sabato 2 luglio 2022

Che modo è da tenere per volersi partire dal male.

 


OPERA A BEN VIVERE

Ora è da vedere, diletta in Cristo, che cosa è male, e qual è quella cosa che meglio  c'induce a partire da detto male. Che cosa è dunque partirsi dal male, se non votare la  coscienza, e nettarla da ogni sporcizia di peccato, e apparecchiare la camera dell'anima  nostra in abitazione di Spirito Santo, che prima era abitazione di demonia? E che cosa è  partirsi dal male, se non dipartirsi dall'amore del demonio, e cercare di ritornare a quello di  Dio? Al quale amore, figliuola mia, perfettamente mai si può pervenire, se non per amore. 

   Colla pecunia dunque del nostro amore, ci bisogna comprare e posseder l'amore di Dio: al  quale amore nulla cosa ci aiuta tanto a pervenire, quanto fa recogitare li benefici i e doni  ricevuti da Dio, e lo grande amore ch'Egli ci ha portato, e del continuo ce ne porta più che  mai. Onde dice Santo Gregorio, «che amore non è altro che fuoco, e che il fuoco non è altro  che il puro amore e dilezione, che portiamo al nostro Signore Gesù Cristo». Bisognaci  dunque, che col fuoco dello amore consumiamo la ruggine del peccato. 

   La legna, che nutrica e sempre fa crescere questo santo fuoco, non è altro, se non che del  continuo recarsi a memoria i grandi beneficii, che da Lui abbiamo ricevuto. 

   Mosso, figliuola mia, si diletta Dio; e mosso, volentieri s'abbraccia con quell'anima, che si  diletta di pensare ai suoi benefici. Queste sono quelle legna che comandò Iddio a Mosè nel  vecchio Testamento: come si legge nel Levitico che comandasse a' sacerdoti che dovessero  aggiungere ad ognora legna al fuoco del sacrificio, a ciò che fusse fuoco perpetuo. Però che  quando l'anima ben di cuore si reca a memoria i beneficii ricevuti da Dio, bisogno fa che si  vergogni della sua ingratitudine e pigrizia; e poi alla fine, se fusse cuore di pietra, bisogno fa  che si ammolli ad amarlo; vedendosi sempre avere fuggito Iddio, e ch'Egli non se n'è  indegnato, ma sempre pazientemente ci ha aspettato, e del continuo sempre ci aspetta e  chiama per diversi modi. 

   Quando per buone ispirazioni, quando ci fa chiamare da' suoi servi, quando ci lusinga per  beneficii, e quando ci minaccia per tribulazione; come quasi s'Egli avesse bisogno de' fatti  nostri, e non potesse regnare senza noi. Onde dice San Gregorio: «Almeno ci dovremmo  vergognare della benignità di Dio, poi che la giustizia temere non vogliamo; il quale con  tanta maggiore villania si dispregia, quanto Egli, vedendosi da noi dispregiato, pur ci  chiama». 

   Onde esso Iddio, conoscendo la nostra ingratitudine verso di Lui, si lamenta per Isaia  profeta, e dice: «Se io sono padre, dove è l'amor mio? E se io sono signore, dov'è il timore  mio?». Onde, quando l'anima è da Dio visitata, per tali visitazioni, e ispirazioni, volendosi  aiutare, tutta si vergogna e confondesi in sé medesima: stupendo della grande benignità di  Dio, e dolendosi della sua ingratitudine, tutta viene in compunzione; dolendosi grandemente  dell'offensione ch'ella ha fatto a Dio, e disponsi di porre fine al suo malvivere, e di  cominciare vita nuova. E così, tutta confusa e compunta, si va a confessare, con animo di  mai più offendere Iddio: al quale passo è pervenuta la carità vostra, per la confessione  generale che avete fatta. 

   Ora è da vedere qual cosa è quella che ci abbia meglio a guardare, che non caggiamo più  in peccato. E disaminando me medesimo, non ci conosco più efficace fondamento a poterei  di ciò guardare, che è lo puro amore che portiamo al nostro Signore Gesù Cristo: al quale  amore nulla cosa è che tanto ci faccia pervenire, e che tanto infiammi le anime nostre di Lui,  quanto fa a recarsi a memoria li beneficii che ci ha fatti. I quali se in verità ben di cuore la devota anima pensa, tutto il suo amore pone solamente in Dio, cogitando sempre in che  modo, e per che via, e con quali opere esercitandosi, più gli possa piacere. 

   Or per questo modo, figliuola mia, è da cominciare a partirsi dal male; e questa è la più  bella e ottima via, e quella che più piace a Dio, e quella che più dura. Onde sono molti, che  si partono dal peccato per paura dello inferno: la qual cosa, poniamo che sia cominciamento  di bene, non è però perfetta; però che, come dice Santo Augustino, «invano s'astiene dal  peccato chi per paura non pecca»: però che la mala volontà è dentro, e seguiterebbe l'opera,  se non temesse la pena. 

   Con amore dunque è da guardarsi dal male, e non per paura di pena; né eziandio, che più  dirò, per isperanza di premio. E da poi che per questo modo ci siamo partiti dal male, è da  aiutarsi, per modo che non caggiamo più. E così, come per via d'amore ci siamo partiti dal  male, così per esso amore è da mantenerci nel bene, e sempre crescerlo; insino a tanto che  pervegniamo al secondo grado di far bene. 

