venerdì 12 marzo 2021

FATE CONOSCERE AL MONDO QUESTO MESSAGGIO

 


14/01/1995

Le più grandi potenze inviate dagli uomini sono delle rovine per loro stessi. Io, Gesù, sono il potere dell'Amore e il mio Amore è infinito. Vedo che due nazioni vogliono creare ordine sulla terra, mettere paura al mondo intero. Piccoli paesi, vogliono dominare, con le minacce delle loro bombe, con l'alto valore del loro potere. Fanno dei piccoli paesi la storia che vogliono.

          Benedetto, mio caro figlio, oggi ti parlerò della Russia con gli Stati Uniti. Si sono alleati per spaventare il resto del mondo: uno fa la guerra, l'altro la garantisce con i suoi soldi; uno combatte con il suo popolo, l'altro manda aiuti. Le loro leggi erano separate, ora si sono riunite con la stessa idea. Ho fatto di tutto per far rimpiangere alla Russia quello che stavano facendo, ho dato loro i segnali per iniziare una nuova vita. Mi hanno dato un po' di tregua, ma non è stato sufficiente per i miei disegni di Re per entrare lì e far loro capire la mia Pace. Le loro radici non sono state eliminate del tutto, sono ricresciute di nuovo. Ho piantato un po' del Mio Amore lì, ma gli Stati Uniti, il loro vero avversario, la Russia, hanno comprato la lotta per unirsi e fare il panico in tutto il mondo. Dominato dal diavolo, vuole solo vedere il sangue versato sulla terra. Il loro stesso potere è terribile. Quello che hanno nascosto agli occhi dell'umanità è spaventoso. Oggi sono come due cari fratelli, ma domani si affronteranno, seminando il panico in tutto il mondo. Ma la giustizia è Mia. Io, Gesù, permetterò solo ciò che è scritto.

          Nelle mie mani hanno già i loro giorni contati. Le loro bombe non serviranno a nulla, saranno innocue. Le piaghe che hanno seminato verranno contro di loro. Le loro carni saranno divorate da una piaga che è già pronta ad avanzare. Il mio potere regale, lo vedranno con i loro occhi. Nell'ora che non si aspettano verrò con tutti i Miei Angeli e Santi e prenderò i loro posti, che oggi Mi danno tanto fastidio. Pensano solo a distruggere, e io, Gesù, vado a costruire lì, dove oggi è la tappa della tristezza. Le loro gambe vacilleranno davanti a Me.

          Fate conoscere al mondo questo Messaggio. Non ho mai avuto paura di nessuno, ho solo usato misericordia, ma ora basta. L'hanno voluto loro e io non lo impedirò più. Le mani che si sono sollevate contro di Me la pagheranno cara.

          Benedetto, mio amato figlio, la pazienza è finita. Sono state scagliate pietre contro di Me. La Mia Casa è pronta per i Miei ospiti; la Cena è già stata preparata. Il banchetto sarà grande, e tutti quelli che sono Miei vi siederanno, perché alla Mia Tavola ci staranno tutti. Io sono seduto al centro della Tavola e distribuisco secondo ciò che ognuno ha fatto a Me. Lì nessuno avrà più il ricordo di ciò che è passato. La festa è eterna. Nessuno sarà più calpestato o maltrattato. Tutti saranno uguali. È la gioia più grande che la mia generazione vedrà e possiederà in eterno.

          Benedetto, mio figlio prediletto, tu eri e sarai la ragione per raccontare la mia vera storia.

          Gesù sono io e tu sei la stella che continuerà a brillare.

          Con Dio lo sarai sempre.

GESU'


Ogni vero seguace di Cristo sa che deve essere odiato!

 


Noi dobbiamo essere odiati come Cristo stesso è stato odiato. Noi dobbiamo essere insultati come Cristo stesso è stato insultato. 

Noi dobbiamo essere preparati a sentirci ripetere in tutti i toni: che siamo ignoranti perché non sappiamo che l'alto criticismo biblico ha distrutto l'autenticità delle Sacre Scritture; che noi siamo di mente ristretta perché non accettiamo certe interpretazioni immorali della Legge di Dio; che noi siamo una razza di oscurantisti perché l'evoluzione ha dimostrato il peccato originale non essere altro che un mito; che noi siamo degli ignoranti perché non sappiamo che ormai la scienza ha fatto piazza pulita della Provvidenza, di Dio, di Cristo! 

Sì, noi siamo ignoranti; ignoranti della falsa sapienza del mondo; ignoranti della sapienza del nostro tempo, ignoranti di tutta quella falsa sapienza che vorrebbe abbagliarci, accecarci per impedire di vedere le Luminose Verità del Sole Eterno; siamo ignoranti delle vie del mondo moderno! 

O Padre Celeste che stai nei Cieli, noi Ti ringraziamo di essere ignoranti di quelle cose che ci allontanano da Te! 

Non è la sapienza del mondo che salva, è l'ignoranza. 

(Fulton J. Sheen, da "Moods and Truths-La più grande urgenza") 

GESÙ BAMBINO NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA

 


«Trovandomi nel solito mio stato, stavo desiderando il Bambinello Gesù. Dopo molti stenti si è fatto vedere nel mio interno da piccolo bambino, e mi diceva: “Figlia mia, il miglior modo per farmi nascere nel proprio cuore è vuotarsi di tutto, perché trovando il vuoto posso mettervi tutti i miei beni e allora posso rimanervi per sempre, se c’è luogo per poter trasportare tutto ciò che mi appartiene, tutto [ciò che è] mio, in essa. Una persona che andasse ad abitare in casa di un’altra persona si potrebbe dire contenta, quando in quella casa trovasse il vuoto per poter mettere tutte le cose sue, altrimenti si renderebbe infelice. Così sono Io. La seconda cosa per farmi nascere e accrescere la mia felicità è che tutto ciò che l’anima contiene, sia interno che esterno, tutto dev’essere fatto per Me, tutto deve servire per onorarmi, per seguire i miei ordini. Se anche una sola cosa, un pensiero, una parola, non è per Me, Io mi sento infelice e dovendo far da padrone mi rendono schiavo; posso Io tollerare tutto questo? La terza è l’amore eroico, l’amore ingrandito, l’amore di sacrificio: questi tre amori faranno crescere in modo meraviglioso la mia felicità, perché si esibirà l’anima ad opere superiori alle sue forze, facendole con la sola mia forza; la ingrandiranno col fare che non solo essa, ma anche gli altri mi amino; e giungerà a sopportare qualunque cosa, anche la stessa morte, per poter trionfare in tutto e potermi dire: «Non ho più niente, tutto è solo amore per Te». Questo modo non solo mi farà nascere, [ma] mi farà crescere, e mi formerà un bel paradiso nel proprio cuore.” Mentre ciò diceva, io lo guardavo e, da piccolo, in un istante si è fatto grande, in modo che ne restavo tutta riempita di Lui; e tutto è scomparso.» (Vol. 8°, 25.12.1908) 

Pablo Martín Sanguiao 

Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni – oracolo del Signore – non si parlerà più dell’arca dell’alleanza del Signore: non verrà più in mente a nessuno e nessuno se ne ricorderà, non sarà rimpianta né rifatta.

