venerdì 2 aprile 2021

“Le mie Spose sono come i miei Santi. - Le mie Spose devono vivere col cuore in Cielo, mentre lavorano per Me sulla terra. Quando fate un atto di virtù o di osservanza, la Corte Celeste vi guarda”.

 


RELIGIOSA DELLA VISITAZIONE  SANTA MARIA DI CHAMBERY 

La vocazione religiosa, fu detto, è una grazia così grande che, se può essere apprezzata in una certa misura dall'anima che ne è favorita, solo però nell'eternità questa ne comprenderà il valore. 

Essere appartata dalla folla e riservata al servizio immediato e unico della Divina Maestà, essere “sposata” al Figlio di Dio e chiamata a cooperare in modo speciale alla salvezza delle anime, è un benefizio che sorpassa tutte le viste e ambizioni umane, e il cui pensiero inonda incessantemente il cuore di una indicibile riconoscenza.   

Di questo benefizio, Suor M. M. Chambon, ebbe un sentimento vivissimo e affatto soprannaturale.   

Essa amava la propria vocazione; “la stimava sopra tutto” nota la Superiora, dopo aver ricordato certi tentativi del demonio, per persuadere la nostra Sorella che si sarebbe salvata più facilmente nel mondo.   

Quale gioia dunque, per Suor M. Marta nel sentirsi dire dal Divino Maestro: “Tu sai perché ti ho scelta. E' a cagione della tua miseria, Figlia mia. E' per la mia gloria e la salvezza delle anime”. - “Figliuola, Io voglio che tu Mi ringrazi della tua vocazione religiosa, per tante anime consacrate che non pensano a farlo”. E con quale ardore essa si adoperava per corrispondere alle intenzioni dello Sposo Divino!   

Era in modo speciale, nel tempo dei ritiri annuali, che la nostra Sorella gustava il benefizio della sua vocazione. Questo tempo era per lei pieno d'incanti e di vantaggi spirituali. Nostro Signore degnava farsi suo “libro” e Direttore dell'anima sua:   

“Tu hai il tesoro dei libri, poiché hai “Me stesso”. Io non ho bisogno che del tuo cuore e tu non hai bisogno d'altri libri che del Mio: tu aprirai il tuo cuore, ti farai ben piccola, e Io, vi verserò dentro.  

“Desiderare un libro per trovarmi, è perdere il tuo tempo. Tu devi, mia figlia, stare vicino a Me, dimenticando tutto per guardare Me nel tuo cuore. Così unita a Me, nel raccoglimento, il mio amore ti penetrerà, ti renderà più silenziosa, più dolce con il prossimo, e con questo mezzo vivrai di una vita celestiale.” - Ah! mia Sorella, è di questo che io sono ghiotta!” aggiungeva la pia Conversa.   

L'interna gioia gustata in quei giorni benedetti, traspariva, ben sovente, dal suo esterno. Più di una, tra le sue compagne di solitudine, ricorda la sua espressione raccolta e fervente quando si recava alla ricreazione che riunisce, alla sera, le solitarie.   

E che dire della Sante Rinnovazioni che coronano l'opera dei nostri Ritiri? La festa della Presentazione era, di certo, una delle più care e dolci all'anima sua. La vedeva ritornare con un fervore delizioso, misto tuttavia ad una rispettosa apprensione, a cagione della solennità della funzione di questo giorno. Funzione che S. Francesco di Sales ha reso particolarmente commovente ed espressiva. Per turno, ciascuna Religiosa della Visitazione pronunzia la formula che conferma la sua consacrazione allo Sposo delle Vergini, e immediatamente il Sacerdote - che tiene in mano la Pisside - risponde presentandole l'Ostia Santa: “Che il Corpo di N. S. G. C. custodisca l'anima tua per la vita eterna!...”.   

Un anno, al 21 novembre, essendo Suor M. Marta rimasta ansante a metà della formula della Rinnovazione, il Salvatore con somma bontà le disse: “Figliuola mia, ti aspetto!... gradisco il tuo cuore ancor più che le tue parole”. (1880). 

Un altr'anno, in questo medesimo giorno, Nostro Signore mostrava alla sua Diletta, le anime spose in atto di avvicinarsi allo Sposo... Tutte avevano posto nel Suo Cuore, alcune vi erano immerse profondamente e altre meno... E Gesù diceva: “Memoria in ætérnum!” Tutta sorpresa, nella sua candida ignoranza, la nostra Sorella domanda: “Mio buon Maestro, che cosa vuol dire?... Io non ne comprendo una parola”   

-  “Figliuola, rispose Gesù, con tenerezza, questa azione sarà eterna”  (1873).   

La felice Privilegiata vide ancora il Divin Maestro che univa a Sé l'anima di ciascuna Sposa con una catena d'oro purissimo e di meravigliosa bellezza.. mentre un anello si aggiungeva a questa catena. Nel tempo stesso essa ricevette sì vive illustrazioni sul valore dei Voti religiosi e il pregio di ciascun Rinnovamento, che i suoi desideri del Cielo fecero posto un istante, a quello di vivere per compiere molte volte ancora un atto così meritorio.  

L'amore di Suor M. Marta per la sua vocazione, s'alimentava continuamente nei soprannaturali rapporti coi Santi della Famiglia Visitandina.   

Tra le consolazioni di un'anima religiosa, una ve n'è particolarmente soave: quella cioè di vivere nell'intimità dei Santi Fondatori del proprio Istituto. Questi gloriosi Santi, che per altre persone, anche le più ferventi, sono soltanto amici o potenti Protettori, per l'anima religiosa sono, in tutta l'estensione della parola, un Padre e una Madre: Essi le hanno dato la vita di cui gode in Dio. Nutrirsi dei loro scritti, nei quali vive la loro parola, è un caro dovere. Questi Santi che sono venerati ordinariamente a distanza, essa Li sente ben vicini. Li vede tanto sulla terra quanto in Cielo. Sembra a lei di averli proprio a fianco, quasi in deliziosa famigliarità, nel tempo stesso che essi si offrono alla sua imitazione.   

Questo era bene il caso di Suor M. Marta. Essa viveva con i nostri Santi Fondatori, in continuo contatto, di meravigliosa intimità, confidando Loro tutte le sue necessità, presentando Loro le sue richieste e ricevendone consigli, incoraggiamenti, accompagnati da attestati di tenerezza che rapivano l'anima sua.   

S. Francesco di Sales, specialmente, si compiaceva di trattenersi con la sua umile figlia. Quante volte, nel corso di queste pagine, abbiamo potuto raccogliere l'eco di queste ingenue conversazioni tra Padre e Figlia, che ricordano i trattenimenti della Galleria. 

“Addio, Figliuola mia, io ti amo molto - concludeva un giorno il nostro Santo - Tu mi vedi, ma le tue Sorelle non mi vedono, tuttavia io le osservo in tutte le loro azioni... La vostra Santa Madre e le vostre Sorelle, sono esse pure qui ben vicine”. 