   Or bisogna dunque, dopo la confessione fatta, per non ricadere più nel male, che la prima  cosa che abbiamo a fare, si è di stabilire l'animo nostro a mai più non peccare. Onde dice  Santo Leone papa: «Conosci, o uomo, la dignità tua, che sei fatto consorte della divina  natura, e non tralignare alla vita vile e vecchia di prima, e non ti sottomettere più al giogo  del diavolo; ripensa di che capo e di che corpo se' membro, cioè di Cristo; ripensa che 'l  sangue suo è il tuo prezzo; il quale Cristo con misericordia ti liberò, e così con giustizia ti  giudicherà, se sarai ingrato». E San Paolo dice ad alcuno suo discepolo, confortandolo a ben  fare: «Così come voi aveste le membra vostre a servire alle immondizie e alle iniquità,  andando di iniquità ad iniquità (cioè, di peccato in peccato); ora (cioè, che Dio v'ha  cominciato a porgere la mano) apparecchiate le vostre membra a servire alla giustizia in  santificazione»; cioè, ad ogni buona opera che sia secondo Iddio. E poi soggiugne, e dice:  «Essendo voi servi del peccato, ne siete stati liberati, e siete stati fatti giusti». E poi, per  meglio dare loro a conoscere la grazia di Dio in loro, e per confortargli al ben fare, anco  dice: «Or che frutto aveste allora del peccato, del quale ora ve ne spaventate, però che  all'ultimo mena a morte? Ma ora che siete stati liberati dal peccato, siete servi di Dio, che  n'arete frutto in santificazione, e poi alla fine n'arete vita eterna. Chè, stando n' peccati,  conduce a morte». E per mostrare loro che questo non è stato per loro virtù, ma per grazia di  Dio, dice: «Ma per la grazia di Dio n'arete vita eterna». 

   Bisognaci dunque, a volere uscire e partirei dal peccato, come ci ammaestra il profeta, che  Dio sia quello che prima c'illumini a conoscere il peccato nostro, e che ei porga la sua santa  mano, dandoci grazia e fortezza a potere ciò fare. 

   Ora bisogna, dopo la confessione fatta, ad ogni ora recogitare lo stato nostro, e quello che  noi siamo, e a quello che saremmo pervenuti, se non fusse la grande benignità e  misericordia di Dio. Il quale per sua grazia ei ha sopportati, e mantenuti, insino che ei ha  dato il lume e la grazia sua d'esserci partiti dal peccato, e che non ci ha voluto trarre dal  mondo in tempo, che noi eravamo suoi nimici. Lo quale ripensare ei fa pigliare speranza  della misericordia di Dio, e facci dilettare di pensare sempre de' suoi beneficii; e massime di  quello ismisurato amore che ei ha portato, che, essendo noi suoi nimici, si degnò di pigliare  nostra carne, e haccisi fatti suoi figliuoli. Onde San Bernardo, questi beneficii ripensando, si  conforta, e recaseli a memoria, per bene infiammarsi nello amore di Dio, e dice: «Tre cose  considero di Dio, nel quale depende tutta la mia speranza. Cioè, la carità della sua adozione,  che, essendo io suo nimico per colpa, mi s'ha reconciliato; e hammisi fatto per grazia suo  figliuolo adottivo, fratello e coerede di Cristo». 

Ora dico dunque, figliuola mia, che a volerci partire dal male, come Dio ei ammonisce per  lo suo profeta, e per potere pervenire al secondo grado di far bene, cel bisogna fare per via  d'amore: però che quella cosa che l'uomo fa per amore, nulla fatica sente, e non è sì gran  cosa che non gli paia picciola. E per venire a detto amore, nulla cosa ei è più efficace, che  recogitare spesso i beneficii di Dio. Onde, per aiutare un poco il nostro devoto e santo  desiderio a pervenire a detto amore, porrò qui alcune autorità di Santi, i quali ci confortano a  questo. 

   E per meglio incitarci e infiammarci a questo suo santo amore, primo mostrano a noi  l'amore che esso Dio ci ha portato. Onde dice Santo Giovanni Grisostomo, che «non fu mai,  o padre, o madre, o moglie, o marito, o qualunque altra cara persona che ei ami più che  Colui che ei fece, né chi ei porti maggiore carità e amore». E Santo Giovanni Evangelista  dice: «Vedete e considerate che carità ci ha mostrato Iddio, che ei ha fatti e vuole che siamo  suoi figliuoli!». E anco dice: «Noi pur siamo figliuoli di Dio, pogniamo che ancora non si  paia; ma noi sappiamo per certo ch'Egli verrà per noi; e allora, per la gloria che ci darà  simigliante a Sé, mostrerà chiaramente ch'Egli ci ha per figliuoli». 

   Onde questo senso pare ancora che avesse San Paolo, quando, confortando alcuni suoi  discepoli, dopo che s'erano partiti dal peccato, per bene stabilirli nelle virtù, s'ingegnava di  armarli di questa benedetta armatura dell'amore, dicendo loro: «Non avete ricevuto spirito di  servitù in timore, ma spirito di virtù di adozione di figliuoli, per lo quale confidentemente  chiamiamo Iddio nostro Padre». E in un'altra epistola conforta altri allo amore di Dio, e  dice: «Siate seguitatori di Dio, come figliuoli carissimi, e andate per la via dello amore,  come v'insegna Cristo vostro fratello ». Onde Iddio, per infiammare bene i cuori nostri del  suo amore, ci dice per Isaia profeta, volendoci mostrare che ci ama molto, via più che nulla  altro padre o madre terreni, e dice: «Or puossi la madre dimenticare il suo figliuolo, che non  gli sia misericordiosa?». Quasi dica: Molto pare impossibile. Ma volendoci mostrare che il  suo amore avanza ogn'altro amore d'ogni altro padre o madre, soggiunge e dice: «E s'ella   bene sel dimenticasse, io mai mi dimenticherò di te». 

   Oh dolce amore, figliuola mia, oh dolce amore, che ci porta questo nostro dolcissimo  Padre! Ingegniamoci dunque, con tutto il nostro cuore, di porre tutto il nostro amore solo in  Lui, però che altro non richiede né vuole da noi. E per meglio certificarlo, se noi  dubitassimo di non crederlo al profeta, venne esso Figliuolo di Dio in persona a  dichiararcelo, per levarci d'ogni dubbio; e con un infuocato amore dice al Padre: «Io voglio,  Padre, che dove io sarò, che quivi siano i servi miei». 