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA 

Ancora un altro grande segno che attesta che il Signore non guarda verso il passato. I suoi occhi scrutano un futuro che dovrà venire.

Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni – oracolo del Signore – non si parlerà più dell’arca dell’alleanza del Signore.

Perché l’arca dell’alleanza del Signore sarà dimenticata? Perché nessuno parlerà di essa? Perché di certo il Signore pensa a qualcosa di nuovo.

Non verrà più in mente a nessuno e nessuno se ne ricorderà, non sarà rimpianta né rifatta. La novità sarà talmente grande da far dimenticare l’arca.

Eppure l’arca era il segno visibile della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Quale nuovo segno di presenza visibile darà il Signore?

Dio non è un nostalgico del passato religioso del suo popolo. L’arca appartiene alla religione del popolo, non alla sua fede. La fede è nell’alleanza.

La fede del popolo è nei comandamenti. Il passato religioso può anche sparire. Non è essenziale. Il Signore ne sta preparando uno sorprendentemente nuovo.

Sappiamo che con la distruzione di Gerusalemme e del suo tempio, proprio nei giorni di Geremia, l’arca andò perduta e mai più è stata ritrovata.

Cenni di un nascondiglio segreto si trova nel Secondo Libro dei Maccabei. Ma solo come cenni. Nulla di più. L’arca andò perduta per sempre.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


VITE CHE SONO MIE

 


13/01/1995

Il mio amore, la mia bontà, la mia pazienza arriva fino a un certo limite; da un punto in poi non si può più sopportare. In tutto ciò su cui ho messo la mano, per diritto doveva essere mio, ma dietro di me arriva il ladro e mi ruba quasi tutto ciò che è mio. Ora, quello che è rimasto è molto poco. Le anime che ho già preso sono pronte a risorgere. Saranno tutti risvegliati tranne quelli che non sono Miei. Coloro che sono stati sviati avranno il loro castigo perché non si sono preoccupati di Me. In nessun caso avrò pietà; chi Mi ha ferito non merita né amore né ricompensa.

          Benedetto, mio amato figlio, oggi ti parlerò delle vite che sono mie. Sono pochi, ma sono puri. Queste persone che avranno ciò che meritano, non mancherà nulla di ciò che ho promesso. In tutte le occasioni in cui la Mia Luce è stata accolta da tutte le persone che Mi hanno accettato, non ho mancato di fare ciò che doveva essere fatto. Ognuno di loro ha sempre la Mia Storia da raccontare, parlando di Me con il proprio cuore. Non si sono vergognati di Me. Io, Gesù, sono come il miele nella bocca di questa gente, perché la mia dolcezza è ineguagliabile. Nessuno ha più amore di Me. Ci sono alcuni che dicono di Me tutto quello che sono; ci sono altri che hanno approfittato del Mio Nome per commercializzare, e questi hanno già avuto la loro ricompensa. A volte, sono gettato nella spazzatura come un indigente, facendo di Me quello che vogliono. Sono un fastidio sulla faccia della terra. Le bombe e i proiettili dei cannoni vengono lanciati contro di me. Il mio sangue non smette di scorrere. Sento le grida da tutte le parti del mondo; la miseria è pietosa; gli ospedali non ce la fanno più; gli abusi sono terribili; le maternità fanno del bene ad alcuni, ma i meno privilegiati sono trattati come animali; i bambini sono talvolta strappati alle loro madri senza pietà. Un gioco di spinta e spintoni che fanno con i miei piccoli. Ah, gente senza anima e senza cuore. Non lo sopporto più. Le leggi, voi le avete cambiate, ma otterrete ciò che avete seminato, e in nessun modo posso avere pietà di tutte queste persone che continuano a farmi del male. Li ho avvertiti: "Ama il tuo fratello come te stesso" (Mc 12,31). Se solo non ci fosse tanto disprezzo, Io, Gesù, il Salvatore dell'umanità, avrei addolcito tante pene sulla terra, ma non mi hanno prestato attenzione. Oggi non mi resta altro che fare giustizia; giustizia che sarà fatta secondo ciò che ognuno ha fatto. Cercherò dove non ho piantato (Mt 25,26), cioè quello che mi è passato sopra. Il diavolo, il Mio nemico, è colui che lo sta causando; non ha smesso di infastidirmi per tutto questo tempo.

          Benedetto, figlio mio, la pace è mia, la consolazione la darò ai pochi che restano, ma è necessario che io faccia prima la pulizia, e la si sta facendo, cominciando dai grandi, che per me sono piccoli. I justiceiros avranno una punizione maggiore. Le loro ricchezze saranno finite. Le loro menzogne saranno dette alla luce del sole affinché tutti sappiano ciò che mi hanno nascosto. Metterò la Mia mano e comincerò a pulire i frutti che non ho piantato. Il seme era del diavolo, egli prenderà tutto ciò che è suo.

          Benedetto, figlio mio, a volte hai ancora un po' di dubbio che sono io, Gesù, che ti parlo. Figlio mio, tu sei tutto quello che ho voluto, senza di me non potresti scrivere nulla. Quello che fai è bello, ma sono io, Gesù, che ti ho fatto così. Il tuo valore, Benedetto, è nel tuo cuore. La porta del mio ingresso è dentro di te. Ti amo molto, lo sai più di chiunque altro. Ti amo, figlio mio.

          Oggi sei stato la prova delle mie parole, ma domani lo sarai ancora di più. Tu sei la luce, Benedetto, che rimarrà accesa fino al mio ritorno. Il mio Spirito rimane su di voi.

GESU'


Un importante scienziato di “Moderna” ha candidamente affermato: “Stiamo manomettendo i codici della vita”

 


Leo Hohmann

Il Dr. Tal Zaks, Responsabile della “sezione medica” di Moderna Inc., ha spiegato in un “TED Talk” [serie di conferenze gestite dall’organizzazione non-profit statunitense Sapling Foundation] il funzionamento dei vaccini mRNAprodotti dalle società farmaceutiche.

Ha detto che, per oltre 30 anni: “… abbiamo vissuto una fenomenale rivoluzione scientifico-digitale e sono qui per dirvi che stiamo manipolando i ‘codici della vita’. Quest’approccio sta cambiando il modo in cui concepiamo la prevenzione e il trattamento delle malattie”.