La sera del 28 dicembre 1868 terminata la Benedizione del SS. Sacramento, si veneravano le reliquie del nostro Santo Padre e Dottore. Questi diceva ancora a Suor M. Marta: “Io sono qui, e dono un bacio d'amore e una grazia a ciascuna delle mie Figlie”.   

Santa Giovanna Francesca di Chantal, dal canto suo, la gratificò bene spesso delle sue visite materne, dandole dei consigli per la sua formazione personale, oppure dei preziosi messaggi per le Nostre Madri.   

Quanto a Santa Margherita Maria, la grande amante del Sacro Cuore, Essa riconosceva, senza dubbio, nella nostra umile Maria-Marta, una Sorellina minore, la cui via, spesso sì scabrosa, non era senza analogia con la sua. Perciò le apportava soccorsi e incoraggiamenti nei momenti penosi.   

Essa le ricordava quanto vale il patire: “Se voi conosceste il valore del patire, non potreste fare a meno di desiderarlo”.   

Essa la eccitava alla conquista delle anime. L'infiammava d'amore per l'Ostia Divina. Un 17 ottobre, nel momento in cui la nostra Sorella si comunicava “Tu ricevi tutto il tuo Tesoro, - le mormorava - bisogna amar tanto Nostro Signore!”.   

Da questo contatto, da questa intimità, risultava non solo un'ammirabile intensità di vita religiosa nell'anima di Suor M. Marta, ma ancora un perpetuo rinnovamento d'affetto per l'Istituto ove il Signore le aveva fissato il posto.   

Molte volte, infatti, i consigli di S. Francesco di Sales erano di portata generale. Attraverso la fortunata Privilegiata, essi giungevano a tutte le Visitandine. Essa allora si sentiva membro, assai meschino, d'una immensa Famiglia alla quale il Padre comune indirizzava veramente la “parola d'ordine” da Fondatore.   

“Figliuole mie, dovete percorrere il vostro dominio che è la Santa Regola. Io ebbi da faticare assai nel tracciare i vostri Santi Scritti, discendendo fino ai minimi dettagli; ora questa è la mia maggior gloria.  

“La vostra prima osservanza è di studiare Gesù; non solamente nella preghiera, ma in tutto e per tutto: nel tempo del lavoro, come nei vostri momenti di libertà.  

“I1 compito della Visitandina sulla terra, è la vita di N. Signore a Nazareth. Vita di semplicità e di Santa Infanzia: la tenera età di Gesù. Le vostre azioni devono essere ordinarie a gli occhi delle Creature, ma straordinarie per il Cielo in virtù dell'amore.   

“Ho lasciato al mio Ordine un cibo abbondante: sta alla fedeltà di ciascuna il nutrirsene. 

“Beate saranno quelle, che si faranno violenza per osservare bene le loro regole: Esse saranno la mia corona di gloria! - La dolcezza e l'umiltà sono il mio manto d'onore: a questi segni riconosco le mie vere Figlie”.   

Nostro Signore stesso sembrava prendersi a cuore di ricordare a lei, incessantemente e nei modi più svariati, gli ammaestramenti del Santo Fondatore. Alla scuola del Divino Maestro, SUOR MARIA-MARTA COMPRENDEVA MEGLIO LA SUA MISSIONE PERSONALE, che era di pregare e soffrire per tutte, e di aiutare le anime lontane, destinate ad entrare nell'ovile Visitandino. Queste anime le vedeva, un giorno, come pecorelle trepidanti davanti ad un pericoloso precipizio, che non sapevano come varcare per mancanza di passatoio: “Io te le affido - le diceva il Sommo Pastore - tu le spingerai verso di Me come se tu ne fossi la pastorella. Queste pecore, sono anime che mi sono scelte. Per attirarle a Me, bisogna che il tuo cuore rimanga ben stretto col Mio”.   

ESSA COMPRENDEVA MEGLIO LA NECESSITÀ - PER TUTTE LE RELIGIOSE - DI UNO SPIRITO ECCELLENTEMENTE SOPRANNATURALE, E DI UNA PERFETTA FEDELTÀ ALLA REGOLA:   

“La vostra vita non è di questo mondo, - le insegna Gesù - ma è la vita del Cielo sulla terra. Poiché voi non appartenete al mondo, non dovete fare le opere del mondo.  

“Le mie Spose sono come i miei Santi. - Le mie Spose devono vivere col cuore in Cielo, mentre lavorano per Me sulla terra. Quando fate un atto di virtù o di osservanza, la Corte Celeste vi guarda”.   

Poco dopo la sua Professione, e prima ancora che fosse cominciata per lei una serie di grazie eccezionali, la nostra cara Sorella aveva visto, in chiara luce, la bellezza delle nostre Sante Regole e le benedizioni che ne ricompensano l'osservanza. In seguito, oh quante lezioni divine si sono aggiunte!   

Un giorno, Nostro Signore le fece percorrere il mondo intero. Le mostrò i Religiosi, i Sacerdoti, i Vescovi, ecc... e in ciascuno dì questi stati, una misura differente di grazia. “Io chiederò a ciascuno - le disse - in proporzione di ciò che avrà ricevuto; ma quanto a voi, non chiederò che una cosa: se avete bene obbedito.   

“La vostra via particolare è nelle vostre Regole e Costituzioni. E' una strada sicura che vi condurrà diritte, diritte alla Visitazione del Cielo.   

“Voi non conoscete a fondo la perfezione contenuta nella vostra Santa Regola. Se voi siete fedeli a praticarla in tutto, nel modo più perfetto, voi avrete sempre nuovi lumi per comprenderla meglio. Ogni atto d'osservanza vi ottiene nuovo lume che ogni negligenza vi fa perdere, poiché l'osservanza della Regola dà l'intelligenza delle cose del Cielo”.   

ESSA COMPRENDEVA MEGLIO LO SPIRITO STESSO DELLA VISITAZIONE:  

“Figliuola - le diceva il Salvatore - chiedi a mio Padre, per tutte le Visitandine, l'unione a Gesù nella vita nascosta”. 

Il 2 luglio 1870, tutta la Visitazione del Cielo fu mostrata a l'umile serva di Dio, come un'armata gloriosa e trionfante. Questa legione di anime benedette, stava al cospetto di Nostro Signore Gesù Cristo, contemplando le sue Piaghe Gloriose: “Esse mi sono molto vicine - disse Gesù - perché sono state molto nascoste sulla terra”.  

“Tutta la gloria del vostro sant'Ordine e per il Cielo!”. Essa intravvide così non solo la beatitudine eterna, ma ancora la via che vi deve condurre.   

Questo richiamo alla vita nascosta che dev'essere quella della Visitandina, Nostro Signore lo ripeté a Suor M. Marta qualche mese più tardi:   

“ Nella notte del 13 dicembre 1870, le fu mostrato uno splendido stendardo ove erano scritte delle sentenze a lettere d'oro tempestate di pietre preziose. Gesù fece leggere alla sua Serva le tre prime righe: non vi era che una sola parola: Unione! Unione! Unione!!!  

Queste parole ricordano il desiderio dei nostri Santi Fondatori. Essi vogliono che noi viviamo in una grande unione di cuori, poiché “in questo sta la pratica e lo spirito del vostro Santo Ordine”.  

