venerdì 15 novembre 2024

Vuole che lo si renda padrone del nostro libero arbitrio.

 


Oh, possente amor di Dio! Com'è vero che l'amore non trova nulla d'impossibile! Felice l'anima che ha ottenuto la pace del suo Dio! Ella domina i pericoli e le sofferenze del mondo, e nulla l'impaurisce allorché si tratta di servire uno Sposo e un Signore così buono, mentre il congiunto e l'amico di cui parliamo temono, e a ragione. 

 Questo esempio, figliuole, l'avete già letto nella vita di un santo. Non fu per un figlio, neppure per un amico che si fece schiavo. Egli però doveva aver avuta l'incomparabile ventura che Dio accorda con questa pace. E allora, volendo contentare il Signore e imitare in qualche cosa il molto che Egli fece per noi, andò al paese dei mori per sostituirsi al figlio di una vedova che nel suo dolore era ricorsa a lui. Già avete letto come la cosa gli sia riuscita, e con quali vantaggi sia anche ritornato.2 

 Il suo intelletto, credo, dovette presentargli molte altre obiezioni, oltre quelle che ho detto, perché era vescovo, avrebbe dovuto abbandonare il suo gregge, e molti altri inconvenienti. 

 Ecco un pensiero che mi viene ora alla mente a proposito di certe persone naturalmente pusillanimi e poco coraggiose, il cui numero maggiore è delle donne. Esse sono di natura così debole che continuano a temere anche se già pervenute a questo stato. Ma è necessario che stiano molto in guardia, perché questa debolezza naturale potrebbe far perdere una gran corona. Perciò, quando vi sentite con questi timori, ricorrete alla fede e all'umiltà, e poi date mano all'opera, animandovi con il pensiero dell'onnipotenza di Dio, che a molte sante fanciulle dette il coraggio d'affrontare tanti tormenti non appena risolvettero di sopportarli per Lui. 

 E' questa risoluzione ch'Egli vuole. Vuole che lo si renda padrone del nostro libero arbitrio. Non ha bisogno dei nostri sforzi. Anzi, è nelle creature più deboli che si compiace di far risplendere le sue meraviglie, perché in esse può meglio spiegare la sua potenza e soddisfare al desiderio di accordarci le sue grazie. 

 In questo vi devono servire le virtù che Dio vi ha dato, aiutandovi ad agire risolutamente senza dai ascolto alle rimostranze dell'intelletto e della vostra debolezza. Fermandovi a pensare se vi riuscirete o no, se i vostri peccati vi fanno indegne d'aver da Dio la forza che Egli ha concesso ad altri, dareste occasione alla vostra debolezza di andar maggiormente aumentando. No, non è questo il momento di pensare ai peccati. Lasciateli da parte. E' un'umiltà fuor di luogo, affatto inopportuna. 

SANTA TERESA DI GESÙ 


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