venerdì 26 giugno 2020

Signore dal Cuore totalmente offerto



Per la profonda sofferenza che hai accolto nel tuo Cuore, ci hai rivelato la profondità delle offese fatte a Dio, ma anche la bellezza della riparazione offerta al Padre.
Facci partecipare a questa riparazione per i peccati dell'umanità, allo slancio generoso, col quale hai fatto salire al Padre la tua vita e il tuo Cuore, per meritarci la salvezza.
Facci comprendere che l'omaggio di riparazione non ha solamente un effetto di espiazione, ma che ottenendo la grazia divina contribuisce a costruire una umanità nuova, pura e santa.
Impegnaci dunque largamente in questa grande opera di riparazione e fa' che non esitiamo a offrire al Padre, come te, quanto vi ha di più profondo nel nostro cuore, attraverso tutte le sofferenze che ci sono inviate! Dacci la grazia, mentre avremmo meritato di essere schiacciati sotto i castighi delle nostre colpe, di poter presentare con te al Padre, quei sacrifici che, espiando i nostri peccati, possono contribuire all'edificazione della comunità cristiana e alla moltiplicazione dei benefici divini nel mondo.


Non è il colore della pelle che causa la divisione ma è il peccato.



19 giugno 2020 

"Figlia mia, quando il mondo verrà a conoscere il mio sacratissimo Cuore, allora ci sarà la guarigione. I miei figli combattono per la razza e la religione, ma ti dico questo: non è il colore della pelle che causa la divisione ma è il peccato. Sono un Dio di unità e quando i miei figli vengono a me durante la messa riunisco tutti i miei figli a ricevere il mio corpo e sangue prezioso. L'umanità non discute dei colori che compongono un arcobaleno, piuttosto vede la bellezza quando tutti i colori sono uniti dalle stesse mani che hanno creato ogni anima… Le stesse mani che invieranno un grande segno attraverso i cieli e ogni anima saprà della mia esistenza. In un attimo l'umanità saprà com’è la sua anima davanti a me. Farò brillare la mia luce e quel grande specchio rifletterà in ogni anima la sporcizia che si è infiltrata e le buone azioni compiute. Mostrerò la missione che deve compiere perché a nessuno mancherà la piena conoscenza di ciò che desidero lui… molti si renderanno conto del tempo sprecato per le strade del mondo. Venite a me perché io sono Gesù e la mia misericordia e giustizia prevarranno.”

LA CREAZIONE



COME OSO GIUDICARE COLUI CHE È? 

Tra Dio e me c’è distanza infinita d’essere, d’avere, di possedere, di sapere, di fare, di comprendere... Come, allora, nella mia distanza difronte a Lui, oso giudicare, secondo il mio modo, il suo infinito attuare? Pazzo e stolto sono quando, al non comprenderlo, col mio limitato sapere, lo giudico temerariamente. (8-6-70)

La mente dell’uomo, per il peccato, si è distorta tanto da giudicare Dio secondo il suo criterio umano. Povero uomo! Com’è umiliante la situazione della sua cecità, che è capace di giudicare Dio secondo la povertà del suo limitato essere!  (8-6-70)

Dio è la bontà e la perfezione infinite; ma l’uomo lo giudica con la sua mente oscurata e distorta dal peccato e, al non vedere le cose come Dio, nella sua stoltezza e nella sua cecità, dice: Dio opera male. Povero uomo, come ti ha reso assurdo il peccato! (8-6-70)

Per la perfezione della sua natura, Dio è ed opera in perfezione infinita, così che, se facesse qualcosa di imperfetto, cesserebbe di essere Dio. Con quale leggerezza la mente distorta dell’uomo dice davanti alle opere o ai piani divini che, per il suo limitato essere, non capisce: sarebbe stato meglio in un’altra maniera! E perfino arriva a dire: Dio ha fatto male le cose. (8-6-70)

La luce della fede, illustrata dai doni dello Spirito Santo, ci fa scoprire Dio da tutte le parti, dando a tutto il suo vero senso; però il peccato contro questa virtù ci offusca così profondamente, che erriamo nel perché delle cose. (17-2-73)

Quello che pensi di Dio, questo vivi e sei. Pensi che è grande? Sei grande. Pensi che è buono? Sei buono. Pensi..., pensi... Guarda ciò che pensi per vedere ciò che vivi e sei. (8-6-70)

