Avola, giovedì 6 Aprile 2006 – 2° messaggio odierno, della Madonna
Avola, giovedì 6 Aprile 2006 – 2° messaggio odierno, della Madonna
I PECCATI E LE LORO PENE
Una visione di S. M. Maddalena de' Pazzi Se dalle considerazioni generali fin qui esposte sul rigore delle pene del Purgatorio, noi passiamo ad esaminare particolarmente le pene proprie a ciascun peccato, non potremo aver guida migliore delle rivelazioni di santa Maria Maddalena de' Pazzi, la quale fra tutte le Sante canonizzate dalla Chiesa è quella che, dopo santa Francesca Romana, ci ha lasciato la descrizione più minuziosa, e per così dire, la più esatta topografia del Purgatorio. Una sera mentr'ella insieme con alcune suore passeggiava nel giardino del monastero, fu all'improvviso rapita in estasi ed intesa gridare più volte: - Sì ne farò il giro, sì ne farò il giro. Colle quali parole voleva acconsentire all'invito che dal suo Angelo custode le veniva fatto di visitare il Purgatorio. Così le sue consorelle la videro con ammirazione e terrore intraprendere quel doloroso viaggio di cui, cessata poi l'estasi, scrisse una splendida narrazione: - Per due ore continue fu veduta girare intorno al vasto giardino del monastero fermandosi con attenzione a considerare quanto probabilmente le veniva mostrato dall'Angelo, spesso torcendosi le mani dalla commiserazione e divenendo pallidissima in viso. Inoltravasi colla persona curva verso terra e come schiacciata sotto un pesantissimo fardello, dando sì manifesti segni di orrore, che solo a guardarla faceva paura. Le consorelle la seguivano ascoltando con pia avidità le esclamazioni di terrore o di compassione che le sfuggivano di tratto in tratto. Talora si sentiva gridare: - Oh che pena! Misericordia, mio Dio, misericordia! Sangue prezioso del mio Salvatore, scendete su queste anime e liberatele dai loro spasimi. Povere anime quanto soffrite! eppure vi vedo ilari e contente fra i vostri tormenti! Eppure vi è ancora chi soffre di più! - Una volta esclamò:
- Come vorrei non rimirar da vicino quelle povere tormentate! - Nondimeno dovette obbedire e discendere eziandio in altri abissi. Ma dopo aver fatto alcuni passi eccola fermarsi ad un tratto spaventata e tremante e mandando alte grida esclamare: Come! Sacerdoti e religiosi in questo luogo sì orribile! Ah! mio Dio, mio Dio, come li veggo tormentati! - E l'orrore e il tremito che agitava il suo corpo dava a conoscere l'intensità delle sofferenze che in quel momento contemplava. Uscita dal carcere dei sacerdoti traversò luoghi meno lugubri ed andò in quello delle anime semplici, dei bambini e di coloro, le cui colpe sono attenuate dall'ignoranza. Là non v'era che ghiaccio e fuoco, e le anime passavano alternativamente dall'uno all'altro. Ivi la Santa riconoscendo l'anima del suo fratello morto poco prima, fu intesa gridare: - Povera anima del fratello mio, quanto soffri! eppure te ne consoli: bruci eppur sei contenta, perché sai che queste pene sono strada alla felicità. - Fatti altri passi ancora, fece capire che stava contemplando anime assai più infelici, e gridò: - Ahimè quanto è orribile questo luogo! Come e pieno di schifosi demoni e di incredibili tormenti! Chi sono mai, o mio Dio, questi infelici tormentati? Oh! come li vedo trafitti da punte d'aghi acutissimi e quasi fatti a brani! - Allora le fu risposto che quelle erano le anime di coloro che in vita avevano cercato di piacere agli altri ed avevano talvolta peccato di ipocrisia. Ancora più innanzi vide una turba spinta verso un dato luogo e quasi schiacciata sotto un enorme peso, e capì per rivelazione che quelle erano le anime impazienti e disobbedienti. Mentre le guardava, faceva gesti svariatissimi, ora chinando il capo fino a terra, ora fissando l'occhio atterrito su qualche punto, ora sospirando con atteggiamenti di profonda compassione. Dopo un pò di tempo sembrò anche più afflitta, ed emise un grido di spavento: entrava allora nel carcere dei bugiardi. Dopo averla attentamente osservata, disse ad alta voce che i bugiardi stanno in un luogo vicinissimo all'Inferno, che grandi sono le loro pene e che nella loro bocca viene versato piombo fuso, mentre stanno immersi in uno stagno ghiacciato, così che bruciano e gelano al tempo stesso. Arrivata poi alla prigione di coloro che peccarono per troppa fragilità, gridò: - Ahimè! m'ingannai credendovi insieme a coloro che peccarono per ignoranza, giacché vi vedo bruciare in un fuoco assai più ardente. - Più lontano riconobbe gli avari che si liquefanno come il piombo nella fornace. Quindi passò tra coloro che sono debitori alla divina giustizia per i peccati d'impudicizia, perdonati, ma non abbastanza espiati in vita. La loro prigione era talmente sudicia e fetente, che solo a vederla da lungi chiudeva il cuore. La Santa passò oltre senza dire parola, ma alla fine del suo doloroso pellegrinaggio fu intesa gridare: - Ditemi, o mio Signore Gesù, quale sia stata la vostra sublime intenzione nello svelarmi pene così orribili. Forse per appagare il mio desiderio di sapere dove fosse l'anima del mio fratello, o per spingermi a pregare di più per le anime del Purgatorio?... No ora comprendo: voi avete voluto così, onde conoscessi meglio la vostra immacolata purezza! Dal carcere degli impudici, la Santa passò a quello degli ambiziosi e superbi, i quali soffrono acerbamente in mezzo a foltissime tenebre. - Miseri, disse, costoro, che per aver voluto elevarsi sugli altri, sono ora condannati a vivere in tanta oscurità! - Vide poi le anime di quelli che, ingrati verso Dio e duri di cuore, non hanno mai conosciuto cosa volesse dire amare il loro Creatore, Redentore e Padre. Costoro sono immersi in un lago di piombo fuso, in pena di aver fatto rimanere sterili con la loro ingratitudine le sorgenti della grazia. Finalmente in un'ultima prigione le furono mostrate quelle anime che pur non avendo avuto in vita alcun vizio particolare, si macchiarono di tanti piccoli falli, ed osservò che per pena dovevano subire tutti i castighi propri ai vizi stessi, ma in piccola proporzione. Dopo due ore di sì penoso e duro pellegrinaggio, la Santa ritornò in sé, ma in tale stato di debolezza e di prostrazione morale, che le occorsero parecchi giorni per rimettersi dall'impressione del terribile spettacolo che aveva avuto sott'occhi.
Tali particolarità sul Purgatorio, che troviamo nella vita di S. M. Maddalena de' Pazzi, le ritroviamo nelle rivelazioni di molti altri Santi, che con le anime purganti ebbero particolare relazione. Nella vita di S. Bernardino da Siena (Bollandisti, Vita S. Bernardini Sen., 20 Maji, in Supplemento) si legge il fatto seguente.
