domenica 7 luglio 2019

Coloro che hanno ceduto il loro diritto di nascita alla bestia, non potranno mai venire dinnanzi a Me



Mia amatissima figlia, è attraverso i deboli, gli indifesi, i dimenticati e gli umili che Io manifesto la Mia Divinità. La Mia Potenza si diffonde attraverso tali anime intimamente partecipi alla Mia Santa Volontà, ed è attraverso di loro, che Io posso portare a termine il Mio Piano per la salvezza dell‟umanità. 

Nel momento in cui, coloro che sono stati chiamati da Me per proclamare la Mia Santa Parola, vengono sviati dalle opere Sante a causa del peccato di orgoglio, cercano di spiegare la Mia Parola basandosi su un eccessivo rispetto per il proprio intelletto umano. Essi dimenticano che per seguire Me, così come è già stato stabilito, è la Mia Santa Parola a dover essere ascoltata e non il suono della loro voce. A causa del peccato della lussuria costoro metteranno da parte la Mia Parola, cercando di ecclissarMi nel loro ambizioso desiderio di raggiungere la propria glorificazione. Sarà invece attraverso il peccato d‟accidia, causato dalla pigrizia, che costoro saranno colpevoli del tradimento finale, quando mancheranno di lealtà verso di Me, per la mancanza di fede e di coraggio. 

Così sarà, nel momento ultimo che porta alla Mia Seconda Venuta, quando coloro i quali credono di essere i più degni, i più qualificati, ma che in realtà sono pieni d‟orgoglio, si troveranno ad affrontare un amaro rimprovero e cadranno giù. I deboli, gli umili e i senza pretese che vengono considerati persone di poco conto, dai seguaci nella Mia Chiesa, ma che invece si aggrappano alla Verità, saranno avvolti da Me, nel Grande Giorno. Io li chiamerò e li inviterò presso di Me, poiché li radunerò nel Mio Regno ed essi piangeranno lacrime di gioia. 

Quindi, raccoglierò tutti coloro che non Mi conoscono, ma che saranno risvegliati dalla Mia Luce – anime buone e dal cuore d‟oro – ed Io dirò loro: “Venite qui nel Mio Rifugio”. Poi sarà la volta dei peccatori che hanno commesso delle terribili atrocità, ma che hanno pregato per ottenere la Mia Misericordia; essi saranno chiamati ed Io dirò loro: “Venite, vi perdono per la ragione che voi avete ricercato la riconciliazione”. 

Poi, sarà il turno di coloro che Mi hanno tradito, i quali un tempo Mi conoscevano, ma in seguito Mi hanno voltato le spalle; essi verranno ma, non saranno in grado di guardarMi negli Occhi, né cercheranno la Mia Misericordia ed Io dirò loro: “Allontanatevi da Me, non siete degni di entrare nel Mio Regno”. 

Infine, sarà il momento di coloro che hanno ceduto il loro diritto di nascita alla bestia; essi non potranno mai venire dinnanzi a Me, poiché saranno gettati nella fornace insieme a tutti quelli che Mi hanno fatto perdere le anime di quanti appartenevano alla Mia Chiesa sulla terra, ma che purtroppo li hanno seguiti ciecamente nel buio della notte. 

Allora sarà tutto finito ed, in una frazione di secondo, sarà un nuovo inizio: un nuovo mondo sulla terra com‟era stato stabilito che dovesse essere, un mondo senza fine ! 

Il vostro Gesù 

29 Novembre 2014



sabato 6 luglio 2019

Verranno assegnati dei nomi nuovi ai titoli che si riferiscono a Me



Mia amatissima figlia, il mondo si sta preparando per la Mia Seconda Venuta, ma ci sono due entità separate impegnate a preparare il terreno per quel Giorno. 

Proprio come faccio Io, Gesù Cristo, che vi preparo per mezzo del Mio Intervento, parimenti, anche Satana prepara il suo esercito. Gran parte della pianificazione è già stata intrapresa ormai da diversi anni da parte dei Miei nemici, i quali nonostante conoscano la Verità, hanno scelto ugualmente di distruggere il Mio Piano di Salvezza. Sono in molti ad essere caduti, tra cui alcuni degli eletti, che si sono dedicati, viceversa all‟occulto. 

I Miei nemici hanno elaborato molti piani tra i quali, a loro insaputa, il genocidio degli innocenti. Mentre vengono orchestrate molte azioni malvagie contro il genere umano a causa dell‟avidità e del desiderio di dominare, il piano più ambizioso si rivelerà quando essi finalmente prenderanno il controllo della Mia Casa. 

Sono in corso dei progetti per mettere in ginocchio la Mia Santa Casa mentre sono stati eseguiti tutti i preparativi perché la “bestia” occupi la sua posizione. Per garantire che essa venga acclamata dal mondo intero, è stato messo in atto un piano dettagliato che toccherà tutti gli aspetti della politica mondiale e delle religioni; ma, prima che la bestia venga incoronata e prenda il proprio posto sul suo trono, all‟interno della Mia Chiesa, in segreto avranno luogo molti gesti sacrileghi sugli altari. Le Messe nere dilagheranno, fornendo perciò grandi poteri a Satana e alla sua gerarchia. Essi divoreranno tutto ciò che è Santo e faranno di tutto per distruggere il Cristianesimo, attraverso quello che sarà il più grande inganno nella storia della Mia Chiesa sulla terra. Otterranno tutto ciò fingendo di abbracciare il Cristianesimo stesso, ma nulla sarà come sembra, e solo coloro che sono stati benedetti con il Dono del discernimento, capiranno cosa sta realmente accadendo. 

Ogni peccato verrà giudicato accettabile. Io, Gesù Cristo, sarò maledetto, ma il Mio Nome verrà utilizzato per legittimare l‟accettazione del peccato mortale. Il diavolo, attraverso le sue coorti fedeli, trasformerà al contrario, tutto ciò che viene da Me. 
Verranno assegnati dei nomi nuovi ai titoli che si riferiscono a Me e a coloro che Mi rappresentano; quelli precedenti saranno sostituiti con altri nuovi, i quali saranno comunicati al mondo dicendo che rappresentano un nuovo, innovativo e attento approccio all‟uguaglianza. 