   E forse a questo la carità vostra dirà: Questo non s'intende per me, perché sono coniugata!  lo rispondo e dico: che tutti quelli che fanno la volontà di Dio, gli servono; però che l'abito  non fa religioso, ma sì la buona vita. E in un altro evangeli o dice il Signore: «Io farò sedere  i servi miei (cioè, posare) e andrò e servirò loro». Oh, quanto amore di signore, che dice che  ci vuole servire! Ingegniamoci, figliuola mia, d'essere conoscenti e grati di tanto amore, che  ci porta questo nostro dolce Padre, e con tutto il nostro cuore l'amiamo: però che se così  faremo, nulla fatica ci parrà di partirci dal male, lasciando il peccato; nulla fatica ci parrà di  far bene, estirpando i vizii; né nulla fatica ci parrà di cercare e operare le virtù; né eziandio  mai ci stancheremo di perseverare in sino alla fine. 

   Or dunque, per queste cotali cogitazioni, recandoci a memoria li benefizii di Dio, ci  infiammiamo le anime nostre nel suo amore, a ciò che senza fatica possiamo pervenire a  quello che ci conforta il profeta. Onde David profeta, conoscendo che per questo tale  pensare de' benefizii di Dio, sopra tutte le altre cose che potessimo fare, era quella cosa che  più infiammava le anime nostre del suo amore in questo esilio, si esercitava ripensando essi benefìcii. E quando s'era bene infiammato del suo amore, gridava e diceva: «Or che ti potrei  io fare, o che merito renderti, o Signore Dio, di tanti benefici i che Tu m'hai fatti?». E poi,  non conoscendo di potere far cosa che più gli possa piacere, risponde e dice: «Io piglierò il  calice della salute, invocando il nome di Dio». Cioè, per amore di tanti beneficii, io metterò  il collo sotto il soave giogo della legge tua, a sostenere ogni passione, e a durare ogni fatica,  a ciò che, per amore di tanto Padre, possa pervenire al secondo grado del ben fare. 

   Or questo basti aver detto, e mostrato che cosa è male, e per che modo meglio l'uomo se  ne può partire. Abbiamo, collo aiuto di Dio, mostrato in alcun modo che cosa è male, e per  che modo meglio ci possiamo partire da esso, assomigliatolo al disboscare il giardino  imboschito, tagliando le legne, e spine, e malerbe, e per che modo meglio ci possiamo  guardare di non peccare più. Ora nella seconda parte è da vedere, in che modo dobbiamo far  bene; assomigliandolo a stirpare le radici e barbe delle malerbe del giardino imboschito; a  ciò che poi possiamo pervenire al terzo grado, di cercare la pace; assomigliandola al  lavorare e seminare la terra del giardino.  

SAN ANTONINO

Chi riceve il mio Sangue... ha l'infinito per uno

 


Vorrei che la mia povera anima fosse imbalsamata dal profumo di tutte le virtù, di tutta la pietà, di tutto l'amore delle anime sante per preparare a Gesù una dimora meno indegna.

Ma Gesù assicura che una goccia sola del suo Sangue prezioso vale più di tutti i meriti, di tutta la santità, di tutta la perfezione delle anime più sante.

Egli è assetato di Sangue, vorrebbe trovarlo in tutte le anime come lo prodiga continuamente per tutte. Il suo Sangue è la migliore corrispondenza al suo amore; il Sangue sparso a profusione, volontariamente, generosamente, rende accetta, cara, gradita al divin padre l'immolazione della Sacra Umanità.

- Se ti trovassi in tutti gli istanti nell'atteggiamento di ricevere il mio Sangue, di nutrirti di esso, di espanderlo nelle anime, la perfezione sarebbe rapidissima.

Tutto ha valore dal Sangue, perché esso fu il prezzo della Redenzione. Chi riceve il mio Sangue, lo adora, lo invoca e lo distribuisce alle anime con la preghiera, col desiderio, non ha il centuplo, ma l'infinito per uno.

Dilata, figliuola, il tuo spirito nello spazio dei mondi, nello spazio dei cieli, nello spazio dell'infinito. Avanti, avanti! In ogni spazio metti le debolezze, le imperfezioni, i peccati, i delitti, i sacrifici delle anime, i peccati di tutti i secoli, di tutti gli istanti; dilata in essi il mio Cuore, il mio dolore. Contempla, se reggi, il cumulo dei mali, l'intensità, la continuità. Estendi su di essi il mio Sangue e il mio amore. Quello che ti dico è sempre infinitamente al di sotto di quello che è. Misura il dolore, il Sangue e l'amore. -

O mio Dio, come posso sostenere la grandezza di queste tue misericordie?

- Col mio Sangue possente. - q. 25 : 15 novembre

  SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


La Terra tremerà e si spezzerà

 


17 giugno 2022

Mentre le piume delle ali mi oscurano, sento dire San Michele Arcangelo.

Come principe delle schiere celesti vi imploro di entrare nella luce radiosa dell'Amore di Dio e di rimanervi.
Popolo di Dio
È molto urgente tornare alla preghiera. Non interrompete la comunicazione con Nostro Signore e Salvatore, che non vi abbandonerà mai. Ritornate alla sicurezza e alla protezione che solo il suo Sacro Cuore può fornire. Pregate incessantemente, Rosario di Luce della Nostra Beata Madre, per illuminare le tenebre che vi circondano. Pregate gli uni per gli altri, pregate per il vostro paese, pregate per la chiesa domestica che si sta demoralizzando. Pregate per la conversione dei peccatori le cui anime sono in pericolo! Pregate amato popolo di Dio, permettendo ai vostri Angeli custodi di portarli fino al trono di Dio, dove tutti e ciascuno è ascoltato.

LA TERRA TREMERÀ E SI SPEZZERÀ in risposta ai disturbi celesti che si scontrano con il campo magnetico terrestre.
Onde di fumo oscurano i cieli mentre le eruzioni vulcaniche si intensificano. Il livello del mare sta iniziando a gonfiarsi e infuriare in risposta ai venti opposti.
Prepara il tuo rifugio sicuro rifugiandoti nel Sacro Cuore di Nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo.