Ha poi continuato spiegando che il corpo umano è composto di organi che, a loro volta, sono fatti di cellule:

“In ogni cellula c’è questa cosa, chiamata RNA o mRNA, che trasmette informazioni fondamentali: dal DNA dei nostri geni alle proteine (che poi è ciò di cui siamo fatti). 

Questo è ciò che determina il comportamento delle cellule. Quindi, pensiamo alla cellula come a un ‘sistema operativo’.

Di conseguenza, se possiamo cambiare questo sistema operativo, introducendo un codice o addirittura sostituendolo, potremmo profondamente modificare tutto, dall’influenza al cancro”.https://www.youtube.com/embed/FU-cqTNQhMM?feature=oembed

Avevo già scritto che “Moderna” descrive il suo vaccino come “il sistema operativo di un computer”, ma non sapevo che Zaks ne avesse parlato tre anni fa, smascherando completamente le menzogne dei media, secondo i quali i vaccini a mRNA non alterano il codice genetico.

Non poteva essere più chiaro: “Stiamo realmente manipolando i codici della vita”.

Zaks sottolinea che già nel 2017 Moderna stava lavorando a un vaccino che non funzionava come gli altri: “Immaginatevi se, invece d’iniettare nel paziente la proteina del virus, gli dessimo le istruzioni per assemblare quella proteina, indicando alla cellula il modo con cui creare il proprio vaccino”.

Zaks continua dicendo che ci sono voluti decenni per sequenziare il genoma umano, cosa che avvenne nel 2003, “E ora possiamo farlo in una settimana”.

Rileva, poi, i piani di Moderna per creare vaccini contro diversi tipi di cancro, in modo da adattarli alle esigenze dei singoli pazienti, “perché ogni cancro è diverso dall’altro”

Paradossalmente, uno degli effetti collaterali più potenzialmente catastrofici dei vaccini mRNA è la sua interazione con le cellule cancerogene.

Secondo uno studio dello “Sloan Kettering Cancer Center” di New York, l’mRNA tende a disattivare le proteine che bloccano i tumori, il che significa che potrebbe accelerare la crescita di cellule cancerogene.

Sia i vaccini di Moderna che quelli di Pfizer sono sperimentali. 

L’FDA ha autorizzato questi vaccini secondo le direttive della “Emergency Use Authorization [EUA]”, i cui effetti saranno testati fino al 2023.

Nonostante questo, il Governo, i media e le multinazionali stanno tutti dicendo che questi farmaci sono sicuri.

Quest’inganno sistemico, secondo me, sarà giudicato dalla storia come il peggior inganno sanitario mai commesso nella storia dell’umanità.

Se questo cosiddetto vaccino può causare il cancro, provate a guardare l’intera situazione dal punto di vista del mero profitto.

Stando alle predizioni del Dottor Zaks (che ha supervisionato la creazione di un vaccino che è stato somministrato a milioni di persone nel mondo), le stesse compagnie farmaceutiche che potrebbero aver causato il cancro si faranno avanti per offrirvi le cure!

Se foste l’Amministratore Delegato di una di queste mega-società farmaceutiche, che deve rispondere solo ai suoi azionisti, questa sarebbe una strategia davvero brillante!

Ma, da un punto di vista medico, tutto questo è etico? Questa è la domanda che non tutti vogliono porsi.

Ascoltando il Dottor Zaks mentre elogia i successi di Moderna nella creazione dei vaccini a mRNA, non posso che pensare quanto tutto questo sia arrogante.

Quegli scienziati credono che sia possibile riscrivere il “codice genetico” delle persone [queste sono parole sue, non mie — sia detto per coloro che ancora non credono che i vaccini a mRNA possano cambiare il “codice genetico umano” solo perché qualche “fact-checker” ha detto che sia una cosa impossibile] pensando di migliorare la struttura genetica naturale.

Che ne siano consapevoli o meno, stanno muovendosi in un territorio estremamente pericoloso.

Chi può mai dirci che, cercando di correggere un problema, non ne creino un altro, magari anche peggiore?

Zaks ha concluso il suo discorso con le seguenti parole:

“Pensate a quello che stiamo facendo. Abbiamo preso le informazioni necessarie per comprendere come queste informazioni vengono trasmesse in una cellula, poi abbiamo preso la nostra conoscenza medica e la nostra capacità di produrre farmaci, e le abbiamo messe insieme. Noi la chiamiamo informazione terapeutica”.

Ebbene sì, Informazione terapeutica. Come se fossimo un computer.

Questi scienziati credono veramente che il corpo umano non sia altro che una macchina e che sia possibile manipolarla e riorganizzarla seguendo le istruzioni di qualche programmatore.

La natura rivoluzionaria di queste ricerche entusiasma alcuni e, allo stesso tempo, fa inorridire altri.

La struttura genetica di una persona, secondo il Dr. Zaks, è il “codice della vita”.

Se questo fosse vero, chi dovrebbe avere l’autorità per decidere cosa fare con il codice genetico di ogni essere umano? 

Se viviamo davvero in una società libera, non sarebbe ragionevole aprire un approfondito dibattito su come rispondere a quest’impellente domanda?

Non dovrebbe essere il più importante problema da dibattere al Congresso o nei media?

E invece no, chi fa domande viene minacciato, censurato, castigato, rimosso da ogni piattaforma. Esponenti dei media che hanno osato fare domande sono stati licenziati.

Al contrario di quanto alcuni scienziati sostengono, non siamo macchine. Siamoesseri umani dotati di corpo, anima e libero arbitrio.

Chiunque provi a imporre un’alterazione genetica va contro il Codice di Norimberga, che impone il consenso informato prima di ogni trattamento sanitario.

Cari lettori, per favore, non permettete ai vostri datori di lavoro, ai vostri governi, alle vostre famiglie, ai vostri amici o a chiunque altro d’intimidirvi o di persuadervi per farvi accettare questo trattamento sperimentale, se non lo volete.

Siate voi a decidere della vostra salute, punto e basta. Se il vostro datore di lavoro minaccia di licenziarvi perché rifiutate il vaccino … per favore, contattate un avvocato.

*****

Link: https://leohohmann.com/2021/03/09/modernas-top-scientist-we-are-actually-hacking-the-software-of-life/

Scelto e tradotto da l’Alessandrino per mittdolcino

UnUniverso

VIGANO' INTERVISTA RADIO SPADA

 


Mons. C.M. Viganò: "Non possiamo continuare a difendere la causa e l’origine della crisi presente solo perché non vogliamo riconoscere di essere stati tratti in inganno: questa ostinazione nell’errore sarebbe una colpa peggiore dell’errore stesso"



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INTERVISTA A RADIO SPADA

di S. E. Mons. Carlo Maria Viganò

 

 

 

RS: Buongiorno Eccellenza, La ringraziamo per il dialogo che intratterremo. Partiamo da Galleria neovaticana, il libro di Marco Tosatti di cui Lei ha scritto la prefazione. Ci permetta di raccontarLe un aneddoto: non era passata che qualche ora dall’annuncio dell’invio in stampa che già su Twitter si manifestava un profilo con un sondaggio – basandosi solo sulla copertina e sul titolo, evidentemente – per chiedere quanto fosse evangelico stampare un volume dedicato a scabrose accuse e a fatti non sempre edificanti. Cosa risponderebbe a questa obiezione?