Ma la parte inferiore dello stendardo, sorpassava tutto il resto in magnificenza e splendore. Questo - fu spiegato alla nostra Sorella - è un simbolo per dimostrare che, se le anime che fanno grandi cose per Iddio sono magnificamente ricompensate in Paradiso, più bella ancora sarà la corona di quelle che saranno vissute nascoste nell'umiltà

PER I PECCATORI PERDUTI E INDIFESI

 


Tieniti forte alle mani di Dio ed esse ti sosterranno.

 


Madre della Pietà a Piedade dos Gerais (MG – Brasile)


                28.03.2021

Cari figli,
il mondo ha tanto bisogno delle benedizioni del Cielo. In questa domenica così speciale siamo qui per chiedere allo Spirito Santo di calmare il cuore dell’uomo, di calmare l’afflizione dell’uomo e di portare questa pace bellissima e infinita ai nostri cuori, al cuore della fraternità, questa famiglia che oggi è qui in preghiera per tutta l’umanità.

È una gioia poter essere in preghiera per tutta l’umanità. C’è molto dolore, ci sono molte lacrime, c’è molta disperazione, ma noi abbiamo la speranza, questa speranza che viene dall’Alto, questa speranza che vive e regna nei nostri cuori: Gesù.

Oggi facciamo una bellissima riflessione iniziando una settimana di adorazione, di accoglienza a Cristo, al Vangelo, alla vita di preghiera. Oggi dobbiamo vivere con molta più intensità le cose di Dio. Forse in questo momento il mondo ha dovuto fermarsi, ma l’uomo non può smettere di pregare, non può diventare vuoto nel momento in cui lo Spirito Santo vuole riempire la sua vita dei doni di Dio: la sapienza per vincere, la scienza dello Spirito Santo nel cuore dell’uomo, l’intelletto, l’intelligenza, la fortezza. Perché spesso ascolti la Parola ma non vivi la Parola.

Oggi vi darò un bell’esempio di cosa significa ascoltare ma non riuscire a vivere la Parola. In questo momento di calvario, in questo momento in cui siamo in una valle di lacrime, Gesù ci guarda e ci dice: “Non avere paura, abbi fede”. Ma l’uomo ha paura, non ha fede. Ha paura di tutto quello che gli sta succedendo, non ha sicurezza. Deve avere fede. Tutti voi oggi siete nelle mani del Creatore, Gesù è morto sulla croce per voi, Egli ha dato la vita per voi. Quindi abbiamo la grande ricchezza che è il nostro Salvatore. Non dovete immergervi nella disperazione delle lacrime, ma nella speranza della misericordia. Quando attraversi la valle di lacrime e l’ombra della morte, devi avere la speranza della misericordia.

Anche perché tu credi nella Resurrezione. Tu sai che ogni fiore di questo giardino in qualsiasi momento può essere raccolto da Dio – tutti sono nelle mani di Dio – ma questo fiore non cessa di esistere nel momento in cui muore. Perché noi crediamo nella Resurrezione e questa Settimana Santa ci mette sulla via della Resurrezione. Noi abbiamo la grazia di Cristo resuscitato.

Allora oggi siamo qui avanzando verso la nostra più grande speranza. Per questo oggi è una domenica molto speciale. È una domenica in cui le ginocchia devono piegarsi e chiedere a Dio la guarigione dell’umanità. Innanzitutto, la guarigione del cuore, perché oggi l’uomo sta attraversando una tempesta ma, se non guarisce il proprio cuore, non sarà felice con la brezza leggera. Deve guarire il proprio cuore. A volte l’uomo si preoccupa tanto della guarigione [fisica], ma dimentica il cuore. La prima grazia è il cuore.

In questo tempo di giustizia dobbiamo avere un abbandono molto profondo in Dio, perché il mondo sta già entrando nello squilibrio e lo squilibrio è la malattia peggiore. Perché la mancanza di fede e la mancanza di fiducia portano alla disperazione. Perché oggi c’è tanta sofferenza, tanto dolore. Nessuno trova una risposta per questo momento. Questa risposta è la fiducia in Dio. Ma Dio sta già camminando con noi, insieme a noi, per portarci il miracolo del quale abbiamo bisogno. Questo miracolo non è lontano. Pur sapendo che state vivendo il tempo della giustizia, i tempi della battaglia, i tempi confusi.

Quello che non può mancare nel mondo in questo momento è la fede. Quello che il demonio vuole distruggere nella vostra vita è quello che vi renderà vittoriosi: la fede. Perché la fede ci porta la fiducia.

Ecco perché è molto importante l’unione della fraternità in questo momento. Dovete vincere tutte le barriere, perché il demonio mette barriere, anche al vostro essere fraterni: ci sono divisioni, spesso non riesci a guardare tuo fratello e amarlo, provi indifferenza. Dobbiamo vincere questa barriera. Perché qui abbiamo una missione di lotta per il trionfo del Cuore della Madre che sta qui a catechizzarvi. Allora voi siete servi di Dio, in questa grande lotta, in questa grande missione, e quanto più uniti sarete, tanto più combatterete le insidie del demonio. Quanto più l’umanità sarà unita, più combatterà le insidie del demonio. Quanto più il popolo di Dio sarà unito, più sarà vittorioso.

Allora abbiamo qui questa bellissima alleanza con il Cielo, abbiamo la grazia di vivere una settimana santa, la grazia di iniziare una settimana con Cristo, mettendo Lui al centro della nostra famiglia, al centro dei nostri cuori, pur sapendo che questa comunità ha le stesse battaglie che ha il mondo, sente gli stessi dolori del mondo e ha le stesse perdite. Perché siete nel mondo, siete di passaggio, tutti qui vivono abbandonati, confidenti. E Dio fa il miracolo, dobbiamo credere a questo miracolo, dobbiamo chiedere questo miracolo. Quando amiamo, chiediamo e Dio ascolta la nostra voce. Senza paura, con fiducia. Ci vuole abbandono e fede. Fiducia e fede. Ed è la fede che ci rende obbedienti, ci rende rispettosi, ci rende fratelli che amano la famiglia. E chi ama la famiglia si prende cura della sua famiglia, prega, non ha paura ma ha fiducia piena, sicurezza!

Tieniti forte alle mani di Dio ed esse ti sosterranno. È questo che il mondo deve fare oggi: tenersi fortemente alle mani di Dio, che lo sosterranno. Io mi sono tenuta alle mani di Dio, figli. Oggi in questa domenica, simbolicamente voi state riflettendo su qualcosa che la Madre ha vissuto. E il mio abbandono è stato fiducia in Dio, sicurezza nelle mani di Dio. Sapevo che arrivava il momento del dolore più grande della mia vita, ma sapevo che arrivava il momento della forza più grande della mia vita, come Madre di Gesù. E Dio mi ha concesso l’onore di essere la Madre dell’umanità. Tutto si è trasformato. L’amore vince. Per amore, Dio ci fa vincere anche il dolore maggiore che esiste, che è vedere un figlio morto.