Un giovanetto, morto all'età di undici anni, mentre gli si facevano i funerali, per la preghiera di San Bernardino si scosse come da un sonno profondo e postosi a raccontare quel che aveva veduto nell'altra vita, descrisse con straziante precisione i tormenti dei dannati nell'Inferno, raccontò quindi le gioie ineffabili dei beati in Paradiso e le pene delle povere anime del Purgatorio. A proposito di queste ultime, descrisse le precise particolarità che si trovano nelle rivelazioni di quei Santi, i quali, come S. M. Maddalena de' Pazzi, S. Francesca Romana o la venerabile Maria Francesca del Sacramento, ebbero particolarmente a cuore la causa delle anime purganti. Nella vita del P. Nicola Zucchi della Compagnia di Gesù troviamo raccontato quanto segue.
Un cavaliere desiderava in matrimonio una nobile fanciulla romana, la quale dietro consiglio del P. Zucchi, suo confessore; aveva fatto voto a Dio della sua verginità, ed osava importunarla con le sue sollecitazioni persino nel santo asilo dove ella aveva ricoverato la sua innocenza. Un giorno il P. Zucchi, incontratolo per una strada di Roma, lo rimproverò aspramente per l'indegnità della sua condotta, minacciandolo di tutto il rigore dei castighi divini, ma inutilmente. Quindici giorni dopo il cavaliere morì, e dopo qualche tempo la novizia s'intese un giorno tirar per le vesti, e udì una voce chele disse: - Venga al parlatorio. - Ella vi andò, e veduto un uomo che ivi passeggiava, gli chiese ansiosamente chi fosse, cosa fosse venuto a fare a quell'ora, e che cosa volesse da lei. Allora quegli, senza nulla rispondere, le si fermò davanti, sicché essa ben lo riconobbe per quel cavaliere suo amante. A questo punto costui, aperto il mantello in cui era avvolto, le fece vedere delle catene di ferro, delle quali alcune gli pendevano dal collo, altre gli stringevano i polsi, ed altre le gambe sotto le ginocchia: castigo ben meritato da chi aveva voluto incatenare una sposa di Cristo con amore profano. Quindi il cavaliere disse con voce lugubre: - Pregate per me - e disparve.
Sac. Luigi Carnino,
1) – Prima domanda: “Chi vuole dominare la Terra?”
Queste pagine mostrano la lotta che infuria tra il Bene e il Male per il controllo del mondo nel quale viviamo. Dio e Satana se ne contestano la reggenza. Dio ci propone la sua con amore e nel rispetto della nostra libertà, Satana invece tenta di imporci la sua attraverso trucchi e sotterfugi di ogni genere, senza amore, ma con odio, frutto della sua invidia. 38 I Profeti cristiani contemporanei dicono che questa antica lotta sta per concludersi. Se è vero, avremo fra poco un dominatore unico sulla Terra: Dio oppure Satana.
Dio e Satana usano le forze di cui dispongono, ma su di Satana pesa già una condanna, quella di non poter dominare il mondo in modo definitivo. Il Male non ha diritto di prevalere sul Bene, eccetto là dove Dio lo permette in maniera provvisoria, quel tanto che basta per verificare la fedeltà dei suoi umili servitori. Fra poco le forze del Male saranno quindi sconfitte, e Dio sarà proclamato Re del mondo nella persona di Cristo.
Mentre noi tutti aspettiamo l’arrivo di questo giorno benedetto, è facile notare che più esso si avvicina, più i combattimenti tra Dio e Satana diventano violenti, feroci, radicali, e non solamente nella realtà invisibile ma anche in quella visibile. È dunque arrivato il tempo che io condivida con voi, se la cosa v’interessa, le informazioni che la Provvidenza ha messo a mia disposizione a proposito di questo combattimento. Le informazioni e le rivelazioni che qui sono offerte rispettano la Rivelazione cattolica tradizionale, essendo essenzialmente fondate sugli insegnamenti dei Papi e su quelle dei Profeti cristiani contemporanei.
2) – Dittatura "illuministica".
La reazione del lettore potrebbe essere: «Conosco la dittatura franchista, quella fascista, quella nazista, ma questa dittatura ‘illuministica’ non so proprio che cosa sia... né da dove venga.» Rispondo subito. Il termine ‘illuministico’ è nuovo, ma la realtà che esprime è concreta e attuale. La spiegazione è la seguente: lo scrittore americano David Icke 39 dichiara che il terrorismo che infuria oggi è una creazione degli Illuminati, un pugno d’individui che da secoli si trasmettono di generazione in generazione un progetto di dominio mondiale. 40 Gli attacchi dell’11 settembre 2001 sarebbero stati pensati e segretamente finanziati da loro. Essi avrebbero in mente di distruggere l’attuale sistema mondiale per mettere al posto suo il Nuovo Ordine Mondiale. Anche se il titolo sembra attraente, questo nuovo “ordine” avrebbe come scopo di assicurare ai suoi ideatori un potere politico e finanziario assoluto. La dittatura ‘illuministica’, quindi, altro non è che la dittatura degli Illuminati, o che si considerano tali. 41
Se quanto dice David Icke è vero, il nostro mondo sta per essere catapultato in un regime dittatoriale spaventoso. Se i fatti che riporta sono veri, è in gioco la vita di tutti, quella dell’intero Pianeta.
3) – Illuminati + Massoni. (Mente + braccio operativo).
Nel nostro corpo umano il cervello e le braccia non hanno la stessa funzione. Icke ci fa capire che nel nostro mondo gli Illuminati fungono da cervello e i massoni da braccio operativo. Gli Illuminati – che fungono da cervello – per manipolare le popolazioni mondiali si servono del braccio operativo, i massoni. Per fare il lavoro, gli strumenti utilizzati sono soprattutto i mass- media e il sistema bancario. Controllando i mass-media, si controllano le opinioni, le idee, i pensieri, e controllando la circolazione dei soldi si controlla la vitalità di tutta l’economia mondiale. (Questa dipende dalla circolazione dei soldi come l’energia vitale del nostro corpo dipende dalla circolazione del sangue).
Icke dice che gli Illuminati non si fanno vedere in pubblico. Si tengono nascosti come fanno i burattinai che tirano le fila delle loro marionette da dietro le quinte. (Il fatto di non essere visibili agli occhi delle masse fa sì che parecchia gente sia convinta che essi non esistano). È importante sapere che un membro della Massoneria non sa mai con precisione da chi proviene l’ordine al quale obbedisce; 42 sa soltanto che il rifiuto di obbedire comporterebbe per lui gravi scompensi. In certi casi il massone paga con la vita il suo rifiuto di obbedire. 43
A differenza degli Illuminati il cui numero è molto ristretto, Icke afferma che i Massoni si contano a milioni, e che sono presenti in tutti i paesi del mondo e in tutti i ceti sociali, persino in seno all’alto e al basso clero cattolico. (Questa situazione offrirebbe agli Illuminati la possibilità di condurre gli avvenimenti mondiali a loro piacimento, a un punto tale che essi sono in grado di prevedere il risultato delle loro operazioni prima ancora che queste siano ufficialmente lanciate). Nel caso delle torri gemelle di New York, questi “burattinai” si sarebbero serviti dell’odio che una parte del mondo arabo nutre nei riguardi degli Americani, per infliggere all’America gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. Subito dopo si sarebbero serviti del patriottismo esacerbato degli Americani stessi per scatenare un contrattacco a largo raggio. Ciò ha generato la crisi attuale.