CMV: Mi sia qui permesso di ricordare che Benedetto XVI nei mesi che precedettero la sua decisione di assumere il titolo singolare di “papa emerito”, istituì una Commissione cardinalizia, presieduta dal Cardinale Herranz, e composta dai Cardinali Tomko e De Giorgi, con l’incarico di svolgere un’accurata indagine concernente le notizie riservate diffuse da Vatileaks. In quell’occasione, dovetti insistere con il Cardinale Herranz perché potessi deporre, atteso che non era sua intenzione interrogarmi nonostante fossi coinvolto in prima persona come autore dei documenti riservati destinati al Pontefice, che erano stati trafugati e consegnati alla stampa. Consegnai loro un corposo dossier in cui rendevo conto di tutte le disfunzioni e della rete di corruzione di cui ero venuto a conoscenza e che ebbi a fronteggiare come Segretario Generale del Governatorato. Accompagnai quel dossier con una lettera, in cui tra l’altro scrissi: “Sono molto addolorato per il grave danno procurato alla Chiesa e alla Santa Sede dalla fuga di tanti documenti riservati… Se vi sono dei responsabili per tali atti inconsulti, ben più grave è la colpa di chi si è reso responsabile di tanta corruzione e degrado morale nella Santa Sede e nello Stato della Città del Vaticano, e quella di alcuni cardinali, prelati e laici che, pur sapendo, hanno preferito convivere con tanta sporcizia, addormentando le loro coscienze pur di compiacere al superiore potente e far carriera. Spero che almeno questa Commissione Cardinalizia, per amore alla Chiesa, sia fedele al Santo Padre e faccia tutta la pulizia necessaria da Lui voluta e non permetta che questa Sua iniziativa sia ancora una volta insabbiata… Numerosi sono stati i giornalisti di vari paesi che hanno cercato di contattarmi… Sono stato zitto, per amore alla Chiesa e al Santo Padre. La forza della verità deve sgorgare dall’interno della Chiesa e non dai media… Prego per Voi Cardinali, perché abbiate il coraggio di dire la verità al Santo Padre; e prego per il Santo Padre, perché abbia la forza di far sì che essa venga alla luce nella Chiesa.”

 

Quella mole di informazioni, assieme alle altre prove raccolte dai tre Cardinali, avrebbe consentito un’operazione di pulizia: tutto è stato insabbiato! e può solo costituire un ulteriore elemento di ricatto per i nomi ivi contenuti e, da ormai otto anni, un’occasione di discredito nei confronti di chi viceversa ha servito fedelmente la Chiesa e la Santa Sede.

Necesse est enim ut veniant scandala; verumtamen væ homini per quem scandalum venit (Mt 18, 7). Denunciare la corruzione dei chierici e dei Prelati si è imposto come un gesto di carità nei riguardi dei fedeli e un atto di giustizia nei confronti della Chiesa martoriata, perché da un lato mette in guardia il popolo di Dio dai lupi travestiti da agnelli e li mostra per quello che sono, e dall’altro dimostra che la Sposa di Cristo è vittima di una conventicola di lussuriosi avidi di potere, allontanati i quali essa può tornare a predicare il Vangelo. Non è chi porta alla luce gli scandali che pecca contro la carità evangelica, ma chi quegli scandali li compie e li copre. Le parole del Signore non danno adito ad equivoci.

RS: Come si sa, andando oltre il tema morale, risulta impossibile non individuare nel tracollo dottrinale il cardine stesso della crisi nella Chiesa. In relazione a questo, in più occasioni Lei ha manifestato una critica serrata al Vaticano II. Sul punto Le chiederemmo una specificazione ulteriore. Parlando con Sandro Magister ha attaccato: «la favola bella dell’ermeneutica – ancorché autorevole per il suo Autore – rimane nondimeno un tentativo di voler dar dignità di Concilio ad un vero e proprio agguato contro la Chiesa». Possiamo dunque chiarire che il problema non è individuabile solo dal Vaticano II ma nel Vaticano II? Detto in altri termini: il processo rivoluzionario ha avuto una svolta con il “Concilio” e non solo dopo il “Concilio”? Non semplicemente lo spirito vaticansecondista, ma anche la lettera è da mettere sotto accusa?

CMV: Non vedo come si possa sostenere che vi sia un presunto Vaticano II ortodosso di cui nessuno ha parlato per anni, tradito da uno spirito del Concilio che pure tutti elogiavano. Lo spirito del Concilio è ciò che lo anima, quello che ne determina la natura, la particolarità, le caratteristiche. E se lo spirito è eterodosso mentre i testi conciliari non sembrano essere dottrinalmente eretici, questo è da attribuire ad un’astuta mossa dei congiurati, all’ingenuità dei Padri conciliari e alla connivenza di quanti hanno preferito guardare altrove, sin dall’inizio, piuttosto di prendere posizione con una chiara condanna delle deviazioni dottrinali, morali e liturgiche.

 

I primi ad essere perfettamente consapevoli dell’importanza di mettere mano ai testi conciliari per poterli poi usare per i propri scopi furono Cardinali e Vescovi progressisti, in particolare tedeschi e olandesi, con i loro periti. Non a caso essi fecero in modo di rifiutare gli Schemi preparatori preparati dal Sant’Uffizio e ignorarono i Desiderata dell’Episcopato mondiale, ivi compresa la condanna degli errori moderni, specialmente del comunismo ateo; riuscirono anche ad impedire la proclamazione di un dogma mariano, vedendo in esso un «ostacolo» al dialogo ecumenico. La nuova leadership del Vaticano II fu possibile grazie ad un vero e proprio colpo di mano, al ruolo preminente del Gesuita Bea e dall’appoggio di Roncalli. Se gli Schemi fossero stati mantenuti, nulla di quello che uscì dalle Commissioni sarebbe stato possibile, perché essi erano impostati sul modello aristotelico-tomistico che non permetteva formulazioni equivoche.

