POSSIBILITÀ DEL RITORNO AL SACRIFIZIO UMANO.
I.
Il sacrifizio è talmente nelle leggi dell' ordine eterno, che é sempre e dappertutto esistito.
Il vero Dio lo ha comandato, e lo ha avuto.
Satana, scimmia di Dio, l'ha comandato, e l'ha
avuto. Il vero Dio si è contentato del sacrifizio
degli animali. Satana, divenuto il re e il dio
di questo mondo, princeps hujus saeculi, deus
hnjtts mundi, non si è contentato del sacrificio
degli animali. Nemico implacabile dell' uomo,
ha voluto avere l' uomo per vittima : e l'ha
avuto.
II.
Ci volle il sacrificio d'una vittima divina
per abolire il sacrificio delle vittime umane.
Dovunque la vittima divina non è stata immolata, ha regnato e regna ancora l'immolazione
delle vittime umane : e se cessa il sacrificio
divino, ricomincia il sacrificio umano.
III
E vero, lo so, che le nazioni protestanti,
ed anche molte nazioni infedeli, presso cui non
s'offre più, o non s' è offerto ancora il sacrificio divino, non immolano affatto vittime umane ; ma fa d'uopo riflettere che l'influenza
del sacrificio divino continua a farsi misteriosamente sentire presso i nostri fratelli separati,
e presso eziandio certi popoli infedeli : l' altare
fu sul Calvario, ma il sangue della vittima ha
inondato l' universo.
E cosi che la presenza del sole si fa sentire al cieco che non l'ha veduto giammai,
come al cieco che non lo vede più. Ma, io lo
ripeto, o sacrificio divino o sacrificio umano : l' alternativa è inevitabile, come é inevitabile l' alternativa tra Gesù Cristo e Belial. La ragione lo dice, e la storia Io prova.
IV.
Bisogna soltanto notare che il sacrificio
umano si divide in sacrificio indiretto e in
sacrifìcio diretto.
Per sacrifizio indiretto, devesi intendere
l'immolazione che l'uomo , inspirato dal demonio, fa de'suoi simili, sacrificandoli all'Orgoglio , all' Ambizione , alla Voluttà , all' odio
della Verità, divinità malefiche divenute suoi
idoli. Questo genere di sacrifizio, noi lo vediamo, più o meno in tutti i tempi ed appo tutti
i popoli, perchè sempre e dappertutto, sin dalla
sua prima vittoria sopra i padri del genere
umano, Satana ha sempre e dappertutto conservata una parte della sua potenza omicida.
V.
Questa sua potenza fu completa nell'antichità pagana. Allora la guerra, guerra spietata,
fu senza tregua in tutta l' estensione del mondo
conosciuto. Durante gli 800 anni della sua
bellicosa esistenza, Roma non chiuse che due
volte il tempio di Giano. Sarebbe più facile
numerare le foglie degli alberi, che misurare
la quantità, la larghezza, la profondità de' fiumi
di sangue umano, onde la terra fu cosparsa a
cagion di cotal guerra, dal diluvio fino all' Incarnazione.
VI.
Al nascer della Chiesa, che cosa furono i
milioni di martiri che, per tre secoli, inondarono del loro sangue tutte le parti dell' Oriente e dell' Occidente ? Che cosa furono i martiri
delle età seguenti, sino alle presenti ? Non
altro che vittime umane, immolate per inspirazione del demonio a difesa del suo regno.
VII.
I conquistatori che, nelle guerre ingiuste,
fanno perire milioni d'uomini, che cosa son
essi mai, se non grandi ministri di Satana,
grandi sacrificatori di vittime umane?
Ed il potente filosofo, chiamato Brissot, il
quale, verso la fine dell' ultimo secolo, scriveva
un libro per domandare l'istituzione di carneficine umane, chi era egli mai se non il promotore de'sacrifici umani?
VIII.
Gli spietati demagoghi del 93 , i quali
stabilendo queste carneficine su tutti i punti
del suolo francese, immolarono, al selvaggio
loro odio del trono e dell' altare, tante migliaia
di vittime; e i comunardi di Parigi, i quali,
per odio del clericalismo, fucilarono gli ostaggi,
che cosa son' essi, se non i ministri di Satana
che ebbe ed avrà sempre sete di umano sangue?
