mercoledì 3 settembre 2025

APPARIZIONI DELLA MADRE DI DIO IN VENEZUELA



Maracaibo (1988-_?_)

AI SACERDOTI:

“Figli miei, figli miei prediletti, mettetevi di nuovo nelle mani del Signore con le vostre coscienze e i vostri cuori. Neppure voi comprendete l’immenso dono che Dio vi ha offerto nel Suo Ministero Sacerdotale”.

SUI SACERDOTI:

“Figlioli miei, il raccolto è abbondante e gli operai sono pochi.
Oggi vi invito a pregare il Signore per le vocazioni sacerdotali e religiose.

Piccoli miei, i sacerdoti sono i miei figli prediletti perché hanno lasciato tutto per seguire mio Figlio e per dare la loro vita al servizio dei loro fratelli. Essi vengono attaccati con forza dal nemico di Dio, e sono pastori di molte anime. Vi invito ad amarli, ad aiutarli a compiere il loro lavoro, a pregare per loro e a non criticarli.

Figlioli miei, pregate per i pastori del Popolo di Dio. Là dove va il pastore, camminano anche le pecore, e se il pastore si smarrisce, anche la maggior parte delle pecore si perde, ma a quel pastore, il Signore chiederà conto di ogni pecora; perciò Satana si impegna ad allontanarli dalla santità. Pregate molto per i miei figli sacerdoti. Pregate per tutti quelli che vogliono spiegare con il ragionamento ciò che solo la Fede può far conoscere.

Molti sacerdoti non sono esempi di vita,e a causa loro, del loro cattivo esempio, molte anime si allontanano dalla Chiesa.

Figli miei amatissimi, pregate e fate penitenza, affinché il Signore vi mandi molti santi sacerdoti e perché confermi in Grazia quelli che hanno deciso di seguirlo”.

martedì 2 settembre 2025

L’effetto delle dottrine erronee – Combatterle

 


La dottrina sulla Re-incarnazione conduce nell’errore


Una  dottrina erronea può trascinarsi dietro infinitamente tante dottrine erronee o opinioni, se non vengono corrette, prima che possa esercitare il loro effetto devastante, perché una dottrina erronea, non importa in quale campo, è un’opera del Mio avversario, che da ciò vuole conquistare gli uomini e renderli incapaci di riconoscere la Verità. Ma quello che procede dall’avversario, non può mai avere un effetto buono o non-danneggiante. Soltanto per questo Io cerco sempre di nuovo di condurre a voi la Verità, perché una dottrina errata non può essere combattuta in nessun altro modo, Io non l’affronto nemmeno mai con violenza, ma rendo possibile ad ogni uomo di riconoscere quella dottrina erronea e di respingerla con la Verità. Se voi uomini avete ora la conoscenza sul suo devastante effetto, comprenderete anche del perché Io incarico sempre di nuovo i Miei portatori di Luce, di procedere senza timore contro tutto ciò che non corrisponde alla Verità. Io posso bensì esercitare Clemenza sugli uomini, che sono totalmente senza conoscenza i quali nella buona fede di agire bene, si confessano all’errore, perché considerano questo come Verità. Ma Io so anche, chi è in grado di fare un esame, e se Io ora do a costui la possibilità di considerare e riconsiderare il patrimonio spirituale che gli veniva offerto, quando Io gli guido la Verità e lui possa metterla quindi di fronte all’errore, allora deve anche sfruttare questo vantaggio. Ed allora non posso più essere clemente nei suoi confronti se malgrado ciò si attiene saldo all’errore e non accetta la Verità. Perché soltanto la Verità può riportargli la Benedizione per la sua anima, invece una dottrina erronea non può portare nessuna salita alla sua anima, ma verrà valutato il grado d’amore che un uomo ha per Me, in cui egli segue una dottrina d’errore. Ma lui deve comunque accettare la Verità, e se questo non succede nella vita terrena, allora nel Regno dell’aldilà, e secondo il grado di Luce in cui è deceduto, potrà riconoscere l’errore e la Verità in un tempo più breve o più lungo. Ma soltanto la Verità può renderlo beato. Ma se ai portatori di Luce riesce di marchiare già sulla Terra una dottrina d’errore e nel renderla innocua con la pura Verità, se riescono a dimostrare il Mio avversario come origine di una dottrina, perché contemporaneamente vengono anche riconosciuti tutti gli effetti di quella dottrina e perché l’uomo riconosce ora anche sempre più chiaro Me ed il Mio Essere, ma che è velato da erronei insegnamenti oppure fornisce persino una immagine distorta di Me. Voi dovete sempre ricordare che il Mio avversario vuole impedire che voi Mi riconosciate bene, per impedirvi di portarMi incontro l’amore e di tendere a Me. Io come l’eterna Verità Stessa posso quindi essere distorto soltanto tramite l’errore e ci vuole una grande misura d’amore per darsi lo stesso a Me e di non urtarsi contro l’errore, ma soltanto pochi uomini hanno questo amore, e perciò l’errore è un grande pericolo, dato che spinge gli uomini nelle mani dell’avversario, dove l’amore non ostacola la sua influenza. Gli uomini prendono troppo poco sul serio la Verità, perché il profondo desiderio per essa li farebbe riconoscere rapidamente, dove l’errore si è insinuato. Ma sovente accettano tutto spensieratamente ciò che viene loro presentato come Verità, oppure rifiutano tutto. La pura Verità si affermerebbe, se gli uomini stessi vi tendessero. Ma la loro indifferenza nei confronti della Verità rende possibile al Mio avversario di penetrare e di diffondere delle dottrine errate, e che è l’intenzione del Mio avversario di lavorare contro di Me, sarà chiaro ad ognuno. Perciò deve essere riconosciuta dagli uomini la pericolosità del suo agire e delle sue opere, e non deve essere esercitata nessuna tolleranza nei confronti dell’errore da coloro, che lo riconoscono come errore e che sono capaci ed anche incaricati di contrapporre la pura Verità. Perché Io guido la Verità sulla Terra soltanto per aiutare gli uomini ad uscire dall’oscurità della notte alla Luce del giorno. E chi riceve la Luce, non deve rivolgere il suo occhio all’oscurità, ma portare la sua Luce dentro a quest’oscurità per scacciarla. 

Amen

18. gennaio 1957



IL BACIO DI GESÙ

 


[I.64] Delle volte mi pareva d'avera d'aver come baci dal medesimo Signore, ma in modo che non so dire. Li chiamava i baci di pace, e mi dava in un attimo così intima cognizione di sé con un altro lume sopra la cognizione di me stessa. Ritornavo in me con ambedue questi lumi: uno mi dava animo, e questo era il lume che avevo di Dio; l'altro mi teneva umile, e questo era quella cognizione propria. Tutto ciò facevami buono, per quanto potevo conoscere. Sia tutto a gloria di Dio.

[I.110-11] Mi pare di ricordarmi che in tal mattina, dopo la santa Comunione, ebbi subito una visione di Gesù bambino, il quale parevami che mi baciasse. Più volte avevo avuto questo. Io lo chiamavo bacio di pace. E quello che in quel punto Ecco comunicava all'anima mia non posso colla penna narrare. Io gli dissi che non facesse tali cose con me, ma che ciò facesse con anime più umili e non superbe, come ero io. E po di cuore gli dissi: Io  non credo ch siate il Signore, ma il tentatore mio nemico, e facciate così per farvi amico mio. Via non voglio queste cose; patire, patire vi chiedo. In un subito Gesù bambino mi si accostò di nuovo, e diedomi un bacio con dirmi: Sta posata, che son io. Si' al tuo confessore tutto quanto io opero in te , e tu fa pure l'obbedienza di quanto di comanda. Mi pare che mi lasciasse certa cognizione del suo infinito amore e della sua misericordia. Di qui avevo lume della mia ingratitudine ed impotenza; ma sentivogenerosità e vedeo che tutto veniva da Dio, se vi era niente di buono. Il cattivo era mio. Di questo ne avevo una cognizione intima, che ben scorgevo che cosa avrei fatto, se Dio colla sua grazia non mi avesse assistito. E mi pareva che mi restasse il desiderio di più patire. 
Questi baci di pace li ho provati in più modi, ma tutti mi pare che facessero lo stesso effetto, e mi lasciavano queste vive cognizioni di me medesima, che non potevo niente, non ero niente. E di niente mi curavo. Solo Iddio bramavo e di fare in tutto il suo volere.

