LA TERZA COPPA DELL’IRA DI DIO
L’unico rimedio alla guerra, quindi, non può essere che il cambiamento del cuore degli uomini, una conversione e un ritorno a Dio, al Cristo Redentore che solo può ristabilire la nostra personalità al completo.
Purtroppo, la triste predizione della Bibbia rimane sempre di attualità. L’uomo non accetta da Dio né la diagnosi né la cura, e perciò cerca sempre di risolvere da solo i suoi problemi, e la paura che avrà sempre della guerra gli preparerà l’animo ad accettare perfino l’Anticristo, che si rivestirà d’agnello e assicurerà una soluzione terrena di pace e di benessere. Ma S. Paolo chiama falsa questa speranza che l’uomo porrà nell’Anticristo:
«Quando diranno: pace e sicurezza, allora, subito, un’improvvisa rovina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno affatto» (1 Tess. 5, 3).
E allora? Sembra che siamo entrati già in un conto alla rovescia che vuole sfociare in uno sforzo finale per dirigere il mondo senza Dio.
La miccia è stata innescata quando gli Ebrei hanno stabilito la loro dimora come Nazione, in Palestina, rimpiazzando gli Arabi che vi vivevano ormai da molti secoli. Da allora, le ostilità tra Israeliani e Arabi non sono più cessate. E poiché gli Ebrei non abbandoneranno mai questa terra e gli Arabi non accetteranno mai la loro occupazione delle loro terre, ed essendo per loro, il cacciare gli Israeliani, un problema di onore razziale e di dovere religioso, la crisi del Medio Oriente continuerà a crescere fino a diventare la più grave minaccia per la pace nel mondo.
E come facevano Albert Pike e Giuseppe Mazzini a sapere, nel 1870-71, quando pianificarono le Tre Guerre mondiali del 20° secolo, che sarebbe nato lo Stato d’Israele e che questo avrebbe portato ad un conflitto con gli Arabi e provocato la Terza Guerra mondiale?
Albert Pike e Giuseppe Mazzini erano i due vertici dell’Ordine degli Illuminati di Baviera, fondato da Adam Weishaupt, che fu scelto da Mayer Amschel Rothschild. Inoltre, non si può dimenticare che gli ebrei che iniziarono ad emigrare in Palestina avevano un luogo sicuro in cui vivere: i vasti possedimenti che i Rothschild possedevano in quel Paese. Ora, il mondo è sull’orlo di un precipizio.
Il profeta Daniele, circa 2.500 anni fa, aveva detto che «... il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il Santuario... e farà cessare il sacrificio e l’offerta....» (Dan. 9; 26-27)
Ora, la Distruzione del secondo Tempio avvenne mediante i Romani, sotto Tito. Quest’altro secondo Principe stabilirà un “patto saldo” con Israele, garantendo sicurezza e protezione. E Israele, così, potrà ristabilire i sacrifici e tutte le usanze cerimoniali della legge di Mosè, il che richiede pure la ricostruzione del Tempio, perché – secondo la legge di Mosè – solo nel Tempio di Gerusalemme possono essere offerti i sacrifici.
Dunque, l’Anticristo porterà sotto il suo controllo tutte le Nazioni della terra e il mondo sembrerà tirare un respiro di sollievo. Solo i credenti in Cristo si opporranno al suo governo, ma verranno perseguitati sotto ogni forma: economica, politica, religiosa. E saranno massacrati in massa perché saranno di ostacolo alla “fraternità umana”. «Prima, infatti, dovrà avvenire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere, che viene detto Dio, o è oggetto di culto, additando se stesso come Dio» (2 Tess. 3-4).
Ma sarà il segno che Armagheddon è alle porte. E i credenti di Gerusalemme fuggiranno sui monti o tra le rocce di Petra, memori della promessa divina (Mt. 24; 16).
Ma Dio mostrerà all’uomo che le promesse dell’Anticristo non hanno alcuna consistenza, lasciandolo precipitare nella guerra totale:
«E al tempo della fine, il re del mezzogiorno verrà a cozzo con lui (il capo d’Israele)» (Daniele 11, 40 a).
Chi sarà questo “re del mezzogiorno”? Non pochi studiosi della Bibbia lo hanno identificato in una confederazione arabo-africana che, sotto la guida dell’Egitto si getteranno contro Israele, per invaderlo. Ma sarà l’inizio della campagna di Armagheddon:
«... e il re del settentrione gli piomberà addosso (al capo d’Israele) come turbine, con carri e cavalieri e con molte navi; entrerà nel suo territorio invadendolo». (Daniele 11, 40).
La Russia e i suoi alleati, quindi, lanceranno un’invasione del MedioOriente anche perché questa è un’area strategica che unisce geograficamente i tre continenti: Europa, Asia, Africa. E Israele è al centro di quest’area.
Ezechiele descrive questa invasione:
«... in quel giorno (...) verrai dal luogo dove stai, dall’estremità del settentrione; tu con dei popoli numerosi teco (...) una grande moltitudine, un potente esercito; e salirai contro il mio popolo d’Israele come una nuvola che sta per coprire il Paese. Questo avverrà alla fine dei giorni: io ti condurrò contro il mio Paese ...» (Ezech. 38; 14-16).
a cura del dott. Franco Adessa
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