giovedì 26 agosto 2021

LA SPERANZA DI MARIA - Parte prima

 


GESÙ - L'UNIVERSITÀ DEL MIO SACRO CUORE LEZIONI D'AMORE


LA SPERANZA DI MARIA

Parte prima


I miei figli più amati per i quali ho pagato un alto prezzo sulla croce. Mi rallegro in molti di voi, ma in altri sono rattristato perché ci sono coloro che non hanno fiducia nelle mie parole e nelle mie promesse, i dubbi e le paure basate sulle proprie forze li portano a vacillare di fronte alla tempesta che imperversa nel mondo.

 Ma, nei miei figli fiduciosi e coraggiosi vedo brillare la luce della speranza per queste anime deboli e fragili, sono luce in mezzo alla notte, sono la luce della speranza per un'umanità caduta in disgrazia (Isaia 40,31, Romani 15,13).

Oggi continueremo gli insegnamenti trasformati in pietre preziose che adornano Mia Madre e come inizio di questa lezione vi ho dato l'accenno di ciò di cui parleremo: LA SPERANZA DI MARIA.

La speranza e la fiducia nel tuo Dio stabiliscono in te le relazioni necessarie verso di Me, devi credere che Io sono un Dio ricompensatore che darà secondo la mia giustizia a ciascuno ciò che merita e davanti a tale scenario, con SPERANZA SPERANZA E FIDUCIA CHE IO, IL TUO SIGNORE, TI SALVERÒ E TI RENDERÒ SUFFICIENTE GRAZIA PER ESSO (Geremia 29, 11).

LA SPERANZA, è un vero atto di adorazione dove riconosci il dominio supremo di Dio su tutte le cose, dove la Mia Volontà governa amorevolmente tutte le cose in perfetto equilibrio, la Mia bontà e misericordia essendo versata per il tuo bene (1 Pietro 3:15).

Ma non dovete confondere, miei studenti, con la vita di Fede per cui vi fidate e vi abbandonate ciecamente nelle mani del Creatore. Oh, mia amata.

 Quanto Mi piace questa Fede, questa Speranza e fiducia in Me, tanto più quando contemplate i piccoli e grandi miracoli che faccio ogni giorno per voi. Guarda il centurione che mi dice: "Signore, non sono degno che tu entri in casa mia... di' una parola da qui e ti basterà" (San Luca 7, 1-10).

 Ecco la donna malata che, aspettandosi di essere guarita toccando il mio mantello, si fidò, ebbe fede e fu guarita (Marco 5, 25-34).

Ora fermiamoci per vedere e ammirare la Speranza di Maria, una speranza ferma, sicura e fiduciosa. Quando mi ha concepito, la sua vita era una speranza dolcissima e piena di grandi desideri di vedermi nascere. In mia Madre era riassunta tutta la speranza che riempiva la vita dei Patriarchi e dei Santi. In Maria, la Vergine santa e senza macchia, la sua fiducia era così grande che ascoltava ogni mia parola e aspettava la mia risurrezione.

 Per farvi capire la magnanimità della sua speranza nelle mie promesse, che non era necessario andare al mio sepolcro con le altre donne, tutto in lei era pieno, non ha mai vacillato.

In conclusione, la Speranza è una virtù teologale insegnata dal Catechismo della mia Chiesa, una virtù che muove l'uomo ad avere fiducia e piena certezza nel compimento delle mie promesse e che con il mio aiuto potrete realizzarle (1 Corinzi 13, 13).

Se non avete speranza, come potete avere fede? Se non avete fiducia nelle mie parole, come resterete saldi nell'ora della prova?

Lottare con paure, dubbi ed esitazioni?

 Siate certi che andrete dritti alla sconfitta. Volete essere come mia madre o come le pie donne?

Vi racconterò brevemente il mistero della mia apparizione alle donne sulla via della mia tomba.

Quando sono morto sulla croce, i loro cuori erano infranti dalla disperazione, sentivano che tutto quello che avevano costruito dentro di loro era svanito in un batter d'occhio. Venne la domenica e all'alba andarono alla tomba pensando di trovarmi lì, senza vita.

La loro disperazione li portò a dimenticare le mie parole che il terzo giorno sarei risorto. Camminavano molto tristi e singhiozzanti, a volte si fermavano lungo la strada e piangevano inconsolabilmente, abbracciandosi e aiutandosi a vicenda per continuare il loro cammino, nei loro pensieri e dialoghi a bassa voce, quasi un sussurro, avevano il cuore spezzato e gli si spezzava il cuore a vedermi disteso nella fredda tomba.

Si chiedevano cosa avrebbero fatto della loro vita senza il loro Signore, non avrebbe avuto senso, come avrei potuto lasciare la mia consumata nella disperazione?

 Dovevo riaccenderlo e far brillare di nuovo ogni parola che dicevo. Fu così che apparve risorto per ridare fiducia (Matteo 28, 8-10).

In Maria, invece, non era necessario nessun atto del genere, in lei tutto era completo, il dubbio e la disperazione non avevano posto per la Madre Celeste. Andai da lei per renderla partecipe del mio trionfo, poiché era sempre stata unita a me in ogni tormento della mia Passione.

Allora, miei cari, guardate attentamente il modello di Mia Madre per praticare questa virtù. Com'è la vostra fiducia in Dio? È forte, semplice, vera e umile, o avete fiducia solo quando tutto va secondo la vostra volontà? Ma cosa succede quando sorgono le tribolazioni, quando arriva la notte oscura, quando il sole della Mia Divina Volontà si nasconde nell'anima e nuvole opache prendono il suo posto? (Proverbi 13, 12).

Cosa fai e a chi ti rivolgi quando appaiono i problemi esteriori e l'amarezza? (Salmo 42, 11) Cosa domina in te: speranza o tristezza, svogliatezza e sfiducia?

Quando senti che la tua forza ti ha abbandonato, cerca Mia Madre, Io sono accanto a Lei, troverai anche Me e ritroverai la fiducia per fare tutto ciò che hai progettato di fare secondo la Mia Volontà (Romani 5, 3-4).

Vuoi essere come mia madre, forte come una colonna? Se è così che volete essere, perché negate le parole di mia madre, i suoi messaggi?

La mia Volontà Divina non vuole abbandonare i suoi in mezzo alla tempesta, ma piuttosto avvertirvi e rinnovare la vostra speranza, anche se si alzano venti violenti in piena notte, io sarò al vostro fianco per aiutarvi.

Meditate su questo insegnamento e nella prossima lezione approfondiremo la Speranza.

Chinate il capo e vi darò la mia benedizione. Ti benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Insegnamenti del Signore Gesù, le qualità di Maria, pietre preziose della Divina Volontà che adornano la Santa Madre di Dio.

Dettato a Gustavo

Buenos Aires, 16 giugno 2020.

mercoledì 25 agosto 2021

"Desidero che tutte le pecorelle smarrite ritornino all’ovile"

 


Avola, giovedì 6 Aprile 2006, ore 04.30 – 1° messaggio odierno, del Signore Gesù


Giuseppe Auricchia: "Sento che qualcuno mi sveglia, è Gesù, il mio divin Maestro, molto triste e tutto sconvolto che mi dice:"