[I.234-237] Mentre io vi chiesi di nuovo a baciare la pisside, sentii un certo abbracciamento ed unione fra Dio e l’anima mia, e parevi di avere un bacio. Questo fu così intimo, che non so come fare per dichiararlo. Contuttociò voglio obbedirlo anche in questo, e gli darò qualche rozza similitudine.
Cioè a dire: quando Iddio dà di questi baci, son cose tanto penetrative, che pare metta sossopra tutto il nostro interno. Voglio dire che tutte le potenze, cuore, anima, sensi e sentimenti tutti pare che partecipino un saggio del divino amore. Questo amore non è celato, come le altre volte; ma, alla scoperta, si fa vedere e viene, in persona, ad abbracciare la medesima anima con dirle: Viva la pace! Ed, in un istante, l’abbraccia e la bacia. Per questo io lo chiamo bacio di pace.
Vedete: quando venisse un nostro amico o parente di lontano, subito gli si va incontro con festa ed allegrezza; ma, quando poi venisse un nostro proprio padre, oh! quanto contento ci apporta! Subito veduto, si abbraccia e bacia. Così pare che abbia fatto quest’anima mia, essendo venuto il suo vero padre. Ed, in quell’atto, ne ha avuto un po’ di lume soprannaturale, e, col lume e colla corrispondenza di Esso, si faceva incontro per abbracciarlo e baciarlo. Ed essa sentiva in sé il secondo bacio che gli rendeva il suo Gesù. Ma è tale questo bacio, che pare, nel medesimo punto, Iddio e anima siano una istessa cosa. Qui ci vorrebbe dichiarazione, ma grande. Io non ho tanta intelligenza. Piuttosto tacerò che dire; perché così, col silenzio, vengo a comprendere tutto, e dichiararlo l’ho per impossibile.
Pare a me però, che, quando l’anima ha quelle comunicazioni della viva presenza di Dio, bene spesso ella partecipa di questo divino dono. ma questi baci sono tutti differenti, ed io ne ho provati di più sorta; ma mai ho avuto lume che siano veramente baci. Ora che Iddio me lo ha dichiarato e me l’ha dichiarato e me l’ha fatto alla scoperta, conosco che sono veramente baci.
ma delle volte, si hanno eppure non si sente niente; solo si trova l’anima tutta contenta, e si vede tutta unita col suo Dio. Non si sa cosa sia stato il motivo di sì fatta unione, ed allora io penso che Gesù abbia dato un bacio, ma incognito.
Questi si assomigliano a quei tocchi che Gesù fa nel cuore, ed anche a quegl’inviti che fa all’anima sua sposa; ma sono tutti differenti. Così pare a me.
Il bacio, in un subito, unisce l’anima a Dio solo; ed ella resta con tal pace, che ben le è noto di aver avuto il bacio di pace. In quel mentre, Iddio le da questa bella cognizione, e le fa intendere che di già le ha fatto questo dono. Ella allora si sente del tutto essere tirata, per via di amore, nel suo Dio tutto amoroso; e, delle volte, mentre essa sta con questa bella cognizione, si sente, di nuovo, baciare. Oh! allora sì, che, se il Signore non le porgesse aiuto soprannaturale, si morrebbe di violenza d’amore.
Queste sorte di cose io le ho provate, ma chiare volte, e mai ho avuto cognizione cosa siano; solo adesso Iddio mi ha comunicato, che tali effetti nell’anima, non sono altro che un suo bacio. O bacio di pace! O bacio di amore! O bacio di vita! Così lo chiamo, perché pare che dia nuova vita, nuova forza e vigore alla medesima anima.
In quanto a quei tocchi che si sentono nel cuore, sono quasi lo stesso. Contuttociò il modo che l’anima sente della sua unione col suo Dio, è differente; perché il bacio ha possanza tale, che subito pone unione amorosa fra Dio e l’anima, e questi tocchi sono come sveglie che destano l’anima, ma essa, come appunto destata da un profondo sonno, non ha subito quella chiara visione del suo amato Bene. Ha sentito un non so che, ma non sa che cosa sia. Mentre ella sta così ansiosa, di nuovo, sente un altro tocco, ed ella di subito sorge, e vorrebbe correre, ma non sa dove. Sta come impazzita e fuor di sé. Venendo il terzo tocco, si vede avanti il suo Dio con qualche visione intellettuale, la quale finisce di destarla, e le fa conoscere chi è quello che le dà siffatti tocchi nel suo cuore.
E questi tocchi non vengono sempre avanti le visioni. Solo quando Iddio vuole e si compiace di darli. È ben vero che, avendo di questi tocchi avanti, pare che, nelle visioni, vi sia più lume soprannaturale, e in queste vi è ben spesso qualche comunicazione. Così pare a me. Non so se dico qualche sproposito. Il tutto dico di quanto io passo. Del resto, in quanto alle dichiarazioni, non ne parlo, perché non sono cose da semplici come me. Solo dico qualche cosa, acciò si veda la gran misericordia di Dio, l’infinito suo amore, che, per mezzo di queste cose, Egli viene comunicando alle anime nostre.
Orsù! dacché sono in questo discorso, vi voglio dire anche gli effetti che prova l’anima quando ella sente quegl’inviti. È vero che nemmeno di questi parlerò appieno; contuttociò vi dirò qualche cosa.
Questi inviti sono di più sorte; ma tutti uniti si fanno un solo, Sono differenti, per essere con differenti modi, ma tutti ci tirano a quel Dio solo; ed a questo solo Iddio pare che l’anima nostra aspiri, stando ella tutta assorta nella divina presenza. In questo mentre, si sente un invito, ma intimo, il quale è operativo. Dico così, perché questo, subito, opera effetti meravigliosi in detta anima, perché subito la pone alla divina presenza con più chiarezza di prima; e posta che l’ha con questa, ecco un altro invito.
Ella si sente invitare all’unione amorosa del suo Dio; ma non sa il modo, il come ella possa fare, si sente invitata, ed ella con più brama, ansia, agonizza di pena, ma ancora non può far niente. Di nuovo, si sente questi inviti, ma ella non sa cosa sia. Solo le pare di sentire, ma da lontano, la voce del suo Diletto. Ella si pone con tutta attenzione ad ascoltarlo, per potere andare di volo se potesse, da chi tanta ella brama.
Alla fine, gli ritorna quella viva presenza, e da essa le vien dichiarato chi era quello che l’andava invitando. Avuto che ella ha questa dichiarazione, subito si spoglia di tutto il momentaneo, ed in Dio solo si riposa, e accetta l’invito, e va possedendo e godendo tutto il suo Dio di amore. Dico: Dio di amore, perché lo stesso amore gli ha servito di invitarla, e poi comunicarsi in più modi, acciò ella sia tutta sua.
E pare a teche questi inviti siano mezzani all’anima, per unirla con più prestezza col suo Dio. Altre volte, non fanno questi effetti, perché si sente solo l’invito, ma non si prova niente nell’intimo del cuore. E sentendosi così spesso invitare dal Dio amore, eppure uno si ritrova tra tante miserie e colpe. Oh! che pena, oh! che dolore prova allora la povera anima!
Quelli inviti la sollevano, ma ella, come incatenata, non si può muovere. E ben vero che, sentendo più, di nuovo, essere invitata, ella si avveda di non potere, per essere tra ferri e catene di qualche cosa della terra; ma, con quell’invito che ella sente, si viene ad uscire, a poco a poco, e, per mezzo di qualche altro invito, di nuovo, le si porge lume maggiore, e si viene sciogliendo da quei legami, che ella non conosceva di averli neanche. E questi ancora li ho provati bene spesso. Ora non dico altro sopra ciò.