Se David Icke è nella verità, la presente situazione mondiale è quanto gli Illuminati si proponevano di realizzare fin dall’inizio. E la storia non finisce qui: la guerra continua, anzi... si allarga.
4) – Terrorismo odierno. (Da dove viene? Dove va?)
Gli amici di Oussama Ben Laden, coscienti o no di essere delle marionette manipolate (dagli Illuminati), 44 agli occhi del mondo sono coloro che l’11 settembre hanno attaccato per primi. In questo modo hanno permesso ai contrattaccanti Americani di giustificare agli occhi del mondo la reazione bellica che quasi subito è scattata contro di loro, da tutti considerati come “aggressori”. A questo punto mi chiedo: è vero che gli avvenimenti dell’11 settembre sarebbero stati voluti dai “burattinai” allo scopo di provocare questa reazione bellica americana? Se la risposta è affermativa, sia gli Arabi sia gli Americani sarebbero degli egregi burattini segretamente manipolati da un potere nascosto, quello degli Illuminati.
Icke dice che gli Illuminati sono ansiosi di dominare il mondo. Il motivo è che essi sono Ebrei, e che gli Ebrei avrebbero ereditato questo diritto da Dio stesso. La cosa non è del tutto priva di fondamento. Le Scritture parlano di un mondo che Dio vuole salvare tramite gli Ebrei, ai quali poi verrebbe affidato il compito di guidarlo con giustizia; ma se l’Ebreo che legge la Scrittura lo fa con spirito farisaico, la Scrittura è inevitabilmente interpretata alla rovescia. 45
Icke afferma che le atrocità dell’11 settembre 2001 sono solo la prima fase del piano concepito dagli Illuminati per giungere al dominio della Terra. Durante la prossima fase, dice Icke, la manipolazione sarà fatta a tutti i livelli – mentale, emozionale, fisico – per obbligare le popolazioni della Terra ad accettare l’idea di una terza guerra mondiale, cosa che alcuni finiranno per reclamare a gran voce.
Icke sostiene che le popolazioni della terra non si rendono conto del machiavellismo che si nasconde dietro questo progetto. Sono vittime di un lavaggio di cervello che i mass-media, soprattutto la televisione, somministrano quotidianamente a tutta la gente. La manipolazione degli Illuminati è così efficace, dice Icke, che la maggior parte degli occidentali sono convinti che la lotta contro il terrorismo sia una cosa necessaria, nobile, sacra! 46
Se Icke vede giusto, lo scopo dei contrattacchi USA-NATO-UK contro i talebani dell’Afghanistan e contro l’Irak di Saddam Hussein non è tanto di catturare Oussama Ben Laden o Saddam Hussein, come di precipitare la Terra nel caos. Questo caos è percepito dagli Illuminati come necessario alla nascita del Nuovo Ordine Mondiale, perché il vuoto provocato dal crollo del sistema attuale permetterebbe agli Illuminati di imporre ovunque, e con più facilità, la loro dittatura.
5) - Previsioni logiche.
Gli occidentali, quasi tutti, pensano che queste cose siano troppo assurde per potersi avverare. Anch’io la pensavo così, ma non più. Ora penso che se le popolazioni della terra dovessero sentirsi seriamente minacciate nella loro sicurezza, e che il Governo mondiale ne approfittasse per presentarsi come l’unico capace di dare sicurezza (eliminando il terrorismo e la guerra generalizzata), le suddette popolazioni finirebbero per accettare l’idea di un Governo mondiale. L’uomo ha bisogno di sicurezza, la cerca come l’aria che respira; salvo che … se un giorno il Governo mondiale diventasse veramente effettivo, le previsioni di David Icke diventerebbero tutte possibili.
Icke è d’avviso che i popoli della terra, a cominciare dagli Americani, dovrebbero rifiutare il lavaggio di cervello che i mass-media applicano loro di continuo. Si tratta, dice, di una manipolazione psichica collettiva concepita dagli Illuminati per spingere il mondo ad accettare la loro prossima dittatura. La suddetta manipolazione è mantenuta in funzione dalla Massoneria, i cui membri, come si sa, diventano complici di tutto questo male tramite la loro cieca ubbidienza, cieca perché interessata.
Anche se queste cose sembrano complesse, alla base sono semplici, e potrebbero essere sintetizzate nel modo seguente. Alcuni capi invisibili [gli Illuminati] finanziano segretamente dei capi visibili [i Massoni] 47 affinché questi si servano del terrorismo per distruggere l’ordine mondiale attuale. Scopo ultimo: rimpiazzare l’ordine mondiale attuale con un “ordine” mondiale nuovo, quello concepito dai capi invisibili [gli Illuminati], che come motto si sono scelti l’espressione latina “Chaos ex ordo”. 48
Se ciò è vero, il responsabile numero uno delle distruzioni dell’11 settembre 2001 non è più il kamikaze arabo, ma l’Illuminato ebreo. Quest’ultimo si sarebbe servito dell’odio mortale che certi arabi nutrono nei confronti degli Americani, e del patriottismo ferito di quest’ultimi, per seminare distruzione e panico a livello mondiale. 49
Myron Fagan dice che la prima guerra mondiale, la seconda, e la terza (che sta per venire), fanno parte di un piano che Albert Pike avrebbe formulato più di un secolo fa ad uso degli Illuminati. Nel disegno di Albert Pike ognuna di queste tre guerre possiede un suo obiettivo particolare. Albert Pike ha detto:
« La prima guerra mondiale avrà per scopo di eliminare il regime degli zar di Russia, e di trasformare la Russia in una roccaforte del comunismo ateo. Le discordie che i nostri agenti (gli agenti degli Illuminati. ndr) faranno nascere tra impero tedesco e impero britannico serviranno a fomentare questa guerra. A guerra finita, il comunismo ateo dovrà essere impiantato allo scopo di essere poi utilizzato per distruggere altri governi, e indebolire le religioni.
La seconda guerra mondiale avrà per scopo di permettere al comunismo internazionale di espandersi fino ad uguagliare in potere i paesi cristiani. Il miglior modo per raggiungere detto obiettivo sarà di utilizzare l’opposizione tra fascisti e sionisti politici (sostenitori politici dello stato dell’Israele). In seguito il comunismo internazionale sarà mantenuto sotto controllo fino al cataclisma sociale previsto per la fine.
