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lunedì 9 marzo 2020

Chi adula il mondo, adula Satana



Chi adula il mondo, adula anche Satana. Queste parole sono dure e colpiranno sensibilmente  tutti gli uomini mondani, perché nessun uomo vuole essere accusato del collegamento con Satana, e ciononostante il mondo è il suo regno e quindi ognuno che si è perduto nel  mondo, è il suo servitore.

Voi uomini vi trovate bensì in mezzo al mondo, dovete bensì affermarvi nel mondo, finché vivete  sulla Terra, ma fin dove il vostro cuore è partecipe, è determinante per fin dove siete resi succubi  del mondo.

Il tendere più interiore, il desiderio del cuore viene valutato e se questo è per il mondo, siete anche  succubi di colui che è il suo principe, perché allora il vostro pensare è orientato soltanto al terreno,  mentre dovreste tendere allo spirituale e perciò dovete vincere la materia, per giungere nel possesso  spirituale. Non potete evitare il mondo, ma lo dovete vincere, cioè, nell’inizio della vostra vita  terrena come uomo vi trovate in questo mondo materiale che appartiene all’avversario di Dio, con il  quale dovete andare nella battaglia, per poi uscirne come vincitore per poi entrare in quel mondo  che è spirituale, che viene chiamato il Regno di Dio.

Voi dovete percorrere il cammino attraverso la vita terrena, attraverso il mondo terreno, ma vi  dovete liberare dalle vostre catene, che devono essere considerate come le catene di Satana, finché  state nell’ incantesimo del mondo, finché guardate con desiderio tutto ciò che dovete superare.

Il mondo materiale è il suo regno, cela il caduto, lo spirituale che gli appartiene, del quale però  non può disporre, finché è legato nelle Opere di Creazione mediante la Volontà di Dio. Ma egli può  influenzare l’uomo, perché questo nello stato della libera volontà deve essere esposto ad ogni influenza, per decidersi, per sostenere la prova di volontà, che è il senso e lo scopo della sua vita  terrena. E l’avversario di Dio sfrutta questa influenza davvero in modo spaventoso.

Egli non vuole perdere lo spirituale attraverso la sua libera decisione e perciò cerca di attirare  l’uomo dalla sua parte mediante la presentazione di tutto ciò che gli sembra desiderabile, ma che appartiene al suo mondo, che lo separa da Dio, che lo devia dalla meta, che deve essere raggiunta  sulla Terra.

Egli è il padrone della materia, il padrone del mondo terreno, ed ognuno che serve il mondo, serve  lui, ognuno che desidera il mondo e si unisce con dei beni terreni, si unisce con Satana, e deve  ascoltare questa Verità, per via di falso riguardo non deve essere trattato delicatamente,  nascondendogli questa Verità. Egli è unito con Satana, e chi è il suo servo, condivide anche la sua  sorte, quando sarà venuto il giorno della retribuzione.

Due Signori lottano per le vostre anime ed ambedue vi offrono il loro Regno. Ma uno è perituro,  l’altro dura in eterno. Ma voi stessi siete eterni e se non vi siete conquistati il Regno imperituro  sulla Terra, non vi rimane nulla dopo la morte del vostro corpo che profonda oscurità intorno a voi,  che vi tormenterà indicibilmente, il regno di Satana, che non può offrirvi altro, il cui seguito voi  però avete aumentato tramite i vostri desideri sulla Terra.

Separatevi da lui, finché camminate sulla Terra, prestate rinuncia a ciò che appartiene al mondo,  tendete a dei beni spirituali, che unicamente possono assicurarvi una Vita eterna, una Vita nella  Luce, nella Forza e nella Beatitudine.

Amen.

Bertha Dudde 26 settembre 1953

PERCHÉ DIO HA DETTO “BASTA!” ALL’UMANITÀ DI OGGI



(GFD/3)
Il corteo degli angeli con gli animali radunati attraverso le vie di  Hanoch. L’ultimo ma inascoltato appello ammonitore agli hanochiti  e al loro re. Il ritorno dei messaggeri celesti sull’altura. 

1. Quando gli straordinari messaggeri, dopo che furono trascorsi  quattro anni, giunsero ad Hanoch con gli animali che essi avevano  radunato, questo suscitò una grande sensazione, poiché questi  messaggeri conducevano gli animali in modo libero e non dentro a  delle gabbie come era in uso in quel tempo; e in modo del tutto  particolare attrasse l’attenzione degli hanochiti e la loro meraviglia il  fatto che quella quantità quasi innumerevole di animali di ogni  specie, forma, grandezza e natura procedesse insieme in pacifissimo  ordine come fossero agnelli. 

2. E i messaggeri, passando così per tutte le viuzze e le strade,  gridavano a tutta la gente: «Vi è concesso ancora un breve tempo;  convertitevi a Dio il Signore, e venite del tutto fiduciosi con noi  fino all’altura da Noè, e voi tutti sarete salvati, per quanto  numerosi poteste essere! 

3. Infatti vedete, noi non siamo degli uomini uguali a voi, e questo  ve lo dimostra l’uguale obbedienza di questi animali che sono  assolutamente diversi nella loro natura e che tuttavia ci obbediscono  senza eccezione come fossero tutti agnelli, mentre fra di loro,  dall’elefante al ghiro, voi potete vedere gli animali più selvaggi e più  feroci!

4. Un grande potere ci è dunque concesso! E per quanto da parte di  Noè non sia stata preparata per via naturale che un’unica arca di  salvezza per la conservazione di migliaia di creature e che quindi  nella stessa non potreste trovare ricovero voi che siete milioni,  ebbene tutto ciò non pregiudica affatto la vostra salvezza, perché,  nel caso di una vostra vera conversione a Dio, noi in un istante  siamo in grado di costruire centomila di tali arche della salvezza,  entro le quali voi potreste tutti passare ad una Terra rinnovata  rimanendo perfettamente incolumi! 

5. Ascoltate! Questa è l’ultima chiamata di Dio che giunge ai  vostri orecchi! Abbandonate tutto e seguite questa chiamata, perché  nel giro di un anno a partire da oggi tutti i vostri luoghi di residenza  e le grandi proprietà terriere giaceranno sommerse sotto tremila  klafter (5700 m) d’acqua e di fango!». 

6. Tuttavia neanche questa chiamata ebbe alcun effetto; e la  gente non fece che ridere alle spalle di costoro che venivano  ritenuti maghi e domatori di belve, lasciandoli del resto liberamente  girare e gridare a loro piacimento. 