S. VERONICA GIULIANI


PER APPAGARE LA DIVINA GIUSTIZIA

 


Per appagare la Tua Divina Giustizia, Ti offriamo, o Signore, i meriti acquisiti da Maria, Tua Madre e nostra, quando stava ai piedi della Croce. Se Tu, o Signore, segni le iniquità, chi potrà sopportarlo?

Molti favori sono stati ottenuti recitando la suddetta “Offerta”.


Le prove e le definizioni delle anime accompagneranno l'evoluzione umana fino alla fine dei loro giorni, fino alla concretizzazione del Progetto d'Amore del Creatore.

 


MESSAGGIO MENSILE DELLA VERGINE MARIA, ROSA DELLA PACE, TRASMESSO NEL NUCLEO-LUCE SACRA CASA DI MARIA, MADRE PAULISTA, SAN PAOLO, BRASILE, ALLA VEGGENTE SORELLA LUCÍA DE JESÚS


13 Agosto 2025

Io Sono la Rosa Mistica, la Rosa della Pace, Colei che porta nel Suo Cuore la Purezza Immacolata, affinché le anime incontrino di nuovo il proposito della loro esistenza e riaccendano le loro essenze, affinché regni la pace nel loro interiore.

Io Sono la Donna vestita di Sole, Colei che porta tra le Sue Braccia non solo uno dei Suoi figli, ma ognuno di essi, affinché sia protetto e sostenuto nel suo cammino di evoluzione.

Figli Miei, nonostante il deserto spirituale dell'umanità abbia raggiunto la sua fine, questo non significa che abbia raggiunto la fine anche il ciclo di prove e definizioni che molti vivono con intensità. Le prove e le definizioni delle anime accompagneranno l'evoluzione umana fino alla fine dei loro giorni, fino alla concretizzazione del Progetto d'Amore del Creatore.

Però, figli Miei, non lasciate che i vostri esseri svaniscano o si arrendono davanti alle avversità. Invece, continuate ad offrire a Dio la trascendenza di ogni sfida, il superamento di ogni giorno e, anche quando non sarete capaci di vincere voi stessi, consegnate a Me le vostre debolezze e miserie, perché Io, come la vostra Madre Celeste, vi aiuterò a ricominciare ed a risorgere ancora una volta da dove siete caduti.

Questo è davvero un tempo di grandi prove e definizioni, ma la Legge detta, figli Miei, che, nella stessa intensità dell'oscurità che vi assedia, sia la Luce che vi guida e vi trasforma, vi spinge e vi eleva. 

Per questo, non vi disperate davanti al caos del mondo, alla croce di questi tempi, ma volgete il vostro sguardo verso il cielo, come dentro di voi stessi, e potrete incontrare in voi, come nel firmamento, l'Acqua di Vita di cui necessitate per andare avanti.

Siate Luce per il mondo attraverso la vostra perseveranza. Siate in Dio e cercate il vostro Creatore con fede.

E, quando non avrete più forze, guardate solo verso il lato e Mi incontrerete, così come Mio Figlio Mi incontrò in ogni caduta con la Croce. Guardate nei Miei Occhi e vedete, figli Miei: sono qui.

Che si alzino quelli che sono caduti e riprendano la loro croce. Dovete ancora camminare poiché molto deve ancora venire.

Io vi accompagnerò sempre.

Vostra Madre, la Vergine Maria, Rosa della Pace.

Finché l'ultima anima perduta non verrà al Mio Cuore, Io vi dirò: ho sete!

 


MESSAGGIO SETTIMANALE DI CRISTO GESÙ, TRASMESSO NEL NUCLEO-LUCE SACRA CASA DI MARIA, MADRE PAULISTA, SAN PAULO, BRASILE, ALLA VEGGENTE SORELLA LUCÍA DE JESÚS


25 Luglio 2025

Finché l'ultima anima perduta non verrà al Mio Cuore, Io vi dirò: ho sete!

Finché l'ultimo Regno della Natura non verrà al Mio Cuore, Io vi dirò: ho sete!

Finché l'ultima specie ed elemento della vita non sarà redento, Io vi dirò: ho sete!

Finché la redenzione non raggiungerà gli spazi più profondi degli esseri, dei Regni e di tutta la coscienza planetaria, Io vi dirò: ho sete!

Finché le guerre non finiranno e la sofferenza non cesserà nel cuore umano, così come le armi non saranno messe a tacere, Io vi dirò: ho sete!

Perché sento nel Mio Cuore la sofferenza dei figli di Mio Padre. Sento nel Mio Cuore la sofferenza della natura ed il grido silenzioso della Terra.

Il Mio Cuore trema con i tremori del pianeta.

Il Mio cuore patisce gli squilibri del mondo.

E, sebbene i Miei Occhi contemplino tutti gli universi e tutta la Creazione, la Terra palpita dentro di Me, come parte viva della Mia Coscienza. Perciò, rimango qui. Perché finché i Miei Occhi non contempleranno la concretizzazione dei Piani di Mio Padre, sarò sul pianeta, oggi nello Spirito, ma poi faccia a faccia, nel Corpo, nell'Anima e nella Divinità.

Non verrò più al mondo solo per l'umanità, ma per tutta la Creazione.

Non sarò più con le Braccia aperte in croce, ma con le Braccia aperte in redenzione, insieme a quelli che vogliono accompagnarMi.

Non sarò più solo. Non ci sarà solitudine nel Mio Spirito, perché risveglierò quelli che seguiranno con Me e che placheranno la Mia sete attraverso la loro consegna.

Il Piano di Mio Padre non è ancora consumato; perciò vi invito a non abbassare le braccia, a non chiudere le porte del Regno dei Cieli dentro di voi o negli spazi sacri del pianeta.

Non è tempo di immergervi nelle tendenze del mondo. Non è tempo di chiudere gli occhi alla sofferenza dell'umanità, della Terra, dei Regni.

È tempo di preghiera, di elevare gli occhi ed il cuore a Dio, di elevare il verbo e il silenzio, la consegna, la rinuncia, la pace e le angosce; di offrire tutto, tutto ciò che siete, ciò che vivete, ciò che sperimentate. Che tutto sia frutto e merito per la redenzione delle anime, perché finché l'ultima anima non verrà a Me, sentirete l'eco della Mia Voce, che vi dice: ho sete!

Vostro Maestro e Signore,

Cristo Gesù

APPARIZIONI DELLA MADRE DI DIO IN VENEZUELA



Maracaibo (1988-_?_)


Il Papa e la Chiesa Cattolica

False dottrine invaderanno il mondo; la Beata Vergine Maria rivelò ai due giovani veggenti la false filosofie e le pratiche machiavelliche che vengono oggi ispirate sulla terra dal diavolo, il cui scopo ultimo  è di perdere l’uomo eternamente nell’inferno. Queste menzogne portano l’uomo alla superstizione, all’idolatria, alla stregoneria, a credere nella reincarnazione (la quale, come dice la Vergine Maria, è una delle più grandi controverità del diavolo), alla pratica dello spiritismo, all’esoterismo ecc. ecc.

