martedì 30 luglio 2019

Ritorno a casa



Cristiani, atei ed ebrei convertiti alla fede cattolica


Cristiani non cattolici 

Come abbiamo detto i cristiani sortiti dalla Riforma luterano non furono un esempio di santità. E se nella Chiesa cattolica vi fu l’eccesso e l’Inquisizione, l’intolleranza di Lutero e dei suoi seguaci fu peggiore. 
Relativamente agli evangelici tedeschi, possiamo dire che al tempo di Hitler si organizzarono i deutschen christen (cristiani tedeschi) con il motto Una nazione, una razza, un Fuhrer. La chiesa evangelica era la chiesa del Reich e, inoltre, nel suo statuto contemplava un paragrafo sull’arianesimo nel quale si proibiva l’ordinazione di pastori che non fossero di razza pura, e dettava restrizioni sul battesimo di coloro che non potevano assicurare una buona discendenza sanguinea. Per questo motivo l’allora cardinal Ratzinger ebbe modo di dire: La concezione luterana del cristianesimo nazionale, antilatino, offrì ad Hitler un buon punto di partenza, parallelo alla tradizione della Chiesa di Stato, con una forte enfasi posta sull’obbedienza all’autorità politica, che è naturale tra i seguaci di Lutero... Un movimento tanto aberrante come quello dei “cristiani tedeschi” non avrebbe potuto aver luogo nella cornice della concezione cattolica della Chiesa. 
Un altro caso riguarda la Germania comunista. Secondo lo storico luterano Gerhard Bieser, ci furono tremila dei quattromila pastori esistenti, che erano informatori della polizia segreta di Stato, la terribile Staztsichereit, chiamata Stasi. La collaborazione dei pastori protestanti non fu, dice lo storico, occasionale né fu delimitata nella cornice della vita religiosa, bensì costituì un problema strutturale per la chiesa evangelica. 
Evidentemente il fatto che i pastori fossero sposati e volessero la sicurezza per le loro famiglie, influì su questo, però è altrettanto vero che vi è una lunga storia di sottomissione allo Stato sin dai tempi di Lutero, che si inchinò all’autorità dei suoi principi protettori, dai quali dipendeva la sua sopravvivenza. Questo di fatto non avviene tra i cattolici che hanno l’autorità papale che detiene la massima libertà di azione in quanto capo di uno Stato indipendente. 
Il fatto di non esser sposati dà ai sacerdoti maggior indipendenza. E ancor più, i cattolici attribuiscono un senso universale alla loro missione. Questo manca alle chiese ortodosse, che sono state praticamente chiese sottomesse di volta in volta ai loro rispettivi governi ed è mancato loro un senso missionario per allargare la fede ad altri popoli. 
Esser cattolico significa essere universale e far parte della chiesa fondata da Cristo duemila anni fa. Vale la pena esser cattolici e vivere la nostra fede in pienezza. Ci si può lamentare che tra i 1.100 milioni di cattolici ce ne sono molti pessimi, così come tra i protestanti, soprattutto nei paesi dove costituiscono la maggioranza della popolazione. Imitiamo i buoni e santi cattolici. Dio giudicherà i cattivi cattolici, ma tutti sono invitati ad appartenere alla Chiesa cattolica a tornare a casa, se si sono allontanati da essa.

Padre ángel Peña

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