MADRE TRINIDAD DE LA SANTA MADRE IGLESIA



Il buon samaritano delle vittime del demonio



Il demonio disturba i Piani di Dio   

Qui si apre un problema di non facile soluzione. Dio permette agli uomini di fare il male e rispetta la libertà data loro   nella creazione. Pensiamo alla mafia che uccide, inganna, ruba. Dio permette anche che gli uomini divengano strumenti  del demonio nel fare il male.  
Fra Benigno dinanzi alle minacce anche di morte da parte del demonio, perché prendeva le difese dei suoi posseduti, pensa che un giorno Dio potrebbe permettere al demonio di  vendicarsi, di realizzare la minaccia già fatta, per mano di uomini, strumenti dal demonio.  
Si potrebbe ripetere quello che accadde allo stesso Gesù,  il quale, dopo aver combattuto vittoriosamente il maligno, alla fine dichiarò: “Adesso è l’ora del potere delle tenebre” (Lc 22,53). Il maligno parlando di Gesù a Fra Benigno in  un esorcismo, con compiacenza infernale dice: “Io l’ho ammazzato”; questo non direttamente, ma servendosi della volontà e dell’odio di uomini da lui pilotati. (cf p.106 ss) 
Di Giuda è detto che, uscito dal Cenacolo, satana si impossessò di lui (cf Gv 13,27). Satana aveva messo nel suo  cuore il desiderio di tradire il Maestro (Gv 13,27). Gesù disse  ai Giudei che volevano ucciderlo: “Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro” (Gv 8,44).   In Giuda ci poteva stare una possessione diabolica! Il demonio avrebbe preso possesso delle facoltà di Giuda e lo avrebbe portato a tradire Cristo e poi l’avrebbe spinto al suicidio, come ci prova a fare anche oggi con altri posseduti!   Secondo S. Paolo le potenze demoniache hanno crocifisso  il Signore Gesù, ma hanno preso parte anche gli uomini. Non  possiamo verificare se si tratta di vere possessioni diaboliche  o di presenza nell’anima attraverso la cattiveria, il peccato e il  male, dove rimane la libertà e la responsabilità della persona.  O forse la presenza del demonio nell’anima ha aperto la porta  alla possessione del corpo.  
Giuda vive, sia pure tenendo la borsa degli Apostoli, tre  anni con Cristo, poteva avere la cattiveria di vendere per 30  denari e condannare a morte Cristo? Se per avere fatto condannare il Giusto tanto è stato il suo dolore da non riuscire a  portarne il peso della sofferenza, era proprio libero e responsabile nella scelta? Come mai non ha saputo fermarsi allo  sguardo, alle parole di Gesù: “Con un bacio tradisci il Figlio  dell’uomo?”. Nel Vangelo si parla della sua ora, del principe  delle tenebre, ritenendo fosse compito del demonio il portare  Cristo alla passione, al Calvario e alla morte di Croce. 
Un vessato, ad esempio, durante l’esorcismo alterna preghiere e bestemmie, perché il maligno che lo possiede si inserisce, si alterna alle sue facoltà. Un altro posseduto è costretto  a soffrire fortemente anche dopo l’esorcismo, durante la giornata, durante la notte non riesce a riposare che una sola ora,  durante la preghiera è perseguitato da atroci dolori. Non è libero di amare la sua ragazza, di fare un’attività sportiva, di  gestire un lavoro.  
Certamente esistano posseduti o vessati che in alcuni momenti non sono liberi di agire, perché il demonio li possiede e  li spinge ad agire secondo la sua volontà! Questo si verifica  anche nel caso di maledizioni ricevute, in quanto il demonio  prende un certo possesso per tormentare o distruggere la vita  del posseduto, secondo la volontà di chi ha chiesto l’intervento del demonio! 

FRATELLO ESORCISTA

FIGLI MIEI, STATE PER ESSERE ABBRACCIATI DAL VOSTRO DIO.



Sole vivo, amore eterno, … ecco il mio Santo Spirito su di voi.
Accolgo tutti i miei nel mio Petto e li ristoro in Me, li trasfiguro in Me e dono loro la vita eterna in Me.

Figli miei, il mio Calice è ormai versato, il castello sta crollando, le sue mura sono divenute di carta pesta.
Amate creature mie, Io il vostro Dio vi chiedo di stare fermi nella fede in Me, vi chiedo pazienza ancora per poco.
Solleverò tutti a Me e purificherò la Terra.
Questa Umanità incallita nel peccato terminerà, il fuoco se la mangerà:
… hanno voluto camminare lontani dal loro Dio,
… hanno preferito vivere una vita di peccato,
… hanno ucciso il Figlio dell’Uomo,
… hanno ucciso la loro anima, sono dei morti viventi,
ancora un poco e poi spariranno per sempre dalla vita.

Figlioli il temporale è in arrivo, sentirete tuonare la voce di Dio nella sua ira, e avvertirete nel vostro cuore la fine di questa generazione puzzolente.
Dio ha chiamato e richiamato con amore infinito e pazienza il suo popolo ma non ha avuto che rifiuto.
Il Dio Amore è stato abbandonato, rifiutato, l’uomo ha preferito seguire il suo nemico, ha banchettato con lui, si è abbeverato del suo veleno.
Oggi in questa situazione marcia in tutte le cose, Io dico il mio Basta, intervengo per rompere questa vita di morte e riportare la vita sulla Terra.
Il caloroso abbraccio di mio Figlio, al suo rientro, è stato per Me grande.
Ha preso tra le sue braccia il crocifisso e gli ha donato tutto il suo amore dicendomi tutto il suo sì perfetto, in Me. Prenderò il suo amore e lo rimetterò in Lui in amore infinito e proclamerò la sua grandezza in Me; attraverso le sue mani rinnoverò la Terra e soffierò il mio Santo Spirito su una nuova generazione, un’Umanità che resterà a Me fedele.

