domenica 11 ottobre 2020

UN DONO per i consacrati al mio Cuore Immacolato

 


ANCORA L'ANGELO DELL E TENEBRE 

20 gennaio 1953 

Al nuovo confessore, nominato per causa mia, confessavo le mie mancanze e basta, in pochi minuti. Per le prime volte tutto andò bene, poi cominciò a interrogarmi e a chiedermi se avevo niente da dirgli. Rispondevo di no, che mi bastava l'assoluzione dei miei peccati, perché questo era lo scopo della confessione. Però dopo non molto tempo, cominciò a tormentarmi insistendo che dovevo parlare: "Parli, può darsi che lei abbia ragione..." Ma io non potevo parlare perché mi era stato proibito dal Delegato per le religiose…. Egli però insisteva perché io parlassi. Era un tormento ogni volta! Temevo anche di disubbidire. Come fare? Il Superiore mi aveva imposto di non parlare, la Mamma celeste mi aveva detto di tenere segreto tutto fino a quando il Signore non avesse mandato uno strumento adatto!  

Il 20 gennaio 1953 mentre stavo per andare a letto, sentii un piccolo rumore simile al respiro di una persona. Spaventata, non avevo il coraggio di alzare gli occhi, e neppure quello di togliermi il vestito per andare a letto. Pregavo col cuore invocando l'aiuto di Gesù e di Mamma. Poi decisi di alzare gli occhi e vidi davanti a me il giovane che mi aveva parlato in novembre. Impaurita abbassai gli occhi. Egli allora prese la parola dicendo:  

- Non avere paura, sono l'angelo del Signore. Mi fa tanta pena la tua sofferenza. Ascoltami, ti parlo per il tuo bene. Perché resisti così al ministro di Dio, non sai che disubbidisci? Dovresti essere più docile e parlare con semplicità! Non hai forse fatto il voto di ubbidienza? Vengo da parte di Dio, parla, e tutto sarà finito!  

Non avevo la forza di aprire la bocca, mi sembrava di essere muta dalla paura.  

Egli replicò:  

- Ti insegno io quello che devi dire! Chiedi scusa di avere mentito, di’ che non è vero nulla quello che hai visto e sentito da "quella", che è stata tutta illusione tua. Confessa la verità, ora che sei ancora in tempo, altrimenti... Non rispondi nulla? Pensaci bene, tornerò ancora.  

Lascio immaginare a lei, Padre mio, come ero rimasta male! Ma avevo un dubbio: quando mi parlava la cara Mamma sentivo dentro di me pace e gioia ed ero contenta in maniera indescrivibile. L'angelo del Signore, invece, mi faceva paura, mi lasciava nel tormento: confusione, dubbi, incertezze. Non sapevo capacitarmene. Tuttavia non mi sentivo di parlarne col confessore: oltre provare una certa ripugnanza, avevo anche il divieto del Superiore e della Mamma. Mentre lottavo dentro di me, mi venne in mente che un santo di cui non ricordo il nome, aveva detto: "Se la voce del Signore mi ordinasse una cosa contraria alla volontà del Superiore, ubbidirei a quest’ultimo perché così facendo sarei sicura di non sbagliare, mentre la voce del Signore potrebbe essere illusione". Quanta lotta dentro di me! Possibile che la Mamma e Gesù mi avessero ingannata?  

Andai avanti con questo tormento! Poi un giorno trovai scritto, non ricordo dove, che il demonio a volte, prende forma di angelo della luce per ingannare le anime. Rimasi impressionata, ma non sapevo cosa fare. Pregavo, pregavo con insistenza lo Spirito Santo e la cara Mamma celeste che mi aiutassero.  

Un giorno, mentre ero in preghiera, mi venne in mente di domandare la concessione, per la confessione, di un certo Padre Michelangelo. Tuttavia nello stesso tempo pensavo che la Mamma del cielo mi aveva detto di tenere il segreto sulle cose accadute finché il Signore avesse mandato lo strumento adatto per fare quello che Lei voleva. Ero titubante pensando a che cosa avrei risposto se il Padre che volevo chiamare, mi avesse domandato: "A proposito di che cosa, hai mentito?". Il mio rifugio è sempre stata la preghiera. 

a cura di Mons. Luigi Molinari 

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