La terza guerra mondiale dovrà essere fomentata utilizzando l’opposizione che già esiste tra musulmani da un lato e sionisti politici dall’altro. Questa guerra dovrà essere condotta in modo tale che Islam e Israele si distruggano a vicenda, mentre le altre nazioni saranno obbligate a partecipare alla guerra scegliendo l’uno o l’altro dei due campi. Essendo divisi su questa questione, i Paesi del mondo dovranno lottare gli uni contro gli altri fino allo sfinimento, che dovrà essere fisico, mentale, spirituale, ed economico, cioè totale. Allora tutto sarà pronto per il lancio del Governo mondiale.» 50
6) – Conclusioni.
A mano a mano che i conflitti s’intensificano come conseguenza di queste rappresaglie e contro-rappresaglie, le Nazioni del mondo finiranno per lasciarsi convincere che la sicurezza è nel Governo mondiale. I vantaggi offerti dal Governo mondiale saranno falsi ma verranno presentati come veri. Sarà creato un sistema di polizia unico, instaurata una moneta unica, imposto a tutti un sistema di controllo unico. Per vendere e comprare sarà necessario avere la pulce elettronica sotto la pelle, come già profetizzato in Ap 13, 17. Chi rifiuterà la pulce elettronica sarà costretto a vivere nel nascondimento. Tra i “ricalcitranti” ce ne saranno diversi che la polizia mondiale arresterà col pretesto del terrorismo potenziale. 51
Ecco ciò che l’Inferno sta preparando alla Terra tramite gli Illuminati. Icke sostiene che gli Illuminati riusciranno a sottomettere l’intera Umanità e a portarla in breve tempo sull’orlo dell’abisso. Per salvare l’Uomo dall’auto-distruzione sarà necessario che Dio intervenga direttamente ancora una volta, la terza.
Johannes De Parvulis
Chiunque tu sia, che nel mare di questo mondo ti senti sballottare tra bufere e tempeste, non distogliere lo sguardo da questa Stella se non vuoi essere sommerso. Se si alzano i venti delle tentazioni, se ti scontri contro gli scogli delle sofferenze, guarda la Stella, invoca MARIA. Se sei turbato dalle tue colpe, confuso dal miserabile stato della tua coscienza, se stai per farti dominare dalla tristezza o cadere nel baratro della disperazione, pensa a MARIA. Nei pericoli, nelle angustie, nei dubbi, pensa a MARIA, invoca MARIA. Seguendo Lei non sbaglierai pensando a Lei, non peccherai; tenendoti stretto a Lei, non cadrai.
Se L’avrai come protettrice, non avrai di che temere; sotto la Sua guida, ti sarà leggera ogni fatica; e avendoLa propizia, raggiungerai facilmente al Paradiso.
Figlia Mia. Comunica oggi, per favore, ai figli della terra quanto segue:
Ora dovete intensificare la vostra preghiera, perché iniziano i tempi oscuri e non portano con sé nulla di buono!
Gli avvenimenti mondiali sono brutti, cioè minacciano di intensificarsi e NESSUNO sarà il vincitore. TUTTI perderete, e soltanto il diavolo riderà beffardamente, infatti, il suo piano è di precipitarvi nella guerra e rubarvi la luce di Mio Figlio. Siccome non può fare quest’ultima cosa, egli vi abbaglia e inganna, vi nutre con dolci bugie e vi seduce! Queste bugie, camuffate da “adulazioni”, susciteranno in voi amarezza e voi stessi farete cose sbagliate e cattive perché il diavolo vi ha contaminati!
Restate fedeli a Mio Figlio e tenetevi lontani dal “movimento” che al momento è in atto: il capo della vostra Chiesa attua piani malvagi, ma essi sono nascosti e inseriti nei “diritti” per i poveri, per i bisognosi, per gli omosessuali,… la lista è infinita. Dietro a tutti questi diritti “fondamentali” e a questi “aiuti” voi non riuscite a vedere di che cosa si tratta realmente e di quanto male egli vi arreca. Vi perdete nella “battaglia per i diritti” e non vedete quanti funesti danni causano tutti questi aiuti.
Figli attenti, perché ciò che sembra essere fondamentalmente buono e amorevole è la facciata esterna di un muro invalicabile, costruito dall’elite di questo mondo, in modo che voi non vediate che cosa accade realmente dietro ad esso! Leggete i Nostri messaggi con attenzione e fate 1 + 1! Siete più vicini alla fine di quanto credete e siete “guidati” dei servi del diavolo!
Non confidate nelle persone, ma fidatevi di Mio Figlio! Dovete essere prudenti, perché il serpente è in ogni luogo fra voi e un suo morso velenoso, può costarvi l’Eternità! Restate fedeli a Gesù pregate, pregate, pregate.
V’incitiamo soprattutto a pregare per la pace nel vostro mondo e nei cuori di tutti i figli di Dio! Pregate per ricevere chiarezza e purezza dallo Spirito Santo, per ricevere perseveranza e FIDUCIA in Mio Figlio, per la conversione di tutti i figli smarriti che “ubbidiscono” a Satana, spesso senza neanche immaginarlo!
Figli Miei. Pregate anche per i leader del vostro mondo, perché sono esposti a una grandissima pressione da parte dei servitori supremi del serpente! Pregate e avvolgeteli nel Mio mantello protettivo. Anche Mio Figlio li assisterà, se vuoi, onorevolmente, glielo chiedete.
Io vi amo, figli Miei. Siate riconoscenti e fedeli, restate sempre nell’amore per Mio Figlio, è nell’amore fra voi. Amen.
La vostra Mamma Celeste.
Mamma di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza.
Amen.
18 novembre 2014
UN SOLO OVILE
Nella Dichiarazione “Nostra Aetate” sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane, vediamo che anche l’ebraismo vi é stato incluso, ma non si comprende se si tratta del “Popolo ebreo” o della sua religione, così divisa in tanti Riti, dopo l’affaraggine talmudica! Certo, il Vaticano II voleva adeguarsi alla attuale situazione mondiale, ravvicinata dai numerosi mezzi di comunicazione, da pianificanti sistemi di industrializzazione e di commercio, sotto la mano pesante delle Multinazionali. Per questo non poteva non pensare all’unico ovile con un solo pastore, vicario di Cristo. Il problema, comunque, non era e non è tuttora facile, come lo sognava, invece, il vecchio Papa Giovanni XXIII. E così, Egli finì col dare via libera ad ogni divisione ed errore, cercando di minimizzare ogni ideologia ed ogni contrasto. E così siamo caduti in una confusione e in una crisi senza precedenti nella nostra storia, e senza alcuna via d’uscita. Vediamo, ad esempio, il problema del Giudaismo.