Satana si sta arrampicando sugli specchi, ormai non trova più soluzioni, il suo piano è già fallito, il Dio dell’Eterno Amore metterà i sigilli al suo piano diabolico.
State per incontrarmi figli miei, state per essere abbracciati dal vostro Dio, dal Padre vostro che è nei Cieli.
Maria Santissima verrà a prendervi per mano per portarvi vittoriosi a Me, alla croce gloriosa, dove Io vi solleverò a Me: … graditi ai miei occhi, i miei figli godranno della nuova vita in Me.
La cometa si avvicina sempre di più alla Terra! Pregate figli miei, pregate, Gesù vi annuncia il suo ritorno a breve, operate secondo la sua volontà e nulla perderete, avrete in abbondanza e vivrete nella felicità e amore eterno.
Ecco il mio Paradiso per voi, il mio Banchetto è già adorno dei miei dolci doni d’amore per tutti voi che siederete con Me.
Si sta preparando un attacco a Benedetto XVI, pregate per il mio Papa.
Vi abbraccio a Me, vi benedico e vi esorto a non allontanarvi da Me anche se troverete ostacoli, se sarete presi di mira dai vostri stessi familiari che non accetteranno il vostro andare a Me.
La persecuzione è in atto ma i figli di Dio avranno l’aiuto. Amen!
Dio con voi.
Carbonia 24-06-2020

giovedì 25 giugno 2020

Cattolici miti di cuore




Vedere oggi, in questi tempi finali, file e file di cattolici impreparati spiritualmente, per essere in grado di capire cosa sta realmente accadendo. Mi mette a disagio e mi preoccupo molto della possibile condanna di queste anime, proprio perché non erano sagge.
Quando critichiamo o denunciamo il falso Papa Francesco sui social media, ci sono ammonimenti e offese. Sono scandalizzati dai commenti, ma non riflettono su di esso, non controllano le fonti delle informazioni, non chiedono chiarimenti allo Spirito Santo in modo che vedano la verità, sono miti come pecore che si susseguono, sulla strada per un precipizio. Ma ciò che Gesù ci chiese quando disse:  “Ecco, io ti mando come pecora tra i lupi; perciò sii prudente come serpente e semplice come colomba ” (Matteo 10:16).
Cosa intendeva Gesù quando diceva: sii prudente come i serpenti? Prudente, sarebbe prudente, intelligente, sospettoso, che dovremmo prima analizzare bene prima di seguire chiunque. Bene, analizza bene questo mansueto pontefice cattolico, prima di credere a quello che dice, perché quest'uomo sta per creare una nuova religione ecumenica globale. Non l'hai ancora notato? Non hai letto nulla al riguardo? Hai scoperto cosa sta davvero cercando di fare unendo queste religioni in una?
Sai chi è veramente? Hai letto le Profezie di Nostra Signora e Gesù su questo argomento? Gli antichi cristiani ascoltavano sempre i Profeti, perché sapevano che quelle parole provenivano dalla verità di Dio, le rispettavano e le seguivano. E questo è successo per millenni.
Queste sono domande che un cattolico prudente dovrebbe porre, specialmente in questo momento, quando i segni della seconda venuta di Cristo sono ovunque. Il mondo è convulso. Non l'hai ancora notato? Pensi che sto esagerando, esacerbando gli eventi attuali?
La profezia che Gesù ci racconta degli ultimi tempi, riferendosi a Daniele, riguardo all'abolizione del sacrificio perpetuo, è che la nostra santa ed eterna messa viene profanata, abolita, modificata, adulterata, sfigurata, modernizzata o umanizzata. E questo è esattamente ciò che sta accadendo oggi con il Messale (Perpetual Sacrifice), che verrà attivato in questo prossimo Sinodo. La profezia si sta verificando sotto i nostri occhi. Chi è cattolico ha l'obbligo di sapere. Lo scisma arrivò, e con esso l'Anticristo con il Falso Profeta.
“Chiunque mi confesserà davanti agli uomini, lo confesserò anche davanti a mio Padre che è nei cieli. Ma chiunque mi negherà davanti agli uomini, lo negherò anche davanti a mio Padre che è nei cieli ”. (Matteo 10,32,33) Chiunque capisca l'ampiezza di questa frase e le pratichi farà parte degli abitanti del Cielo. quel cattolico che rimase appassionato durante la sua vita, e non solo un mite, perché divenne un saggio, mantenendo intatta la forza spirituale durante la sua vita terrena.
Confessare Gesù davanti agli uomini è confermare, diffondere la dottrina che Gesù Cristo ci ha sempre insegnato fin dall'inizio. Questa è la vera dottrina, eterna, inalterabile, perché tutto ciò che viene da Dio è eterno, proprio come Lui.
Nessun uomo può cambiare, alterare, modificare ciò che Dio ci ha dato per certo per la nostra salvezza, che sia un credente o un Papa.
Falso Profeta (13)
Quella famosa frase - che non è nella Bibbia -: mille passeranno ma non passeranno duemila anni, il che sembra appropriato per questo momento in cui viviamo. Non se contiamo dalla nascita di Cristo, ma dalla sua morte, perché sarebbero ancora 14 anni prima della fine di questo mondo. Mi sembra che questa frase sia stata ispirata dallo Spirito Santo, da un estraneo fedele, che serve da allerta. Tuttavia, come dice la frase: non passeranno duemila anni, può anche significare che è inferiore a 14 anni. Potrebbe essere di quest'anno o del prossimo. Ricordando che solo Dio Creatore conosce il giorno e l'ora.
Rifletti su queste ricerche cattoliche mansuete del cuore. Sei così vicino alla verità, ma sembra che tu abbia paura di dirlo. Questa paura di aprire e denunciare le eresie ecclesiastiche è un blocco che ci porta a pensare alla codardia, alla complicità e alla dubbia razionalità. Non rimanere sul muro, cercando di piacere a tutti, perché questo muro è stato costruito dal diavolo, solo per fare l'errore di non prendere una decisione.
Essere saggi è credere in Dio, Uno e Tre. È seguire i dieci comandamenti. È seguire la vera dottrina di Gesù Cristo Salvatore e Redentore dell'umanità. È seguire l'unica vera chiesa sulla terra: il cattolico apostolico romano con la dottrina lasciata intatta dagli apostoli. Ecco il grande segreto del mistero dell'iniquità che avrebbe luogo nella Chiesa di Cristo. È al suo interno, con la massoneria ecclesiastica, dove emergerà una nuova religione mondiale. Il capo di questa massoneria ecclesiastica è il Pontefice Jorge Mario Bergoglio, il Falso Papa, il Papa Nero, il Falso Profeta dell'Apocalisse, la Bestia che venne dalla Terra, il Grande Giuda degli ultimi tempi. Questa bufala interna nella Chiesa ingannerà molti cattolici mansueti disorientati, scopriranno che è ancora la vera Chiesa, nonostante tutte le prove contrarie, tutti gli avvertimenti dei santi,
Possa Dio compatire queste anime indebolite.
Questa è la verità!
Solo la fede che persiste fino alla fine sopravviverà!

