venerdì 17 aprile 2020

Il buon samaritano delle vittime del demonio



Limiti dell’intelligenza del demonio 

Già il capitolo precedente ha messo in luce i molti limiti  del demonio: le pochissime idee che ripete fino alla noia. Si  lamenta perché io non lo capisco, in verità è molto di più  quello che lui non capisce. Non vuole riconoscere i suoi errori, manifesta grande orgoglio e di conseguenza, come ogni  uomo, non sa riconoscere i suoi limiti e povertà. 
Il demonio ci tiene molto a chiamarsi intelligentissimo e a  chiamarmi ignorante, un povero pretucolo. Se però accetto di  andare con lui, di diventare suo collaboratore e strumento,  allora sarei un prete intelligente e importante. Cioè uno che sa  fare il male ed essere disobbediente come lui: quello è un prete che vale. Infatti non vede volentieri, non stima un prete valido, chi nella vita cerca di essere un prete fedele. Ha il difetto dei politici: sono brave persone quelli della propria ideologia;  tutti ignoranti che non capiscono niente quelli della corrente  politica opposta.  
Gli ricordo: “Non sei stato tanto intelligente quando hai  disobbedito a Dio, rovinando la tua esistenza per sempre con  una scelta sbagliata”.  
“Io non ho mai obbedito a nessuno e mai obbedirò. Mi diverto a fare il male e portar via le anime a Dio, a condurle  nel nostro regno: è tutta la mia soddisfazione”.  
 “Ma non ti accorgi che Dio si serve di te per realizzare i  suoi progetti? Tu, che dici di essere Lucifero, con i tuoi colleghi, non amici perché siete come cani e gatti, avete torturato  la vita di P. Pio con le malattie misteriose, con le calunnie, le  accuse, percotendolo nella sua cameretta, facendolo rinchiudere per due anni in cella per impedirgli di incontrare le anime. Che ci avete guadagnato? A guadagnarci è stato Dio e la  missione di P. Pio. Ha guadagnato tanti meriti per salvare ancor più anime, per ottenere tante grazie da Dio, per diventare quel P. Pio che conosciamo”. 
“Anche quel pretucolo calunniato sotto tua istigazione, con le maledizioni ha potuto soffrire molto, essere umiliato, condannato, distrutto umanamente. Che ci hai guadagnato? Lui è   contento di avere sofferto, di avere guadagnato meriti, per metterli a disposizione di Cristo per moltiplicare le vocazioni e salvare le anime. Ora lavora per bastonarti, per allontanarti dalle anime, e per liberare ogni giovane da te posseduto”.   
“Sai cosa penso? Forse il Signore vuole fare un bel botto, farti uno sgambetto più grande di quello che hai fatto a me: liberare Tobia a S. Martino con le preghiere di un esorcista minore a dispetto della tua cattiveria!  
E ancora una volta te ne tornerai ramingo per la terra per trovare un altro disgraziato a cui fare del male, ma poi il Signore con la sua misericordia e Maria con la sua intercessione lo salveranno”. A questi discorsi il demonio non sa rispondere. 
Cioè nelle grandi scelte il demonio non vede molto avanti, non sa valutare il bene o il meglio perché accecato dalla sua rabbia, invidia, odio. È incapace di un sano e completo giudizio. Dinanzi a simili riflessioni sfugge, dice di non sapere niente, o nega quello che ha già detto.  
Si vendica chiamandomi testardo, caprone, ignorante. Poi si chiude nel silenzio, quasi assopito e stanco. Egli mostra molta conoscenza nel presente, vede anche quello che noi non  possiamo vedere e percepire perché lui è spirito e noi siamo  condizionati, chiusi nel corpo. 
Mi richiama alla memoria il comportamento di certe persone incontrate nella vita, che usavano il cervello con furbizie  per fare del male agli altri, per soffiare loro il posto, ma non  erano intelligenti, né sapienti.  
Già abbiamo notato la sua attenzione alle preghiere che  vengono recitate, anche se sembra essere disinteressato, assopito. Invocando l’intercessione dei Papi recenti sono caduto in  un errore di nome. Pronto a dirmi: “Chi è? non lo conosco.  Prete, sei proprio ignorante, hai sbagliato”! E ride tutto soddisfatto; continuerebbe a lungo se non lo interrompessi. È la sua  astuzia per disturbare la preghiera, non intelligenza.  
Quando gli ricordo qualcosa che ha detto il giorno prima e  non gli va di confermare, allora smentisce, nega tutto, mi accusa di falsità. È peggio dei politici. Se da un giorno all’altro  smentisce quello che ha detto, vuol dire che ha sbagliato parlare. Ovviamente la sua conoscenza è poco profonda, si limita al  presente, al superficiale, non arriva alla saggezza e alla sapienza che l’uomo può acquisire.  
Certamente si riferiscono a lui anche le parole di Gesù: “I  figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce” (Gv  8,12- Lc 16,8), ma non più sapienti e intelligenti. 
Quando gli faccio domande a cui non intende o non sa rispondere, mi dice: “Non fare gli affari tuoi: sei venuto qui per  pregare, e prega”, cioè vuole sfuggire alla domanda. Lui però  si sente libero di dire e fare tutte le domande che vuole.  
Quando si tratta di porre a Tobia ostacoli a raggiungere  uno scopo, trova le strategie per impedirglielo, per fargli dei  dispetti. Tobia va a Roma con la ragazza Sara, prenota il biglietto per incontrare il Papa e chiedere una benedizione.  
Al momento della distribuzione dei biglietti viene fatta confusione, Sara passa avanti con il suo biglietto, mentre Tobia non riceve il biglietto e rimane fuori. Può capitare anche senza l’influsso del demonio, ma a Tobia, che conosce le tante storie successe a lui, gli è facile pensarlo. 
Già abbiamo visto la storia delle valige: arrivano a Fatima, quando Tobia e Sara giungono a casa. Il demonio tutto sorridente e soddisfatto conferma di essere stato lui a favorire il disguido. “Ma a che cosa gli è servito?” 
Non mi sembra abbia il dono di prevedere un futuro lontano. Indovina alcune cose che lui riesce a vedere e pilotare impedendo certi fatti e attivando altri. Neppure sulla vita futura del giovane posseduto sa come andrà a finire. Lui lotta a denti stretti perché rimanga suo, per portarselo all’inferno e fare un nuovo dispetto a Cristo, morto in Croce per salvarlo, ma non sa come andrà a finire. Non ha certo la conoscenza dei disegni di Dio. Spinto dall’odio a Dio ed agli uomini, mosso dall’orgoglio  ciecamente lotta per opporsi al bene e alla realizzazione degli uomini, senza sapere se alla fine è strumento di bene o di male. 

