Suor Chiara Scarabelli
Una comunicazione della Santissima Vergine Maria rimasta segreta per quarant’anni
PRIMA APPARIZIONE
"Ho bisogno di te!"
Maggio 1950
"Se non sbaglio era il giorno 15, o meglio, fra il 15 il 16, perché poco mancava alla mezzanotte. Mi trovavo in cappella per l'adorazione notturna. Stavo pregando, più col cuore che con le labbra, per tutta l'umanità. Davanti al Tabernacolo, chiedevo a Gesù perdono, pietà, misericordia per tutti i miei amatissimi fratelli peccatori della terra. Stavo supplicando la Vergine santa, rifugio dei peccatori, di intercedere Lei, presso il Figlio suo Gesù, affinché nessuno si perdesse ma fosse donato a tutti il Paradiso, quando, con mia grande sorpresa, dal lato destro dell'altare, vidi apparire una luce grandissima. Rimasi confusa alla vista di quello splendore che abbagliava gli occhi! Credevo di sognare. Mentre stavo ancora guardando, una grande gioia, mi inondò l'anima. Vidi scendere dall'alto una bellissima Signora, di una bellezza che non trovo parole per esprimere.
Era vestita tutta di bianco, coperta con un velo, anch’esso, bianco che scendeva fino ai piedi, tutto ornato d'oro. Ai fianchi aveva, come cintura, un nastro azzurro. Teneva la mano sinistra all'altezza del nastro, o meglio, poco sopra, ed in essa il cuore. Attorno ad esso, simile a un cerchio, c’era una corona di grosse spine, tre delle quali lo penetravano. Una spada trapassava il cuore dalla parte sinistra.
Fui presa da timore: non credevo fosse un evento reale, ritenendo impossibile che la celeste Regina si degnasse di mostrarsi a me2[1], questo povero nulla, a questa povera idiota! Mentre pensavo queste cose, la vedevo scendere gli scalini dell'altare per avvicinarsi al banco nel quale ero in ginocchio. Vedendomi timorosa, incerta, mi disse sorridendo:
-- Non temere, piccola mia, sono la tua Mamma, la Regina del cielo e della terra. Vengo a te per chiederti un favore: ho bisogno di te!
Rimasi sbalordita. Tutta tremante chiesi:
- Mamma, che cosa te ne puoi fare di questo piccolo e povero a nulla?
- É proprio per questo che scelgo te, affinché tutti comprendano che ciò che avviene è solo opera mia, di tuo non c'è nulla. Anzi ti dico che se avessi trovato una più piccola di te, l'avrei preferita. Vedi queste spine che mi trafiggono il cuore? Sono i peccati di tanti miei figli che non mi amano e offendono il Signore. Vengo per richiamarli alla conversione, alla penitenza, e per dare loro il dono del mio cuore, affinché comprendano quanto io li ami, nonostante i loro peccati. Li aspetto per portarli al Cuore di Cristo e per consolare Gesù per i numerosi peccati che commettono tante sue creature. La sua misericordia è infinita. Egli aspetta con tenerezza che tutti tornino al suo cuore. Ha affidato al mio Cuore Immacolato la salvezza dell'umanità. Sono il rifugio dei peccatori. Venite, venite tutti al mio cuore e troverete la pace che tanto cercate! Dimmi, piccola mia, vuoi bene a Gesù?
- Mamma, tu lo sai che gli voglio bene, ma che vorrei amarlo di più. É un tormento, per me, questa sete, vorrei amarlo come lo ami tu!
- E alla tua Mamma vuoi bene, mi ami?
- Mamma, perché me lo domandi? Tu mi vedi, mi conosci, sai tutto, lo sai che ti amo!
- Sì, lo so che mi ami ed è per questo che ti chiedo se accetti di cooperare con me nel dare un dono d'amore a tutti i miei figli, i beniamini del mio cuore, che amo, e dai quali sono amata ma che sarà un richiamo anche per quelli che non mi amano! Il mio cuore li attende tutti per portarli a Gesù, al Padre.
- In quel momento vidi, come in uno specchio, tutta la mia miseria, la mia povertà, i miei peccati, la condizione nella quale mi trovavo in seno alla mia Comunità…
Mi guardò con tenerezza e mi disse:
- So tutto, io ti ho sostenuta, non temere, le anime costano sangue. Non vuoi salvarle tutte?
Un momento di silenzio, poi riprese:
- Dunque sei disposta a cooperare con la tua Mamma per dare questo dono, come il mio cuore desidera, alle anime?
Allora con un nodo alla gola risposi:
- Mamma, nessuno mi crederà, rovinerò l'opera tua! Però, ecco, fa’ di me tutto quello che vuoi!
- Grazie, non temere, ama tanto Gesù. Tornerò a dirti quello che aspetto da te. Ti benedico.
E mi mise una mano sulla testa dicendo
- Arrivederci!
Lentamente si alzò da terra e scomparve. Rimase la luce ancora per breve tempo, poi sparì anch’essa. Rimasi sola. Non riuscivo a credere a me stessa, però sentivo tanta pace nel cuore, un bisogno di preghiera, di silenzio, di nascondimento, di scomparire agli occhi delle creature, di unione con Dio e con la Mamma.
di Mons. Luigi Molinari
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