Così è anche la vostra unione, la vostra fede, la vostra fiducia. È il momento di avere fede. Quando guardi il mondo oggi vedi solo dolore, perché nel mondo c’è dolore, nessuno può negarlo. Nessuno può voler vedere solo gioia nei momenti di lacrime. È necessario essere felici anche nei momenti di lacrime, ma nessuno può dire che questo momento sia il momento migliore per il mondo. È un momento triste, è un momento di lacrime nelle famiglie, è un momento di paura nelle famiglie, è un momento di disperazione nelle famiglie ma è anche un momento di fede nelle famiglie. È il momento di avere sicurezza nelle famiglie.

Al contrario di quanto pensano molti che non hanno fede, Dio non è mai stato così vicino a noi come in questo momento. E voi avrete la grazia di vivere una settimana di fede molto maggiore di quella che forse avevate mentre respiravate la sicurezza dell’aria pura. Oggi avrete la grazia di vivere una settimana consapevoli che il mondo ha avuto bisogno di attraversare tutto questo affinché le persone comprendessero quanto hanno bisogno di amare e rispettare Dio al di sopra di ogni cosa. L’uomo non è riuscito a capire – spesso per ignoranza e a causa dei suoi peccati – che Dio è al di sopra di ogni cosa. In questo momento sa pienamente che adesso siamo nelle mani di Dio. Ecco perché dobbiamo tenerci forte a queste mani.

E riempirci di meraviglia per la sicurezza che abbiamo in queste mani: perché i fiori sbocciano ancora, gli alberi danno ancora frutti, gli uccellini cantano ancora e voi avete ancora la gioia di vivere questa fede bella che vivete qui, tenendovi alle mani di Dio. Perché ognuno di voi che è venuto – e anche voi che non siete qui presenti ma che avete la grazia di respirare un po’ di questo santuario – conoscete l’importanza della fede, delle cose di Dio, di ciò che è sacro. Siamo sostenuti dalla misericordia del Signore. A volte ti senti mancare la terra sotto i piedi, ma Gesù ti prende per mano.

C’è tanto dolore, non mi riferisco solo a quello della materia ma al dolore spirituale, al dolore del cuore, dell’anima. È triste sentire quello che oggi sentiamo in un mondo apparentemente così bello ma così pieno di quell’inquinamento distruttore che è il peccato. Allora è tempo di fare questa riparazione, di sentire Gesù, di vivere questa soavità che è Cristo. Cristo con noi, Cristo in mezzo a noi, Cristo che ci fa seguire le sue orme, Cristo che ci dà coraggio, fede, fiducia. Perché se diventate uomini pieni di paura, paura di ogni cosa, questo non è un buon segno del cristiano. Il cristiano ha la serenità, ha il silenzio, ha l’abbandono, ha la vita di preghiera.

Il mondo ha bisogno di vivere questa vita di preghiera. Ci sono tante parole e poco silenzio e preghiera. Ci vuole proprio questo silenzio profondo, immergersi nelle profondità del cuore di Gesù, sentire Gesù. Dio sta facendo miracoli così vicino a noi, stiamo vedendo il miracolo della fede. Quante persone hanno fede e riescono a vincere tutti gli ostacoli, per quanto grandi siano. L’umanità oggi deve avere fede. Coraggio, niente è più grande della grazia di Dio! Niente, figli.

Qualunque cosa accada, Io sarò con voi in questa missione. Camminerò insieme a voi, sentendo i vostri dolori e calmando i vostri cuori. Calma il cuore! In quella preghiera che non avete ben compreso, Gesù dice “calma il cuore”, perché vuole che i vostri cuori stiano tranquilli. Nessuno riuscirà a superare la sofferenza che arriverà per la Terra se avrà un cuore tribolato. Calma il cuore! Gesù non si è riferito a un cuore specifico ma “al cuore”, al cuore di tutti. Calma il cuore! Perché la tempesta sarà lunga e distruttrice, ma porterà anche molte benedizioni, molta guarigione. Ci sarà il miracolo, dovete credere a questo miracolo. È una grande attesa. Quando pensavate che tutto era perduto e il mondo era agonizzante perché Gesù era morto, Cristo è resuscitato.

Oggi state vivendo questa agonia sulla Terra, soprattutto in Brasile. Perché il Brasile ha attraversato questo? Per guarire se stesso. Guarigione! L’uomo deve guarire se stesso dall’avidità, dalla disuguaglianza, dall’indifferenza, deve guarire se stesso da ogni gelosia, deve guarire se stesso dalla divisione. Tutto quello che sta accadendo oggi è il raccolto: raccogli quello che semini. Ecco perché il Brasile deve mettersi in ginocchio. Raccogliere cose buone dipende da quello che semina, il suo raccolto è frutto della sua semina. Deve seminare di più l’unione, la misericordia, deve vincere il peccato.

Il peccato è terribile. Una calamità del mondo si può superare, ma il peccato si combatte solo con molta preghiera. E il mondo deve vincere. È molto schiavo del peccato, delle briciole. Gesù è morto per darci il perdono, la guarigione del cuore, per alleggerirci da questo peso del peccato. Allora perché oggi il Brasile attraversa questo? Avete già riflettuto su questo? La vostra nazione è bella, forte, piena di fede, ma dev’essere più santa, deve avere più timore di Dio, dev’essere più unita! Dovete sapere che ogni brasiliano deve cambiare. La felicità di una famiglia dipende da tutti i suoi componenti. Ed è per questo che voi, in questa fraternità scelta su questo suolo brasiliano, avete l’impegno con il Cielo di pregare affinché questa fraternità sia edificata in ogni angolo della Terra, a cominciare dalla vostra patria.

Allora abbiate questa fede bella, figli! Scoprite questo sole che oggi è giusto. Il Cuore di Gesù oggi risplende su di noi. Il mondo può anche attraversare tenebre, tempeste oscure, ma ciò che risplende su di noi è il Cuore misericordioso di Gesù. Voglio che diciate questo al vostro cuore: “su di noi risplende il Cuore misericordioso di Gesù”. È questo Cuore che risplende sul Brasile e sul mondo. Ecco perché non dovete avere paura, dovete avere fede e dovete essere soldati di Gesù che risplendono! Gesù ci ha preparati per risplendere, ci ha detto che dobbiamo illuminare questo mondo che è nelle tenebre. E oggi chi risplende di più è Gesù! Io posso sentire la sua luce sul mondo in questo momento.

Vi benedico insieme alle benedizioni di questo splendore che è Gesù nelle nostre vite.

in questo momento la Madonna benedice tutti

Cari figli,
benedirvi in questo momento è una grazia. Perché Cristo è il Re che illumina il mondo, è la luce che illumina il mondo, è la misericordia che il mondo deve abbracciare in questo momento di epidemie, in questo momento di dolore. C’era già la fame sulla Terra e oggi c’è una fame molto più grande: la fame della giustizia, della grazia, dell’amore, del perdono, della pace. Per questo desidero che i vostri cuori siano benedetti dal potere del Cielo, della Santissima Trinità.

Faccio gli auguri a chi compie gli anni. Siate luce del mondo, perché Dio vi ha creati perché vi ama e vi ha creati affinché possiate essere luce su questa Terra.