Sono pronto con moltitudini di angeli a difendervi dalla malvagità e dalle insidie del diavolo, i cui giorni sono pochi. Così dice, il Tuo Vigile Difensore.

Shelley Anna

 


venerdì 1 luglio 2022

In che modo la Divina Provvidenza protegge e guida la tua vita [come lo fa?]

 


La Divina Provvidenza è il modo in cui Dio si prende cura degli esseri umani, concede loro grazie e li protegge dal male.

E più in generale, è il braccio esecutivo di Dio a mantenere la Sua creazione.

Ma nel caso degli esseri umani Dio non ci costringe ad accettarlo, ma richiede un atto della nostra fiducia, per scatenare i doni più grandi.

Ed è così importante condurre una vita in pace sulla Terra, che merita di sapere come funziona e come abbandonarsi ad essa.

Qui parleremo di cos'è la Divina Provvidenza, di come agisce negli esseri umani, di come sintonizzarsi su di essa.

Quando Dio si è rivelato al popolo ebraico, si è preoccupato di chiarire che è l'unico Dio, che ha il controllo di tutto, che veglia personalmente su ciascuno degli uomini e che vuole il meglio per ciascuno.

E questo è stato ripetuto e ampliato da Gesù Cristo nei suoi tre anni di apostolato.

Quindi, se lasciamo che agisca liberamente in noi, se non gli mettiamo opposizione, Dio ci guiderà sul sentiero che più ci si addice.

È così che il Dio cristiano, che è l'unico Dio, ci assicura che non siamo legati al destino, come proclama la spiritualità dell'Oriente.

Né alla coincidenza della congiunzione di forze del momento, come proclamano gli atei.

E in che modo Dio governa la Sua creazione?

La Divina Provvidenza è il governo di Dio, con il quale Egli si prende cura e dirige tutte le cose dell'universo.

Attraverso di essa Dio è sovrano sul mondo fisico, sugli affari delle nazioni e sul destino umano.

Ed Egli protegge il Suo popolo sotto il precetto dell'Amore. Perché ci ama, vuole il meglio per noi.

E quali mezzi usa la Divina Provvidenza per agire?

Usa le leggi fisiche, che Dio imprime e mantiene in vigore nelle creature e nel loro ambiente.

Quando qualcuno si ammala di influenza, per esempio, è Dio che lo guarisce attraverso processi naturali, ma interviene.

O attraverso i farmaci che ha permesso e attraverso le conoscenze mediche che ha promosso.

Egli usa le leggi morali e le particolari illuminazioni e movimenti con cui dirige l'uomo.

Il Signore non solo ha creato l'uomo, ma gli ha fatto conoscere il bene e il male, attraverso le leggi morali.

E lo riempì di intelligenza e saggezza per discernere il bene e il male.

Un altro mezzo che usa è la preghiera di petizione.

Il Signore vuole che chiediamo, ci comanda di "chiedere e vi sarà dato".

Perciò la preghiera di petizione è efficace nel portare il cambiamento.

Ma san Tommaso d'Aquino spiega anche che con la preghiera onoriamo Dio, non solo perché formuliamo parole che Lo glorificano e Lo onorano, ma perché, pregando, Lo riconosciamo come il Signore buono e onnipotente.

Ed evidenzia tre errori in cui gli uomini cadono, e tagliano il vincolo della preghiera per raggiungere la Divina Provvidenza.

Alcuni pensano che le vicende umane non siano governate dalla divina provvidenza, e quindi la preghiera, come ogni adorazione di Dio, è vana.

Altri affermano che tutto avviene per necessità, anche nelle cose umane, sia per l'immutabilità della Divina Provvidenza, sia per il determinismo delle stelle, o per la concatenazione delle cause.

E per questi è escluso anche ogni uso della preghiera.

altri credono che Dio non cambi idea, quindi è inutile pregare.

La risposta di San Tommaso a questi errori è molto precisa.

Dice che la Divina Provvidenza non solo dispone gli effetti che devono essere prodotti, ma anche le cause che li producono.

E quindi, è necessario che gli uomini facciano certe cose, non cambino Dio con le loro azioni, ma ne attuino gli effetti e quindi vengano grazie.

Per esempio, nella procreazione, Dio ha disposto che gli uomini compissero determinati atti per produrre l'effetto di una nuova vita.

Dio ha disposto che un certo effetto buono e giusto sia prodotto da un'azione umana e in questo caso si tratta di preghiera.

Pensate al miracolo di Cana di Galilea, l'intercessione della Vergine Maria precede il miracolo ed è quindi la causa.

Perciò preghiamo non allo scopo di cambiare l'indole di Dio, ma per implorare ciò che Dio ha disposto che dobbiamo fare per ottenere le Sue grazie.

Un altro mezzo con cui agisce la Divina Provvidenza sono gli interventi straordinari e miracolosi.

La fede cristiana ci insegna che Dio può fare, e talvolta fa, miracoli.

E se i miracoli non sono più frequenti, è dovuto prima di tutto, come dice Gesù, alla nostra piccola fede.

Un miracolo comporta una sospensione delle leggi naturali in determinate circostanze.

Dio può curare un cancro attraverso i farmaci senza sospendere le leggi naturali.

Ma può anche curare un cancro scomparendo miracolosamente il tumore.

In entrambi i casi stiamo parlando della Divina Provvidenza.

In un caso la Divina Provvidenza agisce attraverso le leggi naturali e nell'altro caso le leggi naturali sono sospese puntualmente per produrre il miracolo.

Ma ci sono anche le innumerevoli mediazioni che la Divina Provvidenza usa per guidarci: una persona, un libro, un incontro inaspettato, una persecuzione, ecc.

Ma Dio non ci costringe a lasciarci trasportare dalla sua Divina Provvidenza, non ci ha creati come robot.

Dio ha inciso nell'anima di ogni essere umano il cammino che vuole che percorra.

Tuttavia ci ha dato la possibilità di sceglierlo o meno e questo si chiama libero arbitrio.