FRATELLO ESORCISTA

In questo momento, tutto dipende dall’umanità.



APPARIZIONI A PIEDADE DOS GERAIS (MINAS GERAIS) 

12-04-2020

Cari e amati figli,
con grande pace oggi nel mio Cuore, mi sento immensamente felice perché è una domenica di benedizioni, una domenica maggiore: è la Resurrezione di Gesù.
In un modo così bello l’umanità, il popolo di Dio, la Santa Chiesa, vive oggi questa riflessione che è la nostra speranza. Soprattutto nei giorni difficili vissuti dal mondo, dalla Terra, dall’umanità. Ma Cristo è il Salvatore, Cristo è la Resurrezione.

E oggi in modo molto speciale io Maria, la Madre di Gesù, voglio chiedere a Gesù per tutta l’umanità. L’umanità sperimenta in questo momento una grande battaglia, una grande sofferenza, una grande paura, e Gesù – che sempre ci avvisa – ci insegna ad avere fede. Anche nei momenti difficili della vita, del cammino, della battaglia, non possiamo mai perdere la nostra maggiore fonte di felicità, che è la fede.
Allora oggi vi invito ad avere fede, ad essere uomini di fede. L’uomo di fede è obbediente, è silenzioso, ascolta la Parola di Dio, riflette sugli insegnamenti del Cielo, l’uomo di fede sa che Gesù è sempre con lui. Questa è la certezza più bella del cuore che ha la presenza della fede. Allora questo momento in cui l’umanità intera ha bisogno di fede, è un grande momento di riflessione per tutta l’umanità, per tutta la faccia della Terra. Perché, dove va quest’uomo che ha dimenticato che Gesù è la Resurrezione? Dove va quest’uomo che ha dimenticato che Gesù è l’Alimento, che Gesù è la Salvezza? Dove va quest’uomo che ha dimenticato di mettersi in ginocchio e affidare la sua vita e la sua famiglia, a Dio? Dove va quest’uomo che ha messo tutte le cose del mondo al di sopra di Dio? Che ha dimenticato di mettere Dio al primo posto?
Allora questo che abbiamo la grazia di poter vedere e sentire, è un grande segno. Fa male? Sì, fa male. Ma ci avvisa. Perché l’uomo ha bisogno di essere avvisato, l’uomo ha bisogno di accendere questa fiamma, che è lo Spirito Santo, di rinnovare la fede, la fiducia del battesimo, di avere una vita di maggiore santità, una vita di santità, perché l’uomo continua a seguire la strada del peccato, della sofferenza, dell’illusione. E all’improvviso il mondo sente – tutta l’umanità, non solo il Brasile – che l’uomo deve fare qualcosa affinché questo mondo sia un mondo santo, un mondo benedetto.
Il tempo quaresimale che avete vissuto, è stato un tempo di riflessione. Un tempo in cui mettersi ai piedi della Santa Croce. Avevo riflettuto insieme a voi su quanto fosse necessario, per il mondo intero, mettersi in ginocchio davanti alla Santa Croce. È stata la grande richiesta che Gesù ci ha fatto, soprattutto in quest’anno dedicato alla conversione delle famiglie.
E oggi stiamo vivendo la Resurrezione, la Pasqua, nonostante la battaglia che dovrete affrontare. È conseguenza dei tempi, degli insegnamenti che il Cielo ci aveva mostrato, invitando alla conversione e della santità. Allora tutta la Terra passerà per questa prova, attraverserà questa sofferenza. Certamente, figli, tutto può essere cambiato dalla preghiera del popolo di Dio. Tutto! Tutto quello che dovrete attraversare in questo tempo giusto – che è il tempo della giustizia – può essere cambiato con il potere della vostra preghiera.
Allora questa sofferenza può essere minore se avrete fede, se pregate, se sarete obbedienti. Perché è Dio che mostra al mondo qualcosa che il mondo non stava vedendo, nonostante i segni visibili sulla Terra. Principalmente la sofferenza familiare, la discordia familiare, la grande quantità di persone che uccidono gli innocenti. Allora Dio ci ha mostrato tutti i segni e oggi stiamo vivendo un tempo di giustizia divina. Non è un tempo in cui Dio castiga i figli, al contrario: Dio allevierà le sofferenze dei figli perché Egli è misericordioso.
Allora con la vostra preghiera potete cambiare la direzione di questa sofferenza. Tutto dipende da te. Preghiera, silenzio, mettersi sempre ai piedi di Gesù Crocifisso, chiedere perdono, avere la volontà di seguire una vita felice. Perché in questo momento, in un mondo aperto, vi state sentendo soffocare. Qualcosa vi sta soffocando. Qualcosa è arrivato sul piano temporale, qualcosa ha portato sofferenza sul piano materiale. E vi colpirà anche a livello spirituale, se non avrete la fede come base fondamentale del vostro cammino, della vostra fortezza. Allora nella vostra vita avete bisogno dei tre pilastri della fortezza: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Sono i tre pilastri fortissimi della fede cristiana. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Per combattere la sofferenza temporale, materiale e spirituale. Quindi dovete cercare l’essenza della Santissima Trinità nella vostra vita.
E ci vuole molta preghiera. Preghiera attraverso parole, azioni e opere. Dovete unirvi a questo Cuore grandioso di Gesù, perché Dio Padre, Dio Spirito Santo ci ha fatto e ci fa sperimentare – soprattutto con la Santa Eucaristia – il più grande miracolo della vita, che è Gesù Cristo. Egli è il miracolo più grande. Allora se cercate di camminare uniti alla fortezza che è la Santissima Trinità, potrete alleviare questa sofferenza, che non è soltanto in Brasile ma nel mondo.
E un’altra cosa, figli: questa sofferenza non è ancora la più grande sofferenza. Non è ancora la più grande sofferenza! Perché questa colpisce la materia. Quindi non è la sofferenza più grande, perché la materia non è la vostra essenza più grande. La vostra essenza più grande è la vostra anima, è il vostro cuore. Allora c’è qualcosa che può essere molto più grande, che è la sofferenza spirituale. Per primo Dio ci dà questo grande avviso, che oggi stiamo vedendo sul piano temporale e materiale. Se l’umanità si fondasse – non solo il Brasile ma il mondo – sulla grazia di Dio, sulla conversione, cercando l’unità, la fraternità, l’unione di tutti i popoli con un obiettivo unico: la pace sulla Terra – nessuno deve avere un obiettivo diverso da questo: pace sulla Terra; pace sulla Terra significa Dio presente in ogni angolo della Terra – allora se l’umanità cercherà questa essenza, raccoglierà la grazia più grande della vita, che è la pace, che è il Trionfo del mio Cuore Immacolato di Madre.
Allora in questo momento tutto dipende dall’umanità. Il Cielo ha fatto tutto per voi. Oggi qui state riflettendo sulla Pasqua, la Resurrezione, Gesù. E in quest’anno avete sentito quanto Gesù sia importante per la vostra vita. Perché è il momento in cui non potete riceverlo. Lo state ricevendo spiritualmente. E Gesù è con voi perché vi ama e il tabernacolo più grande del mondo è il vostro cuore. Ma state avendo la prova visibile che in questo momento dovete vivere il più grande momento spirituale della vostra vita: sentire Dio nel vostro cuore.
Avete avuto una preparazione diversa, il mondo intero ha avuto una preparazione diversa in questo tempo quaresimale della Pasqua. Allora è un avviso di Dio per il mondo. È un avviso che l’uomo ha bisogno di tornare a Dio, ha bisogno di convertirsi, ha bisogno di essere un uomo di fede, di valorizzare la grazia di respirare. Perché il dono più grande che avete in questo passaggio terreno è poter respirare, è poter sentire che sei vivo, che sei qui compiendo una missione.
Allora Dio vi ha dato questa felicità di sperimentare la sua presenza nel mondo. Quanto Egli è presente nel mondo! E voi lo sentirete attraverso il silenzio, che è uno dei modi più belli di vedere Dio, e attraverso l’obbedienza, che è una delle forme più belle di vivere quello che Dio vuole dal mondo in questo momento. Silenzio, preghiera e obbedienza. Affinché questa tempesta di sofferenza, che minaccia la Terra, possa essere vinta, perché lo Spirito Santo illuminerà l’uomo in questo momento. L’uomo non sarà solo. Lo Spirito Santo agirà. E l’uomo riuscirà trovare, con la sapienza e la scienza divina, una risposta per difendersi da tutto questo che sembra invisibile ma è così presente oggi sulla Terra.
Allora Dio sta dando all’uomo questa prova e ci fa fare la bella esperienza del cuore che si unisce di più al Cuore di Gesù. Ma, come ci insegna la Parola di Dio, non tutte le ginocchia si piegheranno. Ci sono molti che, nonostante tutto quello che vivranno, ancora non si convertiranno. Perché c’è una cecità spirituale molto grande sulla Terra.
Allora è per questo che dovete unirvi in preghiera e supplicare il Cuore di Gesù, che è la Resurrezione, per questa grazia, per questo miracolo. Potete, avete bisogno e dovete fare questo, figli. Potete, avete bisogno e dovete chiedere a Gesù questo miracolo per l’umanità. Perché l’umanità, soprattutto i bambini, non meritano questa sofferenza. Allora voi padri, voi madri, voi che siete più maturi, dovete supplicare Gesù per questo miracolo.