 

La lettera del Concilio va quindi messa sotto accusa perché è da questa che è partita la rivoluzione. D’altra parte: sapreste citarmi un caso nella storia della Chiesa in cui un Concilio Ecumenico sia stato deliberatamente formulato in modo equivoco per far sì che ciò che esso insegnava nei suoi atti ufficiali venisse poi sovvertito e contraddetto nella pratica? Ecco: basta questo per catalogare il Vaticano II come un caso a sé, un hapax sul quale gli studiosi potranno cimentarsi, ma che dovrà trovare soluzione da parte dell’Autorità suprema della Chiesa.

RS: Come è avvenuta la Sua presa di coscienza in relazione a questa crisi? Un processo graduale? Un fatto immediato e sviluppatosi nel breve periodo?

CMV: La mia presa di coscienza è stata progressiva, ed è iniziata relativamente presto. Ma comprendere, o iniziare a sospettare che quanto ci fu presentato come frutto dell’ispirazione dello Spirito Santo fosse in realtà suggerito dall’inimicus homo non è bastato a far crollare quel senso di sofferta obbedienza alla Gerarchia, anche in presenza di molteplici prove della malafede e del dolo di alcuni suoi esponenti. Come ho già avuto modo di dichiarare, quello che allora vedevamo concretizzarsi – parlo ad esempio di alcune novità come la collegialità episcopale o l’ecumenismo o il Novus Ordo – potevano apparire come dei tentativi di venire incontro al comune desiderio di rinnovamento, sull’onda della ricostruzione del dopoguerra. Dinanzi al boom economico e ai grandi eventi politici, la Chiesa sembrava doversi in qualche modo svecchiare, o così ci dicevano tutti, ad iniziare dal Santo Padre. Chi era abituato alla disciplina preconciliare, all’ossequio all’Autorità, alla venerazione del Pontefice Romano non osava nemmeno pensare che quello che ci veniva surrettiziamente mostrato come un mezzo per diffondere la Fede e convertire alla Chiesa Cattolica tante anime era in realtà un veicolo, un inganno dietro cui si celava, nella mente di alcuni, l’intenzione di cancellare progressivamente la Fede e lasciare le anime nell’errore e nel peccato. Quelle “novità” non piacevano quasi a nessuno, men che meno ai laici, ma ci erano presentate come una sorta di penitenza da accettare, avendone in cambio una maggior diffusione del Vangelo e la rinascita morale e spirituale di un mondo occidentale prostrato dalla Guerra e minacciato dal materialismo.

 

Cambiamenti radicali iniziarono con Paolo VI, con la riforma liturgica e la drastica proibizione della Messa tridentina. Mi sentii personalmente ferito ed impotente quando, come giovane segretario all’allora Delegazione apostolica di Londra, la Santa Sede proibì all’Associazione Una Voce la celebrazione di una sola Messa secondo il Rito Antico nella cripta della Cattedrale di Westminster.

 

Durante il Pontificato di Giovanni Paolo II alcune delle istanze più estreme del Concilio trovarono una spinta propulsiva nel pantheon di Assisi, negli incontri nelle moschee e nelle sinagoghe, nelle richieste di perdono per le Crociate e l’Inquisizione, con la cosiddetta purificazione della memoria. La carica eversiva di Dignitatis humanae e di Nostra ætate fu evidente in quegli anni.

Venne poi Benedetto XVI e la liberalizzazione della liturgia tradizionale, fino ad allora ostentatamente avversata, nonostante le concessioni papali successive alle Consacrazioni episcopali di Ecône. Malauguratamente le devianze ecumeniche non cessarono nemmeno con Ratzinger, e con esse l’ideologia conciliare che le giustificavano. L’abbandono di Benedetto e l’avvento di Bergoglio continuano ad aprire gli occhi a moltissime persone, soprattutto ai fedeli laici.

RS: Tema distinto ma connesso a questo è quello relativo ai protagonisti della stagione conciliare e post-conciliare. Fermiamoci un attimo sulla figura di Ratzinger: risulta innegabile, pur con sfumature diverse, il ruolo del teologo bavarese tanto al Vaticano II quanto dopo (ricordiamo che dal 1981 al 2005 è stato Prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, dal 2005 al 2013 ha regnato sul Soglio di Pietro, dal 2013 è “Papa emerito”). Da parte nostra il giudizio sulla portata del ratzingerismo è certamente negativo: sotto la sua amministrazione della CdF hanno prosperato quelle stesse devianze che oggi vediamo “fiorire” in modo esplicito; appena eletto al Soglio ha tolto la tiara dallo stemma pontificio; ha proseguito sulla via dell’ecumenismo indifferentista rinnovando le scandalose celebrazioni di Assisi; a Erfurt è arrivato al punto di affermare «Il pensiero di Lutero, l’intera sua spiritualità era del tutto cristocentrica», nel Motu proprio Summorum Pontificum ha definito la Messa di sempre e il Novus Ordo come due forme dello stesso rito (quando al contrario implicano due teologie totalmente diverse); ha poi creato questo ibrido improbabile del “Papa emerito vestito di bianco” che – al netto delle intenzioni, che non giudichiamo – sembra essere non solo un pericoloso equivoco, ma un ingranaggio quasi necessario del dualismo che anima l’attuale dinamica della dissoluzione ecclesiale. Questi pochi esempi, cui ne potrebbero seguire molti altri, sono a nostro avviso rivelatori del fatto che Ratzinger, da sempre e pur con ruoli e posizioni non identiche, è stato dall’altra parte della barricata. Abbiamo già visto la Sua affermazione sulla «favola bella dell’ermeneutica», ma anche in altre occasioni Lei ha fatto notare alcuni aspetti problematici del pensiero di Ratzinger. Ci riferiamo in particolare a una sua recente dichiarazione su LifeSiteNews in cui ha sostenuto: «Sarebbe però auspicabile che egli, soprattutto in considerazione del Giudizio Divino che lo attende, si allontani definitivamente da quelle posizioni teologicamente errate – mi riferisco in particolare a quelle dell’Introduzione al cristianesimo – che sono ancora oggi diffuse in università e seminari che si vantano di chiamarsi cattolici». Le chiediamo dunque: se dovesse sintetizzare il Suo giudizio sul pensiero del teologo bavarese cosa direbbe ai nostri lettori? Inoltre: Lei ha avuto la possibilità di operare a stretto contatto con Benedetto XVI, cosa può dirci di lui sul piano umano? Non è – sia chiaro – una domanda su aspetti riservati, ma sulla personalità che ha potuto conoscere da vicino.