“E’ urgente che sappiate: l’Italia sarà un mare di fuoco e di sangue perché è proprio l’Italia che procurerà la violenza degli uomini politici e non politici, la violenza che sconvolgerà l’Europa ed il Mondo, con spargimento di sangue, al punto che potete definire l’ora della vostra purificazione.
Leggete i messaggi allarmanti di Padre Pio non creduto: il sole che deve diradare le tenebre sul vostro Paese deve essere solo Gesù Eucaristico, adorato e riparato con ore sante, solo Lui può essere il sole che può diradare le tenebre che vanno addensandosi sul vostro Paese.
Io Gesù, nella Mia bontà infinita lascio ancora un tempo affinché si possa salvare l’Italia dal bolscevismo che attualmente sta astutamente facendosi strada con una provocazione quanto mai subdola e disumana, ipocritamente con le sue direttive economiche. La Mia onnipotenza potrebbe confondere in un attimo i Miei nemici, però vi chiedo: unitevi ai sacerdoti con atti di riparazione ed adorazione per tutto il male che si commette.
Risvegliatevi sacerdoti, vescovi, cardinali per salvare l’Italia dall’ateismo, mobilitatevi e predicate atti di adorazione davanti al Mio tabernacolo. Se la Mia potenza divina avesse voluto costringervi, non avrei mandato tanti avvisi, non avrei mandato tanti figli prediletti per comunicarvi tanti messaggi che non avete accettato, non avrei mandato la Mia Santissima Madre per preparare la strada del Mio ritorno.
Ditemi: cosa ne faccio di un mondo pagano? Devo punirlo? No! Io invece desidero che tutte le pecorelle smarrite ritornino all’ovile.
O sacerdoti, vescovi, cardinali l’ora è grave per il vostro Paese, per questo vi richiamo a raccolta, per la vostra libertà che è in pericolo, così sarà in pericolo anche la Mia Chiesa e tutti gli uomini che Mi amano. A voi dico, laici di tutto il mondo: unitevi nella preghiera, voglio anime oranti che preghino notte e giorno, voglio anime Eucaristiche, anime vittime che si offrono con Me al Padre con generosità, con amore, per riparare la Divina Giustizia.
A voi uomini la scelta della vostra libertà e della Chiesa. Pregate, pregate per i giorni difficili che vivete. Io ti benedico nel nome della Santissima Trinità".

Maria è anche la nostra vita, perché ci ottiene la perseveranza

 


La perseveranza finale è un dono divino così grande che, come ha dichiarato il Concilio di Trento, è un dono inte- ramente gratuito che noi non possiamo meritare. Ma, come insegna sant'Agostino, ottengono da Dio la perseveranza tutti quelli che gliela chiedono e, aggiunge il padre Suarez, l'ottengono infallibilmente, purché fino alla fine della vita continuino a chiederla. San Roberto Bellarmino scrive infatti che questa perseveranza « deve essere implorata ogni giorno, per essere ottenuta ogni giorno». Se è vero - come io ritengo certo, secondo la dottrina oggi comune e come dimostreremo nel capitolo V - se è vero che tutte le grazie che Dio ci dispensa passano attraverso le mani di Maria, sarà anche vero che solo per mezzo di Maria potremo sperare e ottenere la grazia suprema della perseveranza. E certamente la otterre- mo, se la chiederemo sempre a Maria con fiducia. Ella stessa promette questa grazia a tutti coloro che la servono fe- delmente in questa vita, secondo queste parole che la santa Chiesa mette sulle sue labbra: « Quelli che operano per me, non peccheranno; quelli che mi mettono in luce, avranno la vita eterna » (Eccli [= Sir] 24,30-31 Volg.). Perché la vita della grazia divina non si spenga in noi, ci è necessaria la forza spirituale nel resistere a tutti i nemici della nostra salvezza. Questa forza si ottiene solo per mezzo di Maria: « Mia è la forza; per me regnano i re» (Pro 8,14-15). Mia è questa forza, dice Maria; Dio ha posto nelle mie mani questo dono affinché io lo dispensi ai miei devoti. Per mezzo mio i miei servi regnano e dominano sui loro sensi e le loro passioni e così diventano degni di regnare eternamente in cielo. Quale forza hanno i servi di questa grande regina per vincere tutte le tentazioni dell'inferno! Maria è quella torre di cui è detto nel Cantico dei cantici: « Come la torre di Davide è il tuo collo, fabbricato con baluardi: mille scudi vi sono appesi, tutta l'armatura dei forti » (Ct 4,4). Per quelli che la amano e che a lei ricorrono nelle battaglie, Maria è come una torre possente cinta di difese; in lei i suoi devoti trovano scudi e armi di ogni sorta per difendersi dall'inferno. Perciò la santa Vergine è paragonata al platano: « Come platano m'innalzai presso l'acqua nelle piazze » (Eccli [= Sir] 24,19 Volg.). Il cardinale Ugo di San Caro spiega che « il platano ha le foglie simili agli scudi » e simboleggia così la protezione che Maria assicura a quelli che si rifugiano presso di lei. Il beato Amedeo dà un'altra spiegazione: come il platano con l'ombra dei suoi rami offre ai viandanti un riparo dal caldo del sole e dalle piogge, così Maria « stende la sua ombra propizia » su tutti quelli che lo vogliono e « li difende dagli ardori » delle loro pas- sioni « e dalle tempeste » delle tentazioni. Infelici quelle anime che si allontanano da questa difesa e tralasciano di essere devote a Maria e di raccomandarsi a lei nei momenti difficili! Se nel mondo, dice san Bernardo, non nascesse il sole, che diverrebbe il mondo se non un caos di tenebre e di orrore? «Togli il sole: non c’è più il giorno. Togli Maria, che cosa resterà se non le tenebre?» Se un'anima perde la devozione a Maria, resterà subito piena di tenebre, di quelle tenebre di cui lo Spirito Santo dice: « Tu poni le tenebre perché segua la notte, in essa vagolano tutte le fiere della selva » (Sal 103,20). Quando in un'anima non splende la luce divina e si fa notte, essa diventerà covile di tutti i peccati e dei demoni. « Guai, dice sant'Anselmo, guai a coloro che disprezzano la luce di questo sole », cioè disprezzano la devozione a Maria! San Francesco Borgia temeva con ragione per la perseveranza di quelli in cui non trovava una speciale devozione verso la santa Vergine. Una volta chiese ad alcuni novizi per quale santo avessero maggiore devozione e notò che alcuni non avevano questa speciale devozione a Maria. Avvertì il maestro dei novizi di sorvegliare quei poveri giovani i quali persero tutti miseramente la vocazione e abbandonarono lo stato religioso. Aveva dunque ragione san Germano quando chiamava la santa Vergine « il respiro dei cristiani », perché come il corpo non può vivere senza respirare, così l'anima non potrà vivere senza ricorrere e raccomandarsi a Maria, per mezzo della quale si acquista e si conserva in noi la vita della grazia divina. « Il respiro non solo è un segno di vita, ma fa vivere. Così il nome di Maria, quando ritorna continuamente sulle labbra, è un segno certo che l'anima è viva; e questa vita, esso la produce, la conserva, le fornisce incessantemente l'alimento opportuno» beato Alano, assalito un giorno da una forte tentazione, fu sul punto di perdersi per non essersi raccomandato a Maria. La santa Vergine gli apparve e volendo metterlo in guardia per un'altra volta, gli diede uno schiaffo dicendogli: «Se ti fossi raccòmandato a me, non ti saresti trovato in questo pericolo». Al contrario, «felice l'uomo che mi ascolta, dice Maria, vegliando alle mie porte ogni giorno, custodendone i battenti» (Pro 8,34): beato chi sente la mia voce e perciò è attento a venire continuamente alle porte della mia misericordia per chiedermi luce e soccorso. Maria si farà premura di ottenere luce e forza a questo suo devoto per distoglierlo dai vizi e farlo camminare nella via della virtù. E quel che Innocenzo III esprime mirabilmente chiamando Maria « luna nella notte, aurora all'alba, sole durante il giorno ». Luna per chi sta cieco nella notte del peccato, per illuminarlo a conoscere il miserabile stato di dannazione in cui si trova; aurora, cioè foriera del sole a chi è già illuminato, per farlo uscire dal peccato e rientrare nella grazia divina; sole infine per chi sta già in grazia, affinché non ricada in qualche precipizio. I dottori applicano a Maria queste parole dell'Ecclesiastico: « Le sue catene sono fasce salutari » (Eccli [= Sir] 6,31 Volg.). « Perché catene? domanda san Lorenzo Giustiniani, se non perché Maria lega i suoi servi affinché non si perdano per i sentieri del vizio». San Bonaventura interpreta nello stesso senso questo testo della Scrittura applicato a Maria nel suo ufficio: « Nella moltitudine dei santi è la mia dimora » (Eccli [= Sir] 24,16 Volg.). « Non solo, dice egli, Maria è collocata nella moltitudine dei santi, ma conserva ai santi la pienezza della loro santità e la mantiene integra. Conserva le loro virtù perché non si perdano; trattiene i demoni affinché non facciano danno ». Si dice che i devoti di Maria sono coperti di una doppia veste: « Tutti i suoi di casa hanno doppia veste » (Pro 31,21). Cornelio a Lapide spiega: « Doppia veste, poiché Maria adorna i suoi fedeli servi delle virtù di Gesù Cristo e delle proprie». Così vestiti, essi conservano la santa perseveranza. Perciò san Filippo Neri ammoniva sempre i suoi penitenti e diceva loro: « Figli, se desiderate la perseveranza, siate devoti alla Madonna ». Allo stesso modo il venerabile fratello Giovanni Berchmans della Compagnia di Gesù diceva: « Chi ama Maria, avrà la perseve- ranza». A questo proposito l'abate Ruperto fa una bella riflessione sulla parabola del figlio prodigo. « Se il figlio scapestrato avesse avuto ancora sua madre, o non avrebbe mai lasciato la casa paterna o sarebbe tornato molto più presto». Vale a dire: chi è figlio di Maria, o non si allontana mai da Dio, o se per disgrazia ciò accade, ritorna subito, per mezzo di Maria. Se tutti gli uomini amassero questa clemente e amorevole regina e nelle tentazioni ricorressero sempre e subito a lei, chi mai cadrebbe? chi mai si perderebbe? Cade e si perde chi non ricorre a Maria. Applicando alla Vergine queste parole dell'Ecclesiastico: « Sui flutti del mare passeggiai » (Eccli [= Sir] 24,8 Volg.), san Lorenzo Giustiniani le fa dire: « Io cammino insieme con i miei servi in mezzo alle tempeste in cui si trovano, per assisterli e liberarli dal precipitare nei peccati». Bernardino da Busto racconta che un uccello, ammaestrato a dire « Ave Maria », stava per essere afferrato da uno sparviero: l'uccello disse « Ave Maria » e lo sparviero cadde morto. Signore volle così farci capire che se un uccello privo d'intelligenza si è salvato con l'invocare Maria, quanto più eviterà di cadere nelle mani dei demoni chi, in tutte le sue tentazioni, avrà cura d'invocarla. Dunque, dice san Tommaso da Villanova, quando i demoni vengono a tentarci, « come i pulcini, appena vedono apparire un nibbio, corrono a rifugiarsi sotto le ali della madre, così noi », subito, senza indugiare nella tentazione, « andiamo a nasconderci sotto il manto di Maria» «Signora e madre nostra, continua il santo, tu devi difenderci perché, dopo Dio, non conosciamo altro rifugio se non te che sei l'unica speranza nostra e la sola protettrice in cui confidiamo». Concludiamo dunque con le parole di san Bernardo: « Uomo, chiunque tu sia, hai capito che in questa vita, più che camminare sulla terra, vai ondeggiando fra i pericoli e le tempeste. Se non vuoi restare sommerso, non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella. Guarda la stella, chiama Maria. Nei pericoli » di peccare, « nelle angosce » delle tentazioni, « nei dubbi » su ciò che devi risolvere, « pensa a Maria » che ti può aiutare, « invoca Maria » che subito ti soccorra. « Il suo nome potente non lasci la tua bocca » che l'invoca, « non esca dal tuo cuore» fiducioso. « Se segui Maria, non ti smarrirai. Se ti racco- manderai a lei, non dispererai. Se ti sostiene, non cadrai. Se ti protegge, non puoi temere di perderti. Se ti guida, senza fatica ti salverai. Se ti difende, certamente giungerai al regno dei beati. Fa' così e vivrai ».  

