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giovedì 17 dicembre 2020

MORTE AL CLERICALISMO o RISURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO

 


CAPITOLO XI 

SACRIFICIO UMANO 

I. 
Abele, Noè, Abramo e gli altri Patriarchi offrivano sacrificii al Signore. Satana se ne av­vide, e tosto, scimmia di Dio, o piuttosto suo ambi­zioso rivale, vuole avere anch'esso i suoi sacri­ficii. E tanta fu sin dal principio la sua formidabile  potenza, che ottenne fino dal popolo di Dio vittime  umane. È vero che gli Ebrei, durante il loro sog­giorno in Egitto, non offriron mai nessun sacrificio agl'idoli; ma appena usciti dalla schiavitù, comin­ciarono ad adorare il vitello d'oro. 

II. 
Bentosto, al contatto delle abominevoli na­zioni di Chanaan, immerse nella più licenziosa  e sanguinaria idolatria, dovevano essi lasciarsi  corrompere e troppo spesso partecipare al loro  culto. Il Signore, a premunire il suo popolo contra  lo scandalo, dettò a Mose quell' articolo di legge :  « Chiunque sacrificherà agli dèi stranieri, sarà punito di morte: qui immolai diis occidetur.» 1 
Poscia il medesimo divieto é rinnovato con  pena più grave. « Se qualcuno, dice il Signore,  sacrifica a Moloch uno dei suoi figli, sarà punito  di morte, e tutto il popolo lo lapiderà; che se  il popolo trascurando i miei ordini, non ne fa  conto, esterminerò io stesso il colpevole, la sua  famiglia, e tutti coloro i quali avranno accon­sentito al suo delitto. » 2 

III. 
Malgrado questi divieti reiterati e le pene  terribili comminate contro i prevaricatori, gli  Ebrei affascinati dal demonio e dall' esempio dei  popoli che essi avevano missione di sterminare,  si lasciano trascinare all'idolatria. Disertori del  vero Dio, si vedono troppo spesso offrire vittime  agli' idoli. Questo è il rimprovero che Mose stesso  sul punto di morire fa ad essi : « Hanno offerte  vittime agl'idoli, e non a Dio; a dèi sconosciuti,  non adorati giammai da' loro padri. » 3 

IV. 
Quali erano queste vittime? Ce lo dice Da­vide. Delineando a grandi tratti la storia dei suoi antenati, li accusa d'avere offerto al de­monio numerose vittime umane e soprattutto  vittime preferite, giovanetti dell'uno e dell' altro  sesso. « Si commischiarono ai gentili; impara­rono le loro opere; adorarono i loro idoli, ed  immolarono i loro figli e le loro figlie ai de­moni! ; sparsero il sangue innocente, il sangue  dei loro figli e delle loro figlie, cui sacrifica­rono agl'idoli diChanaan: quos sacrificaventnt smlptilibìis Chanaan. » 1 

V. 
Trecento anni dopo Davide, Isaia ci mostra  il sacrifizio umano sempre in vigore presso gli  Ebrei, suoi contemporanei. « Non siete voi, loro  dice, figli scellerati, una razza menzognera, voi  che cercate la vostra consolazione negl'idoli,  sotto alberi fronzuti, immolando i fanciulli nelle  caverne dei torrenti: Immolantes parvulos in lorrentibtts. » * 
Cento anni dopo Isaia, il Profeta Geremia  prova la persistenza del sacrifizio umano presso i suoi compatriota', e ci dice di qual maniera  compievasi: « Essi inondarono di sangue la  valle dei figli di Ennon; ofFriron sacrifizi agli dèi stranieri, ed innalzaron altari a Baal, per  bruciarvi i loro figli in onore di Baal. Et aedificaverunt excelsa Baalim, ad comburendos filios  suos igni in holocauslitm Baalim. » 1 