Estratto dal messaggio pubblico del 24 gennaio 1996

“Piccoli del mio Cuore, ricordatevi che con la preghiera, il digiuno e la conoscenza dei Comandamenti, lo Spirito Santo vi offrirà la Luce per poter smascherare le insidie del male, perché, in questi tempi, molti figli sono nella confusione e vengono ingannati dalle dottrine delle tenebre, che sembrano provenire dalla Luce.
Piccoli miei, molti tra di voi, ignorando la verità, sono delle facili prede per il demonio, perché con le sue sottili astuzie egli vi trascina e vi rinchiude in voi stessi, allontanandovi dalla verità.
Figlioli miei, voglio che sappiate che mio Figlio, con la Sua Morte e Resurrezione, vi ha riscattati, e il Suo sacrificio di amore vi ha liberati dalle catene del peccato. E dopo aver sentito queste parole, non credete più, figli miei amatissimi, in ciò che gli uomini hanno chiamato reincarnazione, perché in realtà non esiste; è un’altra delle numerose astuzie del nemico per trascinare sempre più le anime verso l’inferno”.

L’Immacolata Concezione prosegue con i suoi messaggi descrivendo ai due ragazzi il “suo Papa” (Giovanni Paolo II), quanto egli sia attaccato dal demonio, e quanto sia subissato da atroci sofferenze. Alcune Conferenze Episcopali, in tutto il mondo, non nascondono più la loro ostilità verso le posizioni del Santo Padre e cercano, talvolta contro venti e maree, di far passare un liberalismo che possa sedurre le folle, una marea rivoluzionaria che, se Giovanni Paolo II non avesse dato il suo altolà, avrebbe ormai da molto tempo permesso l’aborto, il sacerdozio alle donne, il controllo delle nascite, l’eutanasia e, senza alcun dubbio, avrebbe anche dichiarato che la Santa Eucaristia è solo un simbolo, derivatoci da altre epoche, segno di superstizione e di fanatismo; cosa questa che ormai, in cere parrocchie, non viene più soltanto mormorata, ma apertamente proclamata.
Tra l’eco delle campane che risuonano nella Cattedra di San Pietro, e i canti gregorian dei monaci portati dal vento, la tempesta brontola ed annuncia, alla vista delle nere nubi che si addensano sull’orizzonte, una violenta tempesta interna. Si arriva quindi alla conclusione che la rottura annunciata con Roma, ha già cominciato a realizzarsi.
Come rimedio a questa nuova ondata di divisioni della quale comincia a soffrire la Chiesa, la Madre di Gesù ci chiede non soltanto di conoscere e di trasmettere le leggi di Dio, le Sante Scritture e specialmente i dieci Comandamenti, ma di viverli con onestà insieme al Vangelo del Suo Divin Figlio:

“Se soltanto seguiste i Comandamenti e se conduceste una vita in accordo con il Vangelo di mio Figlio, le mie apparizioni non sarebbero necessarie, poiché tutto è già contenuto nelle Sacre Scritture”

Inoltre la Madre di Cristo chiese a José-Luis di aggiungere:

“Figlioli miei, vi invito in un modo tutto speciale a pregare per la Chiesa, la Chiesa di mio Figlio. Piccoli miei, prestissimo i nemici della Chiesa crederanno di avere trionfato. State per vivere dei momenti nei quali Satana comincia a dimostrare in modo più aggressivo il suo odio contro Dio e contro la Sua Chiesa.
Piccoli miei, state uniti al Papa. Accadrà un grande strappo all’interno della mia Chiesa. Restate fedeli al Papa; è lui il rappresentante di mio Figlio sulla terra; ve lo ripeto ancora una volta! Come nei tempi andati, nei quali sembrava che l’opera di mio Figlio fosse terminata, malgrado la sua Resurrezione, a causa della mancanza di meriti dei Suoi Apostoli e dei loro discepoli nell’annunciare le grandezze del Signore, e per predicare nel Suo nome, così nei nostri tempi accadrà qualcosa di simile; perciò vi invito a pregare affinché la vostra vita sia trasformata dallo Spirito Santo, e perché possiate vivere una nuova Pentecoste, in modo tale che la Chiesa possa risollevarsi, infatti vi ho già detto che dovrà sopportare una grande caduta. Però vi dico anche di non preoccuparvene! Rimanete fedeli, rimanete fedeli, figli miei, questa è l’unica cosa che vi domando. Quando sembrerà che tutto sia perduto, e quando il mondo non se lo aspetterà, verrà lo Spirito Santo, e mio Figlio Gesù sarà presente per reclamare ciò che Gli appartiene; quindi non deviate dalla sua Via, restateGli fedeli”.

Spesso la Vergine Maria piange a causa della perdita di coscienza da
parte dell’uomo, e però lo avverte che se non cambia in tempo i suoi costumi, egli sarà afflitto dalle terribili conseguenze provocate da questi. Il ruolo della Madonna nei nostri tempi è, in un certo senso, lo stesso che ebbe Giovanni Battista; Lei è venuta ad annunciare non la prima, ma la seconda venuta del suo Divin Figlio Gesù sulla terra, per raccoglierci in tempo sotto il suo Manto Materno, per proteggerci delle terribili calamità che ci attendono, le quali, come Lei ci dice, sono dovute al disprezzo ed all’aver dimenticato Cristo:

“In molti popoli mio Figlio è stato ignorato, dimenticato e sostituito”.

“La Chiesa, piccoli miei, il desiderio di Dio è che per mezzo delle mie visite la Chiesa sia rinnovata. Piccoli miei, ognuno di voi fa parte della Chiesa e se, piccoli miei, ognuno di voi apre la porta del cuore e permette che la luce dell’aurora, che è mio Figlio, illumini le vostre anime, allora vi infiammerà con il Fuoco del Suo Amore, con il Fuoco del Suo Spirito, e vi rinnoverà affinché brilliate fra le tenebre come una torcia accesa.

Certo, figlioli miei, in questi tempi di confusione spesso non sapete a chi ricorrere, perché i pastori del popolo di Dio non vivono sempre tutti conformemente a quanto mio Figlio si aspetta da loro.

Piccoli miei, lo Spirito Santo che vi è stato dato in questi tempi, si sta manifestando, spargendo abbondanti doni e carismi. Figli miei, tutti voi avete nelle vostre anime il dono dello Spirito Santo, ma è necessario che lo coltiviate, che lo mettiate in pratica per mezzo della preghiera e del sacrificio. La gloria di Dio si manifesterà in voi; questi doni, preziosi ed amati, vi sono dati pre servire i vostri fratelli, per servire la Chiesa di mio Figlio e non per la vostra gloria.

Piccoli miei, scoprite nei vostri cuori la vocazione che vi ha dato Dio. Praticate il servizio con disinteresse; amate il vostro prossimo come amate Gesù, e in questo modo, piccoli miei, uniti a Me con la Grazia dello Spirito Santo, dopo la purificazione, emergerà una Chiesa nuova, rinnovata dallo Spirito Santo, ma fondata sulle stesse basi, perché la Chiesa di Dio, di mio Figlio Gesù, è soltanto una; ma nello stesso tempo, molti figli si sono separati: tuttavia sono anch’essi figli di Dio, sono i miei figli.