di  S. Alfonso M. de Liguori 

“«Io sono la vita perfetta», dice Dio,«ed ogni altro essere vivente sulla terra ha in me la sua origine»”.

 


ILDEGARDA  DI  BINGEN


Il valore del cosmo, come quello d’ogni singolo essere creato, ha pure il suo fondamento teologico. Il pensiero d’Ildegarda non si rivolge in maniera esclusiva all’essere delle cose in sé, a ciò che appartiene alla loro natura, ma vede ognuna in rapporto con il suo ultimo fine. Tutti vengono da Dio, tutti tendono a Dio. Possiamo ritenere la sua una filosofia dell’essere che dà una ragione metafisica: creature che abbiano un valore indifferente non esistono per lei. Ogni essere ha, secondo Ildegarda, una sua verità, un vero, perché l’eterna verità ha posto in essi un pensiero che deve realizzarsi nell’ordine assegnato dal loro Creatore. Nell’insieme delle cose create ogni creatura rappresenta un bene; con un’immagine di quel bene assoluto dal quale essa procede e al quale ritorna. L’unico vero essere è Dio, che è l’unica vera vita. “Vita” ed “Essere” sono per Ildegarda un tutt’uno. “«Io sono la vita perfetta», dice Dio,«ed ogni altro essere vivente sulla terra ha in me la sua origine»”. Nel parlare di Dio, Ildegarda usa in maniera equivalente i termini “vita” ed “essere” e se preferisce il primo, ciò potrebbe avere la sua ragione nel fatto che lei considera come qualcosa di vivente, di dinamico, la presenza di Dio nel mondo.

Questo è ciò che vuole dire Ildegarda per quanto riguarda l’armonia tra scienza e fede, tra conoscere e credere nell’anima e tra accettare il proprio essere di creatura e il viverlo pienamente nella fede. La natura, il mondo e l’uomo hanno per lei una dimensione teologica; la parola creatrice di Dio porta l’uomo ad un dialogo esistenziale con la natura. Gli scritti d’Ildegarda offrono un’interpretazione teologica della natura, che ha il suo fondamento nel e con il rapporto tra il Creatore e la creatura. Gli elementi della natura che si trovano anche nell’uomo e con i quali egli opera, con le loro forze cosmiche, i venti, i pianeti, le stelle e le costellazioni sono chiamati da Ildegarda “firmamento”, ossia, quanto sta saldo nel mondo, opera e, nello stesso tempo, tiene insieme in un corpo unico l’universo.

Ê questo l’equilibrio delle forze che operano nel mondo, da cui risulta la salda struttura dell’universo. Non dobbiamo cercare una spiegazione scientifica che soddisfi il grado di conoscenza che abbiamo; Ildegarda ha sempre davanti la visione del mondo e cerca di collegarla con Dio. Dice, per esempio, le stelle tengono insieme compatto l’universo, guidano l’aria e ordinano tutto nell’ambito cosmico; si sostengono a vicenda e tengono insieme il firmamento, come le arterie dell’organismo che sostengono la vita del corpo umano. C’è sempre un parallelismo tra l’uomo e il cosmo. Per lei, le stelle sono voci, parole di razionalità; Dio, che è la ratio per essenza, ha detto una parola e queste stelle, come ogni altra creatura, sono parole di Dio.

Il firmamento ha la sua forza negli elementi: riceve salvezza dal fuoco, come l’argilla cotta nel fuoco diventa salda per fare le tegole, è mosso dall’aria, sostenuto dai venti, abbeverato dall’acqua, illuminato dalle stelle. Tutti gli elementi agiscono in tal modo, anche sull’uomo, il quale, a sua volta, esercita la propria influenza su di essi. Tutto è in intima e reciproca dipendenza, vive in stretto vicinato. L’universo è in uno stretto rapporto con tutti i suoi elementi cosmici e così pure l’uomo, che n’è socio. Tuttavia, ogni singola parte segue il suo corso e rimane nella propria sfera, o almeno così dovrebbe rimanere, senza oltrepassarla.