VI. 
Cento anni dopo Geremia, udiamo il Pro­feta Ezecchiello levar la voce contro lo stesso  scandalo. « Voi avete, dice il Signore, preso i  vostri figli e le vostre figlie, cui avete messo  al mondo per me, e li avete immolati agl'idoli  per servir loro di pascolo: Et immolasti eis ad devorandum. » B 
Il medesimo rimprovero è nel Profeta Osea  il quale ci avvisa, che non solo si sacrificavano  fanciulli, ma ancora uomini fatti, a somiglianza  di tutti i popoli pagani : Immolale homines, vitulos adoranles. 3 
Finalmente, il libro della Sapienza ne rivela  le abominevoli turpitudini che accompagnavano i sacrificii umani : Filios suos sacrificantes, obsctira  sacrificia facientes, insaniae plenas vigilias habentes, etc. 4 
Avveniva lo stesso presso tutt' i popoli pagani, presso i Romani in particolare, i cui an­fiteatri erano ogni giorno accompagnati da terme 0 fornice». Dopo d'aver preso un bagno di sangue  umano, si andava a prendere un bagno di lus­suria. Ecco quanto avveniva ogni giorno nella bella antichità. 

VII. 
La principale divinità dei Cananei, alla  quale gli Ebrei immolavano i loro fanciulli, era  Moloch. È qui il luogo di far conoscere questo  spaventevole demonio. Moloch passava pel Si­gnore degli dèi. Con tal titolo, il suo culto era  più comune e più celebre che quello di tutti  gli altri dèi, maschi o femmine. Era onorato  in due principali maniere, consacrando a lui  1 fanciulli, ovvero immolandoli in suo onore. 

VIII. 
La prima maniera consisteva in far passare  queste innocenti creature fra due siepi di fuochi  accesi, i quali metteano capo alla statua di Mo­loch. Il che appellavasi iniziare a Moloch. Co­testo atto d'idolatria era proibito sotto pena  di morte. Nondimeno gli Ebrei non se ne aste­nevano. Era una parodia sacrilega del batte­simo. 

IX
La seconda maniera, la cui sola memoria  fa fremere, aveva luogo come segue: Moloch  era rappresentato da una mostruosa statua di  bronzo, di forma umana, sormontata da una  testa di vitello; aveva larghissime mani, sopra  le quali deponevansi le piccole vittime; e un  braciere ardente scaldava la statua che era con­cava. Il fanciullo posto su queste mani incande­scenti era bentosto consumato. Gli spettatori  sclamavano che egli era morto tra gli abbrac­ciamenti di Moloch, che il sacrificio era gradito al  dio, e che il fanciullo era sollevato al cielo. Per  soffocare le grida dilanianti delle innocenti vit­time, i sacerdoti del dio facevano una musica  assordante. 
Credesi che il Moloch, al quale gli Ebrei  sacrificavano i lor fanciulli, avesse una testa  di vitello, in memoria del vitello che essi ave­vano adorato nel deserto. 
Se, malgrado i lumi, di cui il Signore avevali favoriti, malgrado la pena di morte com­minata a chiunque sacrificasse agli' idoli, gli  Ebrei si mostravano talmente inchinati all' ido­latria, che per molti secoli inondarono del sangue dei loro figliuoli gli altari dei falsi dèi, si può  giudicare anticipatamente di ciò che doveva aver  luogo presso le nazioni infedeli. 
Ne daremo un cenno nel corso di questa opera. 

Monsignor Gaume

giovedì 1 ottobre 2020

MORTE AL CLERICALISMO o RISURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO

 


CAPITOLO X 

SACRIFICIO DIRETTO. — QUESTIONE AI RAZIONALISTI. — AUTORE DEL SACRIFICIO UMANO.

 (Continuazione del precedente) 

I. 

Quanto al sacrifìcio diretto, che come abbiam detto è l'immolazione di vittime umane in onore di un uomo e di qualche falsa divinità, esso trovasi in vigore dovunque il clericalismo non lo ha abolito. Esso fu sempre imposto a nome della religione. 