Chiedo a Gesù di benedire questi fiori bellissimi per la guarigione del corpo e dell’anima di chi ha fede.

La benedizione di oggi è specialmente per i malati, per coloro che si prendono cura dei malati, affinché non entrino nella disperazione, affinché non perdano la forza, la fede, la fiducia. In ogni momento, ricorda che Dio è con te, ovunque tu vada. Non sei solo. Ogni dono che Dio ti ha dato è un dono di Dio per te: padre, madre, figlio, missionario, persona che ha il compito di prendersi cura di tante persone che hanno bisogno di respirare, respirare con forza e sentire che Dio opera in ogni parte del tuo corpo, proteggendoti da tutto questo male che oggi vuole essere maggiore della tua fede. Per questo vi auguro molta pace.

Ecco la Serva di Dio, Maria l’Immacolata Concezione, Madre della Pietà. Il Signore mi chiama.

 


MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARIA 25 SETTIEMBRE 2019



Amato Popolo Mio:

IL MIO POPOLO CONTINUA A STARE NEL MIO CUORE, PER QUESTO VI CHIEDO DI PRESTARE ATTENZIONE AI VOSTRI SENSI E A QUANTO VI STA ATTORNO, PER NON ANDARE FUORI STRADA.

Dove state andando figli Miei? Voi conoscete bene la via sicura che porta a ME.
Chi prende scorciatoie, sta camminando lontano da Me.

Volete salvare l’Anima? Rispettate I COMANDAMENTIamateli e rendeteli vita nel vostro modo di agire e di comportarvi quotidiano.

Siate esecutori della Mia Volontà, quella di cui vi parlo in ogni momento, ma se continuerete a vacillare non riuscirete ad avvicinarvi a Me.

DOVETE CALMARVI, DOVETE ESSERE VERI E DESIDERARE CON TUTTE LE FORZE, CON TUTTE LE POTENZE E CON TUTTI I VOSTRI SENSI DI RIMANERE NELLA MIA VOLONTÀ E DOVETE PRENDERE PER MANO LA MIA SANTISSIMA MADRE.

SIATE CONSAPEVOLI CHE PER ARRIVARE A ME E PER POTERMI AMARE, DOVETE CONOSCERMI. (Cfr. Gv 17,3)

Figli Miei, le insidie del male vi stanno invitando a comportarvi e ad agire lontani da Me, vi stanno portando ad atti ed opere indebite, peccaminose, eretiche e profanatrici per confondervi ed affinché in questo modo consideriate il male come un bene ed il bene come un male.

Approfittando della confusione che sta patendo la Mia Chiesa, ed Io ve l’avevo già annunciato: “sacerdoti si metteranno contro sacerdoti, vescovi contro vescovi, cardinali contro cardinali.”
La Mia Chiesa sta vivendo nella confusione, sopraffatta dal male che vi è penetrato per dominarla e per portarla a patire.

I Miei figli devono mantenersi saldi ed essere persone di Fede, un Fede supportata dalla conoscenza della Mia Parola e dall’amore per la Nostra Trinità Sacrosanta.  LA MIA PAROLA È PER IERI, PER OGGI E PER SEMPRE. (Cfr. Eb 13,8). È TUTTORA VIGENTE E QUINDI È UN’ETERNA NOVITÀ CHE NON HA BISOGNO DI ESSERE RINNOVATA DALL’UOMO, ma deve essere accolta, messa in pratica in ogni istante della vita, cosicché lungo la strada abbandoniate gli stracci che vi portate addosso ed indossiate abiti nuovi.

L’umanità ora viene controllata da coloro che si sono infiltrati nelle grandi istituzioni che rappresentano le nazioni e che fingono di soccorrere i bisognosi e di cercare il bene dei popoli e degli esseri umani.

SVEGLIATEVI FIGLI, NON CAMMINATE ALLA CIECA!

LA MASSONERIA CHE SI È INSEDIATA NELLA MIA CHIESA MI STA PROFANANDO E VI STA FACENDO ALLONTANARE DA ME, PER FARVI CELEBRARE LA PERSONA. GLI ATTUALI ERODI INNEGGIANO ALL’ACCETTAZIONE DELL’ABORTO, CHE FA SANGUINARE IL MIO CUORE.

In modo iniquo stanno spingendo il Mio Popolo ad impegolarsi con ideologie nefaste che divinizzano la natura e che contravvengono ai Miei insegnamenti.

NON SIATE SORPRESI DELLA FORZA DELLA NATURA E DEI SUOI FENOMENI CHE ANDRANNO AUMENTANDO, GRIDANDO ALL’UOMO CHE NON LA ADORI.

IO SONO IL VOSTRO DIO (Cfr. Es 3,14) E NON POTETE ADORARE NIENTE AL DI FUORI DI ME.
IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA, CHI CREDE IN ME, ANCHE
SE MUORE VIVRÀ.
 (Gv. 11, 25).

Questa generazione continua ad avere davanti a sé la Mia Misericordia e non la vede, ha davanti a sé la Mia Pietà e non la vede, ha davanti a sé la Mia Giustizia e non la vede, per questo, attirata dalla calamita del male, sta andando di peccato in peccato, di offesa in offesa.
Gli appetiti della carne sono molteplici, le voluttà mondane stanno invadendo l’umanità e tutto questo dura il tempo di un istante, “non è eterno”, mentre le conseguenze del peccato senza il debito pentimento, quelle invece sono eterne.

SVEGLIATEVI FIGLI, NON DORMITE!

LA MIA CHIESA È INVASA DA FALSE IDEOLOGIE.
IO VOGLIO LA SALVEZZA DI TUTTI I MIEI FIGLI.

Popolo Mio, la terra vi farà svegliare con la sua sequenza di forti tremori e terremoti, non solo nelle faglie tettoniche riconosciute, ma in quelle che deriveranno da queste faglie ed appariranno come nuove. In seguito a ciò, i vulcani si sveglieranno, i bisogni dell’umanità aumenteranno a causa di inattesi e intempestivi cambiamenti del clima che l’uomo ha provocato con la sua ribellione, con la sua disobbedienza e con la sua prepotenza.

L’umanità non deve rimanere indifferente di fronte alla guerra che è iniziata, ma deve continuare a stare attenta ai progressi della guerra.

PREGATE FIGLI MIEI, PREGATE PER LA MIA CHIESA, AFFINCHÈ NON VI PENETRINO LE NOVITÀ CHE ALLONTANANO DALLA VOLONTÀ DELLA NOSTRA TRINITÀ.

PREGATE, OFFRENDO L’ASTINENZA DAL CIBO NELLA MISURA IN CUI OGNI ORGANISMO LO PERMETTA.

Pregate figli Miei, pregate per la Finlandia. Un’inattesa attività vulcanica, farà patire grandi nazioni.

Pregate figli Miei, pregate. L’Europa patirà fino a non poterne più.

Pregate figli Miei, la Germania patirà e gli Stati Uniti continueranno ad essere flagellati dalla natura e tremeranno.