State iniziando un tempo in cui questa fiamma può accendersi sulla Terra – non solo in Brasile, perché voi siete una famiglia nel mondo. Allora tutte le ginocchia devono piegarsi e contemplare il Salvatore, che è Gesù, amare il Padre e supplicare lo Spirito Santo, perché la scienza più grande dell’umanità è il Divino Spirito Santo. Egli è la risposta per tutto quello che ancora non trova risposta. Non abbiate paura, ma siate prudenti in questo momento che state vivendo. L’uomo dev’essere prudente. Non può cadere in una trappola sapendo che lì c’è la trappola.
Allora in questo momento – un momento di prudenza, un momento di preghiera, un momento in cui soprattutto dovete avere pace nella vostra vita – non dimenticate di vivere la Pasqua, non dimenticate di vivere la gioia della Pasqua! Perché avete Dio, non siete soli. Avete Dio e io posso dirvi, come Madre, che Dio vi ama infinitamente. Quindi Egli si prenderà cura di voi. L’umanità ha bisogno di essere trasformata, il mondo ha bisogno di essere migliore, l’umanità ha bisogno di avere più amore, il mondo ha bisogno di essere più di Dio e meno delle cose del mondo, che sono passeggere.
Allora tutti questi segni oggi sono visibili, soprattutto per le famiglie in Brasile e nel mondo, che stanno vincendo questa battaglia con il loro rosario in mano, perché ci sono tanti e tanti che stanno pregando e supplicando Dio per questa pace, supplicando Dio per questa Pasqua, supplicando Dio per la resurrezione, per la misericordia. Voi vincerete. Non importa come sarà la battaglia, è sempre importante ricordare che, per arrivare alla Pasqua, Gesù è dovuto passare per la morte sulla croce. Allora non sappiamo cosa sarà riservato all’umanità, solo Dio lo sa. Ma, come Madre, posso dirvi che avete la grazia nelle vostre mani: dovete solo pregare. Pregare, avere fiducia.
In questo momento è inutile la discordia, la disunione, la disputa di potere, quello che conta è il Cielo e noi insieme al Cielo. Gesù in testa e tutto il gregge seguendo le sue orme. Felice la nazione che metterà Dio al comando della nazione. È il momento per tutti di aprire gli occhi e vedere che Dio è al di sopra di tutte le nazioni della Terra. E guardare a tutte le nazioni della Terra, soprattutto quelle che hanno già attraversato il dolore delle perdite delle persone amate. In verità nulla si perde, figli, tutto si trasforma. Per questo Gesù ci avvisa dicendo che questa non è la sofferenza più grande. Perché la morte non è la sofferenza più grande: la sofferenza più grande è quando perdi l’anima, quando perdi la vita spirituale.
Allora l’essenza che cerchiamo oggi è restare saldi nella fede, nell’obbedienza, nel silenzio. Dobbiamo obbedire, figli. Non voler affrontare pensando di essere capace, perché Dio ti sta chiedendo obbedienza. Anche se sei capace, devi avere obbedienza. Allora questo è il momento in cui l’umanità deve avere obbedienza e restare salda come santuario vivo e tabernacolo vivo nelle proprie case, perché è l’anno dedicato alla preghiera e alla conversione delle famiglie. È un anno di grandi prove in cui la famiglia che vincerà le prove uscirà santa e benedetta da questa missione, da questa grande battaglia missionaria della famiglia, che è pregare per la conversione della tua famiglia. Allora se sarai una famiglia sapiente, avrai un cammino bellissimo, non solo in Brasile ma nel mondo, nella costruzione di santuari vivi, che sono le nostre famiglie. Famiglie come esempio di pace e di amore nel mondo.
Allora valorizza questo tempo, non vederlo come un tempo difficile e non preoccuparti troppo per la materia. L’umanità si preoccupa molto per la materia. Tutto preoccupa, dal punto di vista materiale. Dio vi dà la grazia di vedere che siete molto più ricchi che di beni, di oro o di argento. Siete figli suoi, amati da Lui. Allora è il momento di sentire questo. E tutto passerà, perché tutto passa, la tempesta non resta per sempre, essa passerà, respirerete la brezza leggera, respirerete Cristo Risorto oggi in questa domenica e continuerete la vostra vita con molta sapienza e vigilanza. In preghiera. Come il Cielo oggi ci chiede.
Perché, più che l’umanità, oggi è Dio che ci chiede questa riflessione. Più che gli uomini. Forse non tutti gli uomini hanno la consapevolezza di quello che stanno vivendo. Voi qui l’avete. Soprattutto voi che camminate da tanti e tanti anni in questa missione. Voi sapevate, per le grandi battaglie che avete affrontato e state ancora affrontando, che un giorno l’umanità avrebbe avuto bisogno di risvegliarsi alla santità, alla Santissima Trinità – che è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Allora si deve restare fedeli a Dio, avere questo coraggio, cercare questa vita di santità. In questo cammino che state seguendo oggi, la cosa più importante è che non smetti di essere quello che Dio vuole che tu sia: un figlio che prega, un figlio che ha la gioia di sapere che la preghiera è la ricchezza che abbiamo per affrontare le paure, il panico, le depressioni, i dolori che verranno oltre alla sofferenza temporale e materiale. È quello che viene quando manca la grazia del lavoro, la benedizione del lavoro. Allora tutto quello di cui avete bisogno è pregare e chiedere a Gesù. Voi potete supplicare Gesù per questo, figli. Le ginocchia che si piegano sono le ginocchia che ottengono grazie. Allora potete chiedere a Gesù, Egli vi ascolta, Egli vi ama infinitamente. Dunque chiedete.
In ogni momento di preghiera, chiedi a Gesù per il Brasile, chiedi a Gesù per le nazioni, chiedi a Gesù per il mondo, ma non dimenticarti di chiedergli che il mondo sia migliore. Perché all’inizio di quest’anno, il messaggio che il Cielo ci ha portato è stato questo: è inutile sognare un mondo nuovo e un anno nuovo se tu non sei un uomo nuovo. Allora che l’umanità possa accendere la fiamma della fede, della speranza, della carità, della solidarietà. Che possa ripensare alle sue azioni. L’uomo è molto egoista. L’uomo cade sempre nelle trappole dei peccati, dell’avidità, è per questo che Gesù ci sta dando questo avviso fortissimo.
Perché quello che vale in questo mondo è che tu respiri e sai che ogni minuto o secondo che sia, Dio è con te. Allora vivi questa Pasqua, vivi questa resurrezione. Non dovete avere paura, figli, dovete avere fede, vivere la fede. E potrete ottenere una grazia molto grande se sarete figli di fede. Perché il figlio di fede è quello che affida pienamente la sua vita a Dio. Questa è la vera felicità dell’uomo di fede. Egli affida pienamente a Dio la sua vita.
In questo momento benedirò il mondo, perché il mondo ha bisogno della benedizione della Madre, ma chiederò a Gesù – che è la Resurrezione, che è risuscitato – di resuscitare questo mondo per Lui. Principalmente per il Padre, per Lui che è il Figlio e per lo Spirito Santo. Che resusciti tutti i cuori. Che tutta l’umanità si svegli prima che segni molto peggiori vengano in direzione dell’umanità, figli. Per questo chiedo a Gesù, in questa domenica così bella, così grandiosa, di farci sentire che Egli apre le braccia e accoglie il mondo intero nel suo Cuore. Vogliamo chiedere a Lui questa grazia: protezione, benedizione e guarigione di questi cuori che hanno veramente bisogno di essere guariti, liberati ed esorcizzati dal Sangue di Gesù, che è il Sangue del potere che distrugge e vince ogni insidia del male.
Con grande affetto, voglio darvi la mia benedizione.
in questo momento la Madonna benedice i presenti
Cari figli,
vi ho benedetti con grande affetto.
In questo momento vogliamo ringraziare Gesù per questo tempo in cui voi – qui in questo piccolo luogo di preghiera, in questo santuario delle famiglie, dedicato alla misericordia – avete avuto la felicità di pregare rimanendo nel silenzio delle vostre case, sentendo Gesù che si prende cura di voi, vegliando su di voi, guarendovi, soprattutto dall’egoismo, dalla vanità, dal voler stare al primo posto, in questo momento in cui il mondo sente che Dio è al di sopra di tutto. Solo Dio – solo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo – potranno intercedere affinché possiate vincere tutta questa sofferenza, questa epidemia terribile che minaccia la Terra, figli. Perché voi siete molto più grandi di tutto questo, per la vostra preghiera e per la vostra fede. Per il vostro silenzio e per la vostra obbedienza. Affinché non venga un dolore maggiore sulla Terra, colpendo gli uomini del Brasile e di tutta la Terra.