I peccati dell‟uomo verranno esaltati davanti ai Miei Occhi e posti dinnanzi ai Miei Altari, in gesto di sfida. Sappiate che coloro i quali affermano di venire da Me, se non sostengono la Mia Santa Parola e se rifiutano di proclamare la Verità, sono dei bugiardi. Essi sono degli impostori dai quali Io sarò deriso non solo attraverso semplici parole, azioni e cambiamenti della Santa Dottrina, ma anche mediante dei rituali messi in scena con cura, i quali si svolgeranno sui Miei Altari. 

Verrà il giorno in cui Mio Padre interverrà e fermerà questa profanazione finale. I tentativi, da parte dei Miei nemici, di infondere vitalità alle loro nuove cerimonie pagane, saranno inutili. Essi organizzeranno degli eventi sofisticati e divertenti come “culto a Dio”, ma dai quali non verrà alcun bene poiché la Fiamma dello Spirito Santo verrà a mancare; invece, tutto ciò che si vedrà sarà solo del fumo denso di un fuoco che non può ardere: questo è il fumo di Satana ed esso soffocherà i figli di Dio! 

Il vostro Gesù 

28 Novembre 2014


Supplizi di coloro che non amarono mai il loro Dio.



S. Matilde, stando in orazione, vide sotto di sè l'inferno aperto e dentro una miseria e un orrore infinito: come serpenti e rospi, leoni e cani e ogni sorta di bestie feroci che si laceravano crudelmente fra loro. Allora ella disse: O Signore, chi sono quei disgraziati? E il Signore a lei: « Sono coloro che mai non si sono ricordati dolcemente di me, nemmeno per un'ora » (P. V, c. xx).  

GESU’ OSTIA



LA «PRESENZA» NEI GESTI E NEI SIMBOLI DELLA LITURGIA

La liturgia è la celebrazione della storia della salvezza che culmina in Cristo, facendo memoria di ciò che il Signore ha operato e detto, espressa anche con simboli e gesti.
In merito, sorgono spontanee alcune domande: Perché Gesù istituisce l'Eucaristia in un banchetto? Perché sceglie il pane e il vino per indicare il suo corpo e il suo sangue? Qual è il significato del vino mescolato con l'acqua? del pane spezzato? e di un suo frammento unito al vino nel calice?
C'è una risposta fondamentale e comune a queste domande: rendere al massimo l'efficacia espressiva del suo messaggio.

Il banchetto

Il banchetto è pasto in comune; è mangiare e bere con gli altri. Questa immagine racchiude diversi significati:

IL NUTRIMENTO: Senza mangiare e senza bere non si può vivere. Il pasto è fonte di energia per l'uomo.
Pasto vuol dire vita: non solo perché è necessario per vivere, ma anche perché è il segno più concreto dell'essere vivi. Mangia, infatti, chi è in vita; i morti non ne hanno più bisogno.
Gesù, dopo aver risuscitato la figlia di Giairo "ordinò di darle da mangiare" (Lc 24,55). Per dimostrare ai discepoli che non è un fantasma, il Risorto domanda loro nel cenacolo: "Avete qui qualche cosa da mangiare?" (Lc 24,41). E mangia una porzione di pesce arrostito. Anche sulla riva del lago di Tiberiade prepara loro un pasto a base di pane e pesce: "Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti" (Gv 21,14).
Il nutrimento, quindi, è il simbolo della vita. E l'Eucaristia è l'unico Sacramento datoci sotto forma di nutrimento. Da ciò si comprende l'intenzione di Gesù nell'istituirlo: darci una fonte da cui attingere forza e vita, poiché è lui il nostro vero cibo e la nostra vera bevanda.
Chi, infatti, si nutre di sole cose terrene appartiene alla terra e alla morte, ma chi si nutre di cose celesti appartiene al cielo e alla vita.

L'INTIMITA: II fine della creazione dell'anima è la sua unione con Dio. Per simboleggiare questa unione non c'è esempio migliore del cibo. Infatti il cibo materiale, introdotto e trasformato nel nostro corpo, divenendo - coi suoi elementi vitali - parte dell'organismo, è l'espressione della perfetta unione, della massima intimità, cioè di quello stato che il Signore vuole raggiungere coi suoi amati.

L'AMICIZIA: Il pasto in comune 'unisce' i commensali, li rende partecipi della stessa tavola, dello stesso cibo, come membri della stessa famiglia.
Gesù, sotto questo aspetto, ci indica di essere fra noi uniti e solidali, vivendo in un clima di fraterna amicizia.
San Giovanni Crisostomo insegna: «Il Padre, volendo indurci ad amare, nella sua sapienza ha escogitato anche questo, cioè che noi bevessimo dallo stesso calice, simbolo della perfetta carità... Noi siamo partecipi di una comune mensa spirituale, dobbiamo quindi essere uniti dal medesimo amore spirituale. Se i banditi risparmiano, secondo il loro costume, coloro con i quali hanno mangiato e bevuto insieme, quale scusa potremmo avere noi se, dopo aver mangiato insieme lo stesso corpo del Signore, non imitiamo nemmeno la mitezza dei briganti verso i loro compagni di mensa?».

LA SAZIETA’: La terra promessa è presentata come "paese di frumento, di orzo, di viti... dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla... Mangerai dunque a sazietà e benedirai il Signore Dio tuo a causa del paese fertile che ti avrà dato" (Dt 8,8-10).
La terra promessa e il banchetto eucaristico sono l'immagine del convito celeste.
A tavola si cerca il completo appagamento della fame e della sete. Gesù ci chiede di essere 'sazi' di lui, per provare il vero piacere che scaturisce dallo stare con la sua persona. Nel discorso della montagna, infatti, dice: "Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati" (Lc 6,21).
La sazietà in Cristo, fattosi cibo, è nelle parole del profeta: "Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia? Su ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti" (Is 55,2). E ancora: il Signore "ti sazia con fior di frumento" (Sal 147,14).