POPOLO MIO, IO NON SONO UN VENDICATORE, SONO MISERICORDIOSO. IO PERMETO ALL’UOMO DI ANDARE FIN DOVE LO PORTA LA SUA VOLONTÀ E ALLO STESSO TEMPO DI DETERMINARE LE CONSEGUENZE DELLA SUA VOLONTÀ.

Io Sono Amore e vi chiedo di essere il Mio stesso Amore, perché viviate essendo una cosa sola.

La fratellanza è indispensabile per il Mio Popolo.

IL MIO AMORE VI CHIAMA AD ENTRARE NEL MIO SACRO CUORE.
POPOLO MIO, IO SONO IL TUO DIO!

Il vostro Gesù

AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO


COMMENTO

Fratelli:

In quanto Popolo di Dio, abbiamo degli obblighi da adempiere.
Non possiamo disconoscere Cristo o la nostra Madre Santissima ed applicare a nostro piacimento una libera interpretazione della Legge di Dio, accettando un’interpretazione diversa da quella alla quale siamo tenuti in quanto figli di Dio.

Nostro Signore Gesù Cristo ci chiede di svegliarci dall’indifferenza, dall’incostanza, dall’individualismo, dall’accoglienza di novità che vanno contro la vita stessa, vita che è un Dono dato da Dio.

Definirsi satanista in passato era motivo di timore e di vergona, mentre ora il fatto di dichiararsi satanista è fonte di orgoglio e di potere e il demonio viene considerato da costoro alla stregua di dio.

Questa decadenza non è nata ora, ma è da tempo che ha incominciato a colpire l’umanità ed in questa generazione sta arrivando al culmine, intrecciandosi con il disorientamento causato dai continui dibattiti e pronunciamenti devianti che sono in atto in seno alla Chiesa.

Questo panorama ci porta in un unico punto, cioè quello che sta davanti all’umanità e che si sta avvicinando e questi sono i segni di questo tempo.

Affidiamoci alla Madonna affinché illumini il cammino di questo Popolo di Dio che non vuole defraudare il suo Salvatore.

Uniti nei Sacri Cuori!

Luz de Maria

Non sprecate le vostre vite con occupazioni inutili, perché la preghiera e il sacrificio devono essere la vostra vita



 2 ottobre 1970 - Vigilia di Santa Teresa di Gesù Bambino


     Nostra Signora - "Come poco sanno quanto sia vicina la catastrofe su di loro. Non sprecate le vostre vite con occupazioni inutili, perché la preghiera e il sacrificio devono essere la vostra vita".

     Santa Teresa - "Io sono Teresa di Gesù Bambino. Non ho cercato le ricchezze di questo mondo, ma mi sono nascosta con povertà di corpo ma ricchezza di spirito. Ho trovato nella mia oscurità una gloria molto più grande nella luce del cielo.

     "Segui la mia piccola via. Unitevi a me in questo Regno glorioso. Quanto sono inutili le cose del mondo se messe accanto alle glorie del cielo".


     Gesù - "Voi siete i figli del mio cuore. Io vi benedico di cuore. Il vostro giogo sarà pesante, ma solo in relazione alla penitenza necessaria per salvare le anime. Le vostre preghiere recupereranno molti dalle tenebre".


La crisi del Medio Oriente peggiorerà


     "La crisi del Medio Oriente peggiorerà. Il mio cuore è straziato dal dolore per quello che ci aspetta. Piango per le madri di questi figli perduti. Piango per le madri di questi corpi spezzati. Prego per trattenere l'inghiottimento che ci aspetta. Pregate sempre, una costante veglia di preghiera. Vi darò molti segni perché non siate inconsapevoli.

     "Ricordate, vi ammonisco per solide ragioni di portare il vostro Rosario. Posso solo chiedere la vostra obbedienza. Il Rosario tratterrà le tenebre. Non siate lassisti nelle vostre preghiere.

     "La disumanità dell'uomo verso il fratello è il Nostro più grande dolore. C'è una cecità molto peggiore della perdita della vista fisica: la cecità del cuore. Tanti si dirigono ciecamente verso le fiamme. L'uomo cerca di distruggere le prove dell'inferno, ma imparerà presto la verità. L'inferno esiste e il paradiso esiste. I peccati della carne mandano più anime all'inferno.

     "Porta il Mio Rosario ai bambini che vagano più lontano nelle tenebre. Chi li porterà alla luce? Voi che amate Me e Mio Figlio dovete portare questa luce nelle tenebre. Vedete il Suo cuore così trafitto dai peccati dell'uomo ingrato!".

     Gesù - "Guai a coloro che sviano i piccoli! Meglio che siano morti nel grembo delle loro madri che camminare sulla terra per distruggere le anime".

     Santa Teresa - "Cedo la gioia di questa occasione per il cuore sanguinante del mio Gesù. Non posso riposare, perché ho sete di anime. Anche la mia missione non sarà completata fino alla fine dei tempi. Vengo per molte anime. Dovete tutti rinnegare il mondo e rivolgervi a Dio, perché i giorni si sono accorciati.

     "Molti santi stanno apparendo sulla terra in questa battaglia per recuperare le anime. Molti lavoreranno come intercessori tra Dio e gli uomini".

Estratto 

Intervista / Carlo Maria Viganò: “Possa questa Santa Pasqua spronarci a un ritorno a Dio. Dobbiamo avere fede ed esercitare la virtù della Speranza”

 


Cari amici di Duc in altum, in vista della Pasqua ho rivolto alcune domande a monsignor Carlo Maria Viganò e l’arcivescovo ha accettato di rispondere. Vi propongo qui l’intervista.

***

Eccellenza, attraverso i suoi ripetuti interventi e l’attività di alcuni blog stiamo denunciando in ogni modo l’apostasia che si sta diffondendo nella Chiesa, così come la tirannia imposta dall’ideologia del Nuovo Ordine Mondiale, alla quale la Gerarchia della Chiesa appare in tutto sottomessa.

Rispetto a questi temi si nota una divisione, sempre più accentuata, all’interno delle famiglie stesse e anche tra amici. Sul giudizio rispetto alle vicende del mondo e della Chiesa ci si divide in modo radicale, con una polarizzazione che sembra non ammettere alcuna forma di comprensione reciproca. È come se emergessero due culture, due antropologie e anche due fedi diverse. Dunque, come comportarsi, in questa situazione, salvaguardando l’amore per la verità?

