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martedì 14 aprile 2020

Apocalisse di S. Giovanni



LA TERZA COPPA  DELL’IRA DI DIO

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I russi, quindi, conquisteranno il Medio Oriente, ma non vi rimarranno per lungo tempo: 

«Ma notizie dall’Oriente e dal settentrione lo spaventeranno ed egli partirà con gran furore per distruggere e disperdere molti. Pianterà le tende del suo palazzo fra il mare e il bel monte santo; poi giungerà alla fine e nessuno verrà in suo aiuto» (Daniele 11, 44).

Ecco come Ezechiele profetizza la fine delle armate russe: 

«... E verrò in giudizio contro di lui, con la peste e col sangue; e farò piovere torrenti di pioggia e di grandine, e fuoco e zolfo su lui, sulle schiere e sui popoli numerosi che saranno con lui» (Ezech, 38; 18-22).

«Butterò giù l’arco dalla tua mano sinistra, e ti farò cadere le frecce dalla destra. Tu cadrai sui monti d’Israele, tu con tutte le tue schiere e coi popoli che saranno teco; ti darò in pasto agli uccelli rapaci, agli uccelli di ogni specie e alle bestie selvatiche. Tu sarai abbattuto in aperta campagna, perché Io l’ho detto. Oracolo del Signore Dio» (Ezech. 39; 3-5).

«In quel giorno assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in Israele: la Valle di Abarim, a oriente del mare: essa chiude il passo ai viandanti. Lì, sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo si chiamerà Valle della moltitudine di Gog. La casa d’Israele darà loro sepoltura per sette mesi, per purificare il paese» (Ezech. 39; 11-13).

Ma questa guerra non sarà limitata al solo Medio Oriente, ma sarà generale. 

La Madonna di Fatima, nel suo Terzo Segreto, a proposito di questa guerra, disse: 

«In nessuna parte del mondo vi è ordine, e Satana regnerà sugli alti posti, determinando l’andamento delle cose. (...) Una grande guerra si scatenerà nella seconda parte del 20° secolo. (...) Vi sarà morte ovunque a causa degli errori commessi dagli insensati e dai partigiani di Satana il quale allora, e solamente allora, regnerà sul mondo».

La Madonna de La Salette disse:  

«... dopo di che, vi sarà una guerra generale che sarà spaventosa. Per qualche tempo, Dio non si ricorderà più della Francia, né dell’Italia, perché il Vangelo di Gesù Cristo non è più conosciuto. I malvagi useranno tutta la loro astuzia; ci si ucciderà, ci si massacrerà reciprocamente perfin nelle case! Al primo colpo della sua spada fulminante, le montagne e tutta la natura tremeranno di spavento, perché i disordini e i crimini degli uomini forano la volta celeste. Parigi sarà bruciata e Marsiglia inghiottita; molte grandi città saranno scosse e inghiottite dai terremoti; si crederà che tutto sia perduto; non si vedranno che omicidi, non si udiranno che fragor d’armi e bestemmie. (...) 
Sciagura agli abitanti della terra! (...) Il sangue scorrerà ovunque. (...) Roma pagana scomparirà (...) Tutto l’universo sarà colpito dal terrore e molti si lasceranno sedurre, perché non hanno adorato il vero Cristo vivente in mezzo a loro. (...) 
È il tempo. Il sole si oscura, la Fede sola vivrà!». 

In questo periodo di tenebre e di morte, la Madonna de La Salette rivolge un appello alla terra: 

«Io chiamo i veri imitatori di Cristo fatto uomo, il vero e solo Salvatore del mondo (...) Infine, Io chiamo gli Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesù Cristo, che hanno vissuto nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell’unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo. 
È tempo che escano e vengano ad illuminare la terra. Andate e mostratevi come i Miei figli prediletti. Io sono con voi e in voi, purché la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di disgrazia. Che il vostro zelo vi renda come degli affamati per la gloria e l’onore di Gesù Cristo! Combattete figli della luce, voi piccolo numero che ci vedete, perché ecco il tempo dei tempi, la fine delle fini!».

a cura del dott. Franco Adessa

mercoledì 18 marzo 2020

Apocalisse di S. Giovanni



LA TERZA COPPA  DELL’IRA DI DIO

L’unico rimedio alla guerra, quindi, non può essere che il cambiamento del cuore degli uomini, una conversione e un ritorno a Dio, al Cristo Redentore che solo può ristabilire la nostra personalità al completo.
Purtroppo, la triste predizione della Bibbia rimane sempre di attualità. L’uomo non accetta da Dio né la diagnosi né la cura, e perciò cerca sempre di risolvere da solo i suoi problemi, e la paura che avrà sempre della guerra gli preparerà l’animo ad accettare perfino l’Anticristo, che si rivestirà d’agnello e assicurerà una soluzione terrena di pace e di benessere. Ma S. Paolo chiama falsa questa speranza che l’uomo porrà nell’Anticristo: 

«Quando diranno: pace e sicurezza, allora, subito, un’improvvisa rovina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno affatto» (1 Tess. 5, 3).

E allora? Sembra che siamo entrati già in un conto alla rovescia che vuole sfociare in uno sforzo finale per dirigere il mondo senza Dio.
La miccia è stata innescata quando gli Ebrei hanno stabilito la loro dimora come Nazione, in Palestina, rimpiazzando gli Arabi che vi vivevano ormai da molti secoli. Da allora, le ostilità tra Israeliani e Arabi non sono più cessate. E poiché gli Ebrei non abbandoneranno mai questa terra e gli Arabi non accetteranno mai la loro occupazione delle loro terre, ed essendo per loro, il cacciare gli Israeliani, un problema di onore razziale e di dovere religioso, la crisi del Medio Oriente continuerà a crescere fino a diventare la più grave minaccia per la pace nel mondo. 
E come facevano Albert Pike e Giuseppe Mazzini a sapere, nel 1870-71, quando pianificarono le Tre Guerre mondiali del 20° secolo, che sarebbe nato lo Stato d’Israele e che questo avrebbe portato ad un conflitto con gli Arabi e provocato la Terza Guerra mondiale?
Albert Pike e Giuseppe Mazzini erano i due vertici dell’Ordine degli Illuminati di Baviera, fondato da Adam Weishaupt, che fu scelto da Mayer Amschel Rothschild. Inoltre, non si può dimenticare che gli ebrei che iniziarono ad emigrare in Palestina avevano un luogo sicuro in cui vivere: i vasti possedimenti che i Rothschild possedevano in quel Paese. Ora, il mondo è sull’orlo di un precipizio.