7. Essi però si presentarono ancora una volta al re e lo invitarono a 
seguirli. 

8. Ma costui non diede loro nessuna risposta, bensì lasciò che se  ne andassero come erano venuti senza avere ottenuto niente. 

9. Allora i messaggeri, del tutto afflitti, uscirono dalla città e si  avviarono verso l’altura con gli animali che avevano raccolto. 


(GFD/3)
I messaggeri, con gli animali radunati, arrivano sull’altura di Noè.  Le disposizioni degli angeli per l’alloggiamento degli animali  nell’arca. L’ultima possibilità per l’accoglienza della gente in cerca  di protezione. 

1. Quando quei messaggeri straordinari furono arrivati con gli  animali raccolti sull’altura da Noè, vennero loro subito incontro Noè  e suo fratello Mahal, ed entrambi non potevano nascondere la loro  meraviglia per la grande quantità di animali e per la varietà delle  forme, e per il loro diverso modo di comportamento. 

2. Ma gli angeli dissero a Noè: «Apri la porta dell’arca, affinché  noi possiamo far entrare gli animali negli scompartimenti loro  destinati; il loro nutrimento lo deporremo noi in ciascun scompartimento, ed essi, guidati dal loro istinto, ne consumeranno  giornalmente tanto quanto sarà necessario per mantenersi in vita! 

3. Tu dunque non ti dovrai occupare di niente altro che di  abbeverarli, cosa questa che ti sarà facile. Vedi, dato che l’arca  resterà immersa nell’acqua per più della metà della sua altezza,  allora fa un foro all’altezza del piano di mezzo e applica all’interno  una cannella(16) della botte! Aprendo poi il rubinetto, potrai subito  ottenere quel quantitativo d’acqua che ti occorrerà. 

4. Finché il Signore non permetterà l’inizio della pioggia, lascia  pure aperta l’arca affinché gli animali possano uscirne ed entrarne  liberamente, e possano cercarsi la bevanda e il cibo fresco da soli;  tuttavia non devi cambiare la destinazione dei vari scompartimenti,  né disporre e sistemare gli animali in ordine diverso da come li  abbiamo sistemati noi adesso! 

5. Sotto a questo riguardo non occorre che tu ti occupi d’altro,  perché, per ciascun animale ed a tale scopo, noi abbiamo deposto nel  rispettivo scompartimento il rispettivo nutrimento, e ciascun animale  riconoscerà da ciò il suo scompartimento! 

6. Non è neanche necessario che tu ti prenda cura della pulizia dei  vari scompartimenti, perché essi verranno puliti senza che tu ti  affatichi.

7. E la finestra del tetto lasciala sempre aperta per ora, affinché gli  uccelli possano entrare nell’arca! Per quanto poi riguarda il  nutrimento, a questo provvederemo noi; tu ed i tuoi non avrete da  occuparvi che dell’acqua! 

8. Il Signore Stesso ti avvertirà quando sarà giunto il momento di  chiudere l’arca e poi di impeciare saldamente la porta! 

9. Se prima dell’inizio della pioggia venisse da te della gente alla  ricerca di protezione, allora tu la devi accogliere; ma quando la  pioggia sarà cominciata, allora a nessuno deve essere più concesso  di entrare nell’arca! 

10. E ora tu sei a conoscenza di tutto; il Signore sia con te! 
Amen». 

11. Detto questo, gli angeli scomparvero e Noè se ne andò con  tutti i suoi e rese lode e gloria a Dio. 

12. Mahal però, come uno studioso di scienze naturali, si dedicò  con i suoi figli ad esaminare gli animali ed ebbe, alla vista di questo  zoo, una grande gioia.


(GFD/3)
Mahal si sfoga contro gli angeli e contro Dio per essere stato  escluso dall’accesso all’arca. Agla invece si pente, invoca la  Misericordia di Dio e l’angelo Waltar la fa scomparire all’istante e  la conduce nel regno della vita eterna. 

1. Dopo che Noè ebbe lodato e glorificato Dio, egli entrò nell’arca  ed esaminò come erano stati sistemati gli animali, e poi cercò, al piano  mediano, un posto adatto per applicarvi il rubinetto dell’acqua. 

2. Una volta trovato il posto e applicato il rubinetto, egli salì al  terzo piano e qui trovò suo fratello Mahal, il quale era appunto  intento a consigliarsi con i suoi figli riguardo al fatto che gli angeli  non avevano menzionato nemmeno una sillaba nei suoi riguardi,  mentre tutto quello che essi avevano detto si riferiva soltanto a Noè,  e in particolare era del tutto arrabbiato per il fatto che gli angeli  avevano impartito a Noè istruzioni precise riguardo al mantenimento  degli animali, mentre non avevano fatto cenno, neanche con una  sillaba, al mantenimento suo e dei suoi figli! 

3. E alla presenza di Noè, che però Mahal non vedeva dato che in  quel momento si trovava dietro alla parete di uno degli  scompartimenti, egli disse: «Sono dunque io da meno degli animali  dinanzi al Signore?! Questi hanno i loro alloggi e il loro  nutrimento sufficiente, ed è stato provveduto alla loro conservazione; ma che cosa abbiamo noi? 

4. E così pure gli angeli hanno sempre parlato della conservazione di Noè e dei suoi; ma della nostra conservazione non è stata detta la minimissima parola! Ma che cos’altro ci hanno fatto  intendere con ciò gli angeli se non che l’arca non è stata costruita  per noi, bensì unicamente e soltanto per Noè e per i suoi, e per gli  animali! 

5. Io però so quello che farò! Vedete, qui c’è ancora una quantità  di legname lavorato; io parlerò con Noè e con i suoi servitori  affinché costruiscano una mia propria arca nella quale noi troveremo  posto, e così Noè potrà poi dimorare da solo con i suoi nella grande  arca!

6. Se il Signore vorrà conservarci, allora ciò è bene e buono, ma se  Egli non lo vorrà, allora io non Lo pregherò per questo, perché in  tali difficili circostanze l’intera essenza della vita è comunque  diventata per me una cosa ripugnante!»  

7. A questo punto sua figlia Agla disse: «O padre, io ritengo che tu  parli troppo! Infatti vedi, io pure ho visto Waltar ed egli ha visto me,  e lui non mi ha consolata; e tuttavia io non mormoro contro il  Signore! Perché dunque fai questo, nonostante tu ricevesti la  consolazione suprema dal Signore Stesso?! 

