giovedì 6 giugno 2019

L‟eutanasia è un atto detestabile ai Miei Occhi



Mia amatissima figlia, l‟eutanasia è un peccato mortale e non può essere perdonato. Colui che aiuta, assiste o decide di togliere la vita delle persone, per qualsiasi ragione, commette un peccato terribile agli Occhi di Dio. 

Togliere la vita ad una persona e poi dichiarare che la morte volontaria assistita sia una buona cosa, è uno dei peccati più grandi. Tra le numerose azioni che sono state attentamente pianificate contro Dio, e che vengono deliberatamente mostrate al mondo, in questo momento, per incoraggiare le persone a peccare contro Dio, è compreso il peccato di eutanasia. Non vi sbagliate: l‟eutanasia è un atto detestabile ai Miei Occhi, e porta con sé gravi conseguenze per coloro che vi partecipano. 

Uccidere una qualsiasi anima e ciò include sia le anime dal momento del loro concepimento, sia quelle che vivono i loro ultimi mesi sulla terra, é un peccato mortale. Nulla può giustificare la soppressione della vita umana, quando viene commessa nella piena consapevolezza che la morte giungerà in un dato momento. La morte causata ad un altro essere vivente nega l‟esistenza di Dio. Se coloro che si rendono colpevoli di questo atto, riconoscono l‟esistenza di Dio, allora compiendolo, infrangono il 5° Comandamento. 

Esiste un piano, in questo momento, per incoraggiare milioni di persone ad accorciare la vita dell‟uomo, sia quella del corpo sia quella dell‟anima. Se doveste partecipare volontariamente ad un atto che contamina la sacralità della vita umana, allora non avreste più alcuna vita, nessuna Vita Eterna, e di conseguenza, la salvezza non potrebbe mai essere vostra. 

Il vostro Gesù 

3 Novembre 2014 

Il Sacro Cuore



Nel Medioevo, una devozione gloriosa e trionfale

Dall’epoca carolingia fino al XIII secolo, la devozione al Sacro Cuore fu caratterizzata da uno stile trionfale. Come il Redentore era spesso raffigurato in modo regale e luminoso, così anche gli aspetti della sua Umanità erano presentati con caratteristiche gloriose. Basti ricordare le immagini che raffiguravano Gesù inchiodato sulla Croce, ma vestito con fastosi paramenti da sommo Pontefice e con una corona regale sulla testa. «Il Sacro Cuore, percepito dalle vergini di Helfta nelle loro ore di pia contemplazione, era un Sacro Cuore trionfante che attraeva irresistibilmente tutti i cuori. Esse lo contemplavano glorioso, vincitore, amante, teneramente amato, raggiante»
Questo «trionfalismo» era allora giustificato. Nel Medioevo, nonostante le sue manchevolezze, gli scismi e i disordini, la Chiesa guidava lo spirito dei popoli, esercitando una influenza benefica anche sulla vita sociale. Così Papa Leone XIII descrive quei secoli di Fede: «Vi fu un tempo in cui la filosofia del Vangelo governava gli Stati. In quell’epoca, l’efficacia propria della sapienza cristiana e la sua divina virtù erano penetrate nelle leggi, nelle istituzioni, nella morale dei popoli, impregnando tutte le classi e i rapporti sociali» 16. Vi erano numerosi santi, molti uomini tendevano alla perfezione e moltissimi vivevano abitualmente in stato di grazia, spandendo il «buon odore di Cristo». Era l’epoca delle grandi cattedrali, degli splendidi monasteri e abbazie, degli austeri e imponenti castelli, delle laboriose corporazioni professionali, dei coraggiosi ordini cavallereschi, delle crociate e delle prime missioni, del dotto insegnamento teologico e delle prime scoperte scientifiche, delle nascenti letterature nazionali e di numerosi capolavori artistici. Re e regine santi governavano non poche nazioni, l’aristocrazia si sentiva impegnata sulla via della perfezione evangelica, sia vivendo nel mondo che rifugiandosi nei conventi, la nascente borghesia incominciava a sensibilizzarsi all’opera della caritatevole assistenza ai bisognosi. Nell’ atmosfera sociale della Cristianità medioevale, il Redentore era come in casa propria, circondato da rispetto, obbedienza e amore.