Ogni elemento nella sua individualità ha la capacità di eseguire il proprio compito; così il puro etere ha la forza di opporsi alla nebbia mortale che proviene dal fuoco. L’immagine è che l’etere è circondato da una zona di fuoco e ha la forza di vincere le nebbie che si alzano dai monti, dalle valli, dalle acque, dalla gran calura, dall’umidità della terra. L’aria è leggera e rende la terra feconda; il fuoco pervade tutti i cerchi cosmici, sicché lo splendore e la bellezza della natura toccano anche gli esseri più insignificanti della terra. La forza dei venti, delle violente energie naturali dell’universo, opera in ognuna delle sfere, secondo un piano prestabilito che ha conseguenze per tutto l’insieme dell’universo. Fiumi e ruscelli abbeverano la terra e la rendono fruttifera. L’aria si muove e con il suo calore e la sua umidità fa sì che la terra germogli. In questo sistema circolare entra pure il mare: c’è un’espressione curiosa che Ildegarda usa più volte nelle sue opere, che ho cercato di spiegare senza esserci riuscita, che “I fiumi derivano dal mare” – vanno al mare, ma ne derivano anche.

Nella natura tutto possiede la viridità, che per Ildegarda è la forza vitale, il verde di vita, la forza naturale, ciò che è sano, sanante, intatto, sinonimo d’integrità. Si trova nella fiamma come nelle acque, nelle pietre come umidità e spira nell’aria. Questa spiegazione sugli elementi già dà l’idea di come, per Ildegarda, tutto il mondo sia in una comunione reciproca, in uno scambio reciproco. La natura è nelle mani di Dio, è una creazione che vive e cresce secondo le sue leggi ed è in unisono con il cosmo: una cosa sta sempre in rapporto con l’altra. La terra, con quanto in essa nasce e cresce, glorifica la potenza di Dio, in quanto è anche materia affidata da Dio all’uomo, il quale è la materia dell’incarnazione del Verbo. Quindi, si parte dalla terra per arrivare all’uomo, dall’uomo, per arrivare al Verbo di Dio.

Sr. ANGELA CARLEVARIS osb

CONSACRAZIONE DEI BAMBINI ALLA MADONNA

 


O Vergine santa, Madre di Dio, Immacolata Regina del cielo e Madre nostra dolcissima, noi siamo qui per esprimere la nostra filiale devozione al tuo Cuore Immacolato e per implorarne il potente patrocinio.

Durante i giorni della S. Missione abbiamo ascoltato la parola di Gesù, tuo Figlio, e abbiamo imparato a conoscerti e amarti ancora di più.

E' per questo che noi bimbi di... oggi solennemente CI CONSACRIAMO AL TUO CUORE IMMACOLATO. O Madre nostra, noi abbiamo fiducia nella tua potente bontà, e perciò vogliamo amarti con tutto il nostro cuore e donarci tutti a te.

A te affidiamo la nostra innocenza: consèrvaci buoni per il tuo Gesù. Trasfòrmaci tutti in apostoli, perché possiamo attirare gli uomini a vivere nella gioia dei figli di Dio. Sùscita nella Chiesa, e tra di noi particolarmente, sante vocazioni.

Tu, che hai trionfato da sempre sul demonio, arresta il diluvio dilagante del male, dell'odio, dell'egoismo; fomenta nei fedeli l'amore alla purezza della vita e la pratica delle virtù cristiane.

O Madre nostra cara, stendi il manto della tua protezione sul mondo intero, sulla nostra patria, sulla nostra Parrocchia, particolarmente sui nostri genitori e su tutti i nostri cari.

Rimani sempre con noi: noi ti accogliamo con cuore di figli, indegni, ma desiderosi di essere sempre tuoi, in vita, in morte e nell'eternità.

Sii sempre con noi, o Madre, nelle gioie e nei dolori, a nostra guida e sostegno, perché un giorno possiamo ritrovarci tutti con te uniti in Paradiso. Amen.


Questa missione serve alla redenzione della vostra anima e alla salvezza dei vostri bambini!

 


16 agosto 2021

Figlia Mia. Mia cara figlia. Grazie di aver ascoltato anche oggi la Mia chiamata.

Voi comprendete la Nostra parola solo fino a un certo punto, cioè fin a dove arriva il vostro intelletto umano. Solo pochi hanno la grazia, regalata dal Padre attraverso lo Spirito Santo, di vedere le cose dette nei messaggi in relazione al tempo, di rapportarle ad esso e di comprenderle.

 Sappiate che quando diciamo “adesso”, questo “adesso” si riferisce al contesto del messaggio.

Dovete pregare sempre lo Spirito Santo che vi illumini e vi aiuti a comprendere, così sarà più semplice per voi.

Sappiate anche che tutte le parole che esprimono indicazioni temporali come “adesso”, “ora” che diciamo servono per prepararvi cioè anche se non comprendete il contesto nel suo complesso voi venite comunque preparati da queste indicazioni temporali.

Quindi vedete i messaggi nel contesto, imparate a comprenderli e mettete in atto ciò che viene detto.

Che le cose accadranno colpo su colpo già lo vedete perché ora tutto avviene velocemente e vi travolgerà.

 Il Padre interviene. Solo LUI conosce il momento. Quindi siate e restate pronti perché questo momento è molto vicino.

Ciò che è stato preannunciato accade. Vi trovate già nelle predizioni della fine, ma non sperate in mitigazioni, invece INVOCATE protezione! Dovete fare qualcosa affinché il Padre intervenga, perché per chi non fa nulla, il Padre non farà nulla, non perché è un Padre cattivo, ma perché chi non fa nulla, non ha trovato Gesù, non ha donato a LUI, il suo Salvatore, il suo SÌ e non ha ascoltato gli avvertimenti che abbiamo donato in questi e in altri messaggi!

Quindi SUPPLICATE l’aiuto del Padre perché solo grazie alla vostra preghiera il Padre vi manderà attenuazione e solo chi è veramente con Gesù camminerà protetto in questi tempi. Sapete che giungerà molta sventura ma a chi crede veramente non accadrà nulla di male perché il Padre si prende cura di lui, ma dovete supplicare per ricevere la Sua protezione!

Vi abbiamo donato preghiere che sono semplici ma comunque molto efficaci e voi non le utilizzate.

Consacratevi giornalmente a Mio Figlio. Vi abbiamo regalato questa breve e così potente preghiera di consacrazione in modo che restiate nascosti e protetti in Gesù. Perché non la pregate?

Io, la vostra amante Mamma Celeste, vi prego ardentemente di pregare questa preghiera di consacrazione. Pregatela tutti i giorni, in modo che non vi accada nulla di male.

Potete consacrarvi anche a Me, la vostra Mamma Celeste. In questo modo avete anche la Mia particolare protezione e il maligno non può avvicinarvi. Egli cercherà di farlo ma la vostra anima non ne verrà danneggiata. Amen.

La preghiera di consacrazione la trovate nell’ indice delle preghiere. Usatela, come anche le altre preghiere che vi abbiamo donato per questo tempo della fine. Molte anime possono essere salvate e convertite da esse e a voi doneranno forza, perseveranza e anche protezione, guida e chiarezza.

Date ascolto alla Mia chiamata, amati figli, perché questa missione serve alla redenzione della vostra anima e alla salvezza dei vostri bambini. Amen.

La vostra Mamma Celeste.

Madre di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza. Amen.

RIPOSA SICURA TRA LE MIE BRACCIA

 


Il dì 17 febbraio 1815, giorno di venerdì, così Giovanna Felice: nella santa Comunione fui invitata ad accompagnare il buon Gesù al Calvario. Non mi è possibile spiegare la pena, l’affanno che soffrì la povera anima mia nel contemplare le sue pene. L’anima mia partecipava delle sue acerbissime pene, per mezzo della viva compassione; l’amor doloroso faceva mie le pene sue, e struggendomi di amore e di compassione cresceva a dismisura la pena mia. Credevo veramente ogni momento di finire dal dolore la vita. Questo fatto durò dalle ore 16 e mezza circa fino alle ore 22, il mio corpo in questo tempo ora perdeva ogni idea sensibile, e ora restava affatto alienato dai sensi, tutto il resto della giornata poco e niente fui presente a me stessa.

