lunedì 7 settembre 2020

MORTE AL CLERICALISMO o RISURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO



POSSIBILITÀ DEL RITORNO AL SACRIFIZIO UMANO.


I. 

Il sacrifizio è talmente nelle leggi dell' ordine eterno, che é sempre e dappertutto esistito. Il vero Dio lo ha comandato, e lo ha avuto. Satana, scimmia di Dio, l'ha comandato, e l'ha avuto. Il vero Dio si è contentato del sacrifizio degli animali. Satana, divenuto il re e il dio di questo mondo, princeps hujus saeculi, deus hnjtts mundi, non si è contentato del sacrificio degli animali. Nemico implacabile dell' uomo, ha voluto avere l' uomo per vittima : e l'ha avuto. 

II. 

Ci volle il sacrificio d'una vittima divina per abolire il sacrificio delle vittime umane. Dovunque la vittima divina non è stata immolata, ha regnato e regna ancora l'immolazione delle vittime umane : e se cessa il sacrificio divino, ricomincia il sacrificio umano. 

III

E vero, lo so, che le nazioni protestanti, ed anche molte nazioni infedeli, presso cui non s'offre più, o non s' è offerto ancora il sacrificio divino, non immolano affatto vittime umane ; ma fa d'uopo riflettere che l'influenza del sacrificio divino continua a farsi misteriosamente sentire presso i nostri fratelli separati, e presso eziandio certi popoli infedeli : l' altare fu sul Calvario, ma il sangue della vittima ha inondato l' universo. E cosi che la presenza del sole si fa sentire al cieco che non l'ha veduto giammai, come al cieco che non lo vede più. Ma, io lo ripeto, o sacrificio divino o sacrificio umano : l' alternativa è inevitabile, come é inevitabile l' alternativa tra Gesù Cristo e Belial. La ragione lo dice, e la storia Io prova. 

IV. 

Bisogna soltanto notare che il sacrificio umano si divide in sacrificio indiretto e in sacrifìcio diretto. Per sacrifizio indiretto, devesi intendere l'immolazione che l'uomo , inspirato dal demonio, fa de'suoi simili, sacrificandoli all'Orgoglio , all' Ambizione , alla Voluttà , all' odio della Verità, divinità malefiche divenute suoi idoli. Questo genere di sacrifizio, noi lo vediamo, più o meno in tutti i tempi ed appo tutti i popoli, perchè sempre e dappertutto, sin dalla sua prima vittoria sopra i padri del genere umano, Satana ha sempre e dappertutto conservata una parte della sua potenza omicida.

V. 

Questa sua potenza fu completa nell'antichità pagana. Allora la guerra, guerra spietata, fu senza tregua in tutta l' estensione del mondo conosciuto. Durante gli 800 anni della sua bellicosa esistenza, Roma non chiuse che due volte il tempio di Giano. Sarebbe più facile numerare le foglie degli alberi, che misurare la quantità, la larghezza, la profondità de' fiumi di sangue umano, onde la terra fu cosparsa a cagion di cotal guerra, dal diluvio fino all' Incarnazione. 

VI.

Al nascer della Chiesa, che cosa furono i milioni di martiri che, per tre secoli, inondarono del loro sangue tutte le parti dell' Oriente e dell' Occidente ? Che cosa furono i martiri delle età seguenti, sino alle presenti ? Non altro che vittime umane, immolate per inspirazione del demonio a difesa del suo regno.

VII. 

I conquistatori che, nelle guerre ingiuste, fanno perire milioni d'uomini, che cosa son essi mai, se non grandi ministri di Satana, grandi sacrificatori di vittime umane? Ed il potente filosofo, chiamato Brissot, il quale, verso la fine dell' ultimo secolo, scriveva un libro per domandare l'istituzione di carneficine umane, chi era egli mai se non il promotore de'sacrifici umani? 

VIII. 