II. 

È qui il luogo che bisogna rivolgersi a tutti i nostri fieri razionalisti, i quali pretendono che tutte le religioni sono egualmente buone, e loro addimandare una risposta categorica alla questione seguente : Ecco una religione, che dice ad un padre, ad una madre: Dammi quel che hai di più caro al mondo, il tuo figliuolo: lo devo scannare, lo  devo bruciar vivo ; tanto esigono i miei Dei : guai a te, se ti rifiuti. Ecco un' altra religione che dice : Guardati bene dall'immolare tuo figlio. Al contrario, veglia sulla sua vita, come sulla pupilla degli occhi tuoi. Egli é un deposito sacro, di cui Iddio ti chiederà conto. — Queste due religioni vi sembrano esse egualmente buone?  

III. 

Se esse non sono egualmente buone, non sono egualmente vere; se non sono egualmente vere, non sono egualmente divine. Non è dunque indifferente di praticar  l'una, ovvero l'altra. Ora il clericalismo è la sola religione che ha posto fine al sacrificio umano; che vieta tutt ' i delitti, che comanda tutte le virtù ; e voi volete esterminare il clericalismo? Infelici! Se i vostri sforzi riuscissero, voi sareste gli assassini dell'umanità. 

IV. 

Prima di entrare nell'istoria del sacrifizio umano diretto, fa d'uopo conoscerne l'autore. Gli è stato mille volte dimostrato, che sotto ogni punto di vista, l'idea del sacrificio non può sorgere dalla ragione- umana. È impossibile infatti stabilire un rapporto logico tra l'immolazione di una bestia, e l'espiazione di un peccato. Tuttavia l'idea del sacrificio e della sua efficacia è nella natura umana ; la vi si trova dall'origine del mondo. Essa dunque non viene dalla natura : i fatti confermano il ragionamento.  

V. 

Che vediam noi nella Scrittura? Vediamo, che fra l'immensa varietà di sacrificii offerti nella legge mosaica, non havvene uno, di cui l'ordine non sia venuto da un oracolo divino. Vediamo, che nella legge evangelica, l'augusto sacrificio del Calvario, sostituito a tutt'i sacrificii, è una rivelazione divina. Iddio ha parlato, e l'uomo sacrifica. 

VI. 

Per una ragione analoga, la scimmia di Dio, Satana, ha parlato, e l'uomo sacrifica. La parola di Satana è tanto più certa in quanto che l'uomo sacrifica se stesso, sacrificando il suo simile. Lo sacrifica su tutti i punti del globo; la parola di Satana è dunque universale. Lo sacrifica, malgrado le ripugnanze più vive della natura; la parola di Satana è dunque assoluta e minacciante. Lo sacrifica dovunque il sacrificio divino non è offerto. Il giudeo stesso appena che abbandona Ièhovah, cade nelle braccia di Moloch, e gli sacrifica i suoi figli e le sue figlie. 

VII.

 Il sacrifìcio umano non è dunque nè l'effetto della immaginazione, nè il risultamento d'una deduzione logica, nè un affare di razza, di clima, d'epoca, d'incivilimento più o meno avanzato, o di circostanze locali : è un affare di culto. Ogni sacrificio poggia o su di un oracolo divino, o su di un oracolo satanico. Sentiamo la storia. 

VIII. 

« I sacrifica umani, scrive Eusebio, debbono essere attribuiti agli spiriti impuri, i quali han congiurato la nostra perdita. Non è la nostra voce, ma è la voce di coloro che non professano le nostre credenze, la quale renderà omaggio alla verità. Relativamente ai sacrifica umani, dice Porfirio, non si può nè ammettere che gli dèi 1 li abbiano richiesti, né supporre che i re ed i generali li abbiano offerti spontaneamente» sia consegnando i loro proprii figli ad altri, perchè li sacrificassero ; sia consacrandoli, ed immolandoli essi stessi. Volevano mettersi al sicuro contra l'ira, e contra il furore di esseri terribili e malefici. ' La storia conferma l'affermazione di Porfirio. Il sacrificio umano è stato sempre il corollario obbligato dell' idolatria, ossia dell'adorazione del demonio, adorato principalmente sotto la forma del serpente.