Supplichiamo Gesù di prendere il comando. Di portare molta conversione al cuore delle famiglie. Ognuno preghi, nel silenzio del proprio cuore, per la sua famiglia. Ovunque tu sia, chiedi a Dio per la tua famiglia. Ognuno chieda a Dio per il suo paese. E supplichi Dio per la grazia del Trionfo del mio Cuore Immacolato, che è la pace. È questo che Dio vuole per il mondo: la pace. Questa pace che Cristo resuscitato, in questa domenica, desidera per tutti noi. Questa pace che porta soavità, questa pace che guarisce, questa pace che libera, questa pace che profuma la vita dei figli di Dio sulla Terra.
Dio ci chiede di non avere paura. Non può avere paura l’uomo di fede, per quanto grande sia la battaglia, anche se è sul cammino e questo cammino è pieno di sofferenze, epidemie, spine, pietre. Non devi avere paura, devi avere fede. Gesù ti prenderà sempre in braccio. Se non riesci a camminare su questa via piena di epidemie, piena di spine, Gesù ti prenderà in braccio e ti porterà oltre queste epidemie, perché tu vincerai. Perché Gesù è la resurrezione, figli. Allora abbiate questa soavità, guarite questo cuore che ha paura, perché voi non dovete avere paura, dovete avere fede. Ogni tempesta passerà. Tutte le tempeste passeranno! Gesù ci dice: “tutte le tempeste passeranno, perché io sono la brezza leggera”. E questa brezza leggera arriverà in Brasile, arriverà in ogni angolo della terra.
E tutto quello che l’umanità ha attraversato e ancora attraverserà, le serva per essere più umile, più fiduciosa, per avere fede. L’uomo non sa neanche se arriverà a questa sera, per questo deve ascoltare oggi la Parola di Dio, rispettarla, obbedirla ed essere fedele, perché raccoglie quello che semina. Se oggi chiudi gli occhi, vedrai che tutto quello che stai raccogliendo oggi è perché lo hai seminato, con l’avidità, con la mancanza di sapienza, di rispetto, di amore, soprattutto con la mancanza di amore a Gesù nel Santissimo Sacramento. Ma Egli ti ama tanto che ti sta dando ancora una luce in mezzo a tutta questa sofferenza e ti sta dicendo: “Se pregate, vincerete questa sofferenza. Se pregate, impedirete sofferenze peggiori”.
Allora quello che oggi voglio dirvi, figli, è questo: state bene attenti a quello che seminate. Seminate in modo sapiente. Perché raccogliete quello che seminate. Oggi Dio sta avendo misericordia di voi, come sempre è misericordioso il Padre, il Figlio, e pieno di luce lo Spirito Santo. Ma non giocate, figli. Perché il tempo, oggi, è quello della giustizia divina. E nessuno sfuggirà a questa giustizia divina. Per questo vi auguro la pace.
Che tutti rimangano in pace.
Ecco la Serva di Dio, Maria la Madre della Pietà, ed ecco che il Signore mi chiama.