Lo zelante arcivescovo Marcel Lefebvre dichiarò:
“Il Papa ha ricevuto lo Spirito Santo,  non per predicare nuove verità, ma per mantenere la stessa vecchia fede . Per questo motivo scegliamo ciò che è sempre stato insegnato e chiudiamo le orecchie alle notizie distruttive della Chiesa ”.
“Se accadesse al papa che non era più il servitore della verità, non sarebbe più il papa. Non sto dicendo che non lo è più - notate bene, non farmi dire ciò che non ha detto - ma se fosse vero, non potremmo seguire qualcuno che ci porterebbe all'errore. Questo è evidente. Non sono colui che giudica il Santo Padre, è Tradizione. Questo è il motivo per cui siamo pronti e sottomessi ad accettare tutto ciò che è conforme alla nostra fede cattolica, come è stato insegnato per duemila anni, ma rifiutiamo tutto ciò che è contrario ad essa. Abbiamo già sentito l'obiezione: dipende da noi giudicare la fede cattolica? Ma non sarà dovere di un cattolico giudicare tra la fede che gli viene insegnata oggi e quella che è stata insegnata e creduta per venti secoli e che è scritta nei catechismi ufficiali. Come hanno agito i veri fedeli di fronte alle eresie? Preferivano dare sangue piuttosto che tradire la loro fede. Il Santo Padre non può in alcun modo chiederci di abbandonare la nostra fede, che è assolutamente impossibile - e di preservare la nostra fede. Bene, scegliamo di non abbandonare la nostra fede, perché in essa non possiamo commettere errori. La Chiesa non può sbagliarsi in ciò che insegna da duemila anni, e per questo motivo ci aggrappiamo a questa Tradizione che si è manifestata in modo ammirevole e definitivo. Per questo motivo, scegliamo ciò che è sempre stato insegnato e chiudiamo le orecchie alle notizie distruttive della Chiesa ”. e per questo motivo ci aggrappiamo a questa Tradizione che si è manifestata in modo ammirevole e definitivo. Per questo motivo, scegliamo ciò che è sempre stato insegnato e chiudiamo le orecchie alle notizie distruttive della Chiesa ”. e per questo motivo ci aggrappiamo a questa Tradizione che si è manifestata in modo ammirevole e definitivo. Per questo motivo, scegliamo ciò che è sempre stato insegnato e chiudiamo le orecchie alle notizie distruttive della Chiesa ”.
Autore: Tomás de Aquino

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie


IL SECONDO CICLO DELLE APPARIZIONI, UNA CONTRADDIZIONE? 

