Il Pensiero dell'Inferno.
San Dositeo, vissuto nel sesto secolo, fu allevato come paggio nella corte di Costantinopoli, e sul principio condusse una vita tutta mondana, in profonda ignoranza delle verità della fede. E come avea molto udito parlare di Gerusalemme, volle andarvi per curiosità; ma quivi appunto lo aspettava la misericordia di Dio; la quale a toccargli il cuore servissi di un quadro, esposto in una chiesa, dove erano rappresentati i supplizii dell'Inferno, coi reprobi disperati, sommersi entro un pelago di fiamme, ed orribili mostri, furiosi nello straziarli. Dositeo, colpito da quella paurosa scena, ne domandò spiegazione; ed a lui una persona incognita là presente: È l'Inferno, in cui sono i supplizii dei riprovati. - E quanto durano tali supplizi!? perché sono riprovati quelli che vi sono? Potrei forse anch'io incontrare tanta sventura? Che debbo fare per mettermene al sicuro? Così domandava Dositeo, e di mano in mano fu risposto alle sue domande; e n'ebbe impressione sì viva, che da quell'istante lasciò il mondo per vivere nel ritiro. Entrò dunque in un monastero, dove coll'aiuto della grazia, col pensiero dell'Inferno sempre presente, colla direzione del santo abbate Doroteo, fece rapidissimi avanzamenti nella virtù. Chi pensa all’Inferno, non vi cadrà, perché al momento della tentazione con tale aiuto si manterrà nel dovere.
del R. P. SCHOUPPES S.J.
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