E gli anticlericali de 9
tempi nostri, che
gridano air esterminio del clericalismo, che
cosa sono, se non sacrificatori anticipati di
umane vittime?
IX.
Deve poi considerarsi attentamente, che
questo sacrifìcio indiretto di vittime umane non
ha luogo, sia da parte de'popoli, sia da parte
degl'individui, che quando, cessando il sacrificio divino di far sentire la sua influenza vittoriosa, il demonio fa di nuovo sentire la sua.
Ciò in quanto al sacrificio indiretto. Non
solamente questo è possibile, ma esiste. Gettando
uno sguardo sul mondo attuale , si vede che
questo sacrificio minaccia di effettuarsi, un
giorno o l'altro, nelle più orribili proporzioni.
X.
Tutte le volte che l' uomo fa guerra a Dio,
la fa ai suoi simili. I loro più sacri diritti, i
loro più cari interessi, spogliati della guarentigia divina, non sono per lui che mezzi od
ostacoli alle sue cupidigie, e si arma per goderne, o per disfarsene. A più forte ragione,
allorché un popolo, allorché un mondo intero, come il mondo attuale, fa guerra a Dio, la
lotta delle nazioni è inevitabile. Questa lotta
sarà universale, come l'insurrezione contro Dio.
La prova n' è 1.° che quando Dio è combattuto,
e combattuto come è oggidì a oltranza, tutte
le barriere veramente protettrici della giustizia,
e per conseguenza della pace, sono distrutte.
E subito, simili al torrente, che si rovescia
dall'alto delle montagne, tutte le passioni scatenate faran della terra un vasto campo di
battaglia. 2.° Bisogna una espiazione de'delitti
commessi contro Dio. Le immondezze umane
non essendo più lavate nel sangue della vittima
divina, il saranno nel sangue dell' uomo.
XI.
Per incredule che siano,.le nazioni attuali
sembrano aver l'istinto di ciò che si prepara.
Altrimenti, come spiegare il loro timore reciproco;
timore universale ed incurabile, malgrado le
promesse di pace, malgrado le relazioni scientifiche e commerciali de'popoli tra loro, malgrado la civiltà materiale ? Che cosa significano
le numerose armate permanenti, mantenute sul
piede di guerra ? Perchè questi armamenti formidabili, sconosciuti eziandio al mondo antico?
E non sappiamo noi, che verso la fine
de' tempi, meno lontana forse die non si pensi,
vi avranno guerre tali da sorpassare in estensione tutte le altre guerre, ed eserciti, i cui
soldati si conteranno a milioni?
XII.
Ho detto che la fine dei tempi è forse
meno lontana che non si pensi. Per render
non certa, ma sostenibile questa opinione tenuta
da uomini eminenti, io non farò appello né
alle profezie moderne, nè ai calcoli cronologici,
né ai commentarii dell' Apocalisse ; mi basta
indicare un fatto a tutti visibile.
XIII.
Egli è divinanìente certo che verso la fine
dei tempi saravvi un regno anticristiano. Questo regno sarà la più formidabile potenza che
si sarà mai levata contro la Chiesa di Dio. I
pericoli che farà esso correre perfino agli eletti,
saran tali, che , se i giorni di questo regno
diabolico non fossero abbreviati, niuno sarebbe
salvo : non salva fieret omnis caro.
Egli è poi umanamente certo che questo regno cosi formidabile per la sua estensione, per la sua potenza, per i suoi mezzi di seduzione, non nascerà in un giorno, come il fungo
sotto la quercia. Esso avrà una preparazione
più o meno lunga, in rapporto alla sua infernale e gigantesca missione
XIV.
Domando ora a chiunque getti attento uno
sguardo sulla faccia della terra : Se, Dio non
voglia, tu fossi incaricato di preparare il regno
anticristiano, ti comporteresti diversamente da
quel che si fa oggidì dall' un capo all' altro
dell*antico e del nuovo mondo? Tu predicheresti la negazione radicale di tutti i dommi
cristiani; emanciperesti le passioni, spingendole
potentemente al materialismo, al lusso, al sensualismo, e cancellando, quanto è possibile, il
senso morale.