Piccoli miei, voglio invitarvi a decidervi per il mio Divin Figlio, e a vivere i suoi Comandamenti in unione ed obbedienza alla Chiesa di mio Figlio; voglio dirvi che sono vostra Madre, che sono presente al vostro fianco, e che il mio desiderio è che siate colonne della Chiesa guidata da Me, per sostenere la Chiesa che potrebbe sembrare in rovina a causa del peccato.
Pregate per l’unione delle tre Chiese (Cattolica Romana, Ortodossa e Protestante?), perché ciò fa parte del Trionfo del mio Cuore Immacolato. Alla fine, piccoli miei, il mio Cuore Immacolato trionferà, ma prima dovrete sopportare molte cose, perciò, piccoli miei, pregate e perseverate, e permettete che le vostre anime siano illuminate dal Sole di Giustizia e d’Amore, mio Figlio Gesù nel S. Sacramento dell’altare.

Ecco, piccoli miei, siate coscienti di star vivendo una realtà; non lasciatevi trascinare lontano; siate vigilanti. Ricordatevi: preghiera, penitenza, carità, Sacramenti e unione con la Chiesa. Figlioli miei, Io effondo su voi tutti che ascoltate che ascoltate o leggete questo messaggio, la mia grazia”.


lunedì 1 settembre 2025

L’ultragrande Grazia di Dio è il Suo Discorso

 


La diffusione della Parola di Dio nel tempo della fine


La Grazia di sentire Me è incommensurabilmente grande che voi non siete in grado di afferrare. Io Stesso, vostro Dio e Padre, Mi chino su voi uomini e vi parlo. Lo Spirito più sublime dell’Infinito, il Creatore di tutto ciò che è, la Guida di ogni avvenimento, il Quale regna sulla Terra, come anche in Cielo, il Quale ha creato tutto l’Universo, Costui parla a voi uomini, che siete degli spiriti primordiali decaduti da Lui, ed Egli vi parla per disporre il vostro ritorno a Lui. Egli non rinuncia a voi in eterno ed anche se perseverate ancora delle Eternità in lontananza da Lui. Il Mio Amore per voi è sconfinato e perciò non riposa prima che Gli sia riuscita l’Opera di Rimpatrio, prima che non sia salvato l’ultimo spirituale caduto, prima che non sia ritornato anche il figlio perduto nella Casa Paterna. Ma che voi uomini possiate stabilire questo contatto con Me è il Miracolo più grande, che Io Stesso Mi chino su di voi e tengo il Dialogo con voi, che siete ancora molto lontani dalla vostra perfezione! Io parlo a tutti voi e vi annuncio la Mia Volontà che consiste soltanto nel fatto che vi dobbiate di nuovo cambiare in ciò che eravate in principio. E voi tutti Mi potete sentire quando ascoltate il vaso, l’uomo che Io ho scelto, per poter parlare a tutti voi. Io pretendo da voi soltanto che Mi apriate i vostri cuori, che non soltanto il vostro orecchio senta le Parole, ma che Mi possa sentire il cuore, e che ora l’eseguiate anche, che ora eseguiate la Mia Volontà e viviate in modo che cambiate, che trasformiate in voi l’amore dell’io nel puro amore disinteressato e così vi avviciniate alla vostra perfezione. E’ un insolito Dono di Grazia che Io offro ad ognuno di voi, ed una volta vi pentirete amaramente se passate oltre del tutto a questa, perché non vi rimane più molto tempo fino alla fine, ed il non aver sfruttata l’ultima grande Grazia vi rigetterà molto indietro ed infine la Nuova Rilegazione sarà di nuovo la vostra sorte, ed è questa che Io vi voglio risparmiare, perciò dovete anche prestare il vostro orecchio a coloro che vi portano il Mio Messaggio, i quali ho destinato per guidare a voi gli Ammonimenti e gli Avvertimenti, e che hanno anche il diritto da Parte Mia potersi chiamare “Miei messaggeri”, che Io istruisco sempre e continuamente e che devono fare su di voi lo stesso, affinché anche loro sappiano della Mia Volontà e cerchino di adempierla. Voi non sapete in quale miseria vi trovate, perché il mondo non può offrirvi ciò che desidera la vostra anima. Può soltanto ostacolarvi a calmare il desiderio dell’anima e l’anima è in grande miseria spirituale, perché la vita terrena presto sarà terminata e non si è badato all’anima. Il suo stato nel Regno dell’aldilà è però misero, si trova nuda e scoperta dinanzi alla Porta dell’Aldilà e non ha nulla da mostrare in beni spirituali. Ed Io voglio eliminare questa grande miseria spirituale e vi parlo. Ma dato che possedete una libera volontà, non posso indurvi all’accettazione di ciò che vi offro, ma vi dovete sempre tenere davanti agli occhi il fatto che siete in possesso di una grande Grazia, quando il vostro Dio e Padre Stesso vi parla, e che una volta ne dovete rispondere se avete utilizzato questa Grazia. Perché una volta dovete eseguire il cambiamento al perfezionamento, e se non la raggiungiete in questa vita terrena, allora correte il pericolo di dover ripercorrere ancora una volta il cammino attraverso la materia. Questo però è così orrendo, che Io impiego tutti i mezzi per indurvi ancora prima a questo cambiamento, affinché non vi colpisca la sorte della Nuova Rivelazione, quando sarà venuta la fine. 

Amen

13. ottobre 1964



Chi conosce la verità, la conosce, e chi la conosce, conosce l'eternità.

 


• Mai dica il tuo cuore: Soltanto io sono buono. Se hai cominciato ad essere buono, sii convinto che, come hai potuto esserlo tu, così ci sono altri che l'hanno potuto. (Serm. 249, 2)

• Chi afferma di sapere ciò che non sa, è un temerario; chi dice al contrario di non sapere ciò che invece sa, si mostra ingrato. (Serm. 265, 8, 9)

• Se vivessimo rettamente tutti i giorni, anche qui avremmo giorni felici. (Serm. 297, 6, 9)

Sant’Agostino


Solo i miei rifugi rimarranno.



Messaggio tramite Louise Starr Tomkiel 


Louise ha iniziato a ricevere un messaggio da nostro Padre che diceva: “Gesù, coprimi, per favore, con il Tuo Preziosissimo Sangue”. Allora nostro Padre ha parlato:

Figli miei, vi dico che da qui in avanti sentirete e vedrete molti cambiamenti nel vostro mondo, sulla vostra terra. State costringendo la Mano di Dio a cadere, a distruggere, ad annientare. La devastazione sarà ovunque e nessuno potrà nascondersi da Dio.

La paura sarà la vostra compagna costante. I paesi intorno alla terra che offrono il loro aiuto nei momenti di bisogno scompariranno presto. Solo i Miei rifugi rimarranno.

Solo questi rifugi offriranno pace, riparo, cibo; un rifugio contro i terrori del tormento. Questi luoghi sono riservati ai Miei fedeli.

Venite, Miei piccoli, piccoli resti d'amore, e permetteteMi di proteggervi dalla devastazione di questa grande e ultima guerra. (nota del webmaster: forse bisogna intendere “guerra spirituale”)

Vi darò riparo e vi nutrirò prima che la battaglia sia vinta.

Allora andrete avanti ed entrerete nella Mia Nuova Era, il Mio regno Eucaristico. Vedrete il Nuovo Cielo e la Nuova Terra; una primavera gloriosa.

Preparatevi perché è in vista molta distruzione.

Ascoltate i Miei comandamenti e seguiteLi rapidamente. NON GUARDATE INDIETRO!!!

(nota del webmaster: un'allusione alla storia di Sodoma e Gomorra, la moglie di Lot)

Bibbia - Genesi cap. 19:

E il castigo divino cadde su Sodoma, mentre la moglie di Lot, originaria di Sodoma, si voltò per vedere cosa stava succedendo ai membri della sua famiglia rimasti in città.