Allora possiamo accettare o meno la sua proposta. Se possiamo accettare o meno la Sua Provvidenza.

Ma anche se non Lo accettiamo, Egli sarà sempre attento ai nostri bisogni più elementari.

Ma faremmo male a non fidarci della Sua Provvidenza, perché Egli è onnisciente e quindi conosce i nostri bisogni meglio di noi.

Se non ci ribelliamo, e al contrario seguiamo le Sue vie, confidando nel Suo provvedimento, sperimenteremo che tutto è nelle Sue mani.

In Matteo 6:31 è chiaramente affermato:

"Non essere così preoccupato o dire: avremo cibo? Cosa berremo o avremo vestiti da indossare?

Coloro che non conoscono Dio lottano per questo, ma il Padre dei cieli, vostro Padre, sa che avete bisogno di tutto questo".

Queste sono verità confortanti.

Perché in più, se ci abbandoniamo alla sua Provvidenza, avremo il selezionatore più qualificato delle cose che otteniamo.

Nessuno sa meglio di Dio di cosa abbiamo veramente bisogno, e quindi questo ci solleva dal processo di tentativi ed errori.

In altre parole, se confidiamo nella Divina Provvidenza, otterremo ciò che è giusto e Dio si occuperà di scartare ciò che non è necessario o conveniente nella nostra vita.

Tuttavia, solo perché accettiamo la regola della Divina Provvidenza non significa che siamo salvati da tribolazioni e dolori.

Dio vuole che cresciamo spiritualmente.

E per questo ci invia prove che ci incoraggiano a riflettere sulla nostra vita e a prendere certe decisioni con fermezza.

Prendiamo l'esempio di una persona che è un assistente amministrativo di un'azienda e che ha le doti di uno scrittore.

Ma il suo lavoro gli impedisce di prendersi il tempo di scrivere.

Improvvisamente un giorno perde il lavoro come assistente amministrativo, cattive notizie.

Dio gli permise di diventare disoccupato.

E nel mezzo della sua tribolazione prende la decisione di dedicarsi alla scrittura, perché sente di non avere scelta.

Poi finì rapidamente diversi testi che aveva incompiuto.

Gli viene presentata l'opportunità di pubblicare le sue opere, inizia a scrivere in un media e quindi inizia la sua carriera di scrittore.

Questo non sarebbe accaduto se non avesse ricevuto quella che all'inizio pensava fosse una tribolazione, e che alla fine finì per essere una benedizione.

In questo caso vediamo come Dio gli ha mostrato la via, attraverso quella che all'inizio sembrava una tribolazione.

Pertanto, quando le cose sembrano molto brutte e la vita è distrutta, quando non sappiamo dove andare, e se ci sono solo lacrime e sei nella parte più oscura di questa vita, resta solo da vedere il paradiso.

Dio non vuole direttamente in noi un male fisico, per esempio una malattia, o la rottura di relazioni d'amore o amicizie.

Né vuole direttamente carenze, come un'ingiusta privazione della libertà o una situazione economica difficile.

Ma permette a questi cosiddetti mali, di ottenere beni più grandi.

Questi cosiddetti mali possono rivelarsi beni quando ne approfittiamo per quello che sono: grazie di privazione, di sofferenza, di dolore, per crescere nella nostra vita spirituale.

Anche dal peccato Dio può trarre un bene: il pentimento del peccatore, perché ritorni a Dio, e l'umiliazione della persona, perché cresca nell'umiltà e, quindi, nella santità.

Per i cristiani, l'abbandono alla Divina Provvidenza è il punto finale della vita spirituale.

Dove il credente si sforza di diventare così pieno di fiducia nel piano divino e per amore di Dio, che non c'è nient'altro.

Anche quando non capisci cosa sta succedendo, o meglio, soprattutto quando non capisci cosa sta succedendo.

Bene, finora quello che volevamo parlare di come Dio dirige la Sua creazione attraverso la Divina Provvidenza e di come dovremmo adattarci a quella forma di governo per ottenere le più grandi grazie e le meno pene.


Gesù Crocifisso

 


29 giugno 2022

Figlioli miei tanto cari, il Padre Mio che è nei cieli e vi benedice, sia sempre con tutti voi. Ricordate sempre che se siete nati su questa terra è perché vi ha chiamati per nome uno ad uno.
Siete suoi da sempre e per sempre cercate di rinascere al cielo. Sì, figlioli ora tocca a voi conquistare quella Patria dove il Padre vi aspetta.
Io sono con voi come lo sono stato con i mei discepoli, vi amo allo stesso modo nel quale ho amato loro e vi condurrò, se voi lo vorrete, tra le Sue adorabili braccia piene di Spirito Santo.
Lui, autore della vita ha il potere anche di riprendersela ma lo farà soltanto se voi, pieni di amore per Lui, lo desidererete.
Questa è la dimora eterna, Io amo il Padre mio e lo prego affinché vi preservi dalle grandi offese che satana vi suggerisce per portarvi nel suo regno di fuoco e di pene eterne.
Figlioli miei, pregate e fate pregare, affidatevi alle braccia materne della Madre Mia e vostra e non avrete a pentirvene. Questi tempi che state vivendo sono gli ultimi, ma ciò non toglie che saranno molto difficili da vivere per coloro che non sapranno chiedere aiuto con le loro preghiere.
Il Padre Mio ha molti posti in serbo per voi, ma cercate di meritare la vita eterna. La Madre Mia intercede per voi con copiose lacrime ma sta a voi di meritare la vita eterna. Io vi amo, cercatemi ed Io sarò con voi per tutta l'eternità.

Valeria Copponi

Se il profeta avesse trovato un solo giusto in Gerusalemme, Lui, il Signore, a causa di quel giusto avrebbe perdonato tutta la città.

 


LIBRO DEL PROFETA DANIELE 

28 Giusto è stato il tuo giudizio per quanto hai fatto ricadere su di noi e sulla città santa dei nostri padri, Gerusalemme. Con verità e giustizia tu ci hai inflitto tutto questo a causa dei nostri peccati, 

Ora Azaria legge secondo principio di purissima fede la loro storia di esiliati. C’è forse in questa storia qualche mancanza o negligenza nel loro Dio? 

