cosa propria, è disporre di Essa; il fare la mia Volontà è tenerla in conto come Volontà di Dio, non come cosa propria, né poter disporre di Essa come si vuole. Il vivere nella mia Volontà è vivere con una sola Volontà, qual è quella di Dio, la Quale, essendo una Volontà tutta santa, tutta pura, tutta pace, ed essendo una sola Volontà che regna, non ci sono contrasti, tutto è pace; le passioni umane tremano innanzi a questa Suprema Volontà, e vorrebbero fuggirla, né ardiscono di muoversi, né di opporsi, vedendo che innanzi a questa Santa Volontà tremano Cieli e terra. Sicché il primo passo del vivere nel Voler Divino, che fa? Gettare l’ordine divino nel fondo dell’anima, svuotarla di ciò che è umano, di tendenze, di passioni, d’inclinazioni ed altro. Invece, il fare la mia Volontà è vivere con due volontà, e quando do gli ordini di eseguire la Mia, [la creatura] sente il peso della sua volontà che le mette contrasti, e ad onta che segua gli ordini della mia Volontà con fedeltà, sente il peso della natura ribelle, le sue passioni ed inclinazioni. E quanti santi, ad onta che siano giunti alla perfezione più alta, sentono questa loro volontà che gli fa guerra, che li tiene oppressi, e tanti che sono costretti a gridare: ‘Chi mi libererà da questo corpo di morte? Cioè, da questa mia volontà che vuol dare morte al bene che voglio fare?’

Il vivere nella mia Volontà è vivere da figlio, il fare la mia Volontà è vivere da servo. Nel primo, ciò che è del Padre è del figlio; e molte volte fanno più sacrifizi i servi che i figli: a loro spetta esporsi a servizi più faticosi, più umili, al freddo, al caldo, a viaggiare a piedi… Infatti, quanto non hanno fatto i miei Santi per eseguire gli ordini della mia Volontà? Invece, il figlio sta con suo padre, tiene cura di lui, lo rallegra coi suoi baci e con le sue carezze, comanda ai servi come se comandasse suo padre; se esce non va a piedi, ma viaggia in carrozza… E se il figlio possiede tutto ciò che è del padre, ai servi non si dà altro che la mercede del lavoro che hanno fatto, e restano liberi di servire o non servire il loro padrone, e se non servono non hanno più diritto di ricevere nessun altro compenso. Invece, tra padre e figlio nessuno può togliere questi diritti: che il figlio possiede i beni del padre; nessuna legge, né celeste né terrestre può togliere questi diritti, né svincolare la figliolanza tra padre e figlio.

Figlia mia, il vivere nella mia Volontà è il vivere che più si avvicina ai Beati del Cielo, ed è tanto distante da chi [semplicemente] fa la mia Volontà e sta fedelmente ai miei ordini, quanto è distante il Cielo dalla terra, quanta distanza passa tra figlio e servo, tra re e suddito. E poi, questo è un dono che voglio fare in questi tempi sì tristi: che non solo facciano la mia Volontà, ma che La posseggano. Non sono forse Io padrone di dare ciò che voglio, quando voglio e a chi voglio? Non è padrone un signore di dire ad un servo: ‘Vivi in casa mia, mangia, prendi, comanda come un altro me stesso’? E per fare che nessuno possa impedirgli il possesso dei suoi beni, si legittima questo servo per figlio e gli dà il diritto di possedere. Se ciò può fare un ricco, molto più posso farlo Io. Questo vivere nel mio Volere è il dono più grande che voglio fare alle creature! La mia bontà vuole sempre più sfoggiare in amore verso le creature, ed avendole dato [loro] tutto, né avendo più che dar loro per farmi amare, voglio far dono della mia Volontà, affinché, possedendola, amino il gran bene che posseggono.

Né ti meravigliare se vedi che non capiscono; per capire dovrebbero disporsi al più grande dei sacrifizi, qual è quello di non dar vita, anche nelle cose sante, alla propria volontà. Allora sentirebbero il possesso della Mia e toccherebbero con mano che significa vivere nel mio Volere. Tu, però, sii attenta né t’infastidire delle difficoltà che fanno, ed Io a poco a poco Mi farò strada per far capire il vivere nella mia Volontà”.


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