Guido Vignelli

Ave, Maria,




Ave, Maria, raccolta in preghiera al centro della Chiesa: prega il tuo Figlio perché la Chiesa ottenga pregando il costante dono dello Spirito.

MEDITIAMO SULL’ABORTO



Un giorno, padre Pellegrino chiese a Padre Pio: "Padre, lei stamattina ha negato l’l'assoluzione per un procurato aborto ad una signora. Perché è stato tanto rigoroso con quella povera disgraziata?".
Padre Pio rispose: "Il giorno in cui gli uomini, spaventati dal, come si dice, boom economico, dai danni fisici o dai sacrifici economici, perderanno l'orrore dell'aborto, sarà un giorno terribile per l'umanità. Perché è proprio quello il giorno in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore. L'aborto non è soltanto omicidio ma pure suicidio. E con coloro che vediamo sull'orlo di commettere con un solo colpo l'uno e l'altro delitto, vogliamo avere il coraggio di mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli si o no? "Perché suicidio?" chiese padre Pellegrino.
"Assalito da una di quelle insolite furie divine, compensato da uno sconfinato entroterra di dolcezza e di bontà, padre Pio rispose: "Capiresti questo suicidio della razza umana, se con l'occhio della ragione, vedessi "la bellezza e la gioia" della terra popolata di vecchi e spopolata di bambini: bruciata come un deserto. Se riflettessi, allora sì che capiresti la duplice gravità dell'aborto: con l'aborto si mutila sempre anche la vita dei genitori. Questi genitori vorrei cospargerli con le ceneri dei loro feti distrutti, per inchiodarli alle loro responsabilità e per negare ad essi la possibilità di appello alla propria ignoranza. I resti di un procurato aborto non vanno seppelliti con falsi riguardi e falsa pietà.
Sarebbe un abominevole ipocrisia. Quelle ceneri vanno sbattute sulle facce di bronzo dei genitori assassini. Cosi diceva San Pio di Pietrelcina a Padre Pellegrino...
Ogni secondo. nel mondo, avvengono quattro aborti ... meditiamoci su!

Argomento scritto e curato da Jessica Mauta consacrata delI' Immacolata

LO SVILUPPO NELL'UTERO



Handbook sull’aborto


Per determinare se questa vita nel grembo materno sia umana o no, o quando divenga umana, è fondamentale rifarsi ai fatti scientifici sullo sviluppo intrauterino di cui attualmente disponiamo. Molte sono le scoperte degli ultimi anni. Quali sono i fatti? cosa sappiamo?  

Lo sperma ha vita. L'ovocita ha vita. Perché ognuna di queste vite è diversa da quando le stesse si uniscono diventando un ovocita fecondato?  

Lo sperma ha vita, ma non è indipendente; esso partecipa alla vita del corpo del padre. Dal punto di vista cromosomico e genetico lo sperma viene identificato come una cellula del corpo del padre. Ha raggiunto il suo punto massimo di maturazione, non può riprodursi. È destinato a fecondare un ovocita o a morire. È giunto al termine del suo ciclo.  

L'ovocita ha vita, ma non è indipendente; esso partecipa alla vita del corpo della madre. Dal punto di vista cromosomico-genetico l'ovocita viene identificato come una cellula del corpo della madre. Ha raggiunto il suo punto massimo di maturazione, non può riprodursi. È destinato ad essere fecondato o a morire. Anch'esso è giunto al termine del suo ciclo.  

Ma quando lo sperma e l'ovocita si uniscono, si ha la creazione di un nuovo essere vivente, un essere che mai prima d'ora è esistito e che non esisterà più nel futuro, un essere non al termine del suo ciclo ma all'inizio, un essere completamente intatto e contenente in sé tutto ciò che sarà in futuro, un essere che progredisce in un processo ordinato di crescita e di maturazione, un essere destinato a vivere otto mesi e mezzo nella madre e ben 95 anni fuori di essa.  

Questo essere vivente dipende dalla madre quanto a alloggiamento e alimentazione, mentre per ogni altra cosa è un essere totalmente nuovo, diverso, unico ed indipendente.  

L'ovocita fecondato non è un essere umano soltanto potenziale?  

No. È piuttosto un essere umano con un enorme potenziale.  

Ma se muore subito dopo la fecondazione era o no umano?   