Il cosiddetto “Ebraismo” non è più considerato religione non cristiana, bensì una “religione sorella”, anzi la radice, la fonte, la maestra, alla quale il Cristianesimo deve ritornare per comprendere la sua reale identità. Ma così, si viene a fare una confusione tra Cristo e Anticristo, tra Messia già venuto e quello che mai verrà, tra Chiesa e Sinagoga, tra Vangelo e Talmud. Ma noi, però, continuiamo a ricordare quella implorazione: «Gerusalemme, Gerusalemme, convertiti al Signore Iddio tuo!», come lo diciamo anche per le sterminate masse pagane e paganeggianti! Questo lo facciamo ancora noi della Tradizione, ma la Chiesa post-conciliare, invece, ha rinunciato a predicare Cristo ad Israele e, secondo i “Sussidi per una corretta presentazione dell’Ebraismo”, vorrebbe che noi “assumessimo la nostra responsabilità per preparare il mondo alla venuta del Messia” (sic). Povera Chiesa del Vaticano II, che ci fa dire quella strampalata formula consacratoria del vino con quella non meno strampalata “acclamazione”: «Annunciamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta». Una formula che pare neghi – se le parole hanno ancora il loro significato! – la reale, mistica presenza eucaristica e il Messia già venuto!.. E che, certo, ignorano le parole profetiche di Isaia: «Balza in piedi e rivestiti di luce, o Gerusalemme, pere è venuto il Messia, e la moltitudine delle nazioni si incamminerà verso di te con tutto il vigore delle genti!». Sarà bene, allora, ricordare, qui, quanto sia carente e contraddittoria la “Dichiarazione” conciliare “Nostra Aetate”, dove si cita la Lettera ai Romani che chiama gli ebrei “carissimi, in grazia dell’Elezione”, ma dimentica di citare quell’altra espressione paolina: “odiosi a Dio in quanto nemici accaniti del Vangelo”! Ma il cardinale Bea invitava tutti a rileggere, assieme ai Rabbini, le Scritture, sentenziando che la Passione di Cristo «non può essere imputata a tutti gli ebrei del tempo di Gesù e tanto meno a quelli del nostro tempo». Già! Ma chi erano, allora, i “Principi dei Sacerdoti” e gli “Scribi e Farisei ipocriti” che dopo aver loro “condannato a morte” Gesù, incitavano le folle a chiedere la Sua morte a Pilato, per ratificare la loro sentenza deicida? Questo falso e caotico “ecumenismo”, che niente ha a che fare con il “solo ovile e un solo pastore”, voluto da Gesù, ci ha fatto perdere la nostra identità cristiana nella divina liberazione di “redenti” da Cristo, per dar via libera ai fanatismi delle varie sètte, come a quella coranica, e ai paranoici misticismi panteisti e parassitari, come quelli buddisti e induisti! Capirli, aiutarli a risollevarsi dalla loro miseria morale e religiosa, è un dovere cristiano, ma parlare dei Musulmani come intimi nostri “fratelli”, pere “adoratori dell’unico Dio e figli di Abramo”, è un assurdo. Forse che dai loro minareti, da secoli, non stanno gridando a squarciagola, che “Non vi è altro Dio al di fuori di Allah”, il quale, però, è tutt’altro che il nostro Dio-trinitario, compresa, quindi, anche la divinità di Cristo? Un “Allah” anticristiano, quindi, perché negazione assoluta dei due principali “misteri” cristiani, di origine giudaizzante e dalle secolari logomachie delle eresie pseudo-cristiane. Un Allah, per l’Islam, che assicura, nell’al di là, “un giardino di delizie” con molte concubine e, dove la visione beatifica di Dio non ha alcun interesse! Un Allah che vuole “la spada e la guerra santa” per sottomettere gli “infedeli” – cristiani compresi! – alla venerazione della “Pietra nera”, che libera da ogni peccato! Anche nell’Induismo c’è una esaltazione unica: «Con questa religione (ma non è affatto una religione, ma solo una imbecille filosofia!) gli uomini scrutano il mistero divino e cercano la liberazione attraverso forme di vita ascetica, nella meditazione profonda (in che cosa?..), nel rifugio verso l’onnipotente». Ma quale onnipotente, quando si cerca il Nirvana, ossia il “nulla”, sprofondando nell’assurda Timurti, “nella ruota delle nascite”, nella deficiente divisione delle caste e nella pratica adorazione panteistica dei fiumi (che rigenererebbero l’anima!) e delle mucche sacre, e dei loro “dèi” d’ogni forma e qualità, una vera idolatria!
Non potevano sapere queste cose i reverendi Vescovi e gli illuminati “periti” del Vaticano II, prima di dire quelle strambe adulazioni su quella più stramba “religione”?.. Altrettanto dovevano sapere anche del Buddismo, che i Padri conciliari hanno liquidato in altre poche righe: «Esso insegna (?!) una via per mezzo della quale gli uomini siano capaci di acquistare lo stato di liberazione perfetta (?!), nell’elevazione continua della mente e nella purezza della volontà, scelta da ogni bramosia immonda di passione, per raggiungere la “illuminazione” suprema nella felicità del Nirvana». Anche questo è un altro ditirambo verso una presunta “religione” (ma che non è altro che una filosofia terra terra!) e un rifugio di tanti “omosessuali” e di facile sesso, per soddisfare ogni loro vizio, alienati in una ideologia pregna di materialismo, rinchiusi in se stessi in una inerte passività che nega, in pratica, Dio e il valore dell’intelligenza umana, protesi verso un Nirvana, ossia un “Nulla”, che stupisce in una parassitaria inazione! Povero “Concilio” farneticante, che conclude affermando: «Ugualmente, anche le altre religioni si sforzano di superare l’inquietudine del cuore umano, e la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero (?) é santo (?) in esse»! Così, invece di elevarsi nella conversione cristiana, li si lascia nel loro materialismo, camuffato di connaturato misticismo trascendentale, incapaci, perciò, di ricevere la vera “illuminazione” dello Spirito Santo, tramite i suoi “doni” sapienziali. Forse, i “Padri conciliari” non ricordavano, in quei tempi, che l’Islam, per esempio, ci ha tagliato la strada, proprio per il suo imperante fanatismo religioso, sia in Asia che in Africa. Se fossero stati loro stessi “illuminati” dalla storia della Chiesa, non si sarebbe, poi, mandato a Pechino, dopo Mao, il massone card. Köenig, né il giudaizzante card. Etchegaray a trattare, per la Chiesa, coi nuovi governanti, pere avrebbero compreso che stavano per abbandonare i nostri Martiri, dal sangue ancora fumante, alla sconfitta!
E allora perché quell’insistere, nel Decreto “Ad Gentes”, sull’adattamento del missionario “alla diversità di costume, di storia, di strutture sociali e consuetudini dei vari popoli”?.. Non è, questo, in qualche modo, un ripetere il consiglio «di mettersi in ascolto del mondo»? Può anche sembrare giusto, ma i “Misteri evangelici” non sono coperture di “culture” bensì “spirito e vita”, mentre quei costumi primitivi e tribali sono lontani dalla unificante fratellanza nell’unica immagine del Padre Celeste! Mentre, al contrario, quella voluta identità umana non è altro che “ecumenismo” sciocco, senza valore e, sopratutto, senza salvezza!
sac. dott. Luigi Villa
Al modo della sostanza – al modo della quantità
«È evidente che le dimensioni del pane e del vino
non si convertono nelle dimensioni del Corpo di Cristo,
ma la sostanza nella sostanza»[233].