8. Io però, da parte mia, dico: “O Signore, sia fatto di me, che sono  la più grande peccatrice, secondo la Tua Misericordia!”. E se io  devo diventare una preda della morte, allora sia lodato e glorificato  il Signore anche per questo!» 

9. Queste parole di Agla piangente stupirono notevolmente Mahal,  e allora Noè si fece avanti e lodò Agla per tali giuste parole dinanzi  a Dio. 

10. Ma istantaneamente un angelo splendente stava dinanzi ad  Agla e le disse: «Agla, vedi, tu non diventerai mai una preda della  morte, bensì soltanto una preda della vita per l’eternità! E così  porgimi la tua mano e segui me, tuo fratello Waltar!». 

11. Allora Agla porse la mano all’angelo e scomparve istantaneamente; e di lei non rimase altro che le sue vesti ed un po’ di cenere  dentro ad esse. 

12. Questo fenomeno suscitò in tutti il massimo sbalordimento, ed  essi non sapevano come ciò fosse accaduto. 

13. Soltanto Noè si riprese, ed egli si prostrò sulla sua faccia e  lodò e glorificò Dio oltre misura.

Jakob Lorber – Giuseppe Vesco

sabato 7 marzo 2020

PERCHÉ DIO HA DETTO “BASTA!” ALL’UMANITÀ DI OGGI





(GFD/3)
Gurat e Fungar-Hellan non credono all’ammonimento di Waltar  riguardo al diluvio e alla possibilità di salvezza sull’altura di Noè.  Le infruttuose ammonizioni degli angeli alla popolazione di Hanoch  e all’intero Paese. 

1. Ma quando Gurat ebbe sentito un tale suggerimento dall’angelo  Waltar, egli disse: «Amico che provieni dai Cieli o forse da qualche  parte della Terra! Il tuo consiglio è molto amichevole e ispirato a  buone intenzioni; però dalle tue parole di ammonimento si può  dedurre che tu e la tua compagnia siete o dei creduloni, oppure siete  dei delegati camuffati degli abitanti dell’altopiano fuggiti da qualche  parte e vorreste ora, con il pretesto della vostra missione molto  mistica quali messaggeri dai Cieli, incutermi timore per indurmi a  fuggire presto da qui e così poi voi potete impadronirvi di Hanoch! 

2. Sappi tu, mio caro “secondo” Waltar, che qui ad Hanoch non  siamo tanto stolti da credere così velocemente a tutto quello che ci dà ad intendere qualche vagabondo della montagna! Al primo  momento sono rimasto effettivamente sorpreso di scorgere in te un  Waltar; però durante le tue parole ammonitrici, sicuramente anche  per intervento di un sapiente genio, mi sono ricordato che fra gli  uomini ci sono dei casi di fratelli gemelli e dei casi di sorprendenti  somiglianze! E proprio questo sarà anche il caso tuo e del mistico  Waltar, e allora tu, che sicuramente hai appreso in qualche modo la  sua sorte, vorresti adesso spacciarti per lo spirito di Waltar; però gli  spiriti di sicuro non hanno un aspetto così corporeo come il tuo! 

3. Io ora potrei farvi gettare tutti in una prigione per la vostra  grande sfacciataggine; sennonché la crudeltà non mi è mai  appartenuta! Io perciò vi lascio andare indisturbati così come siete  venuti, dato che le parole ammonitrici da voi rivoltemi sono state  amichevoli, almeno all’apparenza; ma per quanto riguarda le vostre  asserzioni, io non potrò crederci prima di aver visto le vaste pianure  intorno ad Hanoch solcate da imbarcazioni! Allora seguirò il vostro  consiglio! E ora andate e ritiratevi in pace!» 

4. A questo punto Waltar disse: «Gurat, sai quello che ti dirò ora?!  Vedi, io non ti dico altro che questo: “Quando intorno e dentro ad  Hanoch ci si sposterà con imbarcazioni, e quando tu ancora prima  vedrai che noi qui condurremo, attraverso Hanoch, una grande  quantità di animali lassù da Noè, per essere raccolti nell’arca, per  una seconda Terra rinnovata, allora per te sarà già troppo tardi! 

5. Infatti quando i vapori sfuggiti dall’interno della Terra  cominceranno a condensarsi nell’aria e cominceranno a precipitare  in potenti masse come forti flutti d’acqua, allora Noè si troverà già  da molto tempo con i suoi dentro l’arca; e allora nessuno potrà più  essere accolto. E chi tenterà di avvicinarsi a questa, costui verrà  spinto via di là e ucciso dalla grandine e dai fulmini!”. 

6. Ora tu sai tutto; e la nostra straordinaria missione da te è finita!  Fa’ ora quello che vuoi, e credi a ciò che vuoi, poiché è Volontà del  Signore che nessuno debba essere sottoposto ad una costrizione!» 

7. Dopo queste parole, questi angeli si allontanarono e si recarono  istantaneamente nella regione dove agiva Fungar-Hellan, e rivolsero  a questo eroe dei forti ammonimenti. 

8. Ma costui li minacciò e disse loro: «Noè dimora per me troppo  in alto; perciò il prossimo anno io renderò alquanto più basse anche le sue montagne e poi esaminerò più comodamente l’arca della  salvezza!». 

9. Gli angeli però non parlarono più con lui, poiché egli era già del  tutto maligno e totalmente contro Dio. 

10. Da quel luogo gli angeli si recarono da tutto il popolo del  Paese e predicarono ad esso; ma essi, nonostante molti prodigi  operati, non trovarono alcuna fede, né ascolto. Perciò desistettero  ben presto dalle loro prediche e si dedicarono invece alla raccolta  degli animali. 

11. Quello che accadde poi, lo vedremo in seguito! 

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 (GFD/3)
Spiegazione del Signore, rivolta ai futuri criticoni, riguardo al  modo in cui vennero portati gli animali nell’arca e come hanno  potuto essere nutriti per circa mezzo anno. Chi può vedere gli  angeli nella loro continua attività. Prima di ogni catastrofe  mondiale il Signore avverte sempre l’intera umanità con  apparizioni e segni straordinari. 

1. Che questi dodicimila straordinari messaggeri provenienti dai  Cieli radunassero gli animali con la massima facilità ed anche  provvedessero al loro nutrimento, questo si comprende da sé. 
2. Proprio questo avvenimento però, viene menzionato qui più da  vicino in modo critico, affinché con il tempo i criticoni non siano  indotti a domandare come abbia fatto Noè a radunare tutti gli  animali e come abbia fatto a nutrire questo enorme zoo. 