Gli spietati demagoghi del 93 , i quali stabilendo queste carneficine su tutti i punti del suolo francese, immolarono, al selvaggio loro odio del trono e dell' altare, tante migliaia di vittime; e i comunardi di Parigi, i quali, per odio del clericalismo, fucilarono gli ostaggi, che cosa son' essi, se non i ministri di Satana che ebbe ed avrà sempre sete di umano sangue? 
E gli anticlericali de 9 tempi nostri, che gridano air esterminio del clericalismo, che cosa sono, se non sacrificatori anticipati di umane vittime?

 IX. 

Deve poi considerarsi attentamente, che questo sacrifìcio indiretto di vittime umane non ha luogo, sia da parte de'popoli, sia da parte degl'individui, che quando, cessando il sacrificio divino di far sentire la sua influenza vittoriosa, il demonio fa di nuovo sentire la sua. Ciò in quanto al sacrificio indiretto. Non solamente questo è possibile, ma esiste. Gettando uno sguardo sul mondo attuale , si vede che questo sacrificio minaccia di effettuarsi, un giorno o l'altro, nelle più orribili proporzioni.

X. 

Tutte le volte che l' uomo fa guerra a Dio, la fa ai suoi simili. I loro più sacri diritti, i loro più cari interessi, spogliati della guarentigia divina, non sono per lui che mezzi od ostacoli alle sue cupidigie, e si arma per goderne, o per disfarsene. A più forte ragione, allorché un popolo, allorché un mondo intero, come il mondo attuale, fa guerra a Dio, la lotta delle nazioni è inevitabile. Questa lotta sarà universale, come l'insurrezione contro Dio. La prova n' è 1.° che quando Dio è combattuto, e combattuto come è oggidì a oltranza, tutte le barriere veramente protettrici della giustizia, e per conseguenza della pace, sono distrutte. E subito, simili al torrente, che si rovescia dall'alto delle montagne, tutte le passioni scatenate faran della terra un vasto campo di battaglia. 2.° Bisogna una espiazione de'delitti commessi contro Dio. Le immondezze umane non essendo più lavate nel sangue della vittima divina, il saranno nel sangue dell' uomo.

XI.

Per incredule che siano,.le nazioni attuali sembrano aver l'istinto di ciò che si prepara. Altrimenti, come spiegare il loro timore reciproco; timore universale ed incurabile, malgrado le promesse di pace, malgrado le relazioni scientifiche e commerciali de'popoli tra loro, malgrado la civiltà materiale ? Che cosa significano le numerose armate permanenti, mantenute sul piede di guerra ? Perchè questi armamenti formidabili, sconosciuti eziandio al mondo antico?   
E non sappiamo noi, che verso la fine de' tempi, meno lontana forse die non si pensi, vi avranno guerre tali da sorpassare in estensione tutte le altre guerre, ed eserciti, i cui soldati si conteranno a milioni? 

XII. 

Ho detto che la fine dei tempi è forse meno lontana che non si pensi. Per render non certa, ma sostenibile questa opinione tenuta da uomini eminenti, io non farò appello né alle profezie moderne, nè ai calcoli cronologici, né ai commentarii dell' Apocalisse ; mi basta indicare un fatto a tutti visibile. 

XIII. 

Egli è divinanìente certo che verso la fine dei tempi saravvi un regno anticristiano. Questo regno sarà la più formidabile potenza che si sarà mai levata contro la Chiesa di Dio. I pericoli che farà esso correre perfino agli eletti, saran tali, che , se i giorni di questo regno diabolico non fossero abbreviati, niuno sarebbe salvo : non salva fieret omnis caro. Egli è poi umanamente certo che questo regno cosi formidabile per la sua estensione, per la sua potenza, per i suoi mezzi di seduzione, non nascerà in un giorno, come il fungo sotto la quercia. Esso avrà una preparazione più o meno lunga, in rapporto alla sua infernale e gigantesca missione

XIV. 