C'è stato chi ha visto nella continuazione delle apparizioni  una contraddizione, e quindi un nuovo motivo per affermarne  l'origine umana. 
I fatti, come si sono svolti, mostrano l'obiezione priva di fondamento. 
Domenica 21 maggio, alla domanda della dott.ssa Maggi se  la Madonna verrà ancora, Adelaide risponde sicura: Sì, lasciando  i presenti turbati, perché più volte la bambina aveva detto che  quella del 21 maggio, sarebbe stata l'ultima apparizione. (v.  Storia dei fatti di Ghiaie, o.c., p. 99). 
Don Italo Duci, il parroco di Ghiaie don Cesare Vitali, ed  altri sacerdoti, nel pomeriggio di lunedì 22 maggio, credendo che  il ciclo delle apparizioni sia finito, si recano sul luogo delle  apparizioni. Lungo la strada incontrano monsignor Bignamini,  prevosto di Treviglio (Bergamo), futuro arcivescovo di Ancona. 
Di ritorno dal Torchio, vanno alla casa della famiglia Roncalli per vedere e parlare con Adelaide. 
Don Italo Duci, nel suo diario scrive: 
"...Mentre la si interroga, ad un tratto la folla grida e guarda il sole che gira. 
Monsignor Bignamini interroga la mamma ed ogni tanto voltandosi dice: "Che semplicità". 
Interroga la bambina e ad un certo punto le chiede: "La Madonna ti ha detto che tornerà ancora? 
- Se, la dic che la egnerà amò, quando fo la prima Cuminiù se fo la savia" (sì mi ha detto che verrà ancora, quando farò  la prima Comunione se sarò buona). 
A questo punto la meraviglia si mostra sul volto di tutti. 
Come, ci si domanda, ieri sera non fu l'ultima volta? 
Monsignor Bignamini spiega la cosa semplicemente, dicendo: 
"Non volete che la Madonna non venga nel giorno della prima Comunione della bambina?" 
Alcuni sacerdoti forestieri subito corrono alla loggia della  casa gridando: "La bambina ha detto che la Madonna tornerà  ancora domenica". 
Io ed il parroco rimaniamo male e diciamo: "che succederà  adesso? La voce è ormai diffusa e domenica chissà quanta gente  verrà ancora. E poi, la bambina non si sarà sbagliata? Aveva  detto che ieri era l'ultima volta". 
Il mattino dopo il parroco va ancora dal vescovo per riferire e chiedere che cosa si deve fare: se è opportuno togliere la  bambina da Ghiaie e spostare anche la data della prima Comunione per tutti i bambini... 
Il Vescovo consiglia di non mutare il giorno della prima  Comunione della bambina, se questa è preparata. Si decide perciò di portarla via dal paese perché non sia disturbata e si prepari  bene alla prima Comunione". 
Non c'è contraddizione tra la versione dei fatti, data dal  prof. Don Luigi Cortesi e quella di don Italo Duci; anzi il loro  racconto si integra. 
Se la risposta della veggente è per tutti inaspettata e tale da  provocare preoccupazione, risulta chiaro che la prosecuzione  delle apparizioni non dipese da una astuta regia umana. 
Inoltre il secondo ciclo delle apparizioni era legato anche  alla generosa risposta di Adelaide, al dono soprannaturale, dato  da Dio per il bene della Chiesa e del mondo. 
È vero che Dio non chiede il nostro permesso per agire, e  noi non siamo i suoi consiglieri, ma è anche vero che rispetta la  nostra libertà, e fa dipendere molte grazie dal nostro sì generoso. 
Don Luigi Locatelli, parroco di Presezzo, mostra di essere  male informato sui fatti di quei giorni, quando afferma che il  secondo ciclo delle apparizioni è stato indetto dai repubblicani. 
È noto a tutti che la radio e la stampa della Repubblica  Sociale di Salò attaccavano in modo violento le apparizioni di  Ghiaie, e le autorità politico-militari premevano sul vescovo di  Bergamo perché ponesse fine alle apparizioni, per motivi di  ordine pubblico, temendo che quella folla enorme fosse colpita  dagli aerei angloamericani. 
Si deve notare ancora, che l'ordine del vescovo, trasmesso  dal Cortesi ad Adelaide: "Devi dire alla Madonna che non venga  più" fu dato solo il 31 maggio, prima dell'ultima apparizione del  secondo ciclo. Si ricorderà, come ho già scritto, che la bambina  rispose al Cortesi: "Te l'ho detto che questa è l'ultima sera". 
Quindi le apparizioni non furono né sospese il 21 maggio  per ordine di alte autorità, né riprese il 28 per volontà dei repubblicani, né chiuse il 31 maggio per ordine del vescovo. Ma esse  ebbero quello svolgimento e terminarono l'ultimo giorno di  maggio, perché la Vergine volle così. 

Severino Bortolan

Domande frequenti sugli angeli



19. Se invio il mio Angelo custode per aiutare un'altra persona rimarrò senza protezione mentre è via?

Non abbiamo nulla da temere se chiediamo al nostro Angelo custode di aiutare un'altra persona. Perché il nostro Angelo Custode può muoversi ovunque nell'universo con la velocità del pensiero, poiché è uno spirito puro e non è appesantito da un corpo di carne e sangue. Come sottolinea San Tommaso d'Aquino, "la rapidità del movimento dell'angelo non si misura dalla quantità della sua potenza, ma secondo la determinazione della sua volontà" (Summa theologiae, I, q. 53, a. 3, ad 1 ).

