LA CREAZIONE DEL MONDO E DELL'UOMO
(TRA I 4000 E i 6000 ANNI Av. c. )
Le Chiesa cattolica è nel suo tutto la società di Dio cogli angeli e coi fedeli. Sussisteva ella fin dall'eternità in Dio, o a più vero dire essa era Dio medesimo; colleganza ineffabile di tre persone in una stessa essenza. Ora essa attraversa i secoli, e passa sulla terra per accoglierci in quella santa unità universale e perpetua, e ritornar con noi nell'eternità donde è uscita. Mentre stiamo aspettando di vedervela ed ammirarvela un giorno, narreremo intanto ciò che abbiam saputo del suo viaggio nel tempo.
I primi chiamati a questa unione divina furono gli angeli, i quali creati buoni ma liberi, furon da Dio posti al par di noi alla prova; ma fin d'allora comparve scisma ed eresia, poichè in luogo di prendere per unica guida il divin Verbo, molti presero per norma sè stessi, cosicchè furono esclusi dalla comunione di Dio, ma non però dalla sua provvidenza.
Divisi in nove cori, l'uno all'altro soggetti, gli angeli rimasti fedeli formano un esercito invincibile. Incalcolabile è il loro numero, poichè quando l'Altissimo siede sul suo trono, migliaia di migliaia di essi lo servono, e diecimila volte centomila compongono la sua corte (1). Egli chiamasi il Dio degl'iddii. Altri sono preposti al regolamento degli astri, degli elementi, dei regni, delle province; altri alla custodia e guida degl'individui.
Gli angeli apostati, rendendo eterna la loro colpa, continuano a combattere contro Dio, il quale si serve della loro malizia per provare gli uomini in questo mondo, e punire i cattivi nell'altro. Alcuni di questi spiriti maligni abitano il luogo degli eterni supplizi, ed altri sono dispersi sulla terra e per l'aria. Quanto i buoni angeli devonsi onorare ed invocare, altrettanto devonsi temere i malvagi; e questa credenza di buoni e di cattivi angeli incontrasi sotto un nome o sotto un altro presso tutti i popoli della terra.
Iddio, per riempire nella sua chiesa il vuoto lasciato dagli angeli decaduti « creò l'uomo di terra, lo formò a sua immagine» creandone però un solo a significare l'unità: « dalla sostanza di lui creò un aiuto simile a lui: diede loro la ragione e la lingua, e gli occhi e le orecchie, e spirito per inventare, e li riempì dei lumi dell' intelletto. Creò in essi la scienza dello spirito, riempiè il cuor loro di discernimento, e fe ad essi conoscere i beni e i mali. Appressò l'occhio suo ai cuori loro, per far ad essi conoscere la magnificenza delle opere sue... Aggiunse in pro loro le regole dei costumi, e diè loro in retaggio legge di vita. Stabili con essi un patto eterno e fe loro conoscere la sua giustizia e i suoi precetti. Videro coi propri occhi la grandezza della sua gloria, e la gloriosa voce di lui ferì le loro orecchie, ed ei disse loro: Guardatevi da ogni sorta d'iniquità, e comandò a ciascuno di essi di aver pensiero del prossimo suo (1).
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DELL'ABATE ROHRBACHER
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