Il dì 18 febbraio 1815, Giovanna Felice nella santa Comunione: il Signore mi ha dato a vedere la povera anima mia sotto l’immagine di pecorella. Mio Dio! qual pena mi recava questa povera pecorella, perché aveva diversi mali: la testa era inferma, nel fianco destro vi era un brutto sfregio sanguigno, ma grazie a Dio non era né marcio né piagato, aveva della lana mancante sopra il suo dorso, in una parola questa povera pecorella faceva compassione per la sua miseria. Nel vedermi così imperfetta e male acconcia, piangendo amaramente, feci ricorso al mio buon Signore, e con umile sentimento gli dicevo: «Sana animam meam, quia peccavi tibi», e piangendo e pregando mi disfacevo in lacrime, quando ho veduto apparire il buon Gesù sotto la forma di pastorello, che tutto amore verso di me si approssimava, e, presa ad accarezzare l’amata sua pecorella, la curò dei suoi malori; ma quello che con mio sommo stupore osservai, fu la diversità dei rimedi che applicò per guarirla.

Tre erano i mali a cui andava soggetta la suddetta pecorella, e di tre diversi rimedi si servì il buon pastore per guarirla. La testa la curò con la sua preziosa saliva, per così dimostrarmi che la mia ignoranza viene curata dalla sua infinita sapienza; il fianco destro lo curò con il suo prezioso sangue, astergendolo leggiadramente; poi impose all’anima mia di lambire il fianco infermo, per così dimostrare l’obbligo che mi corre di cooperare alla sua grazia. Al momento restò sanata la testa e il fianco. Il caro pastorello, compiacendosi della guarigione della povera pecorella, la prese ad accarezzare, nell’accarezzarla andava crescendo la lana nei luoghi mancanti, e la rendeva quanto mai bella, e compiacendosi in questa, per poterla più comodamente accarezzare, si adagiò in magnifico sedile, la invitò a riposare nel casto suo seno. Collocata che si fu l’anima mia nel paterno suo seno, oh cosa mai sperimentò il mio povero cuore di amore, di rispetto, di venerazione verso l’amato Signore, che amorosamente mi andava accarezzando, e sciogliendo la sua lingua in santi affetti, così prese a consolare la povera anima mia: «Figlia diletta», diceva, «riposa sicura nelle mie braccia. La pace, la tranquillità ti accompagneranno fino alla tomba. Non temere i tuoi nemici. E se io sono con te, chi sarà contro di te? chi ti potrà nuocere? chi ti potrà sovrastare? Figlia, diletta mia, riposa in pace tra le mie braccia», e prendendo un’alta compiacenza nel beneficarmi, mi stringeva amorosamente tra le sue braccia.

Beata Elisabetta Canori Mora


Il Terzo Segreto è composto da due testi distinti

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Fatto n.6: 

Documentazione a sostegno del Fatto n.6 – 

Il Testo n.1 ha ispirato il Papa a consacrare il mondo. 


Subito dopo le affermazioni riportate nel Fatto n.5, l’Arcivescovo Bertone aggiunse:

Come è noto Papa Giovanni Paolo II pensò subito alla  consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria e compose  egli stesso una preghiera per quello che definì ‘Atto di affidamento’ da celebrarsi nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 7 giugno  1981...377

Conclusioni in merito al Fatto n. 6:

Com’è possibile che sia stata la lettura del Terzo Segreto a spingere  il Papa a consacrare il mondo al Cuore Immacolato di Maria, il 7 giugno  1981, quando – secondo l’Arcivescovo Bertone, – il Papa avrebbe letto  il Terzo Segreto non prima del 18 luglio 1981, ovvero sei settimane più  tardi?

Ancora una volta, entrambe le affermazioni sono vere e la loro  apparente discrepanza può essere risolta se si ammette l’esistenza  di due documenti sul Terzo Segreto: nel 1978 il Papa aveva letto il  documento di una pagina contenente le parole della Madonna– e fu  questo testo a ispirare la consacrazione del mondo del 7 giugno 1981 –  mentre il 18 luglio 1981 lesse invece il documento di quattro pagine con  la descrizione della visione. Le affermazioni dello stesso Papa Giovanni  Paolo II confermano che egli considerava quest’atto di consacrazione  del mondo come un atto preparatorio in vista del momento in cui si  sarebbe finalmente sentito libero di compiere la consacrazione della  Russia.


Fatto n.7: 

Documentazione a sostegno del Fatto n.7 – 

Il Testo n.1 è una lettera.

È la stessa Suor Lucia a rivelare che il Terzo Segreto era stato da  lei scritto in forma epistolare. Abbiamo la testimonianza scritta di Padre  Jongen il quale, tra il 3 e il 4 febbraio 1946 ebbe modo di intervistare  Suor Lucia: 

‘Avete reso note finora due parti del Segreto. Quando verrà il  momento di rivelare la terza?’ ‘Ho già comunicato la terza parte al  Vescovo di Leiria in una lettera,’ ella rispose.378 

Anche il Canonico Galamba testimoniò in merito:

Quando il vescovo si rifiutò di aprire la lettera, Lucia gli  fece promettere che essa sarebbe stata definitivamente aperta e comunicata al mondo alla sua morte e comunque non oltre il  1960.379

Nel febbraio del 1960, il Patriarca di Lisbona dichiarò:

Il Vescovo da Silva chiuse (la busta sigillata da Lucia) in un’altra  busta su cui scrisse che la lettera sarebbe stata aperta nel 1960 da lui stesso, Vescovo Jose Correia da Silva, se fosse stato ancora vivo o, altrimenti, dal Cardinale Patriarca di Lisbona.380

Padre Alonso affermò che:

L’indicazione del 1960 come data di apertura della famosa lettera è stata riferita – con autorevolezza – anche da altri vescovi.  Così, tutte le volte che l’allora titolare Vescovo di Tiava, e Vescovo  Ausiliario di Lisbona, domandò a Lucia quando il Segreto dovesse  essere aperto, ricevette sempre la stessa risposta: nel 1960.381 

Nel 1959 il Vescovo Venancio, nuovo Vescovo di Leiria, dichiarò: Penso che la lettera non sarà aperta prima del 1960. Suor Lucia ha chiesto che non fosse aperta prima della sua morte o non prima del 1960. Siamo nel 1959 e Suor Lucia è in buona salute.382

Infine, il comunicato rilasciato dal Vaticano l’8 febbraio 1960  (apparso in un dispaccio dell’agenzia di stampa portoghese A.N.I.)  confermò il fatto che il Terzo Segreto era scritto in forma epistolare: 

... è assai probabile che la lettera con cui Suor Lucia ha scritto le  parole che la Vergine Maria aveva consegnato sotto forma di Segreto 

… non verrà mai aperta...383

Ora, anche l’MDF del Vaticano identifica il testo della visione del  Terzo Segreto come una lettera. Tuttavia, il manoscritto in questione  non ha forma epistolare, in quanto:

•  manca il destinatario;

•  non è firmata da Suor Lucia o da chiunque altro; 

chiaramente, non si tratta affatto di una lettera.

Suor Lucia ha scritto numerose lettere, alcune delle quali pubblicate  nelle sue memorie, e tutte quante hanno un destinatario, una data e la  firma di Lucia. 

Si può quindi supporre che il documento di una pagina, che era  pronto il 9 gennaio 1944, fosse una lettera indirizzata a qualcuno (nel  febbraio 1946, Suor Lucia aveva dichiarato a Padre Jongen di averla  inviata al Vescovo di Leiria) e firmata da Suor Lucia.