Inoltre, il nostro Angelo Custode può far sentire il suo potere in due o più luoghi contemporaneamente, rimanendo comunque in Paradiso davanti alla faccia del Padre. Perché, come sottolinea San Tommaso d'Aquino, "un angelo è in un posto mediante l'applicazione del suo potere" in un determinato luogo in un determinato momento, e non per nessun tipo di presenza fisica (cfr Summa theologiae, I, q. 52, a. 2). E così, così come posso sollevare il mio braccio e la mia gamba allo stesso tempo attraverso il potere della mia anima, così anche un angelo può applicare il suo potere in vari luoghi allo stesso tempo, anche se le distanze tra questi due posti possono essere distanti centinaia, se non migliaia, di miglia. La portata del potere di un angelo non è infinita, ovviamente, come lo è Dio. Tuttavia, potremmo tranquillamente presumere che la portata del nostro potere degli Angeli custodi si estenda ovunque sulla terra. Anzi, unendoci nel suo "pensiero" diventiamo "un posto" per l'angelo.

Allo stesso tempo, rimane vero che il nostro Angelo custode non può trovarsi contemporaneamente in "luoghi" spirituali diversi. Come possiamo capirlo? Il potere di un angelo è incanalato attraverso la sua volontà. La sua volontà è l'appetito del suo intelletto. Ciò che ha "in mente", quindi, può agire, sia esso un individuo, una famiglia (anche con i suoi membri dispersi) o una folla, un continente, un sistema solare o una galassia. Evidentemente, esiste un limite di grandezza al potere di ogni singolo angelo, che noi esseri umani non possiamo conoscere o misurare; tuttavia è certo che l'universo è affidato al ministero degli angeli. Per questo motivo, deve essere vero che alcuni potenti angeli guidano e dirigono intere galassie e altro ancora. Possiamo forse immaginarlo come un raggio di luce o la forza di gravità. Queste, ovviamente, sono realtà fisiche,

Pertanto, ne consegue anche che l'angelo non può dividere il suo intelletto in due, in modo tale da meditare simultaneamente su due diverse realtà. Per questo motivo, può agire solo su uno di essi, quello a cui sta realmente pensando. Anche in questo caso, il nostro pensiero umano è piuttosto limitato; non conosciamo i limiti precisi che regolano l'unione di diversi oggetti nell'intelletto angelico.

Opus Angelorum

Signore dal Cuore sacrificato



Insegnaci il vero sacrificio, il sacrificio del cuore! Tu hai subito il supplizio della croce, e durante la tua vita mortale hai sopportato innumerevoli fatiche e dolori. In ciascuna di queste sofferenze tu offrivi al Padre il tuo Cuore, ti donavi e ridonavi a lui attraverso tutte queste prove. Gli hai consacrato soprattutto le ferite più intime che colpivano l'anima tua, le indifferenze, le ingratitudini, gli odi e le contraddizioni con cui i tuoi avversari ti perseguitavano, i loro scherni pieni di cattiveria, tutto ciò che ti affliggeva e ti offendeva. Eri felice di poter soffrire fino nei più intimi sentimenti, per poter offrire tutto senza riserva.
Poiché noi siamo tentati di contentarci di qualche sacrificio esteriore e di fuggire la rinuncia più profonda e più radicale, dacci la forza di offrire sempre al Padre l'intimo del nostro essere. Non permettere che il nostro amor proprio si ribelli di fronte alle umiliazioni e alle offese, e fa che accettiamo di perdere tutto, come tu hai tutto perduto, con cuore generoso. Che ad ogni prova possiamo rallegrarci di poter ridare a Dio un amore sempre più ardente! E così, per mezzo dell'offerta più intima di tutti noi stessi, si possa compiere in noi e in coloro che approfitteranno della nostra generosità, la tua opera redentrice.

Piango per l'umanità che sta andando verso l’autodistruzione.



Trevignano Romano, 23 giugno 2020

Chiesa di Santa Maria dell’Assunta
Figli miei, grazie per essere riuniti nella preghiera e per aver ascoltato la mia chiamata nel vostro cuore. Figli miei, oggi mi presento come Madre Addolorata per la mia Chiesa, perché sta vivendo la sua passione e così come mio Figlio Gesù è stata lasciata sola e flagellata. Il mio piccolo resto sarà perseguitato, piango per i giovani che sono lontani da Dio, piango per le famiglie distrutte, piango per i bambini non battezzati e per coloro che crescono tra le grinfie del male, piango per i Pastori che hanno lasciato il mio gregge da solo, piango per l'umanità che sta andando verso l’autodistruzione. Vi prego figli miei, pregate e consolate il mio cuore immacolato e il Santo Cuore di mio Figlio, cambiate le vostre strade, se volete la salvezza affidate tutto a Dio. Ora vi lascio con la mia santa benedizione nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, amen.

PIO IX



1849-1861: TRA RIVOLUZIONE E RESTAURAZIONE


La "Repubblica Romana" del 1849

La prima delle numerose scomuniche 7 che nello spazio di un trentennio colpiranno gli artefici del "Risorgimento" apre il 1849. Pio IX la commina il 1 gennaio contro tutti coloro che avrebbero partecipato alle elezioni annunciate dal Governo provvisorio per eleggere a Roma un'Assemblea costituente 8.