LA FESTA: Il banchetto esprime la gioia di mangiare e bere in compagnia. Non c'è vero banchetto senza l'allegrezza negli animi.
"Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato" (Lc 15,23), racconta Gesù con la parabola del figliuol prodigo: immagine del peccatore pentito accolto nella casa di Dio Padre; e viene ordinato un banchetto per festeggiare il suo ritorno.

L'ACCOGLIENZA: Il prendere posto a tavola significa, per un ospite, essere accolto nella comunità della famiglia.
Con le parole: "prendete e mangiate... prendete e bevete", Gesù ci accoglie nella famiglia divina, da dove l'uomo si è staccato quando ha scelto di cibarsi del frutto proibito, cioè da quando ha fatto propria la conoscenza del bene e del male. L'invito di Gesù ricongiunge l'uomo a Dio, ospite della sua tavola.
Alla mensa eucaristica si attua una reciproca accoglienza: Dio che accoglie l'uomo, e l'uomo che accoglie Dio. È il regno dei cieli che spalanca le porte della grazia e del perdono, che dilata i suoi confini d'amore.
A conclusione, ricordiamo che il banchetto eucaristico avviene di sera. Questo segno indica la fine del giorno, il tramonto di un'era, l'attesa del nuovo giorno, della nuova era, dell'alba della risurrezione.
Il banchetto eucaristico, perciò, anticipa il banchetto della vita beata che gli eletti godono già in Cielo.

REGOLE ED ESORTAZIONI



DEL CHIEDERE L’ELEMOSINA


1 Tutti i frati si impegnino a seguire l’umiltà e la povertà del Signore nostro Gesù Cristo, e si ricordino che nient’altro ci è consentito di avere, di tutto il mondo, come dice l’apostolo, se non il cibo e le vesti, e di questi ci dobbiamo accontentare.

 2 E devono essere lieti quando vivono tra persone di poco conto e disprezzate, tra poveri e deboli, tra infermi e lebbrosi e tra i mendicanti lungo la strada.

3 E quando sarà necessario, vadano per l’elemosina.
4 E non si vergognino, ma si ricordino piuttosto che il Signor nostro Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, onnipotente, rese la sua faccia come pietra durissima, né si vergognò; 5 e fu povero e ospite, e visse di elemosine lui e la beata Vergine e i suoi discepoli. 6 E quando gli uomini facessero loro vergogna e non volessero dare loro l’elemosina, ne ringrazino Iddio, poiché per tali umiliazioni riceveranno grande onore presso il tribunale del Signore nostro Gesù Cristo.
7 E sappiano che l’umiliazione è imputata non a coloro che la ricevono ma a coloro che la fanno.
 8 E l’elemosina è l’eredità e la giustizia dovuta ai poveri; l’ha acquistata per noi il Signor nostro Gesù Cristo. 9 E i frati che lavorano per acquistarla avranno grande ricompensa e la fanno guadagnare e acquistare a quelli che la donano; poiché tutte le cose che gli uomini lasceranno nel mondo, periranno, ma della carità e delle elemosine che hanno fatto riceveranno il premio dal Signore.

10 E con fiducia l’uno manifesti all’altro la propria necessità, perché l’altro gli trovi le cose necessarie e gliele dia. 11 E ciascuno ami e nutra il suo fratello, come la madre ama e nutre il proprio figlio, in tutte quelle cose in cui Dio gli darà grazia. 12 E colui che non mangia non giudichi colui che mangia.

13 E ogniqualvolta sopravvenga la necessità, sia consentito a tutti i frati, ovunque si trovino, di prendere tutti i cibi che gli uomini possono mangiare, così come il Signore dice di David, il quale mangiò i pani dell’offerta che non era permesso mangiare se non ai sacerdoti. 14 E ricordino ciò che dice il Signore: «Badate a voi che non vi capiti che i vostri cuori siano aggravati dalla crapula e dall’ubriachezza e dalle preoccupazioni di questa vita 15 e che quel giorno piombi su di voi all’improvviso, poiché cadrà come un laccio su tutti coloro che abitano sulla faccia della terra». 16 Similmente, ancora, in tempo di manifesta necessità tutti i frati provvedano per le cose loro necessarie cosi come il Signore darà loro la grazia, poiché la necessità non ha legge.