Il profeta Daniele, circa 2.500 anni fa, aveva detto che «... il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il Santuario... e farà cessare il sacrificio e l’offerta....» (Dan. 9; 26-27) 

Ora, la Distruzione del secondo Tempio avvenne mediante i Romani, sotto Tito. Quest’altro secondo Principe stabilirà un “patto saldo” con Israele, garantendo sicurezza e protezione. E Israele, così, potrà ristabilire i sacrifici e tutte le usanze cerimoniali della legge di Mosè, il che richiede pure la ricostruzione del Tempio, perché – secondo la legge di Mosè – solo nel Tempio di Gerusalemme possono essere offerti i sacrifici.
Dunque, l’Anticristo porterà sotto il suo controllo tutte le Nazioni della terra e il mondo sembrerà tirare un respiro di sollievo. Solo i credenti in Cristo si opporranno al suo governo, ma verranno perseguitati sotto ogni forma: economica, politica, religiosa. E saranno massacrati in massa perché saranno di ostacolo alla “fraternità umana”. «Prima, infatti, dovrà avvenire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere, che viene detto Dio, o è oggetto di culto, additando se stesso come Dio» (2 Tess. 3-4).

Ma sarà il segno che Armagheddon è alle porte. E i credenti di Gerusalemme fuggiranno sui monti o tra le rocce di Petra, memori della promessa divina (Mt. 24; 16).
Ma Dio mostrerà all’uomo che le promesse dell’Anticristo non hanno alcuna consistenza, lasciandolo precipitare nella guerra totale: 

«E al tempo della fine, il re del mezzogiorno verrà a cozzo con lui (il capo d’Israele)» (Daniele 11, 40 a).

Chi sarà questo “re del mezzogiorno”? Non pochi studiosi della Bibbia lo hanno identificato in una confederazione arabo-africana che, sotto la guida dell’Egitto si getteranno contro Israele, per invaderlo. Ma sarà l’inizio della campagna di Armagheddon: 

«... e il re del settentrione gli piomberà addosso (al capo d’Israele) come turbine, con carri e cavalieri e con molte navi; entrerà nel suo territorio invadendolo». (Daniele 11, 40).

La Russia e i suoi alleati, quindi, lanceranno un’invasione del MedioOriente anche perché questa è un’area strategica che unisce geograficamente i tre continenti: Europa, Asia, Africa. E Israele è al centro di quest’area. 

Ezechiele descrive questa invasione:

 «... in quel giorno (...) verrai dal luogo dove stai, dall’estremità del settentrione; tu con dei popoli numerosi teco (...) una grande moltitudine, un potente esercito; e salirai contro il mio popolo d’Israele come una nuvola che sta per coprire il Paese. Questo avverrà alla fine dei giorni: io ti condurrò contro il mio Paese ...» (Ezech. 38; 14-16).

a cura del dott. Franco Adessa

giovedì 5 marzo 2020

Apocalisse di S. Giovanni



LA TERZA COPPA  DELL’IRA DI DIO

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In un lungo articolo, pubblicato su “Chiesa viva” n. 57 dell’ottobre 1976, e dal titolo: “Il profeta Ezechiele e la Russia”, Don Luigi Villa trattò della guerra tra Israele e la Russia, ricordando le parole del generale Mosche Dayan: «La prossima guerra non sarà con gli arabi, ma con la Russia». 
L’articolo si apre con una sintesi del piano divino che domina e dirige gli eventi di questa guerra del Re del Nord:

«... e verrai dal luogo dove stai, dall’estremità del settentrione, tu con dei popoli numerosi teco (...) un potente esercito; salirai contro il mio popolo d’Israele, come una nuvola che sta per coprire il paese. Questo avverrà alla fine dei giorni. Io ti condurrò contro il mio paese affinché le Nazioni mi conoscano quand’io mi santificherò in te sotto gli occhi loro, o Gog!» (Ezechiele 38; 15-16; 650 a. C).

In Ezechiele ci sono parecchie indicazioni che precisano questo tempo. Innanzitutto, si parla esplicitamente, diverse volte, degli “ultimi anni” (Ezech. 38; 8) e della “fine dei giorni” (Ezech. 38; 16). Inoltre, questa profezia è in un contesto che ha una precisa enumerazione cronologica degli avvenimenti che ci saranno. Prima di tutto: Ezechiele parla della restaurazione degli Ebrei in Palestina, reduci da una lunga dispersione a dimensioni mondiali.
Che sia una restaurazione materiale, non sembrerebbe esservi dubbio (Ezech. 36; 8). Anche in Ezech. 37 si parla di restaurazione materiale, come Nazione, e che, poi, verrà la rinascita spirituale.

Vi si dice, cioè, che le ossa secche «sono tutta la casa di Israele che, senza speranza, è dispersa tra tutte le Nazioni del mondo» (Ezech. 37; 11); e che in queste ossa «non c’era in esse spirito alcuno» (Ezech. 37; 8); e poi (Ezech. 38 e 39) che «prima della restaurazione spirituale, il grande nemico del settentrione invaderà Israele» (Ezech. 38; 8,16).
Ma Dio giudicherà da pari suo gli invasori nordici; e sarà questo che porterà Israele a riconoscere il vero Messia, Gesù Cristo e a credere in Lui (Ezech. 39; 6-8). Ora, Israele è risorto come Nazione nel 1948.