Ha ragione: l’instaurazione del Nuovo Ordine, iniziata con il pretesto della cosiddetta pandemia, rende percepibile a molti la perdita di serenità e pace interiore; ci fa percepire un male che ci sovrasta e dinanzi al quale ci sentiamo impotenti; acuisce le divisioni e i diverbi tra familiari, parenti e amici. Molto spesso restiamo addolorati nel vedere come la menzogna riesca a convincere persone a noi vicine che pure credevamo mature e in grado di discernere il bene dal male. Ci pare incredibile che i nostri amici si siano lasciati ingannare, anzi direi quasi ipnotizzare dal martellamento dei media mainstream: medici che reputavamo coscienziosi sembrano aver cancellato le proprie conoscenze scientifiche abdicando alla razionalità in nome di una sorta di folle superstizione; conoscenti che fino a ieri condannavano gli orrori del Nazismo e del Comunismo non si accorgono di quanto gli orrori di quelle dittature siano riproposti in una forma ancora più disumana e spietata, replicando su vasta scala le sperimentazioni dei lager e la violazione dei diritti naturali sulla popolazione mondiale. Non ci capacitiamo che il nostro parroco ci parli del Covid come se si trattasse di una pestilenza, che il sindaco si comporti come un gerarca, che la vicina di casa chiami i Carabinieri perché una famiglia organizza una grigliata in terrazza. Anziani che hanno combattuto valorosamente rischiando la vita sono letteralmente terrorizzati da un’influenza curabile. Padri di famiglia di solidi principi morali tollerano che i loro figli siano indottrinati al vizio e alla perversione, come se quello che è stato loro trasmesso e in cui hanno creduto non avesse più alcun valore. Parlare di amor di Patria, di difesa dei confini nazionali, di sovranità nazionale è considerato fascista. E ci chiediamo: dov’è l’Italia che abbiamo amato? Dov’è la Chiesa che ci ha istruito nella Fede e fatto crescere nella Grazia di Dio? Possibile che sia stato tutto cancellato in pochi anni?

È evidente che quanto sta avvenendo è stato pianificato da decenni, tanto in ambito civile quanto in ambito religioso. E molti, moltissimi sono stati tratti in inganno, prima convincendoli a concedere diritti a quanti non condividevano né la nostra Fede né i nostri valori; poi facendoli sentire quasi in colpa per il fatto di essere Cattolici, per le loro idee, per il loro passato. Oggi siamo giunti al punto di essere a stento tollerati come retrogradi e fanatici, mentre c’è chi vorrebbe rendere reato ciò che per millenni ha costituito le basi del vivere civile e dichiarare non solo lecito, ma obbligatorio ogni comportamento contro Dio, contro la natura, contro la nostra identità.

Dinanzi a questo stravolgimento che coinvolge l’intera società, appare sempre più chiara la divisione che emerge tra figli della luce e figli delle tenebre: è una grazia che ci è concessa da Dio per compiere una coraggiosa scelta di campo. Ricordiamoci le parole di Nostro Signore: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada» (Mt 10, 34). Il pacifismo di cui sentiamo parlare da decenni serve solo a disarmare i buoni e lasciar liberi i malvagi di compiere le loro opere inique. Ben venga dunque, se serve ad aprirci gli occhi, anche la divisione e la polarizzazione tra quanti appartengono alla Città di Dio e quanti servono il principe di questo mondo. L’amore per la verità implica necessariamente l’odio della menzogna, e sarebbe sconsiderato e illusorio credere che si possano servire due padroni. Se oggi ci si chiede di scegliere tra il Regno di Cristo e la tirannide del Nuovo Ordine Mondiale, noi non possiamo sottrarci a questa scelta e dobbiamo compierla con coerenza, chiedendo al Signore la forza di testimoniarLo fino al martirio. Chi ci dice che il Vangelo può conciliarsi con l’antivangelo del globalismo mente, così come mente chi ci prospetta un mondo senza guerre in cui tutte le religioni possano convivere in pace. Non vi è pace se non nel Regno di Cristo: pax Christi in regno Christi. Certo, per condurre con successo il nostro combattimento dovremmo poter contare su generali e comandanti che ci guidino: se quasi tutti hanno preferito la diserzione e il tradimento, noi possiamo comunque contare su una Condottiera invincibile, la Vergine Santissima, invocando la Sua protezione sui Suoi figli e su tutta la Chiesa. Sotto la Sua potente guida non dobbiamo temere nulla, perché è Lei che schiaccerà il capo dell’antico serpente, ripristinando quell’ordine che l’orgoglio di Satana ha infranto.

Parliamo di liturgia e di santa Messa. Non tutti i fedeli cattolici, per quanto ben intenzionati, hanno la possibilità di partecipare a Messe Vetus Ordo e devono “accontentarsi” di quelle che si celebrano nelle loro parrocchie, spesso segnate da maleducazione liturgica se non da veri e propri abusi. In queste Messe si riceve la Comunione sulla mano, stando in piedi, si recita il Padre nostro secondo la nuova formula, si è invitati a scambiarsi “lo sguardo di pace”, si ascoltano prediche in linea con il bergoglismo (solo per toccare alcuni aspetti). Finisce che si esce dalla Messa rabbuiati, per usare un eufemismo, anziché rasserenati e riconciliati con Dio e i fratelli. E allora? Come fare?

Ci si dovrebbe chiedere anzitutto come sia possibile che l’atto supremo del culto, istituito da Nostro Signore per perpetuare in modo incruento sui nostri altari le grazie infinite del Sacrificio del Calvario, diventi un ostacolo alla santificazione dei fedeli anziché un’occasione di progresso spirituale e di pace interiore. In altri tempi la Messa offriva uno sprazzo di Paradiso in mezzo alle prove e nel caos del mondo; oggi pare che lo strepito del mondo sia elemento indispensabile per bandire il silenzio, l’adorazione orante, il senso del sacro e della presenza di Dio. Ma se nell’ordine naturale è nostro dovere nutrire il corpo con cibi sani ed evitare quelli avvelenati o adulterati, a maggior ragione nell’ordine soprannaturale è nostro dovere alimentare la nostra anima con un nutrimento sano, tenendoci lontani da quanto può avvelenarci spiritualmente.

Comprendo ovviamente la difficoltà dei fedeli nel frequentare le chiese in cui non si celebra la Santa Messa tradizionale; ma penso che il Signore sappia apprezzare anche la buona volontà di chi è consapevole dell’importanza che ha il Santo Sacrificio per la nostra anima, specialmente in momenti di grande crisi come quelli che stiamo attraversando, e che per questo sa compiere un piccolo sforzo, almeno la domenica, per santificare degnamente il giorno del Signore. Vi sono stati tempi e luoghi in cui i Cattolici erano perseguitati e assistere alla Messa era difficile e pericoloso, eppure i fedeli riuscivano a riunirsi clandestinamente nei boschi, nelle cantine o nelle soffitte per onorare Dio e nutrirsi del Pane degli Angeli: abbiamo il dovere di essere degni di questi nostri fratelli nella Fede, senza accampare scuse o pretesti. D’altra parte, il Motu Proprio Summorum Pontificum riconosce ai fedeli il diritto – un diritto, non un privilegio – di avere la Messa tradizionale e se questo non avviene ovunque è in gran parte perché i fedeli non sanno imporsi. Non è una questione di estetismo, di amore per il latino o per il canto gregoriano o una forma di nostalgia per il proprio passato; qui è in questione il cuore della vita della Chiesa, l’anima della vita soprannaturale dei Cattolici, il bene stesso del mondo.

Comprendo che molti fedeli si trovino in una situazione di difficoltà, quantomeno dal punto di vista umano, nel momento in cui devono decidere se abbandonare la vita della parrocchia per cercare altrove, talvolta a chilometri di distanza, una Messa tradizionale. I fedeli hanno il dovere morale grave quantomeno di cercare una Messa celebrata con decoro e rispetto da un pio sacerdote che amministri la Comunione in bocca.