3. Infatti se a Me, il Signore, è sempre possibile con tutta facilità  mantenere giorno per giorno il grandissimo zoo mondiale, Mi sarà  stato possibile anche allora mantenere lo zoo di Noè dentro l’arca  per il tempo di circa mezzo anno! 

4. Il fatto che nello stesso tempo i Miei angeli provvedessero  visibilmente all’opera di approvvigionamento del devoto Noè e  ancora di molte altre persone, ciò non fa alcuna differenza rispetto al  consueto mantenimento quotidiano delle Mie creature; infatti questo  è un uguale compito degli angeli provenienti da Me, e la visibilità di  questi non fa alcuna differenza. 

5. Se in questo tempo gli uomini fossero appunto devoti quanto lo  era Noè, anch’essi vedrebbero piuttosto frequentemente come degli  angeli in grandissimo numero sono del tutto affaccendati giorno e  notte a mantenere il Mio grande zoo mondiale, ma gli uomini  attuali(15), con gli occhi grossolanamente mondani, che per la  maggior parte sono molto più cattivi di quelli del tempo di Noè, non  vedranno mai tutto questo lavoro degli angeli! 

6. Se però si volesse domandare: «Com’è stato possibile allora, al  tempo di Noè, che anche gli uomini assolutamente malvagi poterono  vedere come gli angeli conducevano gli animali e trasportavano il  loro nutrimento in grandi quantità?» 

7. Allora Io dico: «Una cosa simile la fa sempre la Mia  Misericordia prima degli inizi di una generale sciagura del mondo,  che gli stolti uomini si preparano sempre da se stessi in seguito alla  loro grande ignoranza in tutte le cose del mondo! All’avvicinarsi e  prima di ogni sciagura, gli uomini vengono sempre avvertiti,  mediante straordinarie e anticipate apparizioni, ad abbandonare il luogo dove si trovano ed a porsi fiduciosamente sotto la  Mia protezione, dove di certo non potrebbe accadere loro nulla di  male; sennonché gli uomini, quali “beati possidentes” (beati  possidenti), di fronte ad una sciagura sono sempre sordi e ciechi, e  sono spesso più stupidi delle bestie, e lasciano che su di loro si  riversi ogni avversità piuttosto che fare attenzione ai segni e  mettersi subito sotto la Mia protezione. 

8. Ma se già le piccole sciagure locali Io le faccio precedere  mediante segni straordinari, quanto più farò Io questo nel caso  di una disgrazia del mondo così grande e generale, come fu  quella al tempo di Noè!? E così il diluvio giustifica sicuramente la  precedente attività visibile degli angeli provenienti dai Cieli! 

9. E certamente una tale apparizione è anch’essa un giudizio per  gli uomini; ma quando ci si trova di fronte a due mali e si deve  prenderne uno, allora si sceglie anzitutto il minore per evitare con  ciò il maggiore quanto possibile, considerato oltre a ciò che una  piccola ferita la si può sicuramente guarire prima di una grande!  Quando però l’aver adottato il male minore non offre più nessuna protezione, allora è certo che debba seguire da sé il male maggiore,  nel quale il maligno deve trovare la sua fine. 

10. Io ritengo che il motivo di questa visibile azione degli angeli  sia ora sufficientemente dimostrata, e così ora noi possiamo di  nuovo ritornare al racconto della storia! 

11. Quale sensazione venisse poi suscitata ad Hanoch alla vista  degli angeli che conducevano gli animali da loro radunati, questo lo  vedremo prossimamente!». 

Jakob Lorber – Giuseppe Vesco

Dio conosce la volontà – La catastrofe della natura – La Protezione di Dio



Tutto è incluso nel Piano della Creazione e da ciò risulta, che conosco anche la volontà di  ogni uomo e questa Mi dà pure il motivo di formare il destino della sua vita in modo che non possa portare altro che un guadagno per l’uomo, premesso che l’uomo vi tenda. E  dovete credere che Io so molto bene, come si orienta la volontà del singolo, ma che non posso  nemmeno fare nulla per cambiarla oppure per rivolgerla a Me. Ma posso far percorrere all’uomo  ancora molte vie per raggiungere un cambiamento della volontà. Questo cambiamento della volontà  è lo scopo del Mio Intervento a cui cadranno vittime innumerevoli uomini ai quali sono comunque  ancora aperte le Porte nel Regno dell’aldilà, per potervi maturare ancora. Ma agli uomini che  rimangono in vita, è garantita ancora una Grazia oltremodo grande, per poter svolgere questo  cambiamento di volontà ancora su questa Terra, per poi essere salvati per l’Eternità.

Indico a voi uomini sempre di nuovo questo avvenimento, ma non trovo nessuna fede- Sono  soltanto molto pochi coloro che si occupano seriamente con ciò che sta per arrivare, ma anche  costoro non possono farsi nessuna idea della dimensione della catastrofe, perché supera tutto ciò  che sia già successo su questa Terra. Ed anche il singolo uomo non riesce a farsene un concetto,  perché gli uomini sono tagliati fuori da ogni comunicazione, perché non esiste più nessun contatto  fra i luoghi e nemmeno fra i paesi che ne sono colpiti. Ci saranno dei tratti che sembrano totalmente  deserti, dove si troveranno soltanto alcuni pochi, per continuare ora la vita. Ognuno che non si  attiene a Me e che non confida totalmente in Me sarà preso da terrore. Ed allora la volontà si può  decidere. Ogni uomo Mi può trovare e verrà del tutto certamente guidato attraverso il caos. Ma può  bensì anche maledire l’Essere Che ha lasciato accadere questo, e la maledizione colpirà lui stesso.  Ed appunto perché conosco la volontà degli uomini nel tempo della fine, questo è il Mio ultimo  Tentativo, per risparmiare agli uomini la terribile sorte della nuova Relegazione.

E domanderete di nuovo del perché Io lasci venire sugli uomini una tale distruzione, che può  essere superata solo ancora dalla catastrofe finale, perché in tutti voi non si trova più nessuna fede  in un eterno Dio, in un Creatore del Cielo e della Terra, in Colui il Quale ha fatto sorgere anche voi  stessi. Saranno sempre meno uomini che possiedono ancora la fede e non l’hanno ancora perduta, e  costoro non cederanno nemmeno nella loro fede oppure verranno già richiamati prima, affinché non  abbiano più da sperimentare questa sofferenza. Non dovete compiangere nessun uomo che è già  dipartito prima dalla vita, perché per lui esiste ancora la possibilità di maturare nell’aldilà. Ma  quando sarà venuto quel giorno, allora non servirà a nulla, anche se fugge, perché la Mia Mano  giunge ovunque, e così tengo anche la Mia Mano protettrice su ognuno che Mi appartiene. Ed Io  Sarò con evidenza presso di loro, perché sono nella più grande miseria ed in questa miseria Io  vengo loro in Aiuto. Ed allora si dimostrerà che cosa possa fare la Forza della fede, perché chiunque  cerca la Mia vicinanza, avrà anche una dimostrazione della Mia Presenza e la sua fede diventerà  sempre più forte. Ed il momento dell’avvenimento non si farà più molto attendere, benché mille  anni siano davanti a Me come un giorno.