Non è da oggi che, nella profezia di Ezechiele, intorno a questo “Stato guida” del Nord, si è visto la Russia. Nel 1864, per esempio, il dott. John Cumming scriveva: «Io credo che questo re del Nord sia il dittatore della Russia... Che la Russia occupi un posto, un posto molto preciso, nella parola profetica, è stato ammesso da quasi tutti i commentatori». 
La prova? Ezechiele descrive questo Stato-guida del Nord come «Gog del paese di Magog, capo (o principe sovrano) di Mescec e di Tubal» (Ezech. 38; 2).
Ossia, il profeta sottolinea l’albero genealogico di questo Stato nordico.
Gog è il nome simbolico della Nazione-guida. Magog è il suo territorio. Ma Gog è anche il principe degli antichi popoli, chiamati appunto Mescec e Tubal. Ora, nella Bibbia, al capitolo che viene detto “tavola delle Nazioni” si parla di questi nomi (Genesi 10) come dei nipoti di Noè, attraverso il figlio Jafet (Genesi 10; 1,2) di cui Magog è il secondo figlio, Tubai è il quinto e Mescec il sesto.

Ezechiele, per ben tre volte, parla di questo grande nemico d’Israele, sottolineando che verrà dalla «estremità del settentrione» (Ezech. 38; 6,15 - 39; 2).
Ora, all’estremo nord d’Israele non c’è che la Russia. Il profeta Ezechiele elenca anche nomi di popoli e Nazioni che si confedereranno con la Russia (Ezech, 38; 5-6).

1. La Persia. Questo paese biblico, secondo gli esperti, è il moderno Iran.

2. La Libia. Il suo nome originario ebraico era Put. E Put era il terzo figlio di Cam. I discendenti di Put emigrarono verso l’occidente dell’Egitto e divennero il fondamento delle Nazioni arabe dell’Africa del Nord, come la Libia, l’Algeria, la Tunisia e il Marocco. La loro prima tappa fu la Libia.

3. L’Etiopia o (Cush). La parola ebraica Cush – il primo figlio di Cam – è stata tradotta col nome “Etiopia”. In Genesi, leggiamo che Mosè parla della “terra di Cush” come una zona nei pressi dei fiumi Tigri ed Eufrate, ma situata in Africa. Tutti i negri dell’Africa sono discendenti da Cush.

4. Gomer (e i Paesi d’oltre cortina).
Si sa che Gomer fu il primo figlio di Jafet e fu il padre di Ashkemaz, Rifat e Togarma. 
Il dr. Robert Young afferma che Gomer e le sue orde «si stabilirono a settentrione del Mar Nero, e di là si sparsero verso il meridione e l’Occidente, sino agli estremi confini dell’Europa».
Genesio dice che Ashkemaz è una parte delle orde di Gomer, e afferma che esso è «il nome proprio di una regione e di una Nazione nell’Asia settentrionale, derivante dai Cimmeri che sono l’antico popolo di Gomer. I moderni ebrei credono che si tratti della Germania e chiamano quel Paese con questo nome ebraico».
Giuseppe Flavio chiama questi figli di Ashkemaz “i Reginiani”. Una mappa dell’antico impero romano li colloca nell’attuale area della Polonia, Cecoslovacchia e Germania Orientale fino al Danubio. Lo stesso quadro geografico lo si trova confermato anche nel moderno Talmud.
In conclusione: Gomer e le sue orde costituiscono, oggi, l’attuale Europa Orientale che era oltre la Cortina di ferro. Germania Orientale, quindi, e Paesi slovacchi.


5. Togarma (e le sue schiere). «La casa di Togarma e tutte le sue schiere» Ezechiele (38; 6) dice provengono «dall’estremità del settentrione». 
Genesio dice che «sono una Nazione ed un Paese settentrionali, provenienti da Gomer e ricchi di cavalli e muli». Alcuni dei figli di Togarma fondarono l’Armenia. 
Il dr. Bauman prova che alcuni figli di Gomer formarono le tribù dei Turcomanni dell’Asia centrale.
Togarma, quindi, è una parte della moderna Russia meridionale e fu l’origine dei Cosacchi e degli altri popoli della parte orientale della Russia.

Dopo questa panoramica di popoli, che Ezechiele stesso dice non essere completa, non c’è da stupirsi della meraviglia del profeta davanti ad un tal numero di popoli e Nazioni che verranno coinvolti nel conflitto contro Israele. 
Ezechiele stesso, indirizzandosi al comandante russo grida: 

«... Mettili in ordine; preparati, tu con tutte le tue moltitudini che si adunano attorno a te, e sii tu per essi colui al quale si obbedisce» (Ezech. 38; 7).

Anche questo è di attualità. Forse che non è la Russia, oggi, ad equipaggiare di armi tutte le Nazioni che a lei sono e saranno legate? 
La Russia quindi è Gog.

E la Russia arma ed equipaggia questa vasta confederazione di popoli che condurrà contro Israele. Ma la Russia e i suoi satelliti saranno distrutti da Dio, e questo porterà Israele a credere in Cristo, loro vero Messia (Ezech. 38; 15 ss). 
Siamo dunque alla fase della Terza Guerra Mondiale – della quale la Madonna di Fatima aveva detto “si scatenerà entro la seconda metà del 20° secolo” – in cui tutte le Nazioni saranno coinvolte? E non era proprio questo il piano della Terza Guerra mondiale pianificato dai vertici degli Illuminati di Baviera, Albert Pike e Giuseppe Mazzini quando scrissero: 

«La Terza Guerra mondiale scoppierà tra il Sionismo politico (incluso lo Stato di Israele) e l’Islam, perché si distruggano a vicenda insieme a tutte le altre Nazioni, trascinate nel conflitto, per combattersi fino al loro completo esaurimento fisico, morale, spirituale economico»?

E questo con lo scopo finale di far ricevere ovunque ai cittadini 

«la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero, rivelata finalmente alla vista del pubblico; manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo»?

