Secondo le visioni del
Ven. Anna Caterina Emmerick
La prima Pasqua a Gerusalemme
Gesù a Phasael. Guarisce la figlia di Giairo. Primo incontro con la Maddalena
Al termine della festa Gesù lasciò Ono con una ventina di discepoli e partì per la Galilea. Entrò in quelle capanne di pastori dove Giuseppe e Maria nel loro viaggio verso Betlemme erano stati duramente respinti. Qui Giacobbe aveva avuto i suoi pascoli. Gesù visitò i rifugi dei buoni e vi insegnò. Passò la notte in quelli dei malvagi, ammonendoli. La donna era ancora viva e Gesù la guarì dalla sua malattia. Poi proseguì verso Aruma, dove era già stato in precedenza.
Giairo, un discendente del carro esseno, che viveva nel villaggio un po' disprezzato di Phasael, e che aveva pregato Gesù di guarire la sua figlia malata, inviò un messaggero per ricordare a Gesù la sua promessa di aiuto. Sua figlia era morta. Gesù mandò i suoi discepoli in cammino e li convocò per incontrarlo in un certo luogo. Seguì il messaggero fino alla casa di Giairo a Phasael. Quando Gesù arrivò alla casa, la figlia, ormai morta, era preparata per la sepoltura, avvolta in panni e vesti e circondata da tutti i piangenti. Gesù chiamò altre persone dal luogo, fece sciogliere le fasce e i panni, prese la morta per mano e le ordinò di alzarsi. Improvvisamente la donna si alzò viva e rimase in piedi nel suo letto. Era una ragazza di sedici anni. Non era stata buona; non aveva amato suo padre, che l'amava sopra ogni cosa; si lamentava di lui perché aiutava i poveri e frequentava gli sfortunati. Gesù la risollevò nel corpo e nell'anima. Cambiò vita e in seguito si unì alle sante donne. Gesù invitò tutti a non parlare di questo miracolo; per questo non volle avere con sé i suoi discepoli. Questo Giairo non è quello di Cafarnao, la cui figlia fu poi risuscitata da Gesù, secondo il Vangelo.
Gesù lasciò questo luogo, andò verso il Giordano, passò il fiume e camminò lungo la Perea verso nord; giunse a Sukkoth, sulla sponda occidentale del fiume, e andò a Jezrael. A Jezrael insegnò e operò molti prodigi in presenza delle grandi folle che si erano radunate. Tutti i discepoli della Galilea erano venuti a incontrarlo. Erano presenti Natanaele il Cacciatore, Natanaele il Cananeo, Pietro, Giacomo, Giovanni, i figli di Maria di Clopas.
Lazzaro, Marta, Serafia (Veronica) e Giovanna Chusa, usciti da Gerusaia, avevano fatto visita a Maria Maddalena e le avevano detto di andare a Jezrael per vedere, se non per ascoltare, il prodigioso, saggio, eloquente e mirabile Gesù, di cui tutto il paese parlava con ammirazione. La Maddalena desiderava compiacere le sante donne e le aveva accompagnate con molto ornamento e sfarzo. Quando, da una finestra della locanda in cui alloggiava, vide Gesù che camminava lungo la strada.
Gesù le rivolse uno sguardo serio, che le entrò nell'anima e la coprì di tanta vergogna e confusione, che lasciò la locanda e si recò in una casa di lebbrosi dove c'erano donne con un flusso di sangue, in una specie di ospedale gestito da un fariseo. Era spinta da un disgusto soprannaturale per se stessa e dalla visione interiore della sua miseria. Le persone dell'ostello che la conoscevano dicevano: "È quello il suo posto, tra i lebbrosi e le donne con un flusso di sangue". La Maddalena era corsa alla casa dei lebbrosi per umiliarsi, tanto era stata ferita dallo sguardo di Gesù! Aveva chiesto per sé, per vanità e per non stare con altri poveri, un rifugio speciale e non quello comune delle altre donne. Lazzaro, Marta e le altre donne tornarono con lei a Magdala e vi celebrarono il sabato, perché lì c'era una sinagoga.
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