San Tommaso
Ci occuperemo ora di altri due concetti usati spesso da S. Tommaso nel trattato sull’Eucaristia: per modum substantiae – per modum quantitatis, i quali hanno pure – come accade di solito in S. Tommaso – altri sinonimi: dimensionibus alienis, e dimensionis propriae[234]. Si nota anche qui, come già abbiamo avuto modo di constatare, la fedeltà di S. Tommaso nel rispettare ciò che riguarda la fede e ciò che riguarda la ragione. Infatti ogni volta che compie un avanzamento teologico lo fa fondandosi su un articolo di fede o basandosi su un fatto dell’esperienza. Abbiamo per esempio in questo caso tre momenti nei quali egli fa riferimento, e si fonda, su fatti dell’esperienza. Noi a volte non facciamo tanto casi di questo o lo comprendiamo superficialmente e quindi non riusciamo a percepire tutta la profondità del pensiero teologico di S. Tommaso, e quindi restiamo incapaci di capire perché egli dice una cosa o un’altra, e tutto rimane così in una nebulosa.
Così, nella questione 75, che parla degli accidenti, S. Tommaso dice: quod sensu apparet, «come si constata con i sensi»[235] gli accidenti del pane e del vino persistono. Dobbiamo constatare tutti i giorni che, come dice S. Agostino, «sotto le specie del pane e del vino che vediamo, veneriamo la Carne e il Sangue che non vediamo»[236]. Gli accidenti persistono sempre, anche dopo la consacrazione. Poi sviluppa il suo argomentare nel
corpus: «Con i sensi si constata [quod sensu apparet] che, fatta la consacrazione, rimangono tutti gli accidenti del pane e del vino» e quindi afferma che questo accade perché Dio lo ha voluto così: «E ciò fu disposto sapientemente dalla provvidenza divina». E anche se non è direttamente legato al tema che dobbiamo sviluppare, conviene ricordare – perché espresso molto bene da S. Tommaso – che gli accidenti persistono per i tre motivi seguenti: «...perché, non é per gli uomini cosa abituale... mangiare carne umana e bere sangue umano...; perché questo sacramento non sia oggetto d’irrisione da parte dei non credenti...; perché il ricevere in modo invisibile il Corpo e il Sangue del Signore giovi ad accrescere il merito della fede»[237]. Così, per prima cosa, è una questione che i sensi stessi ci dicono: dopo la consacrazione persistono le specie o accidenti, cioè tutto quanto è percettibile con i sensi, come l’estensione, la grandezza, il peso, il colore, la figura, la liscezza, l’odore, il sapore, il suono (sia prima che dopo la consacrazione la frazione del pane produce lo stesso suono)[238].
Nella questione successiva, nella quale affronta direttamente il tema che dobbiamo vedere, nel primo articolo ritorna al nostro argomento: «È evidente che le dimensioni del pane e del vino non si convertono nelle dimensioni del Corpo di Cristo, ma la sostanza nella sostanza»[239]. Perché se gli accidenti persistono, il che patet (è evidente), è anche evidente il persistere di quel accidente che è la dimensione quantitativa, accidente non del Corpo, bensì del pane e del vino. La conversione avviene da sostanza a sostanza, quella del pane nella sostanza del Corpo, quella del vino nella sostanza del Sangue, non nelle dimensioni. In modo tale che la sostanza del Corpo e del Sangue si hanno ex vi sacramenti, mentre le dimensioni, la quantità dimensiva del Corpo e del Sangue non. Si hanno solo ex vi realis concomitantiae e al modo della sostanza.
E venendo al nostro tema: unde patet (ancora il ricorso alla realtà sensibile) che se persistono gli accidenti, tra di essi c’è la dimensione quantitativa, sempre la stessa sia prima che dopo la consacrazione: «È evidente che le dimensioni del pane e del vino non si convertono nelle dimensioni del Corpo di Cristo, ma la sostanza nella sostanza. Cosicché la sostanza del Corpo o del Sangue di Cristo è presente in questo sacramento in forza del sacramento, non così le dimensioni del suo Corpo e del suo Sangue. È perciò evidente che il Corpo di Cristo è presente in questo sacramento secondo il modo della sostanza e non secondo il modo della quantità»[240]. Il ragionamento è chiarissimo. Ed è ciò che chiaramente è insegnato dal Concilio di Trento. È quello che ricorda Paolo VI, in occasione delle negazioni di Schillebeeckx, nella Mysterium Fidei[241]. Ed è quello che spiega bellamente S. Tommaso: Cristo è presente al modo della sostanza: «È perciò evidente che il Corpo di Cristo è presente in questo sacramento secondo il modo della sostanza [per modum substantiae] e non secondo il modo della quantità [per modum quantitatis]. Ora, la totalità propria della sostanza è contenuta indifferentemente in una quantità piccola o in una quantità grande... [una goccia d’acqua è acqua, come lo è pure l’immenso oceano]. Perciò in questo sacramento dopo la consacrazione è contenuta tutta la sostanza del Corpo e del Sangue di Cristo, come prima della consacrazione era contenuta la sostanza del pane e del vino»[242].
Riassumendo, abbiamo tre cose evidenti che si concatenano:
1º. È evidente il persistere degli accidenti di pane e vino;
2º. È dunque evidente che si trasforma solo la sostanza del pane e del vino, mentre gli
accidenti non si trasformano;
3º. È per conseguenza evidente che non si hanno le dimensioni del Corpo e Sangue di Cristo al modo della quantità (solo il Sangue sarebbero circa 6 litri), bensì al modo della sostanza e in forza della concomitanza.
Il Corpo di Cristo per tanto non è presente al modo della quantità dimensiva, non può essere commensurato (misurato); dunque il Corpo di Cristo nel Sacramento non è localizzato[243] . È conseguenza dell’esservi al modo della sostanza. «La sostanza del Corpo di Cristo si riferisce a quel luogo per mezzo di dimensioni aliene [non mediante le proprie]. Le dimensioni proprie del Corpo di Cristo invece si riferiscono a quel luogo per mezzo della sostanza. E questo è contro la ragione di un corpo localizzato. Dunque in nessun modo il Corpo di Cristo è in questo sacramento come in un luogo»[244] .
Pone S. Tommaso una difficoltà: «Essere in un luogo in maniera delimitata [definitive] e circoscrittiva fa parte della localizzazione. Ma il Corpo di Cristo sembra che sia in questo sacramento per delimitazione: perché è presente là dove sono le specie del pane e del vino senza essere in altre parti dell’altare. Sembra inoltre che vi sia presente in maniera circoscrittiva, perché è contenuto talmente entro la superficie dell’ostia consacrata, da non oltrepassarla e da non esserne oltrepassato. Dunque il Corpo di Cristo è come localizzato in questo sacramento»[245]. E risponde: «Il Corpo di Cristo non è in questo sacramento in maniera delimitata [definitive], perché allora non sarebbe se non sull’altare dove si compie questo sacramento, mentre invece è in cielo secondo la propria specie e in molti altri altari sotto le specie sacramentali. Parimente è chiaro che non è in questo sacramento in maniera circoscrittiva, perché non sta secondo la misura della propria quantità, come si è detto. Che poi non oltrepassi la superficie del sacramento e non sia presente in altre parti dell’altare è cosa che non appartiene alla presenza delimitata o circoscrittiva; ma dipende dal fatto che comincia ad essere lì per la consacrazione e la conversione del pane e del vino, come si è detto»[246]. Cioè non si ha la presenza di Cristo nel sacramento nel luogo in modo definitivo e limitato, né si ha la presenza circoscrittiva che commisura le dimensioni del luogo.