SONO A POCHI PASSI DA VOI, STO PER CHIAMARVI PER NOME.



Gesù, Redentore del mondo, chiama tutti a Sé.
Pentitevi o uomini, pentitevi! Questo è il tempo che ancora resta a disposizione per il vostro pentimento, prima che Dio Padre apra le cateratte dei suoi Cieli.
Sono triste, vedo l’uomo incosciente, nessuna riflessione per ciò che lo circonda, i suoi sentimenti sono simili a quelli delle bestie.

Oh uomini! Non avete ancora capito che tutto è finito su questa Terra?
Oh uomini! Siete incapaci di leggere i segni dei tempi!
Cosa dovrò fare per scuotervi dal sonno che vivete? 
Forse state attendendo il segno che vi metterà nella grande tribolazione? 

Poveri uomini, così miseri, pieni di ego, il vostro desiderio resta per le cose di questo mondo e così, in questo mondo resterete e berrete il calice amaro della vostra stoltezza.
Sono a pochi passi da voi, sto per chiamarvi per nome. Chi Mi risponderà sarà colui che avrà ascoltato la Mia voce ed eseguito i miei comandi, costui Mi riconoscerà all’istante. Mentre coloro che resteranno indifferenti alla mia voce, saranno coloro che attraverseranno pianto e stridore di denti.
L’uomo impazzisce per la grandezza della scienza, ma l’uomo senza Dio perderà ogni potere, la sua mente si fermerà e non sarà in grado di vedere oltre il suo naso.
Stanno per giungere giorni terribili per chi non si sarà messo dalla parte del Dio Vivente, di Colui che tutto può; state per annegare nella vostra stoltezza, o uomini.
Dall’alto del mio Cielo grido la vostra conversione, non c’è più tempo per le cose di questo mondo che sta morendo a causa delle vostre bravure. Svegliatevi o uomini, … destatevi ora!
La Terra tremerà tutta, grandi vulcani erutteranno,
i mari si gonfieranno fino ad inondare e risucchiare le coste,
i monti si sfarineranno … il fuoco vi coglierà di sorpresa,
… molti saranno i dolori che verranno.

Pregate, pregate la misericordia del Padre, prostratevi a Lui e riconoscete Lui quale Unico e Vero Dio, il Solo Dio!
Chiedete perdono, o uomini, fatelo con cuore pentito, … addolorati chiedete perdono.. perdono.. perdono.
Convertitevi in fretta, o uomini, perché Io intervenga a darvi il mio aiuto.

Avanzate con il santo Rosario in mano
e consacratevi al Cuore Immacolato di Maria.
Lei è L’Arca, rifugiatevi in Lei!

Carbonia 15.04.2020


Pensieri in libera uscita



Che può significare questa copertina? 

Tutto in essa parla di un invito di Dio: “tuttavia non si terrà più nascosto il tuo Maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo Maestro, i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: «Questa è la strada, percorretela», caso mai andiate a destra o a sinistra” (Isaia, 30,20-21). Gesù è “la Via, la Verità e la Vita”, nessuno va al Padre se non per mezzo di Lui (Gv 14,6). 
La Via indica la Fede, mi invita a percorrerla con perseveranza, con fiducia, col desiderio di raggiungere la vera destinazione, il Padre, un traguardo che ancora non vedo, oggetto della mia Speranza, che mi attende oltre l’orizzonte. 
Una strada chiara, precisa, dritta, senza ambiguità né confusioni, perché così è la Verità, ferma, che non può cambiare. E la Verità mi porta alla vera Vita, al Cuore di Dio, alla sorgente del vero Amore o Carità, indicato nel segnale stradale fin dall’inizio: il “Fiat” Divino. 
Così si svolge la vita cristiana: a partire dalla conoscenza, sempre crescente (la Fede), si percorre con il desiderio certo (la Speranza) e si realizza nell’amore (la Carità). 

Tu non fare come me: dì il tuo "sì".