La pandemia ha dato il pretesto per imporre abusivamente limitazioni alle funzioni liturgiche: non rendiamoci responsabili di questi soprusi con il nostro silenzio e la nostra rassegnazione a lasciarci imporre Messe indecorose o sacrileghe. Dio è offeso anche dall’indolenza e dall’indifferenza con la quale ricambiamo il Suo amore per noi. Un’indolenza che è sempre più percepibile nei fedeli che si lasciano imporre addirittura le vaccinazioni in chiesa il Sabato Santo, sostituendo la meditazione dei Novissimi con la paura infondata della morte fisica. Dinanzi a queste manifestazioni di asservimento del Clero e della Gerarchia ai diktat di un’autorità corrotta e corruttrice, levare alta la voce rappresenta non solo un dovere morale, ma anche un freno agli eccessi di tanti ecclesiastici che hanno dimenticato il senso del loro Sacerdozio e l’anima della loro vocazione. Costoro dovrebbero considerare seriamente quanto sia grave la cooperazione alla narrazione sul Covid, soprattutto quando la superstizione pseudoscientifica diventa l’unica forma possibile di fede, appropriandosi della simbologia, del lessico e della ritualità di una religione. Chi ha orecchi per intendere, intenda.

Chiediamo dunque ai nostri sacerdoti di celebrare la Santa Messa come se fosse la prima e l’ultima della loro vita, di farla finita con questi riti mondanizzati, e di restituirci un tesoro che tengono ostinatamente nascosto. Non dimentichiamo di dare aiuto materiale e spirituale ai sacerdoti che con coraggio e coerenza celebrano la liturgia tradizionale, ricordandoci che un domani saranno loro a ricostruire il tessuto che restaurerà la società cristiana. E se proprio non possiamo assistere con regolarità al Santo Sacrificio nel rito tramandatoci dagli Apostoli, teniamoci alla larga da chi profana il Santissimo Sacramento e usa il pulpito per corrompere la Fede e la Morale. Tengo tuttavia a ribadire, per dovere di coscienza, che laddove sia possibile assistere alla Messa tridentina senza grave incomodo, si deve certamente preferire questa alla Messa riformata.

Avrà visto, Eccellenza, che di nuovo è stata riproposta la questione del “chi è papa e chi non è papa”. Alcuni dicono: visto che Bergoglio è stato eletto in base alle manovre della mafia di San Gallo e forse con irregolarità durante il Conclave, non è papa. E invece lo sarebbe ancora Ratzinger, il quale avrebbe rinunciato al soglio non liberamente, ma perché costretto da forti pressioni, e avrebbe scritto volutamente in modo scorretto il testo latino della rinuncia per renderla invalida. Fantachiesa? O c’è qualche elemento da tenere in seria considerazione?

Molteplici cause – forti ed indebite pressioni sia esterne alla Chiesa sia da parte di eminenti membri della Gerarchia, come pure la personale indole di Joseph Ratzinger – avrebbero indotto Benedetto XVI a formulare una dichiarazione di rinunzia in modo del tutto irrituale, lasciando la Chiesa in uno stato di grave incertezza e confusione; macchinazioni di un gruppo di cospiratori progressisti avrebbero indicato in Bergoglio il candidato eletto poi nel corso di un conclave segnato da infrazioni alla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis che regola l’elezione del Romano Pontefice: questi elementi sarebbero tali da rendere nulla l’abdicazione di Ratzinger, nullo il Conclave del 2013 e nulla l’elezione del successore. Tuttavia, ancorché diffusi ed innegabili, questi elementi necessitano di una conferma e soprattutto di una dichiarazione dell’autorità suprema della Chiesa. Ogni pronunciamento formulato da chi non ha l’autorità per farlo sarebbe temerario. Credo inoltre che, allo stato attuale, la disputa su chi sia il Papa regnante serva solo ad indebolire la già frammentata parte sana del corpo ecclesiale, seminando divisione tra i buoni.

Preghiamo con fiducia il Signore di far venire alla luce la verità e di mostrarci la via da percorrere. Per ora, forti della virtù di Prudenza che ordina i mezzi al fine ultimo, conserviamoci fedeli e custodiamo gelosamente quello che ha sempre creduto la Chiesa: quod semper, quod ubique, quod ab omnibus creditum est.

In questa fase che, per tanti aspetti, è così complicata e confusa, qual è la sua preghiera? Vuole suggerirci come rivolgerci a nostro Signore?

Quanto avviene oggi è a causa dei peccati pubblici delle nazioni, dei peccati dei singoli e, per quanto possa suonare terribile, dei peccati degli uomini di Chiesa. Noi non possiamo intervenire per i peccati delle nazioni né per quelli della Gerarchia, ma possiamo iniziare con umiltà e con spirito di vera conversione a emendarci dalle nostre colpe, dalle nostre infedeltà, dalla nostra tiepidezza. Così, mentre i nuovi farisei si compiacciono dell’apprezzamento del mondo, oltre che pregare per la loro conversione, dobbiamo implorare la misericordia del Signore per noi stessi con le parole del Vangelo: «O Dio, abbi pietà di me peccatore» (Lc 18, 13). La società, ed ancor prima la Chiesa, trarranno un gran beneficio dalla nostra fedeltà e dal percorrere, con la Grazia di Dio e la protezione della Santissima Vergine, il cammino di santità che ci è preparato. Non priviamoci del ricorso fiducioso a Colei che sulla Croce Nostro Signore ci ha dato per Madre, e che in quanto tale non ci negherà il Suo aiuto nelle prove.

Ci avviciniamo alla Pasqua: nonostante tutto, il Signore risorge. Vogliamo trovare ragioni di speranza. Impresa difficile, ma possiamo provarci?

Non solo possiamo provarci: dobbiamo avere fede ed esercitare parimenti la virtù della Speranza, secondo la quale sappiamo che il Signore ci accorda le Grazie necessarie ad evitare il peccato, compiere il bene e meritare l’eterna beatitudine del Cielo. Non dimentichiamoci di essere pellegrini in hac lacrimarum valle, e che la nostra patria è la Gerusalemme celeste, assieme agli Angeli e ai Santi, nella gloria della Santissima Trinità. Surrexit Dominus vere, proclama la liturgia pasquale: Egli è risorto una volta per tutte, vincendo Satana e strappandogli quel chirografo che Adamo aveva firmato con il peccato originale. Le prove presenti, il timore di essere abbandonati e soli contro uno schieramento potentissimo che sembra schiacciarci e vincerci non devono intimorirci, ma spingerci a rinnovare la nostra fiducia in Colui che ha detto di Sé: «Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in Me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, Io ho vinto il mondo» (Gv 16, 33).

Possa questa Santa Pasqua spronarci ad un ritorno a Dio, offrendo le prove e le tribolazioni con spirito di espiazione e di riparazione per la conversione dei peccatori, così che dopo aver anche noi condiviso l’amaro calice del Getsemani possiamo renderci degni della gloria della Resurrezione.

a cura di Aldo Maria Valli