Facciamo maggiore chiarezza. La presenza circoscrittiva è quella «per la quale la cosa è in un luogo perché la propria quantità si adatta e commisura con le dimensioni del luogo, in modo che vi sia tutta in tutto il luogo e, mediante le sue parti, nelle parti del luogo»[247], cosa che non avviene nell’Eucaristia.
Non avviene nemmeno la presenza nell’ubi in modo definitive, o locale e limitato, per cui «la cosa è di tal modo in un luogo che, allo stesso tempo, non è presente in un altro»[248] .
Cristo è presente in modo del tutto particolare e ineffabile: è presente sacramentalmente. Che vuol dire? Che il Corpo di Cristo in specie propria sta in cielo e contemporaneamente in molti altari sotto le specie sacramentali[249]. Perciò S. Tommaso dice che «...il Corpo di Cristo è qui presente [nel sacramento] secondo il modo proprio di questo sacramento»[250].
Spesso insegna che il Corpo di Cristo nell’Eucaristia, perché presente in specie sacramenti, è presente per modum substantiae, e non al modo della quantità:
– «…la sua quantità dimensiva (le sue dimensioni) è presente concomitantemente e quasi per accidens. Tali dimensioni sono presenti in questo sacramento non nel modo loro proprio, e cioè integralmente in tutto il corpo e parzialmente nelle singole parti; ma secondo il modo della sostanza, la cui natura è di essere tutta nel tutto e tutta in ciascuna parte»[251].
– «È perciò evidente che il Corpo di Cristo è presente in questo sacramento secondo il modo della sostanza e non secondo il modo della quantità»[252].
– «…il Corpo di Cristo è presente in questo sacramento alla maniera della sostanza, ossia alla stessa maniera in cui la sostanza è presente sotto le proprie dimensioni, non già come le dimensioni: ossia non alla maniera in cui la quantità dimensiva di un corpo è nella quantità dimensiva del luogo»[253].
– «…è presente lì secondo il modo della sostanza, come si è spiegato sopra»[254].
– «Il Corpo di Cristo, come si è già detto, non è in questo sacramento alla maniera della quantità dimensiva, ma piuttosto alla maniera della sostanza»[255].
– «…il Corpo di Cristo, come si è detto sopra, è in questo sacramento alla maniera della sostanza»[256].
Tutto questo ha delle implicanze. S. Tommaso si chiede: «Il Corpo di Cristo, essendo organico, ha le sue parti determinatamente distanziate […], come tra un occhio e l’altro, tra un occhio e un orecchio. Ma questo sarebbe impossibile, se in tutte le parti delle specie ci fosse tutto il Cristo, perché allora in ogni singola parte sarebbero presenti tutte le parti, e così dove fosse una parte ci sarebbe anche l’altra»[257]; e risponde: «Quella determinata distanza tra le parti di un corpo organico si fonda sulla sua quantità dimensiva; ma la natura della sostanza precede anche la quantità dimensiva. Ora, poiché la conversione della sostanza del pane termina direttamente alla sostanza del Corpo di Cristo, e quest’ultimo si trova propriamente e direttamente in questo sacramento secondo il modo della sostanza, le distanze suddette tra le parti organiche [o proporzione] sono senza dubbio nel vero Corpo di Cristo; tale Corpo però non si rapporta a questo sacramento secondo quelle determinazioni spaziali, bensì secondo il modo di essere della propria sostanza, come sopra abbiamo detto»[258].
E in fine: «Il Corpo di Cristo conserva sempre la sua vera natura di corpo e non si cambia in spirito. Ma è proprio della natura del corpo di essere “una quantità avente posizione” […]. Ebbene, la natura della quantità [dimensiva] vuole che parti diverse occupino diverse parti dello spazio. È dunque impossibile che tutto il Cristo sia in tutte le parti delle specie»[259]. E risponde: «L’argomento parte dalla natura del corpo secondo la sua quantità dimensiva. Ma, come noi abbiamo già notato sopra, il Corpo di Cristo riguarda questo sacramento non in ragione della quantità dimensiva, bensì in ragione della sostanza»[260].
È un fatto interessantissimo che noi appena consideriamo. Ed è un fatto davanti al quale anche i grandi teologi sono rimasti estasiati, di fronte a come Dio ha fatto il mistero dell’Eucaristia in un modo assolutamente impensabile per il pensiero umano. Anche dopo la Rivelazione ci ritroviamo con tanti aspetti che evidentemente superano la capacità della nostra comprensione, perché è evidente che Dio ci supera. Dice un teologo, Toledo: «Dio può molto di più di quanto l’uomo possa capire o immaginare. E in realtà, se l’uomo istruito può fare molte cose che l’incolto per ignoranza non può capire né immaginare, come non potrà fare Dio molte più cose di quelle concepibili per l’intelligenza creata o l’immaginazione? È stolto perciò pretendere di misurare con la nostra intelligenza la sapienza di Dio, che è infinitamente più lontana dall’intelligenza creata di quanto questa sia distante da un incolto o dall’immaginazione di un animale irrazionale… In questo mistero occorre l’umiltà, con la quale coesiste la fede, ma non si raggiunge la sua conoscenza perfetta e distinta»[261]. Così avviene con Dio, davanti al quale siamo tutti più che rozzi. Nel sacramento eucaristico Egli ha voluto fare cose meravigliose, come il modo particolare, ineffabile, unico, della presenza per modum substantiae.
Padre Carlos Miguel Buela
Maria
Figlioli Miei, rispettate Gesù come Dio e ditegli con il profeta re: “Tu sei il mio Dio.” I suoi non vollero riceverlo come tale. Per riparare questa ingiuria, ricevetelo sotto questo titolo nell'Eucarestia.
Dite con Pietro e Marta che Egli è il Figlio di Dio vivo. Adorate con profondo rispetto la Sua divinità, unite le vostre adorazioni a quelle degli angeli che sono lì presenti. Meditate sul Suo potere, sulla Sua sapienza, sulla Sua bontà, sulla Sua giustizia, sulla Sua misericordia, sulla Sua santità e su altre perfezioni che sono infinite.
Riconoscetelo come il Creatore di tutte le cose, ringraziatelo per la vita che vi ha dato. Chiedetegli perdono per aver disonorato l'opera delle sue mani con tanto peccato. Pregatelo di riformare le vostre vite; chiedetegli che faccia di voi creature nuove, che in voi si edifichi un tempio e si elevi un trono e si crei un cielo, per fare in esso la Sua dimora.