Testimonianza di una mamma

Mi rivolgo a te, anche se non mi conosci, ma io un poco ti conosco, perché in te vedo me stessa tanti anni fa…….. Ti immagino triste, disperata, terrorizzata, arrabbiata con questo bambino che tu non volevi ora; oppure sei smarrita, stanca, senza lavoro, senza amici, senza marito, hai la famiglia contro; o sei troppo giovane, stai ancora studiando, sei straziata, sei a pezzi, il tuo compagno si è defilato……
Io sono una mamma con più figli che vive la sua maternità in modo meraviglioso, intenso, profondo, dando tutta me stessa per i figli che ho e un po’ di più, se potessi.
Ma quando ero più giovane e fragile ho fatto quel passo che tu stai pensando di fare ora. Avevo paura, ero schiacciata dalla paura, ero sola e tremendamente ignorante. Ora che vedo i miei figli crescere e crescere bene, penso sempre a quel mio primo figlio che io ho ucciso. Vedo i capelli, gli occhi, gli sguardi, i modi di fare dei miei ragazzi, oggi, e mi chiedo come sarebbe stato ora colui che io ho rifiutato con una leggerezza imperdonabile. Come è possibile che io non l’abbia amato nemmeno un poco? Cosa ci può essere stato nel mio cuore, allora, per non pormi nessuna domanda e per andare diritta in un ospedale e condannare ad una morte atroce il mio primo bambino?
Oggi, soprattutto mia figlia minore mi fa pensare sempre a questo: mentre la stringo al mio cuore, mentre l’abbraccio, mentre la nutro, osservo le sue piccole mani che mi accarezzano, i suoi piccoli piedini muovere passetti di danza, e me la immagino uccisa da me come ho fatto con il mio primo bambino. Mi immagino quelle manine fredde, toccate dalla morte, quei piedini martoriati dal ferro del chirurgo, quel piccolo cuore fatto a pezzi, quel sorriso spento. Non piango, mi sento solo male "fisicamente", molto male….
Se tu leggi ora quello che scrivo, puoi pensare che io sia pazza.
Forse non lo sono: mi prendo cura della mia famiglia, ho un lavoro di responsabilità, sono stimata da molti……qualcuno si fida pure di me per il mio equilibrio interiore.
Eppure questo dolore che assale "dopo" prende il tuo cuore, l’anima, la mente.
Ora darei la vita per questo mio figlio, ma è troppo tardi.
Quando passerai la visita medica parlando della tua intenzione di interrompere la gravidanza, può darsi che il chirurgo si prenda "cura" del tuo stato psicologico. A me è successo così. Mi hanno raccontato che non è nulla, che non avrei avuto nessuna ferita, "dopo", se avessi vissuto la faccenda nel modo giusto: non pensandoci più in futuro, un colpo di spugna e basta, si tratta solo di una cellula. Tutte menzogne.
Ripeto: i miei figli, oggi, circondati dal mio amore, mi ricordano continuamente quella "cellula" che io ho voluto distruggere; così potrebbe succedere a te. Come vivrai le tue maternità future, se ci saranno, pensando a quel bambino mai nato? Perché a lui tanto dolore e agli altri tanto amore, solo perché "ora non è il momento giusto?"
Non farlo: qualunque cosa ti accadrà in futuro, per quanto il tuo cammino di mamma potrà essere difficile e irto di ostacoli, come è la vita di ogni madre, sarà sempre migliore di quello che sto vivendo io oggi, che ho il cuore distrutto. Avrai l’amore di tuo figlio che è una cosa così grande che tu potrai capire solo quando stringerai il tuo piccolo fra le braccia.
Ora io sono in un cammino di fede cristiana; ho ricevuto il perdono di Dio e so che mio figlio vive nella vita soprannaturale del Signore, però, la vita naturale, quella nemmeno Dio gliela può ridare, perché io ho detto di no.
Tu non fare come me: dì il tuo "sì". Se sei credente, offri e consacra questo figlio a Maria di Nazareth; poi rivolgiti al tuo parroco, saprà cosa fare per te. Se invece non sei credente, rivolgiti comunque al tuo parroco, per avere consigli e aiuti: le parrocchie ci sono per tutti, credenti e non. Ci sono associazioni, movimenti che ti possono aiutare anche dal punto di vista materiale. Non avere paura di nessuno, non accettare nessun condizionamento esterno. Rinuncia pure a tutti i tuoi affetti, se questo è il prezzo che devi pagare; nulla potrà ripagarti per la perdita di tuo figlio. Le persone passano, le situazioni cambiano, gli affetti mutano, tutto cadrà nel nulla, ma il tuo bambino no, lui rimarrà per sempre.
Non farlo: a te oggi pare che non ci sia speranza. Invece c’è una speranza certa, c’è l’amore certo, è dentro di te; chiede il tuo sì, ti prego daglielo. Non uccidere il tuo bambino, lui è tanto piccolo, indifeso, innocente; questo è il peggior omicidio che possa commettere un essere umano perché la persona che stai per colpire è tuo figlio e non ha nemmeno la possibilità di chiedere aiuto, di urlare, come farebbe qualsiasi altro bimbo, perché ancora non ce la fa, non ha la forza, dipende tutto da te, lui si fida di te.
Ricordati che non sei sola, nessuno di noi lo è; non vergognarti a chiedere aiuto: è la cosa più bella e grande che puoi fare nella tua vita, perché lo fai per amore di tuo figlio.
Sentiti mamma, sentiti madre e non temere più nulla.

giovedì 16 aprile 2020

I bambini tutto ottengono dal mio Divin Figlio, con le loro suppliche davanti al suo Trono.



Messaggio di San Giuseppe (13.04.2020)

Pace al tuo cuore, figlio mio!

Figlio mio, quando gli uomini e le donne non possono meritare lo sguardo di Dio e attirare la sua grazia con le loro suppliche davanti al suo Divin Cuore, a causa dei loro peccati, i bambini tutto ottengono dal mio Divin Figlio, con le loro suppliche davanti al suo Trono. Fu così nel tempo terribile della Seconda Guerra mondiale, quando il Papa invitò i genitori e i sacerdoti a condurre i bambini intorno all’altare della mia Sposa Immacolata, offrendo fiori e preghiere per ottenere il dono della pace per le famiglie e per tutta l’umanità, e Dio ascoltò le preghiere dei bambini e, in questi tempi difficili, non sarà diverso.

Dì ai genitori che chiedano ai loro figli piccoli di raccogliere fiori del loro giardino, se li hanno, e che li mettano davanti all’altare delle loro case, in onore del mio Figlio Divino e della mia Sposa Immacolata e che essi dicano:

“Gesù e Maria, è stato san Giuseppe che mi ha chiesto di offrirvi questi fiori con le mie preghiere, unite ai suoi sette dolori e alle sue sette gioie, alle sue lacrime e al suo sudore sparsi per sostenervi, aiutarvi e proteggervi nelle difficoltà, persecuzioni e pericoli per i quali passaste mentre vivevate in questa valle di lacrime; per tutto questo abbiate pietà di tutta l’umanità. Uniti al suo Cuore Castissimo, onoriamo i vostri Cuori Santissimi, offrendo le nostre preghiere, come riparazione dei nostri peccati e dei peccati del mondo intero, dai quali siete offesi e come supplica per la conversione dei peccatori. Allontanate il terribile flagello quanto prima e otteneteci la grazia della liberazione e della vittoria sopra ogni male. Amen!”

Facendo così, figlio mio, la mia Sposa Immacolata, che è seduta alla destra del Re del Cielo, come Regina, con veste splendente in oro di ofir, saprà cosa fare e cosa chiedere davanti al Cuore Divino di mio Figlio Gesù, per ognuno di voi e per il mondo intero. Agite! Ecco il mio messaggio, il mio messaggio di vita e di speranza per il mondo intero, poiché mio Figlio è vivo e risorto ed Egli ha vinto il peccato e la morte per aprire le porte del cielo e dare la vita eterna a tutti coloro che credono nel potere delle sue parole e del suo amore divino.