1. Gli dèi secondo Porfirio, sono gli angeli buoni.

 IX.

 Perchè mai il demonio ha sempre richiesto il sacrificio umano? Farsi adorare in luogo del Verbo incarnato : questa è stata sin dall' origine la mira invariabile dell'Angelo ribelle, questa sarà pur sempre. « I demonii, continua Porfirio, voglìon esser dèi, ed il capo che loro comanda, aspira a rimpiazzare il Dio supremo. Essi si dilettano delle libazioni e del fumo delle vittime. Si nutrono di vapori e d'esalazioni diversamente, secondo la diversità della loro natura, ed acquistano gagliardia novella dal sangue e dal fumo delle carni bruciate. 8 »

X. 

S. Agostino e S. Tommaso ne danno il vero senso delle parole di Porfirio, spiegandoci la natura del piacere che i demonii prendono all' odor delle vittime. « Quel che essi stimano nel sacrificio, non è il prezzo della bestia immolata, ma il suo significato. » Ora, il significato è l' onore reso al sovrano signore dell'universo. Quindi, le parole : «I demonii non godono dell' odore dei cadaveri, ma degli onori divini. »  

XI. 

Da ciò che abbiam detto, si vede perché il demonio domandi il sacrificio in generale. Ma perchè dimanda a preferenza il sacrificio umano? Il suo odio al Verbo fatto carne è inestinguibile. Non avendo potuto farlo immolare che una volta sul Calvario, vuol farlo immolare nelle sue membra sopra tutt'i punti del globo. Da una parte, questo sacrificio sodisfa al suo odio; dall'altra compie i suoi voli. Il sacrificio é l'allo più elevato del culto dell l' idolatria, a cui il demonio, dice S. Tommaso, non ha cessato d'aspirare dopo la sua rivolta: Ascendavi, et shnilis ero Altissimo. Ecco, come abbiam già detto, quale è I' ultima parola di Satana : rivaleggiare con Dio, e godere di tutti gli omaggi dovuti a Dio. 

XII. 

Non solamente egli vuole vittime umane; ma per un raffinamento di scelleratezza, vuole vittime scelte. I fanciulli e le fanciulle sono sempre state le sue vittime preferite.

XIII. 

Cominciamo adesso il nostro viaggio pel mondo antico, e pel mondo moderno. Io noi dissimulo, questo viaggio sarà grandemente doloroso ; perciocché cammineremo costantemente nel sangue umano ; ma ci sarà utile primamente per le seguenti ragioni: 

1. Facendoci conoscere la profondità dell' abisso, in cui I' umanità é potuta discendere, saremo compresi d'una riconoscenza eterna per quel Dio che ce ne trasse fuori, e che c' impedisce di ricadérvi. 

2. Ci inspirerà un'eguale pietà ed un eguale orrore per coloro i quali, volendo esterminare il cristianesimo, ricondurranno il mondo nello stato in cui era avanti il cristianesimo. 

3. Ci riempirà d'uno zelo novello per le tre grandi opere cattoliche della nostra epoca: La Propagazione della fede, l' Opera apostolica, e la Santa Infanzia.

Monsignor Gaume

lunedì 7 settembre 2020

MORTE AL CLERICALISMO o RISURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO



POSSIBILITÀ DEL RITORNO AL SACRIFIZIO UMANO.


I. 

