“Via, lontano da Me, maledetti, nel fuoco eterno” (Mt 25,41)
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Dopo che tutti i santi avranno ripreso i loro corpi tutti raggianti di gloria, a seconda delle buone opere e delle penitenze fatte, attenderanno con piacere il momento in cui Dio svelerà in faccia a tutto l’universo, tutte le lacrime, tutte le penitenze, tutto il bene che essi hanno compiuto durante la loro vita, senza tralasciarne neppure una (penitenza) o uno (bene), ormai immersi nella felicità di Dio stesso.
Aspettate, dirà loro Gesù Cristo in persona, aspettate, desidero che l’universo intero veda con quanto gusto avete faticato. I peccatori induriti, gli increduli, dicevano che io ero indifferente a tutto quello che facevate per me; ma io dimostrerò loro, oggi, che ho visto ed ho contato tutte le lacrime che versavate negli angoli più remoti dei deserti; dimostrerò loro, oggi, che io ero al vostro fianco, quando eravate sul patibolo. Venite tutti e comparite davanti a questi peccatori che mi hanno disprezzato e oltraggiato, che hanno osato negare perfino che io esistessi, che io li vedessi. Venite, figlioli miei, venite miei cari, e vi renderete conto di quanto io sia stato buono, di quanto grande sia stato il mio amore verso di voi. Contempliamo, fratelli miei, per un istante, questo numero infinito di anime giuste che rientrano nei loro corpi che esse rendono simili a belli astri. Vedete tutti questi martiri,con la palma nella mano? Vedete tutte queste vergini, con sulla testa la corona della verginità? Vedete tutti questi apostoli, tutti questi sacerdoti? Quante sono le anime che essi hanno salvato, altrettanti sono i raggi di gloria da cui sono abbelliti. Fratelli miei, allora tutti ci rivolgeremo a Maria, questa Madre-Vergine, dicendole: Andiamo a raggiungere colui che è in cielo, per dare un nuovo fulgore alla tua bellezza. Ma ora abbiate un momento di pazienza (è sempre Gesù Cristo che parla ai santi); voi siete stati disprezzati, calunniati e perseguitati dai cattivi: è giusto quindi che, prima di entrare nel regno eterno, i peccatori vengano a fare degna ammenda nei vostri riguardi. Ma, terribile e tremendo sconvolgimento! Io odo la stessa tromba che invita i dannati a uscire dall’inferno. Venite, peccatori, carnefici e tiranni, dirà Dio che avrebbe voluto salvarvi tutti, venite, comparite davanti al tribunale del Figlio dell’uomo; di colui che voi eravate così spesso persuasi che non vi vedesse e che non vi ascoltasse! Venite e mostratevi, perché tutto quello che avete commesso sarà manifestato al cospetto di tutto l’universo.
Allora l’angelo griderà: abissi dell’inferno, aprite le vostre porte! Vomitate tutti questi dannati! Il loro giudice li chiama. Ah! Momento terribile! Tutte queste infelici anime dannate, orribili a vedersi come gli stessi demoni, usciranno dagli abissi, e andranno, come dei disperati a cercare i loro corpi.
Ah! Momento crudele! Nell’istante stesso in cui l’anima entrerà nel suo corpo, questo corpo sperimenterà tutti i rigori dell’inferno. Ah! Maledetto corpo! Queste maledette anime si rivolgeranno mille e mille maledizioni. Ah! Maledetto corpo, dirà l’anima a quel corpo che l’ha trascinata nel fango delle sue impurità, è già da più di mille anni che soffro e che brucio nell’inferno. Venite, maledetti occhi, che tante volte avete preso gusto a rivolgere sguardi disonesti su voi stessi o sugli altri, venite all’inferno per contemplare i più orribili mostri. Venite, maledette orecchie, che avete preso tanto gusto a quelle parole, a quei discorsi impuri, venite ad ascoltare eternamente le grida, le urla e i ruggiti dei demoni. Venite, maledetta lingua e maledetta bocca, che tante volte avete dato impuri baci, e che non avete risparmiato nulla pur di accontentare la vostra sensualità e la vostra golosità; venite all’inferno dove avrete come nutrimento soltanto il fiele dei dragoni. Vieni, maledetto corpo, che ho sempre cercato di accontentare; vieni e così sarai steso, per tutta l’eternità, in uno stagno di fuoco e di zolfo, incendiato dalla potenza e dalla collera di Dio! Ah! Chi potrà comprendere e raccontarci tutte le maledizioni che il corpo e l’anima si vomiteranno addosso per tutta l’eternità? Sì, fratelli miei, ecco tutti i giusti e i dannati che hanno ripreso la loro antica forma, cioè il loro corpo, come quello che ora vediamo, e che attendono il loro giudice; ma un giudice giusto e senza compassione, per ricompensare o per punire, secondo il bene o il male che noi abbiamo fatto. Eccolo che arriva, seduto sul suo trono, splendente di gloria, circondato da tutti gli angeli, con lo stendardo della croce che cammina davanti a lui. I dannati vedendo il loro giudice, anzi, che cosa sto dicendo? Vedendo colui che hanno visto crocifisso non per altro che per procurare loro la felicità del paradiso, mentre essi, nonostante ciò, si sono dannati, grideranno: Montagne, schiacciateci, toglieteci dalla faccia del nostro giudice; rocce, cadete su di noi; ah! Di grazia, precipitateci subito nell’inferno! No, no, peccatore (risponderanno le montagne e le rocce), fatti avanti e vieni a rendere conto di tutta la tua vita. Fatti avanti, disgraziato, che hai disprezzato un Dio tanto buono! Ah! Mio giudice, padre mio e mio creatore, dove sono mio padre e mia madre che mi hanno fatto dannare? Ah! Li voglio vedere; ah! Voglio chiedere loro perché hanno permesso che mi perdessi il cielo! Padre mio e madre mia, siete voi che mi avete fatto dannare! Siete voi la causa della mia infelicità! Dai, dai, avanza verso il tribunale del tuo Dio, ormai tutto è perduto per te. Ah! Mio giudice, griderà questa giovane…, dov’è quel mascalzone che mi ha rapito il cielo?
No, no, avanza, non c’è più appello, ormai sei dannata! Non c’è più speranza per te: sì, tu sei perduta; sì tu sei perduta: hai perso la tua anima e il tuo Dio. Ah! Chi mai potrà descrivere l’infelicità di un dannato quando vedrà di fronte a sé, sulla sponda dei santi, un padre o una madre tutti raggianti di gloria e giudicati degni del cielo, mentre lui si vedrà riservato per l’inferno?
Montagne, diranno questi dannati, muovetevi; ah! Per favore, cadeteci addosso! Ah! Porte degli abissi, apritevi per nasconderci! No, peccatore, tu hai sempre disprezzato i miei comandamenti; ma oggi voglio dimostrarti che sono io il tuo padrone. Compari davanti a me con tutti i tuoi crimini che hanno intessuto tutta la tua vita. Ah! È allora, ci dice il profeta Ezechiele, che il Signore prenderà quel grande foglio miracoloso, dove sono scritti e riportati tutti i crimini degli uomini.
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S. Giovanni Maria Vianney
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