CMV: I punti che avete elencato, pur con alcune sfumature, mi trovano purtroppo concorde, non senza un vivo dolore. Molti atti di governo di Benedetto XVI sono in linea con l’ideologia conciliare, della quale il teologo Ratzinger è da sempre strenuo e convinto sostenitore. La sua impostazione filosofica hegeliana lo ha portato ad applicare lo schema tesi-antitesi-sintesi in ambito cattolico, ad esempio considerando i documenti del Vaticano II (tesi) e gli eccessi del postconcilio (antitesi) componibili nella famosa “ermeneutica della continuità” (sintesi); né fa eccezione l’invenzione del Papato emerito, dove tra l’essere Papa (tesi) e il non esserlo più (antitesi) si è scelto il compromesso del rimanerlo solo in parte (sintesi). La stessa mens ha determinato quanto è avvenuto per la liberalizzazione della liturgia tradizionale, affiancata al suo contraltare conciliare nel tentativo di non scontentare né i fautori della rivoluzione liturgica né i difensori del venerando rito tridentino.

 

Il problema è quindi di matrice intellettuale, ideologica: esso emerge ogniqualvolta il teologo bavarese ha voluto dare una soluzione alla crisi che affligge la Chiesa: in tutte queste occasioni la sua formazione accademica influenzata dal pensiero di Hegel ha creduto di poter mettere insieme gli opposti. Non ho motivo di dubitare che Benedetto XVI abbia voluto a suo modo compiere un gesto di conciliazione con le istanze del tradizionalismo cattolico; né che egli non sia consapevole della situazione disastrosa in cui versa il corpo ecclesiale; ma l’unico modo per restaurare la Chiesa è seguendo il Vangelo, con uno sguardo soprannaturale e con la consapevolezza che Bene e Male, per decreto di Dio, non possono esser messi insieme in un fantomatico juste milieu, ma che sono e rimangono inconciliabili e opposti, e che servendo due padroni si finisce per scontentare entrambi.

 

Per quanto riguarda la mia conoscenza diretta di Benedetto XVI, posso dire che negli anni del suo Pontificato in cui ho servito la Chiesa in Segreteria di Stato, al Governatorato e come Nunzio negli Stati Uniti, mi sono fatto l’idea che egli si sia circondato di collaboratori inadeguati, inaffidabili o anche corrotti, che hanno ampiamente approfittato della “mitezza” del suo carattere e di quella che potrebbe essere considerata come una certa sindrome di Stoccolma soprattutto nei confronti del Card. Bertone e del suo Segretario particolare.

 

RS: In alcuni articoli apparsi su CatholicFamilyNews.com si faceva notare come la Sua posizione sulla situazione della Chiesa sia prossima a quella di Mons. Bernard Tissier de Mallerais, uno dei quattro Vescovi consacrati da Mons. Lefebvre. Dalla stessa fonte si riportava una Sua frase secondo cui lo stesso Mons. Lefevbre sarebbe un confessore esemplare della Fede. Alla luce anche della ferma critica al Vaticano II e, d’altro canto, della Sua non adesione al sedevacantismo, verrebbe da ipotizzare che l’impostazione che Lei promuove sia molto vicina a quella della Fraternità Sacerdotale San Pio X. Può dirci qualcosa in proposito?

CMV: Da molte parti del mondo cattolico, specialmente nei milieux conservatori, si sente affermare che Benedetto XVI sarebbe il vero Papa e che Bergoglio sarebbe un antipapa. Questa opinione si basa da un lato sulla convinzione che la sua Rinunzia sia invalida (per il modo in cui è stata formulata, per le pressioni esercitate da forze esterne o per la distinzione tra munus ministerium papale) e dall’altro sul fatto che un gruppo di Cardinali progressisti avrebbe cercato di far eleggere al Conclave del 2013 un proprio candidato, in violazione delle norme della Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II. Aldilà della plausibilità di queste argomentazioni, che se confermate potrebbero invalidare l’elezione di Bergoglio, questo problema può esser risolto solo dall’Autorità suprema della Chiesa, quando la Provvidenza si degnerà di porre fine a questa situazione di gravissima confusione.

RS: Parliamo del futuro. In questi anni burrascosi Lei ha inteso servire la Chiesa con interventi scritti, con video, partecipando a iniziative e con tutte le attività che chi La segue ben conosce. Per il domani intravede la possibilità che la Sua missione episcopale prenda forme diverse? Pensa a qualche attività specifica? Con una più marcata presenza pubblica?

CMV: La mia età, le vicissitudini di questi ultimi anni e la situazione della Chiesa non mi permettono di fare progetti, come peraltro non ho mai fatto in tutta la mia vita. Lascio che la Provvidenza disponga di me come crede, mostrandomi di volta in volta la via che devo percorrere. Spero di tutto cuore che la mia testimonianza, specialmente per quanto riguarda la comprensione dell’inganno che si sta consumando nella Chiesa, permetta a Cardinali, a miei Confratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio di aprire gli occhi, in un gesto di umiltà, di coraggio e di confidenza nella potenza di Dio. Non possiamo continuare a difendere la causa e l’origine della crisi presente solo perché non vogliamo riconoscere di essere stati tratti in inganno: questa ostinazione nell’errore sarebbe una colpa peggiore dell’errore stesso.

 

RS: La ringraziamo per aver risposto alle nostre domande: speriamo non manchino occasioni per confronti futuri.

 

 

11 Marzo 2021

Feria Quinta infra Hebdomadam III in Quadragesima

 

 

Vedi anche: https://www.radiospada.org/2021/03/%f0%9f%94%b4-intervista-bomba-di-mons-vigano-in-esclusiva-per-radio-spada/

 

Del 12 Marzo 2021

ATTACCAMENTO INVIOLABILE ALLA RELIGIONE CATTOLICA

 


NECESSARIO MASSIMAMENTE AI TEMPI NOSTRI CALAMITOSI


RISPOSTE GENERALI  AGLI ASSALTI DEGLI EMPI


Non istate ad ascoltar giammai tutta questa sorta di gente pericolosa; dite pure nel vostro cuore: Io credo la Chiesa Cattolica, io credo tutto ciò che essa insegna. Non vi dimenticate che è per mezzo del disprezzo dei Ministri della Chiesa , e della loro autorità, che il demonio prepara la strada allo scisma , all'eresia, ed alla perdita della Fede. Siate paghi di pensare, che tutto ciò che hanno detto i nemici del la nostra santa Religione contro di lei, è stato già confutato vittoriosamente dai più grandi ingegni del Cristianesimo. Basta il nominare i Tertulliani, gli Agostini, gli Origeni, i Girolami, i Bergier, i Bossuet, i Gerdil, i Muzzarelli, ed i Milner, e tanti altri antichi, e moderni.