È importante ricordare che a Suor Lucia fu lasciata la decisione  di scegliere se scrivere il Terzo Segreto sotto forma epistolare oppure  sul suo quaderno, ed è altrettanto degno di nota il fatto che ella scelse  di scriverlo su entrambi i supporti. Secondo Padre Alonso, Suor Lucia  scrisse al Vescovo da Silva il 9 gennaio 1944:

Le scrivo ciò che Sua Eccellenza mi ha ordinato [di scrivere];  Dio ha deciso di mettermi un poco alla prova, ma finalmente  questo è stato il Suo volere: [il testo] è sigillato dentro una busta e  questa [la busta sigillata] si trova dentro ai quaderni...384

Inoltre, come abbiamo visto precedentemente, Frère Michel riferì che il 17 giugno 1944:

La veggente porse discretamente al Vescovo di Gurza il  quaderno dove si trovava la busta contenente il Segreto. La sera  stessa, il vescovo pose la busta nelle mani del Vescovo da Silva...385

Conclusioni in merito al Fatto n. 7:

Le prove raccolte prima del 2006 supportano la tesi dell’esistenza  di due documenti: il testo del Terzo Segreto, contenente le parole della  Madonna in forma di lettera e composto da 25 righe, ed un testo di 64  righe, contenuto nel quaderno, che descrive la visione. 

In più, come abbiamo già osservato, il testo della visione è datato 3  gennaio 1944, mentre la lettera di Suor Lucia al Vescovo di Fatima (in cui  afferma “Le scrivo ciò che Sua Eccellenza mi ha ordinato; Dio ha deciso di  mettermi un poco alla prova, ma finalmente questo è stato il Suo volere:  [il testo] è sigillato dentro una busta e questa [la busta sigillata] si trova  dentro ai quaderni”) è datata 9 gennaio 1944. È senz’altro possibile che i  quaderni di Suor Lucia contengano molte altre informazioni riguardanti  il Terzo Segreto, scritte di suo pugno tra il 3 e il 9 gennaio 1944. Forse  queste altre annotazioni contengono dettagli minori del Terzo Segreto,  che portarono poi alla trascrizione finale, avvenuta il 9 gennaio, della  parte più paurosa di esso, e cioè la spiegazione del Segreto da parte della  Madonna, per mezzo delle Sue parole. Ricordiamoci la testimonianza di  Padre Schweigl sul fatto che esistevano in effetti due parti del Segreto:  una riguardante il Papa e l’altra contenente la conclusione delle parole  “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede ecc.”

A questo riguardo è opportuno ricordare che a Suor Lucia fu data la  scelta di scrivere il Terzo Segreto nei suoi quaderni o su di un foglio di  carta. Evidentemente scelse entrambe le opzioni, altrimenti perché mai  avrebbe consegnato al Vescovo di Gurza, affinché li desse al Vescovo di  Fatima, sia la busta sigillata sia il quaderno? 

È quindi del tutto plausibile che quest’oscura visione – quella che  potremmo chiamare la parte “più tranquilla” del Terzo Segreto – venne  scritta sul quaderno, mentre la spiegazione della visione, con le parole  della Vergine Maria – il cui impatto doveva essere piuttosto terribile –  venne invece sigillata in una busta che Suor Lucia aveva posto dentro il quaderno. È l’unica spiegazione logica del fatto che Suor Lucia,  obbedendo all’ordine del Vescovo di Fatima di scrivere il Terzo Segreto,  gli abbia consegnato  una busta sigillata e un quaderno.

In breve, la visione del “Vescovo vestito di bianco”, scritta su 62  righe di testo, era contenuta nel quaderno, mentre la sua spiegazione  – contenuta, secondo molti testimoni, su 25 righe di testo – era stata  sigillata in una busta. Ecco perché il quaderno accompagnò la busta sigillata.386 

Così, le 62 righe di testo che sono state pubblicate dal Vaticano  il 26 giugno 2000 costituiscono la parte visionaria del Terzo Segreto  contenuta nel quaderno, ma certamente non sono la lettera di 25 righe  che fu sigillata nella busta il 9 gennaio 1944. 

Padre Paul Kramer

CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA MADONNA

 


Vieni, o Maria, e degnati di abitare in questa casa. Come già al tuo Cuore Immacolato fu consacrata la Chiesa e tutto il genere umano, così noi, in perpetuo, affidiamo e consacriamo al tuo Cuore Immacolato la nostra famiglia. Tu che sei Madre della Divina Grazia ottienici di vivere sempre in grazia di Dio e in pace tra noi. Rimani con noi; ti accogliamo con cuore di figli, indegni, ma desiderosi di essere sempre tuoi, in vita, in morte e nell’eternità. Resta con noi come abitasti nella casa di Zaccaria e di Elisabetta; come fosti gioia nella casa degli sposi di Cana; come fosti madre per l’Apostolo Giovanni. Portaci Gesù Cristo, Via, Verità e Vita. Allontana da noi il peccato e ogni male. In questa casa sii Madre di Grazia, Maestra e Regina. Dispensa a ciascuno di noi le grazie spirituali e materiali che ci occorrono; specialmente accresci la fede, la speranza, la carità. Suscita tra i nostri cari sante vocazioni. Sii sempre con noi, nelle gioie e nelle pene, e soprattutto fa che un giorno tutti i membri di questa famiglia si trovino con te uniti in Paradiso.

Presto i tempi saranno maturi per l’ingresso dell’anticristo, sarà un uomo molto vicino alla chiesa, sarà il mediatore di pace durante la guerra e lì capirete che non dovrete mai guardarlo negli occhi, non fatevi illudere dal suo modo amorevole.

 


Trevignano Romano, 24 agosto

Figlia mia, grazie per avermi accolta nel tuo cuore. Vengo a te per avvertire, ancora una volta, i tuoi fratelli di stare uniti. I tempi che arriveranno saranno peggiori di questi, le catastrofi alle quali assisterete vi faranno molto male, Io piango perché vedo tutto questo, vedo anche come il peccato dilaga nel mondo, ormai non c’è più coscienza, non c’è più rispetto gli uni con gli altri, siete confusi e spaventati, faticate e vi disperate senza capire che Gesù è l’unica via, verità e vita. Non tutte le cose vi sono state rivelate, piano piano quando sarete forti e in grado di rendervi conto, altre saranno le cose che saprete. Figlia mia, devi dire ai tuoi fratelli di non abbandonare la fede, ma di aggrapparsi ad essa, dovrete perdonarvi l’uno con l’altro, perché quando sarà il momento dovrete essere pronti. Presto i tempi saranno maturi per l’ingresso dell’anticristo, sarà un uomo molto vicino alla chiesa, sarà il mediatore di pace durante la guerra e lì capirete che non dovrete mai guardarlo negli occhi, non fatevi illudere dal suo modo amorevole. Figlia mia, tutto questo durerà poco, quindi siate forti e luci accese per il mondo, la preghiera comunitaria vi aiuterà, non isolatevi, ma siate sempre in comunione con i vostri fratelli.  Pregate molto per la chiesa, per l’Italia perché ci sarà la persecuzione dei cristiani e per l’America che ha voltato le spalle a Dio dilagando e amando il peccato.  Ora ti benedico insieme al tuo sposo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen.

Nessuno pensi di reggere se i suoi piedi sono d’argilla e di ferro. Urge togliere l’argilla, perché siano interamente di ferro e acquistino stabilità duratura.

 


LIBRO DEL PROFETA DANIELE 

34 Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma senza intervento di mano d’uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e d’argilla, e li frantumò. 

Ora viene introdotto un altro elemento che è della storia, ma che non appartiene alla storia. Una pietra si stacca dal monte. Si stacca da sé stessa. 

Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma senza intervento di mano d’uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e d’argilla, e li frantumò. È questo il vero mistero della storia. 

Nella storia vi è una forza che agisce da se stessa e che non è soggetta a nessuna mano d’uomo. Nessuna volontà creata la governa. 