La morte umana può sopravvenire in qualunque momento durante il nostro viaggio attraverso la vita: pochi minuti o 95 anni dopo la fecondazione. La morte umana non è altro che la fine della vita umana.  

Taluni sostengono che ben il 30% degli ovociti fecondati viene perduto nella prima settimana. Se le cose stanno effettivamente così, ciò significa che alla prima settimana di vita si ha un tasso di mortalità del 30%. Questo però non è rilevante ai fini della domanda se si tratta o meno di una vita umana: in nessun caso la mortalità neonatale giustifica l'infanticidio, né la morte in tarda età l'eutanasia, né le vite umane perse negli incidenti stradali un argomento a favore della pena di morte.  

Quando e dove avviene la fecondazione? 

Lo sperma entra nel canale vaginale della madre, risale la cavità uterina e passa attraverso la tuba. Finalmente un solo spermatozoo penetra nell'ovocita che viene così fecondato.  

Cosa avviene dopo la fecondazione? 

L'ovocita fecondato risale lentamente lungo la tuba e dopo circa una settimana si annida nella parete interna dell'utero, che gli assicura il necessario nutrimento.  

Quante settimane dura una gravidanza e come vengono misurate?  

Convenzionalmente la gravidanza viene fatta iniziare dal momento in cui l'ovocita comincia a maturare, cioè dal primo giorno dell'ultima mestruazione della donna. Dopo circa 2 settimane di sviluppo l’ovocita viene liberato dall'ovaio e può avvenire la sua fecondazione. Ciò ha luogo circa due settimane prima dell'inizio presunto del periodo mestruale successivo. Nel momento in cui salta la prima mestruazione sono già passate 4 delle 40 settimane di gravidanza.  

Ma l'embrione è una semplice creatura simile a un pesce.  

"Il corpo di un feto che si trova nell'utero materno è più complesso del nostro. 
Prima della nascita il corpo del feto ha diverse parti che gli necessitano soltanto durante la vita nel grembo materno. Egli ha la propria capsula spaziale, cioè il sacco amniotico, il cordone ombelicale; il proprio sistema di radici, cioè la placenta. Tutto ciò appartiene al bambino e non alla madre, ed è sviluppato dalla sua cellula originaria".    ***

The secret world of a baby  
Day & Liley, 1969, Random House  


Dr. Jack C. Willke e Barbara Willke


Maria Regina del Preziosissimo Sangue



O Maria, noi ti salutiamo 
e ti veneriamo Regina del Preziosissimo Sangue, 
perché il Sangue redentore di Gesù 
è il titolo supremo della tua regalità 
sul mondo intero. 
Tu l’hai donato nell’incarnazione 
al Figlio di Dio e tuo, 
sicché giustamente può dirsi 
che il Sangue di Gesù è anche Sangue tuo. 
Nella tua vita di serva del Signore, 
ti sei unita costantemente all’offerta di Gesù, 
Agnello immacolato, 
che dal primo istante della sua vita terrena, 
con lo Spirito Santo, 
offrì il suo Sangue 
per la remissione dei peccati del mondo 
e per stabilire la nuova ed eterna alleanza. 
Per questo sei stata proclamata 
dal Figlio tuo sulla croce 
Madre dei suoi discepoli nell’ordine della grazia 
e sei dispensatrice dei frutti della redenzione 
sui tuoi figli qui in terra 
e sulle anime del purgatorio. 
Ascolta la nostra preghiera, 
o Regina del Preziosissimo Sangue! 
Con la tua molteplice intercessione 
nella gloria celeste, 
ottieni un’abbondante effusione 
dei benefici del Sangue Divino 
sul Papa, sui Vescovi, sui sacerdoti, 
sui missionari, 
sulle persone consacrate, 
sui fedeli del popolo di Dio, 
su coloro che soffrono e sul mondo intero. 
Vivificati dallo Spirito Santo, 
primo dono del tuo Figlio Redentore, 
possano essere strumento di riconciliazione, 
di comunione e di pace qui in terra 
ed essere ammessi al termine della loro vita 
al gaudio perfetto della comunione trinitaria, 
per cantare eternamente con te, 
con gli angeli e i santi del cielo 
la gloria di Dio Padre, 
che con il Sangue Prezioso del Figlio unigenito, 
nella potenza dello Spirito Santo 
e con la tua speciale cooperazione 
ha redento il mondo. Amen.