Domando ora a chiunque getti attento uno sguardo sulla faccia della terra : Se, Dio non voglia, tu fossi incaricato di preparare il regno anticristiano, ti comporteresti diversamente da quel che si fa oggidì dall' un capo all' altro dell*antico e del nuovo mondo? Tu predicheresti la negazione radicale di tutti i dommi cristiani; emanciperesti le passioni, spingendole potentemente al materialismo, al lusso, al sensualismo, e cancellando, quanto è possibile, il senso morale.  

XV. 

Affine di porre alle nazioni cristiane la loro ragione di essere, tu le renderesti apostate come nazioni. Tu annienteresti l'autorità sociale della Chiesa; concentreresti tutti i poteri fra le mani d'un uomo, dichiarando la politica indipendente-dalla religione. Attireresti sui cattolici e sul clero ogni sorta derisioni, ogni sorta disprezzi ed odii, allo scopo di poterli sedurre ed esterminare. Il tuo grido di guerra sarebbe il motto che risuonò in Gerusalemme alcune ore avanti il supplicio del Redentore, e pochi anni prima la ruina della città deicida, imagine della fine del mondo : Non vogliamo più che Cristo regni sopra di noi : Nolumus hunc regnare super nos. Tale è, salvo errore, la condotta che tu terresti per esser logico.

XVI. 

Ora, ciò che tu faresti, non si fa forse di presente? Non si è forse già fatto per tre quarti?. E quanto all' ultimo quarto, non si cerca forse di attuarlo con un ardore cui nulla rallenta? Si può dunque dire con ragione, che il regno anticristiano è presso a poco bello e formato; per conseguenza la fine de'tempi è forse meno lontana che non si pensi, attesoché il regno anticristiano non sarà di lunga durata. Eppure, io non ho fatto che indicar solo un fatto. Che sarebbe se si volessero mostrare gli altri segni precursori della fine, i quali già appariscono sull' orizzonte ? 

XVII. 

Così, tutto fa prevedere, in un avvenire più o meno prossimo, guerre immense, e, per conseguenza, ecatombe di vittime umane. E nondimeno, l'uomo del mondo attende la pace, il cattolico il trionfo della Chiesa. La pace ! La pace, in mezzo al rovesciamento di tutte le leggi divine! La pace, allorché tutte le tempeste umane si sono scatenate! No, il mondo non avrà la pace ; avrà quello che ha voluto, rivoltandosi contro Dio : la guerra, con tutti i suoi orrori.  

XVIII. 

Il trionfo della Chiesa ! Io posso dire che lo desidero più d'ogni altro; ma spesso ho domandato a me stesso, che s'intenda pel trionfo della Chiesa. Avvi, a me sembra, un trionfo negativo, ed un trionfo positivo. Il trionfo negativo consiste in ciò che la Chiesa uscirà vittoriosa dalla lotta, nel senso che essa non perderà un solo de'suoi dogmi, un solo de'suoi punti di morale, un solo de' suoi sacramenti ; non perderà il suo capo supremo, né le persone essenziali alla sua gerarchia : questo trionfo è sicuro. 

XIX, 

II trionfo positivo sarebbe la restaurazione sociale dell'autorità della Chiesa, in modo che questa torni ad esser l'oracolo adorato dei governi e dei popoli; la restituzione dei dominii rubati alla Santa Sede ; il ritorno dei principi! cristiani nelle leggi e nelle costituzioni dei popoli ; la negazione legale d'un diritto qualunque ad ogni errore religioso; in una parola, il ritorno delle nazioni alla fede del loro battesimo. È troppo evidente che un siffatto trionfo non può essere che 1' effetto di un miracolo. Or, la promessa di un siffatto miracolo non trovasi nè nella Scrittura, nè nella tradizione. Che, dopo le scosse più o meno violente, vi abbiano pel mondo alcuni anni di respiro, e per la Chiesa alcuni anni di tranquillità, per dare alla nazione giudaica il tempo di convertirsi, ed al cristianesimo quello di compiere il giro del mondo ; questo è molto possibile, ed anche probabile. Tale è il senso, nel quale è permesso di dire che la fine dei tempi è forse meno lontana che non si pensi. 

Monsignor Gaume

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