La pietra non colpisce la statua nella sua parte nobile o forte: oro, bronzo, argento. La compisce nella parte debole: nei piedi che sono d’argilla e di ferro. 

Non appena la pietra tocca i piedi tutta la statua cade e si frantuma. La debolezza dei piedi ha ridotto la statua in polvere.  

È verità eterna: ogni persona possiede i suoi piedi di ferro e d’argilla, ogni organismo che l’uomo crea è fatto allo stesso modo: con i piedi fragili. 

Chi può rendere i piedi di ferro, o d’oro, o di bronzo, o di argento è solo il Signore con la sua potente grazia. Solo la sua grazia vince la fragilità. 

Nel momento in cui per la nostra statua giunge l’ora della prova, o noi avremo già provveduto a togliere l’argilla, oppure la frantumazione sarà immediata. 

Nessuno pensi di reggere se i suoi piedi sono d’argilla e di ferro. Urge togliere l’argilla, perché siano interamente di ferro e acquistino stabilità duratura. 

Questo vale anche per la via spirituale. Vi sono nel cuore, nello spirito, nell’anima delle affezioni, dei legami, delle fragilità che rovinano la vita. 

Sappiamo che Sansone fu accecato e perse tutta la sua fragilità per il suo cuore che era d’argilla. La sua fragilità verso le donne lo ha frantumano.

 

Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da lei. Fu riferito a quelli di Gaza: «È venuto Sansone». Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: «Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo». Sansone riposò fino a mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che è di fronte a Ebron. 

In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila. Allora i prìncipi dei Filistei andarono da lei e le dissero: «Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno millecento sicli d’argento». Dalila dunque disse a Sansone: «Spiegami da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si potrebbe legare per domarti». Sansone le rispose: «Se mi si legasse con sette corde d’arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». Allora i capi dei Filistei le portarono sette corde d’arco fresche, non ancora secche, con le quali lo legò. L’agguato era teso in una camera interna. Ella gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli spezzò le corde come si spezza un filo di stoppa quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu conosciuto. Poi Dalila disse a Sansone: «Ecco, ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si potrebbe legare». Le rispose: «Se mi si legasse con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». L’agguato era teso nella camera interna. Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia. Poi Dalila disse a Sansone: «Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare». Le rispose: «Se tu tessessi le sette trecce della mia testa nell’ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». Ella dunque lo fece addormentare, tessé le sette trecce della sua testa nell’ordito e le fissò con il pettine, poi gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il pettine del telaio e l’ordito. Allora ella gli disse: «Come puoi dirmi: “Ti amo”, mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande». Ora, poiché lei lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli ne fu annoiato da morire e le aprì tutto il cuore e le disse: «Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». Allora Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il suo cuore, mandò a chiamare i prìncipi dei Filistei e fece dir loro: «Venite, questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il suo cuore». Allora i prìncipi dei Filistei vennero da lei e portarono con sé il denaro. Ella lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò un uomo e gli fece radere le sette trecce del capo; cominciò così a indebolirlo e la sua forza si ritirò da lui. Allora lei gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Egli, svegliatosi dal sonno, pensò: «Ne uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò». Ma non sapeva che il Signore si era ritirato da lui. I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con una doppia catena di bronzo. Egli dovette girare la macina nella prigione. 

Intanto la capigliatura che gli avevano rasata cominciava a ricrescergli. Ora i prìncipi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon, loro dio, e per far festa. Dicevano: «Il nostro dio ci ha messo nelle mani Sansone nostro nemico». 

Quando la gente lo vide, cominciarono a lodare il loro dio e a dire: «Il nostro dio ci ha messo nelle mani il nostro nemico, che devastava la nostra terra e moltiplicava i nostri caduti». 

Nella gioia del loro cuore dissero: «Chiamate Sansone perché ci faccia divertire!». Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione ed egli si mise a far giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare fra le colonne. Sansone disse al servo che lo teneva per la mano: «Lasciami toccare le colonne sulle quali posa il tempio, perché possa appoggiarmi ad esse». Ora il tempio era pieno di uomini e di donne; vi erano tutti i prìncipi dei Filistei e sul terrazzo circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva i giochi. Allora Sansone invocò il Signore dicendo: «Signore Dio, ricòrdati di me! Dammi forza ancora per questa volta soltanto, o Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!». Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava il tempio; si appoggiò ad esse, all’una con la destra e all’altra con la sinistra. Sansone disse: «Che io muoia insieme con i Filistei!». Si curvò con tutta la forza e il tempio rovinò addosso ai prìncipi e a tutta la gente che vi era dentro. 

Furono più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita. Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; risalirono e lo seppellirono fra Sorea ed Estaòl, nel sepolcro di Manòach suo padre. Egli era stato giudice d’Israele per venti anni (Gdc 16,1-31).  

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Caso #9: L’attentato al palazzo Murrah di Oklahoma City

Il governo degli Stati Uniti ha mentito quando ha affermato che  l’attentato esplosivo del 19 aprile 1995 contro il Palazzo Federale Alfred P. Murrah di Oklahoma City, sia stato compiuto da terroristi americani  di estrema destra; ha mentito quando ha affermato che l’attacco è stato  materialmente compiuto dal solo Timothy McVeigh e ha mentito quando  ha affermato che è stata usata solo una bomba, in quell’attentato. La  verità è che questo gesto criminale è stato organizzato da agenti della  CIA, dell’FBI e dell’ATF in modo che sembrasse opera di una cellula di  nazionalisti americani di estrema destra. Il generale Benton K. Partin,  che per 30 anni è stato il Direttore dello Sviluppo degli Armamenti  dell’USAF, ha pubblicato prove schiaccianti sul fatto che l’edificio era  stato riempito di cariche esplosive, e che la detonazione dell’auto  bomba non avrebbe potuto, da sola, far crollare l’edificio nel modo in  cui avvenne quel giorno.489 Alcune riprese televisive, trasmesse da TV  locali, mostrano altre due bombe inesplose – più potenti della prima –  mentre venivano portate fuori dall’edificio da alcuni artificieri. Tuttavia,  il governo pretende di volerci far credere che l’attentato sia stato causato  solamente dal’autobomba di Timothy McVeigh. Il governo ha ripulito a  fondo la scena del crimine, proprio come aveva fatto a Waco, rimuovendo  qualsiasi prova incriminante. Più di 12 telecamere di sorveglianza hanno  catturato il momento dell’esplosione, eppure nessun fotogramma di  quelle riprese è stato mai pubblicato né tantomeno usato nei processi a  carico di McVeigh e Nichols.490 Alcuni testimoni della scena del crimine  hanno affermato d’aver visto, oltre a McVeigh, anche altre persone,  che l’avrebbero aiutato a compiere l’attentato. Un altro testimone  che ha avuto modo di vedere una registrazione delle telecamere di  sorveglianza, che avevano filmato l’attacco, ha affermato che McVeigh  era accompagnato da un complice dalle sembianze straniere. I filmati  di sorveglianza, se ne conclude, devono per forza contenere prove che  contraddicono le dichiarazioni del governo, secondo le quali McVeigh  aveva agito da solo. 

La giornalista investigativa Jayna Davis ha personalmente portato  un enorme quantità di prove documentarie all’FBI, ma quest’ultima  si è rifiutata di accettarle. Il perché non è un mistero, visto che a  quanto pare l’FBI – come ha dimostrato Alex Jones – era coinvolta  nella pianificazione dell’attentato attraverso un proprio informatore e  membro di una organizzazione di facciata usata dall’FBI, il Southern  Poverty Law Center491 nel cosiddetto centro di Elohim City. 

