martedì 30 luglio 2019

CON L’IMMACOLATA CONTRO MASSONI E “NEMICI” DELLA CHIESA DI DIO



L'Immacolata, segreto di vittoria su tutti i nemici.

Se ogni grazia viene data attraverso l'Immacolata, è ovvio che anche quella della vittoria sui nemici viene attraverso Lei: «L'Immacolata è la "onnipotenza supplice". Ogni conversione e ogni santificazione è opera della grazia, ed Ella è la Mediatrice di tutte le grazie. Perciò Ella sola basta per ottenere e distribuire tutte le grazie, qualunque grazia».
I presupposti teologici che indicano nell'Immacolata il segreto di vittoria sono confermati da varie constatazioni:
   a) Solo all'Immacolata è stata fatta la promessa della vittoria finale e definitiva su satana: «Porrò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua stirpe e la Sua stirpe... Essa ti schiaccerà il capo». Parole a cui fanno riscontro quelle altre dell'Apocalisse che, intese e in senso ecclesiologico e in senso ecclesiologico-mariano, preannunciano, comunque, sempre, la vittoria, dalla quale l'Immacolata non è affatto estromessa.
   b) Solo l'Immacolata, essendo costituzionalmente, per così dire, la stessa immacolatezza o luce, si pone, col suo stesso essere, come radicale, completa e vittoriosa opposizione a satana e a tutti i nemici del bene. E, infatti, non avendo l'Immacolata, in tutta la sua esistenza, contratto la benché minima macchia di peccato - né originale, né attuale personale -, ed essendo stata, già dal primissimo istante della sua Concezione Immacolata, come inondata dal fulgore stesso di Dio qual'è, appunto, la grazia, non solo non ha nulla che sia o possa richiamare l'influsso o il dominio di satana che è tenebra, ma Essa lo mette in fuga, lo annienta, così come la luce, di per sé, annienta e mette in fuga la tenebra. L'Immacolata, anzi, si pone, nel suo stesso essere di somma luce di grazia e di amore, come la massima contrapposizione vittoriosa a colui, satana, che è la massima concentrazione di notte e di tenebra. Lei è come il mezzogiorno della grazia che, perciò, si contrappone e mette in fuga, meglio di qualsiasi altra ora del giorno, (quali possono essere i santi, luce anch'essi, ma più o meno inficiata o ottenebrata dalla tenebra del peccato; luci più o meno distanti dal mezzogiorno e vicini alla notte!) la tenebra dei nemici di Dio e specialmente di quel satana, che ne è come la mezzanotte, essendo il massimo della milizia.
   c) P. Kolbe poteva avere, forse, conferma di questa intuizione, dall'operato di alcuni santi, come per es. della «veggente» polacca Marianna Popolewska. Questa aveva indirizzato al Papa Benedetto XIV una lettera - di cui esiste una traduzione in latino di P. Kolbe - nella quale rivelava che la Madonna voleva salvare il mondo con la Medaglia miracolosa: supplicava perciò il Papa a disporre perché il Clero si desse a divulgarla il più largamente possibile.
In pratica Lei sola, e da sola - come canta la Liturgia - ha distrutto tutte le eresie, e cioè tutto il corpo del serpente infernale. Parole che P. Kolbe ha così spiegato in uno dei molteplici commenti, che ne ha fatto: «L'Immacolata quindi schiaccia il capo del serpente e distrugge il suo enorme corpo, composto dalle più svariate eresie dei vari tempi e luoghi. (...) "Tutte" è scritto, perciò senza alcuna eccezione. "Tu sola", dunque basta Lei. "Hai distrutto", quindi non le ha solo ridotte, domate, ma Ella è tanto potente e la sua vittoria è talmente efficace che i suoi nemici non possono avere alcuna speranza di vittoria. "Sul mondo intero", perciò non solo in un settore più o meno vasto, ma su tutto l'orbe terrestre». A chi volesse obiettare che le eresie ci sono ancora e sempre ce ne saranno, fino alla fine dei secoli, P. Kolbe chiede: «Come intendere questa affermazione (= «Tu sola hai distrutto tutte le eresie...»)? E risponde sottolineando la verità dell'affermazione con una analogia storica. Napoleone, in guerra, avendo saputo di una mossa dell'avversario, ha esclamato: «il nemico ha perso, pur non essendo affatto terminata la battaglia». E conclude, applicando il tutto all'Immacolata: «Benché la cosa non sia ancora conclusa (e cioè, benché l'azione vittoriosa di Maria non sia ancora conclusa) tuttavia è ormai senza speranza. Oggi, a conferma di queste parole della Liturgia della Chiesa, splendidamente capite dal P. Kolbe, si comincia a capire che, quando è salvaguardato, appieno, il ruolo di Maria, è salva anche la purezza della fede. Tutti i suoi privilegi sono gloria di Cristo e di Dio e anche «segno» di salvezza per la fede autentica.
L'Immacolata può e, cioè, è in grado di vincere, ma lo vuole anche, per quell'amore a Dio e al suo Gesù, che è l'essenza stessa del suo essere, e per l'amore sconfinato che porta agli uomini, figli suoi, che vuole salvi e felici a tutti i costi.
Ma in che modo l'Immacolata permette, anche ai suoi, di vincere i nemici di Dio? Si potrebbe riassumere il tutto dicendo che Ella ottiene da Dio tutte le grazie, per la salvezza e la santificazione dei fedeli, per la conversione dei nemici stessi, per la confusione degli ostinati e l'arresto delle conseguenze, provocate dagli errori (scongiurando così i castighi, preservando anime indifese, ecc.), per la conservazione e la rinascita della Chiesa di Dio. Le conversioni, perciò, la salvezza e la santificazione, con la conseguente parallela confusione dei nemici e dell'errore che non si arrendono alla verità, costituiscono la vittoria della grazia. Quindi vere e proprie battaglie, combattute con tutti i mezzi leciti, che si concludono, in modo spesso manifesto a tutti o, anche, solo nel silenzio del mistero, con la vittoriosa affermazione di Dio. 

P. ANTONIO M. DI MONDA O.F.M.Conv

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