XV.
Affine di porre alle nazioni cristiane la
loro ragione di essere, tu le renderesti apostate
come nazioni.
Tu annienteresti l'autorità sociale della
Chiesa; concentreresti tutti i poteri fra le mani
d'un uomo, dichiarando la politica indipendente-dalla religione. Attireresti sui cattolici e sul
clero ogni sorta derisioni, ogni sorta disprezzi
ed odii, allo scopo di poterli sedurre ed esterminare. Il tuo grido di guerra sarebbe il motto
che risuonò in Gerusalemme alcune ore avanti
il supplicio del Redentore, e pochi anni prima
la ruina della città deicida, imagine della fine
del mondo : Non vogliamo più che Cristo regni
sopra di noi : Nolumus hunc regnare super nos.
Tale è, salvo errore, la condotta che tu
terresti per esser logico.
XVI.
Ora, ciò che tu faresti, non si fa forse di
presente? Non si è forse già fatto per tre
quarti?. E quanto all' ultimo quarto, non si
cerca forse di attuarlo con un ardore cui nulla
rallenta? Si può dunque dire con ragione, che
il regno anticristiano è presso a poco bello e
formato; per conseguenza la fine de'tempi è
forse meno lontana che non si pensi, attesoché
il regno anticristiano non sarà di lunga durata.
Eppure, io non ho fatto che indicar solo un
fatto. Che sarebbe se si volessero mostrare gli
altri segni precursori della fine, i quali già
appariscono sull' orizzonte ?
XVII.
Così, tutto fa prevedere, in un avvenire
più o meno prossimo, guerre immense, e, per
conseguenza, ecatombe di vittime umane. E
nondimeno, l'uomo del mondo attende la pace,
il cattolico il trionfo della Chiesa. La pace !
La pace, in mezzo al rovesciamento di tutte le
leggi divine! La pace, allorché tutte le tempeste umane si sono scatenate! No, il mondo
non avrà la pace ; avrà quello che ha voluto,
rivoltandosi contro Dio : la guerra, con tutti i
suoi orrori.
XVIII.
Il trionfo della Chiesa ! Io posso dire che
lo desidero più d'ogni altro; ma spesso ho
domandato a me stesso, che s'intenda pel
trionfo della Chiesa. Avvi, a me sembra, un
trionfo negativo, ed un trionfo positivo. Il trionfo
negativo consiste in ciò che la Chiesa uscirà
vittoriosa dalla lotta, nel senso che essa non
perderà un solo de'suoi dogmi, un solo de'suoi
punti di morale, un solo de' suoi sacramenti ;
non perderà il suo capo supremo, né le persone
essenziali alla sua gerarchia : questo trionfo è
sicuro.
XIX,
II trionfo positivo sarebbe la restaurazione
sociale dell'autorità della Chiesa, in modo che
questa torni ad esser l'oracolo adorato dei governi e dei popoli; la restituzione dei dominii
rubati alla Santa Sede ; il ritorno dei principi!
cristiani nelle leggi e nelle costituzioni dei popoli ;
la negazione legale d'un diritto qualunque ad
ogni errore religioso; in una parola, il ritorno
delle nazioni alla fede del loro battesimo.
È troppo evidente che un siffatto trionfo
non può essere che 1' effetto di un miracolo.
Or, la promessa di un siffatto miracolo non
trovasi nè nella Scrittura, nè nella tradizione.
Che, dopo le scosse più o meno violente, vi abbiano pel mondo alcuni anni di respiro, e per
la Chiesa alcuni anni di tranquillità, per dare
alla nazione giudaica il tempo di convertirsi, ed
al cristianesimo quello di compiere il giro del
mondo ; questo è molto possibile, ed anche probabile. Tale è il senso, nel quale è permesso
di dire che la fine dei tempi è forse meno lontana che non si pensi.
Monsignor Gaume
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