L’uomo ha sempre desiderato la pace, ma la Storia non fa che registrare guerre. «Pace, pace, mentre pace non v’è» (Geremia 6, 14).
Gesù stesso ha predetto che l’uomo, alla fine, avrebbe gettato il mondo in un caos di guerra così vasta e distruttiva che solo il suo personale intervento potrà farla cessare, prima che avvenga ogni annientamento di vita. 

Ecco le sue parole: «E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno sarebbe scampato» (Mt. 24; 22). Ma perché questa triste prospettiva? Perché l’uomo non è capace di far cessare le guerre? 
La risposta è semplice: «Donde vengono le guerre – dice il Signore – e le contese tra voi? Non è forse da questo, cioè dalla vostra voluttà che guerreggia nelle vostre membra? Voi bramate e non avete; voi contendete e guerreggiate; ma non avete...» (Jac. 4; 1-2), 

Cioè: dentro di noi vi è una natura egoistica che tende ad escludere Dio per mettervi se stessa. E questo è la causa-origine di ciò che Dio chiama “peccato”. Il peccato è, appunto, questo andare voltando le spalle a Dio; è appunto questo fare di se stesso il centro. Ed è appunto per questa natura bacata (originata dal peccato originale!) che l’uomo non può avere pace, né con se stesso, né con la sua famiglia, né col suo prossimo, né – su scala più vasta – con le altre Nazioni.

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a cura del dott. Franco Adessa

giovedì 20 febbraio 2020

Apocalisse di S. Giovanni



LA TERZA COPPA  DELL’IRA DI DIO

«Il terzo Angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque, e diventarono sangue... Allora, udii l’Angelo delle acque che diceva:

Sei giusto, tu che sei e che eri, tu il Santo, poiché così hai giudicato.
Essi hanno versato il sangue  di santi e di profeti;
tu hai dato loro sangue da bere:
ne sono ben degni!» (Ap. 16, 4-6). 

La Madonna de La Salette, nel suo Messaggio, disse: 

«Il Vicario di Mio Figlio dovrà soffrire molto, perché, per un tempo, la Chiesa sarà abbandonata a grandi persecuzioni: quello sarà il tempo delle tenebre.
La Chiesa avrà una crisi orrenda! La santa Fede di Dio, essendo dimenticata, ogni individuo vorrà guidare se stesso, ed essere superiore ai suoi simili. (...) Roma perderà la Fede e diventerà la sede dell’Anticristo!
Si aboliranno i poteri civili ed ecclesiastici. Ogni ordine e ogni giustizia saranno calpestati. Non si vedranno che omicidi, odio, gelosie, menzogne e discordie, senz’amore per la patria né per la famiglia! (...) 
I governanti civili avranno tutti lo stesso disegno, che sarà quello di abolire e di far sparire qualsiasi principio religioso per far posto al materialismo, all’ateismo (...) e ad ogni altra sorta di vizi. (...) 
Al primo colpo della Sua spada fulminante, le montagne e tutta la natura tremeranno di spavento, perché i disordini e i crimini degli uomini forano la volta celeste.
Parigi sarà bruciata e Marsiglia inghiottita: molte altre grandi città saranno scosse e inghiottite dai terremoti; si crederà che tutto sia perduto; non si vedranno che omicidi, non si udiranno che fragor d’armi e bestemmie».

La Madonna di Fatima, nel suo Terzo Segreto, disse: 

«Un grande castigo cadrà sull’intero genere umano... nella seconda metà del 20° secolo. In nessuna parte del mondo vi è ordine, e Satana regnerà sugli alti posti, determinando l’andamento delle cose. Satana effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa (...) La Chiesa verrà offuscata e il mondo sconvolto dal terrore. Una grande guerra si scatenerà nella seconda metà del 20° secolo. Fuoco e fumo cadranno dal Cielo, le acque degli oceani diverranno vapore, e la schiuma s’innalzerà sconvolgendo e tutto affondando. Milioni e milioni di uomini periranno di ora in ora, coloro che resteranno in vita invidieranno i morti. 
Vi sarà morte ovunque a causa degli errori commessi dagli insensati e dai partigiani di Satana il quale allora, e solamente allora, regnerà sul mondo».

Da queste citazioni si desume che “le acque e le sorgenti dei fiumi che diventano sangue” indicano l’entroterra e cioè una guerra che è prevalentemente terrestre. Il periodo che precede la Grande Guerra, e cioè la Terza Guerra mondiale, è caratterizzato dai seguenti fatti ed eventi:

– una grande sofferenza del Vicario di Cristo;
– un grande castigo che colpirà l’intero genere umano, nella seconda metà del 20° secolo;
– una crisi orrenda della Chiesa;
– la perdita della Fede nel popolo; – il tempo delle tenebre;
– ordine e giustizia calpestati;
– accanimento dei governanti civili nel voler abolire qualsiasi principio religioso e nel voler diffondere materialismo, ateismo e ogni altra sorta di vizio;
– odii, omicidi, menzogne, discordie e assenza di amore per la patria e per la famiglia;
– dominio di Satana sugli alti posti;
– corruzione del clero;
– la Chiesa abbandonata a grandi persecuzioni;
– Satana che riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa;

– Roma che diventerà la sede dell’Anticristo.