Io ti benedico!


EDSON GLAUBER

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Ti piacciono il cielo nero, il fulmine, la tempesta? Hai piacere di ricevere sgarbi? No, certo. E perciò abbi sempre buone maniere con tutti. Ti piacciono il tempo tempestoso, il cielo nero, il fulmine che solca le nubi? Così, e anche peggio, sei tu, quando ti arrabbi: diventi tempesta, il tuo volto si oscura, i tuoi insulti sono folgori. Sta' in pace. Non è più bello il cielo sereno? Se splende in te la mia carità, sarai cielo sereno e luminoso. Tu preghi e la grazia tarda ancora... Se tu desideri ardentemente una grazia e la tua preghiera ti pare inesaudita, non ti sconvolgere ma umiliati, pensando che la tua indegnità vi ha posto ostacolo. A volte, però, figlia mia carissima, una grazia temporale è commutata con una spirituale più necessaria e più bella. Tu domandi il miracolo di una guarigione? E Dio ti dà quello di una grande rassegnazione, quando la guarigione non è opportuna per la Vita eterna. A volte la grazia ritarda per la poca fede di chi deve riceverla. A volte sfuma, perché cade in un cuore immolato silenziosamente per amore. Lo Spirito Santo ti faccia intendere i misteri della Grazia e ti riempia di vita.

don Dolindo Ruotolo

«Signora mia, volete aver la bontà di dirmi chi siete?».



Bernardetta sentì più vivo ed insistente il desiderio di chiedere il nome alla sua piccola, bianca Signora.

«Signora mia, volete aver la bontà di dirmi chi siete?».

«I0 SONO L'IMMACOLATA CONCEZIONE».

PREGHIERA ALLA BEATA VERGINE PER L'ORA DELLA MORTE



1) Amabilissima Madre di Dio, sempre Vergine Maria, ricca oltre ogni limite di una dolcezza così grande, che mente umana non può comprendere ed esprimere, io, tuo umile servo, mi inchino umilmente e con tutto l'affetto del cuore davanti al tuo gloriosissimo trono, esaltato da tutti i cori angelici nel regno dei cieli.

2) Tu l'hai meritato, Degnissima Madre di Dio, perché sei stata trovata la più umile tra le figlie di Gerusalemme e sei piaciuta agli occhi di Lui, Vergine Degnissima, perché non si è trovata sulla terra nessun'altra simile a te. Mi inchino dunque, ancora una volta, davanti ai tuoi piedi, desiderando salutarti e lodarti doverosamente con labbra devote e cuore puro.

3) Madre Eccelsa, so bene di non essere degno di alzare i miei occhi impuri, spesso inquinati dalla concupiscenza della carne e dalla superbia della vita, verso il tuo viso limpidissimo, raggiante di luce divina, ammirato da tutta la milizia celeste. Tu sei totalmente splendida, ornata meravigliosamente di candidi veli e rose rosse e fiorellini d'oro. Perciò resto confuso per la mia impurità, pensando con tristezza alla mia indegnità.

4) Per la tua clemenza e per la tua dolcezza sento sorgere ancora in me la grande e forte speranza di poter impetrare al più presto la grazia e il pieno perdono, per il tuo intervento e la tua mediazione. E che altro potrei desiderare da te, Misericordiosissima Madre e Dolcissima Vergine, se non di sentirmi perdonato da tutti i peccati con amore e misericordia?

5) Per tale clemenza e generosità, mi rifugio sotto il tuo presidio, dove i deboli acquistano forza e i prigionieri acquistano libertà. Sii Madre buona e misericordiosa per il mio cuore, affinché possa sperimentare felicemente, che sei la consolatrice di tutti e il sollievo di quanti ti servono.

6) Inoltre, o Maria, gloriosissima Madre di Dio, da questo momento e fino all'ultima ora della mia vita, ti prego di non stancarti mai di guardarmi con volto sereno e propizio nonché con dolcissimo affetto; e di non stancarti mai di vegliare su di me. Mettimi sotto la tua protezione e stendi le tue braccia santissime su di me, dovunque vada.

7) Quando verrà per me l'ultimo giorno, che io ignoro, e l'ora della mia morte, che tanto temo ma non posso sfuggire, Signora Clementissima, mia grande fiducia in ogni difficoltà e soprattutto nell' ora della morte, ricordati di me. E assistimi quando terminerà la mia vita, confortando l'anima mia trepidante.

8) Proteggi allora la mia anima dagli spiriti immondi e spaventosi, perché non òsino avvicinarsi; e degnati di visitarla con la tua dolce presenza, unitamente alla moltitudine degli angeli e dei santi. Prima che io lasci questo mondo, impegnati anche a placare, con le tue purissime preghiere, il tuo Figlio Divino, che tante volte e così gravemente ho offeso con i miei peccati.

9) Poi accogli l'anima, che si allontana da questo esilio; e introducila attraverso le porte del cielo ai luoghi felici del paradiso. Poni la mia sede accanto a te e parla in mio favore al Figlio tuo, Re dei secoli, con parole buone e soavi, tu che ricevesti quel saluto santo e benedetto dalla bocca di Gabriele. Per sua virtù degnati di proteggermi in vita e in morte, e fa che io possa manifestare spesso, con riconoscenza e con cuore devoto, la tua lode e la gloria del tuo dolce e benedetto nome.

10) Accetta, dunque, la preghiera che il tuo servo recita davanti a te; e guardami, Misericordiosissima Madre di Gesù, Dilettissima Vergine Maria. Ricordati sempre di me poiché, se qualche volta io mi dimentico dite, ne sono molto dispiaciuto. Non dimenticarti mai di me, tu che hai generato la misericordia per tutti.

11) Ti saluto ora, o Vergine Maria; ti saluto in ginocchio e con grande devozione, ringraziandoti a mani giunte. Inoltre, perché tu accolga ed esaudisca la mia fervida preghiera, ti saluterò ancora una volta con quel devoto ossequio: «Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù Cristo. Amen». 

