Cristiani, atei ed ebrei convertiti alla fede cattolica
Lutero (1483-1546)
Lutero fu il riformatore del XVI secolo, che si separò dalla chiesa e scatenò la grande spaccatura tra i cristiani. Egli voleva riformare la chiesa dai suoi vizi. Ma il suo desiderio di riforma lo portò alquanto lontano e sfociò nella separazione e lo indusse ad organizzare una sua propria chiesa. Egli si credeva ispirato direttamente da Dio e nessuno poteva criticare le sue idee. Ad esempio dice: in mille anni a nessun vescovo è mai stato concesso un dono pari al mio. Sono certo che i miei dogmi li ho ricevuti dal cielo. I miei dogmi rimarranno e il Papa soccomberà. Il mio vangelo non ha origine umana; ma divina. Io sono il profeta dei tedeschi. Sono certo che la parola di Dio è in me.
E come profeta, è più del Papa. Per questo di sua autorità è lui che scomunica il Papa: Come loro scomunicano me in nome della loro sacrilega eresia, così, io scomunico loro in nome della santa verità di Dio. E come sommo giudice della sua chiesa, struttura la messa evangelica, o la santa cena, secondo la sua idea.
Pubblicò un manuale di rubriche Formule della messa o comunione ed emanò una bolla come se fosse il Papa della sua chiesa. E afferma: La mia dottrina non può esser giudicata da nessuno, nemmeno dagli angeli. Poiché io ho la certezza della sua verità, voglio essere, attraverso di essa, vostro giudice e anche degli angeli, come afferma san Paolo (1 Co 6, 3). Chi non accetta la mia dottrina, non apparterrà alla beatitudine. La mia dottrina non è mia, ma di Dio.
Traducendo la Bibbia in tedesco, senza conoscere molto bene né il greco, né l’ebraico, cercò di germanizzare il testo in modo da renderlo più comprensibile; ma talvolta modificò il testo in maniera radicale. Così quando Paolo dice che la legge provoca l’ira (Rm 4, 15), Lutero traduce: La legge produce “solamente” collera. Dove si dice che l’uomo è giustificato dalla fede (Rm 3, 28), egli traduce: L’uomo è giustificato dalla “sola” fede. Inventandosi la parola “sola”. Quando qualcuno lo criticò per questo rispose: Il dottor Martin Lutero vuole così. Così lo voglio e così comando (sic volo, sic jubeo, sit pro ratione voluntas). Con questo ho risposto alla vostra domanda e vi prego non vogliate più rispondere a tali asini e al loro vano cianciare riguardo al vocabolo “solo”, bensì parlate così: Lutero così vuole ed egli dice di essere un dottore che si pone sopra tutti i dottori del papato intero. A nessuno è proibito fare una traduzione migliore... Ma io non tollero che i papisti siano i miei giudici, perché hanno orecchie lunghe riguardo a queste cose e il loro raglio è alquanto debole per poter giudicare il mio modo di tradurre.
Geronimo Emser (morto nel 1527) scoprì 1400 errori nella traduzione di Lutero. Inoltre per sua personale decisione Lutero esclude dalla Bibbia alcuni libri. Afferma: La Lettera di Giacomo non è che paglia, poiché non presenta alcun carattere evangelico. La Lettera agli Ebrei non è di san Paolo né di nessun altro apostolo... ed egualmente possiamo trovare tra le sue righe legna, paglia e fieno. La Lettera di san Giuda è una summa delle lettere di san Pietro e di altre... è una lettera inutile che oggidì non deve essere enumerata tra i libri fondamentali per la nostra fede. Riguardo all’Apocalisse, io non trovo in questo libro nulla di apostolico né di profetico.
Così, la Lettera di san Giacomo, di san Giuda, agli Ebrei, e l’Apocalisse, per lui non sono ispirate da Dio.
Verso il Papa nutriva un odio viscerale. In tutti i suoi scritti riversa contro il Papa il suo odio esprimendolo nel modo più grossolano e volgare. Vediamo alcuni dei suoi appellativi: maiale, asino, re degli asini, cane, re dei topi, lupo, orso-lupo, leone, drago, coccodrillo, drago infernale, anticristo maledetto, escremento del diavolo. Nel suo trattato Contro il papato romano fondato dal diavolo afferma tra le altre cose: Infernalissimo padre san Paolo III... Da dove giungono alla vostra infernalità questi poteri? Quello svergognato ficcanaso di Paolo III convoca ora un concilio. Che per lo svolgimento di tal concilio gli dia la grazia il demonio e si occupino di lui solo il malvagio demonio e sua madre, sua sorella, i suoi figliacci, il Papa, i cardinali, e tutti coloro che vi sono in Roma di questo infernale retaggio.