Come non veder scorrere, in questo elenco, gli eventi che iniziano con la sofferenza del card. Giuseppe Siri eletto papa Gregorio XVII, nel 1958 e, per le sue invalide e forzate dimissioni, rimasto il Vicario di Cristo fino al 1989, anno della sua morte? Come non vedere nel “castigo” che ha colpito il genere umano,nella seconda metà de 20° secolo l’imposizione dell’antipapa Giovanni XXIII, con la minaccia dello sterminio nucleare? Come non vedere ancora in questo castigo, l’imposizione del cambiamento della dottrina della Chiesa cattolica, col Vaticano II, sempre ottenuto con la minaccia nucleare? 
E come si potrebbe negare che tutti gli “aggiornamenti” del Vaticano II non furono altro che la sostituzione del “sacerdozio” cattolico col “sacerdozio” massonico?
E come si potrebbe negare l’invasione della Massoneria all’interno della Chiesa cattolica, cominciando da Giovanni XXIII, seguito da Paolo VI, meglio identificato come Patriarca del Mondo, Patriarca della Massoneria, Supremo Pontefice della Massoneria Universale, Capo Supremo dell’Ordine degli Illuminati di Baviera, e seconda Bestia venuta dalla terra dell’Apocalisse di S. Giovanni?
E come non riconoscere nella crisi orrenda della Chiesa, nella perdita delle fede, nel tempo delle tenebre, l’opera satanica della Massoneria che ha elevato i suoi uomini ai posti chiave della Gerarchia ecclesiastica?
E in campo civile e politico, come non riconoscere nel caos dell’ordine e della giustizia e come pure nell’accanimento nella soppressione di ogni principio religioso e nella diffusione di materialismo, ateismo ed ogni sorta di vizio la matrice e le aspirazioni della Massoneria? 
E non sono i punti cardine del programma politico del satanico Ordine degli Illuminati di Baviera quelli di sopprimere la fedeltà alla Patria e abolire la Famiglia?
E non sono notizie anche recenti quelle che hanno smascherato alte Autorità ecclesiastiche implicate in omicidi rituali e sacrifici umani offerti in olocausto a Lucifero per la propria carriera?
Esiste qualcuno che non conosca a quale livello di corruzione è giunto il clero ai nostri giorni?
Ed ha forse obiettato qualcuno quando è stato pubblicato l’evento della doppia Messa nera a Roma e a Charleston (USA) per intronizzare Lucifero nella Cappella Paolina?
Oppure quando è stato riportato il discorso del Delegato Internazionale prussiano che, al termine della Messa nera a Roma, ha dichiarato che ogni successore dell’Ufficio Papale sarebbe stato scelto da Lucifero per essere uno strumento e collaboratore della “Chiesa Universale dell’Uomo” di ispirazione satanica?
E quando noi di “Chiesa viva” abbiamo pubblicato gli studi sulla simbologia satanica impressa nella nuova chiesa dedicata a san Padre Pio, sul tombale della madre di Paolo VI, sulle insegne liturgiche e sugli stemmi di Benedetto XVI e di Francesco, perché è seguito solo il lugubre silenzio delle Autorità ecclesiastiche? 
E non si potrebbe, agli occhi di Dio, riassumere tutta quest’opera satanica di corruzione, distruzione, devastazione, quest’odio per la Fede e per qualsiasi principio religioso, con l’espressione: «Essi hanno versato il sangue di santi e di profeti»? 
E non sono i santi e i profeti, insieme a tutti coloro che credono ancora in Cristo-Dio, che con la loro Fede minacciano il regno dell’Anticristo? 

Dunque, il periodo che stiamo vivendo è proprio quello descritto dalle citazioni sopra riportate; è il periodo della fine della Prima coppa dell’ira di Dio, nell’attesa della catastrofica Seconda coppa che aprirà le porte alla Terza coppa che è la fase distruttiva della Terza Guerra mondiale.
Perché allora la Madonna, nel Terzo Segreto di Fatima dice: «Una grande guerra si scatenerà nella seconda metà del 20° secolo»?
Questa guerra non può che essere la Terza Guerra mondiale, che molti pensano debba ancora scoppiare.
E perché la Madonna, subito dopo, aggiunge: «Fuoco e fumo cadranno dal Cielo, le acque degli oceani diverranno vapore, e la schiuma s’innalzerà sconvolgendo e tutto affondando. Milioni e milioni di uomini periranno di ora in ora, coloro che resteranno in vita invidieranno i morti». Queste parole, abbiamo già visto, indicano la seconda coppa dell’ira di Dio! Quindi, la Terza Guerra mondiale scoppia prima della seconda coppa, e scoppia entro il 20° secolo! 
Nel 1917 a Fatima, la Madonna ha fatto, implicitamente, conoscere al mondo il piano degli Illuminati di Baviera di scatenare tre guerre mondiali nel 20° secolo, con lo scopo di conquistare e schiacciare il Cristianesimo.

Gli autori di questo piano furono i due vertici dell’Ordine degli Illuminati di Baviera: il generale americano Albert Pike e Giuseppe Mazzini il quale, della Terza Guerra mondiale, scrisse che avrebbe dovuto scoppiare tra il Sionismo politico (incluso lo Stato d’Israele) e l’Islam, perché si distruggessero a vicenda, insieme a tutte le altre nazioni, trascinate nel conflitto, fino al loro esaurimento fisico, morale, spirituale, economico. 

Il 28 settembre del 2000, Sharon, scortato da centinaia di agenti e poliziotti, entrò nella Spianata delle Moschee per visitare il Monte del Tempio, o Moschea di Al Aqsa, luogo sacro ai musulmani e tradizionalmente controllato dai palestinesi. Fu un drammatico gesto dimostrativo che, secondo molti, portò alla Seconda Intifada palestinese. 
E non fu, forse, questo un gesto intenzionale che riaccese lo scontro tra il Sionismo politico (incluso lo Stato d’Israele) e l’Islam? Ed essi non si stanno ora distruggendo a vicenda?
E non stanno forse trascinando tutte le altre nazioni nel conflitto? E il risultato non sarà, con ogni probabilità, il loro esaurimento fisico, morale, spirituale ed economico?

Dunque, la Madonna aveva ragione, “la Terza Guerra mondiale si è scatenata entro la seconda metà del 20° secolo”. Per l’esattezza, è iniziata il 28 settembre del 2000!

Con la seconda coppa della Sua ira, Dio presenta il conto alle nazioni e sconvolge gli equilibri politico-militari mondiali. La prima potenza militare mondiale, gli Stati Uniti, viene annientata e, questo, fa emergere la nuova potenza mondiale: la Russia.

