venerdì 12 settembre 2025

VITA DI SAN GIUSEPPE

 


Consolato dall’Angelo – La notte poi, l’Angelo tornò di nuovo a parlargli nel sonno, e gli disse come il suo Dio avesse goduto molto di vederlo costante e paziente in tutti i travagli, e che aveva arricchito e ricolmato la sua anima di grazie e di meriti: e l’animò ad essere sempre più costante e paziente nei travagli, perché Dio nel corso della sua vita, gliene avrebbe mandati molti e molto gravi, che perciò si facesse cuore e non temesse, perché Dio sarebbe stato sempre in suo aiuto, e che avrebbe ricevuto molte consolazioni ancora sopra ogni suo credere. Perciò il Santo, animato e consolato, si offriva sempre pronto a soffrire tutto, purché il suo Dio non l’avesse abbandonato.  

Suo merito speciale – Il nostro Giuseppe si rendeva molto gradito al suo Dio nella pratica delle sue virtù, nella sofferenza, nel soffrire, nel disprezzo di tutte le cose caduche e transitorie, nell’abnegazione di se stesso, nel godere di essere disprezzato per amore del suo Dio. Si è reso mirabile sopra ogni altro Santo, perché quelli hanno avuto i consigli e l’esempio del Redentore, ma il nostro Giuseppe non aveva ancora visto il suo Dio in carne mortale, né aveva udito i suoi insegnamenti, tuttavia fu così eccellente nelle virtù e si perfezionò in ogni sua operazione. 

Serva di Dio  Maria Cecilia Baij O.S.B.

 

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