Considerate Gesù come Pontefice che rappresenta Dio, la sua Vittima, che è Egli stesso. È santo, innocente, senza macchia, abbandonato dai peccatori, più alto dei cieli, perfettamente gradito a Dio e pieno di carità verso di voi. Penetrate nel Suo Cuore con fede viva e osservate con quale fervore offre a Dio, per la vostra salvezza, la Sua persona, il Suo lavoro, la Sua morte e il Suo sangue.
Figlioli Miei, Egli è qui per ricevere tutto. Parlategli. Offritevi anche al Padre insieme a Lui, pregatelo che si offra Egli stesso e che si offra con voi e con tutto ciò che vi appartiene. Promettetegli di condurre, in avvenire, una vita di vittima, morendo a tutto ciò che non è di Dio. Riconoscetelo come Amico, contemplate la Sua grandezza, la Sua ricchezza, la Sua generosità e l'amore che vi manifesta. È qui per accogliervi festosamente e per lenire i vostri mali. Ringraziatelo per la Sua bontà, apritegli i vostri cuori e ditegli le vostre necessità, pregandolo di aiutarvi. Voi non sapete che desiderio ha di aiutarvi! Consacrategli tutti i sentimenti del vostro cuore e indirizzate a Lui i più grandi atti d'amore a voi possibili.
Vedetelo come Colui che guida. Riconoscete la Sua elevatezza, la carità e l'abilità di questa guida che vi insegna i sentieri della vita, li percorre con voi, vi appiana il cammino, vi porta sulle sue braccia, vi nutre con la Sua carne e il Suo sangue e vi protegge da tutti i vostri nemici.
Ringraziatelo e chiedetegli perdono per avere abbandonato tante volte i Suoi sentieri, per passare poi in quelli del nemico. Promettetegli di camminare dietro a Lui, in avvenire, con più fedeltà; chiedetegli di prolungare la Sua carità, unitevi a Lui per non deviare e per non perdervi. Non solo è la guida che vi porta, ma anche la luce che illumina i vostri passi; é il cammino che percorrete e il termine verso cui vi dirigete, che è la vita eterna.
Contemplatelo come Consolatore. Ammirate la grandezza e il potere di questo Divino Consolatore. La Sua bontà gli fa sentire in modo vivo tutte le vostre disgrazie, e questa Sua bontà lo obbliga a discendere espressamente dal cielo su questo altare, per venire a consolarvi; e non in un modo arido e sterile come fanno gli uomini, ma in un modo potente ed efficace, dandovi tutto il soccorso che desiderate.
Il Suo potere non riconosce nulla di eccessivo, e non ha che da dire una parola per porre fine a tutte le miserie. Sentitele vivamente, conoscete le vostre infermità, le piaghe che vi hanno procurato i vostri nemici, la povertà e le impossibilità che sono in voi. Chiedete a Lui aiuto, e ponete in Lui ogni speranza, attendete i Suoi divini consigli con umile fiducia e chiedetegli che versi nei vostri cuori la Sua gioia, la Sua pace e il Suo amore.
Catalina Rivas
30 novembre 1994
Consacratevi tutti a Me…
Maria Santissima 24-09-2001
Figli, in questo grande momento vi chiedo di consacravi tutti a Me, se lo farete con cuore puro e sincero sarà come se vi foste nascosti nel Mio Manto che si è allargato fino ad accogliere ogni uomo della terra.
Il Mio Amore vi raccoglie per mettervi al sicuro dal male che vuole distruggere ogni cosa bella che Dio ha creato.
Maria Santissima 06-11-2001
Maria Santissima
21-11-2001
Ricevi ciò che voglio darti, apri i sensi del tuo cuore alle chiamate di Colui che vive e regna ed è Dio.
Il successore di Pietro sulla terra è colui che porta avanti la volontà che il tuo Dio ha inserito nel suo cuore. Si vergogni colui che usa la sua lingua per calunniare e diffamare e non prega per ciò che ritiene sbagliato. L'uomo è diventato così orgoglioso che mette in dubbio i Miei disegni, spargendo confusione su coloro che pregano poco e non Mi conoscono affatto.
I giudizi nati da un cuore ferito dal peccato vi permettono solo di dare parole che nascono dalla vostra ragione, ma non da una comunione spirituale che forgiate alla luce del mio Spirito; diventate giudici di ciò che non vi corrisponde, portando sulle vostre spalle le colpe degli altri che vi rendono colpevoli di condanna.
Avete capovolto il mondo, accecati dalle vostre stesse colpe parlate di ciò di cui è pieno il cuore, che corrotto dalla disobbedienza si allucina in ciò che crede e lo fa agire come un essere radicale e senza pietà verso i vostri simili, siete diventati freddi e integralisti in ciò che la vostra ragione vi convince e più il vostro passo in mezzo al mondo sta creando divisione e rivalità perché non imparano lezioni e comodità vi fanno accettare qualsiasi calunnia; ma devi sapere che ogni offesa finisce sempre nel peccato; ed è il peccato che ti allontana dalla verità e ti condanna.
Non potete continuare a vivere per assecondare i vostri disordini; voi vergognate un Dio che vi ha creato a sua immagine e somiglianza affinché, purificati da tutte le vostre ribellioni, vi prepariate ad essere partecipi della festa dell'agnello, poiché chi decide volontariamente di gettare via il vecchio uomo che è in voi, sarò Io stesso a tessere con le mie mani la veste di santità che dovete indossare per essere un abitante santo nella nuova Gerusalemme.
La vita non finisce con la morte nella carne, ma inizia con la resurrezione che vi do. La vita e la morte appartengono a me, perché io solo ho autorità su di esse. La disobbedienza porta all'aggressione, alla divisione e alla morte. L'inquinamento in cui si muovono fa sì che molte anime finiscano per ammalarsi. Non c'è nulla di coperto che non sarà scoperto, dal cielo si vede il frutto delle loro opere, ma forse dimenticate che vi chiederò conto e che alla sera della vostra vita sarete giudicati nell'amore.
Discendente di Abramo, tu dici di conoscermi ma non preghi, dici di conoscermi ma le parole che escono dalla tua bocca esprimono solo i capricci e l'egoismo che sono nel tuo cuore.
Non confidare nel tuo destino perché finirà e potresti partire per l'eternità senza aver accettato la misericordia che oggi metto nelle tue mani; confida in Me che sono Colui che dà grazia e benedizione al pentito che Mi cerca, rimane in Me e rimane per sempre.
Non allontanatevi dal sentiero che con il mio sangue versato sulla croce ho tracciato per voi. Oggi è il momento di cercare di riconciliare il tuo cuore con la verità e l'amore; riconciliazione che ti darà forza, nuove grazie e benedizione per raggiungere la tua casa eterna.
Io, Gesù, vi parlo.
Messaggio di Gesù dato a Maria Rugiada.
20/05/19 (Asunción-Paraguay)