Lo chiama anche vescovo degli ermafroditi, Papa dei sodomiti, apostolo del diavolo, autore e maestro di tutti i peccati e molte altre cose.
Ma il suo odio si manifestò in particolar modo nei disegni contro il Papa, che pubblicò nella Bibbia e in altri scritti, sopratutto nel Ritratto del papato pubblicato nel 1541. Questi disegni, da lui ispirati, erano realizzati dal famoso Lucas Cranach il vecchio e ve ne sono alcuni che sono molto grossolani, con escrementi e cose peggiori. Davvero qualcosa di indegno per un cristiano e tanto meno per un profeta di Dio. Prima di morire nel 1545 così si espresse riguardo a questi disegni: Io so che non posso viver ancora molto e senza dubbio ci sono molte cose che sarebbe opportuno rivelare riguardo al Papa e al suo regno. Per questo ho pubblicato queste figure o immagini, ciascuna delle quali ha la valenza di un libro intero, che si deve scrivere contro il Papa e il suo regno diabolico. Queste figure siano il mio testamento. Io muoio odiando il malvagio (il Papa) che si elevò al di sopra di Dio stesso. Desidero che, dopo la mia morte, conserviate una sola cosa: l’odio verso il romano Pontefice. E volle che l’epitaffio della sua tomba fosse: In vita fui la tua peste, morto sarò la tua morte, O Papa. Frequentemente benediceva i suoi seguaci dicendo: Che il Signore vi riempia di benedizione e di odio verso il Papa.
Il suo odio per il Papa non lo lasciava tranquillo neppure nell’ora della morte. E lo stesso potremmo dire riguardo alle sue frasi contro la Chiesa cattolica o contro le famose università di Parigi, Lovanio e Colonia. Si esprime così riguardo all’università di Parigi: è la madre di tutti gli errori della cristianità e la più grande prostituta dello spirito e il maggior postribolo dell’anticristo, che è il Papa.
Per questo e per altro ancora possiamo sottoscrivere quanto affermò l’altro riformatore, Enrico Bullinger (1504-1575) successore di Zwingli nella sede di Zurigo, nel suo libro Veritiera confessione dei servitori della chiesa di Zurigo, nell’anno 1545: Lutero non ha misura alcuna; i suoi scritti, in gran parte, non sono altro che strepito e maldicenza. Vede solo il suo punto di vista, dispiega grande pompa e manda senza esitazione al diavolo tutti coloro che non si piegano al suo parere... è chiaro come la luce del sole, e sciaguratamente innegabile, che nessuno ha scritto riguardo a cose di fede e a questioni importanti e serie in modo più selvaggio, grossolano e indecente di Lutero.
Possiamo parlare di molti altri punti, nei quali possiamo ben vedere come Lutero non fosse santo, né tantomeno profeta di Dio. Per esempio riguardo al matrimonio sosteneva: Il matrimonio è assolutamente obbligatorio e necessario in quanto ha in sé la procreazione. La donna non è stata creata per esser vergine, ma per generare figli. Le donne servono solo per il matrimonio o per la prostituzione. Ritiene che l’adulterio debba esser punito con la pena di morte e continua: Se l’autorità civile si mostra negligente e morosa e non esegue la pena di morte, può inviare l’adultero in un paese lontano e lì si sposi pure se non riesce a vivere in continenza, ma sarebbe molto meglio che morisse per evitare il cattivo esempio. Quando uno dei due coniugi non vuol convivere con l’altro, come quando una moglie cocciuta si intestardisce a non interessarsi di nulla, benché il marito cada dieci volte nell’impurità. Allora il marito può dirle: Se tu non vuoi, qualcun’altra vorrà; se la signora non vuole, venga la domestica. Io detesto a tal punto il divorzio che preferisco la bigamia.
Di fatto, nel 1539, Lutero con Melantone e Martin Bucer, permise al principe Filippo di Hessen, suo protettore, di prendere due mogli e lo giustificò in base alla Bibbia e sul fatto che era una questione fondamentale per la chiesa cristiana. Ma gli consigliò di non renderlo pubblico. E quando molti lo seppero, gli consigliò di mentire e di non dire che era sposato, ma che era una sua concubina. Racconta così: Non crollerà il mondo perché uno per un bene maggiore e nell’interesse della chiesa cristiana dice una buona e grossa menzogna. Una menzogna necessaria, una bugia utile, una frottola che libera dalle angosce; una tal menzogna, non essendo contro Dio, la imputo alla mia coscienza.