La forza della preghiera trasformerà i vostri cuori e vi condurrà a comprendere i Disegni di Dio per le vostre vite.




Cari figli, non vi allontanate dalla preghiera. La forza della preghiera trasformerà i vostri cuori e vi condurrà a comprendere i Disegni di Dio per le vostre vite. L'umanità cammina cieca spiritualmente perché gli uomini si sono allontanati dal Creatore. Ritornate. Il vostro Dio vi ama e vi aspetta. Allontanatevi dalle cose del mondo e vivete rivolti verso ilParadiso per il quale unicamente foste creati. Voi siete nel mondo, ma non siete del mondo. Io sono la vostra Madre e voglio vedervi felici già qui sulla Terra e più tardi con Me in Cielo. Dite a tutti che Dio ha fretta e che questo è il Tempo opportuno per il Grande Ritorno. Siate miti e umili di cuore, perché solamente così potete contribuire per la realizzazione dei Miei Piani. Vivete nel tempo dei dolori, ma non perdete la vostra speranza. La Vittoria del Signore verrà. Non perdetevi d'animo. Quando tutto sembrerà perduto, il Signore agirà in favore dei giusti. Non vi preoccupate eccessivamente dei vostri problemi. Nelle prove, chiamate Gesù. In Lui è la vostra forza e protezione. Vi chiedo di vivere il Vangelo del Mio Gesù e che ovunque rendiate testimonianza della vostra fede. DateMi le vostre mani, perché voglio condurvi per il cammino del bene e della santità. Conosco le vostre necessità e sarò sempre al vostro fianco. Coraggio. Io pregherò il Mio Gesù per voi. Amate e difendete la verità. Non permettete che il nemico vinca. Siete del Signore e solamente Lui dovete seguire e servire. Avanti per il cammino che vi ho indicato. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

mercoledì 5 giugno 2019


VITA OLTRE LA MORTE



TESTIMONIANZA DELLA DOTTORESSA GLORIA POLO


Guarigione fisica

Quando  il  Signore  mi  ha  fatto  ritornare,  immediatamente,  i  miei  reni  che  non funzionavano più – nemmeno mi facevano le dialisi perché era inutile perché io stavo morendo – all'improvviso hanno ricominciato a funzionare, lo stesso i polmoni, anche il cuore ricomincia con forza. Non potere immaginare la grande sorpresa dei medici! Io non avevo più bisogno di stare legata a nessuna macchina, per niente!

È cominciato il mio recupero fisico, ma non sentivo niente dalla cintura in giù, e un mese dopo, gli stessi medici, mi dicevano: “Guardi, Gloria, Dio sta facendo un miracolo con lei; perché perfino è cresciuta la pelle, sopra le ferite. Ma per le sue gambe non possiamo far niente, dovremo tagliarle!”

Quando mi hanno detto questo, - a me che ero sportiva e passavo 4 ore al giorno in palestra – volevo fuggire di là, ma non potevo perché le mie gambe non funzionavano, ho tentato, ma sono caduta. Io stavo nel quinto piano, ma mi hanno fatto salire nel settimo, per rimanere là fino al giorno dell'operazione. Ho incontrato là una signora a cui avevano tagliato le gambe, ma che dovevano tagliarle un altra volta, più sopra. Allora ho pensato che non c'è ricchezza sufficiente per pagare la grande meraviglia che sono le gambe.
Quando mi dicevano che me le dovevano tagliare, sentivo una grande tristezza; non avevo mai ringraziato il Signore per le mie gambe, al contrario. Io, che avevo la tendenza a ingrassare, mi sottoponevo a diete da fame, e spendevo una fortuna per essere elegante; e adesso vedevo le mie gambe tutte nere, bruciate, senza carne, e per la prima volta ho ringraziato a Dio per avercele ancora. 

“Signore, ti ringrazio per le mie gambe e ti chiedo il favore di lasciarmele perché io possa camminare. Per favore, Signore, lasciami le mie gambe!”

In quello stesso momento ho cominciato a sentirle, erano nerissime, senza circolazione. Era venerdì. Quando sono venuti i medici sono rimasti sorpresi, perché erano rosse, era ripresa la circolazione. I medici mi toccavano e non volevano credere.