Ma vi ho detto che voi lo vedrete. E questo significa, che una gran parte di coloro che accolgono  la Mia Parola, si troveranno loro stessi in questa vicissitudine, che pongo a tutti costoro ancora grandi pretese, che poi sarà venuto il tempo dell’agire, dato che dovete essere ancora ferventi servi,  e che non vi tolgo prima dalla Terra, finché non avete svolto questo compito.

Tutti voi, che siete attivi per Me ed il Mio Regno dovete sentirvi interpellati. Perché vi dico  sempre di nuovo, che non ho molti operai nella Mia Vigna e che perciò proteggerò ognuno che si  mette a Mia Disposizione. Da ciò potete già dedurre, che non passa più molto tempo fino a quella  catastrofe, che per voi è inimmaginabile sia nella sua dimensione come anche nella sofferenza e  miseria, di ciò che significa per i sopravissuti. E perciò devo provvedere quegli uomini con grande  Forza, affinché Mi siano sostegno in questo tempo dell’afflizione. E darò anche a voi la Forza, che  per la legge della natura siete sopraffatti da grande debolezza, perché ho bisogno di voi in questo  tempo ed impiego tutti i mezzi immaginabili, per aumentare soltanto il numero dei Miei, per dare  loro una salda fede e così agire ancora su coloro che sono senza fede in un Dio e Creatore, il Quale  ha tutto il Potere su Cielo e Terra e può quindi anche prolungare la vita di coloro che vogliono  aiutare loro alla fede.

E ricordatevi, che è venuta la fine di un periodo di Redenzione, che questo tempo deve essere  soltanto utilizzato in modo insolito e che perciò impiego anche dei mezzi insoliti per attizzare  soltanto una scintillina di fede nell’uomo prima che debba dare la sua vita. Perché se ha in sé  soltanto questa piccola scintilla, allora gli è assicurata anche la risalita nel Regno spirituale. Ma  decedere dalla Terra del tutto senza fede è senza speranza e finisce con la nuova Relegazione,  perché l’aldilà ha chiuso le Porte con il momento della dissoluzione della vecchia Terra. Perciò alla  fine farò ancora di tutto per muovere gli uomini ad un cambiamento della volontà, e perché il Mio  soave Discorso non viene ascoltato da loro, allora Io parlo più forte, così forte, che devono sentire  questa Voce. Ma se vedono ancora in ciò Me Stesso allora è lasciato a loro stessi, ma sigilla la loro  futura sorte. Però voi che Mi servite, a voi sia assicurata la Mia Protezione e Benedizione nella  miseria spirituale e terrena, perché ho bisogno di voi. Ed anche quando andate incontro a tempi  difficili, siete comunque nella Mia Custodia, e non avrete nulla da temere.

Amen.

Bertha Dudde 22 giugno 1965

giovedì 5 marzo 2020

PERCHÉ DIO HA DETTO “BASTA!” ALL’UMANITÀ DI OGGI



Ora è venuto il momento di pubblicare, parola per parola, tutto  ciò che è descritto nel testo originale, affinché il lettore possa  leggere con i propri occhi e possa conoscere completamente il  “perché, come e quando” avvenne il Diluvio cosiddetto “universale”, che distrusse una vastissima area dell’Asia centrale, in cui  persero la vita tutti gli abitanti corrotti e lussuriosi che vi  dimoravano, ad esclusione del solo Noè e della sua famiglia. 
Da questa descrizione si può anche capire – purtroppo – che  quando Dio “decreta il Giudizio”, Egli non cambia più idea e non  permette che nessuno si salvi tra coloro che erano stati precedentemente avvertiti e infine ammoniti. 
Chi crederà a tutto ciò, ben per lui, poiché può ancora salvarsi se  ascolta gli Insegnamenti di Dio e li mette in pratica. 
Chi invece non crederà a tutto ciò, si dovrà rammaricare per tutto  ciò che gli potrà capitare per non averci creduto.
Infatti Dio non costringe nessuno, ma lascia ad ognuno la propria libera scelta. 
Ecco ora come si svolsero davvero le cose circa 4000 anni fa, che  si conclusero con il Diluvio sulla vasta zona asiatica circondata da  catene montuose. 
Questo reale racconto inizia dall’Avvertimento di Dio attraverso  dodicimila angeli con a capo Waltar, figlio defunto di Mahal, il  fratello di Noè, il quale Waltar fu viceré della città di Hanoch,   durante la vita terrena. 
Tali angeli, però, erano visibili a tutti sotto spoglie umane, ovvero  normali uomini, e agivano quali messaggeri di Dio. 
Vediamo ora, dunque, come è finito questo straordinario evento apocalittico. 


LE FASI FINALI DEL DILUVIO UNIVERSALE
E IL TIPO DI MORTE SUBITA DAGLI ABITANTI 

GFD/3)
Le spiegazioni di Waltar, figlio defunto di Mahal e ora angelo e  messaggero di Dio, riguardo all’ultimo tentativo di Dio di  ammonire e di salvare gli uomini dal diluvio mediante i Suoi angeli.  L’acqua sotterranea è cento volte quella dei mari. Il movimento di  rotazione della Terra dipende dall’acqua sotterranea. La missione  di Mahal e la partenza degli angeli per la pianura. 

1. Dopo tale sublime atto di adorazione dell’Altissimo, l’angelo  Waltar parlò nuovamente a suo padre terreno Mahal dicendo: «Ora  Mahal, procreatore del mio corpo terreno di un tempo, è venuto il  tempo in cui vanno ricordate le parole: “Andate, e adempite la Mia  Volontà!”. Io però non ho bisogno di annunciarti tali cose, poiché il  Signore Stesso te le ha rivelate e ti ha detto le ragioni per cui Egli ci ha  chiamato dai Cieli. 

