1. AL TEMPO DI GIOSIA
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Vocazione di Geremia
Questo è lo stato attuale dei popoli: corpi in putrefazione, anime in dissolvimento. Ezechiele descrive tutto questo con la visione delle ossa aride.
La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare accanto a esse da ogni parte. Vidi che erano in grandissima quantità nella distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: «Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annuncia loro: “Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete. Saprete che io sono il Signore”». Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l’uno all’altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai, ed ecco apparire sopra di esse i nervi; la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c’era spirito in loro. Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza, figlio dell’uomo, e annuncia allo spirito: “Così dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano”». Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.
Mi disse: «Figlio dell’uomo, queste ossa sono tutta la casa d’Israele. Ecco, essi vanno dicendo: “Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti”. Perciò profetizza e annuncia loro: “Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò”». Oracolo del Signore Dio (Ez 37,1-14).
È questa l’umanità che decide di non avere più Dio come origine e fonte della sua genealogia e della sua vita: una valle di ossa aride.
È giusto allora non solo che ognuno riallacci la sua genealogia a Dio, ma anche che si chieda: per quale fine il Signore mi ha creato? Cosa vuole da me?
6Risposi: «Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane».
Dinanzi a questa grandezza che il Signore gli manifesta, Geremia sente la sua inadeguatezza, la sua piccolezza. Lui è solo un giovane.
Potrà mai un giovane esercitare il ministero profetico in Giuda e in Gerusalemme? Potrà mai un giovane parlare a re e a principi?
Un giovane è un giovane ed è già disprezzato perché è giovane. Mai lui potrà fare il profeta. Non avrà successo. È un giovane. Dio ha bisogno di adulti.
Ecco cose dice Geremia al Signore: Risposi: Ahimè, Signore Dio ! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane”. Non so parlare, non posso parlare.
Un giovane potrà mai parlare agli adulti? Forse questi saranno disposti ad ascoltarlo? Non penseranno che è persona senza alcuna esperienza?
La missione è altissima. La persona è piccolissima. Così si vede Geremia e questo manifesta al Signore: Io sono inadatto. Sono un piccolissimo giovane.
7Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono giovane”. Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che io ti ordinerò.
Per il Signore non vi sono né giovani e né adulti, né saggi e né persone semplici. Il profeta deve solo dire la Parola. A Lui non servono esperienza.
Neanche servono relazioni, conoscenze, intrighi, fama, nome, qualità umane. Lui deve essere come una piuma sulle ali del vento. A Dio serve un giovane.
Ma il Signore mi disse: Non dire: Sono giovane. Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai quello che io ti ordinerò.
Il profeta non deve parlare da sé. Di conseguenza non gli serve alcuna formazione. Lui deve solo riferire. Non gli servono conoscenze o altro.
Lui deve andare non dove vuole lui, ma dove il Signore lo manderà, per dire solo quelle cose che il Signore vuole che siano dette.
A Geremia il Signore chiede di prestargli solo la sua voce. Gli chiede anche una pronta e immediata obbedienza perché si rechi dove Lui lo manderà.
Lui deve essere strumento, nient’altro. Lui si deve vedere sempre e solo dal suo Signore. Mai dovrà vedersi da se stesso, dal suo cuore, dalla sua mente.
8Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti». Oracolo del Signore.
Ora il Signore gli chiede di non aver paura di fronte a coloro presso i quali Lui lo avrebbe mandato. Il Signore è con lui per proteggerlo, custodirlo.
Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti. Oracolo del Signore. Dio si impegna solennemente con Geremia.
L’oracolo è parola irreversibile del Signore. È parola che il Signore manterrà sempre. Dio con Geremia si impegna a proteggerlo in ogni momento.
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MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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