***
a cura del dott. Franco Adessa

domenica 2 febbraio 2020

Apocalisse di S. Giovanni



LA SECONDA COPPA  DELL’IRA DI DIO

«Il secondo Angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata in mare. Un terzo del mare divenne sangue, un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto» (Ap. 8, 8-9)

«Il secondo Angelo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare» (Ap. 16, 3). 

Nel suo Terzo Segreto, la Madonna di Fatima, di questo evento, disse: 

«Fuoco e fumo cadranno dal cielo, le acque degli oceani diverranno vapori e la schiuma s’innalzerà sconvolgendo e tutto affondando. Milioni e milioni di uomini periranno di ora in ora; coloro che resteranno in vita invidieranno i morti. Da qualunque parte si volgerà lo sguardo, sarà angoscia, miseria, rovine in tutti i paesi».

A differenza della prima coppa, la seconda non sarà né silenziosa, né nascosta, ma avrà un impeto e degli effetti terribili e devastanti in tutto il mondo. Nessuno, dopo questa coppa, potrà dire di non averla vista o udita.
“Milioni e milioni di uomini moriranno di ora in ora” significa diverse centinaia di milioni di morti, nel tempo in cui le onde immense, sollevate dalla “gran montagna di fuoco ... scagliata in mare”, impiegheranno a circoscrivere il globo terrestre. “... Angoscia, miserie, rovine in tutti i paesi”, significa una catastrofe immane che riguarderà il mondo intero! Con questa coppa, Dio entra diretta mente in scena e questo evento non potrà mai essere attribuito a intenzioni o a forze umane. E questo sarà un atto di Giustizia divina!
Ma perché “atto di giustizia”? E contro chi e contro quale peccato? E dove sarebbe, in questo caso, la “misericordia divina”?
Me lo spiegò, un giorno, Don Villa:
«La Giustizia divina è un’essenza di Dio, è eterna e sempre presente in Dio. La Misericordia è un attributo temporale di Dio; è nata con la Redenzione di Gesù Cristo in croce e scomparirà insieme ad essa. La misericordia, quindi, non può nemmeno scalfire la Giustizia di Dio».
Per l’atto di giustizia relativo alla seconda coppa dell’ira di Dio, Don Villa mi spiegò: «I popoli e le nazioni non vanno né in Paradiso, né all’Inferno, né in Purgatorio, ma devono pagare i loro peccati sulla terra. Per compiere la sua Giustizia, Dio usa guerre e disastri naturali, e in questo modo, punisce gli assassinii e le altre colpe gravi».
Gli chiesi: «Ciò vuol dire che, se il popolo italiano ha assassinato cinque milioni e mezzo dei suoi figli, chiamando questi delitti “diritti civili”, Dio chiederà all’Italia lo stesso numero di vite umane?»,
«Esattamente. Dio, con la seconda coppa dell’ira della sua ira, presenterà il “conto” ad ogni popolo e ad ogni nazione. Tanti ne hanno uccisi, altrettante vite umane chiederà».
Gli chiesi ancora: «E dov’è, in questa “resa dei conti”, la misericordia di Dio?».
«Tra le vite umane che Dio prenderà, quelli in peccato mortale andranno all’Inferno; gli altri, in Purgatorio o in Paradiso. La Misericordia di Dio è per la salvezza delle anime... per la salvezza anche dell’anima che, in stato di peccato mortale, alla vista delle onde, si getta in ginocchio davanti a Dio e, con sincerità e pentimento, gli chiede perdono!».

a cura del dott. Franco Adessa

venerdì 31 gennaio 2020

Apocalisse di S. Giovanni



LA PRIMA COPPA  DELL’IRA DI DIO

«Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette Angeli che avevano sette flagelli, gli ultimi poiché con essi si deve compiere l’ira di Dio» (Ap. 15, 1). 

«Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai sette Angeli: “Andate e versate sulla terra le sette coppe dell’ira di Dio”. Partì il primo e versò la sua coppa sopra la terra; e scoppiò una piaga dolorosa e maligna sugli uomini che recavano il marchio della Bestia e si prostravano davanti alla sua statua» (Ap. 16, 1-2)

Sin dall’inizio della mia collaborazione con Don Luigi Villa, notai la frequenza dei suoi riferimenti all’Apocalisse di S. Giovanni e, quasi sempre, relativamente al periodo delle sette coppe dell’ira di Dio.
Per diversi anni non feci altro che ascoltarlo su questo argomento che terminava quasi sempre con queste parole: «L’Apocalisse è il libro più difficile del Nuovo Testamento, ma che, una volta, era letto e studiato, ma oggi, negletto e divenuto il libro più dimenticato nel mondo della cultura e delle masse scristianizzate. Certo, è un libro difficile, ma oggi, che stiamo vivendo il periodo delle coppe dell’ira di Dio, dovremmo riuscire a comprendere un po’ meglio gli eventi storici che viviamo e quelli che seguiranno».