Quando la notizia della scomunica giunge nell'urbe, una folla arringata da Ciceruacchio si riunisce in piazza del Popolo e forma lungo via del Corso una processione tumultuante. In testa una croce coperta di un drappo nero, con le insegne dei cardinali e del Papa, seguita dai capi dei circoli romani disposti su due file, che alternano il canto del De Profundis e del Miserere con improperi e bestemmie. Giunti all'altezza di via Frattina i dimostranti si inginocchiano davanti a una cloaca pubblica e, intonando il Libera me Domine, gettano nel canale un esemplare del motu proprio del 1° gennaio, apponendovi la scritta Deposito della Scomunica 9.

Circa duecentomila votanti su una popolazione di tre milioni di cittadini, partecipano, in un clima di euforia, alle elezioni del 21 e 22 gennaio 10 eleggendo duecento deputati. L'articolo 1 del decreto della nuova Assemblea costituente votato nella notte tra l'8 e il 9 febbraio 1849, dichiara il Papato «decaduto di fatto e di diritto dal governo temporale dello Stato romano» e, nell'articolo 3, stabilisce che «la forma del governo dello Stato romano sarà la democrazia pura e prenderà il glorioso nome di Repubblica Romana» 11. Portato a spalle dal suo aiutante di campo Ignacio Bueno, per un attacco reumatico che lo immobilizza, fa il suo ingresso nella sala dell'Assemblea il deputato Giuseppe Garibaldi. «Lì, liberamente, nell'aula stessa ove si adunavano i vecchi tribuni della Roma dei grandi - egli ricorderà ­ eravamo adunati noi (...). E la fatidica voce di Repubblica risuonava nell'augusto recinto, come nel dì che ne furono cacciati i re per sempre!» 12.

Il 14 dello stesso mese Pio IX, di fronte ai membri del Sacro Collegio e ai rappresentanti diplomatici, eleva la più ferma protesta contro l'atto che «si presenta al cospetto del mondo col molteplice carattere della ingiustizia, della ingratitudine, della stoltezza e della empietà» 13 e ne dichiara la nullità, come per ogni provvedimento della «sedicente Assemblea Costituente Romana».

Il 12 febbraio l'Assemblea ha conferito la cittadinanza romana a Giuseppe Mazzini, assumendo negli atti pubblici il suo motto «Dio e popolo». Il 5 marzo il profeta della Rivoluzione giunge a Roma, accolto da una turba osannante, annunciando che «dopo la Roma degl'imperatori, dopo la Roma dei Papi, verrà la Roma del popolo» 14 e «una nuova epoca sorge, la quale non ammette il cristianesimo, né riconosce l'antica autorità» 15. Il 29 marzo Mazzini viene eletto Triumviro della Repubblica Romana, associando alla sua dittatura sull'urbe Carlo Armellini e Aurelio Samo

I primi atti del governo repubblicano consistono nel dichiarare "beni nazionali" tutte le proprietà ecclesiastiche e i beni della Chiesa 16. Mentre la Costituente decreta la libertà religiosa e invita il popolo alla preghiera per la vittoria repubblicana, iniziano le occupazioni di conventi, le profanazioni delle chiese, i massacri di sacerdoti 17, secondo il modello tipico di ogni Rivoluzione. Contro il clero e i fedeli al Papato sorgono in questo periodo nello Stato Pontificio sètte dai lugubri titoli: la Compagnia della morte in Ancona, la Società degli Ammazzatori a Livorno, la Compagnia de' sicarii di Faenza, la Compagnia infernale di Senigallia 18.

A questo piano Pio IX contrappone un programma che, prima di tradursi nei grandi atti del suo pontificato, ha un documento fondamentale nella allocuzione Quibus quantisque 19, pubblicata a Gaeta il 20 aprile 1849.

«Quest'atto - osserva lo Spada - è il compendio di tutti gli avvenimenti più importanti del pontificato (nei primi due anni), l'enunciazione delle intenzioni primitive che lo dominarono e degli inganni subiti per opera di un partito ch'egli credette col perdono di correggere e di ammansire» 20.

Nella prima parte del documento il Papa difende il suo operato, elencando tutte le riforme, fallite per colpa dei faziosi, e ripercorre gli eventi dall'inizio del pontificato fino alla Repubblica Romana che presenta con queste parole accorate: «Chi non sa che la città di Roma, sede principale della Chiesa cattolica, è ora divenuta ahi! una selva di bestie frementi, ridondante di uomini d'ogni nazione, i quali o apostati, o eretici, o maestri, come si dicono, del Comunismo, o del Socialismo, ed animati dal più terribile odio contro la verità cattolica, sia con la voce, sia con gli scritti, sia in qualsivoglia altro modo, si studiano con ogni sforzo d'insegnare e disseminare pestiferi errori di ogni genere e di corrompere il cuore e l'animo di tutti, affinché in Roma stessa, se fosse possibile, si guasti la santità della Religione cattolica, e la irreformabile regola della fede?» 21.
L'allocuzione prosegue ricordando gli aiuti richiesti dal Papa a tutte le nazioni di fronte alle macchinazioni della Massoneria e delle società segrete, smentendo esplicitamente le calunnie di una sua affiliazione alle «sette di perdizione», le quali «con la nostra suprema apostolica autorità torniamo a condannare, a proibire, a proscrivere» 22.
La Quibus quantisque, che sarà richiamata per tre volte nel Sillabo, contiene un'esplicita condanna dei principi del liberalismo e prelude all'abolizione dello Statuto. Dopo poco più di un mese, la sera del 9 giugno, Rosmini incontra il Pontefice a Gaeta. Pio IX, che un anno prima a Roma gli aveva ventilato le prospettive del cardinalato e della segreteria di Stato, gli concede ora un'udienza breve e fredda. «Ella mi trova anti­costituzionale» dichiara apertamente e, di fronte alle insistenze di Rosmini, replica categoricamente che la costituzione è inconciliabile col governo della Chiesa e che, «quando una cosa è intrinsecamente cattiva, non si può fare con essa nessun patto, seguisse quel che ne segua» 23. Il 30 marzo 1849 la congregazione dell'Indice, riunita dietro richiesta di Pio IX, condannava Il Gesuita moderno di Gioberti e contemporaneamente due opuscoli nei quali il Rosmini aveva esposto i suoi progetti di riforma e un opuscolo del padre Ventura. «Ecco - gemeva quest'ultimo - in Italia c'erano tre preti riformatori, ed eccoci tutti e tre condannati!» 24.