Il sacrifizio è talmente nelle leggi dell' ordine eterno, che é sempre e dappertutto esistito. Il vero Dio lo ha comandato, e lo ha avuto. Satana, scimmia di Dio, l'ha comandato, e l'ha avuto. Il vero Dio si è contentato del sacrifizio degli animali. Satana, divenuto il re e il dio di questo mondo, princeps hujus saeculi, deus hnjtts mundi, non si è contentato del sacrificio degli animali. Nemico implacabile dell' uomo, ha voluto avere l' uomo per vittima : e l'ha avuto. 

II. 

Ci volle il sacrificio d'una vittima divina per abolire il sacrificio delle vittime umane. Dovunque la vittima divina non è stata immolata, ha regnato e regna ancora l'immolazione delle vittime umane : e se cessa il sacrificio divino, ricomincia il sacrificio umano. 

III

E vero, lo so, che le nazioni protestanti, ed anche molte nazioni infedeli, presso cui non s'offre più, o non s' è offerto ancora il sacrificio divino, non immolano affatto vittime umane ; ma fa d'uopo riflettere che l'influenza del sacrificio divino continua a farsi misteriosamente sentire presso i nostri fratelli separati, e presso eziandio certi popoli infedeli : l' altare fu sul Calvario, ma il sangue della vittima ha inondato l' universo. E cosi che la presenza del sole si fa sentire al cieco che non l'ha veduto giammai, come al cieco che non lo vede più. Ma, io lo ripeto, o sacrificio divino o sacrificio umano : l' alternativa è inevitabile, come é inevitabile l' alternativa tra Gesù Cristo e Belial. La ragione lo dice, e la storia Io prova. 

IV. 

Bisogna soltanto notare che il sacrificio umano si divide in sacrificio indiretto e in sacrifìcio diretto. Per sacrifizio indiretto, devesi intendere l'immolazione che l'uomo , inspirato dal demonio, fa de'suoi simili, sacrificandoli all'Orgoglio , all' Ambizione , alla Voluttà , all' odio della Verità, divinità malefiche divenute suoi idoli. Questo genere di sacrifizio, noi lo vediamo, più o meno in tutti i tempi ed appo tutti i popoli, perchè sempre e dappertutto, sin dalla sua prima vittoria sopra i padri del genere umano, Satana ha sempre e dappertutto conservata una parte della sua potenza omicida.

V. 

Questa sua potenza fu completa nell'antichità pagana. Allora la guerra, guerra spietata, fu senza tregua in tutta l' estensione del mondo conosciuto. Durante gli 800 anni della sua bellicosa esistenza, Roma non chiuse che due volte il tempio di Giano. Sarebbe più facile numerare le foglie degli alberi, che misurare la quantità, la larghezza, la profondità de' fiumi di sangue umano, onde la terra fu cosparsa a cagion di cotal guerra, dal diluvio fino all' Incarnazione. 

VI.

Al nascer della Chiesa, che cosa furono i milioni di martiri che, per tre secoli, inondarono del loro sangue tutte le parti dell' Oriente e dell' Occidente ? Che cosa furono i martiri delle età seguenti, sino alle presenti ? Non altro che vittime umane, immolate per inspirazione del demonio a difesa del suo regno.

VII. 

I conquistatori che, nelle guerre ingiuste, fanno perire milioni d'uomini, che cosa son essi mai, se non grandi ministri di Satana, grandi sacrificatori di vittime umane? Ed il potente filosofo, chiamato Brissot, il quale, verso la fine dell' ultimo secolo, scriveva un libro per domandare l'istituzione di carneficine umane, chi era egli mai se non il promotore de'sacrifici umani? 

VIII. 

Gli spietati demagoghi del 93 , i quali stabilendo queste carneficine su tutti i punti del suolo francese, immolarono, al selvaggio loro odio del trono e dell' altare, tante migliaia di vittime; e i comunardi di Parigi, i quali, per odio del clericalismo, fucilarono gli ostaggi, che cosa son' essi, se non i ministri di Satana che ebbe ed avrà sempre sete di umano sangue? 
E gli anticlericali de 9 tempi nostri, che gridano air esterminio del clericalismo, che cosa sono, se non sacrificatori anticipati di umane vittime?