L’Agenzia Federale per l’alcol, il tabacco, le armi da fuoco e gli  esplosivi (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) era  a conoscenza dell’attacco, prima che accadesse, ma non fece nulla  per avvertire le persone all’interno dell’edificio. Anche quel giorno,  proprio come durante gli attentati a Londra del 7 luglio 2005 e a New  York dell’11 settembre 2001, stavano conducendo una simulazione  di un attacco terrorista contro l’edificio. Poco prima che scoppiasse la  bomba, proprio dietro l’angolo rispetto al Palazzo Federale, vennero  fatti allineare in modo sospetto diversi camion dei pompieri. Nelle  operazioni sotto false insegne, le esercitazioni vengono compiute  apposta per nascondere l’operazione principale. Se qualcuno viene  colto sul fatto, può tranquillamente giustificarsi dicendo che stava  partecipando ad un’esercitazione. È accaduto proprio durante l’ultimo  G8, quando la sicurezza tedesca ha fermato alcuni soldati americani  nell’atto di nascondere dell’esplosivo all’interno del complesso dove  si sarebbe tenuta la conferenza; anche in quel caso, i soldati si  giustificarono dicendo che stavano partecipando ad un’esercitazione. 

Inoltre, la scena del delitto venne demolita subito dopo l’attentato,  proprio per cancellare qualsiasi prova e nascondere la vera natura del  crimine. Sembra quasi incredibile ma due anni prima dell’attentato di  Oklahoma City, Martin Keating, fratello del governatore dell’Oklahoma  Frank Keating, aveva pubblicato un romanzo intitolato The Final Jihad,  nel quale si complottava di far saltare in aria proprio l’Edificio Federale  della Città di Oklahoma. In quel romanzo, il nome dell’attentatore  era... Tom McVey. 


Caso #10: l’Iraq

Il governo degli Stati Uniti (e quello britannico) hanno mentito  quando hanno affermato che il governo Iracheno di Saddam Hussein  era in possesso di armi di distruzione di massa. Questa menzogna è  stata successivamente smascherata come tale, in modo talmente  evidente che non c’è più neanche il bisogno di commentarla, se non per  richiamare l’attenzione sulle successive e tuttora costanti menzogne,  da parte del governo americano, sul fatto che le operazioni militari di  conquista in Iraq si siano concluse. È vero che le operazioni militari convenzionali sono cessate, in Iraq, dopo che i governi americano e  britannico l’hanno conquistato in modo illegittimo e senza alcuna  provocazione, occupandolo con le loro forze e instaurandovi un nuovo  regime fantoccio. Tuttavia, sin d’allora, si sono succedute tutta una  serie di operazioni militari a bassa intensità, cioè operazioni nonconvenzionali, asimmetriche o di guerriglia. Questa guerra irregolare a  bassa intensità continua imperterrita anche al giorno d’oggi, in modo  da far sembrare necessaria la presenza permanente di forza militari  statunitensi in Iraq. 

Padre Paul Kramer

 


MANTENETEVI NEL VERO MAGISTERO DELLA CHIESA, SIATE PERSONE DI PACE, CHE CONOSCONO LA PAROLA DIVINA CONTENUTA NELLA SACRA SCRITTURA.

 


MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO
ALLA SUA AMATA LUZ DE MARIA

22 AGOSTO 2021


Amati figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo:


Vi benedico, Popolo di Dio.


SIATE AMORE, UNITÀ, PERDONO.
SIATE COMPASSIONEVOLI E MISERICORDIOSI.


Assistetevi vicendevolmente, mettete in pratica l’aiuto reciproco. In questo modo andrete purificando tutto quello che vi portate dietro e sia contrario all’amore del Nostro Re e Signore Gesù Cristo.


In questo momento, più che in altri, c’è bisogno di persone sicure e fiduciose che il Nostro Re e Signore Gesù Cristo non vi abbandonerà, così come del fatto che la Nostra Regina e Madre continuerà a proteggervi.


Di questo travagliato momento in cui vi trovate, stanno approfittando le forze del Maligno per portare le anime fuori strada, verso acque che non sono debite e viene utilizzato dalle forze contrarie al bene per mantenere in confusione i figli della Nostra Regina e per debilitarli.


TENETE PRESENTE CHE COLUI CHE SI PRESENTERÀ DAVANTI A TUTTA L’UMANITÀ È L’ANTICRISTO, (1) CHE SI FARÀ CONOSCERE COME IL RE DELLA PACE.


Mantenete una Fede colma di conoscenza, di sapienza e sollecitate lo Spirito Santo affinché vi illumini e non vi facciate perciò trascinare dalla maggioranza ignorante.


Popolo della Nostra Regina e Madre dovete fortificarvi nella Fede. Non temete di fronte a coloro che potrebbero togliervi la vita, temete coloro che vi possono portare su vie sbagliate, temete quei dottori della Legge che non amano il Popolo di Dio.


Continuate a vigilare sul temperamento e sul carattere di ciascuno di voi, perché sono la trappola tramite la quale le persone possono perdere il fulcro nel quale il Popolo fedele deve mantenersi. 


COME UMANITÀ VI TROVATE DI FRONTE A MOMENTI DIFFICILI.
Sappiate che i terremoti continueranno, così come gli elementi continueranno a purificarvi, ma il peggior purificatore dell’umanità proverrà dall’élite, dalla quale vengono emanati gli ordini a livello globale per assoggettarvi, fino a quando arriverà colui che si presenterà come il re della pace.


MANTENETEVI NEL VERO MAGISTERO DELLA CHIESA, SIATE PERSONE DI PACE, CHE CONOSCONO LA PAROLA DIVINA CONTENUTA NELLA SACRA SCRITTURA.


Pregate, pregate per la Chiesa, fortificate le Fede; una notizia causerà grande divisione e farà tremare il mondo.


Pregate Popolo di Dio, pregate, la persecuzione contro i figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo si inasprirà.


Pregate per il Centro America, pregate con perseveranza, senza dimenticare la Colombia.


Pregate, pregate per il Giappone, soccomberà a causa dell’acqua.


Pregate, il Vulcano dell’Etna causerà grandi stragi.


Rimanete in allerta per il Mar Mediterraneo.


Amati del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, procedete senza perdere un istante. È imprescindibile che continuiate ad accrescere la Fede, la Speranza e la Carità.


Siate consapevoli del momento attuale che continuerà ad accrescersi e accelererà la sofferenza dell’umanità.


Continuate a pregare, essendo amore per i vostri fratelli.


Siate fedeli figli di Dio.


PREGATE AFFINCHÈ LE PROFEZIE SOGGETTE ALLA RISPOSTA DEGLI ESSERI UMANI, SIANO MINIMIZZATE O CANCELLATE, NEL NOME DELLA TRINITÀ SACROSANTA.


Le Mie Legioni Celesti continueranno a proteggervi, permettete loro di proteggervi, non rifiutate la loro protezione.


Camminate nella colonna in marcia, senza nessuna paura. Voi siete custoditi dalle Mie Legioni che sono al servizio del Nostro Re e Signore Gesù Cristo.


Ogni onore e gloria al Nostro Re.


San Michele Arcangelo


AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO

 

  1. Rivelazioni sull’anticristo, leggere…


COMMENTO DI LUZ DE MARIA


Fratelli:


È necessario che ciascuno dia la giusta dimensione al momento che, come generazione, stiamo vivendo.


È sempre stato necessario ed urgente che l’essere umano si rincontrasse con il suo Creatore, ma in questo particolare momento è diventato indispensabile ed urgente.


La conoscenza e la preghiera sono necessarie per non sbagliare strada, nella consapevolezza che la preghiera è quel parlare, a volte anche senza parole, con la Trinità Sacrosanta e con la nostra Madre Santissima. 


È nel silenzio interiore che il cuore invoca il suo Dio e Signore e la sua Madre Santissima, pertanto quello di cui abbiamo bisogno è la quiete interiore, cosicché tutto quello che facciamo e mettiamo in pratica, sia un costante atto d’offerta.


San Michele Arcangelo ci ricorda che alcuni disegni di Dio sono soggetti alla risposta dell’uomo, quindi preghiamo e diamo testimonianza di questa preghiera.


Amen.