L'opinione pubblica cattolica nel mondo apprese con sgomento quanto accadeva nella Città Santa e iniziò a premere sui diversi governi per un intervento militare che restaurasse l'autorità pontificia. Per discutere questa possibilità, si aprì il 30 marzo a Gaeta una conferenza internazionale con la partecipazione dei plenipotenziari di Austria, Regno di Napoli, Spagna e Francia 25. Il 23 marzo, intanto, sconfitto dagli austriaci a Novara, Carlo Alberto aveva visto svanire le sue speranze di unificare l'Italia e, deposta la corona, si era ritirato ad Oporto in Portogallo, dove morì il 28 luglio di quello stesso anno. La sua disfatta accelerò le conclusioni della conferenza di Gaeta che si chiuse il 22 settembre.

Le parole di Donoso Cortés al Parlamento spagnolo sembravano interpretare la voce dell'opinione pubblica europea: «Io mi proposi di parlar francamente, e così parlerò. Io affermo necessario, o che il Sovrano di Roma ritorni a Roma, o che più non vi rimanga pietra sopra pietra. Il mondo cattolico non può consentire, e non consentirà giammai, alla distruzione virtuale del cristianesimo, per una sola città in balìa di pazzi frenetici. L'Europa civile non può consentire e non consentirà mai che crolli il culmine della Civiltà europea. Il mondo non può consentire, e non consentirà mai, che nella insensata città di Roma si compia l'avvenimento al trono di una nuova e strana dinastia, la dinastia del delitto. (...) Le Assemblee costituenti, che possono esistere ovunque, non lo possono in Roma; a Roma non può esservi potere costituente, al di fuori del potere costituito. Roma e gli Stati Pontifici non appartengono a Roma, non appartengono al Papa; appartengono al mondo cattolico» 26.

Spinto dall'opinione pubblica cattolica francese e dal desiderio di precedere l'intervento austriaco, Luigi Napoleone Bonaparte, l'antico congiurato che il 10 dicembre 1848 era assurto alla presidenza della Repubblica francese, decise di inviare un contingente di truppe al comando del generale Oudinot. Questi, sbarcato a Civitavecchia il 24 aprile, avanzò su Roma, mentre gli austriaci invadevano Bologna, le Legazioni, Ancona e le Marche e mentre le truppe spagnole sbarcavano a Fiumicino. Il primo attacco dell'Oudinot, il 30 aprile, venne respinto, suscitando l'euforia dei repubblicani romani. Ma dopo il fallimento delle trattative di pace avviate dai "Triumviri" con l'inviato francese de Lesseps, la città fu investita all'inizio di giugno da una nuova offensiva. Malgrado la resistenza accanita dei repubblicani, Roma venne riconquistata dal generale francese. Mazzini si spogliò della sua carica di triumviro e con un passaporto offerto gli dagli Stati Uniti, abbandonò frettolosamente la città. Anche Garibaldi, senza aspettare l'ingresso dei francesi, il 2 luglio fuggì da Roma con i suoi seguaci. La Costituente si sciolse la mattina del 3 luglio, ma prima proclamò solennemente sul Campidoglio l'avvenuta Costituzione della Repubblica Romana, affermando che «la sovranità è per diritto eterna nel popolo» e che «il regime democratico ha per regola l'eguaglianza, la libertà, la fraternità» 27.

Il 15 luglio il generale Oudinot entrò con l'esercito francese e romano nella basilica di San Pietro dove il cardinal Castracane intonò con il popolo il Te Deum di ringraziamento. Nel medesimo giorno venne issata a Castel Sant'Angelo e sulla Torre del Campidoglio la bandiera pontificia e centouno colpi di cannone annunziarono il ristabilimento della legittima autorità del Papa. Mazzini e Garibaldi, i due principali protagonisti dell'esperimento repubblicano, non erano stati però catturati e uscivano dall'impresa con un'aureola di gloria che li avrebbe accompagnati negli anni successivi. 

Roberto De Mattei