 IX. 

Deve poi considerarsi attentamente, che questo sacrifìcio indiretto di vittime umane non ha luogo, sia da parte de'popoli, sia da parte degl'individui, che quando, cessando il sacrificio divino di far sentire la sua influenza vittoriosa, il demonio fa di nuovo sentire la sua. Ciò in quanto al sacrificio indiretto. Non solamente questo è possibile, ma esiste. Gettando uno sguardo sul mondo attuale , si vede che questo sacrificio minaccia di effettuarsi, un giorno o l'altro, nelle più orribili proporzioni.

X. 

Tutte le volte che l' uomo fa guerra a Dio, la fa ai suoi simili. I loro più sacri diritti, i loro più cari interessi, spogliati della guarentigia divina, non sono per lui che mezzi od ostacoli alle sue cupidigie, e si arma per goderne, o per disfarsene. A più forte ragione, allorché un popolo, allorché un mondo intero, come il mondo attuale, fa guerra a Dio, la lotta delle nazioni è inevitabile. Questa lotta sarà universale, come l'insurrezione contro Dio. La prova n' è 1.° che quando Dio è combattuto, e combattuto come è oggidì a oltranza, tutte le barriere veramente protettrici della giustizia, e per conseguenza della pace, sono distrutte. E subito, simili al torrente, che si rovescia dall'alto delle montagne, tutte le passioni scatenate faran della terra un vasto campo di battaglia. 2.° Bisogna una espiazione de'delitti commessi contro Dio. Le immondezze umane non essendo più lavate nel sangue della vittima divina, il saranno nel sangue dell' uomo.

XI.

Per incredule che siano,.le nazioni attuali sembrano aver l'istinto di ciò che si prepara. Altrimenti, come spiegare il loro timore reciproco; timore universale ed incurabile, malgrado le promesse di pace, malgrado le relazioni scientifiche e commerciali de'popoli tra loro, malgrado la civiltà materiale ? Che cosa significano le numerose armate permanenti, mantenute sul piede di guerra ? Perchè questi armamenti formidabili, sconosciuti eziandio al mondo antico?   
E non sappiamo noi, che verso la fine de' tempi, meno lontana forse die non si pensi, vi avranno guerre tali da sorpassare in estensione tutte le altre guerre, ed eserciti, i cui soldati si conteranno a milioni? 

XII. 

Ho detto che la fine dei tempi è forse meno lontana che non si pensi. Per render non certa, ma sostenibile questa opinione tenuta da uomini eminenti, io non farò appello né alle profezie moderne, nè ai calcoli cronologici, né ai commentarii dell' Apocalisse ; mi basta indicare un fatto a tutti visibile. 

XIII. 

Egli è divinanìente certo che verso la fine dei tempi saravvi un regno anticristiano. Questo regno sarà la più formidabile potenza che si sarà mai levata contro la Chiesa di Dio. I pericoli che farà esso correre perfino agli eletti, saran tali, che , se i giorni di questo regno diabolico non fossero abbreviati, niuno sarebbe salvo : non salva fieret omnis caro. Egli è poi umanamente certo che questo regno cosi formidabile per la sua estensione, per la sua potenza, per i suoi mezzi di seduzione, non nascerà in un giorno, come il fungo sotto la quercia. Esso avrà una preparazione più o meno lunga, in rapporto alla sua infernale e gigantesca missione

XIV. 

Domando ora a chiunque getti attento uno sguardo sulla faccia della terra : Se, Dio non voglia, tu fossi incaricato di preparare il regno anticristiano, ti comporteresti diversamente da quel che si fa oggidì dall' un capo all' altro dell*antico e del nuovo mondo? Tu predicheresti la negazione radicale di tutti i dommi cristiani; emanciperesti le passioni, spingendole potentemente al materialismo, al lusso, al sensualismo, e cancellando, quanto è possibile, il senso morale.  

