mercoledì 17 dicembre 2025

Si sente nell'interno dell'anima una così grande soavità che ben si comprende esser il Signore vicino.

 


1 - Che profondi segreti in queste parole, figliuole mie! Il Signore ce li faccia sentire, perché parlarne è difficilissimo. Quando nella sua misericordia vuole esaudire la domanda della sposa, comincia a mostrare all'anima una amicizia così stretta che non può essere compresa se non da chi ne ha l'esperienza. Ne ho già scritto ampiamente in due libri che voi vedrete dopo la mia morte, se il Signore vorrà.2 L'ho fatto in lungo e in largo perché so che ne avete bisogno. Qui non farò che accennare , ma non so se allo stesso modo con cui là il Signore si è degnato spiegarsi. 

 2 - Si sente nell'interno dell'anima una così grande soavità che ben si comprende esser il Signore vicino. Non si tratta di semplici sentimenti di devozione, pieni di tenerezza, che fanno versar lacrime abbondanti sulla passione del Signore o sui nostri peccati, perché nell'orazione di cui parlo, e che io chiamo orazione di quiete per ragione della calma in cui adagia le potenze, sembra che l'anima si trovi in possesso di ciò che desidera. Vero è che talvolta la cosa può avvenire diversamente, specialmente quando la soavità non assorbe l'anima del tutto, ma nel caso anzidetto pare che quella pace fortifichi l'uomo interiormente ed esteriormente, come se gli venga immessa nelle midolla un'iniezione dolcissima, simile a una squisita fragranza; oppure come se uno entri d'improvviso in una stanza tutta impregnata di profumi, non di una specie sola, ma di molte e diverse: non si sa quali siano, né donde provengano, ma se ne rimane completamente impregnati. 

 3 - Altrettanto mi sembra di quest'amore dolcissimo del nostro Dio. Penetra nell'anima, e con tanta soavità che ella ne rimane pienamente soddisfatta, senza tuttavia comprendere come, né da che parte le sia entrato un tal bene. Non vorrebbe più perderlo, non muoversi, non parlare e neppure guardare, per paura di vederselo sfuggire. 

 Ho già detto altrove, nei libri accennati, come si deve fare per cavarne profitto. Siccome qui non intendo che di richiamarvene qualche idea, non voglio indugiarmi di più, paga solo di aggiungere che qui il Salvatore vuol mostrare all'anima che Egli intende unirsi a lei in amicizia così stretta da non più avere fra loro alcuna cosa divisa. Grandi verità le vengono allora comunicate. E questo lume, mentre da una parte l'abbaglia sino a non farle comprendere ciò che in lei avviene, le fa vedere dall'altra la vanità di tutte le cose del mondo. Non vede il buon Maestro che così l'istruisce, ma comprende che sta con lei. E si ritrova così ben edotta, con effetti così grandi e con tanta energia per il bene da non riconoscersi più, sino a non voler dire né fare altra cosa che lodare il Signore. Quando si trova in questo gaudio, vi è talmente assorta e inabissata da sembrare che non sia più in sé, ma in preda a una ebbrezza divina. Non sa quel che vuole, né quel che dice, né quel che chiede: di sé, insomma, non sa più nulla, pur non essendone così fuori, da non comprendere almeno qualche cosa di ciò che le avviene. 

SANTA TERESA DI GESÙ 

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