mercoledì 8 maggio 2024

IL DOGMA DEL PURGATORIO

 


Materia delle espiazioni: mancanza di carità e di rispetto al prossimo. - S. Luigi Bertrando ed il defunto che chiede perdono. - Il Padre Nieremberg. 


La vera carità è umile e si piega al suoi fratelli, tutti rispettandoli come se fossero superiori. Le sue parole, sempre amichevoli e piene di riguardo per tutti, niente hanno che sappia d'amaro o di freddo, niente che sappia di disprezzo, perché partono da un cuore umile come quello di Gesù. Con cura altresì schiva tutto quello che potrebbe turbar l'unione; e se sorge qualche differenza, fa tutti i passi, tutti i sacrifizi, per ristabilire la riconciliazione, secondo quelle parole del divin Maestro: Se fai l'offerta all'altare, e là ti ricordi che il tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia la tua offerta all'altare, e va prima a riconciliarti col tuo fratello, e poscia ritorna a fare la tua offerta (Matteo, V, 23). 

    Un religioso avendo mancato di carità verso san Luigi Bertrando, dopo morte ebbe un terribile castigo. Fu immerso nel fuoco del Purgatorio fino a che fu soddisfatta la divina giustizia; di più, non poté esser ammesso alla patria degli eletti prima d'aver compito un atto esteriore di riparazione, che servì d'esempio ai vivi. Ecco come il fatto è riferito nella Vita del santo (47). 

    Quando san Luigi Bertrando dell'Ordine di S. Domenico dimorava nel convento di Valenza, nella comunità si trovava un giovane religioso, che dava troppa importanza alla scienza umana. Senza dubbio, le lettere e l'erudizione hanno il loro pregio, ma, come dice lo Spirito Santo, cedono al timor di Dio ed alla scienza dei Santi: Non super timentem Dominum (Eccli., XXV, 13). Questa scienza dei Santi, che venne ad insegnare i l'eterna Sapienza, consiste nella umiltà e nella carità. Ora il giovane religioso, di cui parliamo, poco ancora istrutto di questa scienza divina, si permise di rimproverare al Padre Luigi il poco suo sapere e dirgli: «Ben si vede, Padre mio, che non siete molto dotto! - Fratel mio, rispose il santo con una dolce fermezza, Lucifero fu assai sapiente, e tuttavia fu riprovato». 

    Il frate che aveva commesso questo fallo non pensò a ripararlo. Tuttavia non era un cattivo religioso, e qualche tempo dopo quel fatto, caduto infermo, assai bene ricevette tutti i Sacramenti e morì nella pace del Signore. Scorse un tempo assai lungo, durante il quale S. Luigi fu nominato priore. Un giorno, rimasto questi nel coro dopo il mattutino, gli apparve il defunto, circondato da fiamme, e dinanzi a lui umilmente inchinandosi, gli disse: «Padre mio Perdonatemi le parole offensive a voi in altri tempi rivolte. Dio non permette che vegga la sua faccia prima che voi non mi abbiate perdonato quel fallo e poscia per me celebrato il santo sacrificio della Messa». Il santo volentieri gli perdonò e l'indomani per lui offrì la Messa. 

    La notte seguente, trovandosi ancora in coro, vide di nuovo comparirgli il defunto, ma glorioso ed ascendente al Cielo. 

    Il Padre Eusebio Nieremberg, religioso della Compagnia di Gesù, autore del libro Differenza fra il tempo e l'eternità, dimorava in un collegio di Madrid, ove morì in odore di santità nel 1658. 

Questo servo di Dio, singolarmente divoto delle anime del Purgatorio, pregava un giorno con fervore nella chiesa del collegio per un Padre morto da poco. Il defunto, che per lungo tempo aveva insegnato la teologia, non si era mostrato meno buon religioso che dotto teologo; sopra tutto aveva avuto una gran divozione alla Santa Vergine; ma alle sue virtù s'era frammischiato un vizio: mancava di carità nelle sue parole e frequentemente parlava dei difetti del prossimo. 

    Ora, siccome il P. Nieremberg raccomandava la sua anima a Dio, gli apparve quel religioso e gli rilevò il suo stato. Era dato in preda a gravi tormenti per aver spesso parlato contro la carità. La sua lingua, in modo particolare strumento dei suoi falli, era tormentata da mi cocente fuoco. La Santa Vergine, in ricompensa della tenera divozione per lei avuta, gli aveva ottenuto di venire a chiedere preghiere, e nel tempo stesso doveva servire di esempio ai suoi con fratelli per insegnar loro a vigilare con tutta la cura su ogni parola. - Il Padre Nieremberg avendo pregato e per lui fatto molta penitenza, finalmente ottenne la sua liberazione (49). 

Padre F. S. SCHOUPPE d. C. d. G. 

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