domenica 28 luglio 2019

LA VITA DI SAN BENEDETTO



Mauro cammina sull'acqua

Un giorno mentre il venerabile Benedetto sedeva nella sua stanza, il piccolo Placido, già altre volte nominato, usci ad attingere l'acqua nel lago. Immergendo sbadatamente il secchiello che reggeva per mano, trascinato dalla corrente cadde anche lui nell'acqua e l'onda lo travolse trasportandolo lontano da terra, quasi quanto un tiro di freccia.

L'uomo di Dio benché fosse dentro la cella si accorse immediatamente del fatto. Chiamò in gran fretta Mauro e gli gridò: "Corri, fratello Mauro, corri, perché Placido, che è andato a prender l'acqua, è cascato nel lago, e le onde già se lo stanno trascinando via!".

Avvenne allora un prodigio meraviglioso, che dopo Pietro apostolo non era successo mai più. Chiesta e ricevuta la benedizione, Mauro si precipitò volando ad eseguire il comando che il Padre gli aveva espresso e convinto di camminare ancora sulla terra, corse sulle acque fin là dove si trovava il fanciullo, trascinato dall'onda, lo acciuffò pei capelli e poi, a corsa veloce, ritornò indietro. Non appena toccata terra, rientrato in sé, si volse, vide e capi di aver camminato sull'acqua. 
Sbalordito di aver fatto una cosa che non avrebbe mai presunto di poter fare, fu preso da spavento e si affrettò a raccontare ogni cosa al Padre. Benedetto attribuì subito il prodigio alla pronta obbedienza di lui, Mauro invece insisteva che tutto era potuto accadere soltanto per il comando di lui, e che egli non era affatto responsabile  di  quel  miracolo  in  cui  era  stato  protagonista  senza  neanche accorgersi. In questa amichevole gara di umiltà si frappose arbitro il fanciullo che era stato salvato: "Mentre venivo salvato dall'acqua - disse - io vedevo sopra il mio capo il mantello dell'abate e sentivo che era proprio lui stesso che mi tirava fuori".

Pietro: sono veramente meraviglioso í fatti che racconti e son sicuro che  gioveranno all'edificazione di tanti. Io per conto mio più sorbisco i miracoli di  questo uomo tanto buono e più me ne cresce la sete.

tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno

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