XV. 

Affine di porre alle nazioni cristiane la loro ragione di essere, tu le renderesti apostate come nazioni. Tu annienteresti l'autorità sociale della Chiesa; concentreresti tutti i poteri fra le mani d'un uomo, dichiarando la politica indipendente-dalla religione. Attireresti sui cattolici e sul clero ogni sorta derisioni, ogni sorta disprezzi ed odii, allo scopo di poterli sedurre ed esterminare. Il tuo grido di guerra sarebbe il motto che risuonò in Gerusalemme alcune ore avanti il supplicio del Redentore, e pochi anni prima la ruina della città deicida, imagine della fine del mondo : Non vogliamo più che Cristo regni sopra di noi : Nolumus hunc regnare super nos. Tale è, salvo errore, la condotta che tu terresti per esser logico.

XVI. 

Ora, ciò che tu faresti, non si fa forse di presente? Non si è forse già fatto per tre quarti?. E quanto all' ultimo quarto, non si cerca forse di attuarlo con un ardore cui nulla rallenta? Si può dunque dire con ragione, che il regno anticristiano è presso a poco bello e formato; per conseguenza la fine de'tempi è forse meno lontana che non si pensi, attesoché il regno anticristiano non sarà di lunga durata. Eppure, io non ho fatto che indicar solo un fatto. Che sarebbe se si volessero mostrare gli altri segni precursori della fine, i quali già appariscono sull' orizzonte ? 

XVII. 

Così, tutto fa prevedere, in un avvenire più o meno prossimo, guerre immense, e, per conseguenza, ecatombe di vittime umane. E nondimeno, l'uomo del mondo attende la pace, il cattolico il trionfo della Chiesa. La pace ! La pace, in mezzo al rovesciamento di tutte le leggi divine! La pace, allorché tutte le tempeste umane si sono scatenate! No, il mondo non avrà la pace ; avrà quello che ha voluto, rivoltandosi contro Dio : la guerra, con tutti i suoi orrori.  

XVIII. 

Il trionfo della Chiesa ! Io posso dire che lo desidero più d'ogni altro; ma spesso ho domandato a me stesso, che s'intenda pel trionfo della Chiesa. Avvi, a me sembra, un trionfo negativo, ed un trionfo positivo. Il trionfo negativo consiste in ciò che la Chiesa uscirà vittoriosa dalla lotta, nel senso che essa non perderà un solo de'suoi dogmi, un solo de'suoi punti di morale, un solo de' suoi sacramenti ; non perderà il suo capo supremo, né le persone essenziali alla sua gerarchia : questo trionfo è sicuro. 

XIX, 

II trionfo positivo sarebbe la restaurazione sociale dell'autorità della Chiesa, in modo che questa torni ad esser l'oracolo adorato dei governi e dei popoli; la restituzione dei dominii rubati alla Santa Sede ; il ritorno dei principi! cristiani nelle leggi e nelle costituzioni dei popoli ; la negazione legale d'un diritto qualunque ad ogni errore religioso; in una parola, il ritorno delle nazioni alla fede del loro battesimo. È troppo evidente che un siffatto trionfo non può essere che 1' effetto di un miracolo. Or, la promessa di un siffatto miracolo non trovasi nè nella Scrittura, nè nella tradizione. Che, dopo le scosse più o meno violente, vi abbiano pel mondo alcuni anni di respiro, e per la Chiesa alcuni anni di tranquillità, per dare alla nazione giudaica il tempo di convertirsi, ed al cristianesimo quello di compiere il giro del mondo ; questo è molto possibile, ed anche probabile. Tale è il senso, nel quale è permesso di dire che la fine dei tempi è forse meno lontana che non si pensi. 