S. Francesco d’Assisi

Il Sacro Cuore



Le pie pratiche del Sacro Cuore


I nove primi venerdì del mese

L’ultima fra le promesse fatte dal Sacro Cuore a Margherita Maria è nota anche come «grande promessa», perché è la più importante al fine della salvezza. 
Essa venne formulata da Gesù in questi termini: «Nell’ eccessiva misericordia del mio Cuore, ti prometto che il suo onnipotente amore accorderà la grazia della penitenza finale a tutti coloro che faranno la Comunione per i primi venerdì di nove mesi consecutivi. Essi perciò non morranno in mia disgrazia né privi dei Sacramenti. Il mio Cuore diventerà per loro sicuro rifugio in quel supremo momento» 61. Il Redentore promette quindi, per chi seguirà questa pratica con buono spirito, la «penitenza finale» e la conseguente «perseveranza finale» 62. 
Ricordiamo che la penitenza finale è l’atto con cui il moribondo, mosso da autentico amore di Dio o perlomeno da un santo timore, prova un sincero pentimento per tutte le offese fattegli. Con essa, il fedele si libera dal peccato mortale e si predispone ad ottenere la «perseveranza finale». 
La perseveranza finale è un dono di Dio al moribondo, predisponendo le cose in modo ch’egli non si angosci per la propria fine imminente né disperi della propria salvezza, ma abbia fiducia nella divina misericordia e muoia nella pace del Signore.
Insomma, è la morte in stato di grazia, quella che ci assicura la salvezza eterna: «Colui che persevererà fino alla fine, sarà salvato» (Mt.,10,22). E’ il dono supremo, perché nessuno merita questa salvezza e solo Dio può disporre che, nonostante una vita forse passata nel peccato, la morte coincida con un momento in cui si è in stato di grazia. Tuttavia noi dobbiamo inclinare Dio a questa decisione, offrendogli una vita fedele e virtuosa, segno di predestinazione alla salvezza: «La perseveranza è il sigillo delle buone azioni, (…) l’ultima disposizione alla gloria celeste, l’ingresso nella beata eternità» 63. 
Sulla scia dei giansenisti, alcuni devoti scrupolosi hanno criticato a volte con vigore la pratica dei primi venerdì. Essi hanno creduto che pretendesse assicurare automaticamente la salvezza, senza meriti, senza la contropartita di una vita virtuosa. 
Ma si è trattato di un grossolano equivoco. In realtà, la stessa Margherita Maria più volte precisò che Gesù sarà fedele alle proprie promesse e ci darà quel gran dono finale solo a patto di amarlo e imitarlo, «vivendo in conformità alla sue sante Leggi» 64. Ella aggiunse: «Quando parlai della devozione a questo Cuore, intendevo una devozione fatta non di sola preghiera, ma anche di perfetta conformità alle sue sante virtù» 65. In ogni caso, bisogna ricordare che Dio è padrone di concedere la salvezza a chi vuole, indipendentemente dai meriti della persona; pertanto, può misericordiosamente assicurare la redenzione in cambio di una inezia. Tuttavia, ciò non vuol dire che si possa vivere lontani da Lui illudendosi di ottenere questa misericordia finale: sarebbe il miglior modo per dannarsi!
Del resto, tale pratica è raccomandata dalla Chiesa. Secondo la Congregazione per il Culto Divino, «nel nostro tempo la devozione dei primi venerdì del mese, se praticata in modo pastoralmente corretto, può recare ancora indubbi frutti spirituali» 66. Analogamente ne ha parlato più volte Giovanni Paolo II 67. 

Guido Vignelli

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 3 LUGLIO 2019



Popolo di Dio:

ADORANDO DIO UNO E TRINO, DITE CON ME:  
CHI È COME DIO?

Siate partecipi della grandezza dell’essere figli di Dio ed unitevi nell’Amore Divino, affinché la confusione che sta separando l’umanità, non vi colga impreparati.

Figli di Dio, l’umanità patirà un grande freddo, un freddo che è causa del disamore che regna tra i figli di Dio, che non riconoscono l’Amore e la Creazione, percependo questa carestia, dice all’uomo: REAGISCI, PERCHÈ SENZA L’AMORE DIVINO, I SENSI FISICI E SPIRITUALI SI ATROFIZZANO!

State aspirando ai beni spirituali e ad elevarvi? SIATE AMORE DIVINO ED OTTERRETE LA PACE.  

Il Nostro Re e Signore Gesù Cristo non vuole che beviate il calice amaro della confusione che vi porterà a soffrire e mi ha mandato ad accendere continuamente la Fiamma dell’Amore Divino in ogni essere umano che lo chieda.

La maggioranza degli uomini sta vivendo tenebrosi propositi che stanno incrementando l’invidia, l’impazienza, l’imprudenza ed il disamore, che si riflettono poi sui sensi spirituali e danno come risultato una mancata crescita spirituale dell’umanità, che è proprio quello di cui ha bisogno il demonio per intrappolare il maggior numero di anime possibile.

Vi chiedo di pregare in ogni momento (1Tess 5,17) per non farvi assorbire dalle cose mondane e quindi predicate, annunciate la Parola Divina affinché non vi perdiate né voi, né i vostri fratelli.

Non negate gli appelli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo né quelli della Nostra e vostra Madre Santissima. Siate persone che intercedono per i propri fratelli (Cfr. 1 Tim2,2) e per il bene di tutta l’umanità di fronte ai grandi cambiamenti che stanno avvenendo su tutta la terra.

La trasformazione del modo di pensare dell’uomo ha raggiunto il suo cuore e di conseguenza il suo comportamento ed il suo modo di agire l’hanno indurito oppure intenerito, perché ciascuno sceglie ciò che vuole ottenere: benedizione o distruzione. (Cfr. Deut 30,15-19).

La benedizione sta di fronte all’umanità in un modo speciale affinché il maggior numero di persone si salvino.

Guarda in alto, Popolo di Dio, voi non state camminando invano, ma state procedendo verso la crescita spirituale o verso la decadenza spirituale, siete voi a deciderlo con il vostro libero arbitrio.

Ogni nazione sarà purificata, alcune più di altre, perché il Desiderio Divino è che l’ausilio nel Popolo di Dio cresca come tra fratelli ed in questo modo diate testimonianza dell’Amore Divino che convive con voi.

Vi trovate nel momento del dolore a causa della disobbedienza umana e per 
l’accoglienza che l’umanità ha riservato al demonio, con i suoi vizi e perversioni.

Pregate figli di Dio, pregate per l’umanità, perché non sprofondi 
nei vizi del male.
Grandi errori vengono sparsi sul popolo di Dio, con la finalità che il 
Popolo di Dio non ubbidisca al Nostro e Vostro Re e Signore, Gesù Cristo, vi allontanano da quello che è il bene e giungerete ad essere perseguitati, spogliati da ogni bene, erranti e colpiti da quelli che si sono uniti al male.

Pregate figli di Dio, pregate, l’umanità patirà l’impensabile. Pregate, la terra tremerà fortemente.
L’umanità non riesce a comprendere che è incamminata verso grandi e terribili calamità causate dalla disobbedienza alla Trinità Sacrosanta e dalla mancanza di rispetto per la Nostra e vostra Regina e Madre.

Pregate figli di Dio, l’acqua del mare contaminata dall’uomo gli causerà 
serie malattie.

Vi trovate di fronte allo Spirito Divino che vi porta a risalire le alture spirituali e pertanto ad essere portatori della Fede, a portare la conoscenza, la forza, la speranza e la disposizione ad operare e ad agire nelle profondità della Grandezza Divina, che otterrete solo e soltanto se siete persone vere che aspirano continuamente a quello che è Divino.