2. Vedi, ora si tratta dell’ultimo, straordinario tentativo di  salvare gli uomini della Terra! Se questo non riesce, allora è  certo che anche il Signore permetterà che gli uomini maligni  trovino nel loro stolto affaticarsi il loro proprio giudizio e la loro  rovina; e questo sarà per gli spiriti degli uomini, nuovamente  inghiottiti dalla materia, almeno una lezione molto penetrante,  che insegnerà loro come le creature, alle quali Dio ha dato la  libertà suprema della vita, non devono mai intervenire  distruttivamente nel grande Ordine di Dio in maniera così stolta  e sconsiderata! 

3. Dio Stesso ha posto le montagne sulla Terra e le ha sistemate  per la loro millecupla utilità, e sotto le montagne ha scavato dei  grandi e profondi bacini d’acqua nei quali è contenuta cento volte  tanta acqua quanta ce n’è nei mari della superficie terrestre. E  quest’acqua sotterranea è come il sangue della Terra che ha la sua  circolazione attraverso gli ampi canali della Terra, e per lo più  produce, secondo l’Ordine del Signore, il movimento sempre uguale  della Terra e di conseguenza la sua vita organica interna, poiché  anche un corpo mondiale deve avere una vita se deve essere un  portatore e sostentatore della vita. 

4. Ma se ora gli hanociti, come tanti vermi roditori, si sono  attaccati alle montagne e perforano sotto di esse dappertutto  alla profondità di migliaia e migliaia di klafter (migliaia di metri) e le distruggono e con ciò aprono le vene alla Terra, allora io  dico: “Di chi sarà la colpa e il Giudizio se quei ciechi stolti abitanti  di Hanoch vi troveranno la loro rovina?!”. 

5. Ma se tu avessi deposto in qualche luogo un otre pieno d’acqua,  e poi venissero i vermi e lo perforassero, ebbene, una volta che fosse  qua e là bucato, l’acqua non irromperebbe con violenza fuori dalle  aperture e non affogherebbe tutti i maligni vermi roditori?! 

6. E vedi, precisamente in questo modo accadrà qui con gli  abitanti della città di Hanoch e, per mezzo loro, anche con tutti gli  animali e cose! E vedi, questo è anche il vaso del quale nei tempi  antichissimi venne profetizzato che sarebbe traboccato per il  giudizio di ogni creatura di quel luogo laddove si fosse trovata  colma la misura degli orrori degli uomini! 

7. Tu però Mahal rimani qui e istruisci coloro i quali eventualmente verranno a cercare la salvezza; però gli scellerati cacciali via con  grandine e fulmini! 

8. Ed ora che tu sai interamente come stanno le cose, non litigare  più in futuro con il Signore, bensì rimani nel tuo antico ordine; e  così tu, al pari di tuo fratello Noè, otterrai la salvezza secondo i piani  sapientissimi del Signore!». 

9. Dopo queste parole tutti gli angeli dissero: «Amen!» e poi  abbandonarono l’altura per recarsi giù in pianura. 

10. Cosa fecero però là nel corso di cinque anni e come essi  condussero a Noè gli animali insieme al foraggio nell’arca, questo  verrà narrato prossimamente! 

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(GFD/3)
L’attività dei dodicimila angeli nella pianura per avvisare gli  abitanti dell’imminente diluvio. Le montagne sono i coperchi dei  bacini d’acqua sotterranei. Waltar istruisce il re Gurat e Drohuit, il  capitano dei fedeli servitori della regina, poi suggerisce allo  spaventato Gurat di fuggire sull’altura se vuole salvarsi dal diluvio. 

1. Ma quale successo ottennero dunque nella pianura tali straordinari  messaggeri [ovvero angeli nelle sembianze di uomini normali]?

2. I dodicimila angeli si recarono anzitutto ad Hanoch, dove essi  trovarono solo il re Gurat con il capitano Drohuit, già da molto  tempo restituito a libertà, intenti a leggere i rapporti di FungarHellan, il gran sacerdote generale, riguardo alle sue operazioni di  guerra contro Dio. 

3. Questi messaggeri celesti però, arrivati ad Hanoch, si divisero, e  solo cento si recarono nel castello del re, il quale però mise subito da  parte i suoi rapporti di guerra e, concessa udienza a quei presunti  deputati, li accolse, come al solito, con la massima cortesia politica e  cortigiana, e chiese ad essi i motivi della loro venuta. 

4. E subito si fece avanti l’angelo Waltar e disse a Gurat: «Gurat,  non riconosci più il viceré assassinato Waltar, il fratello di Agla?» 

5. A questo punto lo spavento si impadronì del re e più ancora di  Drohuit, poiché entrambi riconobbero subito l’inconfondibile [defunto] Waltar e non seppero cosa fare di fronte a questa  apparizione.

6. Solo dopo qualche tempo il re domandò a Waltar: «Com’è  possibile? O Waltar, non fosti dunque ucciso dagli sgherri di tua  sorella?! Com’è che tu ora vivi? Infatti era inconfondibilmente la tua  testa quella che gli assassini portarono quella volta ad Agla, la quale  poi la fece imbalsamare!» 

7. E Waltar rispose: «Sì, Gurat, io sono interamente lo stesso  Waltar! Ma ora io vivo per l’eternità in un corpo nuovo, spirituale e  indistruttibile che fa parte del mio spirito e che è completamente una  cosa sola con me! E così io sono ora un messaggero di Dio dai  Cieli come tutti costoro che sono qui e come moltissimi altri  ancora che sono già sparpagliati per la città per predicare al  popolo l’imminentissimo Giudizio di Dio, così come anche noi  abbiamo qui la missione di annunciarti la stessa cosa, e cioè che voi  ora siete già quasi irrimediabilmente perduti! 

8. Infatti le vostre guerre contro i popoli dell’altopiano vi  hanno procurato la sicura rovina, poiché la vostra scienza e  conoscenza vi ha portato a conoscere dei mezzi che voi ora  applicate e con i quali distruggete le montagne dalle fondamenta  rendendole come mucchietti di arvicola(14), senza sapere ciò che  si trova sotto le montagne della Terra! 

9. Vedi, le montagne sono dei coperchi delle grandi acque  sotterranee e per questo motivo sono, secondo l’Ordine di Dio, per  lo più congiunte per mezzo di dure pietre contro cui nulla possono  nuocere le acque sotterranee! 

10. Ebbene, se voi distruggete queste poderose difese contro le  acque sotterranee, non cominceranno forse le stesse ad irrompere  con violenza sulla superficie della Terra e non saliranno poi fin  oltre le massime montagne annegando voi tutti?! 