Data la frequenza e l’insistenza con la quale Don Villa mi parlava di questo argomento, mi sentii in dovere di leggere questo libro del Nuovo Testamento se non altro, per poter entrare nel merito del discorso, perché avevo compreso che questo era l’obiettivo che si poneva don Villa.
Alla successiva occasione, al termine del discorso di Don Villa, feci questa osservazione: «Padre, Lei afferma che noi stiamo già vivendo il periodo delle sette coppe dell’ira di Dio, ma poiché la seconda coppa non è ancora arrivata, perché quando arriverà nessuno potrà dire di non averla vista o udita, per i milioni di morti che si avranno in poche ore, significa che noi stiamo vivendo il periodo della prima coppa». 
«Esattamente» fu la risposta.
«Ma gli uomini che recano il marchio della bestia e si prostrano davanti alla sua statua esistono da sempre, mentre la prima coppa dell’ira di Dio si riferisce ad un periodo specifico, relativo al regno dell’Anticristo e della Prostituta di Babilonia, un periodo che non si ripeterà più nella storia dell’umanità. Quindi, questi uomini che hanno la “piaga dolorosa e maligna”, che caratterizza la prima coppa, non sono quelli sempre esistiti, ma possono essere i ministri di Dio che gli avevano giurato fedeltà, ma che poi l’hanno tradito, odiato e che lo combattono. Cioè, si tratta della Massoneria ecclesiastica».
«Esattamente» fu ancora la risposta. «La piaga è una lacerazione della pelle o della mucosa, come avviene anche per l’ulcera che sicuramente è anch’essa “dolorosa e maligna”. E l’ulcera, generalmente, viene quando una persona è sottoposta ad una tensione profonda e continuata, e questo deve essere il caso di tutti i Ministri di Dio, che Lei ha smascherato e che continua a smascherare, additandoli alla riprova zione generale dei membri della Chiesa di Cristo».
«Esattamente» rispose.
«Ma non è proprio questo l’incarico che le ha dato Padre Pio, chiedendole di difendere la Chiesa di Cristo dall’opera della Massoneria ecclesiastica? E non era questo lo scopo del mandato papale che Lei ha ricevuto dal Papa Pio XII?».
Si potrà pensare che, sicuramente, Padre Pio, quando affidò questo incarico a Don Luigi Villa, agisse per volontà di Dio, ma su questo non seppi mai nulla da Don Villa. Mi disse solo che, oltre i tre incontri principali con Padre Pio, ne aveva avuti anche altri, ma molto brevi.
Infatti, dopo la sua morte, in un suo diario, lessi di due visite lampo che don Villa fece a Padre Pio, a San Giovanni Rotondo, perché era disperato: a Brescia lo stavano bloccando, gli impedivano ogni iniziativa, ogni movimento soprattutto all’estero, gli davano imposizioni e sempre con la minaccia di chiudergli l’Istituto.
In entrambe le visite, Don Villa si lamentò: «Padre Pio, non ce la faccio più, mi stanno paralizzando».
E Padre Pio, entrambe le volte, gli disse ad alta voce: «Vai avanti, è la volontà di Dio!». 
Con le sette coppe della sua ira, Dio annienterà i nemici della sua Chiesa su tutta la terra. E non era forse più che saggio cominciare dai nemici più pericolosi, e cioè quelli interni alla Chiesa? E questi non sono forse i Ministri che lo hanno tradito, che si sono prostrati davanti a Satana per adorarlo, che si sono prostituiti al potere politico mondiale e che hanno ricevuto l’ordine dei Superiori in Massoneria di distruggere la Chiesa di Cristo dall’interno, impresa realizzabile solo se questa azione satanica fosse partita dal suo vertice? 
E come faceva un povero Sacerdote, come Don Luigi Villa a fronteggiare un simile potere mondiale? Come po teva egli “difendere la Chiesa di Cristo dall’opera della Massoneria ecclesiastica” senza sostenitori e collaboratori, senza mezzi finanziari, senza appoggi politici e sempre isolato, ignorato, calunniato, perseguitato, fatto segno anche di ben sette tentativi di assassinio?
Evidentemente, Don Luigi conosceva il segreto di questo suo incarico e mandato papale: egli sapeva che il vero potere dei Capi Incogniti della Massoneria non risiede nella potenza finanziaria, politica, militare o mediatica, ma risiede nel Segreto; un segreto che solo loro conoscevano e che loro stessi hanno riconosciuto e riconoscono essere il loro VERO POTERE. 
Quindi, l’incarico e il mandato papale dato a Don Luigi Villa aveva un obiettivo: non solo di smascherare i Ministri traditori nella Chiesa, ma, in modo particolare, quello di smascherare la Seconda Bestia venuta dalla terra, e cioè il presunto Vicario di Cristo, ma in realtà il Vicario di Satana che, dopo aver tradito Nostro Signore, si era persino incorporato all’Anticristo con relativi e dovuti altri titoli massonici: Patriarca del Mondo, Patriarca della Massoneria, Supremo Pontefice della Massoneria Universale, Capo Supremo dell’Ordine degli Illuminati di Baviera.

Ripensando ai libri, ai dossier e ai numeri speciali di “Chiesa viva” su questo argomento, pubblicati da Don Villa, si può dire che egli condusse alla perfezione questa battaglia smascherando, in modo particolare, Paolo VI e poi Benedetto XVI.
Per quanto riguarda Paolo VI, diverse volte Don Villa mi confidò: «Nella mia seconda principale visita a Padre Pio, avvenuta nella seconda metà dell’anno 1963, Padre Pio mi passò il “testimone”, indicandomi l’obiettivo della mia missione: Paolo VI»!

Le parole che Padre Pio gli disse:
«Coraggio, coraggio, coraggio, perché la Chiesa è già invasa dalla Massoneria» e le successive: «La Massoneria è già arrivata alle pantofole del Papa (Paolo VI)» significavano forse che Padre Pio era già a conoscenza, a quel tempo, dell’orrore dell’intronizzazione di Satana nella Cappella Paolina, avvenuta il 29 giugno 1963, con le due messe nere celebrate contemporaneamente a Roma e a Charleston (USA)? Sapeva già che quella data segnava l’inizio del regno dell’Anticristo, e cioè l’inizio del Settimo Sigillo? Conosceva già Padre Pio la vera identità di Paolo VI come Seconda Bestia venuta dalla terra e le sue altre cariche che lo presentavano come vertice supremo della Massoneria mondiale? Sapeva Padre Pio che l’incarico che aveva dato a Don Luigi Villa era quello di essere l’artefice della prima coppa dell’ira di Dio? 
E sapeva Don Luigi Villa che l’incarico ricevuto da Padre Pio consisteva proprio in questo? Mi sono fatto questa domanda tante volte, ma la risposta è stata sempre la stessa: anche se l’avesse saputo, non aveva alcun senso comunicarmelo, perché quello che dovevamo fare non era scrivere di essere a conoscenza di un importante segreto, ma dimostrare l’esistenza e la vera realtà di quel segreto!
E, ancora, sapeva Papa Pio XII che il mandato papale che aveva conferito a Don Villa era quello di essere l’artefice della prima coppa dell’ira di Dio?
Don Villa, poco prima di morire, mi raccontò questo fatto: dopo la richiesta di mons. Bosio al Pontefice, tramite il card. Tardini, per far avere un mandato papale a Don Villa e svolgere l’incarico assegnatogli da Padre Pio, Pio XII chiamò il card. Tardini e gli disse: «Dica a Mons. Bosio che accetto (...) e che è la prima volta, nella storia della Chiesa, che viene affidato ad un giovane sacerdote un simile incarico. E gli dica anche che è l’ultima!».
Pio XII, quindi, era cosciente del fatto che il mandato che assegnava a Don Luigi Villa, era unico nel suo genere, nella storia passata, presente e futura della Chiesa! 

