Ora ricordo che una notte stavo facendo l’adorazione al mio Crocifisso Gesù e Gli dicevo:
“Amor mio, nel tuo Volere trovo tutte le generazioni, ed io, a nome di tutta l’umana famiglia, Ti adoro, Ti bacio, Ti riparo per tutti. Le tue piaghe, il tuo sangue lo do a tutti, affinché tutti trovino la loro salvezza. E se le anime perdute non possono più fruire del tuo SS. Sangue né amarti, lo prendo io per loro, per fare ciò che dovrebbero far loro. Il tuo Amore non voglio che resti defraudato in nulla da parte delle creature; per tutti voglio supplire, ripararti, amarti, dal primo fino all’ultimo uomo...”
Mentre ciò dicevo ed altro, il mio dolce Gesù mi stese le braccia al collo e, stringendomi tutta, mi disse: “Figlia mia, eco della mia Vita, mentre tu pregavi, la mia Misericordia si raddolciva e la mia Giustizia perdeva l’asprezza, e non solo nel tempo presente, ma anche nel tempo futuro, perché la tua preghiera rimarrà in atto nella mia Volontà e, in virtù di essa, la mia Misericordia raddolcita scorrerà più abbondante e la mia Giustizia sarà meno rigorosa. Non solo, ma sentirò la nota dell’amore delle anime perdute, ed il mio Cuore sentirà verso di te un amore di speciale tenerezza, nel trovare in te l’amore che mi dovevano queste anime, e verserò in te le grazie che tenevo preparate per loro”. (Vol. 12°, 06.12.1919).
a cura di D. Pablo Martín
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