L' IMITAZIONE DI MARIA

Il demonio agirà per allontanare la luce brillante della verità della Chiesa del Mio Gesù,




Cari figli, amate e difendete la verità. I nemici agiranno per allontanarvi dalla verità e allontanarvi dal cammino della salvezza. State attenti. Credete nel Vangelo del Mio Gesù. Egli è venuto al mondo per liberarvi dal peccato e offrirvi il Cielo. Allontanatevi dal mondo per non essere schiavizzati dal demonio. La vostra meta deve essere il Cielo. Tutto in questa vita passa, ma la Grazia di Dio in voi sarà Eterna. Piegate le vostre ginocchia in preghiera per la Chiesa del Mio Gesù. Il demonio agirà per allontanare la luce brillante della verità della Chiesa del Mio Gesù, ma per mezzo della vostra sincera e coraggiosa testimonianza, la vittoria sarà dell'unica e vera Chiesa di Mio Figlio. Come già dissi in passato, ricordatevi sempre che la verità è mantenuta integra solo nella Chiesa Cattolica. Avanti nella difesa della verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per averMi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.


Il dogma di Maria Corredentrice: è questo il momento opportuno per proclamarlo?



La Corredentrice

Dalla conferenza di P. Paul Maria Sigl in Colonia (Germania) 
il 31 maggio 2009, dal titolo “Dio ci indica la via verso la vera pace 
per mezzo di Maria, la Madre di tutti i Popoli”, 
prendiamo le seguenti idee: 

Oggi la Chiesa cattolica si trova davvero in questa situazione difficile e dolorosa: da  una parte cardinali e centinaia di vescovi vorrebbero vedere onorata Maria con il  dogma di Corredentrice, Mediatrice e Avvocata. Lo stesso desiderano famosi teologi,  molti sacerdoti e milioni di fedeli. Diversi mariologi e anche santi fino ai tempi presenti  hanno amato molto e usato il titolo di “Corredentrice”, come per esempio San Vincenzo  Pallotti, la Beata Anna Caterina Emmerich, San Leopoldo Mandić, San Massimiliano  Kolbe, Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), San Pio da Pietrelcina (Padre  Pio) e Madre Teresa. Anche il Papa Giovanni Paolo II ha usato più volte il titolo  “Corredentrice”. Per esempio: 

“María, pur concepita e nata senza macchia di peccato, 
ha partecipato in maniera mirabile alle sofferenze del suo divin Figlio, 
per essere Corredentrice dell’umanità”. 
(Giovanni Paolo II, Udienza generale del 8 settembre 1982) 

“Il Padre voleva che lei, chiamata alla più totale cooperazione al mistero 
della Redenzione, fosse interamente associata al sacrificio 
e condividesse tutti i dolori del Crocifisso”. 
(Giovanni Paolo II, Udienza generale del 4 maggio 1983) 

“Il ruolo di Maria come la Corredentrice 
non cessa di esistere con la glorificazione di suo Figlio”  
(Giovanni Paolo II, in Ecuador, il 13 gennaio 1985) 

***

Ma non tutti la pensano così e hanno le loro ragioni comprensibili. Tra i cardinali,    i vescovi e i teologi sono molti quelli che ritengono equivoco il termine  “Corredentrice” e perciò inadatto per descrivere in maniera teologicamente corretta la  posizione unica di Maria nel piano salvifico. 

A proposito del titolo “Corredentrice”, occorre dire che l’allora Prefetto della  Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Joseph Ratzinger, ebbe a dire al  giornalista tedesco Peter Seewald, nel suo libro “Dio e il mondo”, che la  collaborazione di Maria nel piano salvifico “viene meglio espressa mediante altri  titoli, mentre la formula ‘Corredentrice’ si allontana troppo dal linguaggio e dagli  scritti dei Padri della Chiesa e per questo suscita dei fraintendimenti”. 
Questa è l’attuale posizione della Congregazione per la Dottrina della Fede, la quale  non significa tuttavia che ecclesiastici, teologi e fedeli non possano usare questo titolo  di “Corredentrice”. La discussione teologica, contraddistinta dal massimo rispetto verso  il Magistero autentico, rimane aperta.  
Se si spiega in maniera teologicamente corretta il concetto di “Corredentrice”, come  in queste pagine abbiamo cercato di fare, senza pretesa d’insegnare niente alla  Santa Chiesa, risulta chiaro che Maria non è equivalente a Gesù, come se Lei fosse  Dio. Anzi, la parola “co-rredentrice” significa che Maria, in quanto Immacolata e  nuova Eva, in perfetta unione col suo Divin Figlio, in piena dipendenza da Lui e  vivendo totalmente di Lui, ha sofferto in modo unico per la nostra redenzione.  
Figlio e Madre erano veramente un cuore solo, un solo amore e condividevano una 
sola sofferenza per un comune scopo: la redenzione del mondo! Così lo disse la  Madonna a Santa Brigida di Svezia: “Adamo ed Eva hanno venduto il mondo per una  mela, mio Figlio ed io lo abbiamo riscattato con un cuore”. 
Affinché un giorno questa verità, a Dio piacendo, possa essere proclamata dogma,   le diverse opinioni teologiche riguardanti il titolo di “Corredentrice”, prima o dopo  dovranno arrivare ad un comune accordo tramite uno studio approfondito, un dialogo  fraterno e soprattutto con la preghiera e il sacrificio.   
Su questo dobbiamo dire una cosa: i difensori del titolo di “Corredentrice” devono  mostrare comprensione verso coloro che nel loro vero amore a Maria non trovano  conveniente questo titolo. Alcuni di loro, in quanto mariologi, hanno scritto notevoli ed  apprezzabili opere sulla Madonna. Tuttavia, preoccupati dal fatto che l’incomparabile  ed unico ruolo di Gesù come Redentore divino possa venir diminuito o che ciò possa  compromettere il dialogo ecumenico, preferiscono non utilizzare il titolo di  “Corredentrice”.  
Un altro gruppo di teologi non ha difficoltà a venerare la Madonna con questo titolo,  ma non vede alcuna necessità che questa verità sia definita come dogma. Altri invece  sono aperti al dogma, ma nell’immediato futuro lo ritengono inopportuno.  
Comunque siano le opinioni, la discussione teologica deve andare avanti senza  polemiche, con amore fraterno, con reciproca stima e rispetto del sensus fidei del  popolo di Dio. L’esempio più bello è stato forse dato da Giovanni Paolo II e dal suo più  stretto collaboratore, il cardinale Joseph Ratzinger. Mentre Papa Wojtyla apprezzava e  usava questo titolo, il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’attuale  nostro Pontefice, aveva le sue riserve. Ma ciò non diminuiva affatto la loro amicizia e  collaborazione, quanto mai feconda per il bene della Chiesa.    
Una cosa è sicura: il dogma sarà innanzitutto frutto della preghiera e nascerà dal  cuore dei sofferenti. Sarà un dogma ottenuto con preghiera e sofferenza. I più potenti  intercessori sono quindi i malati e i sofferenti. Tra di loro c’è anche chi è pronto ad  offrire la propria vita per questo scopo. 

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Pablo  Martín  Sanguiao