Ma la prima coppa è silenziosa, non fa rumore, non fa notizia, coinvolge relativamente poche persone, ma è la coppa più sottile, umanamente più laboriosa, foriera di sofferenze e di dolore per il suo artefice, e con una durata che supera quella di tutte le altre coppe. Ma questa coppa, ora giunta quasi al termine, ha assestato un colpo fatale alla Massoneria ecclesiastica e sopratutto ai suoi Capi Incogniti, perché li ha colpiti nel punto più delicato, il più occulto che doveva persino essere sconosciuto anche agli stessi vertici della Massoneria, perché questo costituiva il centro del loro potere che risiede nel SEGRETO. E questo era il segreto più profondo e più gelosamente custodito; un segreto che rappresentava la chiave per svelare i “misteri” ad esso strettamente connessi. 
E qual era questo segreto?
Nel febbraio del 2006, poco prima di inviare agli abbonati il Numero Speciale intitolato: “Una nuova chiesa dedicata a San Padre Pio – Tempio massonico?”, Don Luigi Villa mi disse: «Prima di spedire questa Edizione Speciale, la devo informare che questo studio sul Tempio Satanico dedicato a San Padre Pio è l’attacco pubblico più potente che sia mai stato lanciato contro la Massoneria, negli ultimi trecento anni».
La potenza di questo attacco consisteva nella pubblicazione, con tanto di rappresentazione geometrica e relative spiegazioni, della blasfema e satanica Triplice Trinità massonica.
Questo era il segreto più gelosamente custodito dai Capi Incogniti della Massoneria. 
La Triplice Trinità massonica rappresenta la Redenzione gnostico-satanico-massonica di Lucifero con la quale i Capi Incogniti della Massoneria vogliono sostituire la Redenzione del Sacrificio di Cristo in croce, e cioè essi vogliono sopprimere l’evento che ha cambiato la storia dell’umanità: col Suo Sacrificio Gesù Cristo  aveva strappato a Satana il potere assoluto che aveva sull’uomo, un potere che questo Nemico dell’uomo usava per gettare milioni e milioni di anime all’Inferno! 
Pertanto, dovunque si ravvisi la presenza della simbologia occulta della blasfema e satanica Triplice Trinità massonica, si è costretti a riconoscere di essere di fronte al piano di Lucifero di restaurare il suo potere di assassinio e di perdizione di milioni e milioni di anime, anche se la forma esteriore, che cela questa diabolica simbologia occulta, è presentata con l’inganno di espressioni che esaltano la “misericordia”, ma una “misericordia” che non salva le anime, per il loro pentimento, ma che le danna per l’eternità per il sol fatto che, con satanica astuzia, viene eliminata la ragione stessa del pentimento: il peccato!
La conoscenza del segreto della Triplice Trinità ha consentito una chiara e immediata “lettura” della realtà misteriosa sulla vera identità della Seconda Bestia venuta dalla terra, chiamata anche Patriarca della Massoneria, Supremo Pontefice della Massoneria Universale, Capo Supremo dell’Ordine degli Illuminati di Baviera e Patriarca del Mondo.
È stato proprio questo segreto a costituire la chiave che ha permesso a Don Luigi Villa di smascherare Paolo VI, e poi Benedetto XVI, come la Seconda Bestia venuta dalla terra e, nello stesso tempo, il Capo della Prostituta di Babilonia, cui spettavano anche gli altri titoli del grado supremo e mondiale della Massoneria Universale.
Fu proprio lo scoprire la simbologia della satanica Triplice Trinità massonica sul tombale della madre di Paolo VI, da lui stesso progettata, e la stessa simbologia sullo stemma papale di Benedetto XVI che, a conclusione dei prolungati attacchi teologici di Don Villa contro queste due Alte Autorità alla sommità della Chiesa, a smascherare definitivamente la loro vera identità di Seconda Bestia venuta dalla terra dell’Apocalisse di S. Giovanni, senza più alcuna ombra di dubbio!
A La Salette, la Madonna ci aveva avvertito: dopo aver parlato della corruzione di certa parte del clero, chiamandola: “cloache di impurità” e “adoratori di se stessi che dominano con orgoglio”, disse: «Roma perderà la Fede e diventerà la sede dell’Anticristo».
A Fatima, la Madonna completò il discorso su questa corruzione, con le parole: «Satana effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa».

Negli ultimi mesi della sua vita, Don Luigi Villa completò una monumentale edizione speciale di 128 pagine su Benedetto XVI, che fu distribuita il 25 gennaio 2013. Dopo due settimane, Benedetto XVI dava, invalidamente, le sue dimissioni. 
Poco prima di morire, Don Villa pronunciò ripetutamente queste frasi: 

«Benedetto XVI è l’ultimo della serie...». Si tenga presente che Francesco è solo un Antipapa, perché le dimissioni di Benedetto XVI sono invalide.
«Loro temono solo i tribunali e i giudici...». Don Villa non era a conoscenza del processo in atto contro Benedetto XVI e la cui condanna giunse in Vaticano il 25 febbraio 2013, ma sapeva che il colpo decisivo poteva venir solo da un Tribunale. 
«Siamo arrivati... siamo arrivati... siamo arrivati...». Con queste parole, Don Villa intendeva dire che eravamo arrivati... alla seconda coppa dell’ira di Dio!

a cura del dott. Franco Adessa