Io ho detto loro: “Ho un dolore terribile alle gambe!” Ma penso che mai nessuno è stata così felice, sentendo quel dolore alle gambe. Il medico mi ha risposto che nei 38 anni che aveva lavorato in quel servizio, mai aveva visto una cosa del genere.

Un altro miracolo che il Signore ha fatto sono i seni e le ovaie. Il medico mi aveva detto che non avrei più potuto ingravidare. Io ero perfino soddisfatta perché Dio mi aveva dato un metodo naturale per non ingravidare. Ma un anno e mezzo dopo, vedo che i miei seni cominciano a crescere, a riempirsi, a prendere forma. Sono rimasta molto meravigliata, e quando sono andata dal medico, mi disse che ero gravida! E con questi seni ho allattato mia figlia.

Conclusione

A Dio niente è impossibile. Che Dio vi benedica a tutti immensamente; gloria a Dio e gloria a Nostro Signore Gesù Cristo. Che Dio vi benedica! Vi presento mia figlia.
Questa bambina è un miracolo! È la figlia che Dio mi ha dato, con le ovaie bruciate!
Cosa che per i medici era cosa praticamente impossibile! Ma a Dio niente è impossibile.
È qui, si chiama Mariagiosé...>>

VOGLIA DI PARADISO



La VOGLIA di Paradiso è l'intenso desiderio di felicità che è comune a ogni uomo.
Tutti la cercano e lottano per conquistarla: l'importante è imboccare la strada giusta.

Cristo è il pane

Gesù, per illustrarci la sua piena comunione con noi nella patria celeste, usa la similitudine del pane. Cristo dice di essere il pane, il pane vero, il pane buono.
È il pane che solo può saziare la fame più intima e profonda: la fame del cuore e dello spirito.
La nostra vita è caratterizzata da una continua fame, ma nel tempo presente possiamo vivere solo di desiderio.
Gesù promette: io vi darò un pane che sazierà la vostra fame profonda, come il pane terreno sazia la fame corporale.
E moltiplica i pani, sfamando la folla, come segno di una realtà futura in cui tutti saranno pienamente e definitivamente saziati.
Giunge poi a trasformare il pane terreno nel suo Corpo e nel suo Sangue per farne il cibo per la fame spirituale dei suoi figli e fratelli.
Ma anche questo pane non sazia perfettamente: solo in Paradiso diverrà Pane vero per appagare totalmente e definitivamente la nostra fame.
Solo in Paradiso potremo sederci a quel gustoso banchetto preparato e servito personalmente da Lui. 




Don Novello Pederzini

Padre mio, mi abbandono a Te



Padre mio, mi abbandono a Te,
fa’ di me ciò che ti piace.
Qualsiasi cosa tu faccia di me, ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la tua volontà si compia in me,
e in tutte le tue creature:
non desidero nient’altro, mio Dio.
Rimetto l’anima mia nelle tue mani,
te la dono, mio Dio,
con tutto l’amore del mio cuore,
perché ti amo.
È per me un’esigenza di amore, il donarmi a Te,
l’affidarmi alle tue mani, senza misura,
con infinita fiducia:
perché Tu sei mio Padre.

(Beato charleS de Foucauld)

"Sono venuto per richiamare l'umanità ad abbandonare il suo comportamento peccaminoso".



"...L'ora dell'Apocalisse".


"Figlia Mia, prega ed espia per questa   umanità peccatrice che Mi ha rinnegato ed insultato.
Prega per molte anime perdute e per molti Miei consacrati.
Il demonio li sta usando per abolire il sacrificio della Santa Messa.
Si scatenerà l'anarchia.
Si sta avvicinando il momento in cui Io parlerò con voce di giudice.
Per il momento ho ancora pietà di voi.
Sono venuto per richiamare l'umanità ad abbandonare il suo comportamento peccaminoso.
Io li amo tutti.
Non voglio che alcuno venga condannato a causa delle sue colpe.
Nessuno va all'inferno senza il proprio consenso.

