Per incarnarsi, il Verbo ha voluto la collaborazione di Maria. Quindi, per ogni cosa della sua Vita e della sua Missione di Redentore, di volta in volta ha voluto la collaborazione di sua Madre. “Non è bene che l’Uomo stia solo” (Gn. 2,18), Dio lo ha detto innanzi tutto di suo Figlio, così come disse di Adamo e come prima ancora aveva detto: “Non è bene che il mio Amore stia solo”.
Questa collaborazione di Maria si è compiuta mediante la risposta di un “FIAT” Divino, che Dio le ha domandato, sempre nel massimo rispetto della sua libertà. Per ogni cosa glielo ha chiesto. Maria ha sempre ubbidito. Ad ogni richiesta dell’Amore, Maria ha risposto con il medesimo Amore. Per ogni cosa Dio le ha chiesto il permesso e la collaborazione e lei ha ubbidito: Maria è “figlia di Obbedienza, fino alla morte e morte di Croce” (cfr. Fil. 2,8).
Tra Dio e Maria, sempre c’è stata festa: mai si sono negati niente. Ma per ogni cosa Gesù ha voluto che sua Madre Gli desse la Vita, e per Gesù la Vita è la Volontà del Padre. Gesù ha voluto che sua Madre Gli comandasse di farla in obbe-dienza; per ogni cosa glielo ha chiesto.
Maria lo ha fatto e Gesù ha sempre ubbidito a lei, per onorare la Volontà del Padre in lei.
Anche in questo consiste la sua collaborazione: Maria è “Madre di Obbedienza”, fino a dover dire un giorno –senza bisogno di parole– per dare compimento al Volere del Padre e al suo Amore: “Figlio mio, sì, vai a compiere la tua Missione, vai alla tua vita pubblica..., alla tua Passione, alla Croce, a salvare i tuoi fratelli e figli miei... Ed io, la tua Mamma, verrò con Te!”
Solo così Maria, perdendo la sua Vita, l’ha ritrovata (Lc. 9,24).
Solo così ha potuto dire un altro giorno, facendo in tutto quello che fa il Padre: “Figlio mio, Ti chiedo: risorgi dalla morte!... MARANATA! Vieni, Gesù! È il mio Amore che lo chiede al tuo Amore!”
Pablo Martín Sanguiao
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