Fu allora trasformata in una statua di sale.

Andate dove vi condurrò! Seguite i Miei preziosi Angeli perché vi condurranno al sicuro, nei Miei rifugi preparati per voi e per le Mie piccole creature.

Lasciatevi la paura alle spalle e preparate in fretta tutto il necessario. Io amo i Miei e i Miei mi amano! "

4 giugno 2004


Il Mistero della Corona di Spine - FIGURA DELLA CAPRA EMISSARIA

 


Il mistero della corona di spine

di un padre passionista

1879


CAPITOLO V

FIGURA DELLA CAPRA EMISSARIA


<>"Aaron offrirà il capro vivente; e, ponendo entrambe le mani sulla sua testa, confesserà tutte le iniquità dei figli d'Israele, e tutte le loro colpe e peccati: e, pregando che essi ricadano sulla sua testa, lo manderà nel deserto per mano di un uomo pronto a ciò." [Levitico 16:21]


L'Antico Testamento è pieno di misteri. È, infatti, l'ombra del Cristianesimo, e il velo che indica, mentre cela, Gesù Cristo. Dalla caduta di Adamo l'uomo sente due bisogni: il primo è la necessità di riconoscere il suo stato caduto; il secondo è il bisogno di un Mediatore e Redentore, tra lui e Dio. La cerimonia misteriosa dell'Azazel, o capro emissario, rappresenta ed esprime questi due bisogni. In essa troviamo la confessione del peccato e la sua rimozione da parte di un Mediatore. Diciamo prima qualcosa sulla confessione del peccato e della miseria umana.

Anche i pagani, con la luce fioca e tremolante della ragione, potevano percepire che una terribile calamità era caduta sulla nostra natura umana. Da un lato scoprivano nell'uomo qualcosa di molto nobile, con alte aspirazioni: dall'altro lo trovavano prostrato sulla terra, degradato da basse passioni e contaminato dalla sporcizia del peccato e del vizio. Perciò San Paolo dice: "Sappiamo infatti che tutta la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad ora." [Rom. 8:22] Ognuno di noi può gridare con il santo Davide: "Abbi pietà di me, o Signore, perché sono afflitto; il mio occhio, la mia anima, il mio cuore sono turbati... La mia vita si consuma nel dolore, e i miei anni nei sospiri." [Sal. 30:10]

Il peccato è la causa della miseria umana, perché il peccato rende le persone miserabili [Prov. 16:34], da qui nasce nel peccatore il bisogno e il desiderio di rimuovere il peccato dalla sua anima turbata e afflitta. Il peccato è per l'anima ciò che il veleno è per il corpo. Entrambi devono essere espulsi se vogliamo godere di salute, pace e riposo. Il compimento del peccato genera nell'uomo la necessità della confessione: perché il peccato, per essere guarito, deve essere riconosciuto. Da qui, in molte parti della Sacra Scrittura troviamo l'obbligo della confessione imposto da Dio al peccatore. Non appena Adamo ed Eva caddero, Dio li interrogò, chiedendo loro cosa avessero fatto, per obbligarli a riconoscere la loro trasgressione. Caino uccise il suo innocente fratello Abele; il corpo di quest'ultimo era ancora caldo quando Dio, in forma visibile, apparve a Caino e chiese: "Dov'è tuo fratello Abele?" [Gen. 4:9] Lascia che Caino risponda a questa domanda e confesserà l'omicidio.

Più il peccato si moltiplica sulla terra, più esplicito è l'obbligo della confessione stabilito dal comando di Dio. Per brevità dobbiamo passare oltre i vari ordinamenti di Dio contenuti nei capitoli quarto, quinto e sesto del Levitico, che sono confessioni pratiche di peccato, come osserva il Dottore Angelico, San Tommaso. Tuttavia, faremo alcune brevi citazioni da altre parti delle Sacre Scritture. "Il Signore parlò a Mosè, dicendo: Di' ai figli di Israele, Quando un uomo o una donna avrà commesso uno qualsiasi di tutti i peccati che gli uomini sono soliti commettere, e per negligenza avrà trasgredito il comandamento del Signore e avrà offeso, dovranno confessare il loro peccato." [Num. 5: 6] Ancora: "Chi nasconde i suoi peccati non prospererà; ma chi li confessa e li abbandona otterrà misericordia." [Prov. 28: 13]

Dal Vangelo apprendiamo che gli Ebrei al tempo di San Giovanni Battista osservavano la pratica della confessione: "Giovanni era nel deserto a battezzare e a predicare il battesimo di penitenza per la remissione dei peccati. E andava da lui tutta la regione della Giudea e tutti quelli di Gerusalemme, e venivano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati." [Mc. 1: 4-5; 4, 5; vedi anche Mt. 3: 6] Questo è più che sufficiente per dimostrare che la confessione del peccato era un dovere tra gli Ebrei. Questo dovere è così ben noto nella Chiesa cristiana da non richiedere prove da parte nostra in questo luogo.

2. Come noi cattolici siamo comandati dalla Chiesa a confessare i nostri peccati gravi almeno una volta all'anno, così gli Israeliti erano comandati da Dio a celebrare ogni anno la festa dell'espiazione, quando il Sommo Sacerdote, con un rito misterioso, doveva trasferire pubblicamente tutti i peccati del popolo sulla testa di un capro vivente, in ebraico chiamato Azazel, o il capro emissario. In questa solenne occasione il Sommo Pontefice, alla presenza della moltitudine riunita, posava entrambe le mani sulla testa del misterioso animale, confessando ad alta voce tutte le iniquità dei figli di Israele, e tutte le loro offese e peccati, pregando che potessero cadere sulla sua testa; affidava il capro emissario a un uomo designato per questo ufficio, che lo conduceva nel deserto e lo abbandonava all'esecrazione universale del Cielo e della terra. [Lev. 16: 21]

In questa cerimonia abbiamo visto compiuto uno dei due doveri sopra menzionati, cioè la confessione del peccato, e il riconoscimento, davanti al Cielo e alla terra, che siamo una razza caduta di uomini. Di conseguenza, tuttavia, della nostra caduta, sentiamo un secondo bisogno.

3. Sentiamo la necessità di un mediatore che ci liberi dal peso schiacciante dei nostri peccati e delle nostre miserie. In breve, la natura umana sente il bisogno di un Redentore che, nella Sua bontà e misericordiosa compassione, possa concederci di essere liberati dai molteplici mali che opprimono la nostra comune umanità. Perciò, il santo Patriarca Giacobbe, sul letto di morte, profetizzò che il Redentore che sarebbe stato inviato "sarà la speranza delle nazioni." [Gen. 49: 10] È evidente che questo Redentore, per curare e salvare il peccatore, deve essere innocente e senza peccato, affinché la Sua mediazione e espiazione possano essere accettabili a Dio. Tra gli Ebrei questo ufficio di mediatore fu ben prefigurato in questa occasione nell'Azazel, o capro emissario. Questo animale non poteva essere colpevole di alcun peccato. Perciò, essendo innocente, il Sommo Sacerdote pose pubblicamente e solennemente le iniquità, le offese e i peccati dei figli di Israele sulla sua testa, e lo scacciò lontano da loro, pregando e sperando che, con la vittima, tutti i peccati fossero portati via dal popolo.

Questo rito o cerimonia, tuttavia, senza il profondo mistero della Corona di Spine, sarebbe rimasto molto oscuro e insoddisfacente: perché una bestia insensata non poteva espiare i peccati dell’uomo. Ma questo animale era una figura impressionante dell’Agnello Divino di Dio, sul cui adorabile Capo tutte le iniquità, offese e peccati dell’umanità furono posti dall’Eterno Dio, rappresentato nella persona del Sommo Sacerdote ebreo. 