Giusto è stato il tuo giudizio per quanto hai fatto ricadere su di noi e sulla città santa dei nostri padri, Gerusalemme. Con verità e giustizia tu ci hai inflitto tutto questo a causa dei nostri peccati… A Dio va data ogni giustizia e verità. 

Giuda è in esilio in Babilonia, lontano dalla sua terra. Vi è forse una qualche responsabilità da parte del loro Dio e Signore? Vi sono state omissioni in Lui? 

Ha tralasciato qualcosa che avrebbe potuto compiere e non l’ha compiuta? Lo si può accusare di una qualche ingiustizia nei suoi obblighi di alleanza. 

Se si volesse esaminare tutta la storia, dal primo istante della chiamata di Abramo fino al presente, mai una sola ingiustizia si troverebbe in Lui.  

Il Signore non ha potuto aiutare il suo popolo, perché esso si è ostinato nella ribellione. Conosciamo noi la promessa fatta da Dio al profeta Geremia. 

Se il profeta avesse trovato un solo giusto in Gerusalemme, Lui, il Signore, a causa di quel giusto avrebbe perdonato tutta la città. 

Percorrete le vie di Gerusalemme, osservate bene e informatevi, cercate nelle sue piazze se c’è un uomo che pratichi il diritto, e cerchi la fedeltà, e io la perdonerò. Invece giurano certamente il falso anche quando dicono: «Per la vita del Signore!». I tuoi occhi, Signore, non cercano forse la fedeltà? Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore; li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione. Hanno indurito la faccia più di una rupe, rifiutano di convertirsi. Io pensavo: «Sono certamente gente di bassa condizione, quelli che agiscono da stolti, non conoscono la via del Signore, la legge del loro Dio. Mi rivolgerò e parlerò ai grandi, che certo conoscono la via del Signore, e il diritto del loro Dio». Purtroppo anche questi hanno rotto il giogo, hanno spezzato i legami! 

Per questo li azzanna il leone della foresta, il lupo delle steppe ne fa scempio, il leopardo sta in agguato vicino alle loro città: quanti escono saranno sbranati, perché si sono moltiplicati i loro peccati, sono aumentate le loro ribellioni. «Perché ti dovrei perdonare? I tuoi figli mi hanno abbandonato, hanno giurato per coloro che non sono dèi. Io li ho saziati, ed essi hanno commesso adulterio, si affollano nelle case di prostituzione. Sono come stalloni ben pasciuti e focosi; ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo. Non dovrei forse punirli?  Oracolo del Signore. Di una nazione come questa non dovrei vendicarmi? Salite sulle sue terrazze e distruggetele, senza compiere uno sterminio; strappate i tralci, perché non sono del Signore. Poiché si sono ribellate contro di me la casa d’Israele e la casa di Giuda».  Oracolo del Signore. 

Hanno rinnegato il Signore, hanno proclamato: «Non esiste! Non verrà sopra di noi la sventura, non vedremo né spada né fame. I profeti sono diventati vento, la sua parola non è in loro». Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti:  «Poiché avete fatto questo discorso, farò delle mie parole come un fuoco sulla tua bocca e questo popolo sarà la legna che esso divorerà. Ecco, manderò da lontano una nazione contro di te, casa d’Israele.  Oracolo del Signore. 

È una nazione valorosa, è una nazione antica! Una nazione di cui non conosci la lingua e non comprendi che cosa dice. La sua faretra è come un sepolcro aperto. Sono tutti prodi. Divorerà le tue messi e il tuo pane, divorerà i tuoi figli e le tue figlie, divorerà le greggi e gli armenti, divorerà le tue vigne e i tuoi fichi, distruggerà le città fortificate, nelle quali riponevi la tua fiducia. Ma anche in quei giorni  – oracolo del Signore –  non farò di voi uno sterminio». 

Allora, se diranno: «Perché il Signore Dio ci fa tutto questo?», tu risponderai loro: «Come avete abbandonato il Signore per servire nella vostra terra divinità straniere, così sarete servi degli stranieri in una terra non vostra». 

Annunciatelo nella casa di Giacobbe, fatelo udire in Giuda e dite: «Ascolta, popolo stolto e privo di senno, che ha occhi ma non vede, ha orecchi ma non ode. Non mi temerete?  Oracolo del Signore. Non tremerete dinanzi a me, che ho posto la sabbia per confine al mare, limite perenne che non varcherà? Le sue onde si agitano ma non prevalgono, rumoreggiano ma non l’oltrepassano». Questo popolo ha un cuore indocile e ribelle; si voltano indietro e se ne vanno, e non dicono in cuor loro:  «Temiamo il Signore, nostro Dio, che dona la pioggia autunnale e quella primaverile a suo tempo, che custodisce per noi le settimane fissate per la messe». 

Le vostre iniquità hanno sconvolto quest’ordine e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere; poiché tra il mio popolo si trovano malvagi, che spiano come cacciatori in agguato, pongono trappole per prendere uomini. Come una gabbia piena di uccelli, così le loro case sono piene di inganni; perciò diventano grandi e ricchi. Sono grassi e pingui, oltrepassano i limiti del male; non difendono la causa, non si curano della causa dell’orfano, non difendono i diritti dei poveri. Non dovrei forse punirli?  Oracolo del Signore. Di una nazione come questa non dovrei vendicarmi? Cose spaventose e orribili avvengono nella terra:  i profeti profetizzano menzogna e i sacerdoti governano al loro cenno, e il mio popolo ne è contento. Che cosa farete quando verrà la fine? (Ger 5,1-31).  

Il linguaggio di Azaria è di sapore antico. Così si parlava nell’Antica Alleanza. Dio non ha fatto ricadere su di loro e sulla città la pena dell’esilio. 