Monsignor Gaume

domenica 2 febbraio 2020

MORTE AL CLERICALISMO o RISURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO



IL GRIDO DI GUERRA

Morte al Clericalismo! Ecco il grido di guerra  che da diciotto secoli di cristianesimo risuona al  presente dall'un capo all'altro dell'Europa. Dal  Messico al Brasile, l'eco di tutta l'America lo  ripete. Lo ripetono la Turchia, la Cina, la Corea.
Insomma voci d'Oriente, voci d'Occidente, voci  di Levante, voci di Ponente, voci de' quattro venti,  non formano che una voce sola: Morte al Cleri­calismo. 

Monsignor Gaume

sabato 18 gennaio 2020

MORTE AL CLERICALISMO o RISURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO



Lo so: il titolo di quest'opera sembrerà stra­no, e anche assurdo. Si dirà subito : qual rap­porto può essere tra la morte del clericalismo  ed il ritorno al sacrifizio umano? La spiega­zione di questo mistero sarebbe troppo lunga  per un proemio: sarà data a suo luogo. Solo  prego il lettore di non sentenziare prima d'a­verlo letto. 
In ogni caso la storia del sacrificio umano  dall'origine de'secoli, non sarà per lui senza  interesse e senza profitto. In verità, essa rivela  numerosi e tristi particolari; ma nello stesso  tempo elevando, fino all'evidenza di un assioma  di geometria, la divinità del cristianesimo, ri­empie l'anima di nobili sentimenti. 
Eterna e più profonda riconoscenza verso  quel Dio, che venne ad immolar se stesso per  far cessare cotali diaboliche crudeltà. 
Indignazione insieme e compatimento verso  i forsennati che oggi imbrandiscono ogni sorta  d'arme per oltraggiare, espellere, annientare, se  lo potessero, il divin Liberatore, e risuscitare il  paganesimo, che essi proclamano l'ideale del­l' umanità. 
Ingrati! Dimenticano che devon tutto al  cattolicismo. Senza questo chi sa se, come tante  migliaia d'altre creature, non sarebbero stati  strappati dal seno delle loro madri, e bruciati  vivi in onore di qualche Moloch fenicio, o di  qualche Teut germanico? 
Ciechi volontarii non voglion comprendere  che, se Dio li lascia fare, ricondurranno il mondo  ai cruenti saturnali della barbarie pagana. 
Il lettore di questa storia, al quale essi faran paura e pietà insieme, li compiangerà dal  fondo dell'anima, e con la gran vittima del Cai*  vario dirà: Padre, perdona loro, perchè non  sanno quel che facciano : Pater, dimitte illis, non enim sciunt quid fachmt.

Monsignor Gaume


IL CLERICALISMO : 
ECCO IL NEMICO ! » 
Ettratìo dal rendiconto ai loro elettori fatto da  venticinque deputati dell' Assemblea Legislativa di  Verwlles. (Luglio, 1876.) 
Ecco i  nomi, che non bisogna dimenticar»! :  Barodet. — Luiyì Blanr. — Bouquet. — Canttyrel.  — Clémenreau. — Crvnel. — Fourneyrun. — Daumas. — De PnuTille-Maillrfeu. — Duporlal. —  Duranti. — Flitquct. — Girauh. — Lokroy. —  Madier de Montjwu. — Marcftu. — Kaquet. —  Ordinai» — Per in. — Ra*n*il Pére. — Benuunin  Raspali. — RolJel. — Talandier. — Tarigoy. — Vernile. 


IL GRIDO DI GUERRA 

Morte al Clericalismo! Se non vi fossero che venticinque voci a denunziare il clericalismo  siccome il nemico dell'umanità, e'basterebbe  strìngersi nelle spalle, e dire : non è cosi. Ma  in queste venticinque voci si fanno ascoltare mi­lioni di voci, che ripetono lo stesso grido. 

Monsignor Gaume