Per quanto dure siano le prove, non venite meno, andate avanti senza cedere, perché la Verità appartiene a Dio e Lui solo conosce le profondità del cuore umano.  (Cfr. 1 Cor 2,10-11).

Siate fedeli e lottate per l’UNITÀ dei figli di Dio. Quello che sta per arrivare non sarà facile da vivere per l’uomo e dovrete proteggervi a vicenda.

Nel momento dei grandi accadimenti l’ausilio vicendevole sarà quello che vi farà andare avanti con Fede.

Proteggendo il Popolo di Dio,

San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO


COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

San Michele Arcangelo, Difensore del Popolo di Dio, traccia dettagliatamente il cammino da seguire per coloro che, in quanto figli di Dio, vogliono salvare l’anima.

Questo Appello inizia con la descrizione della condizione per proseguire il cammino verso Cristo:

L’AMORE DIVINO, scolpito nell’essere umano con punta e martello o con un pennello ed una soave piuma.

L’AMORE DIVINO, quello che l’uomo non può descrivere, ma può sentire e può farlo sentire ai suoi fratelli.

Di fronte a quello in cui stiamo per entrare come umanità, con ogni genere di gravi eventi nel mondo, invochiamo:

SAN MICHELE, CON LA TUA SPADA DIFENDICI, CON LA TUA LUCE ILLUMINACI, CON LE TUE ALI PROTEGGICI! 

Amen.

venerdì 5 luglio 2019

Chi ascolta veramente il proprio cuore seguirà la Nostra chiamata.



Maria Madre di Dio

Dio Padre è il Padre di tutti i figli. Egli vi ha creato. Se mettete la vostra vita al Suo servizio allora starete bene. Sulla vostra terra, aspirate a fare tutto con la vostra forza, quando invece con la Grazia di Dio, tutto è molto più facile. Dio vi esaudisce ogni desiderio che è in armonia con il suo Progetto divino per voi.

Le regole sono molto semplici: tutto ciò che favorisce il Bene dei Suoi figli può essere esaudito, ciò che li danneggia, no.

I vostri desideri invece sono per la maggioranza completamente egoistici, ciò vuol dire rivolti solo al vostro singolo benessere personale. Questo non è buono. Dovreste pensare anche ai vostri confratelli; soprattutto a quelli che soffrono. Questo può essere addirittura il vostro vicino di casa. Voi stessi non sapete, chi ha bisogno di aiuto e perciò non pensate neanche veramente a dare il vostro aiuto.

Amatevi gli uni gli altri e pensate concretamente uno all’altro, aiutatevi!

 Là dove c’è amore, c’è anche aiuto; dove c’è l’aiuto, la sofferenza e le difficoltà diminuiscono.

Così vi dovreste comportare gli uni con gli altri, andatevi incontro. Rispettatevi e regalatevi gioia vicendevolmente. Hai più del tuo vicino, allora condividi con lui; 

 I comandamenti di Dio sono la vera via per un mondo meraviglioso. Se tutti li seguissero, sareste uomini felicissimi. Non ci sarebbero le guerre, nessun litigio, ne la fame, la violenza, la paura e si starebbe bene in mezzo a voi.

Chi ascolta veramente il proprio cuore seguirà la Nostra chiamata.

Seguite le Sue leggi e vivete secondo le Sue leggi



Provate a vedere il Bene, e il vostro mondo sarà molto più bello. Le catastrofi avrebbero fine, non ci sarebbero guerre, nessuna oppressione, nessuna violenza, nessuna fame, nessuna tristezza, nessuna solitudine, nessuna di queste sofferenze che adesso esistono  sulla vostra terra.

Mio Padre, Dio l’Altissimo, vi ha rivelato la via per una perfetta vita comunitaria. Seguite le Sue leggi e vivete secondo le Sue leggi, questa è la semplice ricetta per un mondo meraviglioso.

Pregate lo Spirito Santo affinché Egli vi faccia discernere cos’è giusto.

“FIGLIO, NON DIMENTICARE LE LACRIME DI TUA MADRE!” (Siracide 7, 27)





Per incarnarsi, il Verbo ha voluto la collaborazione di Maria. Quindi, per ogni cosa della sua Vita e della sua Missione di Redentore, di volta in volta ha voluto la collaborazione di sua Madre. “Non è bene che l’Uomo stia solo”  (Gn. 2,18), Dio lo ha detto innanzi tutto di suo Figlio, così come disse di Adamo e come prima ancora aveva detto: “Non è bene che il mio Amore stia solo”.  
Questa collaborazione di Maria si è compiuta mediante la risposta di un “FIAT” Divino, che Dio le ha domandato, sempre nel massimo rispetto della sua libertà. Per ogni cosa glielo ha chiesto. Maria ha sempre ubbidito. Ad ogni richiesta dell’Amore, Maria ha risposto con il medesimo Amore. Per ogni cosa Dio le ha chiesto il permesso e la collaborazione e lei ha ubbidito: Maria è “figlia di Obbedienza, fino alla morte e morte di Croce” (cfr. Fil. 2,8).  
Tra Dio e Maria, sempre c’è stata festa: mai si sono negati niente. Ma per ogni cosa Gesù ha voluto che sua Madre Gli desse la Vita, e per Gesù la Vita è la Volontà del Padre. Gesù ha voluto che sua Madre Gli comandasse di farla in obbe-dienza; per ogni cosa glielo ha chiesto. 
Maria lo ha fatto e Gesù ha sempre ubbidito a lei, per onorare la Volontà del Padre in lei.  
Anche in questo consiste la sua collaborazione: Maria è “Madre di Obbedienza”, fino a dover dire un giorno –senza bisogno di parole– per dare compimento al Volere del Padre e al suo Amore: “Figlio mio, sì, vai a compiere la tua Missione, vai alla tua vita pubblica..., alla tua Passione, alla Croce, a salvare i tuoi fratelli e figli miei... Ed io, la tua Mamma, verrò con Te!”   
Solo così Maria, perdendo la sua Vita, l’ha ritrovata (Lc. 9,24).  
Solo così ha potuto dire un altro giorno, facendo in tutto quello che fa il Padre: “Figlio mio, Ti chiedo: risorgi dalla morte!... MARANATA! Vieni, Gesù!  È il mio Amore che lo chiede al tuo Amore!”  

