venerdì 31 luglio 2020

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie


Il comportamento dell'autorità ecclesiastica  in casi simili 

L'autorità ecclesiastica, in casi simili a quelli di Ghiaie, agì  e ancora si comporta in modo ben diverso, come si può vedere  leggendo alcune notizie, qui riportate, su varie apparizioni. 

Rue du Bac 

Le apparizioni della Vergine a Santa Caterina Labouré,  nella cappella di rue du Bac, a Parigi, nel 1830, non furono mai  riconosciute dalla Chiesa, eppure quella cappella è forse uno dei  santuari mariani più frequentati della Francia. 

Castelpetroso 

A Castelpetroso, in provincia di Isernia, nel Molise, la  Vergine Maria Addolorata, a partire dal 22 marzo 1888, è  apparsa per varie decine di anni ad un numero molto elevato di  persone, tra cui un vescovo. 

L'autorità ecclesiastica non si è mai pronunciata su tali  apparizioni. Tuttavia il 6 dicembre 1973, la Madonna di Castelpetroso, per volontà dei vescovi molisani e per decreto del Papa  Paolo VI, fu proclamata Patrona del Molise. 

Banneux 

La santa Vergine, nel 1933, apparve a Marietta Becó, a 
Banneux, un villaggio della diocesi di Liegi, nel Belgio. 
Monsignor Luigi Kerkhofs, vescovo di quella diocesi,  costituì alla fine di marzo del 1935, una commissione diocesana  d'inchiesta. La commissione verso la metà del 1937 concluse il  suo rapporto con le parole: "I membri della commissione stimano che la realtà delle apparizioni della Santa Vergine a  Marietta Becò è almeno probabile". 
Fu in base a questo giudizio della commissione che il  vescovo di Liegi, nel 1942 e poi nel 1947, autorizzò il culto  della Madonna dei Poveri, prima di arrivare al riconoscimento  definitivo delle apparizioni, che avvenne il 22 agosto 1949. 

Tre Fontane 

Il 12 aprile 1947, la Vergine della Rivelazione apparve in  una grotta, nella località Tre Fontane di Roma, a Bruno Cornacchiola, protestante e anticlericale arrabbiato. 
Numerose persone credettero all'apparizione e accorsero  in quel luogo a pregare. Ma non mancarono i contrari e i soliti  zelanti, i quali pare abbiano detto con tono preoccupato al Papa  Pio XII: 

 Santità, molti vanno alle Tre Fontane. 
 Che cosa fanno?, - rispose il Papa. 
- Pregano. 
Lasciateli pregare, - concluse il Papa Pio XII. 

Saggia risposta degna del Pastore di Roma e della Chiesa  intera. Il comportamento del Vicariato di Roma è stato esemplare: ha distinto il fatto soprannaturale, spesso difficile da verificare, dal fatto cultuale e si è preoccupato di regolarlo, affidandolo ai padri Francescani Conventuali. Così è stata assicurata ai fedeli la predicazione, l'amministrazione dei Sacramenti, la  Santa Messa, che viene celebrata davanti alla grotta dell'apparizione. Cardinali, vescovi, sacerdoti dall'Italia e dall'estero vi si  recano e pregano assieme ai fedeli. 

Akita 

In un convento situato a circa 6 kilometri dalla città di  Akita, appartenente alla diocesi di Nigata (Giappone), la statua  di Nostra Signora di Tutti i Popoli, venerata ad Amsterdam,  parla, sanguina, piange, manda sudore. 
Dal 6 luglio 1973 fino al 15 settembre 1981, gli avvenimenti si susseguirono con una varietà e un ritmo impressionanti,  per cui Akita si presenta come uno dei fenomeni soprannaturali  più interessanti che si conoscano. 
La voce di Maria Santissima proveniente dalla statua si udì  per l'ultima volta il 13 ottobre del 1974, anniversario dell'ultima  apparizione di Fatima. Ecco il messaggio: "Se gli uomini non si  pentiranno e non muteranno in meglio, il Padre celeste infliggerà  un grave castigo all'intera umanità. Sarà un castigo più grave del  diluvio; qualcosa di mai visto finora. Un fuoco cadrà dal cielo e  distruggerà gran parte dell'umanità. I sopravvissuti saranno in  una desolazione tale che invidieranno i morti. Le sole armi che  allora vi resteranno saranno il Rosario e il segno che mio Figlio  vi ha lasciato. Pregate tutti i giorni il Rosario per il Papa, i  vescovi, i sacerdoti. L'azione del diavolo si infiltrerà all'interno  stesso della Chiesa, di modo che dei cardinali si opporranno a  cardinali, dei vescovi insorgeranno contro altri vescovi. I  sacerdoti che mi venereranno saranno combattuti e disprezzati  dai loro confratelli". 
Cessati i messaggi di Maria, la statua fu oggetto di una  serie di fenomeni: da essa emanò un liquido dalle caratteristiche  del sudore umano; si sprigionò un profumo soave; il volto della  Vergine cambiò espressione; particolarmente insistente fu il  fenomeno della lacrimazione verificatosi 101 volte. L'ultima lacrimazione si ebbe il 15 settembre del 1981, memoria dei  dolori di Maria. 

Nel gennaio 1975, campioni di sudore, delle lacrime e del  sangue furono sottoposti ad esame presso la facoltà di medicina  di Akita e il responso fu che si trattava di sudore, di lacrime e di  sangue umano. 

Monsignor Ito, vescovo locale, tenendo conto anche dei  numerosi miracoli che venivano attribuiti a Nostra Signora di  Akita, del flusso dei pellegrinaggi e della vasta eco che i fenomeni avevano suscitato attraverso i mass-media locali, pensò che  il fatto esorbitasse dalle sue competenze e si rivolse al vescovo  di Tokio, perché nominasse una commissione di indagine.  Questa iniziò i suoi lavori nel 1976. I suoi membri rivelarono  quasi tutti un forte pregiudizio contro i fenomeni soprannaturali  e fecero molto soffrire sia suor Agnes (la veggente) che il  cappellano, P. Yasuda, con i loro metodi inquisitori; anche questo era stato profetizzato. Tre anni dopo la commissione concluse 
i suoi lavori affermando che non si poteva garantire l'origine  soprannaturale dei fatti di Akita. 

Il vescovo ottenne che si formasse una seconda commissione, che inviò i suoi risultati direttamente a Roma. Da qui nel  1981 giunse a monsignor Ito una lettera sostanzialmente negativa. Il vescovo non si perse d'animo. Inviò a Roma un supplemento di documentazione e poi vi si recò lui stesso, per testimoniare come quella risposta era frutto di un evidente e grave  malinteso. Ottenne così che il caso venisse nuovamente esaminato e soprattutto gli fu confermato che, salvo apposita disposizione in contrario, per tali fenomeni il giudice competente è il  vescovo locale. In tal modo, il 22 aprile del 1984, monsignor Ito  emanò un documento, la cui conclusione dice testualmente: "In  base alle inchieste condotte finora, non si può negare il carattere  soprannaturale di una serie di fenomeni inesplicabili" avvenuti nel convento di Akita. Autorizza inoltre, nell'ambito del  territorio della sua diocesi, il culto pubblico. 
In questi casi ed in altri come Medjugorje, Kibeho  (Ruanda), El Campito (Argentina), ecc., l'autorità ecclesiastica  si è lasciata guidare dal saggio principio della distinzione tra il  fatto carismatico e i frutti spirituali che ne derivano. Si è guardato soprattutto al bene del popolo di Dio, considerato giustamente come parte integrante della Chiesa. 

Severino Bortolan

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