Non è stato Lui a infliggere “tutto questo” a causa dei nostri peccati. Il peccato, anzi l’ostinazione nel peccato, ha impedito che il Signore potesse salvarli. 

Il peccato produce sempre un frutto di morte. Questa è la verità. Il Signore non ha potuto dare l’antidoto contro il peccato a causa dell’ostinazione del popolo. 

29 poiché noi abbiamo peccato, abbiamo agito da iniqui, allontanandoci da te, abbiamo mancato in ogni modo. Non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti, 

Se i figli di Gerusalemme e di Giuda sono in esilio, è solo loro ed esclusiva responsabilità. L’esilio è il frutto del loro peccato, stoltezza, disobbedienza. 

Poiché noi abbiamo peccato, abbiamo agito da iniqui, allontanandoci da te, abbiamo mancato in ogni modo. Non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti… 

È giusto dare a Dio ciò che è di Dio e agli uomini ciò che è degli uomini. A Dio va data ogni giustizia, santità, verità, amore, luce, grazia, pietà, compassione. 

All’uomo vanno dati empietà, stoltezza, insipienza, disobbedienza, ribellione, ostinazione del cuore e della mente. Va dato ogni rifiuto di essere dalla Legge. 

Azaria dona a Dio ogni compassione verso il suo popolo. Dona al suo popolo ogni responsabilità dell’esilio, a causa della sua ostinazione nel peccato.  

30 non li abbiamo osservati, non abbiamo fatto quanto ci avevi ordinato per il nostro bene. 

Viene ancora una volta dato a Dio ciò che è di Dio, all’uomo ciò che è dell’uomo. Dell’uomo è la non osservanza della Legge, la disobbedienza. 

Non li abbiamo osservati, non abbiamo fatto quanto ci avevi ordinato per il nostro bene. All’uomo va data la stoltezza di non aver agito per il suo bene. 

Il bene dell’uomo è nella Legge. La Legge traccia per l’uomo la via della vita. Uscendo dalla via della vita, si entra necessariamente su una via di morte. 

Dio ha dato la via della vita, l’uomo vuole la via della morte. Dio invita a tornare nella Legge. L’uomo si ostina a percorrere vie di morte. 

Questa è la sola verità per cui essi sono in esilio. Volere trovare altre cause è stoltezza, insipienza, menzogna più grande. Si vuole rimanere nell’errore. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

PREGHIERE AL SACRO CUORE DI GESU’ TRAFITTO DALLA LANCIA

 


O Gesù, così amabile e così poco amato! Noi ci prostriamo umilmente ai piedi della tua croce, per offrire al tuo divin Cuore, aperto della lancia e consumato dall'amore, l'omaggio delle nostre profonde adorazioni. Ti ringraziamo, o amatissimo Salvatore, di aver permesso al soldato di trafiggere il tuo costato adorabile e d'averci così aperto un rifugio di salvezza nell'arca misteriosa del tuo Sacro Cuore. Permetti che in esso noi ci rifugiamo in questi tempi cattivi per poterci salvare dall'eccesso di scandali che contamina l'umanità.

Pater, Ave, Gloria.

Noi benediciamo il preziosissimo sangue, uscito dalla ferita aperta nel tuo divin Cuore. Dégnati di farne un lavacro salvifico per il mondo infelice e colpevole. Lava, purifica, rigenera le anime nell'onda uscita da questa vera fontana di grazie. Permetti, o Signore, che noi vi gettiamo dentro le nostre iniquità e quelle di tutti gli uomini, supplicandoti, per l'amore immenso che divora il tuo Sacro Cuore, di salvarci ancora. Pater, Ave, Gloria.

Finalmente, dolcissimo Gesù, permettici che, fissando per sempre la nostra dimora in questo Cuore adorabile, vi passiamo santamente la nostra vita, e vi rendiamo in pace il nostro ultimo respiro. Amen. Pater, Ave, Gloria.

Volontà del Cuore di Gesù, disponi del mio cuore.

Zelo del Cuore di Gesù, consuma il mio cuore.


DIO HA FRETTA DI INTERVENIRE SULLA TERRA!

 


Carbonia 29-06-2022 – (ore 16.21) prima locuzione.

Dio ha fretta di intervenire sulla Terra!

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo vi benedico figli miei.

L’amore del Cristo Risorto è con voi, a voi apre le sue Braccia e vi benedice in Sé, sarete i suoi servi fedeli per sempre, … Lui dichiarerà al mondo la fedeltà del suo nuovo popolo, quello che ha creduto in Lui, lo ha amato, onorato, adorato, servito e seguito in fedeltà e amore vero.

Le luci di questo mondo stanno per spegnersi, i miei figli dovranno prepararsi per questo momento, dovranno trovarsi dinanzi alla Croce Gloriosa con un cuore puro, … dovranno inginocchiarsi al Signore e urlare la sua Misericordia, per questa Umanità perversa, perdutasi nelle mani di Satana.

Amati bambini miei, oh voi che ormai “risiedete” in questo Colle, per tutto l’amore che avete per questa chiamata del vostro Signore Gesù Cristo, in verità vi dico che presto sarete ricompensati, che il vostro cammino continuerà in un mondo diverso, un mondo pieno di amore e felicità.

Amate figli miei! Amatevi gli uni gli altri e, amate sempre di più questa chiamata fino a dare la vostra stessa vita per questo disegno di Dio, … richiamo di salvezza per tutti gli uomini.

Oggi voglio portarvi nel mio Seno e presentarvi all’Altissimo che attende di riabbracciarvi a Sé.

Figli miei, il dolore di Gesù è stato grande! Io scruto il vostro dolore, … offritelo a Lui come Lui lo ha offerto al Padre per la salvezza di questa Umanità. Siate immagine e somiglianza di quel Dio che è venuto sulla Terra per rimediare questo mondo, conquistarlo e portarlo dove tutto è verità e amore.

Grazie per essere arrivati fino ad oggi. Le stagioni ormai volano, tutto sta per manifestarsi agli occhi di questo mondo. Dio ha fretta, ha fretta di aprire la nuova Terra e portare con Sé il suo nuovo Popolo, custodirlo in Sé e donargli di Sé, … nel suo Tutto pascolerà dove troverà abbondanza e gioia eterna.