Pablo  Martín  Sanguiao 
 

IL PREZIOSISSIMO SANGUE ANIMA DEL SACRIFICIO



Nella vita della Ven. Anna di Gesù, compagna di S. Teresa, si legge che una volta nella Comunione si sentì la bocca piena di dolcissimo Sangue sgorgato dall'Ostia. Un'altra volta ebbe una visione della gioia che un numero incalcolabile di anime beate del cielo hanno trovato grazie a quel Sangue.
Portentoso è pure il caso della sete misteriosa di S. Clara da Rimini, una sete che veniva soddisfatta solo dal Sangue di Gesù ricevuto nella S. Comunione.

La presenza viva del Signore fra noi



"Mi rivolgo a quelli che sono soli, senza la compagnia di nessuno: cercate compagnia nel Signore e non sentirete la solitudine..."; "Non lasciate intristire il vostro cuore, pregate il Signore ed Egli sarà presente...". 
(3 agosto 1984, 12 settembre 1984, messaggio della Madonna a Gladys Quiroga de Motta, S. Nicolas)

I QUATTRO PECCATI CHE GRIDANO VENDETTA AL COSPETTO DI DIO



EGO TE ABSOLVO

1. Omicidio volontario; 2. Peccato impuro contro natura; 3. Oppressione dei poveri; 4. Defraudare la mercede agli operai. 

G. Crux 

Dammi la Croce, o Signore!



IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO

Fu il grido dei Santi e salirono il Calvario seguendo Gesù. Non vollero altro sulla terra: croce e martirio, distacco e dolore. Vollero come Gesù passare disprezzati, dimenticati, negletti da tutti; vollero l'umiliazione, la povertà, il patimento: null'altro! Dammi la Croce, o Signore!

Anch'io balbetto queste parole come un piccolo bimbo che ripete a stento, tronche e difettose, le parole dei grandi.
Lo so che la croce è martirio, e che il martirio, sebbene lo chieda a Te ogni mattina, come grazia, mi spaventa.
Ma Tu, o Signore, sei potente, sei buono, sei Padre ed amore. La tua forza sarà il mio sostegno, la tua bontà, come luce dissiperà ogni tenebra, come dolcezza attenuerà le mie pene, come speranza sarà il mio conforto ed il tuo amore sarà la mia guida. Dammi la croce, ma dammi, o Gesù, la tua grazia; dammi la croce, ma dammi il tuo amore; dammi la croce, ma dammi la pazienza, il fervore, la costanza.
Per favore dammi la croce, quella che pare a Te, quella che mi guiderà alla perfezione, alla santificazione, al tuo regno. Dammi la croce, ma che io, conoscendola, l'apprezzi, la tenga cara, la porti alta come vuoi tu; la tenga nascosta, tutta, nel cuore, perchè Tu solo abbia la fragranza de' miei sacrifici e delle mie pene. q. 3 : novembre, s. g.

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO

AVVISI DALL’ALTRO MONDO



Bonaventura Meyer

HO VISTO LA CHIESA DI SAN PIETRO 

(Visione della venerabile Suora Anna Caterina Emmerich, raccontata ad un pellegrino negli anni 1819-1820) 

«Ho visto un numero infinito di persone, che erano occupate a demolire la Chiesa di San Pietro. Però ne ho visto pure altre, che la riedificavano. Si profilavano linee di collegamento di operai manovali attraverso tutta la terra, ed io mi meravigliai della coerenza. I demolitori strappavano via pezzi interi e vi erano specialmente molti membri di sette e rinnegati. Come secondo ad un piano e un ordine, c’era della gente che demoliva, portando grembiuli bianchi con orlo azzurro e tasca e le loro cazzuole stavano nella cintura. Il resto era vestito di abiti di ogni genere e tra loro c’era della gente importante e nobile in uniforme, che però non lavorava, ma marcava solo sulle mura con la loro cazzuola, dove e come gli operai dovrebbero demolire. 

Alle volte però, quando non sapevano subito come demolire, si avvicinavano, per essere sicuri, ad uno di loro, che aveva un grande libro, come se ci fosse tutto il piano della costruzione e della demolizione. Allora marcavano di nuovo con precisione un posto con la cazzuola, e presto era demolito. Questa gente rovinava con tutta calma ed esattezza... 

Vedevo il Papa in preghiera. Era circondato da falsi amici, che facevano sovente il contrario di quello che lui ordinava. Ho visto un laico, un tipo piccolo in piena azione contro la Chiesa. 

Mentre la Chiesa veniva demolita da una parte, si cominciava a ricostruirla dall'altra, ma senza fretta. Vedevo molti sacerdoti, e uno andò, senza lasciarsi disturbare, proprio tra i demolitori e ordinò di fermarsi e di ricostruire. Vedevo altri sacerdoti pregare pigramente il loro breviario e portare magari una pietrina come grande rarità sotto il mantello o porgerla ad altri. Sembrava che tutti non avessero alcuna fiducia, nessuna voglia, nessuna direttiva e di non sapere di che cosa si trattava. Era una miseria». 

