Dell'Amicizia
Secondo Vincolo della mostra Unione col Cuore di Gesù
Tocca ora a me di rispondere, se voglio concedere la mia amicizia ad un Dio che per acquistarla ha operato tanti miracoli e compiuti tanti sacrifici. Egli col divenire mio amico non avea niente da guadagnare, niente da perdere abbandonandomi alla infelice mia sorte. Al contrario, io se divengo amico del mio Dio, ho guadagnato tutto, ho tutto perduto se gli di vengo nemico. Può esser mai che egli usi tutte le prevenienze, e non ottenga da me se non ripulse ? Se uno de' miei simili avesse fatto il millesimo per ottenere la mia amicizia, io l' amerei; ed al mio divino amico celeste, infinitamente più amabile ed infinitamente più amante, ricuserò di essere amico, o smentirò più a lungo coi fatti le vuote proteste di amore onde gli sono prodighe le mie labbra ? Che vi può essere di più mostruoso ?
Oppure consentirò io d' amarlo, ma di solo amore servile, che ha per motivo il timore , o di solo amore mercenario, che non ha di mira se non il guadagno? Lo servirò io a patto di averne pagati a contanti i miei ossequi, di non impormi verun sacrificio che non sia di presente rimunerato? E avrò coraggio di conteggiare e patteggiare in tal modo con quello che non ha punto risparmiato per me nè i suoi travagli, nè i suoi prodigi, nè il suo sangue ?
O vorrò forse imitare untroppo gran numero d'uomini che si dicono cristiani, e si danno ad intendere di amar Gesù, di esser gli devoti, ma inventando a proprio comodo un amore cui non accetterebbero da altri per sè; un amore sempre timido di far troppo , che riduce ai più stretti limiti il tempo da consecrare a Dio, la parte dei propri beni da donargli, i sacrifici a cui si rassegna, a fine di uscirne col proprio vantaggio ?
Oh no, io non saprei diportarmi così, per poco che intendessi quanto mi abbia amato Gesù ! Non vorrei mai chiamare mio amico colui che misurasse in tal guisa le prove del suo amore; e volendo io essere fermamente amico del mio Dio, non sarò cotanto avaro a suo riguardo. E poi come troverei l'util mio, privandomi della sua amicizia? Anzi l'interesse mio più prezioso non istà forse nell' acquistare colla purezza e generosità del mio amore il titolo di amico di Dio?
O Cuore di Gesù, Cuore del mio Amico, il più tenero, più amante, più sacrificato di tutti i cuori, fate che al fine io cominci ad amarvi, e non in sole parole, ma in verità ! Fate che io vi dimostri l'amor mio, come voi mi avete dimostrato il vostro, unendomi a voi, cercando puramente la vostra gloria, sacrificando a voi, se bisogni, le mie sensibili soddisfazioni, i miei interessi temporali; e così acquisti le forze, la pace, i frutti copiosi che accompagnano il verace amore!
ENRICO RAMIÈRE S. J.
Nessun commento:
Posta un commento