Persuadetevi che è l'ignoranza, e la passione, non l'amore della verità e della salute, che fa parlare contro la Religione, ed i suoi Ministri. Tutti quelli che vogliono filosofare contro la Religione, e criticare la Chiesa ignorano spesso le prime verità del catechismo. Si danno dell'importanza presso la gente idiota, ma avvertono bene di non aprirla bocca alla presenza delle persone istrutte in queste materie; L'esperienza ogni giorno lo dimostra. I nemici della nostra santa Religione hanno forse molto spirito e talento per qualunque altra scienza, ma con questo spirito, e talento possono essere ignorantissimi in materia di Religione: or qual pazzia è ella mai questa di voler parlare di ciò che non si conosce? L'apostolo S. Giuda avea ragion di dire; Bestemmiano ciò che ignorano. Insomma i nemici della Religione Cat tolica sono quasi sempre di cattiva fede. Non credono essi stessi ciò che spacciano, e se fanno mostra di dubitar di tutto non è che un empia ipocrisia. Essi credono loro malgrado, e molti lo confessano alla loro morte, e si disdicono. Voi vedete dunque che tutta questa gente non ha da avere presso di voi veruna autorità.

LA CONFESSIONE - Un grande Sacramento e il colloquio più bello per noi

 


Quest’anno, per prepararci alla Pasqua, vorrei parlarvi del Sacramento della Confessione, un argomento che mi sta molto a cuore!

 

La Confessione fatta bene può portare numerosi frutti perché mette in moto le nostre facoltà che ci introducono in una vera riscoperta di Dio! È la grande occasione che ci permette di ricominciare il cammino in cui ci siamo fermati, arenati… in cui abbiamo perduto di vista il Signore della vita che, nonostante tutto, ci ama e attende il nostro ritorno a Lui! È un momento di Grazia potente, solenne direi, per chi ama il Signore, che sa tramutarsi in una celebrazione di ringraziamento per il perdono ricevuto e per la Misericordia dell’Amore di Dio che, venendo ad abitarci, riempie l’anima di Pace e ci mette in festa!

Il cardinal Martini invitava, prima della confessione dei peccati, alla “confessio laudis”, cioè a proclamare la lode del Signore per i tanti doni che ci fa sul nostro cammino. Se facciamo l’esame di coscienza ogni sera ci ritroviamo come dei bimbi pieni di regali: pensiamoci bene, quanti doni riceviamo ogni giorno! Avviciniamoci alla Confessione con questo sentimento di gratitudine! Solo dopo, consigliava Martini, c’è la “confessio vitae”, cioè la richiesta di perdono per i peccati che abbiamo commesso. Tanti sono, infatti, i peccati in cui ci possiamo imbattere e il cercare un Sacerdote per manifestare il nostro malessere è qualcosa che ridona vita, speranza e gioia di vivere! Il nostro Dio d’Amore è sempre pronto a perdonare e a far sì che i nostri cuori si aprano a Lui e alla Sua bellezza di Padre misericordioso!

Il fatto stesso che apriamo il nostro intimo al Sacerdote qualcosa può cambiare perché non siamo più da soli, ma c’è un’anima sacerdotale che ci accompagna, ci consiglia, ci attende con la sua offerta e la sua preghiera per noi! Certo il perdono dei peccati non possiamo darcelo da soli, ma è da chiedere a Gesù, perché non è mai frutto dei nostri sforzi ma è un dono dello Spirito Santo che ci ricolma della Sua Misericordia.

La parola del Confessore ci fa capire la gravità del nostro peccato, ci aiuta a vincerlo con quella modalità che è più adatta al nostro modo di essere e alle nostre personali inclinazioni: ci educa! Questo aiuto diventa balsamo per noi perché è come acqua viva che fa bene al cuore e risolleva dal nostro malessere!

Bello è aprire il nostro intimo nella Confessione; a volte è così salutare che porta in noi un senso di letizia, di pace, di gioia, di propositi santi che ci mette in comunione con il Signore! È un’esperienza che ci arricchisce, un’esperienza profonda che ci mette a tu per tu con Dio e ci fa sentire il Suo Amore e il Suo perdono! Sì, un’esperienza di misericordia che lo stesso Confessore fa insieme a noi, penitenti di sempre; esperienza che chiamerei accoglienza pura, reciproca, fraterna che riempie il cuore di gioia e di liberazione interiore! Per questo, sempre il Card. Martini, come terza parte della Confessione, suggeriva la “confessio fidei”, che è la proclamazione davanti a Dio dopo aver ricevuto il perdono sacramentale: “Credo nella Tua potenza sulla mia vita!”. 

Per cacciare il male che si annida nel nostro cuore e che ci porta al peccato occorre il Sacramento della Confessione. Il nostro Atto di dolore, il “Confesso a Dio Onnipotente” e la preghiera aiutano il nostro cuore e la nostra mente perché quel colloquio con cui il Sacerdote ci aiuta a riflettere e a capire ci porti a riappropriarci di noi stessi, di quel qualcosa che ci è sfuggito o abbiamo perduto e che solo la Grazia del Sacramento potrà ridonarci in pienezza! Non dimentichiamo che il Confessore è ministro del perdono di Dio che ci rimette in piedi, ci addita la strada e ci spinge fra le braccia del Padre che ci sta aspettando.

Proviamo a chiederci davanti a Dio come possiamo esaminare la nostra coscienza al meglio. Un aiuto possiamo trovarlo soffermandoci sulle alte indicazioni dei dieci Comandamenti; sulla bellezza delle Beatitudini; sulle sode Virtù Teologali e sui meravigliosi frutti dello Spirito Santo che sono: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, longanimità, mitezza, modestia, controllo di sé. Frutti a cui dovremmo dare maggiore spazio perché ci abitino e possano diventare per noi la perla preziosa! Lasciamoci interpellare con una buona dose di riflessione, interrogandoci con pura sincerità.

Nel colloquio con il Sacerdote noi andiamo a manifestare il malessere al medico della nostra anima; fra noi e lui non ci sono solo i nostri peccati, ma c’è il Sangue di Gesù che ci lava da ogni colpa e vi è l’inesauribile potente Amore del Padre che si è espresso nella Pasqua di Gesù, nostro Signore.

Andiamo con gioia al Sacramento della Confessione, senza badare a quel senso di pudore o disagio che può sorgere, perché non ha ragione di esistere; siamo peccatori come tutti e abbiamo bisogno del perdono e dell’abbraccio del Padre che ci ama!

Non lasciamoci prendere dallo scoraggiamento, ma puntiamo in alto, continuando a lavorare su noi stessi, imparando a fare la Confessione con una disposizione che mette a nudo la nostra anima e da cui deve sfociare una sincerità spiazzante! Teniamo presente che l’Amore di Dio è sempre più grande del male che abbiamo potuto fare! Non temiamo le cadute che immancabilmente possono arrivare, a volte è solo perché il buon Dio in questo modo permette di mantenerci nell’umiltà!

Soffermiamoci sull’esame di coscienza da fare prima di ogni Confessione, per aiutarci a scoprire le fragilità in cui cadiamo.

