IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO
Le glorie della Risurrezione fanno risplendere, in tutta la loro austera bellezza, le grandezze della Passione.
O Misteri del mio Signore! Essi hanno in sé un carattere tutto speciale, eppure l'uno illumina l'altro e più si contemplano, più si comprende l'essenza
che li unisce: la loro vitalità dipende dall'unica potenza della Divinità.
Dopo aver contemplato la Passione, con la fede e con la grazia, seguendo gl'impulsi dello Spirito Santo e le attrattive del divino paziente, dopo aver gustato le espansioni
della Divinità nelle immolazioni della SS. Umanità, l'anima è preparata ai gaudi della Risurrezione, nella radiosa luce del Mistero.
Ma questi gaudi e questa luce riportano a' piè della Croce, e il Sangue, che ancora fluisce per la Passione dell'amore, dà le nuove intuizioni della vita di
gloria.
Gesù è risorto, e le adorabili piaghe si sono trasformate in sorgenti di luce, di fiamme prodigiose che attraggono l'anima con nuove armonie, con forza nuova, con grazia ineffabile. E la luce addita altre vie di ascensione e la fiamma domanda
nuova consumazione.
Se bisogna completare la Passione di Cristo per ciò che riguarda la nostra cooperazione, bisogna completare anche la Risurrezione.
Gesù la domanda con la stessa tenerezza con cui ci effonde la sua misericordia. Bisogna compiere il Mistero della Risurrezione di Gesù con la nostra stessa risurrezione
dalla vita di debolezze e di peccato, alla vita di forza e di grazia.
Vita di forza nella fede, vita di grazia nell'amore; vita soprannaturale nei Misteri, vita sostanziale nell'unione.
La Passione e la Risurrezione di Cristo si completano per il Sacramento.
Il Sacramento dà le intuizioni del Sacrificio e dà le purificazioni per la vita spirituale.
Esso ha in sé i meriti del Sangue e quelli dell'amore; ha le piaghe vive e le stigmate fulgenti; ha tutta la tristezza del Calvario e tutto lo splendore del sepolcro
glorioso.
Il Sacramento si alimenta delle pene della Croce e dei gaudi della Risurrezione.
Il Mistero del Sacramento fu annunciato nei secoli con la voce delle Profezie, fu istituito dalla stessa voce del Verbo di Dio e perpetuato dal Verbo della Risurrezione.
In virtù della sua vita gloriosa Gesù vive nella sua vita di amore. La Risurrezione conferma l'Incarnazione, la vita di Gesù, la dottrina, gli esempi, la
Passione, la morte prodigiosa, il Sacrificio, il Sacramento. Se Gesù non fosse risuscitato, come potremmo dire che è vivo nel Mistero dell'amore?
Ah! dopo aver sepolto nella tomba di Cristo la vita con tutte le sue energie, la volontà con tutte le sue potenze, la libertà con i suoi voli, lo spirito con le sue
conquiste, il cuore con i suoi diritti, è sommamente soave sentire rinnovarsi nelle profondità dell'anima le attrattive per nuovi Misteri e per forme nuove di mistica unione.
Ed io volo come ape, passando dalle piaghe di Gesù alle ferite sfavillanti di luce, bevo il Sangue e bevo l'amore. q. 16: Santa Pasqua
SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO
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