Con lacrime di sangue Io chiedo loro di pentirsi e di tornare al Mio Cuore...prima che sia troppo tardi!
Siano maledetti coloro che non vogliono credere!
Ho dato tanti messaggi attraverso tante anime.
I Miei... Mi insultano e Mi sputano addosso.
Che dolore per il Mio Cuore, dato che Io giorno e notte chiamo tutti a pentirsi con immenso amore.
Non potrò più trattenere la giustizia del Padre se gli uomini non ritorneranno.
Satana ha instillato nelle loro menti che Dio non esiste.
Siano maledetti!
Sull'umanità pioverà un grande castigo.
Sono tutti ostinati.
È terribile cadere nelle mani di Dio".

"Il...il posto preferito è dove governa il Rosso Lucifero... è diventato il centro del maligno.
Il...è circondato da persone pericolose che si professano Miei seguaci, invece sono i Miei oppressori".

"Prega molto per...che è fede a Me.
Mi prenderò cura di lui.
Nessuno sfuggirà alla giustizia del Padre Eterno.
Non possiamo più rimanere nel territorio della "sfiducia".
Essi hanno attaccato i poteri del Mio Eterno Padre".

"Figlia Mia, prega e fa si che gli altri preghino.
Devo insistere con loro su questo punto perché il gregge sta per essere disperso: verrà il momento in cui gli uomini non saranno più ascoltati.
Il Padre userà l'umanità malvagia per punire i peccatori.
Questa umanità è peggiore di quella di Ninive!
Il mondo non ha mai avuto bisogno di preghiere come ora.
Nel Mio tabernacolo ricevo solo insulti, ingratitudine e moltissimi oltraggi.
Sono molto addolorato soprattutto perché tutto ciò Mi viene fatto dai Miei...Io concedo loro ancora del tempo per tornare, ma se non ascoltano, sarà troppo tardi!
Sostengono di predicare la Mia parola, ma sono tutti contro di Me, sono guidati dal Rosso Lucifero".
"Ti benedico"

1° novembre 1987

Sant’Agostino



Vero sacrificio è ogni cosa che facciamo per aderire a Dio con santa comunione, in relazione cioè a quel fine buono per mezzo del quale possiamo essere veramente felici. (De civ. Dei 10, 6)

San PEDRO DE ALCÁNTARA



In questo giorno penserai al passaggio della morte, poiché questa è una delle considerazioni più vantaggiose che ci siano, sia per attingere la vera sapienza, sia per fuggire dal peccato, sia per cominciare per tempo a prepararsi alla resa dei conti. 

Pensa dunque, in primo luogo, a quanto incerta sia l'ora in cui la morte ti coglierà, poiché non sai ne’ in che giorno, né in che ora, né in che stato ti prenderà. Di certo sai solo che devi morire. Tutto il resto è incerto, salvo che, di solito, quest'ora sopraggiunge nel tempo in cui l'uomo meno ci pensa e meno se ne ricorda. 

Pensa, in secondo luogo, alla separazione che allora avverrà non solo da tutte le cose che si amano, ma anche tra l'anima e il corpo, che sono uniti da sempre. Se si considera così grave sventura l'esilio dalla patria e dal luogo natio, anche quando l'esule può portare con sé tutto ciò che ama, quanto più grave sarà l'esilio universale da tutte le cose della casa e dai tuoi affari, dagli amici, dal padre, dalla madre, dai figli e da questa luce ed aria che appartiene a tutti? Se un bue si lamenta quando lo separano dal compagno con cui ha arato, che lamento farà il tuo cuore quando ti separeranno da tutti coloro in compagnia dei quali hai sopportato il giogo di tutti i pesi di questa vita? 

Considera anche la pena che l'uomo affronta quando gli appare evidente dove debbono finire il corpo e l'anima dopo la morte, perché del corpo già sai che non gli può toccare sorte migliore di una fossa lunga sette piedi in compagnia degli altri morti, ma dell'anima non sai per certo ciò che avverrà né che destino le toccherà. È questa una delle maggiori angosce che si debbono affrontare, sapere che c'è gloria o pena per sempre e non sapere quale di questi destini tanto diversi ci deve capitare. 

A questa segue un'angoscia non minore, e cioè il rendiconto che dobbiamo dare, che è tale da far tremare anche i più forti. 

Di Arsenio si scrive che, quando stava per morire, cominciò ad avere paura e che i suoi discepoli gli chiesero: Padre, anche tu ora hai paura? Ed egli rispose: Figli miei, questa paura non mi è nuova perché sono sempre vissuto con essa. 