Scrisse un libro Dei voti monastici e un altro Perché e come possono le vergini abbandonare il chiostro secondo Dio, dove sostiene che i voti sono qualcosa di innaturale; in più, per lui, l’unione sessuale dell’uomo e della donna è assolutamente necessaria e il matrimonio è obbligatorio per un persona normale. Le stesse cose esponeva ai suoi parroci e ai vescovi. E scrive: I vescovi, i sacerdoti, i monaci e le monache (cattolici), le messe e tutto questo regno con i suoi dogmi e ministeri non son altro che mostruosità, idoli, spettri, menzogne, lo stessissimo abominio messo in un luogo santo, che si prostituisce con titoli di vescovo e di Chiesa.
Quanto alla tolleranza, era implacabile con i suoi nemici. A Karlstadt gli venne proibito di predicare e pubblicare i suoi libri. Zwingli nutriva odio verso di lui e scrive in una lettera indirizzata a Melantone del 27 ottobre 1527: Credo che sia degno di un odio santo per aver manipolato in modo tanto vergognoso e per aver tradito la parola di Dio. Nel 1543 scrive il libro Sugli ebrei e le loro menzogne, nel quale afferma che chi tollera e pretegge gli Ebrei sarà responsabile dei suoi peccati dinnanzi a Dio e consiglia di bruciare le loro scuole e le loro chiese, di distruggere le loro case, e di confiscare i loro beni. Nel suo libro Contro le orde ladrone e gli assassini dei contadini incita i principi ad ammazzare tutti nella cosiddetta guerra dei contadini, nella quale vennero massacrati 150.000 contadini. Dice: Io ho dato la morte a tutti quei contadini, al tempo della rivoluzione. Tutto il loro sangue cade sulla mia testa, ma io so che l’ho fatto per Nostro Signore Dio che mi mandò a predicare in quel modo. Disse ai principi: L’autorità deve perseguitare, colpire, strangolare, impiccare, bruciare, decapitare e ferire la plebe per farsi temere dal popolo e mantenerlo sottomesso. Possiamo accettare queste cose da un inviato da Dio?
Tra gli aspetti positivi di Lutero possiamo citare il suo amore per Maria. Parla di lei come la dolce Vergine e delicata Madre di Dio. Nel suo libro Commento al Magnificat afferma che tutte le lodi a Maria si riassumono in un’unica espressione: Madre di Dio. Nessuno può dir di lei cosa più grande. Nel suo refettorio aveva un crocifisso e un’immagine di Maria con il bambino. Accettava il battesimo dei bimbi, e soprattutto, Lutero mantenne il credo che nell’Eucaristia vi fosse la presenza reale di Gesù e la difese contro Ecolampadio, Zwingli, Karlstadt e Schwenckfeld. In merito all’Eucaristia scrisse due libri: Confessione della Chiesa di Cristo e Le parole di Cristo: Questo è il mio corpo siate fermi contro i fanatici.
Afferma: Ci chiamano carnivori, bevitori di sangue, antropofagi, cafarniti, arroganti, etc., come se fossimo dementi, insensati, o furiosi, come se avessimo ingoiato follemente Cristo e lo mangiassimo a pezzetti come il lupo divora la pecora, e bevessimo il suo sangue come la mucca beve l’acqua. Anche se avessero ragione, il che è impossibile, nell’affermare che nell’Eucaristia non vi sia realmente altro che pane e vino, se pure vogliono infuriarsi e tuonare contro di noi con queste orribili blasfemie di un Dio bollito, un Dio impanato, non dovrebbero comunque avere rispetto della santa parola di Cristo, non inventata da noi: questo è il mio corpo? Accettava anche l’autorità dei primi quattro concili: di Nicea, Costantinopoli, éfeso e Calcedonia.
La cosa peggiore che Lutero commise fu mettere in mano ai principi l’autorità della chiesa, e costoro considerarono le faccende religiose alla stregua dell’amministrazione pubblica. Così i principi furono i controllori assoluti della religione nelle loro regioni e con intolleranza espellevano tutti coloro che non seguivano la dottrina luterana. Ma il cristianesimo non migliorò con la riforme luterane. Di fatto, lo stesso Lutero riconosceva che, attecchito il luteranesimo, i luterani non erano migliori dei cattolici. Disse nell’autunno del 1533: La nostra vita è altrettanto cattiva come quella dei papisti. L’aspetto delle nostre chiese è miserabilissimo, giacché i contadini non imparano nulla, non sanno nulla, non pregano, né si confessano, né tantomeno di comunicano. Abbandonarono la strada del Papa e ora disprezzano la nostra.
Riassumendo, possiamo domandare a coloro che accettano Lutero come un santo e profeta di Dio: Perché accettate alcune cose di quanto lui afferma e non altre? Forse tutti i santi, i Padri della Chiesa e tutti i dottori antecedenti a Lutero non si nutrirono della sapienza di Dio? Tutti costoro si sbagliarono per quindici secoli? Solo Lutero aveva ragione?
Padre ángel Peña