Certamente non è tanto il fare la lista dei nostri peccati ma il vedere, aiutati dallo Spirito Santo, i vari aspetti della nostra vita: quanti peccati di non amore nelle nostre giornate con il prossimo, in famiglia, con il vicino di casa… con la persona fastidiosa incontrata sulle scale o all’angolo della strada!

È bello mettere a nudo le nostre miserie: l’irascibilità del momento che non ci ha permesso di ragionare con la magnanimità di Dio; il non ascoltare la nostra coscienza nelle relazioni che l’ambiente offre; la mancanza di pace per dare spazio a quella amarezza che porta a ripiegarci su noi stessi per accarezzare l’eterna ferita; la carenza di zelo nel non saper trasmettere la nostra esperienza di Dio…

Quante volte manchiamo di benevolenza, di bontà, di comprensione, di altruismo, di pazienza, di buone maniere, di spirito di sacrificio, di incapacità di donare gratuitamente il proprio talento!

Nella Confessione spesso ci ritroviamo a ripetere ogni volta le stesse fragilità, ma questo non ci deve scoraggiare perché la vita continuamente ci insegna che i nostri difetti sono strutturali, ci appartengono, fanno parte di noi, del nostro temperamento, del nostro bagaglio psìchico… Proprio per questo possiamo armarci e combatterli con le armi della preghiera, della vigilanza, del dominio di noi stessi, perché avvenga davvero quel desiderato cambiamento! Arriverà, magari anche a distanza di anni, ma arriverà! Preghiamo la Vergine Maria perché sappia darci lei quel volto nuovo che abbiamo imparato a sognare!

È importante avere il dolore dei nostri peccati, sapendo che valiamo molto più di qualsiasi nostro errore! Abbiamo bisogno di imparare ad avere uno sguardo d’amore e comprensione su noi stessi, perché siamo chiamati da Dio a portare nel mondo qualcosa di bello che ci appartiene, frutto della Grazia, che fa parte della nostra gioia cristiana e scaturisce proprio dal perdono di Dio, dal sentirci amati da Lui nonostante tutto!

Signore, donami amore e portami a saper dominare me stesso; rendimi affabile, rispettoso, delicato, amante del bene. Insegnami, Signore, a saper donare il mio tempo, i miei talenti, le mie attitudini per il bene comune! Dammi di amarTi e che io possa saper fare tutto per la Tua gloria e solo per Tuo amore!

Il frutto di una buona Confessione è anche una grande gioia interiore che solo il buon Dio può dare e permette alla nostra anima di irradiare luce e calore. Con questo Sacramento l’anima si affina, diventa più esigente con sé stessa, incontra il suo Gesù, si accende di amore e cerca di piacere a Lui solo!

È molto utile per me che l’anima si accusi anche del disturbo che le recano le tentazioni perché acquista forza nel combatterle, mentre il nemico, con questa apertura, fugge a gambe levate! E allora la mia viva esortazione è quella di dire sempre tutto al proprio confessore perché mi sembra un’arma vincente per mettere in fuga il nemico!

Carissime e carissimi, quanta gratitudine scaturisce nell’anima al momento dell’assoluzione! Quanta pace si presenta in noi e ci fa capire che chi si lascia modellare dalla Grazia, riceve da Dio il dono di affinare anche coloro che l’ascoltano! È un mirabile scambio di cui solo l’Amore di Dio ci fa dono e a volte permette che quasi si tocchi con mano! 

  Insegnaci Signore a cercare il Tuo perdono, il Tuo abbraccio e la forza della Confessione maturi in noi la capacità di fare guerra alle nostre inclinazioni non buone! Lebbra dell’anima è il peccato, ne siamo convinti e perciò a Te veniamo per chiederTi di liberarci, di renderci forti in ogni tentazione! Vieni, Signore, accendici d’amore per Te e saremo capaci di vincere, di mortificare il nostro “io” che spinge dove non è salutare per noi! 

Guariscici, Signore, avvincici a Te e saremo anche noi i Tuoi figli amati, anche se rimarremo i servi inutili di sempre!

Suor Lina Iannuzzi delle Suore Marcelline


Il miracolo del sole

 


Il 9 marzo 2021, questa anima californiana ha “visto” il numero 137 del Libro blu. Questo messaggio è stato originariamente dato a P. Stefano Gobbi il 13 ottobre 1977, nel sessantesimo anniversario dell'ultima apparizione di Fatima - quando avvenne il “miracolo del sole”. 

 

Il miracolo del sole

Amati figli, camminate fiduciosi. Oggi ricordi con gioia il segno che, sessant'anni fa, diedi in questo luogo da me scelto per manifestarmi; lo chiami il "miracolo del sole". Sì, figli, anche il sole, come tutta la creazione, obbedisce alle leggi stabilite dal suo Creatore. Ma a volte può agire diversamente quando Dio lo richiede. Anche il sole, come tutti gli esseri della creazione, si comporta in obbedienza alle leggi di Dio. Attraverso questo miracolo ho voluto indicarvi che la mia vittoria consisterà nel ricondurre gli uomini ad una docile obbedienza alla volontà del nostro Dio. Ma il sole è la fonte della luce. La terra sboccia e si apre al suo calore; vivi su questa terra per la luce che ti dà. La tua attività inizia con il suo sorgere; e con la sua impostazione il tuo lavoro si ferma.

Ho così voluto indicarvi che la mia vittoria consisterà, soprattutto, nel far risplendere di nuovo la luce sul mondo e sulla Chiesa. Il mondo sarà nuovamente illuminato perché si offrirà completamente all'adorazione e alla glorificazione di Dio. Nella Chiesa, una volta dissipata l'oscurità dell'errore, dell'infedeltà e del peccato da cui è attualmente eclissato, la luce della Verità, della Grazia e della Santità risplenderà ancora una volta. Gesù risplenderà così tanto nella vita della Chiesa che Lei stessa sarà la luce più grande per tutte le nazioni della terra. Ma la più grande vittoria del mio Cuore materno e immacolato sarà far risplendere Gesù nelle anime di tutti i miei figli.

Alcuni dei presenti in questo luogo oggi pensano: "Che grande meraviglia sarebbe se il miracolo del sole si ripetesse!" Ma ogni giorno lo ripeto per ognuno di voi! Quando ti guido lungo il sentiero di mio Figlio, quando ti aiuto a essere guarito dal peccato, quando ti guido alla preghiera e quando ti formo alla santità, è la luce di questo Sole che faccio risplendere sempre più fulgidamente nelle vostre anime e nelle vostre vite: il sole di mio Figlio Gesù. E così il miracolo del sole che ha avuto luogo qui è stato solo un segno. Gli occhi dei presenti hanno percepito questo straordinario fenomeno che ha fatto credere a molti nell'azione di vostra Madre, il cui compito è di far ardere nel cuore di tutti gli uomini la luce di Gesù, il vero Sole del mondo.