In quel momento, si mostrano all'uomo tutti i peccati della vita passata come uno squadrone di nemici che incombono su di lui e quanto più gravi sono stati e quanto maggior piacere ne ha ritratto, tanto più vivamente gli si mostrano e sono per lui causa di più grande timore. 
 
Quanto amara è allora la memoria del piacere passato che in altro tempo sembrava così dolce! Certamente a ragione disse il sapiente:  
 
"Non guardare il vino quando è rosso e quando il suo colore risplende nel bicchiere, perché, anche se al momento di bere sembra dolce, alla fine morde come una vipera e sparge il suo veleno come un basilisco" (Pr 23, 31-32). 
Questa è la feccia del velenoso beveraggio del nemico, questo è il fondo del calice di Babilonia dorato all'esterno. 
 
Allora infatti l'uomo miserabile, vedendosi accerchiato da tanti accusatori, comincia a temere questo giudizio e a dire fra sé: Povero me, che mi sono tanto ingannato e sono andato per questa strada, che sarà in questo giudizio dell'opera mia? 
 
Se san Paolo dice che l'uomo coglierà ciò che avrà seminato (Gal 6, 8), io che ho seminato solo secondo la carne che cosa spero di raccogliere se non corruzione? 
 
Se san Giovanni dice che in quella città sublime che è tutta d'oro fuso, non deve entrare nulla di sporco (Ap 21, 27), cosa deve aspettarsi chi ha vissuto in modo tanto sporco e turpe? 
 
A questo servono i sacramenti della Confessione, della Comunione e dell'Estrema Unzione che è l'ultimo soccorso con cui la Chiesa ci può aiutare in quel difficile momento e così in questo come negli altri devi considerare le ansie e le angosce che è destinato a patire l'uomo che ha vissuto male e quanto vorrebbe, allora, avere percorso una strada diversa, che vita vorrebbe fare allora, se gliene fosse concesso il tempo, come si sforzerà di chiamare Dio mentre le pene e l'affanno dell'infermità gliene consentiranno appena l'occasione. 
 
Guarda infine quanto siano spaventosi e temibili gli ultimi travagli della malattia, che sono messaggeri della morte. Il petto si gonfia nell'affanno, la voce si arrochisce, i piedi perdono forza, le ginocchia si gelano, le narici si affilano, gli occhi si fanno fondi, il volto già morto si fa immobile, la lingua non riesce più a svolgere il suo compito e infine, nell'affanno dell'anima che si allontana, tutti i sensi turbati perdono forza e valore. Ma è soprattutto l'anima che patisce i maggiori affanni, perché combatte e agonizza, perché se ne va e perché teme la resa dei conti che le si prepara. Essa, naturalmente, rifiuta di andarsene, vorrebbe fermarsi e teme la resa dei conti. 
 
Uscita quindi l'anima dal corpo, ti restano ancora due strade da percorrere, una per accompagnare il corpo fino alla sepoltura e l'altra per seguire l'anima fino alla determinazione del suo destino. 
 
Considera ciò che accadrà in ciascuna di queste due strade. 
 
Guarda come resta il corpo quando l'anima lo abbandona, il nobile abbigliamento di cui lo forniscono per seppellirlo e come si affrettano a portarlo via di casa. Pensa alla sepoltura con tutto ciò che l'accompagna, i rintocchi delle campane, le domande di tutti sul morto, i riti e i canti dolenti della Chiesa, il corteo e il dolore degli amici e infine tutte le cose particolari che si fanno in tali momenti fino a quando si lascia il corpo alla tomba, dove resterà sepolto in quella terra di perpetuo oblio. 
 
Lasciato il corpo alla sepoltura, poniti al seguito dell'anima e guarda che strada farà nella sconosciuta regione e dove al fine si fermerà e come sarà giudicata. 
 
Immagina di essere già presente a questo giudizio e che tutta la corte del cielo stia attenta alla sentenza, in cui si terrà conto di tutto quanto si è ricevuto, fino all'ultimo spillo. Lì si chiederà conto della vita, delle ricchezza della famiglia, delle ispirazioni di Dio, dei mezzi che abbiamo avuto per vivere bene e soprattutto del sangue di Cristo, lì ciascuno sarà giudicato sulla base del rendiconto che potrà fare di quanto avrà ricevuto.