"Tutti noi, come pecore, ci siamo smarriti, ognuno si è voltato per la propria via, e il Signore ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di tutti noi. Egli sarà condotto come una pecora al macello." [Is. 53:6] Questo terribile mistero fu pienamente rivelato e compiuto quando l'Agnello Divino di Dio, il nostro Signore Gesù Cristo, fu coronato di spine. Fu allora che l'Eterno Padre pose sulla testa innocente del Suo Figlio le iniquità di tutti noi.

Egli divenne così il nostro vero Mediatore e il nostro più misericordioso Redentore: infatti, come osserva il santo Beda, "assumendo volontariamente la Corona di Spine, il nostro misericordioso Signore si impegnò a espiare i nostri peccati, che, come spine, germinano dalla terra maledetta dei nostri cuori corrotti." [Commento di S. Beda in Joan. cap. 19] Sant'Agostino dice: "Corona spinea capiti ejus imponitur quia punctio peccatorum nostrorum aridis tribulis comparatur." [Senn. 41, de Pass. Domini] Contempla dunque, anima cristiana, questo Divino Figlio di Dio nella sala del palazzo del governatore romano, seduto su una fredda pietra, coronato di spine.

Rifletti sul fatto che, mentre i Suoi crudeli nemici torturano la Sua adorabile Testa con una terribile corona di spine lunghe e appuntite, l'Eterno Padre la preme profondamente giù ponendovi sopra l'enorme carico di tutti i peccati dell'umanità. Mentre queste spine appuntite torturano la testa del nostro Salvatore, i nostri peccati trafiggono il Suo Divino Cuore e Gli fanno sopportare una doppia agonia—una di dolore nel Suo Corpo, e un'altra di dolore e vergogna nella Sua santissima Anima. Sei tu, devoto lettore, disposto a promuovere, con il tuo esempio e parole opportune, la devozione alla Corona di Spine, con la pia intenzione di fare una riparazione adeguata al nostro caro Signore per gli insulti e le sofferenze da Lui patiti in questa occasione? Sarai sicuramente mosso a mostrare la tua gratitudine al nostro comune Redentore se rifletti sul fatto che, al Suo incoronamento di spine, Egli adempié per il nostro bene e la nostra salvezza i due doveri della Confessione e dell'espiazione. Ricordi che, come abbiamo osservato sopra, le spine sono sia la punizione che l'emblema del peccato. Ora, è evidente che il nostro Signore, permettendo che una Corona di Spine fosse posta sulla Sua adorabile Testa, riconobbe con questo atto di profonda umiltà l'esistenza dei nostri peccati, che in realtà è una confessione pubblica fatta da Lui a Dio e agli uomini.

Inoltre, assumendoli volontariamente sulla Sua Testa, Egli, come l'Azazel ebraico, si impegnò a espiare per essi, non in figura, ma in verità, come nostro effettivo Mediatore e vero Salvatore, adempiendo così il duplice dovere della confessione e dell'espiazione. In conclusione, dovremmo imparare che il Sacramento della Penitenza, istituito da Lui per la remissione dei peccati, dovrebbe essere devotamente frequentato da noi se desideriamo ottenere dalla Sua misericordia il perdono delle nostre trasgressioni.

4. Quando il re Clodoveo, alla presenza di un'immensa moltitudine del suo popolo, si presentò per ricevere il Battesimo dal santo Vescovo Remigio, questi pose la sua mano pontificale sulla testa del monarca inginocchiato e, con grande solennità e dignità, gli disse: "Piegate il vostro collo con mitezza, grande principe sicambro, e promettete di bruciare ciò che avete finora adorato, e di adorare Colui che avete tentato di bruciare. Da pagano adoravate idoli: promettete ora di bruciarli e distruggerli in tutto il regno di Francia. Nel vostro zelo pagano avete tentato di abolire la religione di Gesù crocifisso: promettete ora di adorarlo e di venerarlo." Il fervente neofita reale fece prontamente al vescovo queste due promesse e ricevette il perdono di tutti i suoi peccati attraverso il santo Sacramento del Battesimo. [Vita di San Remigio]

La confessione è un secondo battesimo per il peccatore. Quando andiamo a confessarci, dovremmo essere risoluti a distruggere nei nostri cuori tutti gli idoli segreti dei nostri peccati e delle passioni cattive, e ad amare e adorare solo Gesù Cristo, che, con le Sue umiliazioni, sofferenze e morte, li ha espiati e ha ottenuto per noi la grazia del perdono e della riconciliazione.




La terra sarà coltivata come avevo previsto sin dalla creazione



Messaggio tramite Louise Starr Tomkiel


Louise ha iniziato a ricevere un messaggio da nostro Padre che diceva: “Gesù, coprimi con il Tuo Preziosissimo Sangue”.


Allora nostro Padre ha parlato:

"Come vi ho già spiegato più volte, cari figli, il mondo e tutti i suoi abitanti devono passare attraverso la Tribolazione, la giusta punizione di Dio per i peccati.

Ho anche dichiarato che ci saranno mille anni di pace.

In quel tempo, la terra sarà coltivata come avevo previsto sin dalla creazione.

Non ci saranno macchine, gas, elettricità, né strumenti per aiutarvi.

Lavorerete la terra con amore e rispetto, vi manderò animali (nuove specie?) per aiutarvi.

L'amore abbonderà tra le Mie creature.

Siate gioiosi perché questo è tutto ciò che vi chiedo oggi.

Offrite le vostre prove sapendo tutto ciò che il futuro riserva. Siate piccoli soldati coraggiosi in questa battaglia che si sta svolgendo, perché la vostra ricompensa è grande.

Guardate al futuro con cuore felice. Tenete gli occhi fissi sulla ricompensa. Siate umili davanti a Dio e agli uomini, perché è l'umiltà che Dio cerca nel vostro cuore.

L'umiltà è la vera fiducia in Dio. Date tutto alla Sua Santa e Divina Volontà.

Siete argilla nelle Sue mani e Gli permettete di modellarvi come desidera.

Gli appartenete completamente.

Riunitevi ogni giorno in preghiera. Guardate alla ricompensa che attende tutti i Suoi fedeli, amanti, figli obbedienti che saranno sulla terra o in Cielo.

Dopo la tempesta verrà la grande e gloriosa primavera.

Nessuno può immaginare la bellezza, la pace, l'amore e la gioia di questa nuova vita, di questa nuova era che si rivelerà a tutti coloro che faranno parte del piccolo residuo di Dio che sopravviverà.

Andate avanti in questo giorno con l'amore nel vostro cuore e sapendo che ogni parola di Dio è verità e che tutte si adempiranno così. "

7 giugno 2004

Preghiera al Cuore di Maria

 


O CUORE di Maria, Madre di Dio e nostra Madre, cuore degno di amore, oggetto della compiacenza della Santissima Trinità e meritevole di tutta la venerazione e la tenerezza degli Angeli e degli uomini, tu sei molto simile al Cuore di Gesù, di cui sei l'immagine più perfetta. O cuore pieno di bontà e compassione per le nostre miserie, degnati di sciogliere il ghiaccio dei nostri cuori e rendili interamente rivolti al Cuore del nostro Divin Salvatore. Riversa in essi l'amore delle tue virtù; infiammali con quel fuoco benedetto con cui tu ardi continuamente.