11. Venti nuovi poderosi torrenti hanno già cominciato, a  centoventi miglia (890 km) da qui, a convertire la pianura in un lago,  e oggi se ne aggiungeranno altri cinque, e così ogni settimana se ne  aggiungeranno degli altri! Dimmi: “Quale potrà essere la vostra  sorte da qui a non molto?”». 

12. A questo punto Gurat rimase enormemente sbalordito e lo  spavento all’inizio gli troncò la parola; ma Waltar gli consigliò  quindi di fuggire subito sull’altura, dove avrebbe potuto trovare  ancora salvezza se egli avesse voluto fare così. 

13. Quello che accadde poi, lo vedremo in seguito! 

Jakob Lorber – Giuseppe Vesco

mercoledì 4 marzo 2020

Totale dedizione e e sottomissione della volontà senza riserva



Su di voi grava una grande responsabilità durante il percorso terreno, la quale potete però  caricare su ME STESSO, quando vi decidete di darvi a ME con tutte le vostre forze e con tutta la vostra anima. Allora potreste essere liberi da ogni propria responsabilità, perché  allora IO prendo la vostra guida e guido tutti i vostri passi, in modo che devono irrevocabilmente  terminare da ME. Questo vuol dire, che subordinate totalmente la vostra volontà liberamente a ME  e che ora avete anche sostenuto la prova di volontà, che è scopo e meta della vostra vita terrena. 

Entrare totalmente nella Mia Volontà, vi solleva di ogni responsabilità, perché allora non potete  fare altro che vivere nella Mia Volontà. 
Allora voi agirete bene e giusti, adempirete volontariamente  i Comandamenti dell’amore per ME ed il vostro prossimo, e l’avversario non potrà più nuocervi. La  vostra via terrena si svilupperà totalmente nella Mia Volontà, in modo che non esiste nessun  pericolo, che possiate percorrerla senza successo.

Datevi solo totalmente nelle Mie Mani, ed allora mediante la vostra dedizione siete diventati  completamente Miei. Allora non dovete più temere il mondo, la materia terrena vi lascerà intoccati, lo userete solamente secondo la Mia Volontà, l’indurrete al servire e gli darete  contemporaneamente l’occasione, di svilupparsi in Alto.

E questa semplice via la dovete percorrere tutti; la via della dedizione a ME, Che IO Sono poi  disposto, a sciogliervi le catene. Perché quando vi concedete a ME nella piena fede ed anche per amore per ME, allora vi sarà anche comprensibile l’OPERA DI REDENZIONE DI GESU’  CRISTO, allora prendete la via verso LUI, e da ciò riconoscete ME STESSO come vostro DIO e  CREATORE, come il REDENTORE da ogni legame.

Ma allora non avete da temere di capitare mai più nel potere del vostro avversario, perché il suo  potere su di voi è spezzato con il momento della vostra totale dedizione a ME. Allora la vostra  decisione è stata a vantaggio di ME, perché ora vi distogliete da lui e tendete del tutto  consapevolmente a ME. IO ho poi un diritto su di voi, che l’avversario non può più strapparvi da  ME, perché ora tutto il vostro amore è per ME, e questo ora non MI lascia mai più.

Quando prendete questa via sulla Terra verso ME, quando sapete, che invocate in GESU’ vostro  DIO e PADRE,Che ha sacrificato SE STESSO per voi sulla Croce, per eliminare il vostro  grave peccato d’un tempo, e quando poi siete liberi dal Mio avversario, allora avete anche presa  la giusta decisione. Allora avete di nuovo accettato l’irradiazione d’Amore, senza la quale non  esiste nessuna beatitudine.

La vostra sorte sarà allora molto più magnifica che prima, quando siete proceduti da ME  altamente perfetti, ma ciononostante eravate solo le Mie Opere, mentre ora siete maturati a figli  Miei, che IO Stesso non ho potuto crearMI, ma vi ho dato soltanto tutte le facoltà per farlo da voi  stessi per vostra propria spinta.

Ed IO vorrei rendervelo facile, e per questo ho solo bisogno della vostra totale dedizione a ME,  così che IO ora livello tutte le vostre vie in modo che non dobbiate portare nessuna responsabilità,  perché avete sempre soltanto bisogno di pensare e di agire come IO ve lo faccio sentire nel cuore,  affinché siate poi felici e beati, perché IO Stesso vi guido e conduco i vostri pensieri. Allora voi  agite bensì nella totale libera volontà, ma questa volontà si sottomette a ME in modo del tutto  evidente, e così non potete fare altro che volere ed agire giustamente.

Allora siete proceduti per la seconda volta dalla Mia Mano, ma così come voi stessi lo avete  voluto, ed ora la vostra libera volontà ha collaborato di diventare ciò che in principio non ha potuto  procedere da ME. La vostra e la Mia Beatitudine per questo aumenterà sempre di più, perché il Mio  Regno vi offrirà delle Magnificenze, di cui non potete sognare, perché ciò che nessun occhio  d’uomo ha mai veduto e nessun orecchio d’uomo ha mai udito è quello che IO ho preparato per  coloro che MI amano.

Amen.

Bertha Dudde 5 agosto 1965

PERCHÉ DIO HA DETTO “BASTA!” ALL’UMANITÀ DI OGGI



GFD/3/334) Il racconto di Noè riguardo al piano di costruzione  dell’arca suggeritogli da Dio. La tristezza di Mahal per la sua  esclusione dall’arca. 

(GFD/3/335) L’esortazione di Noè a suo fratello Mahal per  essere stato escluso dall’arca. Mahal, accecato dalla presunzione  della propria giustizia, accusa il Signore di aver peccato contro di  lui.

(GFD/3/336) La seria domanda di Chisarell a suo padre Mahal  riguardo a come egli possa accusare Dio di peccato. Le dure critiche  di Mahal contro Dio. 

(GFD/3/337) Noè spiega a suo fratello Mahal qual è il suo errore  fondamentale. La presunzione di essere giusti e puri è la radice  principale della superbia. Mahal sfida Dio e improvvisamente il  Signore appare a lui e a Noè. 


Nella seguente Rivelazione si apprende la sfida lanciata da Mahal  a Dio e la Risposta che gli dà Dio, oltre all’importante spiegazione  sulla causa naturale del Diluvio. 

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Il Signore parla a Mahal, lui ribatte in tono di sfida e il Signore gli  dà delle risposte che lo ammutoliscono. Spiegazione del pentimento  di Dio. Enormi bacini d’acqua sotto le montagne. Le cause naturali  del diluvio su una zona limitata della Terra. 