Dal principio di agosto fino alla fine di ottobre 1820, Anna Caterina Emmerich era in preghiere unite ad intercessioni per il Santo Padre, a cui seguì una vasta visione: 

«Vedo nuovi martiri, non di adesso, ma nel futuro; ma li vedo già affollarsi. 
Vedevo - continuava - gente che demoliva continuamente la grande Chiesa e vedevo una bestia orribile, sorta dal mare con loro. Essa aveva una coda come un pesce e gli artigli come un leone e molte teste, che stavano alla rinfusa intorno ad una grande testa come una corona. Il suo muso era grande e rosso. 
Era macchiata come una tigre ed era del tutto familiare coi demolitori. 
Giaceva spesso in mezzo tra essi mentre lavoravano; essi andavano pure da lei nella caverna, nella quale alle volte si nascondeva. Frattanto vedevo qua e là attraverso tutto il mondo gente buona e devota, e specialmente sacerdoti che venivano torturati, incarcerati ed oppressi ed avevo l’impressione, che essi sarebbero diventati i nuovi martiri. Quando la Chiesa era già quasi demolita, tanto che rimanevano ancora solo il coro e l’altare, vidi questi demolitori penetrare nella chiesa, e qui trovarono una grande magnifica donna. Pareva come se fosse incinta, perché andava soltanto lentamente; i nemici erano molto spaventati di questo, e la bestia non poteva fare alcun passo. Essa allungò il suo collo furiosamente verso la donna, come se la volesse ingoiare. La donna però si volse e cadde sul suo viso. Vedevo ora la bestia fuggire di nuovo verso il mare, ed i nemici correvano disordinatamente e confusi; vedevo infatti in lontananza avvicinarsi sulla terra e anche nel cielo da ogni parte intorno alla chiesa dei grandi cerchi». 

Il 10 agosto essa riferì: «Vedo il Santo Padre in grande tribolazione. Egli abita un altro palazzo e lascia solo pochi fidati con sé. Se il cattivo partito conoscesse la sua grande forza, esso sarebbe già scatenato. Io temo che il Santo Padre dovrà subire ancora grandi tribolazioni prima della sua fine. Vedo la Chiesa nera eretica in crescenza e di cattivo influsso sui sentimenti. La pena del Santo Padre e della Chiesa è veramente così grande, che bisogna supplicare Dio giorno e notte. Mi è stato dato l'incarico di pregare molto per la Chiesa e per il Papa... Sono stata condotta questa notte a Roma, dove il Santo Padre è ancora nascosto, in grande tribolazione, per sfuggire a cattive richieste. Egli è molto debole e completamente estenuato da afflizione, preoccupazione e preghiera. Egli è nascosto specialmente perché non può più fidarsi di molti. Ma c'è un vecchio, ingenuo, molto devoto sacerdote con lui che gli è amico, e che, essendo così ingenuo, hanno stimato che non valeva la pena di allontanarlo dalla sua vicinanza. Quest’uomo ha però molte grazie da Dio. Egli vede e si accorge di molto e lo comunica fedelmente al Santo Padre. 
In questa maniera egli è messo in guardia contro colui, che finora aveva fatto tutto, e non farà più niente. Il Papa è così debole, che non può più camminare da solo». 

1 ottobre: «La Chiesa - si lamentò - è in grande pericolo; devo su ordine chiedere ad ognuno che viene da me, un "Pater noster" per questa intenzione. 
Bisogna supplicare che il Papa non abbandoni Roma, ne risulterebbe un danno immenso. Bisogna supplicare, che egli riceva lo Spirito Santo». 

4 ottobre: «Quando ho visto questa notte, in una visione del Papa, San Francesco che portava la Chiesa. Vidi appresso la Chiesa di San Pietro portata sulle spalle da un piccolo uomo, che aveva le sembianze di ebreo. Sembrava molto pericoloso. Maria stava sul lato nord della Chiesa e stendeva proteggendo, il suo mantello. Il piccolo uomo pareva stramazzare. I dodici, che io vedo sempre come nuovi apostoli dovrebbero aiutarlo a portare; ma venivano un po’ troppo lenti. Egli sembrava già cadere a terra, quando vennero infine tutti e lo sostennero, e molti angeli lo aiutarono. C’era solo ancora il pavimento e la parte posteriore, il resto era stato demolito dalla setta segreta e dai servi stessi della Chiesa. Trasportarono la Chiesa in un altro posto ed era come se parecchi palazzi cadessero come campi di spighe davanti a loro. 

Quando vidi la Chiesa di San Pietro nel suo stato di demolizione e come tanti sacerdoti lavoravano pure all’opera di distruzione, senza che l’uno avesse voluto farlo pubblicamente davanti all’altro, ne sentii tanto dolore che gridai violentemente a Dio che abbia misericordia. E vidi il mio sposo celeste davanti a me come un giovane ed egli parlò a lungo con me. Egli diceva, che questo portar altrove la Chiesa significava che apparentemente essa cadrebbe completamente; ma che riposava su questi portatori e risorgerebbe di nuovo da loro; che anche se rimanesse solo un unico cattolico, la Chiesa potrebbe vincere di nuovo, perché essa non è basata sull’intelletto e sul consiglio degli uomini. Egli mi mostrò poi come mai erano state in decrescenza le anime vittime per la Chiesa. Mi fu pure mostrato, che non c’erano quasi più cristiani nel vecchio senso. Sono molto afflitta per questa immagine». 

7 ottobre: «Quando attraversai Roma con Francesco ed un Santo, vedemmo un grande palazzo (Vaticano); stava in fiamme dall’alto in basso. Ero molto timorosa che gli abitanti potessero bruciare, nessuno cercava di spegnere; ma quando ci avvicinammo, le fiamme si spensero, e la casa era nera e bruciacchiata. Attraversammo molte magnifiche sale e arrivammo dal Papa, Egli sedeva nell’oscurità e dormiva su una grande sedia; era molto ammalato e privo di forze, non poteva più camminare. 

Vedo la Chiesa tutta isolata, come completamente abbandonata. È come se tutti la sfuggano. Tutto intorno a lei è in lite. Dappertutto vedevo grande miseria e odio, tradimento cd esasperazione, inquietudine, abbandono e cecità completa». 

«Vidi la Chiesa dì San Pietro che era demolita fino al coro e all’altare maggiore. Michele discese corazzato e armato nella Chiesa e si opponeva con la spada contro molti cattivi pastori, che volevano penetrarvi. 