Si figli miei, sono qui in mezzo a voi, sì! come sempre! Presto Mi vedrete! Lo so, attendete da tanto tempo la mia visione, ma ecco che giunge il momento che Io Mi manifesterò ad ognuno di voi, tutti Mi vedrete e tutti abbraccerò al mio Seno! Mi manifesterò in carne ed ossa.

Credete a questo mio dire perché è verità, figli miei, sono qui nel mondo per recuperare tutti coloro che si sono perduti, tutti coloro che ormai si sono abbandonati nelle mani di Satana, … stiamo lavorando perché si ravvedano, si convertano e tornino al loro Dio Creatore, alla Salvezza.

Amati figli, vi ho chiamati qui, in questo Colle, per pregare il santo Rosario e con la supplica per l’anticipato ritorno di Gesù.

Figli miei, siete i prediletti di Dio, operate per Dio in amore e carità.

Avanti! Risplenda questo Colle della vostra presenza, del vostro amore e del vostro operare.

Dio ha fretta di intervenire sulla Terra, desidera mostrarsi a questa Umanità perché possa convertirsi e tornare a Lui.

Amati, vi amo con tutto Me stessa, vi porto l’amore del Padre Celeste, del Figlio e dello Spirito Santo. Sono con voi, congiungo le mie mani alle vostre e con voi supplico ancora l’anticipato ritorno di Gesù sulla Terra. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

Carbonia 29bis giugno 2022 – (ore 16.35) seconda locuzione.

(*005 ap. 29bis-06-22)

Che disastro figli miei, che disastro!

Sta per succedere, figli miei!

“Italia!”. Roma verrà assediata dal nemico, il Vaticano sarà preso, conquistato dai nemici, … a causa del tradimento dei miei figli!

Figli miei, sarete soddisfatti ora di tutto quello che vedranno i vostri occhi. Satana ormai sente di essere vittorioso, il successo brilla nelle sue mani, è riuscito a coinvolgersi nel suo piano malefico. Vi ha custoditi nel suo seno, del suo veleno vi ha nutriti, ha cambiato il vostro sangue in veleno!
Non avete più sangue, figli miei, siete pieni del veleno del nemico infernale, possedete il suo fetore! Siete stati destinati a morire, … a causa della vostra debolezza, della vostra superbia, della vostra disobbedienza a Dio.

Che macello figli miei, che macello! I miei occhi vedranno tanto sangue, e lo vedranno in tanti, tutti quelli presenti nel luogo, e poi ancora, attraverso i media, tutto il mondo riporterà la grande catastrofe che succederà in Roma.

Nonostante i miei appelli, nonostante Dio vi abbia richiamato alla conversione, vi siete ostinati a rimanere in questa posizione: … dalla parte di Satana e non di Dio! Non vi siete voluti ravvedere, ora subirete l’Inferno che voi stessi vi siete creato.

Figli miei, figli miei! … che dolore in Me! … che dolore nel cuore di mio Figlio Gesù, … che dolore il Cielo attraversa per la visione che si manifesterà agli occhi di questo mondo.

L’Universo tutto piange per questa situazione, per questa Umanità perversa che non si è voluta ricredere, che ha continuato passo dopo passo a seguire le orme di Satana non tornando al suo Dio Creatore.

Povera Terra! … tremerai in ogni tua parte: … i vulcani si apriranno, i mari si innalzeranno, la Terra verrà squarciata in mille parti e fuoco verrà dalle sue viscere, in molti luoghi, le città saranno sommerse, sommerse dai mari e in parte inghiottite dalla Terra.

Che disastro figli miei, che disastro! … avete voluto questo, … perché? Perché figli miei? Perché non avete creduto agli appelli di Dio, al richiamo continuo del Cielo, alla vostra conversione, al ritorno alla purezza, ai Comandamenti di Dio, ad essere figli del Dio Vivente e non di Satana? Avete creato questa situazione con le vostre stesse mani, vi siete incatenati al nemico infernale.

Sono in silenzio davanti a voi, il mio volto è un fiume di lacrime, … il Cuore di Gesù gronda sangue: ha tanto amato i suoi figli da dare la sua stessa vita per salvarli, ma molti L’hanno rifiutato e ancora Lo rifiutano, … e ancora si intestardiscono per eliminarlo dalla vita, da questa vita terrena, dalla Chiesa, da ogni situazione nel mondo.

Dio non deve più esistere! Viene cancellato il nome di Gesù in tutte le parti del mondo, viene innalzato invece Lucifero: ecco, Lucifero, il tuo momento è questo ma non sarà un grande momento e sarà breve perché sarai catapultato assieme a tutti i tuoi seguaci nelle viscere della Terra.

Quando penserai di avere la vittoria in mano ecco che il Cielo si manifesterà a te, Dio metterà il suo piede sulla tua testa, ti schiaccerà e ti scaraventerà da dove sei uscito, … dal tuo Inferno.

Figli miei, figli miei benedetti, pregate questo santo Rosario con dedizione. Pregate per il trionfo del mio Cuore Immacolato, sia ora, a breve!

Ormai sono giunti i tempi, tutto deve succedere, tutto! Perciò non allontanatevi, non indebolitevi, figli miei, con le situazioni che verranno ai vostri occhi ma chiedete la forza al Cielo, nutriti di Dio, per avere la forza di Dio in questa battaglia.

Io sarò con voi, Io sarò la vostra Madre e il vostro Custode, sarò Guerriera, una Guerriera accanita per la salvezza dei suoi figli, … combatterò contro il nemico infernale per riportare il mondo alla pace e alla gioia.

Avanti! Mio Figlio vi attende tutti, vi ama infinitamente, apre le sue braccia per prendervi tutti in Sé.

Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Non abbassate la guarda figli miei, siate vigili, il momento è questo!

Ogni istante può essere quello giusto.