1. Tutti allora furono presi da potente spavento di fronte  all’improvvisa apparizione del Signore, sulla sommità dell’altura,  dinanzi a Mahal e a Noè; e Noè stesso ebbe una grande paura. 

2. Ma il Signore disse a Noè: «Noè, non avere alcun timore di Me,  perché Io non sono venuto per giudicare né te, né nessun altro! Ma  siccome tuo fratello Mahal Mi ha citato dinanzi al tribunale della sua  sapienza e Mi chiama a rispondere per il Mio peccato contro la sua  giustizia, allora Io sono dovuto certamente venire per salvare il Mio  Onore di fronte a te e ai tuoi figli, come pure di fronte ai figli di  Mahal! E così dunque Io parlerò con Mahal!» 

3. A questo punto il Signore si volse verso Mahal e gli disse:  «Mahal, figlio Mio! Considerato che secondo la tua giustizia Io ho  peccato, allora indicaMi tale peccato, come pure quello contro tutto  il popolo della Terra, ed Io sono del tutto pronto a rimediare mille  volte ad ogni Mio peccato! Parla tu adesso, o Mahal, figlio Mio!» 

4. Allora Mahal si alzò e si pose dinanzi al Signore con grandissima serietà e disse: «Signore, dimmi! Perché hai detto di pentirTi di  aver creato l’uomo? Eppure hai visto fin dall’eternità come sarebbe  diventato l’uomo! Chi Ti costrinse a commettere Tu Stesso un  peccato con la creazione dell’uomo? 

5. Ebbene, non sarebbe infinitamente meglio per noi, uomini creati  da Te, se non fossimo mai venuti all’esistenza indipendente fuori da  Te, e non sarebbe stato meglio anche per Te, dato che così non  saresti di certo costretto a dire: “Mi pento!”?! 

6. Di cos’altro puoi pentirti se non di un peccato commesso  contro Te Stesso con la creazione imperfetta dell’uomo, che  conseguentemente è anche un peccato contro noi uomini, e in  modo del tutto particolare un peccato contro di me che posso  liberamente pormi di fronte a Te ad ogni istante della mia vita e  che posso chiederTi: 

7. “Signore, indicami Tu l’istante durante la mia vita dall’infanzia  fino ad oggi, nel quale io abbia peccato contro il Tuo Ordine, e se  ciò Ti è possibile, allora che io sia maledetto da Te come lo fu un  giorno il serpente! Ma se Tu non mi puoi imputare niente a peccato,  allora dimmi il motivo per cui Tu vuoi giudicare me e non anche  mio fratello!”» 

8. E il Signore disse: «O Mahal, quale tenebra orribile deve  regnare ora nella tua anima, per parlarMi in questo modo in cui  nessun essere Mi ha ancora mai parlato! 

9. Dimmi, com’è possibile che l’uomo venga immaginato più  perfetto di come egli è posto, fuori dalla Mia Onnipotenza, così  libero che può, come un secondo Dio, questionare con Me, il suo  Creatore eternamente onnipotente, a causa del suo proprio ordine!?  Com’è possibile pensare ad una libertà maggiore di questa che  consente di essere il proprio giudice e di poter peccare contro il Mio  Ordine nel quale l’intera Infinità è eternamente giudicata?!» 

10. A questo punto Mahal tacque; infatti egli scorse l’inconcepibile  perfezione dell’uomo nel suo stato di suprema libertà. 

11. Ma il Signore proseguì: «Ritieni tu dunque che il Mio  pentimento sia come quello di un uomo che abbia peccato? Oh vedi, anche qui tu sei nel più grande errore! Il Mio pentimento è solo un  dolore nel Mio Amore, il quale Amore è costretto a vedere come gli  uomini, da Me posti in così tanta suprema perfezione, si giudichino  e si rovinino da se stessi! 

12. Ritieni tu dunque che nel Mio piano vi sia stato contemplato il  giudizio e la rovina di un qualche essere umano? Vedi, Io sto  facendo sempre il contrario di ciò! 

13. Ma appunto per non giudicare l’umanità nella Mia Onnipotenza, Io ora devo purtroppo permettere che gli uomini si aprano da se  stessi e con violenza le cateratte(13) della Terra, dalle quali usciranno  poderosi flutti che sommergeranno tutto ciò che respira in questa  grandissima zona abitabile della Terra! 

14. Io previdi questo già da lungo tempo; perciò Io avvisai  sempre gli uomini. Ora però essi hanno cominciato a fare una  guerra perfino contro di Me e vogliono distruggere tutta la Terra con  i loro grani esplosivi, come ora stanno anche già facendo saltare  in aria una montagna dopo l’altra; e questo è il loro proprio  giudizio! 

15. Vedi, sotto le montagne vi sono dei grandi bacini d’acqua i  quali contengono oltre tre milioni di miglia cubiche d’acqua;  quest’acqua uscirà da sottoterra e salirà oltre le più alte  montagne di questa zona abitabile e avvolgerà anche il globo  terrestre in vapori, da cui pioverà con violenza! 

16. Oh, dimMi dunque, non feci forse bene se a Noè, l’unico  ancora rimastoMi obbediente, ho ordinato di costruire quest’arca per  salvare almeno la sua vita, se proprio nessun altro Mi vuole  ascoltare? 

17. Ora dimMi tu quando Io ti ho proibito di fare uso dell’arca, e  poi parlerò di nuovo!». 

18. Però Mahal rimase di nuovo muto; e il Signore allora proseguì come segue.  
[...] 


(GFD/3/339) Le obiezioni e le domande di Mahal riguardo alla  morte, all’immortalità, alle origini di Satana e alla sua fondamentale  malignità. Le risposte del Signore. 

(GFD/3/340) I rimproveri di Mahal verso il Signore poiché egli si  considera privo di peccati. Il dolore del Signore per essere stato  accusato da Mahal nonostante il Suo enorme amore per lui.  L’apparizione degli angeli e di Waltar. Il Signore scompare. 

(GFD/3/341) Mahal vede e parla con lo spirito di Waltar, suo  figlio defunto. Il Signore non si fa vedere Personalmente, perché  nessun essere potrebbe conservare la vita nel vederLo. Gli spiriti  che vivono nel regno dell’eterna Luce di Dio vedono la Luce nella  quale Egli dimora ma non vedono Dio. Mahal riconosce il proprio  errore e si pente. Le parole di perdono del Signore dalla nuvola  luminosa. 

Jakob Lorber – Giuseppe Vesco