Già era portata via tutta la parte anteriore, soltanto il Santissimo c’era ancora! Vidi allora una donna magnifica. Essa camminava attraverso la grande piazza davanti alla Chiesa, Aveva raccolto il suo mantello sulle due braccia e si elevò silenziosamente in alto. Ed eccola stare sulla cupola e stendere largamente il suo mantello protettore sopra tutta l’area della Chiesa, che riluceva come oro. I demolitori avevano appena dato un po’ di tregua. Ora volevano riprendere, ma non potevano avvicinarsi in nessuna maniera al mantello protettore dì Maria! 

Dall’altra parte però sorse un'immensa attività dei costruttori. Venne molta gente giovane e forte, ecclesiastici e laici, vennero donne e bambini. Vennero anche uomini molto vecchi, storpiati e ignoti. E la costruzione venne finita. 

Vidi ora un nuovo Papa arrivare con una processione-. Era molto più giovane e severo del suo antecessore. Venne ricevuto con grande solennità. Era come se dovesse consacrare la Chiesa, ma sentivo una voce, che non era necessaria una nuova consacratone, perché il Santissimo era rimasto al suo posto. Doveva essere una doppia grande festa della Chiesa, un giubileo generale e la ricostruzione della Chiesa. Prima che il Papa cominciasse la festa, aveva già preparato la sua gente, che espulse dalla adunanza, senza opposizione, una quantità di sacerdoti superiori e minori. E vidi che abbandonavano arrabbiati e brontolando l’assemblea. E si prese al suo servizio gente tutta diversa, ecclesiastici ed anche laici. Poi cominciò la grande festività nella Chiesa di San Pietro». 

30 dicembre: «Di nuovo vidi la Chiesa di San Pietro con la sua grande cupola. 
Michele stava lassù, splendente in veste color sangue con una grande bandiera di guerra in mano. Sulla terra c’era una grande lotta. I verdi e gli azzurri combattevano contro i bianchi, e questi bianchi, che avevano una spada rovente con loro, parevano soccombere completamente: ma tutti non sapevano perché combattevano. La Chiesa era tutta di color rosso sangue. Più la lotta durava e tanto più il colore rosso sangue scomparve dalla Chiesa, ed essa divenne sempre più trasparente. L’angelo invece scese e si avvicinò ai bianchi ed io lo vidi ripetutamente davanti a tutti i gruppi. Allora un coraggio miracoloso si impadronì di essi, non sapeva donde venisse; era lui, che lottava contro i nemici e questi fuggirono in tutte le direzioni. La spada rovente sopra i bianchi era ora sparita. Durante la lotta gruppi di nemici passavano continuamente da loro e una volta una quantità numerosissima. Sopra ai combattenti apparivano nell’aria anche schiere di santi, che indicavano e facevano segni con le mani, tutti diversamente, ma però di spirito unisono. 

Quando l’angelo fu disceso dal tetto della Chiesa, vidi sopra di questo nel cielo una croce splendente dalla quale pendeva il Salvatore, dalle cui ferite si spargevano fasci luminosi sulla terra. Le ferite erano rosse come portali lucenti con il centro giallo sole. Non portava una corona di spine; ma da tutte le ferite alla testa partirono raggi orizzontali nel mondo. I raggi partenti dalle mani, dalle costole e dai piedi, avevano i colori dell’arcobaleno, partivano finissimamente ed anche raggruppati verso paesi, città, case, attraverso tutta la terra. Li vedevo qua e là, lontani e vicini, cadere su ogni genere di credenti ed assorbire anime, che scorrevano su uno di questi raggi di colore nella ferita del Signore. I raggi della ferita laterale fluirono come un immenso fiume sulla Chiesa sottostante. La Chiesa ne risplendeva tutta, e attraverso questo fascio di raggi vidi la più gran parte di anime entrare nel Signore. 

Ma vidi anche sospeso nel cielo un cuore rosso e risplendente. dal quale una via radiosa bianca conduceva nella ferita laterale, e dalla quale un’altra via radiosa si spandeva sopra la Chiesa e molte regioni; e questi raggi assorbivano moltissime anime, che entravano attraverso il cuore e la via di luce nel lato di Gesù. Mi venne detto che questo cuore era Maria. 

Quando la lotta sulla terra fu terminata, la Chiesa e l’angelo, che adesso spariva, erano diventati bianchi e lucenti. Anche la croce spariva e al suo posto stava una donna alta e lucente sulla Chiesa e stendeva largamente il suo mantello dorato e splendente sopra di essa. Sotto la Chiesa comparvero l’Umiltà e la Riconciliazione vicendevole. Vidi avvicinarsi vescovi e pastori, che si scambiavano libri, e le sètte riconobbero la Chiesa per la vittoria miracolosa e per le luci della rivelazione, che avevano visto essi stessi risplendere su di lei. Queste luci venivano dai raggi della polla del lago, che 
era da Giovanni. Quando vidi questa fusione di luci, un profondo sentimento del Regno di Dio s’impadronì di me. Sentii uno splendore ed una vita superiore nella natura e una santa commozione in tutti gli uomini, come al tempo della vicina nascita del Signore e sentii la vicinanza del Regno di Dio così che ero costretta ad andargli incontro a giubilare». 

Non perdetevi negli eccessi, ma vivete una vita con Dio.



Maria Madre di Dio

Molti dimenticano completamente di possedere una dignità e si lasciano andare all’alcool, al sesso e a tutto ciò che diverte. Vi rendete ridicoli, ma poiché non possedete freni inibitore, non ve ne accorgete e vi degradate.

Non perdetevi negli eccessi, ma vivete una vita con Dio.

Voi fate cose completamente ripugnanti, annebbiati dall’alcool e guidati dalle opinioni altrui. Tutto ciò che vi fa sentire male dopo averlo fatto, ciò non viene da Dio. Quindi svegliatevi, miei cari figli. Non seguite il diavolo. Non perdete la vostra dignità e restate lontani dall’alcool.

Egli si occupa di ognuno dei Suoi figli, ma voi glie Lo dovete permettere.