Chiudi in te stesso la santa Chiesa; custodiscila e sii sempre il suo dolce rifugio e la sua torre di forza contro tutte le incursioni dei suoi nemici. Sii tu la nostra via verso Gesù e il canale attraverso il quale riceviamo tutte le grazie necessarie alla nostra salvezza. Sii il nostro soccorso nei nostri bisogni, il nostro sostegno nelle nostre afflizioni, il nostro conforto nelle tentazioni, il nostro rifugio nelle persecuzioni, il nostro aiuto in tutti i pericoli, ma specialmente nell'ultima battaglia della nostra vita, nell'ora della morte, quando tutto l'inferno si scatenerà contro di noi per strapparci l'anima in quel momento terribile da cui dipende la nostra eternità. Oh, allora, Vergine dolcissima, fa'ci sentire la dolcezza del tuo cuore materno e la grandezza del tuo potere con il Cuore di Gesù, e aprici in quella stessa fonte di misericordia un rifugio sicuro, affinché possiamo arrivare a benedirlo con te in Paradiso per sempre.

Possa il Cuore Divino di Gesù e il cuore puro di Maria essere conosciuti, lodati, benedetti, amati, onorati e glorificati sempre e ovunque. Amen.


APPARIZIONI DELLA MADRE DI DIO IN VENEZUELA



Maracaibo (1988-_?_)

La Carità
 
Maria ha evidenziato  con  forza,  in  più  di un’occasione, ai due veggenti venezuelani  l’importanza  della  carità nel processo della conversione. Rivolgendosi a José-Luis gli dice: “Figliolo, se tu ricevi il Corpo del mio Divin Figlio tutti i giorni, se preghi il Santo Rosario, se ti confessi e conosci i Comandamenti e le Scritture, ma non hai la Carità, tutto ciò non ti servirà a niente. Tu devi amare tutti i tuoi fratelli in modo uguale, bianchi e neri, ricchi e poveri; devi avere una preferenza soltanto per il Padre mio Celeste, per il mio Divin Figlio Gesù e, se così ti piace, per Me”.
“Quando la Vergine Maria parla della carità, dice José-Luis, non parla soltanto della carità in termini di denaro, ma principalmente  di pensieri, di quella carità che fa dell’uomo un fratello clemente verso il suo prossimo, e non un giudice amaro e severo”.
“La carità di pensiero, prosegue Juan-Antonio, va di pari passo con l’umiltà, virtù altamente gradita a Dio”


Figli miei amatissimi, state vivendo l’amore di mio Figlio? Che cosa state facendo con le mie parole? Guardate, piccoli miei, guardate l’interno dei vostri cuori. A cosa vi serve pregare, digiunare, conoscere le Sacre Scritture, assistere alla Santa Messa, se in realtà non vivete la carità nei vostri cuori? Piccoli miei, perché dite di amare Dio se non amate i vostri fratelli? Vi invito a fermarvi un po’ e ad esaminarvi, chiedendovi se siete veramente graditi a Dio. Non sentitevi offesi, perché il mio desiderio è di condurvi alla santità.

Figlioli miei, vi chiamo a vivere l’amore. Molti tra voi parlano; molti criticano e giudicano; ecco, piccoli miei, fermatevi, ed invece di parlare tanto e di pensare male, amate, praticamente la carità; non giudicatevi gli uni con gli altri, figlioli, amatevi come fratelli; l’unico giudice è il Signore. Adesso basta! Amate, perdonate e pensare sempre il meglio dei vostri fratelli. Voi puntate il dito facilmente e non vi rendete conto, figlioli, che puntando il dito e giudicando, condannate di nuovo il mio Gesù…...[…].

domenica 31 agosto 2025

La conoscenza del peccato originario è necessaria per la comprensione dell’Opera di Salvezza, per riconoscere Gesù Cristo come “Redentore”

 


La Creazione Spirituale - La Caduta di Lucifero e degli spiriti Primordiale


A voi uomini manca la conoscenza circa il peccato primordiale e così considerate anche l’Opera di Salvezza di Gesù Cristo come se fosse stata compiuta per i soli vostri peccati umani, anzi, voi Gli negate “l’Opera di Salvezza” perché come voi credete, ognuno debba pagare la sua colpa fino all’ultimo quattrino. Se fosse soltanto la vostra colpa che vi siete caricata come uomo, allora questa opinione sarebbe comprensibile, ma si tratta della grande colpa primordiale, della caduta degli spiriti da Me, una colpa che voi non potreste mai espiare, che non può per nulla venire negata. La quale è causa dell’intera Creazione materiale e la motivazione per il Mio divenire Gesù. Chi considera solo la caduta nel peccato dei primi uomini, a questo pare incredibile che per tali peccati sia stata necessaria una “Salvezza”; si atterrà sempre al fatto che l’umanità non poteva venire punita per un peccato che non ha commesso. E così anche i peccati che l’uomo commette come tale, sarebbe ben un’offesa contro il Mio Amore, che loro però non riconoscono nello stato della loro assenza d’amore, la quale è solo la conseguenza di quel grande peccato primordiale. Questo peccato però spiega tutto; e fintanto che gli uomini non sanno del processo della caduta degli spiriti, a loro è anche difficile credere in un divino Salvatore, il Quale per via di questa colpa, è morto sulla Croce sotto massimi dolori e tormenti, i quali Egli Stesso ha preso su di Sè per offrire a Me il sacrificio dell’espiazione. Per questo ogni insegnamento che rifiuta. Il divino Salvatore che quindi rinnega il Principio della Salvezza, deve anche venire rifiutato come insegnamento errato, anche quando viene rappresentata l’attività di Gesù come Divulgatore del divino Insegnamento dell’Amore. Perché si tratta della Salvezza dal peccato primordiale che soltanto Io Stesso potevo compiere nell’Uomo Gesù, e così diventa anche spiegabile per voi il Mio divenire uomo, perché Io Stesso Sono un Essere che nessuna delle Mie creature potrebbe vedere senza svanire. Se volevo quindi che Mi potessi presentare a voi in modo visibile, questo ha dovuto avvenire nella forma di un essere a voi simile che per voi uomini era l’uomo Gesù. Quindi è prima necessario il sapere del processo della caduta degli esseri da Me, per poi anche comprendere la creazione del mondo visibile. Poi è anche comprensibile l’ulteriore lotta tra Luce e tenebre, e poi l’Apparire del Salvatore dell’umanità in Gesù Cristo, di uno Spirito Primordiale non caduto – nel Quale Io Stesso Mi Sono incorporato perché non potevate farvi alcuna immaginazione della “Forza che tutto crea”. E per questo voi potete e dovete riconoscere un Salvatore il Quale morto sulla Croce a causa della colpa di tutti e che ha chiesto per voi uomini la remissione della vostra colpa; la quale (remissione) non può esservi data in un colpo solo, ma voi stessi la dovete aver richiesta a Lui, perché la caduta è avvenuta nella libera volontà ed ora anche il ritorno da Lui deve svolgersi nella libera volontà Che ora ad un uomo tendente alla perfezione vengano rimessi oltre alla colpa primordiale anche i peccati come uomo, non ne dovete dubitare, affinché ogni colpa venga estirpata ed il perdono sia così assicurato. Ma dato che Gesù raramente viene riconosciuto come Salvatore, dato che quegli insegnamenti errati Lo vedono solamente come uomo e maestro sapiente, ma non vogliono riconoscere il Mio Divenire Uomo in Lui, allora non Gli chiedono nemmeno perdono di tutti i loro peccati. Ma è soltanto Uno il Quale può liberarli della loro colpa, ad Uno spetta il Potere di scrivere ogni colpa nella sabbia – e questo è Gesù, nel Quale Io Stesso Sono diventato Uomo. Amen

26. maggio 1964